Cherasco
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Cherasco | |||||||||
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Stato: | Italia | ||||||||
Regione: | Piemonte | ||||||||
Provincia: | Cuneo | ||||||||
Coordinate: | |||||||||
Altitudine: | 288 m s.l.m. | ||||||||
Superficie: | 81 km² | ||||||||
Abitanti: |
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Densità: | 98 ab./km² | ||||||||
Frazioni: | Bricco de' Faule, Cappellazzo, Roreto, San Bartolomeo, San Giovanni, Sant'Antonino, Veglia | ||||||||
Comuni contigui: | Bra, Cavallermaggiore, Cervere, La Morra, Marene, Narzole, Salmour | ||||||||
CAP: | 12062 | ||||||||
Pref. tel: | 0172 | ||||||||
Codice ISTAT: | 004067 | ||||||||
Codice catasto: | C599 | ||||||||
Nome abitanti: | cheraschesi | ||||||||
Santo patrono: | Cristo risorto, San Virginio, Sant'Euflamia | ||||||||
Giorno festivo: | secondo lunedì dopo Pasqua | ||||||||
Sito istituzionale | |||||||||
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Cherasco (in piemontese Cherasch) è un comune di 7.928 abitanti della provincia di Cuneo.
Indice |
[modifica] Onorificenze
Il Comune è stato insignito della Medaglia d’argento al merito civile per per atti di abnegazione durante il secondo conflitto mondiale.
[modifica] Geografia
[modifica] Storia
Cherasco nasce nel 1243, per volontà di Manfredi Lancia, vicario imperiale, appartenente ad un ramo cadetto della dinastia degli Aleramici e Sarlo di Drua, podestà di Alba. Già in età romana esisteva un borgo, chiamato Clerascum, presso al quale il vicario imperiale Lancia volle far edificare il nuovo paese. In ogni caso, Cherasco passò rapidamente alla fazione guelfa di Carlo d'Angiò, tradendo così la sua fondazione ghibellina.
Come comune libero ed indipendente, nei torbidi periodi delle lotte comunali, Cherasco passò nuovamente ai ghibellini insieme ad Alba, Asti e Chieri, nel 1277. Nel 1303 la città dovette cedere la sua autonomia agli Angiò e quindi, nel 1347, ad Amedeo VI di Savoia.
Un cruento assedio, nel 1348, scacciò i Savoia e vide padrone del comune Luchino Visconti, che vi farà erigere un proprio castello. Passata nella dote di Valentina Visconti, venne ceduta ai francesi, e solo nel 1529 i Savoia riuscirono a riappropriarsene.
Dal 1559 iniziò un nuovo periodo di splendore. La città fu dotata di mura ideate da Ascanio Vittozzi. Quando nel 1630 scoppiò la peste in Piemonte, Cherasco ospitò la corte ducale: terminato il pericolo, venne fatto erigere nel 1647 l'Arco del Belvedere, uno dei simboli del paese. Il 7 aprile 1631 Vittorio Amedeo I di Savoia, Giulio Mazzarino ed i rappresentanti di Sacro Romano Impero, Mantova e Spagna vi firmarono la pace che poneva fine alla guerra per la successione del ducato di Mantova, cui era annesso anche il Monferrato, riconoscendo a Carlo di Nevers e Rethel la signoria sul ducato di Mantova ed al ducato di Savoia Trino ed Alba.
Il mattino del 23 aprile 1796 i francesi assediarono Cherasco, che si arrese alla sera con richiesta di armistizio da parte del generale Colli, comandante dei piemontesi. Napoleone Bonaparte entrò in città e vi prese alloggio. Il generale corso, pur sostenendo di non essere autorizzato a trattare in nome del Direttorio, impose le condizioni dell'armistizio di Cherasco, con il quale si ridisegnava la geografia dei domini sabaudi. L'armistizio fu approvato da Vittorio Amedeo III il 28 aprile e confermato dalla Pace di Parigi del 15 maggio.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Luoghi di interesse
[modifica] Castelli
- il Castello dei Visconti del XIV secolo
[modifica] Chiese
- la Chiesa di Sant'Agostino
- la Chiesa di San Pietro del XII - XIII secolo
- la Chiesa di San Martino del XIII - XIV secolo
- il Santuario della Madonna del Popolo
[modifica] Musei
- il Museo Civico Giovanni Battista Adriani
[modifica] Palazzo Salmatoris
Si trova nel cuore della città e prende il nome dal nobile locale Giovanni di Audino Salmatoris, che lo fece costruire nel 1620. Detto anche "palazzo della Pace", è stato testimone di importanti eventi storici della città, fra cui la custodia della Sacra Sindone nel 1706 e la firma dell'armistizio tra Napoleone e il regno sabaudo nel 1796 (ricordata come Pace di Cherasco).
Già nei secoli passati è stato sottoposto a una serie di ristrutturazioni; recentemente restaurato, oggi costituisce un importante centro culturale e ospita mostre d'arte di livello internazionale.
L'edificio fa parte del circuito "Castelli Aperti" del Basso Piemonte.
[modifica] Sinagoga
Fu costruita nel XVIII secolo all'interno dell'antico ghetto della città (istituito nel 1725 e abolito da Carlo Alberto nel 1848), è una testimonianza della presenza ebraica, che tuttavia risale a tempi ancora precedenti. È costituita da una piccola sala quadrangolare con pareti decorate da iscrizioni in ebraico e arredamenti in legno intagliato.
[modifica] Cultura
[modifica] Ricorrenze
[modifica] Feste e fiere
[modifica] Economia
[modifica] Motto
Urbs Firmissima Pacis
[modifica] Amministrazione comunale
Sindaco: Pier Luigi Ghigo (lista civica) dal 14/06/2004
Centralino del comune: 0172 427050 - 0172 489382
Email del comune: info@cherasco2000.com
[modifica] Gemellaggi
La città è gemellata con:
- Qyryat-Gat, Israele
- Villars-sur-Var, Francia
- Möckmühl, Germania, dal 2001
- Piliscsaba, Ungheria, dal 2005
- Cefa, Romania, dal 2006
[modifica] Galleria fotografica
Via Cavour e chiesa di san Gregorio |
[modifica] Voci correlate
[modifica] Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene file multimediali su Cherasco
[modifica] Collegamenti esterni
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