Lingua polacca
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Polacco (Polski) † | |
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Parlato in: | Polonia (38 milioni), circa 6 milioni negli USA, in Lituania, Bielorussia, Francia, Germania, Ucraina e altri paesi. |
Persone: | 44 milioni |
Classifica: | 25 |
Scrittura: | latino |
Filogenesi: |
Lingue indoeuropee |
Statuto ufficiale | |
Nazioni: | Unione europea, Polonia |
Regolato da: | Consiglio della Lingua Polacca |
Codici di classificazione | |
ISO 639-1 | pl |
ISO 639-2 | pol |
SIL | PQL (EN) |
Estratto in lingua | |
Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo - Art.1 Wszyscy ludzie rodzą się wolni i równi pod względem swej godności i swych praw. Są oni obdarzeni rozumem i sumieniem i powinni postępować wobec innych w duchu braterstwa. |
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Lingua - Elenco delle lingue - Linguistica | |
Il polacco è una lingua slava occidentale, nonché lingua ufficiale della Polonia. È parlato come lingua madre da circa 44 milioni di persone[1] (in Polonia, nei territori che prima della Seconda Guerra Mondiale appartennero allo stato polacco e adesso appartengono alla Lituania, alla Bielorussia o all'Ucraina e anche nei centri di emigrazione polacca nell'Europa Occidentale, in America e altrove).
Indice |
[modifica] Storia
Il polacco come lingua letteraria sorse tra il Quattrocento e il Cinquecento. L'ortografia si sviluppò gradualmente - molti autori ed editori proposero le proprie idee e modifiche. L'ortografia così inventata, con cambiamenti minori, viene usata ancora oggi.
Il polacco è sempre stato (e lo è ancora oggi) influenzato dalle lingue straniere, soprattutto il latino, il tedesco, l'italiano, il francese, il russo e l'inglese. La base è slava, ma una buona parte del vocabolario e della fraseologia è di origine latina o greca. I prestiti dall'italiano si possono trovare come in molte lingue nell'ambito culinario, come "makaron" (pasta, maccheroni), e musicale (specie classico): sonet (sonetto), solista (solista). Più interessanti sono i prestiti dei nomi di alcune verdure, come pomidor (pomodoro), cebula (cipolla), sałata (lattuga, da insalata), por (porro), dovuti pare a Bona Sforza d'Aragona (1494 - 1557), figlia del duca di Milano Gian Galeazzo, regina di Polonia, che importò alcune verdure dall'Italia, oltre che diffondere la cultura rinascimentale italiana.
[modifica] Scrittura
L'alfabeto polacco si scrive con 32 lettere dell'alfabeto latino: a ą b c ć d e ę f g h i j k l ł m n ń o ó p r s ś t u w y z ź ż, arricchite da segni diacritici come l'ogonek (Ą ą Ę ę), l'accento acuto (Ć ć Ń ń Ó ó Ś ś Ź ź), la barra obliqua (Ł ł) e il punto superiore (Ż ż). Fa inoltre uso di 7 digrammi, detti dwuznaki (ch, cz, dz, dź, dż, rz, sz). Le lettere Q, V e X vengono utilizzate solo in termini derivati o di origine straniera.
[modifica] Fonetica
Numero di locutori | |
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Paesi | Persone |
Polonia Stati Uniti Ucraina Germania Bielorussia Lituania Canada Brasile Israele Russia Kazakhstan Lettonia Austria Slovacchia Rep. Ceca Ungheria Australia Romania Azerbaijan Estonia Finlandia |
38 000 000 2 438 000 1 151 000 1 000 000 403 000 258 000 225 000 150 000 100 000 94 000 61 500 57 000 50 000 50 000 39 000 21 000 13 783 10 000 1 300 600 non disponibile |
La fonetica polacca è molto complessa. Si serve di 8 vocali e 35 consonanti. Ha mantenuto le vocali nasali (che non esistono in italiano) (ą ę), trascritte utilizzando l'ogonek (una sorta di cediglia). Anche alcune consonanti palatali polacche (ć dź ś ź) non esistono in italiano e utilizzano il cosiddetto "accento acuto" che in realtà non è un accento ma un segno grafico che indica la palatalizzazione della lettera sopra la quale è posto. L'accento vero e proprio, invece, cade solitamente sulla penultima sillaba (come in italiano).
Le differenze dialettali in Polacco sono relativamente piccole. Tra quelli che maggiormente si distinguono ci sono il dialetto della Slesia e il dialetto montanaro, parlato nei rilievi montusi dei Carpazi occidentali, anche detti Monti Tatra, nei pressi della nota località di Zakopane, vicino al confine slovacco.
[modifica] Accento
In polacco non esiste alcun accento grafico. Esiste bensì un segno diacritico che può assomigliarli (ń, ś, ć, ź) che comunque non ha nulla a che vedere con un accento, ma indica che quella consonante non è dura ma molle. L'accento tonico, come capita molto spesso anche in italiano, cade di regola sulla penultima sillaba (serwetka, tovagliolo; woda, acqua; zatrzymywać, fermare ).
[modifica] Caratteristiche grammaticali
Nella lingua polacca non ci sono articoli (kapelusz può significare cappello, un cappello o il cappello a seconda del contesto). Ci sono due numeri grammaticali (singolare e plurale). Al singolare ci sono tre generi grammaticali (maschile, femminile, neutro). Al plurale, invece, funziona un'altra distinzione: tra il virile (persone maschili) e il non-virile (le altre persone, animali e oggetti). Per esempio il sostantivo mechanik (meccanico) è maschile e virile, kot (gatto) è maschile e non-virile, studentka (studentessa) è femminile e non-virile. Ci sono sette casi: nominativo, genitivo, dativo, accusativo, strumentale, locativo, vocativo. Nella coniugazione dei verbi ci sono tre tempi (presente, futuro, passato) e tre modi (indicativo, condizionale, imperativo). Come nella maggior parte delle altre lingue slave, anche in polacco si è conservato l'aspetto verbale che contraddistingue i verbi in perfettivi (dokonane), che designano un'azione compiuta, e imperfettivi (niedokonane), che indicano un'azione incompiuta, in via di svolgimento, abituale o ripetuta nel tempo.
[modifica] Note
- ^ World Almanac and Book of Facts. 1999. Mahwah, N.J.: World Almanac Books (il dato riportato dall'Ethnologue: http://www.ethnologue.com/14/show_language.asp?code=PQL)
[modifica] Collegamenti esterni
- (PL) Sito ufficiale del Consiglio della Lingua Polacca
- (EN) Polish language on Ethnologue
- (EN) PWN Polish-English Dictionary
- (EN) Learn Polish online
- (IT) Questo sito in italiano dà informazioni dettagliate sui casi della lingua polacca
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