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Nilo - Wikipedia

Nilo

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Nilo
Panorama di Nilo
Lunghezza: 6.650 km
Portata media: 2.830 m³/s
Bacino idrografico: 3.400.000 km²
Altitudine della sorgente: 1.134 m s.l.m.
Nasce: Monte Gikizi (Rutovu) - Burundi
Sfocia: Mar Mediterraneo
Stati/regioni attraversati: bandiera Burundi - bandiera Ruanda
bandiera Tanzania - bandiera Uganda
bandiera Sudan bandiera Egitto
nel bacino idrografico anche:
bandiera Rep. Dem. del Congo - bandiera Kenya - bandiera Etiopia - bandiera Eritrea
Mappa del fiume

Il Nilo (arabo:بحر النيل, Bahr al-Nīl) è un fiume nordafricano lungo 6.650 km. È probabilmente il fiume più lungo del mondo.[1]

Il Nilo possiede due grandi affluenti, il Nilo Bianco e il Nilo Azzurro. Quest'ultimo contribuisce con un maggior apporto di acqua e di limo fertile, ma il primo è il più lungo. Il Nilo Bianco nasce nella regione dei Grandi Laghi dell’Africa centrale, con le fonti che si spingono fino al Ruanda 2°16′55.92″S 29°19′52.32″E / -2.2822, 29.3312, scorre poi verso nord e attraversa la Tanzania, il Lago Victoria, l’Uganda e il Sudan meridionale. Il Nilo Azzurro invece ha le sue fonti nel Lago Tana in Etiopia 12°2′8.8″N 37°15′53.11″E / 12.035778, 37.2647528, e scorre attraversando il Sudan sud-orientale. I due fiumi s’incontrano e si fondono vicino alla capitale sudanese Khartoum.

La sezione settentrionale del fiume scorre quasi interamente attraverso il deserto, dal Sudan all’Egitto, un paese la cui civiltà è dipesa dal fiume fin dai tempi antichi e più remoti. La maggior parte della popolazione egiziana e in tutte le sue città (con l'eccezione di quella situata lungo la costa) si trovano lungo la valle del Nilo a nord di Assuan, e quasi tutte le culturale e i siti storici dell'Antico Egitto si trovano lungo le sponde del fiume.

Infine il Nilo si dirama in un grande delta e sfocia nel Mar Mediterraneo.

Dalle sorgenti al delta il Nilo attraversa sei paesi africani: Burundi, Ruanda, Tanzania, Uganda, Sudan ed Egitto, ma il suo bacino idrografico include porzioni della Repubblica Democratica del Congo, Kenia, Etiopia ed Eritrea.

Indice

[modifica] Etimologia della parola Nilo

La parola Nilo (in arabo: 'nīl) proviene dalla parola greca Neilos (Νειλος), che significa valle del fiume. Nella lingua egiziana antica, il Nilo è chiamato iteru, che significa grande fiume, rappresentato dai geroglifici mostrati a sinistra(letteralmente itrw).[2] In copto, le parole piaro o phiaro che significano il fiume (lett. p(H).iar-o il.canale-grande) provengono dallo stesso nome antico.

[modifica] Affluenti e corso del fiume

Il bacino idrografico del Nilo copre una superficie di 3.254.555 chilometri quadrati (quasi 11 volte l’Italia), circa il 10% della superficie dell'Africa.[3]

[modifica] Nilo Bianco

Comunemente si considera il Nilo nascere dal lago Vittoria in Uganda anche se il lago stesso è alimentato da un immissario, il Kagera lungo 690 km. Le sorgenti sud del Nilo sono state finalmente scoperte dall'esploratore Burckhart Waldecker nel 1934: si trovano nella parte meridionale dell'altopiano del Burundi a 45 km a est del lago Tanganica, sul versante nord del monte Gikizi (3°54'47" sud), a Gasumo, comune di Rutovu, provincia di Bururi. Qui nasce il Gasenyi che diventa poi Kigira, affluente del Ruvyironza che alimenta il fiume Ruvubu il quale fluisce insieme al Nyabarongo, dopo 350 km, a formare il Kagera.
Uscendo dal lago Vittoria il fiume assume il nome di Nilo Vittoria scorre per circa 500 km nel corso dei quali attraversa il lago Kyoga e raggiunge il lago Alberto, ne esce con il nome di Nilo Alberto ed entra nel territorio del Sudan nel quale assume il nome di Bahr al Jabal. Alla confluenza del Bahr al Jabal con il Bahr el Ghazal, lungo 720 km, il fiume assume il nome di Bahr al Abyad, ossia Nilo Bianco. Da qui scorre verso la città di Khartoum.

[modifica] Nilo azzurro

Il percorso del Nilo da satellite
Il percorso del Nilo da satellite
Le Cascate del Nilo Azzurro conosciute come Tis Issat o Tissisat, situate nella prima parte del corso del fiume, circa 30 km dalla cittadina di Bahir Dar e dal Lago Tana.
Le Cascate del Nilo Azzurro conosciute come Tis Issat o Tissisat, situate nella prima parte del corso del fiume, circa 30 km dalla cittadina di Bahir Dar e dal Lago Tana.

Il Nilo azzurro (Bahr al Azraq) nasce invece dal lago Tana situato negli altopiani etiopi. Il Nilo Azzurro scorre per circa 1.400 km fino a Khartoum dove si unisce al Nilo Bianco formando il Nilo.

Il fiume scorre in direzione nord attraversando una vasta zona desertica fino a raggiungere il lago Nasser, un bacino artificiale formato dallo sbarramento della diga di Assuan. Attraversa il confine fra Sudan ed Egitto. Nella zona desertica dell'alto Egitto il Nilo forma un oasi fluviale larga dai 5 ai 20 km utilizzabile per la coltivazione.

[modifica] Atbara

Oltre ai due grandi affluenti che confluiscono presso Khartoum, il Nilo Bianco e il Nilo azzurro che si originano nella parte meridionale della Rift Valley, successivamente l’unico importante affluente resta solo il fiume Atbara, che ha origine in Etiopia a nord del Lago Tana. Possiede una lunghezza di circa 800 km, ma riesce a scorrere per tutto il suo tratto solamente durante la stagione delle piogge in Etiopia e si prosciuga molto rapidamente. Confluisce nel Nilo circa 300 km a nord di Khartoum.

[modifica] Il corso finale del fiume

Le delta del Nilo visto dallo spazio
Le delta del Nilo visto dallo spazio

Il Nilo, ottenendo acqua dall’Atbara circa a metà del suo percorso verso il mare, da questo punto in poi tende a diminuisce in portata a causa dell’evaporazione.

Il corso del Nilo in Sudan è caratterizzato dalla presenza di 6 gruppi di cataratte, la prima a Aswan, la sesta a Sabaloka (appena a nord di Khartoum) e compie come un giro su se stesso ripuntando verso sud, prima di ritornare a scorrere nuovamente verso nord.

Il fiume scorre in direzione nord attraversando una vasta zona desertica fino a raggiungere il lago Nasser, un bacino artificiale formato dallo sbarramento della diga di Assuan. Attraversa il confine fra Sudan ed Egitto. Nella zona desertica dell'alto Egitto il Nilo forma un oasi fluviale larga dai 5 ai 20 km utilizzabile per la coltivazione.

A nord del Cairo, il Nilo si divide in due rami che confluiscono nel Mediterraneo: il Ramo di Rosetta a ovest e il Damietta a est che danno vita così ad un Delta che si estende su 24.000 km² di superficie.

[modifica] Idrologia

La portata d’acqua del Nilo Alberto a Mongalla è costante durante quasi tutto l'anno e la media è di 1.048 m³/s. Passata la città di Mongalla il Nilo, che diviene noto con il nome di Bahr el Jebel, entra in un’enorme regione paludosa chiamata Sudd nel Sudan meridionale. Più della metà delle acque del Nilo viene persa in queste paludi causa l’evaporazione e la filtrazione nel suolo. La portata d’acqua del Bahr el Jebel scende drasticamente a circa 510 m³/s. Da qui ben presto incontrerà il fiume Sobat e darà forma al Nilo bianco vero e proprio.

Il Bahr al Ghazal e il Sobat sono i due principali affluenti del Nilo bianco, in termini di bacino idrografico e portata d’acqua. Il bacino idrografico del Bahr al Ghazal è il più vasto fra tutti i sub-bacini del Nilo, e misura 520.000 chilometri quadrati. Il fiume Sobat, che entra a far parte del Nilo poco distante dal Lago No, possiede un bacino idrografico grande la metà, circa 225000 km², ma contribuisce mediamente con 412 metri cubi di acqua al secondo.

Il flusso medio del Nilo bianco a Malakal, poco a valle della confluenza con il fiume Sobat, è di 924 m³/s, con picchi nell’ordine di 1.218 m³ / s ai primi di marzo e punte minime di circa 609 m³/s a fine agosto. La fluttuazione è dovuta alla sostanziale variazione della portata del Sobat che varia da un minimo di circa 99 m³/s nel mese di agosto, ad un picco di oltre 680 m³/s all'inizio di marzo.

Il Nilo nel suo corso attraverso il Sahara
Il Nilo nel suo corso attraverso il Sahara

Da qui il Nilo bianco si dirige verso Khartoum dove si fonde con il Nilo azzurro dando vita al fiume Nilo. Più a valle il fiume Atbara, l'ultimo significativo affluente del Nilo, si fonde al corso d’acqua principale. Durante la stagione secca (da gennaio a giugno) il Nilo bianco contribuisce tra il 70% e il 90% della portata d’acqua totale del Nilo. Durante questo periodo la portata del Nilo azzurro può essere inferiore ai 113 m³/s, anche se le dighe a monte regolano il flusso del fiume. Durante la stagione secca non ci sono apporti da parte del fiume Atbara.

Il Nilo azzurro contribuisce con circa l’80-90% della portata del fiume Nilo. Il flusso del Nilo azzurro varia notevolmente durante il ciclo annuale e di conseguenza influenza notevolmente il flusso del Nilo stesso. Durante la stagione umida il picco di flusso del Nilo azzurro spesso supera i 5.663 m³/s verso fine agosto.

Prima della costruzione delle dighe sul fiume, la portata poteva variare di 15 volte presso Aswan nel corso dell’anno. Il picco massimo poteva superare gli 8.212 m³/s tra fine agosto e inizio settembre, e il flusso minimo toccava i 552 m³/s tra fine aprile e inizio maggio.

Resta il fatto che il bacino idrografico del Nilo rimane complesso, e molto fattori su un’area così vasta possono influenzare anche notevolmente la portata del fiume, come l’andamento meteo, deviazioni del corso d’acqua, l’evaporazione e filtrazione nelle falde acquifere.

[modifica] Politica

La diga di Assuan ripresa dal Memoriale dell'amicizia egiziano-sovietica
La diga di Assuan ripresa dal Memoriale dell'amicizia egiziano-sovietica

L'utilizzo del fiume Nilo è stata materia di discussione nelle politiche Mediorientali e del Corno d'Africa per molti decenni. Vari paesi, tra cui Uganda, Sudan, Etiopia e Kenya hanno spesso lamentato il dominio egiziana riguardo la risorsa idrica Nilo. Il Nile Basin Initiative è stata uno dei più importanti programmi per promuovere la parità di utilizzo e cooperazione pacifica fra i membri del bacino del Nilo.[4] Ma sono in molti a temere che il dominio egiziano delle acque possa essere fonte di ostacoli economici per l’area.

Il Nilo sostiene ancora gran parte della popolazione che vive lungo le sue rive, con gli egiziani che vivono in regioni che altrimenti sarebbero inospitali nel Sahara. Il fiume straripa ogni estate, e deposita di limo fertile nelle pianure. Il corso del fiume è ostacolato in diversi punti dalla presenza delle cateratte, che sono delle sezioni in cui l’acqua scorre più rapidamente e in cui possono trovarsi molte piccole isole, e rocce affioranti, che di fatto costituiscono un ostacolo alla navigazione delle imbarcazioni.

Anche la regione umida del Sudd in Sudan è un formidabile ostacolo alla navigazione e al deflusso delle acque. Il Sudan aveva tentato di scavare un canale (il Canale Jonglei) per tentare di prosciugare questa stagnante massa d'acqua.[5]

Il Nilo è stata ed è tuttora utilizzato per il trasporto di merci lungo il suo percorso. Mentre la maggior parte degli egiziani vivono ancora nella valle del Nilo, la costruzione della Diga di Assuan (terminata nel 1970) per fornire energia idroelettrica ha interrotto le inondazioni estive e il rinnovo del terreno fertile.

Più di recente la siccità durante gli anni ‘80 ha portato alla fame diverse popolazioni in Etiopia e in Sudan. L'Egitto è stato parzialmente protetto da questo processo tramite l’accumulo di acqua nel lago Nasser.

[modifica] Storia

Il Nilo (iteru in Egiziano antico) è strettamente legato allo sviluppo dell'antica civiltà egiziana, con la maggior parte della popolazione e delle città situate nella valle a nord di Assuan. Il Nilo è stato vitale per la cultura egiziana sin dall’età della pietra. Il cambiamento climatico e il progressivo inaridirsi dei pascoli e di quelle terre d'Egitto che hanno dato vita al Sahara, già nel 8.000 a.C. presumibilmente hanno spinto gli abitanti a migrare verso il fiume, dove poi hanno sviluppato un’agricoltura sedentaria e di una società più centralizzata.

[modifica] L’Eonilo

Il Nilo è almeno il quinto fiume che nei milioni di anni è disceso dagli altipiani etiopi attraversando questa immensa regione. Immagini satellitari sono state utilizzate per identificare antichi letti fluviali nel deserto ad ovest dell’odierno corso del Nilo. Un canyon oggi totalmente ricoperto rappresenta il corso di un ancestrale Nilo chiamato Eonilo che scorreva nel tardo corso del Miocene (23-5.3 milioni di anni fa).

Nel tardo Miocene durante la Crisi di salinità del Messiniano, quando il Mar Mediterraneo divenne un bacino chiuso e l’acqua evaporò, il Nilo incise il suo letto fino a trovarsi alcune centinaia di metri sotto il livello degli oceani nella regione di Assuan e 2.400 metri al di sotto dell’attuale Cairo. Questo grande canyon si andò successivamente riempiendo.

Il Lago Tanganica gettò le sue acque nel bacino idrografico del Nilo fino a quando i vulcani del Virunga non ne ostruirono il corso in Ruanda. All’epoca quindi le sorgenti si dovevano spingere fin nel nord dello Zambia.

[modifica] La formazione del Nilo

Ci sono due teorie in relazione all'età di formazione dell’attuale Nilo. La prima è che la formazione dell’attuale bacino idrico del Nilo sia di età relativamente giovane, che il bacino del Nilo fosse precedentemente suddiviso in una serie di sotto-bacini separati e che solo il più settentrionale di questi bacini (il bacino del Proto Nilo) in seguito formò l'attuale corso del Nilo in Egitto e nel nord del Sudan.[6] L'altra teoria è che le acque provenienti dall’Etiopia attraverso fiumi equivalenti agli attuali Nilo azzurro, Atbara e Tacazzè scorressero verso il Mediterraneo attraverso la regione egiziana del Nilo ben prima del Terziario.[7]

Salama (1987) suggerisce che durante il Terziario fossero presenti una serie di distinti bacini fluviali tra loro chiusi e indipendenti, ognuno dei quali occupava uno delle principali fenditure del Sudanese Rift System: Mellut Rift, Nilo bianco Rift, Nilo azzurro Rift, Atbara Rift e Sag El Naam Rift.[8]

I sedimenti del bacino del Mellut Rift sono stati stimati ad una profondità di 12 km nella sua parte centrale. Questa frattura è forse ancora attiva come suggerisce l'attività tettonica nei suoi confini nord e sud. Le paludi del Sudd che costituiscono la parte centrale del bacino è forse ancora in fase di subsidenza. Il sistema del Rift del Nilo bianco è a 9 km di profondità. Prospezione geofisica del Nilo Azzurro Rift System stimano la profondità dei sedimenti tra i 5 e i 9 km.

Questi bacini non sono stati collegati tra loro se non fino a quando è cessata l’opera di subsidenza e il tasso di deposizione dei sedimenti è stato sufficiente a riempire i bacini a un livello che consentisse la connessione dei vari sistemi fluviali. Il riempimento delle depressioni hanno portato alla connessione del Nilo egiziano con il Nilo sudanese, che captava le acque nella regione etiope ed equatoriale durante le ultime fasi di attività tettonica del Sudanese Rift Systems.[9] La connessione dei diversi Nilo si verificò durante periodi umidi ciclici. Il fiume Atbara traboccò dal suo bacino chiuso durante il periodo umido che si verificò circa tra i 100.000 e i 120.000 anni fa. Il Nilo azzurro si collegò al restante corso del (proto)Nilo nel periodo umido verificatosi tra i 70.000 e gli 80.000 anni fa. Il bacino idrico del Nilo bianco rimase un lago chiuso fino a quando non avvenne la connessione con il Nilo Victoria 12.500 anni fa.

[modifica] Ruolo nella fondazione della civiltà egiziana

Il Nilo giocò un ruolo cruciale nella fondazione della civiltà egiziana. Il Nilo fu (e lo è tuttora) un incessante fonte di sostentamento per le popolazioni lungo le sue sponde. Il Nilo rendeva il terreno circostante estremamente fertile dopo le annuali inondazioni. Gli egiziani furono pertanto in grado di coltivare grano e altre colture, ricavandone cibo per supportare le esigenze alimentari della popolazione. Inoltre l’introduzione ad opera dei Persiani dei bufali nel VII secolo a.C. che ricercavano ambienti umidi e con presenza di acqua, oltre che ai cammelli rappresentavano un’eccellente fonte di carne. I bufali vennero inoltre addomesticati e utilizzati per l'aratura, mentre i cammelli come animali da soma. L’acqua fu pertanto di vitale importanza sia per le persone, quanto per il bestiame. Il Nilo fu inoltre un efficiente sistema di trasporto.

Il Nilo ad Agilkia
Il Nilo ad Agilkia

La società egiziana fu uno delle più stabili nella sua storia. Questa stabilità fu un risultato immediato della fertilità del Nilo. Il Nilo forniva il prezioso lino in seguito alle sue inondazioni. Il grano fu una produzione cruciale nelle colture del Medio Oriente, dove la fame fu molto comune. La produzione agricola divenne strumento nei rapporti diplomatici tra Egitto e gli altri paesi, e spesso contribuì alla stabilità economica. Inoltre il Nilo, fornendo le risorse alimentari e finanziarie in modo contribuiva ad un rapido ed efficiente crescita di un esercito atto sia nel ruolo difensivo che di offesa.

Il Nilo svolse un ruolo importante nella vita politica, sociale e spirituale. Il Nilo fu così significativo per la vita degli egiziani che essi crearono un dio dedicato al benessere delle inondazioni annuali. Il nome del dio fu Hapi, e sia lui e il faraone sono stati pensati per controllare le inondazioni del fiume Nilo. Inoltre, il Nilo veniva considerato come una via tra la vita e la morte e l’oltretomba. L’Est era visto come un luogo di nascita e crescita, l’ovest come il luogo della morte, così come il dio Ra, il dio del sole, che nasceva, moriva, e risorgeva ogni volta che attraversava il cielo. Tutte le tombe vennero situate pertanto ad ovest del Nilo, perché gli Egiziani credevano che, al fine di entrare nell'oltretomba, bisognava essere sepolti sul lato che simboleggiato la morte.

Lo storico greco Erodoto scrisse che 'l’Egitto fu il dono del Nilo', e in un certo senso può essere che sia corretto. Senza le acque del fiume Nilo per l'irrigazione la civiltà egiziana sarebbero stati probabilmente di breve durata. Il fiume fornì gli elementi per rendere vigorosa una civiltà, e contribuito molto alla sua durata che si snodò su 3.000 anni.

[modifica] Attualità

  • Il fiume viene attualmente molto sfruttato anche dal punto di vista del turismo con la proposta di innumerevoli tipi di crociere lungo il suo corso. Tra le imbarcazioni caratteristiche con cui vengono effettuate può essere citata la Dahabeya.
  • La diga di Assuan e il conseguente blocco del trasporto di sedimenti è una delle cause del progressivo erodersi dell'ampio delta del Nilo.

[modifica] Galleria di immagini

[modifica] Voci correlate

[modifica] Note

  1. ^ Lo citano come tale per esempio Encarta ([1]) e Sapere.it ([2]). La questione è tuttavia controversa, in quanto correlata a quella dell'effettiva lunghezza del Rio delle Amazzoni, a seconda che si consideri la zona dell'Ilha de Marajó come parte del Rio o meno.
  2. ^ What did the ancient Egyptians call the Nile river? Open Egyptology. (Accesso 17 ottobre 2006
  3. ^ EarthTrends: The Environmental Information Portal
  4. ^ The Nile Basin Initiative
  5. ^ Shahin Mamdouh, Hydrology and Water Resources of Africa pag. 286-287 (2002 Springer) ISBN 140200866X
  6. ^ Said, R. (1981). The geological evolution of the River Nile. Springer-verleg.
  7. ^ Williams, M.A.J. and Williams, F. (1980). Evolution of Nile Basin. In M.A.J. Williams and H. Faure (eds), The Sahara and the Nile. Balkema, Rotterdam, pp 207–224.
  8. ^ Salama R.B., The evolution of the River Nile, The buried saline rift lakes in Sudan, J. African Earth Sciences 1987 pag 899–913
  9. ^ Salama, R.B. (1997). Rift Basins of Sudan. African Basins, Sedimentary Basins of the World. 3. Edited by R.C. Selley (Series Editor K.J. Hsu) p. 105–149. ElSevier, Amsterdam.

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