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Envie - Wikipedia

Envie

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.


Envie
[[Immagine:{{{panorama}}}|300px|Panorama di Envie]]
Envie - Stemma
Nome ufficiale: {{{nomeUfficiale}}}
Stato: bandiera Italia
Regione: Piemonte
Provincia: stemma Cuneo
Coordinate: 44°41′0″N 7°22′0″E / 44.68333, 7.36667
Altitudine: 327 m s.l.m.
Superficie: 25 km²
Abitanti:
2.016 31-05-2007 (fonte Istat)
Densità: 81 ab./km²
Frazioni: Occa 
Comuni contigui: Barge, Revello, Rifreddo, Sanfront
CAP: 12030
Pref. tel: 0175
Codice ISTAT: 004085
Codice catasto: D412 
Nome abitanti: enviesi 
Santo patrono: San Marcellino 
Giorno festivo: 26 aprile 
Comune
Posizione del comune nell'Italia
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La piazza ed i portici del municipio
La piazza ed i portici del municipio

Envie (in occitano e piemontese Envìe) è un comune di 2.016 abitanti della provincia di Cuneo.

Si trova all'imbocco della Valle Po e fa parte della Comunità Montana Valli Po Bronda e Infernotto.

Indice

[modifica] Cenni geografici

Envie è un paese di mezza montagna situato in provincia di Cuneo, a 50 km dal capoluogo e a 65 da Torino. Si trova in bassa valle Po nel punto d'incontro tra la pianura Padana e l'ultima propaggine delle alpi Cozie: il Montebracco.
Il livello altimetrico che usualmente le viene attribuito (327 mt. s.l.m) è in realtà un valore simbolico poiché in questo paese, in soli 4 km, da est ad ovest, si passa dai 250 mt. della pianura ai 600 mt. delle ultime abitazioni ai 1307 mt. della vetta del Montebracco. Envie dunque si compone di quattro parti. La zona pianeggiante è caratterizzata dalla presenza di cascine sparse ed è intensamente coltivata; qui predomina la coltivazione del mais unita ad altri cereali ed al prato. Pur non essendoci rigogliosi corsi d'acqua l'irrigazione è consentita dalla presenza di alcuni pozzi che attingono ad una ricchissima falda acquifera sotterranea.
Il nucleo vitale del paese (municipio, chiesa, banca, industrie, negozi) e la maggior parte delle abitazioni si concentra lungo la strada provinciale che fende il paese in direzione nord sud e lo collega con Revello e Barge. Non esiste una circonvallazione.
La collina, anch'essa densamente abitata, è il regno dei frutteti (mele, albicocche, pesche e kiwi) irrigati da moderni impianti idraulici a goccia e negli ultimi anni coperti, in buona misura, da reti antigrandine che hanno un po' stravolto il paesaggio.
Infine nella parte montuosa sono presenti pareti di roccia fortemente acclivi e fittissimi boschi di latifoglie, soprattutto castagni, noccioli, robinie e betulle.

[modifica] Cenni storici

Anticamente la zona compresa tra il fiume Po e il torrente Pellice era abitata da delle tribù di ceppo ligure denominate vibii. Il capoluogo era Forum Vibii e si trovava probabilmente tra gli attuali comuni di Revello ed Envie. Plinio il vecchio, storico e geografo dell'età romana, dice che il Po dopo aver disceso i ripidi versanti del Monviso, da cui nasce, si nasconde in canali sotterranei per poi ricomparire più a valle nella campagna dei vibii (condensque sese cunicolo et in foro vibiensium agro iterum exordiens). Questo fenomeno è ancor oggi visibile; il Po da queste parti è poco più di un torrente il cui alveo rimane asciutto durnte le stagioni secche.
Anche l'origine del nome Envie risale all'epoca romana. Allora si riteneva che Annibale, durante la seconda guerra punica, avesse invaso l'Italia passando dai 2950 mt. del colle delle Traversette nei pressi del Monviso (oggi si propende per il Monginevro, più basso ed agevole). Gli storici romani raccontavano che il generale cartaginese giunse sulla vetta di un monte poco alto e da lì, vedendo finalmente spalancarsi la pianura dinanzi ai suoi occhi, con il braccio teso indicò ai suoi la via da seguire esclamando:«Ecce viae». Ritenendo che quel luogo fosse il Montebracco il borgo ai suoi piedi fu denominato "Enviis".
Sotto gli imperatori franchi il feudo di Envie passò ai marchesi di Susa e successivamente a quelli di Saluzzo. Dal 1363 diventa possedimento dei Savoia. Quest'ultimi, che a quei tempi stavano ancora a Chambery, esercitavano il potere tramite accordi di vassallaggio con signorotti locali. Dapprima furono gli Acaja, poi nel 1412 si insediò la dinastia dei Cacherano conti di Bricherasio che per alcuni secoli dominò su Envie.

[modifica] Il castello

Lo costruì il marchese di Saluzzo nel 1260, in forma di ricetto difensivo. Fu distrutto dagli Acaja nel 1336 e ricostruito dai conti di Bricherasio nel secolo XV. Fu danneggiato durante le guerre di religione del '500 e completamente abbattuto dai Savoia. Dopo alcuni secoli di oblio lo acquistò il conte Guasco di Castelletto che lo riedificò, in stile neo-gotico, a metà dell'800.
Furono ospiti del conte, nel castello enviese, Cavour, Pellico, e D'Azeglio. Quest'ultimo scriveva alla moglie:«Questo è veramente un luogo adatto per scrivere un romanzo». Silvio Pellico dedicò una poesia alla nobile Clementina che era morta giovanissima.
"Ella s'inchina a protegger d'Envie l'antica villa e il castello in cui visse te vicina"
Il conte Guasco dotò la sua dimora di una fornita biblioteca e di lussuosi arredi. Il maniero venne circondato da un elegante giardino all'inglese in cui erano presenti alberi ad alto fusto e piante esotiche. Gli arredi e i testi della biblioteca sono stati venduti all'asta nel 1980. Il giardino è stato danneggiato dalla tromba d'aria dell'agosto 2003; alcuni alberi sono stati abbattuti. Attualmente il castello è stato privatizzato e un'ala dell'edificio è adibita ad esclusivo ristorante.

[modifica] Le chiese

  • San Marcellino

La chiesa, dedicata ai santi Marcellino, Pietro ed Erasmo, è stata ricostruita nel 1762, in forme juvarriane. Nello stesso luogo sorgeva già una chiesetta di dimensioni minori a partire dal 1100. Questa struttura fu danneggiata durante le guerre del '500 quando venne addirittura trasformata in stalla dagli ugonotti. Della primitiva costruzione rimangono il bel campanile romanico, che porta le insegne dei Bricherasio e dei Savoia, ed il fonte battesimale in marmo bianco. Gli elementi più significativi dell'attuale chiesa sono l'altar maggiore, l'acquasantiera del 1666 e il portale settecentesco. Negli ultimi decenni la parrocchia di san Marcellino è stata oggetto di continui restauri che le hanno dato un aspetto fin troppo nuovo. Il confessionale moderno ed insonorizzato ed il pavimento in mattonelle di pietra sono nuovi di zecca, relativamente recenti sono la campana e l'organo.

  • Madonna dell'Occa

Sulle prime pendici del Montebracco, a 1,5 km dal capoluogo, in direzione nord-ovest, si trova la chiesetta dell'unica frazione del paese: Occa. In passato era un santuario dedicato al Santissimo Nome di Maria. Divenne parrocchia nel 1919 e lo è tuttora. Di notevole pregio sono gli affreschi della volta e dell'altar maggiore attribuiti a Giovanni "Netu" Borgna, il pittore di Martiniana Po.

  • La Trappa

La certosa del Montebracco fu fondata nel 1335 dai nipoti del marchese di Saluzzo sulla struttura di una preesistente cappella, la cui costruzione, voluta dalla marchesa Adelaide di Susa, datava al 1075. Prosperò grazie alle donazioni dei marchesi, decadde quando il feudo enviese passò ai Savoia.
Verso la fine del '700 vi si stabilirono i monaci trappisti in fuga dalla Francia sconvolta dalla rivoluzione. Da questa presenza deriva il nome di "Trappa".
In origine era un eremo dedicato a Santa Maria, oggi si venera San Giacomo. La trappa si trova in frazione Occa, a circa mille metri di altezza, al confine con il comune di Barge.

[modifica] Le cappelle

Numerose sono le cappelle disseminate sul piccolo territorio del comune. La più antica è Sant'Angelo risalente al XV secolo, la più suggestiva è la Madonna della Neve situata su un'altura isolata sopra l'abitato di Occa, la più decorativa è San Giacomo abbellita dagli affreschi del Borgna, la più inquietante è San Rocco (il santo che protegge dalla peste) che fu costruita come ex-voto, forse dopo la pestilenza del 1630.
La venerazione dei santi presso le cappelle è fortemente sentita dalla popolazione, non tanto per fervore religioso, quanto, piuttosto, per le immancabili polentate e grigliate, innaffiate da fiumi di birra e vino, che sempre accompagnano queste ricorrenze. Ad Envie, durante il perioso estivo, non passa settimana che non ci sia una festicciola in qualche "cantone" del paese. In ordine cronologico, le cappelle oggetto di tanta venerazione sono: Madonna delle Grazie, S. Giovanni, S. Giacomo, Madonna della Neve, S. Rocco, S. Antonio, S. Bernardo, S. Filippo Benizi e S. Angelo. A queste ricorrenze va aggiunta la festa della croce localizzata sulla vetta del Montebracco (1307 mt.) che si tiene a metà luglio.

[modifica] Lo sport

  • Ad Envie sono molto praticati gli sport da pensionati: bocce e calciobalilla. La bocciofila comunale, costruita negli anni settanta, si trova in centro paese, a due passi dal municipio. In piazza Santa Maria ad Occa, il locale delle vecchie scuole elementari ospita la sezione provinciale della F.I.C.B.
  • Mountain bike. Agli appassionati di questo sport consiglierei di percorrere la fitta rete di stradine sterrate, fatte costruire per facilitare l'accesso alle "prese" dei boscaioli, che, partendo dal borgo di Occa, si inerpicano sul ripido versante est del Montebracco e conducono ad amene località quali l'area attrezzata di pian Civallero, la cappella della Madonna della Neve e l'antico monastero della Trappa. I più ardimentosi potranno proseguire, sempre su carrareccia, sino alla croce del paese situata sul punto più alto del monte. Il panorama offerto da questi percorsi è mozzafiato; il Montebracco, infatti, è una specie di enorme balcone aperto verso la pianura. Il colpo d'occhio offerto dalla vetta spazia dalla collina torinese al monregalese, dal Gran Paradiso al Monte Rosa e nelle giornate più limpide si scorgono in lontananza persino le cime lombarde. Purtroppo non esiste una società ciclistica e nemmeno una manifestazione sportiva in grado di valorizzare questi percorsi.
  • Free climbing. Poco sopra il paese è stata allestita la palestra di roccia di "Roca bert" con difficoltà che vanno dal 6a all'8a+. Il punto d'appoggio è l'agriturismo Dagatti oltre il quale si deve proseguire a piedi.
  • Volo a vela. A partire dal 1994, l'AVAG (Associazione Volovelistica Alpi Graie) si è insediata presso i locali ed i terreni della cascina del Valentino (cioè ai piedi delle alpi Cozie...mah?!?). Il fine di questa associazione è di favorire lo sviluppo e la conoscenza dell'aeromodellismo e del volo a vela. Il sito del Valentino si compone di un'aviosuperficie, un'officina ed un hangar per il ricovero dei mezzi. Il vecchio aereo a motore che traina un aliante nei cieli di Envie, il sabato, la domenica e i giorni festivi, è ormai diventato una caratteristica distintiva di questo paese.

[modifica] Gemellaggio

Nel 1999 Envie si è gemellato con María Susana, un comune argentino della provincia di Santa Fe.
María Susana è un comune della pampa argentina con un'economia basata in prevalenza sull'agricoltura e sull'allevamento bovino, conta una popolazione di oltre 3400 abitanti e si estende su una superficie molto più ampia di quella enviese (322 km²). Il santo protettore è San Rocco.
Il nome María Susana pare sia un omaggio alla figlia di Pablo Recagno, il mitico latifondista proprietario di queste terre, che nel 1911 favorì l'insediamento della prima colonia composta da immigrati inglesi, italiani e spagnoli.
Informazioni più esaustive riguardanti i gemelli argentini si possono trovare ai seguenti link:
Sito non ufficiale con notizie ed attualità su Maria Susana
María Susana dalla wikipedia spagnola

[modifica] Amministrazione comunale

Sindaco: Andrea Ribotta (lista civica) dal 14/06/2004
Centralino del comune: 0175 278101
Email del comune: disponibile non disponibile

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti



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