Roncobello
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Roncobello | |||||||||
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Stato: | Italia | ||||||||
Regione: | Lombardia | ||||||||
Provincia: | Bergamo | ||||||||
Coordinate: | |||||||||
Altitudine: | 1.007 m s.l.m. | ||||||||
Superficie: | 55 km² | ||||||||
Abitanti: |
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Densità: | 8 ab./km² | ||||||||
Frazioni: | Baresi, Bordogna, Capovalle, Forcella, Torre | ||||||||
Comuni contigui: | Ardesio, Branzi, Dossena, Isola di Fondra, Lenna, Moio de' Calvi, Oltre il Colle, Serina | ||||||||
CAP: | 24010 | ||||||||
Pref. tel: | 0345 | ||||||||
Codice ISTAT: | 016184 | ||||||||
Codice catasto: | H535 | ||||||||
Nome abitanti: | roncobellesi | ||||||||
Santo patrono: | San Pietro e San Paolo | ||||||||
Giorno festivo: | 29 giugno | ||||||||
Sito istituzionale | |||||||||
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Roncobello è un comune di 479 abitanti della provincia di Bergamo. Situato nella valle del torrente Valsecca, laterale dell'alta Valle Brembana, dista 47 chilometri dal capoluogo orobico.
Indice |
[modifica] Cenni storici
Piccolo borgo incastonato tra i monti, non annovera episodi di spessore nella sua storia. Storia fatta dalla quotidianità dei propri abitanti, da sempre dediti al lavoro che la natura offre.
Come per molti altri borghi vicini, si pensa tuttavia che i primi insediamenti stabili in questa zona siano riconducibili all’epoca delle invasioni barbariche, quando le popolazioni soggette alle scorrerie si rifugiarono in luoghi remoti, al riparo dall’impeto delle orde conquistatrici. In particolar modo si presume che siano stati gli abitanti della vicina Valsassina ad arrivare per primi (presumibilmente attorno al VI secolo), come testimoniano alcuni toponimi uguali tra le due zone.
Il toponimo invece dovrebbe derivare dal latino Runcus che sta ad indicare un terreno con terrazzamenti. Altre interpretazioni lo farebbero risalire al vocabolo Ronch, che in dialetto locale significa colle con pareti scoscese. L’aggettivo Bello fu invece aggiunto soltanto in tempi relativamente recenti dal re d’Italia Vittorio Emanuele II, il quale rimase incantato dall’amenità del luogo durante una sua visita.
I primi documenti che attestano l’esistenza del borgo risalgono al 1258, quando si fa menzione della suddivisione delle terre, avvenuta quasi 70 anni prima, operata dal vescovo di Bergamo in quei tempi proprietario dell’intera zona, ricevuta dagli imperatori del Sacro Romano Impero.
In un atto antecedente a questo, redatto nel 1234, viene nominata la frazione Bordogna, il cui nome risalirebbe a Bordonus, probabilmente un antico abitante che disponeva delle proprietà nella zona.
Scarse sono le notizie del paese anche nell’epoca medievale, quando si sa che venne posto nel feudo facente capo alla famiglia ghibellina dei Visconti, i quali diedero il permesso, ad ogni persona appartenente alla loro fazione, di uccidere un guelfo. Nonostante questo non ci sono giunti documenti che attestano di lotte avvenute sul suolo comunale, se non alcune fortificazioni presenti sul territorio della frazione Bordogna.
Nel 1442 il paese entrò a far parte della Repubblica di Venezia e fu inserito nel distretto amministrativo della Valle Brembana Oltre la Goggia, che comprendeva tutti i comuni dell’alta valle, con capoluogo posto a Valnegra e godeva di sgravi fiscali e numerosi privilegi.
Gli eventi ed i successivi regimi politici non interessarono più di tanto il paese, che perse i benefici di cui aveva giovato per parecchi secoli e si avviò verso un lento ma costante spopolamento. Recentemente l’economia si è risollevata grazie all’industria del turismo, che non ha snaturato l’anima del borgo.
[modifica] Il territorio
Inserito in uno scenario naturalistico mozzafiato, offre numerose possibilità di svago al turista: dalle numerose escursioni adatte a tutte le esigenze, alla pratica degli sport invernali, primo fra tutti lo sci alpinismo. Partenza per molte escursioni è la località di Capovalle.
Nella frazione Bordogna sono presenti molti resti risalenti al periodo medievale: le rovine di un castello, ben tre torri ed il campanile della locale chiesa di Santa Maria Assunta costruiti in quel periodo storico. La suddetta chiesa invece custodisce buone opere pittoriche, tra cui spicca un quadro di Carlo Ceresa.
Nell’altra frazione Baresi, oltre al panorama offerto dal borgo con fisionomia rurale, si può trovare la piccola chiesa di San Giacomo apostolo, che possiede un quadro attribuito a Palma il Vecchio.
La chiesa parrocchiale del capoluogo, intitolata ai Santi Pietro e Paolo, risale al XVIII secolo ed è nota per le decorazioni molto ridondanti, quasi esagerate, che relegano in secondo piano gli altri affreschi presenti.
Infine merita menzione la grotta denominata Bus del Castel che, per lunghezza, non ha eguali nella bergamasca, ed è la seconda in tutta la Lombardia.
[modifica] Amministrazione comunale
Sindaco: Antonio Gervasoni (lista civica) dal 14/06/2004
Centralino del comune: 0345 84047
Email del comune: info@comune.roncobello.bg.it
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Collegamenti esterni
[modifica] Altri progetti
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