Juventus Football Club
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Calcio | ||||
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La Vecchia Signora; Madama; La Fidanzata d'Italia; Le Zebre; I Bianconeri; La Goeba |
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Segni distintivi | ||||
Uniformi di gara
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Colori sociali: | Bianco e nero a strisce | |||
Simboli: | Zebra | |||
Inno: | Juve, storia di un grande amore Paolo Belli |
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Dati societari | ||||
Città: | Torino | |||
Paese: | Italia | |||
Confederazione: | UEFA | |||
Federazione: | FIGC | |||
Campionato: | Serie A | |||
Fondazione: | 1897 | |||
Presidente: | Giovanni Cobolli Gigli | |||
Allenatore: | Claudio Ranieri | |||
Stadio: | Stadio Olimpico di Torino (25.370 posti) |
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Palmarès | ||||
Scudetti: | 27 | |||
Trofei nazionali: | 9 Coppe Italia 4 Supercoppe italiane |
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Trofei internazionali: | 2 Coppe dei Campioni 1 Coppe delle Coppe 3 Coppe UEFA 2 Supercoppe d’Europa 1 Coppe Intertoto 2 Coppe Intercontinentali |
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Contatti | ||||
Juventus Football Club S.p.A. Corso Galileo Ferraris 32 10128 Torino Tel 011-65631 Fax 011-5119214 |
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www.juventus.com |
« È sempre un'emozione quando mi chiedono di parlare della Juventus. Perché significa non solo ripensare ai tanti successi sportivi, ma è ripercorrere un viaggio nella memoria, sul filo di tanti ricordi personali e della mia famiglia che si intrecciano da 75 anni con la storia di questa squadra di calcio. La società bianconera ha un modo particolare di leggere la storia: una storia di cambiamenti radicali e profondi, che investono la città in cui nasce e vive la Juventus, Torino, i suoi abitanti e milioni di tifosi in Italia e nel mondo, storia di costume e di abitudini. E poi di emozioni. Perché, la Juventus è stata, è e sarà sempre una squadra di calcio. Ed è un piacere immenso ricordare che tutto "il meglio" del calcio è passato dalla Juve, rivedere le tante partite "storiche" per rivivere, così, l'emozione di quegli attimi. » |
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(Umberto Agnelli, 1934-2004, imprenditore, politico italiano e presidente della Juventus F.C. dal 1955 al 1962. Considerazioni verso la società bianconera e il sodalizio con la sua famiglia pubblicate nel 1998 in occasione del 100mo anniversario di fondazione istituzionale della Vecchia Signora [1].)
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La Juventus Football Club, meglio noto come Juventus e informalmente come Juve, è una società calcistica di Torino. Fondata nel 1897 come Sport Club Juventus da giovani studenti liceali torinesi [2], milita nella massima categoria del campionato di calcio italiano (dal 1929 la Lega Calcio Serie A) dalla sua fondazione, eccezion fatta per la stagione 2006/07. La squadra rappresenta il capoluogo piemontese nel calcio insieme al Torino Football Club 1906, nato in tale anno da soci dissidenti della formazione bianconera. La squadra si allena nei campi del centro sportivo Juventus Center a Vinovo, nei dintorni della città.
Il nome del club è una licenza letterale del sostantivo latino iuventus (gioventù in lingua italiana) e fu scelto dai fondatori della società [2].
L'origine della società bianconera, secondo il punto di vista giornalistico, è avvolta nel mistero, tenuto conto che alla fine del XIX secolo lo sport non aveva stato sufficientemente diffuso in Italia per catturare l'interesse della stampa. L'unico scritto considerato "ufficiale" che attesti con certezza la nascita della Juventus fu redatto da uno dei suoi fondatori, Enrico Canfari, e pubblicato dalla rivista istituzionale del club torinese alla fine del 1915 [2].
Terza società di calcio italiana per ordine di antichità tra quelle in attività ad oggi [3], la Juventus è la formazione più blasonata del paese [4] ed una delle più vittoriose e prestigiose d'Europa e del mondo [5] con un totale di 51 trofei ufficiali vinti: 40 trofei di livello nazionale [4] e 11 trofei di livello internazionale [6]. In quest'ultimo ambito la compagine bianconera è la seconda squadra italiana, la terza squadra europea e la sesta a livello mondiale [5] per numero di titoli vinti e ufficialmente riconosciuti da ciascuna delle sei confederazioni regionali affiliate alla FIFA, in questo caso l'Unione delle Federazioni Calcistiche Europee.
Prima squadra italiana e latina ad avere vinto la Coppa UEFA (edizione 1976-77)[7], la Vecchia Signora - come è nota in patria ed all'estero - è l'unica società calcistica a livello pianetario [6] ad avere vinto tutti i tornei e coppe ufficiali a livello internazionale [8]. Inoltre, nel 1985 fu la prima società calcistica a vincere le tre maggiori competizioni europee [9], un traguardo che in séguito sarebbe stato raggiunto unicamente da altre due squadre: l'Ajax nel 1992 e il Bayern Monaco nel 1996.
Secondo una ricerca pubblicata nel giornale La Repubblica nell'agosto 2007, la Juventus, una delle squadre più celebri [10] e con il maggior seguito di tifosi al mondo [11], è anche la prima squadra d'Italia per numero di sostenitori con il 28% delle preferenze, in leggero calo rispetto agli ultimi anni [12]. Al pari dell'Inter, la tifoseria juventina ha una diffusione geografica omogenea sul territorio nazionale [13].
La compagine torinese, legata dagli anni venti alla famiglia Agnelli, è anche uno dei membri fondatori dell'Associazione di Club Europee (ECA), un'organizzazione internazionale, nata al posto del G-14, composta dai principali club calcistici consorziatisi per ottenere una tutela comune dei diritti sportivi, legali e televisivi di fronte alla FIFA.
Storia
Per approfondire, vedi la voce Storia della Juventus Football Club. |
« L'anima juventina è un complesso modo di sentire, un impasto di sentimenti, di educazione, di bohemien, di allegria e di affetto, di fede alla nostra volontà di esistere e continuamente migliorare. » | |
(Frammento del documento autografo di Enrico Francesco Canfari, 1879-1915, uno dei fondatori e secondo presidente della Juventus F.C., incontrato nel 1914 alla Città di Torino e pubblicato dalla rivista istituzionale della società torinese Hurrà Juventus il 26 dicembre 1915 [14].)
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Il 1º novembre 1897 nacque a Torino lo Sport Club Juventus grazie all'idea di alcuni studenti del Liceo Classico "Massimo D'Azeglio", tra i quali i fratelli Eugenio ed Enrico Canfari - i primi presidenti della società [2] -, che erano soliti ritrovarsi su una panchina (oggi gelosamente custodita nella attuale sede del club [15]). La prima maglia del club era rosa, con cravatta o papillon, e nel 1903 divenne bianconera.
Nel 1900, con il nome di Foot-Ball Club Juventus [16], la società si iscrive al suo primo campionato nazionale, ma viene subito eliminata, dovendo affrontare avversari molto più preparati di lei. Ma già dopo soli 5 anni arriva il primo scudetto. Il presidente era a quel tempo lo svizzero Alfred Dick, che però, dopo alcune accese discussioni di spogliatoio, decise di lasciare la società, e quasi per ripicca fondò il Foot-Ball Club Torino. In quegli anni e fino allo scoppio della Prima Guerra Mondiale, la società torinese dovette però accontentarsi di un posto di secondo piano rispetto alle altre potenze calcistiche, in particolar modo il Casale e il Pro Vercelli [17].
Con la fine della Grande Guerra una Juventus rinata grazie ai suoi presidenti Giovanni Hess e Corrado Corradini, tra 1914 e 1920, compì grandi passi in avanti nel campionato nazionale fornendo anche alcuni giocatori alla Nazionale maggiore.
Dal 24 luglio 1923 il nome della Juventus è saldamente legato a quello della famiglia Agnelli con Edoardo, figlio del fondatore della FIAT, presidente della società. In quella Juventus esordisce in prima squadra il mitico portiere Gianpiero Combi. Poi, con l'arrivo di giocatori come Federico Munerati, Virginio Rosetta, Carlo Bigatto I, tra gli altri, i bianconeri vincono il loro secondo tricolore nella stagione 1925/26 ed ulteriormente, con l'allenatore Carlo Carcano (uno dei precursori del Metodo), i nuovi arrivi Umberto Caligaris, Giovanni Ferrari, Felice Placido Borel II, Mario Varglien I, Giovanni Varglien II, il celebre trio difesivo Combi-Rosetta-Caligaris, e i calciatori d'origine argentina Raimundo Orsi e Luis Monti; entrò nella storia del calcio italiano vincendo cinque scudetti consecutivi dalla stagione 1930/31 alla stagione 1934/35 (periodo conosciuto come il Quinquennio d'Oro [18]), record storico del calcio italiano ancora oggi, ed arrivando per ben quattro anni consecutivi alle semifinali Coppa dell'Europa Centrale con una rosa composta da nove giocatori che vinsero poi la Coppa del Mondo del 1934. Nel frattempo (1933) la squadra fa il suo ingresso allo Stadio Comunale (l'attuale Stadio Olimpico di Torino).
Con la scomparsa del presidente bianconero Edoardo Agnelli nel 1935, ci si avvia ad un periodo meno ricco di vittorie che si concluderà con il secondo conflitto mondiale e con la conseguente sospensione del campionato nel 1944 e nel 1945. Al posto dei vecchi campioni della terza decade del XX secolo - che, ad eccezione di Monti e di Borel II, lasciano la squadra o per un'altra società o per fine carriera - arrivano nuovi campioni del calibro di Alfredo Foni, di Pietro Rava, dell'albanese Riza Lushta, Pietro Magni e di Teobaldo Depetrini. In tale periodo non si registrano vittorie in campionato, ma solo un secondo posto nella stagione 1937/38 e due vittorie in Coppa Italia: nel 1938 (per la prima volta, in concomitanza con il secondo titolo mondiale degli azzurri), e nel 1941/42.
Nel 1947 l'avvocato Gianni Agnelli diventa presidente della Juventus Football Club [19], in sostituzione dell'imprenditore Pietro Dusio, e resterà alla guida della squadra fino al 1953. Iniziò così un nuovo periodo di vittorie: soltanto quindici anni dopo la squadra torinese vincerà un altro scudetto (stagione 1949/50, il primo scudetto post-guerra della società), grazie anche al supporto di nuovi campioni come Carlo Parola, i danesi Karl Aage Præst, Karl Hansen e John Hansen e, in particolar modo, Giampiero Boniperti. Nel frattempo (1959) la squadra vince la sua terza Coppa Italia.
Nel 1956, su consiglio di Gianni Agnelli, che lo affiancherà, diviene presidente suo fratello Umberto. Con lui si aprì un nuovo ciclo di vittorie, grazie anche a nuovi campioni come il gallese John Charles e l'argentino di origine italiana Omar Sivori (primo calciatore juventino a conquistare il Pallone d'oro nel 1961), chi insieme a Boniperti hanno fornito un grande tridente offesivo conosciuto come il Trio Magico [20]. La Juventus conquista altri tre scudetti nelle stagioni 1957/58 (il decimo, che le dà diritto di fregiarsi della Stella d'Oro al Merito Sportivo), 1959/60 e 1960/61 e due Coppe Italia nelle stagioni 1958/59 e 1959/60.
Nel 1960 Il Dottore Umberto Agnelli lascia la presidenza. Dopo la breve e non troppo felice esperienza del ginnasiarca Paulo Amaral alla conduzione tecnica della squadra (1962-1964, rilevato da Eraldo Monzeglio), nel 1966/67, con Vittore Catella presidente e Heriberto Herrera, d'origine paraguayana, allenatore (uno dei precursori del calcio totale in Italia), la Juventus conquista il suo tredicesimo scudetto e la società juventina si appresta così a trascorrere uno dei periodi più gloriosi della sua storia: Il Ciclo Leggendario (la seconda età d'oro della società bianconera).
Il 13 luglio 1971 Giampiero Boniperti, ex simbolo della squadra, diventa presidente. Chiamò ad allenare la squadra prima il ceco Čestmír Vycpálek, poi l'ex calciatore juventino Carlo Parola ed infine l'ex calciatore Giovanni Trapattoni, quasi al debutto come allenatore. In quegli anni la Juventus si avvale di grandi campioni che rappresentavano in tale tempo l'ossatura della nazionale [21], tra i quali Dino Zoff, Roberto Bettega, Giuseppe Furino, Paolo Rossi, Pallone d'Oro nel 1982 (quest'ultimi provenienti dalle giovanili), Franco Causio, Claudio Gentile, Pietro Anastasi, Josè Altafini, Antonello Cuccureddu, Romeo Benetti, Roberto Boninsegna, Marco Tardelli, Antonio Cabrini e, soprattutto, il capitano di tante battaglie Gaetano Scirea, e successivamente il francese Michel Platini - tre volte eletto miglior calciatore europeo -, Liam Brady, il polacco Zbigniew Boniek, il portiere Stefano Tacconi e il sanmarinese Massimo Bonini; vinsero nove scudetti in quindici anni tra le stagioni 1971/72 e 1985/86, conquistando così la seconda Stella d'Oro al Merito Sportivo, e ponendosi alla ribalta europea e mondiale vincendo tutte le coppe internazionali ufficiali [8], una Coppa dei Campioni, una Coppa delle Coppe, una Coppa UEFA - l'unica vittoria in competizioni UEFA per club di un organico composto interamente da calciatori italiani - una Supercoppa Europea, ed una Coppa Intercontinentale. Così, la Fidanzata d'Italia entrò nella storia del calcio europeo come la prima società a centrare in bacheca le tre principali competizioni europee per club, ricevendo dall'Unione delle Federazioni Calcistiche Europee la Targa UEFA (The UEFA Plaque) nel 1987 [9].
Dopo quattro anni senza trofei vinti, l'avvocato Vittorio Caissotti di Chiusano arrivò alla presidenza del club nel 1990, anno dell'inaugurazione dello Stadio delle Alpi. La Juventus, allenata da Dino Zoff, conquistò la Coppa Italia per l'ottava volta e la Coppa UEFA della stessa stagione. Nella stagione successiva Zoff lasciò il posto all'emergente allenatore Gigi Maifredi, il quale, nonostante l'arrivo di nuovi campioni del calibro di Roberto Baggio, Júlio César, Paolo Di Canio e Jürgen Kohler, portò la squadra al settimo posto in campionato.
Con il ritorno di Trapattoni, la Juventus vinse la Coppa UEFA nel 1993 con una squadra che comprendeva, tra gli altri, Roberto Baggio (Pallone d'oro nello stesso anno), Andreas Möller, Gianluca Vialli - diventato il nuovo idolo della tifoseria - ed Antonio Conte.
Nell'estate del 1994 si volta pagina con l'arrivo ai vertici della Triade Bettega-Giraudo-Moggi e dell'allenatore Marcello Lippi. Grazie a giocatori del calibro di, in primis, Roberto Baggio, Gianluca Vialli, Fabrizio Ravanelli ed Antonio Conte, sucesivamente, Alessandro Del Piero, Gianluca Pessotto, Angelo Di Livio, Moreno Torricelli, Sergio Porrini, Angelo Peruzzi, Didier Deschamps, Ciro Ferrara, Paulo Sousa, Zinédine Zidane (calciatore europeo dell'anno nel 1998), Edgar Davids, Paolo Montero, Alen Bokšić, Vladimir Jugović, Filippo Inzaghi, ed ulteriormente Gianluigi Buffon, Mauro Germán Camoranesi, David Trézéguet, Pavel Nedvěd (Pallone d'oro nel 2003), Gianluca Zambrotta, Alessandro Birindelli e Lilian Thuram; iniziò un nuovo ciclo dove la compagine bianconera riesce a conquistare cinque scudetti (stagioni 1994/95, il primo dopo nove anni; 1996/97, 1997/98, stagioni 2001/02 e 2002/03, queste due ultime riportate a Torino dopo un triennio), una Coppa Italia (1994/95), quattro Supercoppe Italiane (1995; 1997; 2002 e 2003), una Champions League (1995/96), una Coppa Intertoto [8], una Supercoppa Europea (1996) ed una Coppa Intercontinentale (1996).
Il 28 maggio 2004 arriva sulla panchina bianconera Fabio Capello, ex centrocampista degli anni Settanta al posto di Marcello Lippi, chi invece fu chiamato ad allenare la Nazionale. Con lui arrivano al capoluogo piemontese calciatori del calibro di Emerson, Fabio Cannavaro, Patrick Vieira e Zlatan Ibrahimović. Con lui in panchina la Juventus ottiene altri due primi posti al termine dei campionati 2004/05 (in séguito revocato) e 2005/06 (in séguito assegnato d'ufficio all'Inter).
Quell'ultima stagione è stato segnata dalla retrocessione in Serie B della compagine bianconera, la prima nella storia juventina, con 9 punti di penalizzazione come conseguenza del comportamento antisportivo (art. 1 del regolamento) accertato nel terzo grado di giudizio dalle sentenze nell'ambito dello scandalo definito Calciopoli ma la squadra, con un nuovo gruppo dirigenziale al mando dal dirigente aziendale Giovanni Cobolli Gigli, ritorna nella massima serie nella stagione 2007/08, dove, sotto la guida dell'allenatore Claudio Ranieri e con nuovi acquisti (Vincenzo Iaquinta, Hasan Salihamidžić, Zdeněk Grygera, Tiago Mendes, Mohamed Sissoko, Jorge Andrade), e grazie soprattutto al prolungamento dei contratti dei suoi giocatori più rappresentativi (Del Piero, Buffon, Camoranesi, Trézéguet e Nedvěd), finì l'ultima stagione al terzo posto della classifica e, quindi, l'accesso ai preliminari di Champions League, da disputarsi in agosto 2008.
Cronistoria
Cronistoria della Juventus Football Club | |||
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Colori e simboli
Per approfondire, vedi la voce Colori e simboli della Juventus Football Club. |
La maglia bianconera a strisce verticali che diventò la divisa ufficiale juventina fu introdotta nel 1903 grazie a un imprenditore inglese che le diede in regalo alla società. La divisa è ispirata nei colori societari del Notts County inglese.
Lo stadio
Per approfondire, vedi le voci Stadio Olimpico (Torino) e Stadio delle Alpi. |
Dopo i primi due anni (1897 e 1898) in cui la Juventus giocò al Parco del Valentino e al Parco Cittadella, le partite interne si svolsero allo Stadio Piazza d'Armi fino al 1908, a parte nel 1905, anno del primo scudetto, e nel 1906, anni in cui si giocò al Velodromo Umberto I.
Successivamente, dal 1909 al 1922, la Juventus giocò le sue gare interne al Campo di Corso Sebastopoli, per poi spostarsi dall'anno successivo e fino al 1933 al Campo di Corso Marsiglia, dove vinse 4 scudetti. Alla fine del 1933 iniziò a giocare al nuovo stadio "Benito Mussolini" (poi Stadio Comunale "Vittorio Pozzo" e infine Stadio "Olimpico" di Torino), inaugurato in vista dei Campionati Mondiali del 1934. In tale stadio giocò 890 partite di campionato per 57 anni fino al 1990 [44]. Anche successivamente continuò ad allenarsi in questo stadio, fino a quando il Comune di Torino, nel 2003, lo cedette a titolo gratuito al Torino, affidando contemporaneamente il "Delle Alpi" alla società bianconera [45].
A partire dal 1990 e fino alla stagione 2005/06, la compagine torinese ha disputato tutte le gare interne allo Stadio delle Alpi, costruito in occasione dei Mondiali di Calcio Italia 1990 (anche se in rarissime circostanze, ha preferito disputare alcuni incontri in altri stadi, quali il Dino Manuzzi di Cesena, il Giuseppe Meazza di Milano e il Renzo Barbera di Palermo [45]).
Nell'agosto 2006, i bianconeri sono tornati a giocare nel glorioso "Comunale", ora con l'appellativo di stadio "Olimpico", dopo la ristrutturazione in occasione dei Giochi Olimpici Invernali, impianto capace di ospitare 27.168 spettatori.
Il 5 febbraio 2007 il Consiglio di Amministrazione (CdA) della Juventus Football Club ha di fatto approvato il progetto del nuovo stadio del club che sorgerà al posto dello Stadio delle Alpi [46], in attesa dei fondi del credito sportivo per una cifra di 100 milioni di euro (escluse le aree commerciali [47]). Il 6 febbraio tale progetto fu approvato dal Comune di Torino.
Il nuovo stadio, progettato dagli studi GAU e Shesa [48], coordinato per la progettazione dall'architetti Gino Zavanella ed Eloy Suarez e dai disegni dell'ingegnere Massimo Majoviecki, sorgerà su un'area di 50.000 mq (37.000 metri quadrati per lo stadio, 12.000 per le attività commerciali e 5.000 a disposizione per gli uffici) ed avrà una struttura quasi rettangolare, circondata da due semi-ellissi che ospiteranno le attività commerciali, i ristoranti e i bar [47]: alle tribune si accederà con delle specifiche passerelle inserite nei diversi settori dello stadio. Guardando invece i disegni in sezione, risaltano i palchi VIP, con affaccio direttamente sul prato.
Lo stadio, nell'area più a diretto contatto con il campo, avrà 40.600 posti, cifra calcolata sulla base dell'affluenza al delle Alpi negli ultimi anni: un po' di più dell'esigenza minima dettata dall'UEFA per eventi a livello internazionali, distribuiti in un unico invaso e non prevede la pista di atletica, come l'HSH Nordbank Arena di Amburgo (Germania) e lo Stade de Suisse, allestito per Euro 2008 nella città di Berna (Svizzera).
Due significative novità riguardano la struttura esterna e la copertura. La prima sarà avvolta da una rete microforata che le permetterà, attraverso un sistema di proiezioni, di assumere colorazioni diverse a seconda delle ore del giorno e di ospitare scritte, video e immagini per essere «bianca e metallica di giorno, multicolore di notte». La copertura, in teflon trasparente, lascerà filtrare la luce all'interno dello stadio. L'inaugurazione è stata proposta per la stagione 2011/12 [49], in concomitanza con i 150mo anniversario dell'Unità d'Italia [50].Rosa 2007/08
Portieri | |
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1 Gianluigi Buffon |
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12 Emanuele Belardi |
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13 Jess Kedwell Vanstrattan |
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31 Cristiano Novembre |
Difensori | |
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2 Alessandro Birindelli |
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3 Giorgio Chiellini |
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5 Jonathan Zebina |
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14 Jorge Andrade |
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21 Zdeněk Grygera |
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25 Guglielmo Stendardo |
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28 Cristian Molinaro |
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33 Nicola Legrottaglie |
Centrocampisti | |
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6 Cristiano Zanetti |
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7 Hasan Salihamidžić |
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8 Mauro Camoranesi |
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11 Pavel Nedvěd |
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22 Mohamed Sissoko |
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23 Antonio Nocerino |
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30 Tiago |
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32 Marco Marchionni |
Attaccanti | |
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9 Vincenzo Iaquinta |
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10 Alessandro Del Piero (C) |
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17 David Trézéguet |
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20 Raffaele Palladino |
Allenatore | |
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Claudio Ranieri |
Stagioni passate
Juventus F.C. – Archivio delle stagioni | |
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Formazione tipo: 4-4-1-1
Giocatori celebri
Per l'intero listato di calciatori juventini campioni mondiali, europei ed olimpici con la Nazionale A, vedi la voce La Juventus e la Nazionale italiana. |
« Ho giocato nel Nancy perché è la squadra della mia città, nel Saint-Étienne perché è la squadra più forte di Francia, e nella Juventus perché è la squadra più forte del mondo. » | |
(Michel Platini, ex calciatore francese, in risposta a un giornalista rispetto alla sua carriera nel AS Nancy-Lorraine, nel AS Saint Étienne e nella Juventus F.C. e alla sua fedeltà alle squadre in cui ha giocato. Stadio Comunale Vittorio Pozzo di Torino, 17 maggio 1987 [51].)
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Quello che segue è un sintetico elenco, suddiviso per epoche storiche, di alcuni dei più grandi giocatori che hanno vestito la maglia della Juventus F.C.
- Luigi Durante
- Alberto Barberis
- Domenico Donna
- Giovanni Giacone
- Oswaldo Novo
- Antonio Bruna
- Luigi Allemandi
- Umberto Malvano
- Gianpiero Combi
- Virginio Rosetta
- Umberto Caligaris
- Carlo Bigatto I
- Antonio Vojak I
- Giuseppe Grabbi
- Federico Munerati
- Aldo Giuseppe Borel I
- Ferenc Hirzer
- József Viola
- Paul Arnold Walty
- Ludwig Weber
- Jack Diment
- James Squire
- Pietro Rava
- Alberto Bertuccelli
- Bruno Garzena
- Umberto Colombo
- Carlo Parola
- Giacomo Mari
- Giovanni Viola
- Rino Ferrario
- Bruno Nicolè
- Giuseppe Corradi
- Sergio Manente
- Carlo Mattrel
- Ernesto Càstano
- Ermes Muccinelli
- Gino Stacchini
- Giampiero Boniperti
- John Charles, OBE (GP)
- Omar Enrique Sivori
- John Hansen
- Karl Aage Hansen
- Karl Aage Præst
- Sandro Salvadore
- Roberto Boninsegna
- Roberto Bettega
- Antonello Cuccureddu
- Fabio Capello
- Giuseppe Furino
- Dino Zoff (GP)
- Antonio Cabrini
- Gaetano Scirea
- Marco Tardelli
- Paolo Rossi
- Romeo Benetti
- Pietro Anastasi
- Luciano Spinosi
- Franco Causio
- Stefano Tacconi
- Domenico Marocchino
- Cesare Prandelli
- Francesco Morini
- Sergio Gori
- Gianluigi Roveta
- Sergio Brio
- Beniamino Vignola
- Claudio Gentile
- Liam Brady
- Michel Platini (CE)
- Zbigniew Boniek
- Massimo Bonini GP)
- Michael Laudrup (GP)
- Angelo Peruzzi
- Ciro Ferrara
- Filippo Inzaghi
- Moreno Torricelli
- Alessio Tacchinardi
- Alessandro Del Piero
- Gianluca Vialli
- Fabrizio Ravanelli
- Massimo Carrera
- Antonio Conte
- Angelo Di Livio
- Christian Vieri
- Gianluca Pessotto
- Alessandro Birindelli
- Gianluca Zambrotta
- Mauro Germán Camoranesi
- Paulo Sousa
- Didier Deschamps (CM)
- Zinédine Zidane (CM; CE; GP)
- David Trézéguet
- Lilian Thuram
- Edgar Davids
- Paolo Montero
- Pavel Nedvěd
- Vladimir Jugović
- Alen Bokšić
N.B.
(CM) Campioni del mondo stranieri al tempo di militanza nella Juventus F.C.
(CE) Campioni d'Europa stranieri al tempo di militanza nella Juventus F.C.
(GP) Calciatori d'Oro (UEFA Golden Players) dall'Unione delle Federazioni Calcistiche Europee.
Presidenti ed allenatori
« [...] Perché la Juventus, dopo già un secolo di storia, è diventata una leggenda. Una leggenda che esorta il cielo di Torino e che ha finito per conquistare nove, dieci milioni di tifosi in Italia e, certo, altre tanti all'estero con un nome, una maglia di colori conosciuti in tutto il mondo. » | |
(Frammento delle considerazioni su Giovanni Agnelli, presidente della Juventus F.C. dal 1947 al 1954, verso la società bianconera nel documentario Grande Storia della Juventus trasmesso in Italia su ESPN Classic [52].)
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« La Juventus è un po' nel mio DNA, quindi la conosco bene. È come un drago a sette teste, gliene tagli una ma ne spunta sempre un'altra. Non molla mai, e la sua forza è nell'ambiente: il Piemonte è ancora un'isola felice, senza le tensioni di Milano e Roma, e i giocatori possono prepararsi al meglio. » | |
(Considerazioni di Giovanni Trapattoni, allenatore della Juventus F.C. dal 1976 al 1986 e dal 1991 al 1994, verso la società torinese campione d'Italia il 5 maggio 2002 [53].)
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Palmarès
Per approfondire, vedi la voce Palmarès della Juventus Football Club. |
« Vinca la Juve o vinca il migliore?»: «Sono fortunato, spesso le due cose coincidono. » | |
La Juventus Football Club, la squadra di calcio più blasonata d'Italia [4], vanta uno dei palmarès più prestigiosi d'Europa e del mondo [5]. Il club torinese si è laureato Campione d'Italia per 27 volte [43] - tra cinque titoli nazionali consecutivi [18] - e ha vinto la Coppa Italia per 9 volte - due di esse vinti di fila -, record in entrambi i casi.
Le due stelle dorate indossate sulla maglia bianconera - Stelle d'Oro al Merito Sportivo - rappresentano venti scudetti vinti dalla società, il decimo raggiunto nella stagione 1957/58 e il ventesimo nella stagione 1981/82.
La Vecchia Signora è stato la prima squadra europea ad avere vinto le tre classiche competizioni UEFA per clubs [9], ricevendo in riconoscimento la Targa UEFA (The UEFA Plaque) dall'Unione delle Federazioni Calcistiche Europee nel 1987. La compagine bianconera è anche l'unica squadra al mondo [8] vincitrice di tutte le manifestazioni calcistiche per clubs [8].
La Juventus, terza squadra europea [5] e sesta al mondo [5] più titolata a livello di titoli conquistati a livello internazionale [5], occupò il settimo posto - e primo fra tutte le squadre italiane - nella classifica dei migliori club del XX Secolo stilata dalla FIFA il 31 dicembre 2000 [55].
Secondo l'Istituto di Storia e Statistica del Calcio la squadra torinese è il quinto club migliore del mondo dal 1991 al 2007 [56].
Competizioni nazionali (40)
Titolo | Anno/i | Seconda classificata |
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Campionati italiani [43]: 27 (record) | 1905; 1925/26; 1930/31; 1931/32; 1932/33; 1933/34; 1934/35; 1949/50; 1951/52; 1957/58 ; 1959/60; 1960/61; 1966/67; 1971/72; 1972/73; 1974/75; 1976/77; 1977/78; 1980/81; 1981/82 ; 1983/84; 1985/86; 1994/95; 1996/97; 1997/98; 2001/02; 2002/03 | 1903; 1904; 1906; 1937/38; 1945/46; 1946/47; 1952/53; 1953/54; 1962/63; 1973/74; 1975/76; 1979/80; 1982/83; 1986/87; 1991/92; 1993/94; 1995/96; 1999/2000; 2000/01 |
Coppe Italia: 9 (record) | 1937/38; 1941/42; 1958/59; 1959/60; 1964/65; 1978/79; 1982/83; 1989/90; 1994/95 | 1972/73; 1991/92; 2001/02; 2003/04 |
Supercoppe Italiane: 4 | 1995; 1997; 2002; 2003 | 1990; 1998; 2005 |
Competizioni internazionali (11) [6]
Titolo | Anno/i | Seconda classificata |
---|---|---|
Coppe Intercontinentali: 2 | 1985; 1996 | 1973 |
Coppe dei Campioni-UEFA Champions League: 2 | 1984/85; 1995/96 | 1972/73; 1982/83; 1996/97; 1997/98; 2002/03 |
Coppa delle Coppe: 1 | 1983/84 | |
Coppe UEFA: 3 (record) | 1976/77; 1989/90; 1992/93 | 1994/95 [57] |
Supercoppe Europee: 2 [38] | 1984; 1996 | |
Coppa Intertoto: 1 [6] | 1999 |
Record, statistiche e curiosità
Per approfondire, vedi la voce Record, statistiche e curiosità della Juventus Football Club. |
Il Pallone d'Oro (Ballon d'Or in francese), trofeo individuale messo in palio dal periodico francese France Football è stato assegnato per otto volte a giocatori che all'epoca del riconoscimento militavano nella Juventus. I vincitori di tale trofeo sono stati Omar Sivori (1961), Paolo Rossi (1982), Michel Platini (1983, 1984 e 1985), Roberto Baggio (1993), Zinédine Zidane (1998) e Pavel Nedvěd (2003). Questo rappresenta un record, dato che nessun'altra squadra in Europa ha avuto tra le sue file un maggior numero di vincitori di questo trofeo. Fabio Cannavaro, vincitore del trofeo nel 2006 per le sue prestazioni nella squadra torinese e nella nazionale italiana durante la stagione 2005/06, fu acquisito dal Real Madrid nella stagione successiva. Da notare che tutti i calciatori d'origine italiana - con la sola eccezione del milanista Gianni Rivera - hanno vinto il trofeo durante la loro militanza nella Vecchia Signora.
Alessandro Del Piero detiene il record di presenze con la maglia bianconera in partite ufficiali (560 partite dal 1993 al 17 maggio 2008). È inoltre il capocannoniere storico del club con 241 reti - al 17 maggio 2008 - in gare ufficiali.
Giampiero Boniperti è il recordman di presenze con la Juventus in Serie A con 444 gare dal 1946 a 1961. Boniperti - capocannoniere della Signora fino al 2006 - è il secondo giocatore bianconero per numero di reti (182 in 460 gare).
Le 31 reti di Felice Placido Borel II in 34 gare del campionato nazionale 1933/34 sono il record della società in uno stesso campionato di calcio di Serie A. L'ungherese Ferenc Hirzer, insieme a Gunnar Nordahl, è il giocatore ad aver segnato più reti in una stessa stagione della massima serie con le sue 35 reti in 26 gare nel Campionato Federale 1925/26. Il calciatore argentino Omar Sivori è, insieme a Silvio Piola, l'unico calciatore nella storia del campionato a girone unico che segnò 6 reti in una stessa partita (Juventus Inter 9-1, nella ventottesima giornata del campionato di Serie A 1960/61).
La vittoria con la maggior differenza reti in una gara ufficiale nella storia bianconera è stata per 15-0, fuori casa, contro il Cento nel secondo turno della Coppa Italia 1926/27. La vittoria con la maggior differenza reti della Vecchia Signora in un campionato di calcio italiano, dalla sua prima partecipazione nel 1900, è stato un doppio 11-0: contro la Fiorentina e contro il Fiumana, rispettivamente nella seconda e nella sesta giornata del Campionato Federale 1928/29.
Le sconfitte con la maggior differenza reti nella storia della Juventus sono state contro il Milan, 1-8 nella tredicesima giornata del Campionato Federale 1911/12, e contro il Torino FC 1906, 0-8 nella terza giornata del Campionato Federale 1912/13.
La Juventus e la nazionale italiana
Per approfondire, vedi le voci Nazionale di calcio dell'Italia e La Juventus F.C. e la Nazionale italiana di calcio. |
« E con la maglia bianconera realizzai finalmente i miei sogni, una soddisfazione che non è possibile esprimere a parole. D'altronde, degli scudetti vinti con la Juve e della mia stupenda esperienza in azzurro saprai già tutto, spero solo che tutto questo possa continuare a lungo. Perché Tardelli, che qualche anno fa giocava a fianco di Palla nel Pisa e non era nessuno, oggi gioca con Antognoni in Nazionale e, stando almeno a Bearzot, è uno dei migliori undici atleti d'Italia. Se torno indietro col pensiero, quasi non ci credo. » | |
(Marco Tardelli, ex calciatore ed allenatore italiano, campione del mondo nel 1982. Frammenti di un'intervista concessa prima dell'Eurocoppa 1980 [58].)
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In assoluto la Juventus è il club che ha fornito il maggior numero di giocatori alla Nazionale italiana [59] e, in particolare, in occasione delle quattro vittorie nel campionato del mondo del 1934, 1938, 1982 e 2006 (che avvennero in coincidenza con grandi epoche vincenti della società, soprattutto i mondiali del 1934 e del 1982) [59].
Il primo giocatore della Juventus che indossò la maglia della nazionale fu il portiere Giovanni Giacone, il 28 marzo 1920, a Berna contro la Svizzera. La partita finì 3-0 per la squadra casalinga.
I nove giocatori della compagine torinese divenuti campioni del mondo nel 1934 furono il portiere (e capitano) Combi, G. Ferrari, Monti, Orsi e Bertolini tra i titolari, Rosetta, Borel II, Caligaris e Varglien I tra le riserve.
Due giovanili juventini, Foni e Rava, vinsero anche il torneo olimpico di calcio a Berlino nel 1936 e il campionato del mondo 1938.
I giocatori della Vecchia Signora impiegati da Enzo Bearzot in Spagna per il campionato del mondo 1982 furono il portiere (e capitano) Zoff, Gentile, Cabrini, Scirea, Tardelli e Rossi (che vinse la classifica marcatori del torneo).
Nel 2006, agli ordini di Marcello Lippi, gli juventini che sono diventati campioni del mondo in Germania sono stati Buffon, Zambrotta, F. Cannavaro (capitano), Camoranesi e Del Piero [60]. In totale, otto calciatori titolari del club - i primi nominati insieme ai francesi Lilian Thuram, Patrick Vieira e David Trézéguet - hanno giocato la finale della principale manifestazione calcistica del pianeta [60], un record.
Franco Causio, pur avendo giocato per lungo tempo nella Juventus, divenne campione del mondo 1982 durante la sua militanza nell'Udinese.
Non mancano, ovviamente, i giocatori di indiscusso valore tecnico che hanno militato in Nazionale pur non avendo mai vinto il campionato del mondo, come ad esempio Roberto Baggio, Pietro Anastasi (vincitore di un Campionato d'Europa nel 1968), Romeo Benetti, Salvatore Schillaci (che vinse la classifica marcatori del campionato del mondo 1990) o Roberto Bettega (che non poté partecipare al campionato del mondo 1982 a causa di un infortunio riportato nel novembre 1981 in uno scontro con il portiere dell'Anderlecht, Jacky Munaron, in Coppa dei Campioni).
Tra gli stranieri campioni del mondo al momento della loro militanza nella Juventus, il più famoso è certamente il francese Zinédine Zidane (1998); ma sono da ricordare anche Platini (1984) e Deschamps (2000) (quest'ultimo anche campione del mondo insieme a Zidane nel 1998), divenuti campioni d'Europa con la nazionale francese mentre militavano nella Juventus.
La Signora è, in assoluto, la squadra che vanta il maggior numero di giocatori che abbiano vinto almeno un'edizione del campionato del mondo con 24 giocatori (di cui 22 sono italiani [61]). Limitatamente alla sola nazionale italiana, i giocatori della Juventus convocati furono 9 nell'edizione 1934, 2 nel 1938, 6 nel 1982 e 5 nel 2006.
Per l'intera lista di giocatori della Juventus che sono stati convocati nell'Italia, vedi il capitolo Calciatori juventini che sono stati convocati nella nazionale italiana assoluta. |
Partite storiche
Per approfondire, vedi la voce Partite storiche della Juventus Football Club. |
Dalla sua prima partecipazione al Terzo campionato italiano a gironi, nel lontano 1900, ci sono alcuni incontri della Juventus F.C. che sono rimasti negli annali, sia per il risultato, sia per il livello calcistico osservato, sia per il rendimento della squadra e/o di un calciatore in particolare, sia per il prestigio dei tornei a livello nazionale e/o internazionale e la fase raggiunta dalla squadra.
La prima gara ufficiale
« Il F.C. Torinese ci invitò a giocare contro di lui, ed a noi non parve vero di poterci cimentare con dei veri giocatori benché di costituzione e statura poco rassicuranti. Furono batoste come squadra, ma individualmente, per il grande esercizio nel palleggio, non sfigurammo affatto. Messi in questa via, formato l'undici, cominciammo ad accettare sfide e a lanciarne, finché per affermarci al cospetto del pubblico torinese bandimmo un torneo. Per l'occasione ci voleva una divisa, ma come? Di cottone, di flanella, di maglia? Alla fine, la scelta: un parcalle sottile e roseo che portammo poi, sbiadito all'inverosimile, sino all'anno 1902... » | |
(Enrico Francesco Canfari, 1879-1915, uno dei fondatori e secondo presidente della Juventus F.C., sulla prima gara del Foot-Ball Club Juventus in campionato l'11 marzo 1900. Dal documento pubblicato dalla rivista istituzionale bianconera nel 1915 [2].)
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III Campionato Federale di Calcio, Eliminatorie (Girone piemontese, 1a giornata)
11 marzo 1900 ore 15:30 UTC+1 |
FC Torinese | 1 – 0 referto |
FC Juventus | Torino, Campo Piazza d'Armi Arbitro: Jourdain |
Colongo |
Beaton Soedvitch Bosio Nasi Dobbie Lubatti Weber Cagnassi Colongo Beltrami Verdam |
Formazioni | Nicola I Varetti Chiapirone Canfari Gibezzi Forlano Nicola II Donna Barberis Rolandi Armano I |
Struttura societaria
Dal 27 giugno 1967 la Juventus è una società per azioni (S.p.A) [34]. Posseduta da soli privati, attualmente il sessanta per cento del totale del suo pacchetto azionario è detenuto dalla finanziaria IFIL Investment S.p.A, la holding proprietà della famiglia Agnelli [62] di cui fa parte la società torinese dal 2003 dopo una riorganizzazione [63]. Tale pacchetto azionario è controlato atraverso della società Giovanni Agnelli e C. S.a.p.a [64]. Il resto del pacchetto azionario è detenuto dalla società Libyan Arab Foreign Investment Company (LAFICO) per il 7,5% [62] e da altri azionisti per il 32,5% [62].
L'organigramma attuale della Juventus Football Club S.p.A si compone attualmente di sette settori: Amministrazione e Finanza, Risorse Umane, Informazione Tecnologica, Area Commerciale, Pianificazione, Controllo e Progetti Speciali, Area Comunicazione e Area Sportiva [65]. La società bianconera è amministrata da un Consiglio di Amministrazione (C.d.A), un organo sociale composto da otto membri elletti dalla proprietà (il presidente del club, l'Amministratore Delegato (AD), il Direttore Generale, i sei amministratori) per tutti gli atti di ordinaria e straordinaria amministrazione, con la sola eccesione di quelli riservati all'assemblea degli azionisti [66].
A partire dal 3 dicembre 2001 la società torinese è quotata sul listino della borsa italiana [42] e attualmente è una delle tre società italiane di calcio quotate in Borsa - insieme alla Lazio e la Roma - e, tra esse, l'unica che fa parte del Segmento STAR, uno dei gruppi azionari di maggior successo in Europa e nel mondo [67].
La Vecchia Signora è anche membro fondatore dell'Associazione di Club Europee (ECA), organizzazione successora del G-14, composto dai club calcistici europei più importanti, influenti e prestigiosi consorziatisi per ottenere una tutela comune dei diritti sportivi, legali e televisivi di fronte all'UEFA e alla FIFA.
Organigramma della società
- Proprietà: famiglia Agnelli.
- Presidente: Giovanni Cobolli Gigli.
- Presidenti Onorari: Giampiero Boniperti e Franzo Grande Stevens.
- Amministratore delegato e direttore generale: Jean-Claude Blanc.
- Comitato sportivo: Gian Paolo Montali.
- Comitato remunerazioni e nomine: Carlo Barel Di Sant'Albano, Camillo Venesio, Riccardo Montanaro.
- Controllo interno: Marzio Saà, Riccardo Montanaro.
- Direttore sportivo: Alessio Secco.
- Direttore commerciale e marketing: Marco Fassone.
- Direttore amministrazione e finanza: Michele Bergero.
- Direttore finanza pianificazione, controllo e progetti speciali: Stefano Bertola.
- Responsabile risorse umane: Alessandro Sorbone.
- Responsabile comunicazione e direttore Juventus Channel: Giuseppe Gattino.
- Responsabile information technology: Claudio Leonardi.
- Direttore Juventus Center: Vittorio Ferrino.
- Responsabile Juventus Merchandising: Laurent Boquillet.
- Addetti stampa senior: Marco Girotto.
- Addetti stampa e editoria: Fabio Ellena e Gabriella Ravizzotti.
- Responsabile contenuti editoriali: Enrica Tarchi.
- Comunicazione corporate: Stefano Coscia.
- Allenatore: Claudio Ranieri.
- Vice allenatore (allenatore in 2ª): Christian Damiano.
- Preparatore portieri: Giorgio Pellizzaro.
- Preparatori atletici: Andrea Scanavino e Riccardo Capanna.
- Assistente di campo: Paolo Benetti.
- Responsabile settore medico: dott. Riccardo Agricola.
- Medici sociali: dott. Michele Gemignani, dott. Bartolomeo Goitre e dott. Luca Stefanini.
- Fisioterapisti: Aldo Esposito e Luigi Pochettino.
- Massofisioterapisti: Mauro Caudana, Dario Garbiero e Franco Giacometto.
- Allenatore Squadra Primavera: Vincenzo Chiarenza.
- Team manager: Gianluca Pessotto.
- Responsabile Settore Giovanile: Ciro Ferrara.
- Responsabile osservatori: Pasquale Sensibile.
- Responsabile Juventus Soccer Schools: Marco Marchi.
Sponsor tecnici ed ufficiali
- 1981/82-1988/89: Ariston.
- 1989/90-1991/92: UPIM.
- 1992/93-1994/95: Danone.
- 1995/96-1997/98: Sony (Sony Minidisc).
- 1998/99: D+ Libertà digitale / Tele+.
- 1999/2000: CCampionato: D+ Libertà digitale / Coppe :Sony.
- 2000/01: Sportal.com / Tele+.
- 2001/02: Campionato: Fastweb / Coppe: Tu Mobile.
- 2002/03-2003/04: Campionato:Fastweb / Coppe: Tamoil.
- 2004/05: Campionato: Sky Sport / Coppe: Tamoil.
- 2005/06-2006/07: Tamoil.
- Dal 2007/08: Gruppo FIAT (New Holland).
Tifosi
Per approfondire, vedi la voce Tifoserie della Juventus Football Club. |
« La Juventus è una macchina straordinaria che ogni giorno fa salire a bordo quindici milioni di suoi tifosi. » | |
I tifosi della Juventus Football Club sono più di dieci milioni in Italia, cifra record (28% delle preferenze) secondo un sondaggio nel Agosto 2007 dell'istituto giudato di Demos scatta pubblicato dal giornale La Repubblica [12]. La squadra torinese, inoltre, è una delle squadre col maggior numero di sostenitori al mondo con più di 170 millioni [11] - più di quarantatre milioni solo in Europa [11] - con associazioni di tifosi nel Canada, Stati Uniti, Malta, San Marino, Francia, Svizzera, Germania, Regno Unito, Iran, Israele, Grecia, Malaysia, Australia e Vietnam per citare solo alcuni paesi [69] con un importante numero di emigranti italiani [70].
Nell'ambito nazionale, la squadra bianconera - tradizionalmente, la più trasversale del paese dal punto di vista territoriale e demografico [12] - è anche molto popolare nelle regioni meridionale e insulare [13], risultando così una delle compagini col maggior séguito di sostenitori nelle partite in trasferta.
Politicamente, il tifo organizzato è schierato su posizioni di destra al pari di quasi tutta la tifoseria calcistica nel paese.
La tifoseria juventina è gemellata con quelle dell'Avellino, l'ADO Den Haag olandese e il Legia Varsavia polacco, mentre le rivalità più accese sopravvivono con l'Inter (vedi Derby d'Italia), il Torino (vedi Derby della Mole), il Milan, la Fiorentina e la Roma. Curiosamente le presenze casalinghe del tifo juventino allo stadio arrivano all'apice, intorno all'esaurimento dei posti, quando ci sono le sfide con le rivali storiche di cui sopra.
All'inizio del secolo scorso, secondo il pensiero popolare all'epoca, il tifo della Juventus rappresentava la borghesia mentre i tifosi della sua squadra concittadina rivale, il Torino, appartenevano alla classe popolare e proletaria. Alcuni anni dopo, con il sodalizio della Vecchia Signora con la famiglia Agnelli nel 1923, la Juventus venne "adottata" anche dagli operai della Fabbrica Italiana Automobili Torino (FIAT) - impresa di proprietà degli Agnelli - maggioranza dei quali erano principalmente immigranti della regione meridionale del paese, in modo particolare dalla Sicilia (Palermo e Catania), e da Napoli [71]. Tale fenomeno migratorio fu maggiore durante le decadi del 1960 e del 1970, dove la Juventus sembrò rappresentare, attraverso i suoi tifosi, lo spirito del nuovo lavoratore piemontese, quello degli immigrati nel ricco Nord-Ovest d'Italia [71], mentre la società granata rimase legata a quello di origine prettamente torinese [71]. Nacque così uno dei motivi alla base della grande rivalità tra le due squadre, simboleggiata dal Derby della Mole, l'incontro cittadino più antico ed uno dei più prestigiosi del calcio italiano.
Attualmente, come conseguenza del fatto sopra indicato, quelle differenze tra le origini sociali dei tifosi delle società juventina e granata sono desuete, ma fu quello stereotipo e il grande numero di tifosi juventini presenti nelle gare in trasferta della squadra, che diventò altra rivalità, presente soprattutto dalla decade del 1980 fino ad oggi, tra Madama e il Napoli, la squadra col maggior numero di tifosi nell'Italia Meridionale [12].
- Salvatore Accardo, direttore d'orchestra italiano.
- Jean Alesi, ex pilota francese di Formula 1.
- Giorgio Almirante (1914-1988), ex segretario dell'MSI.
- Andrea e Michele, deejay di Radio Deejay
- Claudia Andreatti, vincitrice del concorso di Miss Italia, edizione 2006.
- Silvia Battisti, vincitrice del concorso di Miss Italia, edizione 2007.
- Pippo Baudo, presentatore televisivo italiano.
- Paolo Belli, cantautore e conduttore televisivo italiano. Autore del attuale inno societario della Juventus FC intitolato Juve, storia di un grande amore.
- Pierangelo Bertoli (1942-2002), cantautore italiano. Autore della canzone Juvecentus per il I Centenario di fondazione istituzionale della società bianconera nel 1997.
- Tarcisio Bertone, arcivescovo italiano, cardinale della Chiesa Cattolica, segretario di Stato Vaticano e camerlengo di Santa Romana Chiesa.
- Mike Bongiorno, presentatore televisivo italiano.
- Flavio Briatore, imprenditore italiano e Direttore Generale del Team Renault Formula 1.
- Tania Cagnotto, tuffatrice italiana e prima donna italiana ad aver conquistato una medaglia mondiale nei tuffi.
- Loris Capirossi, pilota italiano di MotoGp. Attuale pilota del team Ducati Corse.
- Beppe Carletti, tastierista e fondatore dei Nomadi.
- Cristina Chiabotto, presentatrice televisiva e vincitrice del concorso di Miss Italia, edizione 2004.
- Antonio Di Pietro, politico ed ex magistrato italiano.
- Michele Foresta, presentatore televisivo italiano.
- Al-Sa'adi Gheddafi, è il terzo figlio di Muammar Gheddafi, capo di stato libico.
- Mikhail Gorbačëv, ex-capo di stato dell' Unione Sovietica e Premio Nobel per la pace 1990.
- Margherita Granbassi, schermitrice italiana.
- Ezio Greggio, attore, comico, regista e presentatore televisivo italiano.
- Idris (Edrissa Sanneh), giornalista e opinionista italo-senegalese.
- Massimo Giletti presentatore della televisione italiana.
- Carolina Kostner, pattinatrice italiana. Campionessa europea della specialità nelle stagioni 2006-07 e 2007-08.
- Isolde Kostner, ex sciatrice italiana. Doppia medaglia d'argento alle Olimpiadi invernali di Salt Lake City del 2002.
- Roberto La Barbera, atleta italiano.
- Linus (Pasquale Di Molfetta), conduttore radiofonico italiano.
- Luciana Littizzetto, attrice italiana.
- Luca Marin, nuotatore italiano.
- Edelfa Chiara Masciotta, vincitrice del concorso di Miss Italia, edizione 2005.
- François Mitterrand (1916-1996), ex-statista francese.
- Giampiero Mughini, giornalista, scrittore e intellettuale italiano.
- Luciano Pavarotti (1935-2007), tenore italiano.
- Eleonora Pedron, vincitrice del concorso di Miss Italia, edizione 2002.
- Federica Pellegrini, nuotatrice italiana.
- Eros Ramazzotti, interprete di Musica leggera italiano.
- Vittorio Sgarbi, scrittore, politico e critico d'arte italiano.
- Ainett Stephens, modella e showgirl venezuelana.
- Palmiro Togliatti (1893-1964), uomo politico, fondatore e storico leader del PCI.
- Turki Bin Salman Bin Abdulaziz Al Saud, principe dell'Arabia Saudita.
- Walter Veltroni, uomo politico italiano. Segretario nazionale del Partito Democratico ed ex-sindaco di Roma.
L'impegno in campo sociale
La Juventus Football Club partecipa attivamente nel campo sociale e degli aiuti umanitari. Con il programma "Fatti e Progetti per i Giovani", la società torinese aiuta a migliorare le condizioni di vita e di studio dei giovani in patria [72] attraverso della creazione di un 'Centro di Accoglienza' per extracomunitari minorenni ed ospitare mamme in difficoltà, l'assegnazione - in collaborazione con la Facoltà di Economia dell'Università di Torino - di 10 borse di studio alla memoria di Giovanni Alberto Agnelli e l'appoggio ed il sostegno alle attività della Fondazione Piemontese per la Ricerca sul Cancro [72]. Inoltre, la società bianconera partecipa, in collaborazione con l'Azienda Ospedaliera Regina Margherita-Sant'Anna di Torino, nel progetto "Crescere insieme al Sant'Anna" [73], il programma di ristrutturazione del reparto di Neonatologia Ospedaliera dell'Ospedale Sant'Anna [73].
Note
- ^ (IT) Archivio Juventus: Prefazione di Umberto Agnelli - www.edizioni-archivio.it, 1998.
- ^ a b c d e (IT, EN, ZH) Juventus Football Club: La Storia - www.juventus.com.
- ^ Più antiche della Juventus, tra quelle in attività ad oggi secondo la data di fondazione delle squadre di calcio italiane - o di una sezione per il calcio -, sono solo il Genoa, fondata nel 1893, e l'Udinese, fondata nel 1896. Secondo la cronologia di fondazione sportiva di tutte le società che partecipano al calcio italiano, la Vecchia Signora è la nona società d'Italia per ordine di antichità dopo le due squadre prima indicate, la Ginnastica Torino, fondata nel 1844 come società ginnastica, l'Internazionale Torino (1891), la Ginnastica Sampierdarenese (1891 come società ginnastica), la Pro Vercelli (1892 come società ginnastica), il Football Club Torinese (1894) e l'Andrea Doria (1895 come società ginnastica). Vedi anche gli articoli "Prima squadra di calcio italiana" ed "Origini del calcio italiano".
- ^ a b c (EN, FR, ES, DE) Articolo "Juventus facce nuovi ponti" - www.fifa.com; 20 novembre 2006.
Vedi anche (IT) "Juventus Football Club", Microsoft® Encarta® Enciclopedia Online 2008 - it.encarta.msn.com. - ^ a b c d e f Con 11 trofei in bacheca la Juventus è - insieme al Liverpool - la terza squadra europea per numero di titoli ufficiali vinti a livello internazionale (alle spalle di Milan con 18 trofei vinti e Real Madrid con 15 trofei). Nel mondo è la sesta squadra col maggior numero di trofei internazionali ufficiali riconosciuti da ciascuna delle sei confederazioni regionali di calcio affiliate alla Federazione Internazionale delle Associazioni Calcistiche ex aequo con il São Paulo ed il già citato Liverpool (alle spalle solo del Milan, con 18 trofei vinti, del Boca Juniors, con 17 trofei, dell'Independiente e del Real Madrid, con 15 trofei e dell'Al-Ahly SC, che vanta 12 trofei). Vedi anche l'articolo "Statistiche dei trofei internazionali di calcio".
- ^ a b c d e (EN, FR, DE, ES, IT, PT, RU, JA, ) Calcio Europa: Juventus FC - www.uefa.com.
- ^ (EN, FR, DE, ES, IT, PT, RU, JA, ) Storia della Coppa UEFA - www.uefa.com.
- ^ a b c d e f Compresi tutti le competizioni internazionali per club ufficialmente riconosciuti da ciascuna delle sei confederazioni regionali di calcio affiliate alla FIFA e la Coppa Intercontinentale-Coppa del mondo per club. Vedi anche (EN, FR, DE, ES, IT, PT, RU, JA, ) Competizioni per club riconosciute dall'UEFA (leggenda) - www.uefa.com.
- ^ a b c d (EN, FR, ES, DE) Calcio Classico (squadre): Juventus F.C. - www.fifa.com, 15 dicembre 2006.
- ^ (IT) Profilo Società: Juventus Football Club (Initial Public Offering) - www.ipo.it.
- ^ a b c (IT, EN, ZH) Juventus Football Club S.p.A: Obiettivi e Strategie - www.juventus.com.
- ^ a b c d (IT)Articolo Calcio, va di moda tifare contro - www.repubblica.it, 24 agosto 2007. Nella stessa statistica il Milan è la seconda squadra in patria per numero di sostenitori con il 23% e al terzo posto l'Inter (16%). Il Napoli è quarto con il 9% (e la prima squadra tra quelle della Regione Sud), davanti alla Roma (7%) ed alla Lazio (3%).
- ^ a b La Juventus è la squadra col maggior numero di tifosi in 11 su 18 regioni d'Italia (Piemonte, Veneto, Friuli-Venezia-Giulia, Emilia-Romagna, Trentino-Alto Adige, Toscana, Abruzzo/Molise, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia) e la seconda squadra più seguita in tutte le altre a meno della Liguria (terzo club dopo il Genoa e il Sampdoria) secondo l'Elaborazione Carat Sport su Ricerca AC Nielsen del dicembre 2002.
- ^ (IT) Documentario Grande Storia della Juventus: L'inizio e i primi due Scudetti (02:37 - 06:57) - www.youtube.com.
- ^ (IT) Liceo Classico Massimo D'Azeglio: La nostra Storia - www.liceomassimodazeglio.it.
- ^ a b c (IT) Magica Juventus: la storia – www.magicajuventus.com.
- ^ a b c Nel 1910 fu introdotta la retrocessione in Seconda Categoria per l'ultimo club classificato a fine campionato e per quelle società che non davano solide garanzie economiche alla FIF per afrontare la Prima Categoria nella stagione successiva. Nei fatti solo l'Ausonia viene retrocessa in Seconda Categoria nella stagione 1909/10. Nelle altre tre stagioni questo progetto non fu veramente applicato. Così, la Juventus, una delle cinque società ex campioni d'Italia, non fu retrocessa nel 1911 per il posto vacante - e non più occupato durante il campionato - dal Venezia. Il club Piemonte non fu retrocesso in Seconda Categoria nel 1912 per via della riforma del campionato. Nel 1913, il primo anno dove viene inserita la retrocessione in Promozione, tutte le squadre classificate all'ultimo posto nei loro rispettivi gironi regionali (la Juventus, il Racing Libertas, il Modena, il Pisa, l'Alba Roma e l'Internazionale Napoli) del campionato italiano furono ammesse nel campionato la stagione successiva e, con alcune eccezioni, nei loro propri gironi regionali per disposizioni della FIF del allargamento geografico del torneo.
La Federazione di calcio decise in un'assemblea alla fine del 1913 la sospensione del sistema di retrocessione in Promozione fino agli anni 1920, quando venne istituita la Seconda Divisione. L'attuale campionato italiano di Serie B, al pari di quello di Serie A, fu introdotto al termine della stagione 1928/29 come risultato del raggruppamento delle 32 squadre partecipanti nel campionato di massima divisione. - ^ a b (IT) Documentario Grande Storia della Juventus: Il Quinquennio d'Oro - www.youtube.com.
- ^ a b Nell'ultima fase della Seconda Guerra Mondiale, tra gli anni 1943 e 1945, la società juventina prese il nome di Juve Cisitalia, in abbinamento con la casa automobilistica, il cui titolare, Pietro Dusio, era l'allora presidente bianconero. Curiosamente la FIAT, storicamente legata alla Juventus e allora concorrente della Cisitalia, in quel periodo si abbinò al Torino che assunse la denominazione di Torino FIAT.
- ^ (IT) Campioni del passato: Gli Attacanti - www.bianconerionline.com; 12 agosto 2006.
- ^ (EN, FR, ES, DE) Calcio Classico - Gli allenatori: Enzo Bearzot - www.fifa.com.
- ^ Il Torneo Maggiore, conosciuto anche come Campionato dell'Italia Settentrionale o Alta Italia, è stato il principale gruppo eliminatorio del campionato italiano di calcio dal 1911 al 1915 riservato alle società della regione nordoccidentale d'Italia (Piemonte, Lombardia e Liguria) tant'è che il torneo veneto-emiliano della regione nordorientale - introdotto nel 1911 e poi inserita nel Torneo Maggiore - ed il torneo della regione centro-meridionale o Torneo Peninsolare - introdotto nel 1912 - furono, secondo la propria Federazione di calcio, tornei di secondo livello rispetto al campionato prima indicato.
- ^ La edizione del Campionato Federale della stagione 1914/15 è stato sospesa in conseguenza della partecipazione dell'Italia nella Prima Guerra Mondiale.
- ^ a b Posizione raggiunta per differenza-reti. Appaiata in punti con la squadra classificata nel 4° posto.
- ^ a b Posizione raggiunta per differenza-reti. Appaiata in punti con la squadra classificata nel 5° posto.
- ^ a b Posizione raggiunta per differenza-reti. Appaiata in punti con la squadra classificata nel 2° posto.
- ^ La Juventus si classificò al quarto turno eliminatorio della seconda edizione della Coppa Italia dopo avere sconfitto il Parma per 2 a 0 alla città omonima il 27 febbraio 1927. Il torneo è stato interrotto per risoluzione dalla FIGC all'inizio del quarto turno eliminatorio a causa della mancanza di date disponibili per lo svolgimento delle partite tra le squadre classificate a quel turno.
- ^ a b Posizione raggiunta per differenza-reti. Appaiata in punti con la squadra classificata nel 3° posto.
- ^ Le squadre classificate dal primo al nono posto nei Gironi A e B a fine del ventinovesimo Campionato Federale di Calcio nella stagione 1928/29 furono ammesse al primo campionato di Serie A nella stagione 1929/30, mentre le squadre classificate dal decimo al ultimo posto nei entrambi gironi furono iscritte nel primo campionato di Serie B nella stagione prima indicata.
- ^ La semifinale della Coppa dell'Europa Centrale di 1932 tra la Juventus e lo Slavia Praga fu annullata, e squalificate entrambe le squadre, per delibera degli organizzatori di tale competizione internazionale come conseguenza di azioni irregolari di alcuni giocatori della squadra cecoslovacca nella gara di ritorno a Torino il 10 luglio 1932, assegnando poi la vittoria del campionato, senza giocare mai la finale, alla squadra italiana del Bologna (vedi dettagli della partecipazione della Juventus FC nella edizione della Coppa dell'Europa Centrale nel capitolo "Storia della Juventus Football Club").
- ^ La prima edizione della Coppa Rio, competizione internazionale giocata nel 1951 a Rio de Janeiro (Brasile) e vinta dal Palmeiras, è stato riconosciuta dalla Federazione Internazionale delle Associazioni Calcistiche come la prima edizione ufficiale del Mondiale per club FIFA, secondo resoluzione della principale organizzazione calcistica a livello mondiale con data 9 marzo 2007. Vedi detagli sulla edizione della Coppa Rio di 1951 su (EN) Coppa Rio (edizione 1951) - Record Sport Soccer Statistics Foundation - www.rsssf.com.
- ^ Posizione raggiunta per differenza-reti. Appaiata in punti con le squadre classificate nel 9° posto del Campionato di Serie A.
- ^ Posizione raggiunta per differenza-reti. Appaiata in punti con la squadra classificata nel 11° posto del Campionato di Serie A.
- ^ a b (IT)Juventus Football Club S.p.A: Prospetto informativo (Informazioni sull'Emittente, pag.53) (archivio .PDF) - www.consob.it; 24 maggio 2007.
- ^ La edizione della Coppa Intercontinentale di 1973 è stato disputata tra l'Independiente, campione della Coppa Libertadores de America di tale anno, e la Juventus, finalista della Coppa dei Campioni 1972/73, chi giocò la coppa per via della rinuncia dell'Ajax - squadra campione del torneo in quella stagione - ad affrontare le partite in Sudamerica come conseguenza del trattamento poco sportivo che le squadre di tale regione offrivano nelle partite alle squadre europee nel corso degli anni Sessanta e Settanta del passato secolo. Si decise per una finale unica da disputarsi allo Stadio Olimpico di Roma nel dicembre 1973, vinta per 1 rete a 0 dalla squadra argentina.
- ^ Competizione internazionale conosciuta anche con il nome di "Mondialito per clubs" secondo (EN) Coppa Super Clubs: risoltati e classifica - Record Sport Soccer Statistics Foundation - www.rsssf.com.
- ^ La edizione della Supercoppa Europea di 1984 è stato giocato in una gara unica perché il Liverpool d'Inghilterra, secondo i bassi dell'Unione delle Federazioni Calcistiche Europee in qualità di vincitore della Coppa dei Campioni nella stagione 1983/84, ha potuto trovare una sola data in cui affrontare la Juventus, campione della Coppa delle Coppe nella stessa stagione.
Le altre due edizione dove si giocò solo la gara d'andata nella storia di quella competizione furono nel 1986 (Steaua Bucarest 1-0 Dinamo Kiev a Monaco il 24 febbraio 1987) e nel 1991 (Manchester United 1-0 Stella Rossa a Manchester il 19 novembre 1991). - ^ a b Non si giocò la partita di Supercoppa Europea di 1985 tra la Juventus, campione della Coppa dei Campioni della stagione 1984/85 e l'Everton d'Inghilterra, campione della Coppa delle Coppe della stagione 1984/85 a causa della sospensione ai club inglesi in conseguenza della Strage dell'Heysel.
- ^ Classificata alla Coppa UEFA dopo spareggio col Torino (0-0; 4-2 ai calci di rigore).
- ^ La Champions' League è il nome assunto dalla Coppa dei Campioni nel 1992, entrambi competizioni organizzate dall'Unione delle Federazioni Calcistiche Europee (UEFA).
- ^ Posizione raggiunta dopo sconfitta nello spareggio contro l'Udinese. Appaiata in punti con la squadra classificata nel 5° posto.
- ^ a b Codice ISIN: IT0000336518, Codice Alfanumerico: JUVE, Codice Reuters: JUVE.MI.
Vedi (IT) Borsa Italiana: Juventus Football Club (dati mercato) - www.borsaitaliana.it e (IT) IPO: Juventus Football Club - www.borsaitaliana.it. - ^ a b c d e Sono esclusi da questo conteggio i due scudetti vinti dalla Juventus Football Club nelle stagioni 2004/05, revocato e 2005/06, il quale non viene assegnato alla società torinese, in entrambi i casi, per illecito sportivo. Queste risoluzioni sono basate nella sentenza del 25 luglio 2006 del processo sullo scandalo del calcio italiano. Lo scudetto della stagione 2005/06 fu assegnato dalla FIGC all'Inter, quale prima nella nuova classifica su delibera della Commissione di Appello Federale nell'agosto 2006.
- ^ (IT, EN, ZH) Juventus Places: Stadio Olimpico di Torino - www.juventus.com.
- ^ a b (IT, EN, ZH) Juventus Places: Stadio Delle Alpi - www.juventus.com.
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- ^ (EN) I clubs del XX secolo (archivio .PDF) - www.fifa.com, Dicembre 2000.
- ^ Dal 3 gennaio 1991 al 3 gennaio 2008 la Juventus Football Club ha vinto un totale di 15 trofei ufficiali: 5 Scudetti, 1 Coppa Italia, 4 Supercoppe Italiane, 1 Coppa Intercontinentale-Mondiale per clubs, 1 Coppa dei Campioni-UEFA Champions League, 1 Coppa UEFA, 1 Coppa Intertoto e 1 Supercoppa Europea. Inoltre, la compagine torinese ha raggiunto le finali della Coppa UEFA nel 1995 e della Coppa dei Campioni-UEFA Champions League nel 1997; 1998 e 2003. Vedi (EN, FR, ES, DE) Classifica storica mondiale dei clubs (period 1991-2007) - www.iffhs.de, 31 dicembre 2007.
- ^ Sono escluse da questo conteggio le due finali di Coppa delle Fiere (disputate dalla Juventus nel 1965 e nel 1971), in quanto manifestazione non organizzata dall'Unione delle Federazioni Calcistiche Europee. Vedi (EN) Competizioni UEFA per clubs - ufficio stampa (pag.23) (archivio .PDF) - www.uefa.com, 25 agosto 2006 e (EN, FR, DE, ES, IT, PT, RU, JA, ) Finali della Coppa UEFA - www.uefa.com.
- ^ (IT) Intervista Marco Tardelli: Schizzo-capolavoro - storiedicalcio.altervista.org, maggio 1980.
- ^ a b Fino al 10 marzo 2008, 122 calciatori della Juventus hanno stati convocati alla nazionale italiana per incontri ufficiali, più che altra squadra secondo (IT, EN) Club Italia: Nazionali in cifre - www.figc.it. Nella stessa classifica l'Inter è la seconda squadra d'Italia per numero di convovatorie con 100 e al terzo posto il Milan con 85. Vedi anche (IT) Nazionali in cifre: i convocati di una società alla Nazionale A (ricerca) - www.figc.it.
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Bibliografia
- AA.VV. La Storia della Juventus. L'airone, 2003. ISBN 88-79447-21-1
- Giampiero Boniperti. La mia Juventus. G.P. Ormezzano editore, 1958.
- Giampiero Boniperti, Enrica Speroni. Una vita a testa alta. Cinquant'anni sempre e solo per la Juventus. Rizzoli editore, 2003. ISBN 88-17106-85-2
Voci correlate
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene file multimediali su Juventus Football Club
- Wikiquote contiene citazioni su Juventus Football Club
Collegamenti esterni
Juventus F.C. su DMoz (Segnala su DMoz un collegamento pertinente all'argomento "Juventus F.C.") |
Siti ufficiali
Siti di documentazione storico-statistica
- (IT) Pubblicazioni sulla Juventus
- (EN) Classifica storica della serie A dal campionato 1929/30 a oggi
- (ES) Squadre da leggenda a livello mondiale
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