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Esplorazioni geografiche - Wikipedia

Esplorazioni geografiche

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Si definiscono correntemente esplorazioni geografiche i viaggi in territori lontani e sconosciuti, tenuti dall'uomo fin dai tempi più remoti, per ragioni economiche, politiche, militari, scientifiche. Generalmente il termine si riferisce alle esplorazioni compiute dagli europei per ampliare il loro mondo conosciuto.

Indice

[modifica] L'antichità

[modifica] L'Egitto e i Fenici

Fu l'interesse commerciale a spingere i mercanti egizi a recarsi a sud del Basso Egitto e esplorare le regioni dell'Africa Orientale in particolare la Nubia, l'Etiopia, la Somalia, conoscenze che trasmisero poi ai Greci. I Fenici, popolo di mercanti e di navigatori, esplorarono le coste del Mediterraneo e furono il primo popolo a oltrepassare le temutissime Colonne d'Ercole, raggiungendo le vicinanze dell'attuale città spagnola di Cadice. Secondo una leggenda egizia, ripresa da Erodoto due mercanti fenici, per ordine del faraone Nemo, realizzarono per primi la circumnavigazione dell'Africa, raggiungendo il Golfo di Guinea, il Capo di Buona Speranza e infine tornarono nel Mar Rosso.

Ritratto di Erodoto
Ritratto di Erodoto

[modifica] I Greci

La volontà dei Greci, di espandersi e di fondare nuove colonie li spinse a dare un nuovo impulso alle esplorazioni. I Greci si concentrarono soprattutto sull'Europa e sull'Asia; raggiunsero le coste italiane e quelle spagnole. Un certo Coleo di Samo, nel VII secolo a.C. fondò sulle Colonne d'Ercole la città di Tartasso, considerata per lungo tempo il limite occidentale del mondo. Il greco Eutimene da Marsiglia e il cartaginese Annone, costeggiarono l'Africa nord-occidentale e vi fondarono numerose colonie.

Ai greci risalgono i primi tentativi di cartine geografiche: il mondo da loro conosciuto era piatto, raffigurava il Mediterraneo con l'Africa raffigurata solo nella parte settentrionale, l'Europa terminante all'attuale Germania e l'Asia si chiudeva a est con l'India. Quattro i fiumi principali che univano i tre continenti: il Danubio, il Nilo, il Tigri e l'Eufrate.

[modifica] Alessandro Magno

La spedizione militare di Alessandro Magno contribuì moltissimo ad ampliare i ristretti confini dei greci. Egli, infatti permise una conoscenza più approfondita di un vastissimo territorio dell'Asia, ad oriente della Mesopotamia, giungendo fino in India. Nello stesso periodo Nearco di Creta, guidò la flotta macedone lungo le coste asiatiche fra l'Eufrate e l'India (all'incirca fra gli attuali Iraq e Pakistan). Si iniziarono inoltre le prime esplorazioni anche verso nord: il greco Pitea raggiunse la Norvegia intorno al 350 a.C. Attraverso le vite aperte dall'impresa di Alessandro Magno, giunse in Europa la prima eco dei paesi dell'Estremo Oriente mentre si approfondiva la conoscenza di India, Ceylon, Indocina e Indonesia. Le massicce scoperte di questo periodo, diedero vita a nuove speculazioni sulla geografia, spingendo alcuni filosofi a considerare persino l'ipotesi della sfericità della Terra e calcolarne la probabile circonferenza.

[modifica] I Romani

Le conquiste romane del II secolo consentono di esplorare terre sconosciute e aree interne di territori, di cui i Greci ne conoscevano sole le coste. I Romani diedero un contributo fondamentale alla conoscenza di regioni come la Gallia, la Spagna, la Germania. Giulio Cesare parlerà per la prima volta dell'isola della Britannia (attuale Inghilterra) che poi l'imperatore Claudio conquisterà.

Con Nerone si diede impulso nuovamente all'esplorazione dell'Africa, in particolare delle aree più interne. Questa necessità era spinta in particolare dal mercato degli schiavi e degli animali esotici, usati nel giochi del circo. In età imperiale si avevano notizie (sebbene incerte e semileggendarie) sull'arcipelago indonesiano, sull'Armenia, sull'Arabia, sulle regioni del Nord Europa, sul fiume Niger e sui laghi equatoriali al centro del continente africano. Nel II secolo, Claudio Tolomeo scrisse l'Introduzione geografica, che fu considerato un testo base per le conoscenze geografiche nei secoli successivi.

Ritratto di Tolomeo, risalente all'epoca rinascimentale
Ritratto di Tolomeo, risalente all'epoca rinascimentale

[modifica] Il Medioevo

[modifica] Gli Arabi e i Vichinghi

Nel Medioevo le esplorazioni geografiche subirono una dura battuta d'arresto e le conoscenze si limitarono a quelle antiche e in alcuni punti, addirittura regredirono. Gli Arabi compirono invece importanti viaggi, verso l'Asia centrale, la Cina, l'India, importando da quelle civiltà importanti cognizioni fondamentali in molti campi. I Vichinghi nel X secolo toccarono la Groenlandia e forse l'America.

[modifica] Le Repubbliche marinare

La ripresa economica e commerciale successiva all'anno Mille e il notevole sviluppo delle Repubbliche marinare portò ad una ripresa significativa delle esplorazioni geografiche. Mercanti italiani tentarono di raggiungere la Cina attraverso vie alternative, per evitare il passaggio nei mercanti arabi che ne aumentava notevolmente il prezzo. I fratelli Vivaldi tentarono un esplorazione marittima nell'Oceano Atlantico ma di loro non si ebbe più notizia. Diverso esito ebbe invece il lungo viaggio intrapreso dal veneziano Marco Polo che fra il 1271 e il 1295 raggiunse la Cina via terra e tornò a Venezia per mare. Il suo libro "Il Milione" contribuì in maniera massiccia a far conoscere agli europei le regioni centrali e orientali dell'Asia.

[modifica] Le grandi scoperte

[modifica] La scoperta dell'America

La caduta di Costantinopoli nel 1453, determinò il passaggio ai Turchi del controllo delle preziose merci che giungevano in Europa dall'Asia. Nacque così in tutto il continente l'esigenza di trovare vie alternative per giungere in India e in Cina. Il mondo geografico si divise in due scuole di pensiero: una, definita tolemica, era convinta che l'unica via alternativa fosse la ricerca di un passaggio o a nord dell'Europa o circumnavigando l'Africa, un'altra detta oceanica, guidata dal geografo fiorentino Paolo Toscanelli sosteneva che la Terra fosse rotonda e si potesse raggiungere l'India tramite l'Oceano Atlantico.

Le nuove innovazioni e i fondamentali progressi nella navigazione e nella cartografia premisero le grandi esplorazioni compiute nel Quattrocento da Spagnoli e Portoghesi tra cui quella di Bartolomeo Diaz che doppiò Capo di Buona Speranza e quella di Vasco da Gama che nel 1498 raggiunge l'India.

I quattro viaggi di Colombo
I quattro viaggi di Colombo

Ma l'impresa più celebre e significativa è senza dubbio quella compiuta da Cristoforo Colombo che il 12 ottobre 1492 raggiunse il continente americano, segnando una vera e propria svolta nella storia universale, tanto da costituire per molti storici l'inizio dell'età moderna. Pietro Martire d'Anghiera, nella sua opera "De Orbe Novo", descrisse il primo contatto fra gli Europei e i nativi americani.

Nel 1497, un altro italiano Giovanni Caboto esplorò l'isola di Terranova, agli inizi del XVI secolo, il toscano Amerigo Vespucci esplorò il litorale atlantico del Sudamerica, il primo a capire di non essere in Asia ma in una nuova terra che in suo onore fu chiamata America. Le imprese dei conquistadores consentirono di affacciarsi per la prima volta all'Oceano Pacifico.

[modifica] La colonizzazione dell'America e l'esplorazione del Pacifico

Iniziò una corsa ad impossessarsi delle nuove terre americane, ricche di minerali preziosi e di aree fertilissime, utili per l'agricoltura. Gli spagnoli e i portoghesi si concentrarono nell'area meridionale, mentre francesi, inglesi e olandesi si contesero il Nordamerica. Nel 1520, Ferdinando Magellano, al servizio dei reali di Spagna, oltrepassò la Terra del Fuoco e esplorò l'Oceano Pacifico, che proprio lui ribattezzò così. Magellano raggiunse le Filippine e qui fu ucciso. Ma una parte del suo equipaggio, riuscì a toccare l'India, l'Africa e finalmente tornò in Spagna compiendo la prima circumnavigazione del globo. Nel 1523 Giovanni da Verrazzano raggiunge l'attuale New York. Intanto si cercavano nuove vie per raggiungere l'Asia evitando l'ardua traversata del Pacifico e in molti tentarono di trovare per le vie dell'Artico (il cosiddetto Passaggio a Nord-Ovest). Alla fine del Cinquecento la conoscenza del mondo si era ulteriormente dilatata, si conoscevano abbastanza bene i contorni dell'Africa, dell'America, l'Asia meridionale, mentre erano completamente sconosciute l'Australia, l'Antartide e l'Artide (a eccezione della Groenlandia).

[modifica] Il colonialismo (dal XVII al XIX secolo)

Anche la Russia si lanciò nelle esplorazioni, puntando soprattutto a raggiungere nuovi sbocchi marittimi liberi dal ghiaccio e quindi, si avvicinarono al Mar Baltico e alla Siberia. Nel 1649 fu raggiunta l'estrema punta dell'Asia e nel 1728 fu superato lo stretto di Bering e fu esplorata l'Alaska. Nel XVII secolo pionieri olandesi iniziarono a esplorare le prime isole dell'Oceania. Willem Janszoon scoprì l'Australia, Abel Tasmon nel 1642 colonizzò l'isola, chiamata Tasmania in suo onore, la Nuova Zelanda e le Tonga. Nel XVIII secolo nacquero le Società Geografiche con fini esclusivamente scientifici. In questa categoria rientrano i viaggi dell'inglese James Cook che esplorò in modo approfonditamente l'Australia orientale, prendendone possesso in nome del re d'Inghilterra.

Le rotte dei viaggi di James Cook. Il primo viaggio è mostrato in rosso, il secondo in verde, il terzo in blu.
Le rotte dei viaggi di James Cook. Il primo viaggio è mostrato in rosso, il secondo in verde, il terzo in blu.

Continuavano, nel frattempo, le esplorazioni delle regioni interne dell'America, sopraggiungendo nelle baie del Canada. Gli Inglesi si dedicarono inoltre all'Africa: James Bruce (1730-1794) arrivò alle mitiche sorgenti del Nilo. Nell'XIX secolo l'attenzione si concentrò infatti sull'Africa, al centro delle mire delle potenze europee, nel tentativo di costruirsi imperi coloniali. Destinata a passare alla leggenda, saranno le imprese di David Livingstone (1841) e Henry Stanley (1870) che percorrono il centro dell'Africa.

[modifica] Il XX secolo: le regioni polari

La sfida della prima metà del XX secolo è stata senza dubbio la conquista delle regioni polari. Il 6 aprile 1909 l'americano Robert Edwin Peary raggiunge il Polo Nord e il 14 dicembre 1911 il novergese Roald Amundsen arriva al Polo Sud.

Amundsen al polo sud
Amundsen al polo sud

I satelliti e la cartografia aerea hanno permesso di compiere importanti approfondimenti e chiarito in aree ancora poco conosciute come l'Africa equatoriale, l'Amazzonia, l'interno dell'Antartide e l'Himalaya.

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