Fagus
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Faggio |
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Fagus silvatica |
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Classificazione scientifica | ||||||||||||
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Specie | ||||||||||||
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Il Faggio (Fagus, Linnaeus 1758) è un genere di angiosperme (pianta che produce semi all'interno di un frutto) appartenente alla famiglia delle Fagaceae, con specie arboree e arbustive originarie dell'Europa, America, Giappone e Cina, con altezza dai 15-20 m fino ai 30-35 m, il nome latino del genere potrebbe derivare dal greco faghein (= mangiare) per i frutti eduli di cui i maiali sono ghiotti.
Il faggio (Fagus sylvatica) ha una chioma massiccia, molto ramificata e con fitto fogliame, facilmente riconoscibile a distanza perché molto arrotondata e larga, con rami della porzione apicale eretti verticali. Le foglie ovali sono disposte sul ramo in modo alterno, lucide su entrambe le facce, con margine ondulato, cigliato da giovani. In autunno assumono una caratteristica colorazione arancio o rosso-bruna. Fiori monoici, piccoli e verdastri, quelli maschili riuniti in amenti tondi e penduli, lungamente picciolati, quelli femminili accoppiati in un involucro, detto 'cupola', hanno ovario triloculare, la fioritura avviene generalmente nel mese di maggio. I frutti sono grossi acheni, trigoni, rossicci, contenuti in ricci deiscenti per 4 valve, sono detti faggiòle o faggine.
Il faggio è diffuso sulle Alpi e sugli Appennini, dove forma boschi puri (faggete) o misti (di solito con Abies alba o Picea abies), nelle stazioni oltre i 1500 m s.l.m. o in condizioni sfavorevoli si presenta come un arbusto prostrato e molto ramificato, adatto a sopportare il peso del manto nevoso per lunghi periodi. La più celebre, bella e maestosa Faggeta presente nel territorio nazionale, è quella di Soriano nel Cimino (VT) che si trova sulla cima del Monte Cimino (1.053 m. slm).
Tra le varietà ornamentali più note ricordiamo il Fagus sylvatica var. purpurea Ait. con foglie rosso-vinoso, e il Fagus silvatica var. pendula dal portamento maestoso, dai lunghi rami ricadenti, con foglie dai riflessi iridiscenti, rosso-brillante o macchiettati di bianco e marginate di rosso.
Indice |
[modifica] Uso
- Per decorare parchi e giardini
- In silvicoltura per la forestazione di colline e montagne a clima fresco e nebbioso, con frequenti precipitazioni estive
- Il legno di faggio, omogeneo e pesante, privo di elasticità ma resistente, inizialmente di colore bianco col tempo rossastro, è ottimo per lavori di tornitura e mobileria, un tempo utilizzato per le traversine ferroviarie e come ottimo combustibile
- I frutti privati del pericarpio velenoso e arrostiti si consumano come succedanei di castagne, nocciole o mandorle, tostati sono un surrogato del caffè
- L'olio estratto dai semi, di colore pallido e sapore dolciastro viene utilizzato come condimento e un tempo come combustibile
- Le foglie vengono usate come foraggio per il bestiame, nelle zone con scarsi pascoli
[modifica] Proprietà medicinali
Le informazioni qui riportate hanno solo un fine illustrativo: non sono riferibili né a prescrizioni né a consigli medici - Leggi le avvertenze |
- Il decotto di giovani radici raccolte in primavera o in autunno, è anticonvulsivo
- Il decotto di corteccia raccolta preferibilmente in primavera spezzettata ed essiccata ha proprietà febbrifughe ed astringenti
- Per distillazione del legno si ottiene il creosoto, liquido oleoso con odore acuto di fumo e sapore fortemente aromatico, che viene utilizzato come disinfettante ed espettorante
[modifica] Metodi di coltivazione
Il faggio è una specie con particolari esigenze ambientali, vive in ambienti con abbondanti precipitazioni ed elevata umidità, ma allo stesso tempo è sfavorito dal ristagno d'acqua nel terreno, dal freddo intenso e dalla siccità prolungata. Non ama le depressioni profonde o oscure delle valli, ma neppure le sommità asciutte. È favorito in quella parte di montagna in cui si addensano le nubi e le nebbie. In presenza di suoli non molto acidi e humus fertile cresce bene sia su rocce carbonatiche che silicee, in condizioni difficili predilige invece un substrato carbonatico-dolomitico.
Le cultivar pregiate si moltiplicano a marzo per innesto a spacco o a giugno per innesto a occhio o per approssimazione
[modifica] Avversità
- Insetti:
- Afide bianco - l'attacco dell'emittero Phyllaphis fagi L. provoca l'ingiallimento fogliare ed una sofferenza generale della pianta
- Coleotteri:
- Agrilo verde - le larve di Agrilus viridis attaccano le giovani piante scavando gallerie dapprima nella corteccia e successivamente nel legno
- Maggiolino - l'adulto di Melolontha melolontha L. erode le foglie ed i rametti teneri, le larve si nutrono delle radici
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- Lepidotteri:
- Bombice dispari - le larve di Lymantria dispar L. si nutrono del lembo fogliare
- Bombice gallonato - le larve pelose di Malacosoma neustrium L. lunghe fino a 5 cm, si nutrono del lembo fogliare
- Cecidomia - le larve del dittero Mikiola fagi Hart. provocano galle piriformi sulle foglie danneggiando le giovani piante utilizzate in silvicoltura nei rimboschimenti
- Lepidotteri:
- Funghi:
- Carie del legno - il legno attaccato da Schizophyllum commune (L.) Fr., Fomes igniarius (L. ex Fr.) Kic. e Fomes fomentarius (L.) Gill., viene alterato perdendo consistenza assumendo una consistenza spugnosa di aspetto biancastro per la distruzione della lignina, all'esterno dei tronchi colpiti si notano i corpi fruttiferi dei patogeni a forma di orecchiette grigie per il Schizophyllum commune; a forma di mensola o zoccolo per il Fomes igniarius e il Fomes fomentarius
- Marciume delle piantine - la Phytophthora omnivora De By. provoca lesioni necrotiche al colletto delle giovani piantine coltivate in semenzaio
- Oidio - l'attacco delle Erisifaceae Microsphaera omnivora (Wallr.) Wint. e Phyllactinia suffulta (Reb.) Sacc. provoca sulle foglie delle tacche dapprima traslucide, successivamente ricoperte da micelio biancastro