Celtic Football Club
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Calcio | ||||
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The Bhoys; Tims; The Celts; The Hoops; The Tic |
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Segni distintivi | ||||
Uniformi di gara
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Colori sociali: | bianco-verde | |||
Simboli: | quadrifoglio | |||
Dati societari | ||||
Città: | Glasgow | |||
Paese: | Regno Unito | |||
Confederazione: | UEFA | |||
Federazione: | SFA | |||
Fondazione: | 1888 | |||
Presidente: | Brian Quinn | |||
Allenatore: | Gordon Strachan | |||
Stadio: | Celtic Park (60.830 posti) |
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Palmarès | ||||
Titoli di Scozia: | 42 | |||
Trofei nazionali: | 34 Scottish Cup 13 Scottish League Cup |
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Trofei internazionali: | 1 Coppe dei Campioni |
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Contatti | ||||
Celtic Football Club Celtic Park |
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www.celticfc.net |
« Le maglie del Celtic non sono per le seconde scelte. Non si ritirano per star bene a giocatori inferiori » | |
Il Celtic Football Club (colloquialmente solo Celtic, pronunciato "seltik" /sɛltɪk/ e impropriamente chiamato anche Celtic Glasgow) è una società di calcio britannica con sede nella città di Glasgow, in Scozia. Gioca nella massima divisione scozzese.
Il club ha come soprannome ufficiale The Bhoys, mentre il nome completo è The Celtic Football Club, sebbene sia impropriamente spesso chiamato Glasgow Celtic o Celtic Glasgow, soprattutto dai commentatori stranieri. Fino al 1994 il nome completo del club era The Celtic Football and Athletic Company Ltd.
Il Celtic gioca le sue partite casalinghe al Celtic Park, che è attualmente il terzo stadio per capienza dell'intero Regno Unito. Nella stagione 2005-06, il Celtic Park ha avuto una media di spettatori di circa 58.149 paganti [1], ponendo il Celtic dietro soltanto al Manchester United [2] in tutta la nazione britannica.
Insieme alla compagine rivale di Glasgow, il Rangers F.C., forma la cosiddetta Old Firm, una delle più forti ed accese rivalità sportive. Il Celtic viene tradizionalmente associato alla comunità cattolica di Glasgow, ha un nutritissimo seguito tra i cattolici irlandesi e tra i supporters sono numerosi gli stendardi irlandesi. La divisa del Celtic è conosciuta in tutto il mondo, ovvero a strisce orizzontali bianco-verdi con pantaloncini e calzettoni bianchi.
Nel 1967, il Celtic è divenuto il primo club (e fino ad allora unico)[3] britannico e nord-europeo a vincere la Coppa dei Campioni, prerogativa fino a quel momento di squadre italiane, portoghesi e spagnole. Nello stesso anno vinse ogni competizione alla quale partecipò, record in Scozia mai battuto, ovvero campionato, coppa, coppa di lega e Coppa di Glasgow. Ad oggi, il Celtic rimane l'unico club scozzese ad aver raggiunto la prestigiosa finale di Coppa dei Campioni, e l'unica al mondo ad averlo fatto con giocatori tutti provenienti dal vivaio; [4] [5] tutti i giocatori erano scozzesi e nati intorno allo stadio. Il Celtic raggiunse nuovamente la finale nel 1970, ma stavolta venne battuto dal Feyenoord ai supplementari. Nel 2003 Martin O'Neill guidò il club alla finale, invece, di Coppa UEFA a Siviglia dove però fu sconfitto dal Porto 3-2 ai supplementari. Circa 80.000 [6] [7] [8] tifosi bianco-verdi partirono per Siviglia per il match.
[modifica] Old Firm e settarismo
Il Celtic è diventato una delle più conosciute squadre europee e la sua storica rivalità con i Rangers è conosciuta in tutto il mondo. Questa rivalità non è la solita rivalità di campanile a cui noi siamo abituati a pensare. Ha radici molto più profonde, soprattutto di ordine religioso e anche politico e crea non poche situazioni sgradevoli di settarismo.
Il Celtic è la squadra della minoranza cattolica di Glasgow, composta quasi tutta da irlandesi emigrati in questa città nei primi anni del '900. Essi vanno orgogliosi del loro legame con la storia e la cultura celtica, tendenzialmente si sentono più irlandesi che britannici e non di rado addirittura portano allo stadio il tricolore irlandese. Alcune frange della loro tifoseria sembrerebbero vicine agli ambienti dell'I.R.A. ed in genere del separatismo.
I Rangers invece sono la squadra della maggioranza protestante di Glasgow e di coloro che politicamente sono schierati a favore della Regina d'Inghilterra, anche se ultimamente hanno folte schiere di tifosi neutrali o fortemente distaccati dalla questione.
Come è facile immaginare, i derby tra queste due squadre sono sempre incandescenti. Questa situazione si riflette anche in Irlanda del Nord, dove nei quartieri cattolici si trovano murales inneggianti alla squadra bianco-verde e persone o bambini che indossano le divise del club, mentre ovviamente è l'opposto in quelli protestanti. Nella Repubblica d'Irlanda la squadra è di gran lunga la più amata dalla popolazione.
C'è da sottolineare che entrambi i club ultimamente stanno cercando di unire i propri sforzi per evitare violenze, accadute in passato, e mantenere la rivalità una semplice questione sportiva.
[modifica] Storia
[modifica] Fondazione ed esordi
Il Celtic venne costituito formalmente il 6 novembre 1887. La sede della fondazione fu la Chiesa cattolica di Santa Maria ad East Rose Street (oggi Forbes Street), Calton, Glasgow, su iniziativa di un frate mariano chiamato Fratello Walfrid, originario di Ballymote, villaggio irlandese della Contea di Sligo. L'iniziativa, almeno originariamente, era a scopo di carità, per la The Poor Children's Dinner Table, una sorta di organizzazione a sostegno dei cattolici della città. L'esempio principale da cui partì l'idea del frate fu quella dell'Hibernian F.C., club di Edimburgo fondato per motivi simili 30 anni prima (anche se oggi è molto più neutrale della squadra di Glasgow).
Il nome Celtic fu scelto per richiamare le radici storico-culturali di natura celtica delle popolazioni scozzesi e irlandesi. Il soprannome ufficiale della formazione invece, Bhoys, deriverebbe dall'usanza di molta gente di chiamare i calciatori dei primi anni della squadra bianco-verde bold boys ("ragazzi audaci"): il club fece subito propria questa definizione, tanto che una cartolina di inizio '900 ritraeva la squadra con impressa una scritta the Bould Bhoys, dove l'aggiunta della "u" e della "h" di troppo riflettevano un richiamo all'accento particolare della parlata irlandese.
La prima partita del Celtic fu disputata il 28 maggio 1888, quando sconfisse in amichevole quelli che sarebbero stati i rivali di sempre, i Rangers, per 5-2. Il primo gol storico del club fu siglato da Neil McCallum, anche se la compagine di quel match era composta per gran parte da giocatori prestati dall'Hibernian.
[modifica] Era Maley
Il primo manager della storia del Celtic fu Willie Maley, che guidò il club alla conquista di 30 trofei di elevata importanza per addirittura 43 anni. Nel 1892 il Celtic vinse la Coppa di Scozia per la prima volta, mentre nel 1893 vinse il suo primo campionato. Fu la prima squadra in Scozia a registrare un record: il Celtic infatti vinse ben sei campionati di fila, ovvero dal 1904 al 1910, record che rimase imbattuto per circa settant'anni, precisamente fino al 1971, quando fu prima raggiunto e poi sorpassato dallo stesso Celtic guidato da Jock Stein. Dopo il dominio dei primi campionati, nel 1930 venne superato, come numero di successi in campionato, dai Rangers. Da allora questi ultimi detengono il record di "scudetti" scozzesi.
Nel 1939 un altro prestigioso trofeo si aggiunse alla bacheca del Celtic, che sconfisse gli inglesi dell'Everton per 1–0 ad Ibrox Park si aggiudicò l'Empire Exhibition Trophy, che con la Coronation Cup vinta nel 1953, è uno dei trofei più cari ai sostenitori del club, per la sua natura di torneo unico nella storia (fu giocato solo quell'anno).
Il periodo di Maley fu contraddistinto anche, purtroppo, da una tragedia, accaduta durante un match della Old Firm, ovvero quando il portiere John Thomson rimase ucciso in un incidente in campo gettandosi coraggiosamente sui piedi dell'avversario Sam English ma riportando una frattura al cranio grave che ne causò la morte in ospedale la sera stessa.
Nel 1938 venne raggiunto un record tuttora imbattuto: quello dei record di spettatori per una partita di calcio di un club europeo. A vedere Celtic-Aberdeen (la finale della Coppa di Scozia) all'Hampden Park di Glasgow c'erano 146.433 spettatori.
[modifica] Durante e dopo la guerra
L'ex calciatore della squadra Jimmy McStay divenne manager del club durante gli anni della Seconda Guerra Mondiale, dal 1940 al 1945. Comunque, non fu giocata alcuna competizione ufficiale in quel periodo.
Nel 1945 fu sostituito dall'altrettanto ex, oltre che vecchio capitano, Jimmy McGrory. Sotto la sua guida, il Celtic si mise in luce per varie prestazioni rimaste nella storia. Nel maggio del 1953 la squadra scozzese partecipò ad un torneo unico nella storia, la Coronation Cup istituita eccezionalmente per l'evento dell'incoronazione della regina Elisabetta II, nel quale il Celtic batté Hibernian, Arsenal e Manchester United.
Il 19 ottobre 1957, invece, il Celtic inflisse ai Rangers un 7–1 da record nella finale della Coppa di Lega Scozzese all'Hampden Park di Glasgow, rivincendo il titolo che avevano vinto una sola volta nella loro storia e, paradossalmente, proprio l'anno prima. Il punteggio rimane insuperato ad oggi in una finale di una coppa nazionale britannica. Questa potrebbe essere stata la prima occasione in cui fu cantato You'll Never Walk Alone. La vittoria è ancora celebrata dai sostenitori bianco-verdi, che spesso la ricordano in un coro, Hampden in the sun sulle note della canzone Island in the Sun.
[modifica] Stein ed i Lisbon Lions
Per approfondire, vedi la voce Lisbon Lions. |
Lisbona, Estádio Nacional, 25 maggio 1967 Celtic - Inter 2-1 Marcatori: 6' Mazzola, 63' Gemmell, 84'Chalmers INTER: Sarti; Burgnich; Facchetti; Bedin, Guarneri; Picchi (c), Domenghini, Mazzola, Cappellini; Bicicli, Corso; All.: Herrera |
Jock Stein sostituì McGrory nel 1965. Anch'egli ex-giocatore oltre che capitano della squadra, Stein è di sicuro molto più ricordato per i grandi traguardi raggiunti da allenatore del Celtic, ed è considerato da molti uno dei migliori manager di sempre. In ambito casalingo guidò il Celtic attraverso ben nove titoli nazionali di fila, esattamante dal 1966 al 1974, che divenne al tempo congiuntamente un record per la Scozia e per il mondo (mai raggiunto fino al 1997).
Ma fu il 1967 l'anno glorioso della squadra bianco-verde, quando il Celtic vinse ogni competizione alla quale partecipò: il campionato scozzese, la Coppa di Scozia, la Coppa di Lega scozzese, la Glasgow Cup e, soprattutto, la Coppa Campioni. Capitanati da Billy McNeill, i Bhoys sconfissero in finale l'Inter 2-1 all'Estádio Nacional di Lisbona, Portogallo, il 25 maggio 1967: proprio per la località della finale, i calciatori passarono alla storia come Lisbon Lions ("Leoni di Lisbona"). Jimmy 'Jinky' Johnstone, Bobby Lennox e Bobby Murdoch, tra i più acclamati giocatori della storia della squadra, facevano parte di quella squadra formata, oltretutto, da ragazzi provenienti tutti da Glasgow e dintorni. La gradinata est dello stadio Celtic Park è dedicata proprio ai Lisbon Lions, mentre quella occidentale a Jock Stein.
Non pago della vittoria europea del '67, il Celtic di Stein si ripresentò in finale di Coppa Campioni nel 1970, ma vennero questa volta sconfitti per 2-1 dagli olandesi del Feyenoord nello stadio "San Siro" di Milano.
Il 1970 è da ricordare anche per un altro record, tuttora imbattuto: il maggior numero di spettatori per una partita di calcio valida per una coppa europea. Avvenne nella semifinale di quella stessa competizione, quando il Celtic affrontò gli inglesi del Leeds United: la partita di ritorno giocata a Hampden Park venne vista da 133.961 spettatori ed il Celtic vinse entrambe le partite disputate contro gli inglesi.
[modifica] Gli anni di Cesar
Dopo la lunga e gloriosa era di Stein, nel 1978 passò alla guida del Celtic Billy McNeill (soprannominato "Cesar"), ex calciatore e capitano dei Lisbon Lions, che iniziò subito la sua carriera da allenatore in grande strappando il titolo nazionale ai rivalissimi Rangers con una vittoria per 4-2 nell'ultima partita della stagione. McNeill condusse il Celtic alla vittoria di altri due titoli nazionali, rispettivamente nel biennio 1981 e 1982, oltre che entrambe le coppe nazionali, ovvero la Coppa di Scozia nel 1980 e la Coppa di Lega nel 1982. Tuttavia, la mancanza di prestazioni brillanti in Europa e delle dispute su dei fondi economici destinati ai trasferimenti dei calciatori segnalarono ben presto che l'avventura sulla panchina del vecchio eroe di Lisbona sarebbe durata poco, ed infatti lasciò il club nel 1983.
[modifica] Davie Hay ed i broken Hearts
Fu un altro ex calciatore, David Hay, a sostituire McNeill nel luglio 1983, e ci vollero ben due anni prima che il Celtic tornasse a vincere qualcosa. Nel 1985 il Celtic rimontò un 1-0 di fine primo tempo vincendo per 2-1 contro il Dundee United nella finale del centenario della Coppa di Scozia, grazie a un calcio di punizione incredibile di Davie Provan ed a un gol di testa in tuffo di Frank McGarvey. L'anno seguente la formazione bianco-verde si aggiudicò il titolo nazionale all'ultima giornata nella peggiore e meno probabile delle circostanze: per vincere il campionato, infatti, il Celtic doveva vincere la sua ultima gara con almeno tre gol di scarto contro il St. Mirren e al contempo sperare che gli Hearts perdessero col Dundee. Per fortuna loro, gli Hearts persero la partita 2-0, e i tre gol di scarto richiesti col St.Mirren divennero addirittura cinque, dato che il match finì 5-0. Per questa circostanza nacque il detto broken Hearts (gioco di parole che significa "cuori infranti"). Hay lasciò il club la stagione seguente sostituito di nuovo da Billy McNeill, lasciando un buon ricordo nel pubblico.
[modifica] Ritorno di Cesar
Quando Billy McNeill tornò a gestire la squadra nel 1987, il Celtic sembrò destinato ad un altro periodo di dominio assoluto, stabilendo un record di imbattibilità di 31 partite, culminato in una storica vittoria del campionato e di entrambe le coppe. Tuttavia, il successo iniziale fu seguito da una stagione successiva molto più modesta, soprattutto in campionato, evidenziata da una brutta sconfitta con i rivali Rangers per 5-1. La stagione successiva, nel 1989, fu salvata grazie a una vittoria della Scottish Cup battendo i Rangers 1-0 con un gol di Joe Miller. La stagione 1989-90 fu molto deludente. Il nuovo attaccante polacco del Celtic Dariusz Dziekanowski segnò quattro gol nel primo turno della Coppa UEFA contro il Partizan Belgrado, ma la squadra uscì dalla competizione per la regola dei gol fuori casa: altrettanto poco esaltante il cammino in campionato, mentre cocente la sconfitta nella coppa nazionale del 1990 contro l'Aberdeen, vincitore ai calci di rigore.
La stagione seguente il Celtic apparì fuori dai giochi in campionato molto presto, nonostante il loro centrale Paul Elliott il giocatore dell'anno. Raggiunsero la finale di Skol Cup per essere poi battuti dai Rangers ai supplementari. Comunque, la vendetta fu consumata nel quarto di finale della Coppa di Scozia: in una folle giornata di San Patrizio, il Celtic vinsero 2-0 con i rivali grazie alle reti di Gerry Creaney e Dariusz Wdowczyk, in una partita caratterizzata da 4 espulsioni (3 per i Rangers ed 1 per il Celtic). La soddisfazione durò poco anche in quella competiziome, dato che il Celtic fu poi eliminato in semifinale dal Motherwell con un pesante 4-2, che determinò l'ultimo abbandono di McNeill alla guida del club.
[modifica] Liam Brady, Neuchatel Xamax e Lou Macari
Liam Brady fu scelto come nuovo allenatore del Celtic poco dopo l'abbandono di McNeill, divenendo soltanto l'ottavo manager dopo cento anni; ma fu anche il primo ad allenare la squadra senza mai avervi giocato. Nonostante le sue credenziali come calciatore di Arsenal e Juventus, oltre che per la Nazionale di calcio irlandese, la sua gestione risultò abbastanza fallimentare. La prestazione più deludente risale comunque al 22 ottobre 1991, quando al primo turno di Coppa UEFA contro la modesta formazione svizzera del Neuchatel Xamax, il Celtic perse 5-1, una delle peggiori sconfitte europee della storia del club. Nella partita di ritorno il Celtic non andò oltre la vittoria per 1-0, e fu eliminata con un risultato totale di 5-2 disarmante. Con una sconfitta contro l'Airdrie nella CIS Cup poche settimane prima, Brady lasciò il club molto presto, ma i cosiddetti "barren years" del club continuarono con la guida di un altro ex-calciatore, Lou Macari.
[modifica] Il rinnovamento di Fergus McCann
La Bank of Scotland informò il Celtic il 3 marzo 1994 che aveva un debito superiore a 5 milioni di sterline. Fu in quel momento che l'imprenditore Fergus McCann, ormai residente in Canada, prese controllo del 51% del club: subito estromise le famiglie storiche che avevano gestito il Celtic dalla sua fondazione e cominciò un lavoro di rinnovamento. L'intervento di McCann fu per molti provvidenziale, e secondo i media riuscì ad impossessarsi del club otto minuti prima che fosse dichiarata la bancarotta.
Per ripianare il debito considerevole della squadra McCann trasformò il Celtic in una public limited company - Celtic PLC -, equivalente in Italia ad una società a responsabilità limitata solo con partecipazione pubblica, in un'operazione talmente riuscita da essere considerata una delle migliori nella storia dei mercati finanziari britannici. Ben presto la dirigenza ripianò il debito e rimpinguò le casse di 14 milioni di sterline, furono ampliati servizi relativi al club e, soprattutto, fu ricostruito il Celtic Park nella moderna struttura attuale, in modo da rivaleggiare ai migliori impianti europei. Sotto l'aspetto tecnico, Lou Macari fu licenziato da McCann e sostituito dall'ex calciatore Tommy Burns, che adottò un sistema di gioco molto più offensivo.
Nonostante il periodo buio a livello finanziario, e mantenendo una gestione comunque accorta dei conti economici del club, il Celtic ha comunque conseguito buoni successi. Sotto la guida di Burns, i bianco-verdi vinsero la Scottish Cup nel 1995, ma si piegarono al predominio dei rivali Rangers in campionato. Dopo l'ulteriore occasione mancata nel 1997, Burns fu esonerato con l'intero staff tecnico.
In questo periodo accadde anche un incideente piuttosto sgradevole riguardante Jim Farry, che in funzione di principale organo esecutivo della SFA, deliberatamente ritardò l'iscrizione al campionato del calciatore nazionale portoghese Jorge Cadete, lasciando il Celtic privo del suo nuovo acquisto per gran parte dei match importanti della stagione. Fergus McCann protestò con la SFA, che ritenne Jim Farry colpevole di condotta gravemente scorretta in relazione alla sua posizione.
[modifica] L'anno di Jansen
Dopo le dimissioni di Burns, tutti si aspettavano l'incarico affidato all'ex difensore della squadra Roy Aitken. Invece, la dirigenza scelse a sorpresa il tecnico olandese Wim Jansen, cambiando inoltre alcune posizioni all'interno del club: la posizione centrale del manager fu abolita, e fu istituita una doppia figura, l'head coach (l'allenatore) e il general manager. Quest'ultimo compito fu affidato, non senza controversie, al legale ed ex commentatore televisivo Jock Brown. Jansen fu aiutato da Murdo MacLeod nella gestione tecnica della squadra.
Con parecchi nuovi ingaggi, tra i quali quello di Henrik Larsson, uomo simbolo del Celtic anni '90, per un prezzo di £.650.000 dagli olandesi del Feyenoord Rotterdam), il Celtic si aggiudicò la Scottish League Cup, prima di superare i Rangers nella vittoria del campionato, per la prima volta in circa dieci anni, sebbene per il successo si sia dovuta attendere un vittoria all'ultima giornata contro il St Johnstone F.C..
Nonostante il trionfo, i festeggiamenti per la vittoria del titolo si svilirono quando a Jansen non furono garantiti fondi extra per rafforzare l'organico: il tecnico olandese si dimise appena due giorni dopo la vittoria del titolo, mentre Brown lo seguì poco dopo.
[modifica] Doctor Jo
Si speculà su una gran quantità di nomi dopo l'addio a sorpresa di Jansen per la guida tecnica della squadra, ma l'uomo scelto in seguito fu l'inaspettato slovacco Jozef Vengloš. La decisione portò molto disappunto tra i tifosi, preoccupati per i risultati non esaltanti del tecnico alla guida della formazione inglese dell'Aston Villa. Le paure dei sostenitori non tardarono a concretizzarsi, dato che il Celtic fu estromesso subito dalla Champions League, dalla Coppa UEFA e dalla Coppa di Lega, ma si riprese quantomeno in campionato dove lottò per il titolo fino alla penultima giornata - e battendo anche i Rangers 5-1. In ogni caso, la squadra non sembrava effettivamente capace di competere i rivali cittafini per il titolo, ed una sconfitta nella finale di Coppa di Scozia fu solo l'ulteriore conferma della mancanza di progressi. Poco dopo la fine della stagione Vengloš si dimise da allenatore, andando a coprire il ruolo di osservatore in Europa.
[modifica] La stagione di Barnes
La stagione 1999-2000 è considerata come una delle più disastrose della storia del club. Kenny Dalglish tornò nel club, questa volta come general manager, ruolo rimasto vacante per almeno un anno, mentre la gestione tecnica della squadra fu affidata all'ex calciatore inglese del Liverpool John Barnes.
Barnes non aveva mai allenato una squadra professionistica, e le peggiori preoccupazioni della tifoseria trovarono subito riscontro subito dopo il girone d'andata, dove il titolo per il campionato era già compromesso. A seguito di una serie di risultati scadenti - tra i quali l'eliminazione dalla Coppa UEFA ed una gamba rotta a Lione per Henrik Larsson - i Rangers aumentarono il divario in maniera drammatica in testa alla classifica, suscitando le prime domande di esonero per Barnes.
Ma l'episodio più umiliante della stagione accadde l'8 febbraio del 2000, quando il Celtic ospitò una gara di Coppa di Scozia contro il Caledonian Thistle di Inverness, in forma ma modesta squadra di Division 1 scozzese (seconda serie), avversaria che sulla carta non aveva quasi possibilità di battere la compagine di Glasgow: invece la formazione delle Highlands uscì dal Celtic Park con un'incredibile vittoria per 3-1, che scatenò una protesta dei tifosi bianco-verdi, che si radunarono a centinaia fuori dallo stadio. Il quotidiano The Sun titolò il giorno uno dei suoi trafiletti in prima pagina come "Super Caley Go Ballistic, Celtic Are Atrocious". Rifiutandosi di parlare alla stampa il giorno della partita, Barnes organizzò una conferenza stampa il giorno dopo, nella quale dichiarò che un litigio tra lui ed il calciatore Mark Viduka a metà primo tempo aveva influenzato molto negativamente la squadra ed era la causa principale della sconfitta. Barnes fu licenziato il mattino seguente.
Kenny Dalglish allora prese in mano la gestione dell'organico, traghettando la squadra fino a fine stagione e richiamando Tommy Burns ad aiutarlo. Nonostante il rispetto che Dalglish si procurò da parte della tifoseria, poco poté per cambiare le sorti di una stagione disgraziata, ed il club finì il campionato 21 punti dietro i Rangers. Una vittoria di Coppa di Lega sull'Aberdeen fu l'unica consolazione in una delle stagioni più brutte della storia del club.
[modifica] Ultimi anni
A livello europeo il Celtic raggiunse ancora una finale, in questo caso di Coppa Uefa, nel 2003, sotto la guida del tecnico Martin O'Neill. Gli scozzesi però vennero sconfitti dai portoghesi del Porto per 3-2 ai tempi supplementari. La finale venne disputata in Spagna a Siviglia. Nonostante la sconfitta gli scozzesi portarono a casa un'onorificenza importante: il premio Fair Play (sia dalla FIFA che dalla UEFA) per il comportamento esemplare tenuto dagli oltre 80.000 sostenitori arrivati nella città iberica per seguire la loro squadra.
Il Campionato 2004-05 si è concluso con una sorta di "Caporetto" per i "Bhoys". All'ultima giornata hanno perso contro il Motherwell per 2-1, consegnando così il titolo agli odiati Rangers.
La stagione 2005-06 si è aperta con l’inaspettata eliminazione nel secondo turno preliminare della Champions League a opera degli slovacchi dell’Artmedia Bratislava. Gli scozzesi, sconfitti in Slovacchia per 5-0, hanno poi parzialmente ridotto il passivo nella gara di ritorno vincendo 4-0, che tuttavia non è bastato per essere ammessi alla più importante competizione europea. In ambito nazionale, però, il Celtic è riuscito a riconquistare la Scottish Premier League con molte giornate di anticipo sulla chiusura del torneo.
Nel 2006-07 il Celtic continuò a dominare il campionato scozzese. Alla fine di gennaio aveva 19 punti di vantaggio sulla seconda, i Rangers. Il 22 aprile 2007, con una vittoria per 2-1 contro il Kilmarnock grazie ad un gol su calcio di punizione da 25 metri di Shunsuke Nakamura, il Celtic si assicurò il titolo con quattro giornate di anticipo, lasciando i Rangers a 13 punti di distanza dalla vetta della graduatoria. In Champions League i biancoverdi furono eliminati dal Milan, poi vincitore del trofeo, perdendo per 1-0 la gara di ritorno a San Siro al termine dei tempi supplementari (l'andata in Scozia era finita con il risultato di 0-0). Il 26 maggio il Celtic si aggiudicò anche la sua 34esima Coppa di Scozia.
Nel 2007-08 l'avventura in Champions League degli uomini di Gordon Strachan è finita per mano del Barcellona, ancora una volta agli ottavi di finale.
Stagione 2007-08; Paul Hartley in tribuna coi tifosi |
Stagioni 2007 e 2008; Evander Sno e Jan Vennegoor of Hesselink, giocatori chiave olandesi della squadra |
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Champions League 2007-08; il pre-gara col Benfica |
[modifica] Logo societario, divise e colori
Il Celtic ha sempre avuto un unico e solo stemma, ovvero un quadrifoglio verde e bianco bordato da circonferenze verdi. Non sono certi i motivi dell'adozione di questo simbolo, ma è chiaro il riferimento, almeno per somiglianza, allo shamrock irlandese.
La divisa del Celtic ha percorso la stessa evoluzione dello stemma, ovvero di autentica e immutabile tradizione. La squadra, infatti, gioca con la stessa tenuta da più di 120 anni, ovvero una maglia bianca con strisce orizzontali verdi (i famosi Hoops), pantaloncini bianchi e calzettoni altrettanto bianchi, che non è mai cambiata con l'avanzare di stagioni se non per qualche dettaglio poco rilevante. La divisa casalinga del Celtic, specialmente nel periodo classico del calcio di metà XX secolo, quando le tenute di gara erano piuttosto spartane e spesso ripetitive, era un autentico simbolo identificativo.
Molte squadre si sono rifatte alla squadra scozzese per il loro look, come ad esempio i tedeschi del Greuther Furth, o i nordirlandesi del Belfast Celtic, o ancora gli spagnoli del Betis Siviglia.
La divisa da trasferta, specialmente negli ultimi anni, ha subito varie variazioni, passando dal bianco, al nero, al giallo-nero e ad altri colori. L'attuale divisa da trasferta del Celtic è verde scuro con bordini bianche e sostituisce una versione a strisce verticali nero-verdi, attualmente terza scelta, con pantaloncini e calzettoni neri. La squadra ha avuto nel 2007 anche un completo per le coppe, bianco con una banda verticale verde-oro.
Negli ultimi anni, per il proprio merchandising o per varie iniziative, la società sta adottando anche un tipo di carattere molto simile a quello antico gaelico. È il caso di notare che il verde, presente sulle maglie e in altre componenti identificative del club, è un colore diffuso nelle tradizioni celtiche ed è il colore nazionale irlandese.
[modifica] Supporting Club ufficiale in Italia
The Italian Celts CSC è nato il 5 settembre 2007, giorno in cui ricorre l'anniversario della morte del giovane portiere dei Bhoys John Thomson, avvenuta durante un Old Firm in seguito a trauma cranico, ed è ufficialmente affiliato al CSA (Celtic Supporter Association). Scopo principale del club è quello di riunire i sostenitori del club per divulgare la storia e la passione per la squadra.
Lo stendardo del club è stato presente alla gara di UEFA Champions League di San Siro contro il Milan del 7 marzo 2007 e in quella con i rivali dell'Hearts tenutasi al Celtic Park, dove alcuni membri, tra i quali il presidente, hanno intonato il celeberrimo canto "You'll never walk alone" insieme ai tifosi scozzesi.
Il club del Celtic è impegnato anche nel campo della solidarietà. Finanziare progetti di beneficenza opportunamente sottoposti al vaglio degli iscritti è una delle funzioni tutt'altro che secondarie.
A febbraio 2008 il club vanta circa sessantanove iscritti. Il primo meeting ufficiale si è tenuto il 29 marzo a Firenze in occasione dell'Old Firm.
[modifica] Giocatori celebri del passato
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[modifica] Rosa 2007/08
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[modifica] Allenatore
[modifica] Palmarès
- 1893, 1894, 1896, 1898, 1905, 1906, 1907, 1908, 1909, 1910, 1914, 1915, 1916, 1917, 1919, 1922, 1926, 1936, 1938, 1954, 1966, 1967, 1968, 1969, 1970, 1971, 1972, 1973, 1974, 1977, 1979, 1981, 1982, 1986, 1988, 1998, 2001, 2002, 2004, 2006, 2007, 2008
- Coppe di Scozia: 34
- 1892, 1899, 1900, 1904, 1907, 1908, 1911, 1912, 1914, 1923, 1925, 1927, 1931, 1933, 1937, 1951, 1954, 1965, 1967, 1969, 1971, 1972, 1974, 1975, 1977, 1980, 1985, 1988, 1989, 1995, 2001, 2004, 2005, 2007
- 1957, 1958, 1966, 1967, 1968, 1969, 1970, 1975, 1983, 1998, 2000, 2001, 2006
[modifica] Altri piazzamenti
- Coppa dei Campioni
- finalista 1970
- finalista 2003
[modifica] Voci correlate
- Calcio
- Squadre scozzesi di calcio
- Fratello Walfrid
[modifica] Collegamenti esterni
- Sito ufficiale
- Sito Scottish Premier League
- Flower Of Glasgow
- Celtic Fans - Videoblog
- Tiocfaidh Ar La - For Celtic & Ireland - Fanzine
- The Italian Celts C.S.C.
[modifica] Note
- ^ http://www.scotprem.premiumtv.co.uk/page/Attendance/0,,10002~20053,00.html
- ^ http://www.footballeconomy.com/stats/stats_att_04.htm
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