Belmonte Mezzagno
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Belmonte Mezzagno | |||||||||
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Stato: | Italia | ||||||||
Regione: | Sicilia | ||||||||
Provincia: | Palermo | ||||||||
Coordinate: | |||||||||
Altitudine: | 356 m s.l.m. | ||||||||
Superficie: | 29 km² | ||||||||
Abitanti: |
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Densità: | 355 ab./km² | ||||||||
Comuni contigui: | Altofonte, Misilmeri, Palermo, Santa Cristina Gela | ||||||||
CAP: | 90031 | ||||||||
Pref. tel: | 091 | ||||||||
Codice ISTAT: | 082009 | ||||||||
Codice catasto: | A764 | ||||||||
Nome abitanti: | Belmontesi o Mezzagnoti | ||||||||
Sito istituzionale | |||||||||
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Belmonte Mezzagno (Bilmunti Minzagnu in siciliano) è un comune di 10.305 abitanti della provincia di Palermo.
Belmonte Mezzagno è una cittadina situata ai piedi del pizzo "Belmonte" dal quale prende il nome. Dista circa 13 km dal capoluogo. L'unico accesso al paese era dato una volta dalla valle detta della "Scala" che collegava Belmonte a Palermo. Il paese è attraversato dal torrente Landro o Oleandro che confluisce più avanti nel fiume Eleuterio in corrispondenza di Misilmeri. Nelle vicinanze del Comune si trovano le località di soggiorno di Gibilrossa e Piano Stoppa, appartenenti però al Comune di Misilmeri, mentre altre località di soggiorno nell'ambito comunale sono la valle di Piano Casale - il cui territorio è estensivamente coltivato ad ulivi - e SS.Salvatore il cui originario nome dialettale è il "Serbatoio" (U Sarbaturi), che offre un superbo panorama sulla città di Palermo e il suo golfo.
Indice |
[modifica] Storia
Belmonte Mezzagno fu fondato nel 1752 dal principe Giuseppe Emanuele di Ventimiglia, personaggio molto influente della nobiltà palermitana dell'epoca. Il primo nucleo abitato era costituito da un baglio, un cascinale abitato da contadini. Successivamente il Principe di Belmonte, nel 1756, fece costruire la superba chiesa Madre dedicata al SS. Crocefisso, caratterizzata dalla splendida scalinata a doppia rampa tipica delle ville palermitane dell'epoca. Dietro la chiesa fu costruito anche lo Stagnone, il grande serbatoio idrico che avrebbe dovuto sopperire alle necessità della nuova popolazione.
Nel 1849 l'esercito borbonico, intervenuto per sedare i moti insurrezionali, distrusse il paese per rappresaglia.
Nel 1885 e, successivamente, nel 1911 il paese subì gravi epidemie di colera.
Per tutto il XX secolo Belmonte è stato interessato da una fort emigrazione in tutto il mondo.
Negli anni '60 il paese ha conosciuto un forte sviluppo economico, il forte boom edilizio che è seguito a questo periodo di benessere ha compromesso il paesaggio belmontese. Una crescita urbanistica incontrollata e disordinata ha occupato tutto il territorio edificabile. I palazzi, anche di 5-6 piani, hanno degradato la bellezza naturale della valle. La maggior parte delle case sono vuote e fortemente sotto-utilizzate a causa dell'emigrazione, soprattutto dei più giovani.
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Negli anni '60 il paese ha conosciuto un forte sviluppo economico, il forte boom edilizio che è seguito a questo periodo di benessere ha compromesso il paesaggio belmontese. Una crescita urbanistica incontrollata e disordinata ha occupato tutto il territorio edificabile. I palazzi, anche di 5-6 piani, hanno degradato la bellezza naturale della valle. La maggior parte delle case sono vuote e fortemente sotto-utilizzate a causa dell'emigrazione, soprattutto dei più giovani.Il paese, inoltre, conosce in maniera forte la presenza del fenomeno mafioso. Molti boss mafiosi sono belmontesi, basti pensare a Benedetto Spera, braccio destro di Bernardo Provenzano. Questo ha influito enormemnte sull'economia locale, sullo sviluppo e sull'occupazione. Nonstante il paese sia molto ricco dal punto di vista dei traffici finanziari il numero di disoccupati è fortemente sopra la media nazionale. Ciò non significa che la maggior parte di belmontesi siano mafiosi, tutt'altro, la quasi totalità dei belmontesi è costituita da gente onesta, basti pensare che la madre di Paolo Borsellino era belmontese.
Il nome Mezzagno deriverebbe da una antica parola araba che indicava un casale di fondazione antecedente l'abitato vero e proprio, allora facente parte dei territori feudali di Misilmeri. Una leggenda popolare tramandata da generazioni afferma che i contadini della zona usavano dare in dono la metà di un agnello al principe di Belmonte, e da qui il nome di Mezzagno (ovvero Mezzo Agnello); ma probabilmente l'ipotesi del nome di origine araba è più plausibile. Un'altra versione afferma che Mezzagno significa "Terra di mezzo", o "territorio situato fra diverse valli" o ancora "a mezza altezza".
[modifica] Chiese e monumenti
La chiesa Madre del paese è dedicata al SS. Crocefisso e si trova in piazza Garibaldi (la piazza principale del paese). Oltre alla chiesa Madre è da citare è la chiesa delle Anime Sante del Purgatorio, con l'attiguo convento delle Suore Francescane di Madre Maria di Gesù Santocanale. Altre costruzioni rilevanti sono la cappella del Rosario, alla periferia Sud-Ovest, e la chiesetta della Madonna dei Poveri, già sede di sepolture per i cittadini nei secoli scorsi.
[modifica] Tradizioni locali
Una tradizione locale vuole che i cittadini si rechino il 3 maggio di ogni anno sul Pizzo Belmonte (detto la Santa Croce a causa della presenza di una Croce sulla vetta) per ricordare il Calvario di Gesù Cristo. Si tratta di una vera e propria escursione di tipo alpinistico data la natura impervia del Monte, il quale è cosparso di 13 cappelle che fungono da tappe della Via Crucis.
[modifica] Dialetto
Gli abitanti sono detti belmontesi o minzagnoti. I locali pronunciano spesso Belmonte come "Bermonte" (con la prima E tonica italiana e la seconda E pronunciata come suono atono). Il paese è chiamato localmente "U Minzagnu". Il dialetto locale differisce notevolmente dalla parlata palermitana o siciliana in genere e si avvicina piuttosto all'italiano classico, tranne che la 'S' seguita da consonante viene pronunciata come nella lingua tedesca e le parole che dovrebbero finire in vocale accentata sia in siciliano che italiano aggiungono, a livello popolare, il suffisso "-ne" ('N' seguita da vocale atona) dopo la vocale tonica. Questo fenomeno è detto localmente "Ncani e Ncuni".
[modifica] Economia
Nel territorio di Belmonte Mezzagno si produce olio di oliva (molto apprezzato), formaggi caprini e mandorle. Un tempo il paese era conosciuto anche per la produzione della "manna" estratta dai frassini. Inoltre, negli ultimi anni, ha avuto notevole sviluppo, il settore terziario e industriale: quest'ultimo consiste principalmente nelle aziende specializzate in ceramica e nell'utilizzo e raffinazione di materiali estratti a fini edilizi.
[modifica] Collegamenti stradali
Belmonte è collegata al capoluogo regionale attraverso una linea di trasporto pubblico. La cittadina è raggiungibile da Santa Cristina Gela, Misilmeri e Palermo attraverso la S.P. 38.
[modifica] Amministrazione comunale
Sindaco: Saverio Barrale dal 28/05/07
Centralino del comune: 091 8738011
Email del comune: sindaco@comune.belmonte.pa.it
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
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