Luigi Bertolini
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Luigi Bertolini | ||
Dati biografici | ||
Nome | Luigi Bertolini | |
Nato | 13 settembre 1904 Busalla (GE) |
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Paese | Italia | |
Morto | 11 febbraio 1977 |
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Dati agonistici | ||
Disciplina | Calcio | |
Ruolo | Centrocampista | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
Savona | ||
Club professionistici | ||
1927-31 | Alessandria | 117 (7) |
1931-37 | Juventus | 161 (5) |
Nazionale | ||
1929-1935 | Italia | 26 (-) |
Palmarès | ||
Mondiali di calcio | ||
Oro | Italia 1934 | |
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito |
Luigi Bertolini (Busalla, 13 settembre 1904 – 11 febbraio 1977) è stato un calciatore e allenatore di calcio italiano.
Nacque in Liguria da madre alessandrina e padre veronese. Fece il suo esordio a metà degli anni '20 come attaccante del Savona, alternando l'attività di calciatore a quella di operaio siderurgico allo stabilimento Ilva della città ligure. Fu notato dagli osservatori dell'Alessandria, società dal vivaio assai fiorente, ma non molto ricca: per averlo in squadra, gli osservatori piemontesi furono costretti a mentirgli, promettendogli un buon lavoro che non arrivò mai. Ad Alessandria, dove rimase dal 1927 al 1931, si ritrovò a riparare saltuariamente biciclette e saltare spesso i pasti, visto che solo più avanti i dirigenti riuscirono a garantirgli un sussidio; ma fu coi grigi, e grazie ad una felice intuizione dell'allenatore Carcano, che diventò mediano di spinta, e in quel ruolo ottenne la fama. Il 1° dicembre 1929 fece il suo esordio in Nazionale contro il Portogallo. Per la sua resistenza venne soprannominato "Settepolmoni"; era riconosciuto dai tifosi per il caratteristico fazzoletto che era solito legarsi attorno alla testa.
Al termine del campionato 1930-31 fu acquistato dalla Juventus, nelle cui file disputò sei stagioni, per un totale di 135 partite e 5 gol. Con i bianconeri vinse 4 scudetti. Diventò Campione del Mondo come mediano titolare ai Mondiali del 1934 e chiuse la carriera da calciatore nel 1937, a 33 anni. L'anno successivo diventò allenatore del Rapallo.
Riprese la carriera di allenatore anche nel dopoguerra, alla guida dell'Acireale. Durante il campionato 1951-52 fu allenatore provvisorio della Juve per 10 giornate; l'anno dopo, una deludente esperienza sulla panchina del Brescia lo convinse a chiudere con il calcio. Morì nel 1977.