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Castagno dei Cento Cavalli - Wikipedia

Castagno dei Cento Cavalli

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Coordinate: 37°45′00.7″N 15°7′49.4″E / 37.750194, 15.130389 Il Castagno dei Cento Cavalli è un albero di castagno plurimillenario, ubicato nel Parco dell'Etna in territorio del comune di Sant'Alfio (CT). Il castagno, considerato come il più famoso d'Italia [1], è stato studiato da diversi botanici e visitato da molti personaggi illustri; la sua storia si fonde con la leggenda di una misteriosa regina e di cento cavalieri con i loro destrieri, che, si narra, vi trovarono riparo da un temporale.

Indice

[modifica] Notizie storiche sul castagno

L'albero si trova nel bosco di Carpineto, nel versante orientale del vulcano Etna, in un'area tutelata dal Parco Regionale dell'Etna.

Il castagno oggi
Il castagno oggi

Diversi botanici concordano che avrebbe dai due ai quattro mila anni di vita e secondo il botanico torinese Bruno Peyronel è l'albero più antico d'Europa ed il più grande d'Italia (1982) [2].

Le prime notizie storiche certe sul Castagno dei Cento Cavalli furono fornite dal De Amodeo, Carrera e da altri nel XVI secolo. Pietro Carrera ne «Il Mongibello» (1636), descrisse maestoso il tronco e l'albero «...capace di ospitare nel suo interno trenta cavalli». Successivamente ne parlerà anche Antonio Filoteo (1611).

Il 21 agosto 1745 venne emanato un primo atto dal «Tribunale dell'Ordine del Real Patrimonio di Sicilia» [3]che tutelava istituzionalmente il Castagno dei Cento Cavalli ed il vicino Castagno Nave. Visto il periodo (fine del XVIII secolo) è un atto da annoverare fra i primati della tutela ambientale.

L'insigne naturalista catanese Giuseppe Recupero in «Storia naturale e generale dell'Etna» descriveva dettagliatamente l'albero, cercò di fornire diverse prove e dimostrazioni sulla unicità dalla pianta (allora era in discussione se fossero più alberi) e narrò che nell'anno 1766 trovò la casa molto deteriorata [4](esisteva una casa sotto le fronde del castagno, si può notare nel quadro di Jean Houel).

Castagno dei Cento Cavalli (J.Houel, XVIII secolo)
Castagno dei Cento Cavalli (J.Houel, XVIII secolo)

Sarà ritratto da molti viaggiatori del Grand Tour, fra questi Patrick Brydone e Jean Houel, che, nella sua opera Voyage de la Sicile, de Malta e Lipari, lo descriverà e ritrarrà nel 1787. Queste le parole con cui l'artista lo descrive in uno stralcio della sua opera:

..."La sua mole è tanto superiore a quella degli altri alberi, che mai si può esprimere la sensazione provata nel descriverlo. Mi feci inoltre, dai dotti del villaggio raccontare la storia di questo albero (che) si chiama dei cento cavalli in causa della vasta estensione della sua ombra. Mi dissero come la regina Giovanna I d'Aragona recandosi dalla Spagna a Napoli, si fermasse in Sicilia e andasse a visitare l'Etna, accompagnata da tutta la nobiltà di Catania stando a cavallo con essa, come tutto il suo seguito. Essendo sopravvenuto un temporale, essa si rifugiò sotto quest'albero, il cui vasto fogliame bastò per riparare dalla pioggia questa regina e tutti i suoi cavalieri"...

A seguito del dipinto e delle belle parole che Houel dedicò all'artista, in tempi recenti l'amministrazione comunale ha deciso di dedicargli una Via, proprio nei pressi dell'albero.

Inoltre questo sarà oggetto di studio da Alberto Fortis in Della coltura del castagno (1780), che lo troverà degradato [5].

Nel 1923 l'albero subirà un incendio che lo intaccherà nel tronco principale (voci popolari parlano di vendetta di alcuni abitanti di Giarre, per l'autonomia amministrativa ottenuta dal paese di Sant'Alfio proprio dal comune giarrese)

Il Castagno fu preminentemente proprietà di nobili famiglie locali (fra cui i Caltabiano) e venne usato come luogo di conviviali e banchetti per ospiti illustri. Nel 1965 il castagno fu espropriato e dichiarato monumento nazionale. Solo alla fine del XX secolo alcuni enti locali hanno avviato una serie di studi per tutelare e conservare il castagno.

Il programma televisivo scientifico Super Quark, trasmesso sul canale Rai Uno, studiò il DNA, prelevato dal castagno. Con i risultati, affermò che il castagno potrebbe avere la più grande circonferenza del mondo[6], prima di un grande cipresso presente in Messico e largo 38 mt. Ma questa affermazione è ora al vaglio degli studiosi, perché si sta discutendo nuovamente della unicità dell'albero.

[modifica] Il castagno oggi

Il castagno, (Castanea sativa), misura circa 22 m di circonferenza del tronco, per 22 m d'altezza. [7]
In realtà, oggi si presenta costituito da tre polle (fusti), rispettivamente di 13, 20 e 21 m; su queste polle è vivo il dibattito sulla unicità della pianta. Negli ultimi anni il libro dei Guinness dei primati ha registrato il Castagno come l'albero più grande del mondo, per la rilevazione del 1780, quando furono misurati ben 57,9 m di circonferenza.
Posizione geografica: 37°45'00",5 N - 15°07'49",0 E.

[modifica] Altri alberi plurisecolari etnei

Nelle vicinanze dell'albero, a circa quattrocento metri, si trova un altro castagno con almeno mille anni di vita, il Castagno Nave (chiamato anche Castagno S.Agata o Arrusbigghiasonnu - risveglia sonno - forse per il cinguettio degli uccelli o forse per le fronde basse che destavano improvvisamente dal sonno qualche carrettiere passante). Questo castagno sarebbe, secondo alcuni studi, il secondo per antichità e grandezza in Italia. La circonferenza misura 20 m ed è alto 19 m[8].
Sempre nel versante orientale dell'Etna, ma in territorio di Zafferana Etnea, si trova un leccio (specie di quercia) quasi millenario: l'Ilice di Carrinu. La circonferenza è 4 m ed è alto 19 m[9].

[modifica] La leggenda

Si narra che una Regina, con al seguito cento cavalieri e dame fu sorpresa da un temporale, durante una battuta di caccia, nelle vicinanze dell'albero e proprio sotto i rami trovò riparo con tutto il numeroso seguito. Il temporale continuò fino a sera, così la regina passò sotto le fronde del castagno la notte in compagnia, si dice, di uno o più amanti fra i cavalieri al suo seguito.
Non si sa bene quale possa essere la regina, secondo alcuni si tratterebbe di Giovanna I d'Aragona, secondo altri Giovanna I d'Angiò ed è così che la leggenda verrà collegata all'insurrezione del Vespro (XIV-XV secolo). Ma è tutto, molto probabilmente, frutto della semplice fantasia popolare. Ad esempio la regina Giovanna d'Angiò, pur essendo nota per una certa dissolutezza nelle relazioni amorose, è quasi certo che non fu mai in Sicilia [10].

Traendo spunto dalla leggenda, alcuni poeti cantarono del castagno e della regina, fra questi vanno citati Giuseppe Borrello e Giuseppe Villaroel che furono fra i maggiori poeti dialettali catanesi del XIX secolo, e Carlo Parini.

[modifica] Bibliografia

  • AA.VV. - Un Castagno, una Regina. La leggenda del Castagno dei Cento Cavalli nei racconti dei viaggiatori del '700 e '800 - Santa Venerina, 2000.
  • Recupero Giuseppe - Storia naturale e generale dell'Etna - Catania, 1815.
  • Pelluzza Francesco - Cenni storici dell'origine del comune di Sant'Alfio - Catania, 1971.

[modifica] Voci correlate

[modifica] Note

  1. ^ http://www.ardea.org/alberi.htm#sicilia
  2. ^ http://www.comune.sant-alfio.ct.it/castagnostoria.htm
  3. ^ http://www.salvalartesicilia.it/focus/?argomento=monumenti&page=doc008.htm
  4. ^ http://www.dipbot.unict.it/Sistematica/STOR_100.html
  5. ^ http://www.comune.sant-alfio.ct.it/castagnostoria.htm
  6. ^ http://www.guidasicilia.it/ita/main/rubriche/index.jsp?IDRubrica=269
  7. ^ http://www.corpoforestale.it/foreste&forestale/ricerca&progetti/alberi_m/Sicilia.htm
  8. ^ http://www.corpoforestale.it/foreste&forestale/ricerca&progetti/alberi_m/Sicilia.htm
  9. ^ http://www.corpoforestale.it/foreste&forestale/ricerca&progetti/alberi_m/Sicilia.htm
  10. ^ Riporta che «la regina Giovanna (che, in verità, non fu mai in Sicilia)» la pagina dedidata alla leggenda in "provincia.catania.it"

[modifica] Collegamenti esterni


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