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Roccabruna - Wikipedia

Roccabruna

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Roccabruna
[[Immagine:{{{panorama}}}|300px|Panorama di Roccabruna]]
Roccabruna - Stemma
Nome ufficiale: {{{nomeUfficiale}}}
Stato: bandiera Italia
Regione: Piemonte
Provincia: stemma Cuneo
Coordinate: 44°30′0″N 7°20′0″E / 44.5, 7.33333
Altitudine: 640 - 1.939 m s.l.m.
Superficie: 24 km²
Abitanti:
1.524 31-05-2007 (fonte Istat)
Densità: 64 ab./km²
Frazioni: Le borgate principali:

Balanzone (Lhi Balançons),Belliard (Lhi Beliards), Bernard (Lhi Bernards),Boccio (Lo Boch), Bugialà (Bojalat), Sonetto (Lhi Bonets), Caire (Lo Caire), Castello (Lo Chastèl),Centro (La Glèisa), Cesari (Lhi Chesans), Cogno (Lo Conh), Comba (La Comba), Combetta (La Combeta), Copetto (Lo Copet), Corte (La Cort), Dao (Lhi Daus), Erede (L’Erède), Ferre (Lhi Fèrres), Fonfonaia (La Fonfonalha), Fucina (La Fucina), Guardiola (La Gardiòla), Gautero (Lhi Ragotíers), Giorsetti (Lhi Jorcets), Gora (La Gora), Grangetta (La Grangeta), Grangia (La Granja), Isaia (Isaia), Ischia (L’Iscla), Lavalle (L’Aval), Margaria (Lhi Margaria), Massun (Lhi Maçons), Molino (Lo Molin), Morello (Lhi Morèls), Negosi (Lhi Negòcis), Nolfo (Al Nor), Norat (Lo Norat), Paschero (Lo Pasquíer), Peduccio (Lhi Pedoches), Prarosso (Prat Ros), Rinaudo (Reïnaud), Sala Inferiore (Sala Sotana), Sala Superiore (Sala Sobirana), San Giovanni (Sant Joan), San Ponzio (Sant Ponç), Sant’Anna (Sant’Ana), Saretto (Lo Saret Sobiran), Siri (Lo Ciri), Tettoprato (Tech del Prat), Tiauda (La Tiauda), Toschia (La Toscha), Turbinio (Lo Trobilh), Ugotto (Lhi Ugòts), Verutti (Lhi Veruts), Viale (Lhi Vials), Voli (Lo Vòli) 

Comuni contigui: Cartignano, Dronero, Melle, San Damiano Macra, Valmala, Villar San Costanzo
CAP: 12020
Pref. tel: 0171
Codice ISTAT: 004187
Codice catasto: H385 
Nome abitanti: roccabrunesi 
Santo patrono: Santa Maria Assunta 
Giorno festivo: Settimana di Ferragosto 
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Sito istituzionale
Portale:Portali Visita il Portale Italia

Roccabruna (La Rocho in occitano, La Ròcia 'd Droné in piemontese) è un comune di 1.524 abitanti della provincia di Cuneo e fa parte della Comunità Montana Valle Maira. Si trova all’imbocco della Maira su un territorio panoramico che sovrasta la vicina Dronero. Sparse dal tratto pianeggiante fino alle falde del Roccerè, e ai bastioni della Rocca Cubiera e della Rocca Bruna, dalla quale deriverebbe il proprio nome, è composto da più di novanta borgate, molte ormai disabitate, le quali spuntano come dei funghi tra la folta vegetazione a raccontare la vita di un tempo ormai passato, fatto di fatica, stenti, soprusi, miseria.

Indice

[modifica] Storia

Territorio abitato fin dalla preistoria dalle popolazione Celto-Liguri, prima della sottomissione a Roma; resti romani si possono trovare nell’area della Cappella di S.Ponzio, dove è custodita un’epigrafe romana trovata nella zona assieme a altri reperti archeologici. Seguii nei secoli le alterne vicende della vicina Dronero, di cui fece parte integrante per diverso tempo. Agli arbori del secondo millennio troviamo per la prima volta il nome di Roccabruna in un atto pubblico datato 28 maggio 1028, quando non esistevano ancora né Dronero e neppure Cuneo. In questo il marchese Olderico Manfredi e sua moglie Berta, donavano alla nuova Abbazia di Caramagna alcuni loro possedimenti in "Zurzana (presso S.Ponzio), Sancto Damiano, Pagliario, Stroppo, Prada (Prazzo), Sancto Michaelo, Cilio (Acceglio), Paterno (Paglieres) e Rocabruna". In un documento del 1226, riguardante a privilegi alla Canonica di Oulx, vengono nominate le chiese di San Giuliano e di Santa Maria di Foglianzane, tuttora esistenti. Benché passata verso la metà del XIII secolo con la Valle Maira, sotto il dominio del Marchesato di Saluzzo, il "luogo di Roccabruna" mantenne una certa indipendenza, tanto da darsi propri Statuti e ottenere un primo parziale distacco da Dronero, dotandosi di una legislazione propria. [1]

Verso la metà del XVI secolo, per ordine di Giovanni Federico, Signore di Montemale e Governatore di Dronero, il castello, costruito sulla Rocca Bruna, denominata oggi Chast’lass, ormai abbandonato da decenni e divenuto rifugio per i predoni, venne demolito. Molto più probabilmente questo fatto si inserisce nel periodo di scontri, spesso cruenti, e di atti di vandalismo e profanazione di chiese, tra le istituzioni clericali, appoggiate dal potere locale, e la popolazione calvinista. «Eresia» proveniente dal Delfinato e dalla Linguadoca, dove si diffuse soprattutto in alta Valle Maira, trovando un terreno molto favorevole.

Nel 1548, con la morte del quartogenito di Ludovico II, Gabriele, estinguendosi la dinastia dei Marchesi di Saluzzo, il Marchesato stesso viene annesso alla Francia. Nel 1588, Carlo Emanuele I, invase il Marchesato col pretesto di porre fine alla dilagante eresia calvinista, ma con l’intento di soddisfare le sue mire espansionistiche. Da questo momento tutta la sua opera è rivolta a soffocare l’eresia e ad uccidere le autonomie locali, instaurando uno stato fortemente accentratore. Se la prima impresa gli riesce difficile, relativamente facile risulta essere la seconda, infatti tra il 1581 e il 1601 (anno quest’ultimo del trattato di Lione col quale viene sancita ufficialmente l’incorporazione del Marchesato di Saluzzo da parte del Ducato di Savoia) cessa la storia della comunità della Valle Maira in quanto questa viene soffocata dall’apparato politico-amministrativo sabaudo. Nel 1694 ci fu la separazione da Dronero, riacquistando la definita autonomia.

[modifica] Roccabruna oggi

Anche a Roccabruna, come in tante realtà di provincia e in particolare di montagna, si verificò nel periodo tra le due guerre mondiali e specialmente dopo l’ultima, l'esperienza dell'emigrazione degli abitanti in cerca di lavoro verso le zone costiere e la Francia. Emigrazione iniziata come stagionale per poi diventare definitiva. Ultimamente si assiste ad una controtendenza, ad un ritorno di popolazione nelle borgate: qualche ristrutturazione in quelle originarie della famiglia o doppie-case, ma soprattutto uno spostamento sia da altre borgate più isolate o dalla confinante Dronero, nella zona più pianeggiante, dove tra l’altro vi sono concentrati i servizi comunali e sociali.

La modesta altitudine, la mitezza del clima, insieme a importanti pregi ambientali e storici, favoriscono l’afflusso del turismo prevalentemente estivo, che ricercano la quiete, le buone passeggiate, l’aria buona e un buon piatto in ristorante o agriturismo. Molte sono le passeggiate che possono accompagnare l’amante di escursioni in un ambiente ricoperto in gran parte da boschi: dai prati delle zone più basse, si passa ai boschi di castagno e di faggio, fino a giungere ai larici e agli abeti della parte alta del territorio. Dal punto di vista sportivo, molto frequentata è la palestra di roccia del Chast’lass e di Rocca Cubiera (simboli dello stemma del Comune), sulla quale sono attrezzate delle vie di arrampicata classificate dal 3° al 7° grado. Dalla cima di queste rocce, raggiungibili anche senza l’ausilio di materiale da arrampicata, si gode un panorama suggestivo che abbraccia tutta la pianura cuneese fino alle Langhe e le vette di tutta la catena delle Alpi Marittime. Di interesse è anche l’area archeologica del Monte Roccerè, dove antiche coppelle scolpite nella roccia, di probabile origine celtica, ricordano i primi insediamenti umani in Valle Maira.

[modifica] Roccabruna, paese occitano

"Mai come in questo momento l’Italia ha bisogno della sua storia..."

" (…) Dopo decenni di impegno e attività da parte di numerose associazioni locali, nel 1999 la Legge 482 ha riconosciuto la lingua occitana come co-ufficiale in Italia, consentendone l’impiego a scuola, nella pubblica amministrazione, nei media. Grazie a questa legge, nel 2001 il Comune di Roccabruna, primo e per ora unico in Italia, ha realizzato un progetto dettagliato per il rifacimento del proprio piano di toponomastica, con il proposito di dedicare un’intera città alla lingua e alla cultura occitana.

Il progetto ha visto la definizione, dopo uno studio effettuato sul territorio, di una serie di quartieri e strade “tematiche” per le borgate centrali di Roccabruna, e la posa delle relative targhe bilingui occitano-italiano.

Lo studio ha “ridisegnato” le nuove zone, posizionate essenzialmente nella parte più pianeggiante del Comune di Roccabruna, dove era ormai difficoltoso identificare i nuclei originari delle antiche borgate, dopo lo sviluppo edilizio degli ultimi decenni.

Lo strumento toponomastico è diventato in tal modo estremamente utile alla razionalizzazione dell’uso del territorio per residenti, gestori di servizi e turisti, facendo emergere nuovi quartieri dedicati ai principali aspetti della cultura occitana, definendo i seguenti quartieri: Regioni d’Occitania, Trovatori, Poeti e suonatori, Personaggi dell’arte e della scienza. La scelta della toponomastica bilingue fa della Valle Maira una delle zone più sensibili alla cultura occitana: sorge infatti alle porte di Roccabruna il complesso dell’Espaci Occitan, Associazione di Enti pubblici del territorio occitano alpino che ha per obiettivo la promozione linguistica, culturale e turistica delle valli occitane. Primo polo culturale sinergico dedicato al mondo occitano, propone un Istituto di Studi con centinaia di volumi, CD Rom, filmati e CD sulla lingua, la cultura e le tradizioni del territorio occitano. Il Sòn de lenga, Museo Sonoro della Lingua Occitana, consente un approccio gradevole e dinamico alla cultura occitana: attraverso una serie di postazioni informatizzate illustra la musica, la storia e tutti gli aspetti della vita materiale e sociale del territorio di lingua d’òc.

In un contesto così attento alla tutela e alla diffusione della lingua occitana, e alla fruizione non solo da parte degli occitanofoni, ma anche dei turisti, la realizzazione della toponomastica bilingue si è dimostrata un ottimo esempio di penetrazione e inserimento graduale della lingua occitana nella quotidianità degli abitanti di Roccabruna, ed un eccellente catalizzatore di interesse da parte dei turisti, attratti dalla presenza di una cartellonistica del tutto nuova ed originale in Italia." (dal sito del Comune)

[modifica] Arte e cultura

  • Chiesa di Santa Maria Vergine Assunta (in borgata Centro).

In posizione panoramica, l’interno riccamente decorato, conserva un acquasantino e un fonte battesimale del XVII secolo di autore ignoto.

  • Santuario di Sant’Anna (in borgata Sant’Anna).

Conserva una pregevole cantoria lignea con dipinti settecenteschi. Circondata dalla lussureggiante pineta, che nella primavera del 1943, diede rifugio alle prime formazioni partigiane della zona.

  • Chiesa di San Giuliano (in borgata San Giuliano).

Fondata in epoca anteriore al 1150 dai monaci di Oulx, dell’antica costruzione rimane la base del campanile mentre il resto dell’edificio è il risultato di modifiche posteriori.

  • Santuario della Natività della Vergine (in borgata Foglienzane).

Santuario citato sin dal XIII secolo, conserva una bella cantoria lignea a due ordini sovrapposti.

  • Parrocchia nuova di Sacra Famiglia (in borgata Prarosso).

Realizzata nel 1996, la moderna chiesa è un originale esempio di architettura sacra contemporanea.

  • Chiese e altri edifici religiosi roccabrunesi:
    • Cappella della Ss. Trinità (in borgata Castello),
    • Cappella di San Bartolomeo (in borgata Guardiola),
    • Cappella di San Magno (in borgata Norat),
    • Cappella di San Rocco (in borgata Castello),
    • Cappella di Santa Lucia (in borgata Giorsetti),
    • Cappella di San Ponzio (nella omonima borgata).

[modifica] Note

  1. ^ Archivio Comunale di Dronero, art.34, n.30.

[modifica] Amministrazione comunale

Sindaco: Livio Acchiardi (lista civica) dal 14/06/2004
Centralino del comune: 0171 917201
Email del comune: info@comune.roccabruna.cn.it

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti


[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni



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