Club Atlético River Plate
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Calcio | ||||
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Los Millonarios (I Milionari) | ||||
Segni distintivi | ||||
Uniformi di gara
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Colori sociali: | Bianco-rosso | |||
Dati societari | ||||
Città: | Buenos Aires | |||
Paese: | Argentina | |||
Confederazione: | CONMEBOL | |||
Federazione: | AFA | |||
Campionato: | Primera División | |||
Fondazione: | 1901 | |||
Presidente: | José María Aguilar | |||
Palmarès | ||||
Titoli nazionali: | 32 Campionati argentini | |||
Trofei internazionali: | 1 Coppe Intercontinentali 2 Coppe Libertadores 1 Coppa Interamericana 1 Supercoppa sudamericana |
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Stadio | ||||
Antonio Vespucio Liberti (Monumental) (66.449 posti) |
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Contatti | ||||
Club Atlético River Plate Avda. Pte. Figueroa Alcorta 7597 (C1428BCL) Buenos Aires Tel.: 4789-1200 Fax.: 4788-1222 |
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www.cariverplate.com.ar |
Il Club Atlético River Plate, noto semplicemente come River Plate o River, è una società polisportiva con sede a Buenos Aires. Fondato nel 1901, è famoso soprattutto per la sua sezione calcistica, una delle più titolate d'Argentina.
Indice |
[modifica] Storia
[modifica] Origini e fondazione
Negli ultimi anni del 1800 gli equipaggi delle navi inglesi ancorate nella Darsena di Buenos Aires furono i primi a giocare a calcio negli spazi vuoti vicino al Riachuelo. Presto i porteños (gli abitanti di Buenos Aires) impararono a praticare questa nuova disciplina. Tra gli altri, i fratelli Brown fondarono il club Alumni, che ben presto diventò famoso in tutta Buenos Aires.
Anche alla Boca i giovani iniziarono a giocare a pallone ed arrivarono a gareggiare con i marinai inglesi, i "padri" del football, e a vincere, fondando un club. All’inizio pensarono di chiamarlo Juventud Boquense ("Gioventù della Boca") ma vi furono membri che non erano d'accordo e che vollero chiamarlo Rosales, in omaggio ad un veliero che era affondato in quei giorni.
Qualche tempo dopo, un gruppo di giovani emigranti genovesi che giocavano a calcio nello spazio vuoto vicino all’edificio della società carbonifera Wilson, volle fare della loro squadra un club e la chiamò Santa Rosa, perché il giorno in cui lo fondarono era il 30 agosto.
Poco dopo, il Rosales e il Santa Rosa si unirono in un’unica società e decisero su proposta del socio Livio Ratto di chiamarla con il nome attuale. La leggenda narra che uno dei fondatori (Martínez) stesse guardando dei marinai giocare a pallone nel porto della Boca, quando notò delle casse ammassate vicino agli inglesi, con sopra scritto "The River Plate" (trasposizione inglese di "Rio de la Plata").
Nacque il River Plate, che secondo la targa posta nel portico della chiesa di San Juan alla Boca, fu fondato il 25 maggio 1901 da E. Salvarezza, E. Balza, L. Bard, G. Pita, L. Ratto, P. Martinez, E. Zanni e G. Bonino. Successivamente il consiglio del River si trasferì prima nel barrio Palermo, zona di immigrati italiani, poi, nel 1923, nel ricco quartiere di Núñez, nella Buenos Aires nord, dove ha la sede tuttora. Come colori del club furono presi il bianco e il rosso. Presidente fu eletto il genovese Salvarezza, precedentemente rappresentante del Santa Rosa, e tesoriere un altro genovese, Ratto. La prima formazione fu: Moltedo, Ratto, Cevallos, Peralta, Carrega, Bard, Kitzler, Martínez, Flores, Zanni e Messina (la formazione annoverava ben 6 giocatori originari di Genova).
La prima paritata ufficiale di cui si hanno notizie risale al 30 aprile 1905, fu giocata contro la Facultad de Medicina e fu una sconfitta per 3 a 2. Il 7 maggio dello stesso anno ci fu la prima vittoria, 4 a 3 al General Belgrano. Il 27 dicembre 1908 il River vinse lo spareggio per la promozione in prima divisione e da quella data fino ad oggi ha sempre partecipato alla massima serie del campionato argentino.
Come curiosità si può ricordare che nel 1905, proprio alla Boca venne fondato il Boca Juniors: le due grandi rivali sono effettivamente nate nello stesso quartiere.
[modifica] Dagli anni '30 agli anni '50
Nei primi anni '30, essendo presidente Antonio Vespucio Liberti, precisamente nel 1932, il River comprò Bernabé Ferreyra dal Tigre per una somma allora inaudita, pagata per la maggior parte in oro, a questo e ad altri costosi acquisti di deve il soprannome della squadra, Los Millonarios ("i Milionari").
In quel periodo il pubblico era talmente numeroso che si rese necessario costruire un nuovo stadio, Liberti comprò un terreno di 84 mila metri quadri tra l'avenida Centenario e il Rio de la Plata e il 25 maggio 1935 iniziò la costruzione del nuovo stadio che fu ultimato 3 anni più tardi.
Negli anni '40 Alfredo Di Stéfano e negli anni '50 Omar Sivori giocarono per il River prima di andare in Europa e diventare delle stelle - Sívori nella Juventus e Di Stéfano nel Real Madrid. Alcuni giocatori del River, tra i quali Di Stéfano, ebbero delle esperienze in Colombia, nel campionato "pirata" detto Eldorado, che non era riconosciuto dalla FIFA, ma che era il più ricco del mondo.
L'attraente e offensivo stile di gioco del River guadagnò alla squadra nei primi anni '40 il soprannome di La Máquina ("la Macchina"). I nomi dei cinque attaccanti (Muñoz, Moreno, Pedernera, Labruna, Loustau) sono notissimi ai tifosi argentini. La Máquina è spesso considerata il predecessore del calcio totale dell'Olanda, concezione del gioco che si espresse ai Mondiali 1974, più di trent'anni dopo (l'Olanda raggiunse la finale, perdendo contro la Germania Ovest).
[modifica] Dagli anni '50 agli anni '80
Tra il 1952 e il 1957, il River vinse cinque campionati su sei, prima di cominciare un periodo di 18 anni senza successi. I Millonarios tornarono a vincere nel 1975 e conquistarono una breve serie di titoli sotto la guida di Angel Labruna con giocatori come Ubaldo Fillol, Daniel Passarella e Norberto Alonso.
Nel 1983, Enzo Francescoli si trasferì dagli uruguagi del Montevideo Wanderers per sostituire Norberto Alonso. Francescoli giocò nel River in due periodi diversi, guadagnando fama internazionale, e diventando noto come El Principe. Nel 1986, poco dopo la partenza di Francescoli per il RC Paris in Francia, il River vinse la sua prima Coppa Libertadores. Una nuova generazione di giocatori cresciuti nel vivaio, guidata da Claudio Caniggia, portò il River a vincere in patria e all'estero.
[modifica] I successi
Il River Plate ha vinto 33 campionati professionistici argentini, così come la Coppa Intercontinentale nel 1986, la Coppa Libertadores nel 1986 e nel 1996 (entrambe le volte battendo i colombiani dell'America de Cali), la Copa Interamericana nel 1987 (battendo i costaricensi dell'Alajuelense) e la Supercoppa Sudamericana nel 1997.
Il River è stata la prima squadra in Argentina a vincere nello stesso anno un titolo internazionale (la Supercoppa Sudamericana) e il campionato (Torneo Apertura 1997). Questa serie di successi porto il club al primo posto nel ranking IFFHS per sei mesi consecutivi, prima squadra argentina a riuscirvi. Inoltre il River è l'unica società argentina che sia riuscita a essere nominata migliore squadra al mondo in una stagione (quella 1997-1998). [1]
[modifica] Colori
I colori del club sono il bianco e il rosso.
Secondo la versione riportata dal sito ufficiale del club platense la tenuta originaria del River era una maglia completamente bianca. In seguito, per distinguersi dalle altre squadre che adottavano la semplice maglia bianca fu aggiunta una banda trasversale derivata dalla fascia rossa indossata dai componenti del carro allegorico del quartiere Belgrano di Buenos Aires (da dove è originario il club) durante il carnevale del 1901. Tuttavia la spiegazione ufficiale della banda trasversale indica che la banda è un tributo che la squadra di Buenos Aires ha dedicato al Grande Torino in seguito alla caduta dell'aereo granata sul colle di Superga.
Un'altra versione, tuttavia non suffragata da alcun elemento ufficiale, ritiene che questi colori siano presi dall'insegna di San Giorgio, che prevede una croce rossa in campo bianco (la stessa dell'Inghilterra). Tale croce è anche lo stemma di Genova: il rosso e il bianco sarebbero stati adottati poiché gran parte dei membri originari del club erano di origine genovese.
[modifica] Divise
La maglia per le partite casalinghe è bianca con una banda rossa trasversale (di larghezza variabile) che scende dalla spalla sinistra alla parte destra del busto del giocatore. Sul dorso la banda rossa non s'interrompe, e il numero è generalmente nero. I calzoncini sono neri e i calzettoni sono bianchi. Lo sponsor tecnico è Adidas, mentre lo sponsor frontale è l'azienda petrolifera brasiliana Petrobras.
La seconda maglia del River Plate in diverse occasioni è stata di colore granata o, comunque, contenente il rosso granata. Si tratta di un esplicito omaggio ai giocatori del Grande Torino, morti nella tragedia di Superga nel 1949. Il River Plate fu la prima e principale squadra che aiutò il Torino Calcio nella rifondazione dopo Superga attraverso la donazione di soldi e l'organizzazione di molte amichevoli, giocate sia con squadre sudamericane sia europee, il cui ricavato andò a scopo benefico per il Torino. Il Torino ed il River Plate sono perciò legate da allora da uno strettissimo gemellaggio e sono tuttora in ottimi rapporti, tanto che il Torino ha adottato quale seconda maglia per la stagione 2007/2008 una casacca bianca con banda granata esplicitamente ispirata ai colori sociali del River.
[modifica] Stadio
Per approfondire, vedi la voce Estadio Antonio Vespucio Liberti. |
Il River Plate gioca le partite interne nello stadio Antonio Vespucio Liberti, più noto come El Monumental. Questo impianto è situato a Núñez, un barrio (quartiere) della Gran Buenos Aires. Con una capacità di 65.465 spettatori, lo stadio viene utilizzato anche per le gare della nazionale argentina. La struttura dello stadio è tenuta sempre in ottime condizioni, e comprende ristoranti, albergo, piscina, negozi, pub, palestre ed il visitatissimo museo che racconta la storia del River Plate.
Nello stadio Monumental, infine, non è solo il calcio a farla da padrone, dal momento che al suo interno si tengono anche numerose manifestazioni culturali, festival e concerti, oltre che gare di altre discipline sportive.
[modifica] Il Superclásico
Essendo il River Plate e il Boca Juniors le due squadre più forti in Argentina, con più della metà del paese che tifa per uno dei due club, e a causa della rivalità tra le due squadre, il derby tra Boca e River viene detto Superclásico. È uno dei derby più famosi al mondo, probabilmente il più acceso (spesso nascono gigantesche risse). [2].
[modifica] Soprannomi
La squadra viene soprannominata dai tifosi e dalla stampa Los Millonarios ("I Milionari"), popolarmente abbreviato in Los Millo, da quando, negli anni '30, vennero fatti costosi acquisti di giocatori da altri club. Tra il 1979 e il 1981, la rosa del River era ritenuta tra le più costose al mondo.
I tifosi dei club rivali chiamano i giocatori e i tifosi del River Gallinas (letteralmente "galline", ma anche "polli"'). Questo soprannome venne coniato dopo la finale di Coppa Libertadores 1966 persa contro gli uruguagi del Peñarol. Il River stava vincendo 2-0, ma riuscì a farsi rimontare e perse il match 4-2. L'infamante nomignolo fu purtroppo adatto nel periodo tra il 1957 e il 1975, quando i Millonarios riuscirono ad arrivare per 11 volte secondi in campionato.
Nel 1999, una speciale uscita della rivista sportiva argentina El Gráfico diede al River Plate il nome di Campeón del Siglo ("Campione del Secolo"), per i successi ottenuti, specilamente i 28 campionati argentini, rispetto ai 19 del Boca Juniors e ai 13 dell'Independiente (nel 1999). L'anno successivo, in una votazione sponsorizzata dalla FIFA, il River venne nominato miglior squadra argentina del XX Secolo. [3]
A causa della banda rossa sulla maglia, ci si riferisce comunemente al River come El Equipo de la Banda Roja (la Squadra dalla Banda Rossa) o semplicemente come La Banda ("la Banda", anche nel senso di "gang" o, ancora, di "complesso musicale").
Nella storia, alcune squadre del River guadagnarono dei soprannomi. Si ricorda La Máquina ("la Macchina"), la squadra che monopolizzò il calcio argentino tra il 1941 e il 1945.
Nel 1996 e nel 1997, dopo una serie di titoli vinti (tre campionati argentini, una Coppa Libertadores e una Supercoppa Sudamericana), la stampa nominò il River di allora La Maquinita ("la Macchinetta"). Quel formidabile team annoverava tra le sue file Enzo Francescoli e giovani giocatori come Juan Pablo Sorín, Hernán Crespo, Ariel Ortega, Marcelo Salas, Marcelo Gallardo e Pablo Aimar (riserva).
Il River è considerato la squadra dell'aristocrazia di Buenos Aires, al contrario degli arci-rivali del Boca Juniors, originariamente di estrazione borghese e proletaria.
[modifica] Palmarès
[modifica] Titoli nazionali
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- Campionato nazionale/Torneo Nacional: 17
- 1932, 1936, 1937, 1941, 1942, 1945, 1947, 1952, 1953, 1955, 1956, 1957, 1975, 1979, 1981, 1985/86, 1989/90
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- Torneo Metropolitano: 4
- 1975, 1977, 1979, 1980
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- Torneo Apertura: 6
- 1991, 1993, 1994, 1996, 1997, 1999
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- Torneo Clausura: 6
- 1997, 2000, 2002, 2003, 2004, 2008
[modifica] Titoli internazionali
- 1986
- 1987
- 1997
[modifica] Rosa 2007-2008
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[modifica] Giocatori celebri
I giocatori seguiti da (a) hanno anche allenato il club
[modifica] Origini e La Máquina
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[modifica] Anni '50, anni '60 e anni '70
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[modifica] Anni '80 e primi anni '90
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[modifica] Da fine anni '90 ad oggi
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[modifica] Altri sport
Il River plate ha anche una squadra di pallacanestro che gioca nella Liga Nacional de Básquetbol e che ha vinto tre volte il campionato.
Inoltre, il River Plate ha una squadra maschile e una femminile di pallavolo, entrambe a livello professionistico.
[modifica] Collegamenti esterni
- (ES, EN, ZH) Sito ufficiale
- (ES, EN) Sito non ufficiale - riverplate.com
- (ES) Sito non ufficiale - futbolriver.com.ar
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