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Isnello - Wikipedia

Isnello

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Isnello
Panorama di Isnello
Isnello - Stemma
Nome ufficiale: {{{nomeUfficiale}}}
Stato: bandiera Italia
Regione: Sicilia
Provincia: stemma Palermo
Coordinate: 37°57′0″N 14°5′0″E / 37.95, 14.08333
Altitudine: 530 m s.l.m.
Superficie: 50 km²
Abitanti:
1.922
Densità: 38 ab./km²
Frazioni: Piano Zucchi 
Comuni contigui: Castelbuono, Cefalù, Collesano, Gratteri, Petralia Sottana, Polizzi Generosa, Scillato
CAP: 90010
Pref. tel: 0921
Codice ISTAT: 082042
Codice catasto: E337 
Nome abitanti: isnellesi 
Santo patrono: San Nicola 
Giorno festivo: 7 settembre 
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Portale:Portali Visita il Portale Italia

Isnello (Asineddu in siciliano) è un comune di 1.922 abitanti della provincia di Palermo, appartenente al Parco delle Madonie. Nel 1900 vi nacque Vincent Richard Impellitteri, che divenne sindaco di New York nel periodo 1950-1953.


Indice

[modifica] Storia

Molto si è discusso nel tempo sull’etimologia del nome del paese e pur non essendo giunti ad un definitivo pronunciamento in merito, è certo però che il nome derivi dalle caratteristiche del corso d’acqua che ne attraversa tutto il territorio, infatti, ipotetiche voci da cui ha avuto origine sono il termine siriaco hassin che significa fiume freddo, il punico hassinor che indica un torrente che scorre in un alveo a forma di tubo, il greco asines che indica l’innocuità del torrente.

Non si ha molto sulla storia e l’evoluzione dell’insediamento in epoca romana e nei pimi secoli dell’era cristiana. Le fonti riferiscono sporadiche notizie durante il periodo della dominazione Araba che, come in tutta l’Isola, ha lasciato segni indelebili anche nella toponomastica. In questo periodo Isnello è chiamato Menzil Al-Hamàr, che significa villaggio fortificato.

Sconfitti gli Arabi dal conte Ruggero, Isnello venne aggregato alla diocesi di Messina rimanendo però sotto diretto dominio di Ruggero stesso. Ruggero II, primo Re di Sicilia, avendo fondato nel 1131 la Basilica Cattedrale di Cefalù, con l'assenso dell'Arcivescovo di Messina, incluse Isnello nella nuova diocesi, mantenendone diretta giurisdizione. Il dominio su Isnello e sulla vicina Gratteri fu concesso, in seguito, solo temporaneamente, dall’Imperatore Federico II all'Arcivescovo di Palermo il quale, morto Federico, chiese al successore, il figlio Manfredi, di concedere perpetuamente il governo delle due baronie alla Chiesa Palermitana; Manfredi acconsentì. Non è nota però la ragione per cui la Chiesa di Palermo abbia perduto la giurisdizione sui due centri.

Nel 1296 divenne barone di Isnello il milite Niccolò Abbate. Questi nel settembre 1377 vendette la baronia di Isnello a Francesco II Ventimiglia e Consolo, conte di Geraci. Il suo successore Antonio Ventimiglia, per il delitto di tradimento, perdette i diritti sulle terre che caddero nelle mani del Regio fisco. L'1 febbraio 1397, re Martino concesse la baronia di Isnello ad Abbo Filangeri, Alcaide di Cefalù che però la cedette per la Contea di San Marco.

Il 27 novembre 1398, la baronia Isnellese passò ad Arnaldo Santa Colomba, nobile catalano; a lui successe il figlio illegittimo Arnaldo Guglielmo e poi in successione: Antonio (1454), Arnaldo II (1478), Antonio II (1506). Ad Antonio II successe il figlio Simone che nel 1547 vendette alla casa La Farina i feudi di Madonia, Chiusa, Culìa, Piano Zucchi, in favore della moglie Eleonora Agnello di Francavilla (divenuta poi Signora di Isnello nel 1576). Pietro Santa Colomba, per la cessione della madre, nel 1586 ereditò la baronia. Alla sua morte gli succedette il figlio Arnaldo III che, nel 1625, chiese al Re di Sicilia Filippo IV di innalzare la baronia di Isnello a contea. Il privilegio venne concesso il 15 febbraio 1625 a Madrid. Nel 1634 s'investì della carica signorile Pietro Santa Colomba, figlio di Arnaldo III, che in parte riuscì ad integrare ai territori della contea i feudi della vecchia baronia venduti da Simone Santa Colomba. Durante la signoria di Ignazio, succeduto al padre Pietro nel 1666, accadde uno di quegli eventi più disastrosi della storiografia siciliana: il terremoto che ha avuto luogo l’11 gennaio 1693. Tutta la Sicilia subì distruzioni e morti, ma la cittadina di Isnello non fu soggetta che alla caduta di vecchi edifici. Erede di Ignazio fu il figlio Pietro II che nel 1700 morì senza successori; a lui seguì quindi il cugino Gaspare che, morendo anch'egli senza discendenti, fu l'ultimo conte di Isnello della casa Santa Colomba. Seguirono aspre contese alla fine della quali la contea di Isnello fu affidata a Donna Giuseppa di Valguarnera, erede dei Santa Colomba di linea femminile. Alla sua morte si susseguirono nel governo della contea suo figlio Antonio Termini (1761), Domenico Termini, Castrense Termini e Migliaccio, principe di Baucina, Antonio suo figlio e Domenico suo fratello.

Con atto del 14 aprile 1788 presso il notaio Sebastiano Rustici, i cittadini Isnellesi, stanchi di sopportare il dominio esercitato dai conti in base al beneficio del “Merum et Mixtum imperium”, ossia la facoltà di emanare leggi, concesso nel 1453 ad Arnaldo Guglielmo Santa Colomba, ricomprarono i territori della contea. Sciogliendosi definitivamente dal vincolo dell'autorità baronale. (P. Pir.)

[modifica] Monumenti e chiese

  • Donna Madonita (opera in bronzo dello scultore "Pietro Giambelluca" 1988)
  • Ruderi del castello
  • Chiesa di Santa Maria Maggiore
  • Chiesa di San Michele Arcangelo
  • Chiesa Madre San Nicolò di Bari
  • Chiesa della SS. Annunziata
  • Chiesa di Maria SS. del Rosario
  • Chiesa della BV del Carmelo
  • Chiesa di San Francesco
  • Chiesa di S. Maria di Gesù
  • Chiesa di S. Lucia
  • Chiesa di S. Maria del Soccorso

L’economia del paese, nell’arco dei secoli, si è sempre basata sull’agricoltura e sulla pastorizia, ambiti che certo non assicurano costante e certa prosperità se non a pochi. Tra gli abitanti, però, non è mancato un forte spirito artistico e culturale che ha dato un certo lustro all’altrimenti ignota comunità. Interesse in merito assumono le numerose opere d’arte custodite nelle vetuste Chiese, prima fra tutte la Chiesa Madre. Di antica fondazione, appare agli occhi del visitatore nell’assetto datole tra la fine del XVI e gli inizi del XVII secolo. L’abside è decorato con stucchi datati 1607, opera della famiglia Li Volsi da Nicosia, a spese della collettività, come è testimoniato dall’epigrafe: Caritas multorum me fecit. Pregevole l’organo meccanico il cui mobile data 1625, per la committenza di Giuseppe Cuccia, locale mecenate cui si deve anche la decorazione della cappella dell’Addolorata, dove tra l’altro è sepolto con la famiglia, della cappella del SS. Sacramento, e la costruzione della macchina lignea dell’Altare Maggiore della Chiesa di San Michele Arcangelo. Interessanti inoltre il cinquecentesco Tabernacolo vicino a Domenico Gagini, il Coro ligneo del 1601 opera di Di Maggio e Mangio e la statua del Patrono San Nicolò di Bari.

Molto vicina l'antichissima Chiesa di San Michele Arcangelo che conserva una splendida serie di affreschi della prima metà del Quattrocento, l’organo, il pulpito ed il tabernacolo lignei, opere dello scultore polizzano Pietro Bencivinni, la cinquecentesca statua di San Michele, la tela dei SS. Diecimila Martiri del palermitano Martino Russitto ed il Crocifisso ligneo del 1627 attribuito a fra’ Umile Pintorno da Petralia.

La Chiesa di Santa Maria Maggiore che domina l’abitato, nel suo prospetto, risulta interessante per la guglia del campanile ricoperta da maioliche colorate. All’interno custodisce pregevoli tele secentesche, una quattrocentesca Croce pensile bifrontale, il Crocifisso ligneo del 1625, vicino allo stile artistico di fra’ Innocenzo da Petralia.

Inoltre da non perdere sono la Chiesa della SS. Annunziata, con stucchi degli isnellesi fratelli Abbate,la tela della Natività di Giuseppe Salerno (1620), il tabernacolo marmoreo della S. Croce e l'Annunciazione marmorea di scuola gaginiana, la Chiesa di San Francesco e la Chiesa del Rosario con la quattrocentesca Pala d’Altare del fiammingo Simon de Wobreck.

Cultura: Pur essendo un piccolo centro, la piccola Isnello si è sempre distinta per aver dato i natali a grandi personalità in ambito culturale, basti pensare a don Carmelo Virga, sacerdote e medico, nonché cultore di botanica e di storia patria, a don Cristoforo Grisanti, sacerdote, professore, etnologo e saggista, amico e collaboratore dei proff. Giuseppe Pitrè e Salvatore Salomone Marino, fondatori della Archivio storico delle tradizioni popolari di Palermo; a Vincenzo Impellitteri, sindaco di New York e presidente della Corte Suprema degli USA, allo scultore Pietro Giambelluca ancora attivo nel campo dell’arte.

Particolare risalto nella vita del nostro piccolo paese ha avuto ed ha da sempre la musica. Non c’è infatti occasione che non sia sfruttata per far musica, specialmente da amatori. La musica sacra ha visto il fiorire, tra il clero, di compositori ed esperti di gregoriano e canto fermo, nonché lo sviluppo di una tradizione musicale paesana che risente della cultura e del vissuto della comunità. (P. Pir.)

[modifica] Feste

  • San Giuseppe 19 marzo
  • Venerdi Santo
  • SS. Crocifisso 1° maggio
  • SS. Sacramento (Corpus Domini)
  • Madonna del Carmine (16/07)
  • San Giovanni Bosco (31/07)
  • San Nicolò di Bari 5,6,7 settembre
  • SS. Crocifisso 14 settembre
  • B. V. Immacolata 8 dicembre
  • Santa Lucia 13 dicembre.

[modifica] Sagre

  • Sagra della Frittedda (30 aprile)
  • Sagra delle fave di S. Pietro (29 giugno)

[modifica] Tradizioni

[modifica] Le Frottole

Piccole processioni alle quali non partecipa il clero. Hanno nel primo pomeriggio, per preparare alla processione del Santo che viene festeggiato, e sono caratterizzate dallo sfilare dei vari stendardi e dalla "varicedda" (piccolo fercolo con la statua del Santo). Nelle fermate stabilite vengono cantatati gli inni propri di ogni festa al suono della Banda Musicale. I brani sono assai interessanti per studiare la tradizione musicale del paese e la cultura. Sono stati composti da musicisti del luogo su testi composti da Sacerdoti.

[modifica] La Luminaria

Grande falò in Piazza Mazzini la sera della vigilia di Natale.

[modifica] 'A Nunna vecchia

Il 31 dicembre saluto all'anno vecchio. I ragazzi del paese vanno in giro con "campanacci", suonando di casa in casa e raccolgono dolci, "Corna" e scambio di auguri.

[modifica] Territorio

Il territorio di Isnello ha una superficie di 50,18 KMQ, e si estende da 420m Slm a 1500 m. Confina con i comuni di: Cefalù, Gratteri, Collesano, Scillato, Polizzi Generosa, Petralia Sottana, Castelbuono. Circa l'80% del territorio rientra nel Parco delle Madonie.

Produzione di olive, uva, ortaggi, (fave, piselli), nocciole, frutta in genere, Artigianato locale del ricamo e del Filèt.

[modifica] Amministrazione comunale

Sindaco: Dott Giuseppe Mogavero (maggio 2007)(Rinascita) Giunta: Alberti Nicola, Di Martino Carmelo, Fiorino Salvatore, Turrisi Mario. Consiglio Comunale: (Presidente dott. Antonio Norato) Antonio Norato, Giuseppe Blanda, Giuseppe Vacca, Giuseppe Onorato, Salvatrice Alberti, Nicola Martorana, Mariano Leggio, Salvatore Norato, (Gruppo Rinascita), Mario Costa, Mario Fiorino, Ardizzone Giuseppe, Pintavalle Carmelina Rita, Pintavalle Nicola (Gruppo Cambiamo Isnello).

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti

Da alcuni decenni, la popolazione di Isnello, diminuisce notevolmente a causa dell'emigrazione di giovani che si spostano altrove per un posto di lavoro "stabile". Circa il 60% della popolazione è ultracinquantenne, vi sono molti anziani, anche ultraottantenni. Il tasso di mortalità è elevato, (circa 30 deceduti), e quello di natalità è bassissimo (10 nati). Quindi un saldo naturale fortemente negativo. Oggi la popolazione residente, è di circa 1830 abitanti, ma effettivamente in paese ci sono circa 1000 o 1100 abitanti.

[modifica] Altri progetti

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