See also ebooksgratis.com: no banners, no cookies, totally FREE.

CLASSICISTRANIERI HOME PAGE - YOUTUBE CHANNEL
Privacy Policy Cookie Policy Terms and Conditions
Corleonesi - Wikipedia

Corleonesi

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

La cosca dei Corleonesi è un gruppo di mafiosi provenienti dalla cittadina di Corleone in provincia di Palermo.

Indice

[modifica] Storia

[modifica] Gli inizi

Dopo la Seconda Guerra Mondiale, la mafia di Corleone ebbe come boss Michele Navarra vero e proprio padrino d'altri tempi soprannominato "padre nostro". Tornato dalla guerra nel 1942, si dedica dapprima alla sua professione di medico, poi però si lega alla mafia di Corleone diventandone il boss. Nel 1942-1943 Michele Navarra organizza la cosca dei Corleonesi diventandone definitivamente il boss indiscusso il 29 aprile 1946. Tra i più spietati killer del gruppo emerge Luciano Liggio.

Nel 1948 i corleonesi si macchiano d'un famoso reato: l'uccisione di Placido Rizzotto per mano di Luciano Liggio. Per contrastare i Corleonesi lo Stato manda a Corleone l'allora giovane Carlo Alberto Dalla Chiesa.

Non è mai stato accertato, ma sembra che dietro all'omicidio del famoso bandito Salvatore Giuliano ed il suo vice Gaspare Pisciotta, i 2 leader della banda Giuliano, ci siano proprio i Corleonesi, ed in particolare lo stesso Luciano Liggio. Questa è una delle ipotesi mai scartate dagli inquirenti [1].

[modifica] La faida interna: 1958-1963

Nel 1958 scoppiò all'interno del clan una faida organizzata e capeggiata da Luciano Liggio, famoso luogotenente di Michele Navarra che già contendeva al boss la leadership della cosca. Il boss Michele Navarra fu ucciso dagli uomini di Luciano Liggio nel 1958 poco dopo lo scoppio della faida. Luciano Liggio si dimostrò abile e spietatatissimo, dopo decine di omicidi s'impose nel 1963 come unico boss incontrastato dei Corleonesi. La faida fu soprannominata la "Mattanza di Corleone" poiché causò oltre 70 vittime.

La nuova generazione di Corleonesi, detti i "Viddani", era abile, feroce ed ambiziosa. Essa era composta dal boss Luciano Liggio, i suoi luogotenenti Totò Riina e Calogero Bagarella e da killer spietati quali Bernardo Provenzano, Leoluca Bagarella, Giuseppe Ruffino, Giovanni Provenzano (cugino di Bernardo) e Giacomo Riina (zio di Totò).

Alla fine della faida (1963), i nuovi Corleonesi erano tutti piuttosto giovani ed avevano molta voglia d'emergere ed arricchirsi. Basti pensare agli esponenti principali della cosca all'epoca: Luciano Liggio (38 anni, cl 1925), Totò Riina (33 anni, cl 1930), Calogero Bagarella (28 anni, cl 1935), Bernardo Provenzano (30 anni, cl 1933), Leoluca Bagarella (21 anni, cl 1942), Giovanni Provenzano (35 anni, cl 1928), Giuseppe Ruffino (46 anni, cl 1917) e Giacomo Riina (55 anni, cl 1908) [2].

Fino all'arrivo di Luciano Liggio ed i suoi uomini, i Corleonesi erano una cosca di provincia ed ebbero un ruolo marginale all'interno di Cosa Nostra. Ben presto però divennero sempre più potenti e giunsero ad avere il potere assoluto ed incontastato di Cosa Nostra.

Il loro appoggio politico era il potente Vito Ciancimino, anch'egli natio di Corleone. Il connubbio tra i Corleonesi e Vito Ciancimino fu tale che il pentito di mafia Tommaso Buscetta non esitò a definire Ciancimino organico alla cosca dei Corleonesi.

I Corleonesi una volta finita la faida interna puntarono alla conquista di Palermo. Nella Prima guerra di mafia ebbero un ruolo marginale e si legarono ai fratelli Angelo La Barbera e Salvatore La Barbera.

A metà degli anni Sessanta vennero arrestati Luciano Liggio, Totò Riina e 64 membri della cosca dei Corleonesi per delitti avvenuti dal 1955 al 1963, compresi quelli della faida. Nel 1968-1969 116 affiliati alla cosca di Corleonesi, tra cui tutti i membri di spicco, vennero assolti dai tribunali di Catanzaro e Bari per insufficienza di prove. La sentenza fu emanata l'11 giugno 1969 dal giudice Cesare Terranova, che verrà ucciso qualche anno più tardi dagli stessi Corleonesi.

[modifica] La scalata al potere

Tornati in libertà i Corleonesi si buttarono con estrema ferocia alla conquista della leadersip di Cosa Nostra. Gia il 10 dicembre 1969 fecero la Strage di Viale Lazio in cui perse la vita Calogero Bagarella. Lo scopo (riuscito) era quello d'eliminare il boss Michele Cavataio ed ereditarne gli appalti.

In tutti gli anni Sessanta e anni Settanta il potere dei Corleonesi crebbe notevolmente grazie alla loro caparbia ferocia ed insaziabile bramosia di potere, ma soprattutto grazie alla scalata di potere di Vito Ciancimino che divenne più volte sindaco di Palermo.

Nel 1970 i Corleonesi con le famiglie di Stefano Bontade e Gaetano Badalamenti costituirono il triumvirato che ricreò la Cupola mafiosa scioltasi con la Prima guerra di mafia.

Con l'arresto definitivo di Luciano Liggio nel 1974, il boss dei Corleonesi divenne Totò Riina il cui braccio destro divenne Bernardo Provenzano ed il suo braccio sinistro il cognato Leoluca Bagarella.

Nel 1978 scoppiò la Seconda guerra di mafia ad opera proprio dei Corleonesi che volevano chiudere i conti con le storiche famiglie mafiose di Palermo e Catania ed avere il potere assoluto su Cosa Nostra. Questa guerra vide da una parte i Corleonesi (Riina, Provenzano e Bagarella) e dall'altra le famiglie Buscetta, Bontade, Badalamenti e Calderone.

Tra gli alleati dei Corleonesi c'era Michele Greco e Giuseppe Calò. Il "papa" Michele Greco, leader della Cupola mafiosa, prese atto della situazione e si alleò ai Corleonesi sottomettendosi ad essi.

La Seconda guerra di mafia fu violentissima, una vera e propria mattanza, e vide all'opera tutta la ferocia dei corleonesi. Solo negli anni 1979 e 1980 la sola Provincia di Palermo ebbe più di 1000 morti ad opera dei corleonesi.[3] La guerra si concluse nel 1983 con la vittoria assoluta dei Corleonesi che ebbero il controllo incontastato di Cosa Nostra. I superstiti delle famiglie sconfitte scapparono negli Stati Uniti.

In questi anni operò al soldo dei Corleonesi e della Cupola mafiosa la "squadra della morte", vari killer della mafia, tra cui primeggiavano Leoluca Bagarella e Pino Greco "Scarpuzzetta" seguiti a ruota da Mario Prestifilippo, Filippo Marchese, Vincenzo Puccio, Gianbattista Pullarà, Giuseppe Lucchese, Giuseppe Giacomo Gambino e Nino Madonia. Ciascuno di questi killer fece dozzine di morti, ma i più spietati furono Leoluca Bagarella (oltre 100 omicidi) e Pino Greco "Scarpuzzetta" (oltre 60 omicidi).

Nel 1982 i Corleonesi diventarono i leader della Cupola mafiosa e Totò Riina divenne il boss di Cosa Nostra. I Corleonsi furono l'unica cosca ad avere 2 rappresentanti nella commissione. Essi erano, per l'appunto, Totò Riina e Bernardo Provenzano.

La Seconda guerra di mafia vide una violenza mai vista prima ed ebbe migliaia di morti tra cui i più celebri furono: Carlo Alberto Dalla Chiesa, Peppino Impastato, Mario Francese, Boris Giuliano, Cesare Terranova, Piersanti Mattarella, Michele Reina, Emanuele Basile, Pio La Torre, Rocco Chinnici, Leonardo Vitale, Gaetano Costa, Ninni Cassarà e Beppe Montana.

La Seconda guerra di mafia venne soprannominata anche la "Mattanza di Palermo" o sempicemente "Mattanza". La stessa violenza i Corleonesi l'adopereranno negli anni Novanta con le stragi attuate per colpire lo Stato ed i suoi simboli.

[modifica] Il dominio dei Corleonesi

Dall'inizio della Seconda guerra di mafia all'arresto di Bernardo Provenzano (2006) la storia della Mafia italiana s'intreccia strettamente con quella dei Corleonesi. Negli anni Ottanta il nemico dei Corleonesi fu lo Stato che impegnò tutte le sue forze per contrastare la Mafia. Protagonisti di questa lotta alla mafia furono Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e Antonino Caponnetto i tre membri del Pool antimafia che portò al Maxiprocesso del 1987.

I Corleonesi messi alle strette dal pool e dal maxiprocesso attaccarono, con la ferocia che li contraddistinse, lo Stato. Questo attacco portò a diverse stragi: strage di via dei Georgofili a Firenze, la bomba al Padiglione di Arte Contemporanea di Milano, i due attentati a Roma (a San Giovanni in Laterano e a San Giorgio al Velabro), la strage di Capaci (23 maggio 1992), e la strage di via d'Amelio (19 luglio 1992) in cui persero la vita Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Avvennero anche omicidi celebri come quello di Salvo Lima (1992) e don Pino Puglisi (1993).

La risposta dello Stato non si fece attendere e venne arrestato Totò Riina il 15 gennaio 1993. Con questo arresto i leader rimasti dei Corleonesi (Bernardo Provenzano e Leoluca Bagarella) cambiarono strategia e preferirono la strategia del silenzio a quella dell'attacco frontale. Negli anni novanta gli arresti dei leader dei Corleonesi si susseguirono in rapida successione grazie anche all'intervento di 20 000 soldati dell'Esercito italiano avvenuto tramite l'operazione "Vespri siciliani". Furono arrestati Leoluca Bagarella (1995), Giovanni Brusca (1996), Antonino Giuffrè (2002), Bernardo Provenzano (2006) e Salvatore Lo Piccolo (2007).

Dopo l'arresto di Bernardo Provenzano molti ritengono che il clan dei Corleonesi non esista più, dato che sono stati arrestati tutti i suoi leader.

[modifica] I Corleonesi

[modifica] Mafiosi legati o alleati ai Corleonesi

[modifica] Voci correlate

[modifica] Note

  1. ^ Dato riscontrabile sui seguenti siti: http://www.ntacalabria.it/mafia_cronologia/mafia-1943_1952.htm. ;http://www.ilcassetto.it/notizia.php?tid=165 ; http://www.leinchieste.com/giuliano_perenze.htm
  2. ^ Dati riportati dall'Inventario Corleonese: repertorio storico-bibliografico dei comuni del ... Di Antonino Giuseppe Marchese a pag 47. Rintracciabile facilmente su: http://books.google.com/books?id=vCQ8AAAAMAAJ&q=Giacomo+Riina&dq=Giacomo+Riina&lr=&hl=it&pgis=1
  3. ^ Dato riportato dallo storico Salvatore Lupo durante la puntata sulla Mafia di Blu notte condotta da Carlo Lucarelli, andata in onda il 25-6-2003 ed intitolata "La mattanza"
Altre lingue


aa - ab - af - ak - als - am - an - ang - ar - arc - as - ast - av - ay - az - ba - bar - bat_smg - bcl - be - be_x_old - bg - bh - bi - bm - bn - bo - bpy - br - bs - bug - bxr - ca - cbk_zam - cdo - ce - ceb - ch - cho - chr - chy - co - cr - crh - cs - csb - cu - cv - cy - da - de - diq - dsb - dv - dz - ee - el - eml - en - eo - es - et - eu - ext - fa - ff - fi - fiu_vro - fj - fo - fr - frp - fur - fy - ga - gan - gd - gl - glk - gn - got - gu - gv - ha - hak - haw - he - hi - hif - ho - hr - hsb - ht - hu - hy - hz - ia - id - ie - ig - ii - ik - ilo - io - is - it - iu - ja - jbo - jv - ka - kaa - kab - kg - ki - kj - kk - kl - km - kn - ko - kr - ks - ksh - ku - kv - kw - ky - la - lad - lb - lbe - lg - li - lij - lmo - ln - lo - lt - lv - map_bms - mdf - mg - mh - mi - mk - ml - mn - mo - mr - mt - mus - my - myv - mzn - na - nah - nap - nds - nds_nl - ne - new - ng - nl - nn - no - nov - nrm - nv - ny - oc - om - or - os - pa - pag - pam - pap - pdc - pi - pih - pl - pms - ps - pt - qu - quality - rm - rmy - rn - ro - roa_rup - roa_tara - ru - rw - sa - sah - sc - scn - sco - sd - se - sg - sh - si - simple - sk - sl - sm - sn - so - sr - srn - ss - st - stq - su - sv - sw - szl - ta - te - tet - tg - th - ti - tk - tl - tlh - tn - to - tpi - tr - ts - tt - tum - tw - ty - udm - ug - uk - ur - uz - ve - vec - vi - vls - vo - wa - war - wo - wuu - xal - xh - yi - yo - za - zea - zh - zh_classical - zh_min_nan - zh_yue - zu -