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Kenya - Wikipedia

Kenya

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

bussola Nota disambigua – Se stai cercando il monte omonimo, vedi monte Kenya.
Kenya
Kenya - Bandiera
Kenya - Stemma
(dettagli)
Motto: Lavoriamo assieme

Informazioni
Nome completo: Repubblica del Kenya
Nome ufficiale: Jamuhuri ya Kenia, Republic of Kenya
Lingua ufficiale: Swahili, Inglese
Capitale: Nairobi  (4 500 000 ab.)
Politica
Governo: Repubblica
Capo di stato: Mwai Kibaki
Capo di governo:
Indipendenza: Dal Regno Unito il 12 dicembre 1963
Ingresso nell'ONU: 16 dicembre 1963
Superficie
Totale: 582 650 km²  (46º)
 % delle acque: 2,3 %
Popolazione
Totale (2002): 31 138 735 ab.  (37º)
Densità: 53,4 ab./km²  
Geografia
Continente: Africa
Fuso orario: UTC +3
Economia
Valuta: Scellino keniota
PIL (PPA)  (2005): 48 334 milioni di $  (76º)
PIL procapite (PPA)  (2005): 1 445 $  (159º)
ISU  (2005): 0,521 (medio)  (148º)
Energia:
Varie
TLD: .ke
Prefisso tel.: +254 (005 da Tanzania e Uganda)
Sigla autom.: EAK
Inno nazionale: Ee Mungu Nguvu Yetu
Festa nazionale:

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Il Kenya (Jamuhuri ya Kenia, in inglese Republic of Kenya; oppure Kenia; in italiano Chenia[1]) è uno Stato dell'Africa Orientale, confinante a nord con Etiopia e Sudan, a sud con la Tanzania, a ovest con l'Uganda, A nord-est con la Somalia e ad est con l'oceano Indiano. Nairobi ne è la capitale e la città più grande.

Indice

[modifica] Storia

Per approfondire, vedi la voce storia del Kenya.

Numerose città costiere del Kenya furono fondate dagli arabi che, a partire dal IX secolo d.C., intrattennero intensi rapporti commerciali con i gruppi indigeni bantu. Dall'incontro tra i due popoli nacque la cultura swahili, contraddistinta da due elementi di unificazione: la lingua kiswahili e la religione islamica.

Il Kenia dal satellite
Il Kenia dal satellite

Gli agricoltori kĩkũyũ, etnia del gruppo bantu, rappresentarono subito il gruppo più potente e numeroso del territorio; la loro supremazia non fu mai messa in discussione dai maasai come vorrebbe la tradizione popolare. I maasai sono un popolo nilota che arrivò nell'odierno Kenya nel XVII secolo, per occupare il loro territorio attuale verso il 1750. Questa data è ottenuta contando a ritroso i gruppi di iniziazione, i cui nomi sono ricordati oralmente senza eccezioni da tutti i clan maasai. Furono i kamba, popolazione agricola interposta tra la costa e il centro del paese, ad utilizzare storie sulla presunta ferocia dei maasai per evitare che troppe carovane di mercanti raggiungessere l'interno, togliendo loro il ruolo di mediatori nei commerci tra la costa e le regioni interne.

In quel periodo i portoghesi occuparono alcune località della costa, ma in seguito vennero soppiantati dai sultani omaniti di Zanzibar. La presenza degli europei si intensificò alla fine del XIX secolo, quando il Kenya divenne una colonia britannica. I bianchi scacciarono gli indigeni dai fertili altopiani dell'interno, avviando l'agricoltura di piantagione. I kĩkũyũ vennero impiegati nelle belle fattorie disseminate sul territorio e diedero un importante contributo alla crescita economica del Paese. I kamba vennero spinti ad arruolarsi e dar vita al nascente esercito. I luya vennero solitamente impiegati in lavori domestici e l'artigianato. Dando ad ogni etnia un ruolo diverso, i coloni inglesi applicarono la legge del divide et impera usata in tuttti i paesi africani sotto il loro domino. Questa divisione è visibile ancor oggi nella società keniota.

Nel secondo dopoguerra i kĩkũyũ lottarono aspramente per conquistare l'indipendenza (molti di loro parteciparono alla celebre rivolta dei Mau-Mau). L'indipendenza fu ottenuta il 12 dicembre 1963. Il Paese in seguito è rimasto in buoni rapporti con la Gran Bretagna, introducendo un sistema amministrativo simile a quello britannico e promuovendo importanti riforme economiche.

[modifica] Geografia

Per approfondire, vedi la voce geografia del Kenya.

[modifica] Morfologia

Dalla costa bassa e sabbiosa dell'oceano Indiano, il territorio del Kenya si avvia procedendo verso l'interno.

Alla fascia costiera, lunga oltre 400 km, succede una regione di altopiani aridi e stepposi; quello centrale, che si eleva a quote comprese tra i 1500 e i 3000 metri, è diviso dalla frattura della Rift Valley che si sviluppa da nord a sud e che forma il bacino del Lago Turkana (o Rodolfo). Ai lati della Rift Valley si innalzano imponenti massicci vulcanici, il maggiore dei quali è il monte Kenya (5199 m), uno dei monti più alti dell'Africa. L'altopiano degrada a ovest, in prossimità del Lago Vittoria, e a nord dove il territorio del Kenya è occupato da un ampio tavolato desertico.

[modifica] Idrografia

I fiumi del Kenya non sono imponenti; i due principali, il Tana e il Galana, si gettano nell'oceano Indiano e hanno un regime molto variabile nel corso dell'anno, in funzione dalla frequenza delle precipitazioni piovose. Il lago più vasto del paese è il Turkana, dal momento che solo una piccola porzione del Lago Vittoria appartiene al territorio del Kenya; il Lago Turkana ha acque salmastre e vi affiorano numerose isole.

[modifica] Il clima

Il clima, molto caldo e umido nelle regioni costiere, diventa più mite e asciutto nel cuore del Paese, in rapporto all'altitudine. Le piogge sono concentrate in due periodi dell'anno: da marzo a maggio le grandi piogge, mentre da ottobre a dicembre le piogge sono intense ma brevi. L'ambiente dominante è quello della savana, tutelato da numerosi parchi naturali che coprono circa il 10% del territorio nazionale. Sulle pendici delle montagne e lungo il corso dei fiumi si trovano tracce dell'originaria foresta pluviale; mentre a nord, nelle zone meno piovose, la savana sfuma nel deserto. La savana è l'habitat di grandi mandrie di erbivori (antilopi, gazzelle, giraffe, bufali, zebre, elefanti) e dei loro predatori (leoni, leopardi e ghepardi). Nelle acque dei laghi e dei fiumi vivono ippopotami e coccodrilli.

[modifica] Popolazione

[modifica] Demografia

Crescita demografica del Kenya dal 1961 al 2003
Crescita demografica del Kenya dal 1961 al 2003

La popolazione del Kenya (36.913.721 al luglio 2007) continua a crescere a ritmi elevati: nel giro di vent'anni è pressoché raddoppiata e molto alta è la quota di popolazione giovane, con meno di quindici anni. La densità demografica è elevata nella regione interna degli altopiani; mentre la fascia costiera è poco abitata, fatta eccezione per l'area di Mombasa. Il tasso di urbanizzazione è alto, con il 40% della popolazione radunata in zone urbane che si stanno estendendo. La popolazione urbana si addensa soprattutto nelle città di Nairobi, la capitale, e di Mombasa.

[modifica] Etnie

La popolazione è suddivisa in più di settanta etnie, appartenenti a quattro famiglie linguistiche: i bantu, i nilotici, i paranilotici e i cusciti. Un tempo il paese era abitato da gruppi stanziati lungo la costa e, nelle regioni interne, dai masai, che oggi vivono soprattutto nelle regioni meridionali. Attualmente l’etnia più numerosa è rappresentata dal gruppo bantu dei kikuyu (21% della popolazione); altri gruppi relativamente numerosi sono i luhya (14%), i kamba (11%), tutti di lingua bantu, i luo (13%), di lingua nilotica, e i kalenjin (11%), paranilotici. Nel paese vivono inoltre esigue minoranze di asiatici, europei e arabi.

[modifica] Religione

L'appartenenza religiosa è così composta: anglicani e quaccheri 45%, cattolici 35%, musulmani 11%, religioni tradizionali 9%. Altri includono induismo, sikhismo, jainismo e il credo di bahá'í. Il Kenya contiene il più grande gruppo di quaccheri in una singola nazione.

[modifica] Lingue

Inglese (92%), swaili (8%).

[modifica] Ordinamento dello stato

[modifica] Suddivisione amministrativa

Per approfondire, vedi la voce Divisioni amministrative del Kenya.

Il Kenya è suddiviso in 8 province:

[modifica] Economia

L'economia del Kenya, dopo un periodo di benessere,cadde in una profonda crisi,che peggiorò durante gli ultimi anni della dittatura Moi. Oggi, il Kenya ha una crescita che oscilla tra il 5 e il 6% annuo. Diversa è però la distribuzione del reddito. Il benessere di pochi (2%), infatti, è pagato con la miseria di molti (circa il 50% della popolazione vive sotto il livello di povertà). Attualmente, l'economia si basa sulle esportazioni sopratutto agricole e sul turismo. Buona è la crescita dell'economia, che si concentra nella capitale Nairobi, ma che si sta sviluppando in altre città.

[modifica] Agricoltura

Durante il periodo coloniale le coltivazioni industriali, destinate all'esportazione, sostituirono le vecchie colture di sussistenza,impoverendo il suolo troppo sfruttato. Le coltivazioni di mais, sorgo, miglio e patate non bastano al fabbisogno interno, e il Kenya cerca di evitare i rischi della monocoltura sfruttando i vari ambienti del suo territorio. Le piantagioni forniscono, sull'altopiano:caffè, tè e piretro(una pianta utilizzata per i prodotti antiparassitari di cui il Kenya è grande esportatore). Sulla costa invece sono molto diffuse le piantagioni di palma da olio e da cocco. Viene praticato l'allevamento di ovini e caprini.

[modifica] Industrie

Le maggiori industrie si concentrano nella capitale Nairobi, e si basano sulle industrie di tipo agro-industriale. Attualmente si stanno diffondendo in altre città.

[modifica] Trasporti

Per approfondire, vedi la voce Trasporti in Kenya.

I trasporti kenioti sono abbastanza sviluppati in tutte le zone del Kenya abitate tramite mezzi di trasporto pubblici e privati. Le metropolitane sono assenti, mentre i filobus sono inesistenti in tutta l'Africa. Discreta è la rete ferroviaria.

[modifica] Sport

Gli atleti kenioti sono famosi e celebri per quanto riguarda la disciplina del mezzofondo e fondo nell'atletica leggera.

[modifica] Tradizioni

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[modifica] Altri progetti

[modifica] Note

  1. ^ Il nome italiano è attestato, ad esempio, in: Umberto Toschi, Il Chenia e l'Uganda, Roma, Cremonese, 1942.

[modifica] Collegamenti esterni

Altre lingue
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