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Stezzano - Wikipedia

Stezzano

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Stezzano
[[Immagine:{{{panorama}}}|300px|Panorama di Stezzano]]
Stezzano - Stemma
Nome ufficiale: {{{nomeUfficiale}}}
Stato: bandiera Italia
Regione: Lombardia
Provincia: stemma Bergamo
Coordinate: 45°39′03″N 9°39′10″E / 45.65083, 9.65278
Altitudine: 211 m s.l.m.
Superficie: 9,25 km²
Abitanti:
12.146 2007
Densità: 1313,08 ab./km²
Frazioni:  
Comuni contigui: Azzano San Paolo, Bergamo, Comun Nuovo, Dalmine, Lallio, Levate, Zanica
CAP: 24040
Pref. tel: 035
Codice ISTAT: 016207
Codice catasto: I951 
Nome abitanti: Stezzanesi 
Santo patrono: San Giovanni Battista 
Giorno festivo: 24 giugno 
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Sito istituzionale
Portale:Portali Visita il Portale Italia

Stezzano è un comune di 11.864 abitanti della provincia di Bergamo.

Situato nella pianura bergamasca, dista circa 6 chilometri dal capoluogo orobico.


Indice

[modifica] Cenni storici

Il paese affonda le proprio radici in epoca romana, come si evince da numerosi ritrovamenti risalenti a quel periodo. Tra questi meritano una citazione la lapide dedicata all’imperatore Antonino Pio ed un’epigrafe funeraria del I secolo, custoditi nel museo archeologico di Bergamo.

Si presume quindi che in quel periodo fosse un centro di discreta importanza, situazione mantenuta anche dopo la caduta dell’impero romano. Il territorio comunale fu interessato da insediamenti degli Ostrogoti, a cui sono riconducibili alcuni suppellettili (orecchini e staffe d’oro), ritrovati nelle campagne attorno al nucleo abitativo principale e databili attorno al V secolo.

A questi succedettero i Longobardi prima, ed i Franchi poi: questi ultimi istituirono il Sacro Romano Impero, e diedero vita al sistema feudale.

Ed è a questi anni che risale il primo documento scritto che attesta l’esistenza del toponimo: nel 805 vengono infatti menzionati alcuni abitanti del borgo di Stegiano.

Il territorio venne quindi dato in gestione alla diocesi di Bergamo, che a sua volta lo affidò ai canonici di san Vincenzo, come riportato in un atto del 915.

I secoli successivi videro numerosi scontri nell’intera bergamasca tra le fazioni guelfa e ghibellina, e Stezzano non fu da meno.

A tal riguardo gli abitanti decisero la costruzione di un edificio fortificato, che assunse le dimensioni di un vero e proprio maniero, di cui era proprietaria gran parte della cittadinanza, ognuno con piccole quote.

Edificato nel 1084 in prossimità di un’intersezione di vie commerciali, presentava un fossato ed una torre di avvistamento.

Nel frattempo nel paese andava acquisendo sempre maggior prestigio la famiglia ghibellina dei Suardi, che si trovava in stretti rapporti con i canonici di San Vincenzo. Questa diede impulso allo sviluppo del borgo favorendo le coltivazioni dei propri terreni posti a margine dell’abitato, anche grazie alla costruzione di alcuni canali irrigui derivati dal fiume Serio.

Nel 1312 il paese di Stezzano, che comprendeva nei propri confini anche i nuclei di Guzzanica, Grumello al Piano e Sabbio, venne attaccato ed occupato della famiglia Colleoni, un tempo alleata ed ora nemica dei Suardi.

La situazione andò sempre più degenerando: all’iniziale ripristino della giurisdizione dei Suardi, che costruirono un altro castello difensivo con tanto di torre all’interno del centro abitato, corrisposero numerose scorrerie di eserciti con annessi saccheggi ed uccisioni.

L’apice venne raggiunto nel 1407 quando le truppe guidate da Pandolfo Malatesta irruppero nel centro abitato incendiando numerose abitazioni della famiglia Suardi ed uccidendo alcuni abitanti di fazione ghibellina.

La situazione ritornò alla normalità nel 1433 quando gran parte della provincia bergamasca, e con essa Stezzano, entrò a fare parte della Repubblica di Venezia. Questa pose fine sia alle lotte di fazione, sia al potere della famiglia Suardi che, apertamente schierata con il Ducato di Milano, oppositore della Serenissima, venne spogliata di gran parte dei suoi possedimenti nel paese, confiscati a favore della famiglia dei ‘’Rivola’’.

La dominazione veneta si caratterizzò per un notevole sviluppo dell’economia rurale, favorita da numerosi decreti e leggi speciali, nonché per i numerosi edifici signorili che cominciarono a costellare il territorio comunale, sedi delle principali famiglie della nobiltà locale.

Le successive dominazioni riguardarono soltanto marginalmente il paese di Stezzano, che seguì il destino politico della città di Bergamo, passando alla repubblica Cisalpina nel 1797, al Regno Lombardo-Veneto nel 1815 ed infine al neonato regno d'Italia nel 1859.

[modifica] Luoghi d’interesse

Villa Moroni
Villa Moroni
Madonna dei Campi
Madonna dei Campi

Sul territorio comunale sono presenti alcune ville signorili dall’alto valore artistico: la Villa Moroni, situata nel centro storico lungo la SS42, edificata per conto dell’omonima famiglia nel XVII secolo ed ampliata significativamente dall’architetto Bianconi nel XIX secolo, presenta un’architettura neoclassica. All’interno si trovano numerosi saloni finemente decorati dal Salvatoni e dal Carloni, con differenti ambientazioni: la Sala rosa, dipinta appunto con il color rosa, la sala degli animali, raffigurante esemplari faunistici e la divinità Diana, la Sala Pompeiana, che con la Sala Etrusca si rifà all’antica arte precristiana ed infine la Sala delle Armi, decorata in stile neogotico.

Un altro importante edificio signorile è la Villa Caroli-Zanchi, anch’essa situata sull’ex strada statale del Tonale, ai margini meridionali del centro abitato. Come la Villa Moroni presenta uno stile neoclassico, opera del medesimo architetto Giacomo Bianconi, ma possiede dimensioni maggiori. All’interno si trovano sale ambientate in differenti contesti, tra cui una in stile musulmano ed un’altra in stile cinese. Attualmente è utilizzata per cerimonie e banchetti.

Degna di nota è Villa Morlani, posta all’esterno del nucleo storico, ottimamente inserita nel contesto naturalistico di cui fa parte. La struttura si compone di più stabili risalenti tra il XVI ed il XIX secolo, di cui fa parte la piccola chiesetta di santa Elisabetta, ora utilizzata per manifestazioni.

Nel paese si trova anche Villa Maffeis, situata nella piazza centrale a fianco della strada statale e risalente al XVIII secolo. Edificata per conto della famiglia Grumelli-Pedrocchi in stile neoclassico, presenta un notevole parco recentemente rivalorizzato ed è utilizzata come sede municipale.

In ambito religioso molto importante è la chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista e San Pietro, la cui costruzione iniziò nel XVII secolo e terminò quasi due secoli più tardi, al cui interno si possono trovare opere di grande spessore artistico, tra cui un "San Pietro in Gloria", e le "Storie di San Giovanni Battista", eseguite da Enrico Scuri.

Ai margini dei confini comunali si trova infine il Santuario della Madonna dei Campi. La struttura primitiva risale al XIII secolo, ma venne ampliata in modo significativo in seguito ad un’apparizione della Madonna, avvenuta il 12 luglio 1586. Da quel momento l’edificio è diventato meta di pellegrinaggi e di devozione popolare, come testimoniano i numerosi dipinti in essa contenuti, tra i quali spiccano quelli di Andrea Previtali, di Antonio Cifrondi, di Ponziano Loverini e di Giovanni Battista Galizzi.

[modifica] Parchi

A Stezzano vi sono 4 parchi primari:

  • Parco comunale: dietro il comune, il parco comunale gode di due vere e proprie fontane e di una collinetta, con panchine sparse qua e là per chi si vuole riposare; attualmente non ha un nome e probabilmente mai ne avrà uno vero e proprio.
  • Parco Boschetto: così chiamato grazie al bar che si trova vicino, il parco è formato da una grande pista a forma di 8, nei cui cerchi si trovano due grandi spazzi d'erba. Nel parco si trova anche una casetta, sede del centro di aggregazione giovanile (C.A.G.).
  • Parco Pradel: Piccolo parchetto, ideale se si vuole stare all'ombra di alberi; molto tranquillo e quindi poco usato dai giovani, cosa che lo rende adatto a persone più anziane che vogliono stare in armonia. Non molto grande e quindi utile per le brevi passeggiate.
  • Parco Gerole: Il più giovane dei quattro parchi primari; al suo interno ci sono un vasto prato, un piccolo parco gioco, un campetto di calcio in terra recintato e una casetta affittabile per feste in cui a volte si fanno le riunioni di una associazione sciistica.

A Stezzano vi sono altri piccoli parchi, uno ad esempio vicino alla discarica e uno piccolissimo ai centri sportivi, ma ricoprono una così bassa importanza che non serve elencarli.

[modifica] Stemma e gonfalone

Blasonatura:

Troncato nel primo di colore rosso, nel secondo allo specchio d'acqua al naturale, banda abbassata d'oro attraversante e accompagnato a sinistra nel primo troncato da tre stelle d'argento. Ornamenti esteriori da Comune. (8 novembre 1951).

Il gonfalone riporta i colori rosso e blu con all'interno lo stemma del Comune.

[modifica] Amministrazione comunale

Sindaco: Stefano Oberti (lista civica) dal 14/06/2004
Centralino del comune: 035 4545311
Email del comune: sindaco@comune.stezzano.bg.it

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti


[modifica] Altri progetti

[modifica] Voci correlate

[modifica] Personaggi noti


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