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Corleone - Wikipedia

Corleone

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bussola Nota disambigua – Se stai cercando l'omonimo film di Pasquale Squitieri del 1978, vedi Corleone (film).


Corleone
Panorama di Corleone
Corleone - Stemma
Nome ufficiale: {{{nomeUfficiale}}}
Stato: bandiera Italia
Regione: Sicilia
Provincia: stemma Palermo
Coordinate: 37°49′0″N 13°18′0″E / 37.81667, 13.3
Altitudine: 542 m s.l.m.
Superficie: 229 km²
Abitanti:
11.355 31-12-04
Densità: 49 ab./km²
Frazioni: Ficuzza 
Comuni contigui: Bisacquino, Campofelice di Fitalia, Campofiorito, Chiusa Sclafani, Contessa Entellina, Godrano, Mezzojuso, Monreale, Palazzo Adriano, Prizzi, Roccamena
CAP: 90034
Pref. tel: 091
Codice ISTAT: 082034
Codice catasto: D009 
Nome abitanti: corleonesi 
Santo patrono: San Leoluca 
Giorno festivo:  
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Sito istituzionale
Portale:Portali Visita il Portale Italia

Corleone (Cunigghiuni in siciliano) è un comune di 11.355 abitanti della Provincia di Palermo. Dista 115 km da Agrigento, 133 km da Caltanissetta, 249 km da Catania, 152 km da Enna, 299 km da Messina, 57 km da Palermo, 251 km da Ragusa, 324 km da Siracusa e 101 km da Trapani.

Indice

[modifica] Geografia

Il comune ha una superficie di 22.912 ettari per una densità abitativa di 49 abitanti per chilometro quadrato. Sorge in una zona interna di montagna, posta a 542 metri sopra il livello del mare. D'interesse naturalistico e collettori di un turismo del territorio sono invece la sorgente del Drago nei pressi del bosco di Ficuzza e la Cascata delle due rocche.


[modifica] Clima

Per approfondire, vedi la voce Stazione meteorologica di Corleone.

[modifica] Storia

"Animosa Civitas", titolo conferitole da Carlo V in occasione della sua visita a Corleone il 12/1/1556, fu sempre in prima linea in tutte le guerre che si combatterono in Sicilia. Non è facile risalire alle origini, forse, perché Corleone ebbe vari insediamenti fin da quando i più modesti gruppi umani si costituirono nell'isola. Le varie presenze di questi popoli: Sicani, Elimi, Fenici sono state confermate dai reperti archeologici ritrovati . Almeno ventitré secoli fa si chiamò Schera di cui parlano Cicerone, Cluverio e Tolomeo e, probabilmente, dovette piegarsi ai romani durante la seconda guerra punica. Forse sorgeva nella zona che sovrasta la Corleone di oggi e che si chiama ancora " Vecchia". Era l' 840 quando gli arabi occuparono una Corleone. Il nome Corleone deriva da un antico Qurlian, forse di origini arabe, ma la forma attuale risale al XVI secolo. Nel 1080 veniva conquistata dai Normanni e nel 1095 fu annessa alla diocesi di Palermo. Circa cento anni dopo fu annessa alla nuova diocesi di Monreale.

Nel XIII secolo l'imperatore Federico II deportò i Musulmani a Lucera in Puglia e ripopolò la città con una colonia di Lombardi guidata da Oddone de Camerana. Già nel XIV secolo esisteva la cinta muraria che, collegando il Castello Soprano al Castello Sottano, racchiudeva al suo interno il primo nucleo abitativo ancor oggi visibile nel tessuto del centro storico. Tra il secolo XV e il XVI l'abitato si espande oltre le mura che vengono demolite non avendo più nessuna funzione difensiva.

Durante la rivoluzione dei "Vespri siciliani" la città si schierò con Palermo contro gli Angioini determinando la loro cacciata dalla Sicilia.

Tra il 1440 ed il 1447 la corona spagnola vendette la città e i suoi privilegi a diversi signori feudali,Federico Ventimiglia,i Chiaramonte, e altri, determinando un forte decadimento economico e sociale della città costretta a riscattare la sua libertà fino agli inizi del XVII secolo.

Tra il sec. XVIII e XIX la nuova borghesia agraria dà nuovo impulso all'economia e conferisce alla città un nuovo aspetto ancora visibile malgrado le trasformazioni e gli abusivismi della speculazione edilizia.

Durante il XVIII secolo, Corleone conobbe un periodo di grave crisi economica e produttiva, che sfociò in una emigrazione di massa verso le Americhe e il nord Europa durata sino al secondo dopoguerra con un forte ritorno negli anni sessanta.

Un rilevante fatto storico da menzionare è la manovra militare attuata da Garibaldi nel maggio 1860. Egli fingendo di voler attaccare la città di Corleone, il 27 maggio di quell'anno, condusse vittoriosamente le sue truppe su Palermo.

[modifica] Personaggi famosi

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti


[modifica] Arte

Casina di caccia della Ficuzza.
Casina di caccia della Ficuzza.
Santuario della Madonna del Rosario di Tagliavia.
Santuario della Madonna del Rosario di Tagliavia.

Il biglietto da visita della città è lo splendido scenario del bosco di Ficuzza, esteso circa 5000 ettari e dominato dal massiccio di Rocca Busambra, dove ancora nidifica l'aquila reale, insieme alla palazzina di Re Ferdinando di Borbone, costruita sul finire del '800, su progetto dell'architetto Giuseppe Venanzio Marvuglia di stile neoclassico e molto simile alla Reggia di Caserta.
Proseguendo, lungo la SS 118, è d'obbligo una tappa a "Tagliavia", nell'oasi di silenzio dell'ottocentesco santuario della Madonna del Rosario, all'interno del quale si conservano affreschi e tele di Giuseppe Carta. Ancora qualche chilometro e si possono visitare le «Gole del Drago», un biotopo naturale di straordinaria bellezza, con la sua macchia mediterranea, con le sue pietre scavate dall'acqua del fiume Frattina, con la sua flora lussureggiante. Infine, ecco Corleone, e l'impatto immediato con le sue Rocche «gemelle» la Sottana, ad Occidente, e la Soprana, ad Oriente, su cui svetta la Torre Saracena. Negli ultimi anni la città si è inoltre arricchita del Museo archeologio "Pippo Rizzo" e del Museo Etnografico "San Leoluca". Passeggiando per la città si possono inoltre ammirare i portali chiaramontani dei Palazzi e delle Chiese di Via Cammarata e Firmaturi, le facciate barocche delle Chiese e dei Palazzi di via S. Martino, le diverse sculture bronzee (statue e portoni di Palazzi e Chiese) opere del corleonese Biagio Governali, e i diversi "murales" che raccontano della vita di Corleone.

[modifica] Chiese e conventi

Una cosa che colpisce il visitatore è la presenza di tante chiese. Fino a qualche anno fa ce n'erano di più, tanto che Corleone veniva definita «la città regia dalle cento chiese». Oggi non sono più cento, perché molte sono scomparse in seguito a crolli. La visita non può che cominciare dalla medievale chiesa Madre, dedicata a San Martino, ricostruita una prima volta intorno al 1382. Al suo interno, le opere notevoli sono una scultura marmorea raffigurante la Madonna del Soccorso di scuola gaginiana; numerose tele di fra Felice da Sambuca fra cui due grandi tele raffiguranti una San Leoluca che protegge la sua città, l'altra S. Bernardo da Corleone; un coro ligneo del XVI secolo, opera dei Li Volsi da Nicosia. Diversi e pregevoli i paramenti sacri e i diversi paliotti per altare, vere e proprie ricchezze nel campo del ricamo.

Restaurata di recente è la chiesa del Carmine assieme ai suoi affreschi settecenteschi: pregevole è la pala raffigurante la Madonna del Carmine, del XVI secolo.

Da vistare c'è pure la chiesa di Santa Rosalia, dove si conserva una tela raffigurante S. Giovanni del Velasco, e un'altra raffigurante la Natività, di V. D'Anna, entrambe del XVIII secolo, oltreché il crocifisso della Catena, venerato da tutti i Corleonesi.

Del 1547 è il Convento dei Domenicani, costruito pochi armi dopo insieme alla Chiesa di S.Domenico a tre navate con facciata in pietra arenaria.

La chiesa di S. Ludovico pare sia stata costruita nel XIV secolo, vi si conserva una statua in legno del Santo. Nel 1612, accanto alla chiesa fu costruito un orfanotrofio, oggi destinato dal comune a locali per attività culturali.

E' del 1300 la chiesa di S. Agostino, mentre l'attiguo Convento risale al 1600. Il 7 luglio 1866 la chiesa fu ceduta al comune e il convento soppresso e adibito a scuola. Vi sono conservate: una grande tela con scenografia agostiniana del XVII secolo di autore ignoto; una tela di Giuseppe Ribera, che rappresenta il martirio di S. Bartolomeo; un dipinto del Martirio dei SS. Innocenti del 1626 di autore ignoto; un dipinto del XVIII secolo, che rappresenta l'Immacolata di autore ignoto; una statua in legno della Vergine del Soccorso del XVII secolo e un Crocifisso del XVIII secolo, entrambi di autori ignoti. Bello è il coro dei monaci agostiniani, interamente affrescato con scene della vita della Madonna.

Trecentesca è la chiesa della Candelora nel quartiere S Giuliano, conserva al suo interno una pregevole tela della Madonna della Campia. Mentre risale al 1500 la chiesa di Porto Salvo.

La chiesa di S.Pietro risale al 1300 ed è sicuramente una delle più antiche di Corleone. Sorge nell'omonimo quartiere, anch'esso fra i più antichi del paese, dopo quello socialmente più elitario. IL campanile, è un parallelepipedo di calcarenite di Corleone, un tempo(forse ) il minareto della moschea araba.

Del 1446 è la [chiesa di S. Maria di Gesù] [1]con l'attiguo convento dei frati minori. Conserva al suo interno, la statua della Madonna degli Angeli, Santa Lucia, S. Antonio Abate, San Cristoforo, un Crocifisso attribuito a Fra Innocenzo da Petralia, e diverse opere provenienti dalla Chiesa dei Cappuccini.

La chiesa dei cappuccini sorse, annessa all'omonimo convento, a metà del 1647, fu il terzo convento che i frati costruirono a Corleone. Il Convento possedette una buona biblioteca, che successivamente fu annessa a quella comunale. Dichiarata inagibile dopo il terremoto del '68, le tante opere d'arte in essa contenute furono trasferite presso il palazzo Abatellis di Palermo, presso la chiesa di Santa Maria di Gesù e presso la chiesa madre. Molto sentita è la tradizionale "quindicina di agosto" in onore dell'Assunta. Davanti la chiesa, si svolge la festa della Madonna Dormiente, che si conclude con la processione del 15 agosto.

Il monastero del SS. Salvatore venne costruito insieme alla Chiesa nel XIII secolo entrambi furono riedificati nel XVIII secolo e contengono all'interno un'acquasantiera duecentesca, l'altare maggiore in marmo rosso con capitelli romanici del 1618. Un affresco del 1735, che raffigura il trionfo di S. Benedetto con santi benedettini e carmelitani al cospetto della SS. Trinità, opera di Filippo Randazzo, copre per intero la volta del tempio. Da visitare l'atrio e il chiostro interno.

La chiesa di San Marco fu costruita nel 1343 e riedificata nel 1770. Nel 1991 un colpo di vento ne ha fatto crollare i muri laterali.

Grande è il complesso architettonico dell'ex ospedale dei Bianchi, un edificio attualmente inagibile perché in precarie condizioni statiche. Al suo interno il bellissimo scalone cinquecentesco in marmo rosso di contrada "Scalilli", l'altare in marmo della cappella del Santo Spirito, il pregevole pavimento in ceramica, raffigurante il transito di S. Giuseppe.

[modifica] Feste e tradizioni

La festa per antonomasia dei corleonesi è dal 1594 la ricorrenza del Corpus Domini: "a fera ru Sacramentu". Ogni anno viene allestita la grande fiera che allieta le prime serate dell'estate, il momento centrale è la processione del SS. Sacramento cui patecipano tutte le confraternite del paese. Dal 1954 non si svolge più il tradizionale corteo di tutte le statue dei Santi delle chiese.

Il primo marzo si festeggia San Leoluca protettore del paese, con una processione e l'accensione di falò. A maggio, poi, c'è la corsa del Santo, che rinnova la leggenda di San Leoluca che ferma l'esercito Borbonico insieme al Santo Antonio Abate.

Dal 1 al 15 agosto si svolge presso la chiesa dei Cappuccini la festa dell'Assunta. Ogni sera da ogni parte della città, i fedeli partecipano all'Eucarestia all'aperto, rinnovando la fede e la devozione verso la Madonna. Il 15 sera si svolge la solenne processione.

San Bernardo da Corleone, viene festeggiato il 12 gennaio con la novena in suo onore nella piccola chiesa (la sua casa natale). La processione del Santo viene fatta nel mese di settembre. La vigilia la statua del santo viene portata in chiesa madre, il giorno della festa viene allestita una piccola fiera, la sera infine, si svolge la processione per le vie della Città.

Il 13 dicembre presso la parrocchia di S. Maria si svolge la festa di S. Lucia. La mattina si celebrano numerose S. Messe, la sera per le vie della città si snoda la processione, molto partecipata nonostante la rigidità dell'inverno. Il giorno della Santa la confraternita offre ai fedeli la cuccia.

[modifica] Estate Corleonese

Da alcuni anni il ricco calendario dell'estate corleonese fornisce l'occasione di riappropriarsi degli spazi pubblici, tra cui la splendida villa Comunale e l'attigua piazza dedicata a Falcone e Borsellino. Durante i tre mesi estivi le serate vengono animate non solo da grossi artisti, ma anche e soprattutto da gruppi legati alle tante associazioni culturali locali. La musica, le rappresentazioni teatrali e le manifestazioni sportive, cui danno vita, costituiscono un forte richiamo di tutti i Comuni del circondario.

[modifica] La cosca mafiosa dei Corleonesi

Corleone è purtoppo conosciuta nel mondo per la triste influenza avuta da alcuni suoi concittadini nello sviluppo di Cosa Nostra. Fra i mafiosi Corleonesi si citano fra gli altri Bernardo Provenzano e Salvatore Riina, ma anche Michele Navarra, Luciano Liggio ed i fratelli Calogero e Leoluca Bagarella. Legato alla cosca vi era anche il sindaco di Palermo Vito Ciancimino, nato a Corleone.

Non celebri come i mafiosi, ma determinanti per lo sviluppo della legalità, sono le molte vittime della ferocia mafiosa, come Bernardino Verro, sindaco e fondatore del movimento Fasci siciliani, o il sindacalista Placido Rizzotto.

[modifica] Economia

Corleone, grazie alla sua felice posizione geografica, rappresenta un importante centro di allevamento bovino ed ovino e di produzione di prodotti caseari. Famosa è infatti la sagra dei prodotti caseari, che avviene ogni anno nei mesi di maggio e giugno. Il suo fertilissimo terreno produce anche cereali e diverse qualità di uva. Rilevante è la lavorazione artigianale locale del legno e del ferro.

[modifica] Amministrazione comunale

Sindaco: Nino Iannazzo <'? dal 28/05/2007
Centralino del comune: 091 8467577
Email del comune: corleone@olomedia.it

[modifica] Gemellaggi

Bandiera dell'Italia Vibo Valentia, Italia (in onore di San Leoluca, patrono di entrambe le città, nato in Sicilia, vissuto e morto in Calabria)




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