Sukhoi Su-27
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Sukhoi Su-27 "Flanker" | ||
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uno dei primi modelli del Sukhoi Su-27 |
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Descrizione | ||
Ruolo | caccia intercettore per superiorità aerea | |
Equipaggio | un pilota un allievo ed un istruttore sul Su-27UB |
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Primo volo | 1977 | |
Entrata in servizio | 1986 | |
Costruttore | OKB Suchoj (ОКБ Сухого), Russia | |
Dimensioni | ||
Lunghezza | 21,90 m | |
Apertura alare | 14,70 m | |
Altezza | 5,93 m | |
Superficie alare | 63,20 m² | |
Peso | ||
A vuoto | 16 380 kg | |
Normale | 23 000 kg | |
Massimo al decollo | 33 000 kg | |
Propulsione | ||
Motore | due turboventole Ljul'ka AL-31F[1] (anche chiamati R-32) | |
Spinta | 12 500 kg | |
Prestazioni | ||
Velocità massima | Mach 2,35 ad 11 000 m di quota, 2 530 km/h | |
Autonomia | 3 900 km, 3 000 km per il Su-27UB, raggio d'azione: 1 500 km | |
Tangenza | oltre 18.500 m | |
Armamento | ||
Mitragliatrici | 1 cannone GSh-30-1 (ГШ-30-1) da 30 mm con 150 colpi | |
Bombe | bombe KAB-150 e UAB-500 con guida laser o IR (variante Su-27IB) | |
Missili | più di 6 missili a medio raggio aria-aria R-27 e 4 missili aria-aria R-73 a corto raggio con ricerca di calore | |
Altro | può portare fino a 8 000 kg di carico su 10 piloni esterni | |
Note | ||
La variante Su-27IB può essere usata per lanciare missili anti-radar Kh-31 (Х-31) o missili aria terra Kh-29L/T (Х-29Л/Т) | ||
Lista di aerei militari |
Il Sukhoi Su-27, in cirillico Сухого Су-27, denominazione ASCC NATO Flanker, è un intercettore e un caccia da superiorità aerea ognitempo sovietico costruito dall'ufficio tecnico Suchoj (Сухой). Presso i reparti è soprannominato piccola gru (zhuravlyk, журавлык).
Indice |
[modifica] Storia
Il primo volo è stato effettuato il 20 maggio 1977 (prototipo T-10/1), mentre il nuovo T-10S (completamente ridisegnato) ha volato il 20 aprile 1981. La produzione di serie ha avuto inizio nel 1982 mentre l'entrata in servizio è avvenuta nel 1985.
Considerato da molti il miglior caccia in servizio, superiore anche allo F-15 Eagle statunitense, è sicuramente il migliore nell'arsenale della ex Unione Sovietica anche grazie alla sua struttura costruita in lega di alluminio e litio.
Caratteristica peculiare, condivisa solo con il MiG-29, è la capacità di eseguire un brusca "frenata aerodinamica"; la manovra è detta cobra di Pugačëv (Кобра Пугачева): durante tale evoluzione il Su-27 "impenna" e raggiunge l'eccezionale AoA (angle of attack, angolo d'attacco) di 120° decelerando da 400 km/h a circa 250 km/h in pochi secondi, aggiudicandosi un importante vantaggio nel combattimento manovrato a bassa velocità.
Finora solo un numero limitato di Su-27 è stato esportato. Il MiG-29 (dal quale il Sukhoi Su-27 non deriva nonostante la somiglianza estetica) è invece usato da varie forze aeree in tutto il mondo (fino a 600 MiG-29 sono stati esportati fuori dai paesi dell'ex-Unione Sovietica).
Il Su-27, in Russia, è stato utilizzato, insieme al MiG-31, durante la guerra in Cecenia, nel ruolo (del tutto secondario in quel tipo di guerra) di interdizione aerea e pattugliamento aereo armato in formazioni di 4 o 6 caccia supportati da AWACS (ДВБ-ДРЛО) A-50. A tutt'oggi sono stati costruiti circa 680 apparecchi.
Non c'è mai stata nemmeno una rivendicazione di un Su-27 abbattuto da fuoco nemico, sebbene alcuni esemplari (nelle molteplici varianti) abbiano subìto incidenti di volo anche durante alcune manifestazioni aeronautiche.
La storia del Su-27 risale al 1969, quando l'ufficio tecnico affidato a Pavel Osipovič Sukhoj ricevette l'incarico di progettare e costruire un caccia per superiorità aerea da contrapporre al McDonnell Douglas F-15 Eagle statunitense, la cui concezione iniziava nello stesso periodo. La richiesta derivava dal fatto che i sovietici avevano saputo che gli USA intendevano procedere nella costruzione di un caccia sperimentale, il McDonnel Douglas F-15 appunto. In risposta a questa nuova minaccia il governo di Mosca lanciò quindi il programma PFI, l'acronimo di perspektivnyi frontovoy istrebitel, caccia frontale avanzato, ovvero un aereo che eguagliasse le prestazioni dello F-15. Ma quando fu chiaro che una macchina siffatta sarebbe riuscita troppo costosa se prodotta nel numero necessario di esemplari, la specifica venne divisa in due: una LPFI, lyogkyi PFI, PFI leggero, ed una TPFI, tyazholyi PFI o PFI pesante. Esattamente ciò che avvenne negli Stati Uniti, dove accanto allo F-15 nacque lo F-16. Dal LPFI si generò il MiG-29, mentre le necessità del governo al riguardo della TPFI erano chiare:
- velocità massima: 2 500 km/h in quota e 1 500 km/h al livello del mare
- tangenza pratica: 18 500 m
- raggio d'azione: 2 500 km
- abilità nel distruggere aerei che volino a 2 400 km/h o 1 400 km/h a livello del mare da un'altezza tra i 30 m ed i 18 km.
In quell'anno il bureau di Sukhoj lavorava ad un prototipo per la ricerca sull'alta velocità ed il fly-by-wire. La denominazione di questo velivolo, caratterizzato da una grande ala a delta, da quattro motori ventrali Ljul'ka, alette canard ed un muso abbattibile tipo quello del Concorde, era T-4 (i prototipi in casa Sukhoj erano chiamati T se avevano un ala a delta, da треугольный triangolare, oppure S se possedevano un ala a freccia, стрела freccia).
Il T-4 assomigliava allo XB-70 Valkyrie, anche se le sue dimensioni erano più ridotte. Il quadrireattore volò nell'agosto del 1972, raggiungendo nel corso delle prove Mach 3,3. Il T-4 diede modo all'ufficio tecnico di sperimentare a fondo il fly-by-wire, fornendo un grande vantaggio rispetto ai concorrenti dell'ufficio tecnico Mikoyan Gurevich, che dovette far volare i primi prototipi del suo MiG-29 con una trasmissione meccanica.
Le linee generali del caccia, come le gondole motore sotto la linea di fusoliera, vennero studiate nel centro ricerche di Žukovskij, tanto per il modello di Sukhoj che per quello di Mikojan e Gurevič, ecco perché i due apparecchi si assomigliano vagamente. Il 20 maggio del 1977 il capo collaudatore, Vladimir Il'jušin, portava in volo il T-10/1 (primo prototipo), che nelle linee generali assomigliava al Su-27 definitivo. Le differenze erano però notevoli: innanzi tutto le derive erano poste verticalmente al centro delle gondole dei motori, il ruotino anteriore si chiudeva all'indietro, i freni aerodinamici formavano i portelli del carrello principale, mancavano le pinne ventrali, le ali avevano le estremità arrotondate e prive di ipersostentatori del bordo d'attacco ed infine mancava il cono di coda tra gli scarichi, caratteristica ben visibile del Su-27. Il T-10/1 venne avvistato da un satellite spia statunitense sul centro sperimentale di Žukovskij vicino alla cittadina di Ramenskoe (55° 33' N, 38° 10' E), prendendo il temporaneo nome in codice Ram-K, poi sostituito da Flanker A.
Le prove effettuate con il T-10/1 misero in evidenza una certa instabilità che si accentuava in volo transonico. Sukhoj morì nel 1975 ed il lavoro di sviluppo del caccia, come la direzione dell'ufficio tecnico, passò nelle mani di Mihail Petrovič Simonov e del capo progettista Konstantin Marbašev. Il bureau modificò il prototipo fino a trasformarlo nel Su-27 (T-10/7 o T-10/S1). Furono perciò allontanate le gondole dei motori dall'asse centrale, fu allungata la fusoliera con il grande cono poppiero, le derive furono spostate all'esterno, furono applicate due grandi pinne sotto le derive, ed i due aerofreni lasciarono il posto ad una grande placca mobile sul dorso.
Il nuovo prototipo volò il 20 aprile del 1981, mentre la versione di serie nacque dal prototipo T-10/S2 (o T-10/12) Anche il sistema di fly-by-wire diede degli inconvenienti. Il sistema, inizialmente a tre vie, montato sul T-10/2, fallì durante le prove, uccidendo il pilota collaudatore Evgenij Solovëv.
Fu studiato anche un sistema canard, sul T-10/14, il quale doveva migliorare le prestazioni al decollo, ma i vantaggi non furono tali da giustificare la produzione sull'aereo di serie. Sempre lo stesso prototipo venne dotato di ugelli vettoriabili, in analogia a quanto fatto per il cugino statunitense, lo F-15 SMTD (STOL Maneuver Technology Demonstrator) di Edwards.
Le doti di atterraggio e decollo, nonché la robustezza strutturale e del carrello, convinsero la marina sovietica ad intraprendere i collaudi, anche a bordo della portaerei "ammiraglio Kuznetsov" (ex Tblisi) di un Su-27 navalizzato, il Su-27K, poi Su-33 Flanker D. Le differenze visibili del fratello imbarcato sono il ruotino anteriore rinforzato e con due ruote affiancate, il sensore infrarosso spostato sulla destra per aumentare la visibilità del pilota durante l'avvicinamento alla portaerei, le alette canard aggiunte agli elevatori in coda, le ali ripiegabili che però diminuiscono la capacità dei serbatoi interni, ed una sonda per il rifornimento in volo.
[modifica] Prima apparizione in pubblico
Nel giugno del 1989 due Su-27, uno monoposto, il blu 388 pilotato da Pugačëv, ed un Su-27UB biposto, il blu 389 pilotato da Frolov (i codici a tre cifre sono riservati alle macchine non in prima linea), arrivano al Salone internazionale dell'aeronautica e dello spazio di Parigi-Le Bourget e da allora il caccia di Sukhoj è divenuto una stella dei saloni aeronautici per la grazia e l'agilità nelle manovre, tra le quali il già citato cobra di Pugačëv, più tecnicamente conosciuta come decelerazione dinamica. In pratica si disinserisce il limitatore fly-by-wire, il quale impedisce accelerazioni superiori ai 9 g e valori dell'angolo d'attacco superiori ai 30° o 35°, si porta a sé la barra di comando fino a raggiungere l'angolo di circa 120° della fusoliera con la corrente d'aria che la investe. La decelerazione è notevole ed in pochi secondi il caccia scende alla velocità di 180 km/h, la minima velocità di controllo. A questo punto il pilota riporta il muso verso il basso e ridà manetta accendendo il postcombustore. Il Su-27 assume le sembianze della testa di un cobra pronto ad attaccare.
[modifica] In servizio
Le prime consegne ai reparti operativi del Su-27 sono andate ai reparti dell'aviazione di stanza sul mar Baltico, dove furono incontrati mentre erano in servizio di scorta ai Mainstay basati sulla penisola di Kola. Famoso lo "scontro" nel settembre del 1987 con un P-3B dell'aviazione norvegese, quando un pilota sovietico dal carattere esuberante finì col portar via 10 cm di pala al pattugliatore.
Con l'ingresso in servizio del Su-24 per le missioni d'attacco navale, i sovietici disponevano di una formidabile accoppiata che unita alle possibilità di rifornimento in volo permetteva all'aviazione di coprire vaste zone con aerei moderni, degni successori degli Yak-28P, dei Su-15 e dei Tu-28P, tanto che diversi paesi hanno mostrato interesse per questo tipo di macchina.
[modifica] Il famigerato scontro con il P-3 Orion
Il 13 settembre del 1987, alle ore 10:39, un pattugliatore P-3B (numero 602) della squadriglia 333, partito dall'aeroporto di Andöya e pilotato dal Tenente Jan Salvesen, fu sorpreso sul mare di Barents da un Su-27 (numero 36 rosso) del 941 squadrone della Protivo-Vozdushnoj Oborony (la guardia nazionale dell'Aeronautica sovietica) pilotato da Vasiliy Tsymbal e partito a sua volta dalla pista di Kilpyavr, base aerea nei dintorni di Murmansk.
Il primo pensiero del comandante dell'Orion fu quello di scattare più fotografie possibile al nuovo apparecchio di fabbricazione sovietica. La sua quota era di approssimativamente 4.500 m. Il Flanker si era fatto pericolosamente vicino e per segnalare al pilota sovietico il fatto che la cosa non fosse apprezzata Salvesen iniziò a rallentare. Il caccia non poteva imitare la manovra e si limitò a sfilare via.
Qualche minuto più tardi il Su-27 si avvicinò nuovamente e, come la prima volta, si era fatto molto sotto al P-3B. Così per una seconda volta Salvesen rallentò il suo apparecchio segnalando al caccia di allontanarsi. Il Flanker sparì per la seconda volta, per riapparire una terza, alle 10:56 a circa 135 miglia nautiche da Vardö (Norvegia) ed a 48 miglia dal confine sovietico. Una terza volta il Su-27 si avvicinò all'Orion, probabilmente Tsymbal intendeva ripetere le manovre che aveva già compiuto, ma questa volta si portò tanto a ridosso del pattugliatore che riuscì a staccare circa 11 centimetri dell'elica del motore destro. Parte dei frammenti andarono a conficcarsi nella fusoliera dell'Orion, causando una decompressione interna. Il Su-27 se la cavò senza un graffio e sparì per l'ultima volta. Venne poi dipinta la sagoma di un P-3 sulla sua fiancata sinistra a ricordare l'impresa.
L'Orion fu costretto a scendere sotto i 10.000 piedi e venne scortato da due F-16A verso la base di Banak. Nessun membro dell'equipaggio venne ferito.
[modifica] Varianti e derivati
[modifica] Era sovietica
- T-10 (Flanker A): prototipo iniziale.
- T-10S (Seriya, serie) o T-10/7 (Flanker B): prototipo definitivo.
- Su-27S o semplicemente Su-27 (Flanker B): prodotto di serie.
- Su-27UB (Uchebno Boevoj, addestratore operativo), poi ridenominato Su-30 (Flanker C): addestratore biposto con completa capacità di combattimento; esternamente è praticamente uguale al Su-27S a parte i 2 posti; è più pesante del Su-27 di circa 1.120 kg senza sacrificare la capacità dei serbatoi interni. La fusoliera è leggermente allungata e le pinne ventrali sono un po' più alte per correggere l'aerodinamica leggermente variata. Prestazioni simili al Su-27S, richiede un po' di pista in più ed ha minore velocità massima. Come nel Su-27S anche sul Su-27UB i primi modelli costruiti mancano di alcune dotazioni e sistemi aggiunte poi successivamente.
- Su-27SK e Su-27UBK (Kommercheskaya, commerciale): sono le versioni da esportazione rispettivamente dei modelli Su-27S ed UB. L'ultimo Su-27S di serie è stato usato per lo sviluppo del Su-27SK da esportazione. Esternamente è identico al Su-27S, ma ha sistemi avionici meno avanzati. Anche il Su-27UBK per l'esportazione presenta identiche variazioni rispetto al modello nazionale.
- Su-27K (Korabelnij, imbarcato), poi ridenominato Su-33 (Flanker D): versione imbarcata del Su-27 monoposto, derivata dal prototipo T-10K, ha ali e piani di coda ripiegabili, ruotino rinforzato con gomme affiancate, alette canard, sonda per il rifornimento in volo, gancio d'atterraggio, bulbo del sensore infrarosso spostato a sinistra per migliorare la visibilità in atterraggio ed altre modifiche minori.
[modifica] Era post sovietica
- Su-27P (Perekhvatchik, intercettore): monoposto con varie modifiche, tra le quali una sonda per il rifornimento in volo.
- Su-27PU (Uchebno Perekhvatchik, addestratore intercettore), poi ridenominato Su-30 (Flanker C): intercettore biposto a lungo raggio con possibilità di condividere le informazioni radar con collegamento tipo AWACS tra più aerei e cacciabombardiere (vedi versioni Su-30) ed una sonda per il rifornimento in volo.
- Su-30M (Modifitsirovannij, modificato), poi ridenominato Su-35: caccia intercettore multiruolo monoposto ognitempo.
- Su-30MK: sottoversione da esportazione.
- Su-30MKA: sottoversione per l'Algeria.
- Su-30MKI: sostanzialmente un Su-30MK migliorato per l'aeronautica indiana, con alette canard, spinta vettoriabile, nuova avionica e capacità multiruolo.
- Su-30MKK: Su-30MK per l'aeronautica cinese, con avionica aggiornata e capacità mulitruolo, ma senza alette canard o spinta vettoriabile.
- Su-30MK2: la marina cinese ha acquistato questa versione simile al Su-30MKK, ma con capacità antinave.
- Su-30MKM: sottoversione per la Malesia.
- Su-27KI: monoposto migliorato per l'Indonesia.
- Su-35UB: Su-27M biposto.
- Su-37: versione con ugelli vettoriabili.
- Su-27SM: aggiornamento del Su-27M.
- Su-27SMK o Su-27SKM: versione da esportazione del Su-27SM.
- Su-27UBM: aggiornamento del Su-27UB.
- Su-27IB (Istrebitel' Bombardirovschik, caccia bombardiere), poi ridenominato Su-34: cacciabombardiere tattico, da attacco e ricognizione con due posti affiancati.
- Su-27FN o Su-32FN: versione da ricognizione e da esportazione del Su-34.
- Su-27KUB: essenzialmente un Su-27K con posti affiancati.
[modifica] Primati mondiali
Una versione alleggerita del Su-27, senza armamento o elettroniche, fu impiegata per stabilire primati mondiali. Chiamato P-42, l'aereo era il tredicesimo prototipo, il T-10S/3 (ex T-10/13). Come detto gli erano stati tolti tutti i dispositivi inutili al fine di alleggerirlo al massimo, come armamento, radar, optronica, sistemi di lancio, pinne ventrali, sistema di navigazione, di comunicazione e persino la verniciatura. Furono segate le derive, tagliato via il cono di coda ed il cono dielettrico in punta sostituito con uno analogo in alluminio. Ogni piccolo corpo non aerodinamico, ogni imperfezione ed ogni fessura presente sul modello originale fu eliminato a colpi di saldatore. Anche il motore fu modificato per erogare 991 kg di spinta in più, dando al P-42 l'eccezionale rapporto spinta/peso di 2 a 1. I freni sul carrello principale non potevano tener ferma la macchina a piena potenza così il caccia fu ancorato ad un corazzato con un gancio d'acciaio con una chiusura elettronica. Con i motori a pieno regime, il gancio veniva aperto e l'aereo era libero di decollare al miglior angolo d'attacco di salita. Tra il 1986 ed il 1988, il P-42, pilotato da Viktor Pugačëv, Nikolai Sadovnikov, Oleg Tsoj e Evgenij Frolov, conquistò non meno di 27 primati mondiali allo Strike Eagle. È possibile accedere al sito della Fédération Aéronautique Internationale[2], per visionare i primati elencati anche qui sotto.
Sottoclasse C 1h (peso al decollo tra i 12.000 kg ed i 16.000 kg) / Gruppo 3 (motori a getto)
Classe di primato | Prestazione | Pilota | Data |
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Tempo di salita ad altitudine 3 000 m | 25 s | Viktor Pugačëv | 27/10/1986 |
Tempo di salita ad altitudine 6.000 m | 37 s | Viktor Pugačëv | 15/11/1986 |
Tempo di salita ad altitudine 9.000 m | 44 s | Nikolai Sadovnikov | 10/03/1987 |
Tempo di salita ad altitudine 12.000 m | 55 s | Nikolai Sadovnikov | 10/03/1987 |
Tempo di salita ad altitudine 3.000 m con 1.000 kg di carico | 28 s | Oleg Tsoj | 17/05/1988 |
Tempo di salita ad altitudine 6.000 m con 1.000 kg di carico | 38 s | Oleg Tsoj | 19/04/1988 |
Tempo di salita ad altitudine 9.000 m con 1.000 kg di carico | 48 s | Oleg Tsoj | 17/05/1988 |
Tempo di salita ad altitudine 12.000 m con 1.000 kg di carico | 59 s | Oleg Tsoj | 17/05/1988 |
Sottoclasse C 1i (peso al decollo tra i 16.000 kg ed i 20.000 kg) / Gruppo 3 (motori a getto)
Classe di primato | Prestazione | Pilota | Data |
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Altitudine con 1.000 kg di carico | 22 250 m | Viktor Pugačëv | 20/05/1993 |
Carico condotto ad altitudine 15.000 m | 1 015 kg | Viktor Pugačëv | 20/05/1993 |
Tempo di salita ad altitudine 15.000 m con 1.000 kg di carico | 2 min 6 s | Viktor Pugačëv | 20/05/1993 |
Tempo di salita ad altitudine 15.000 m | 2 min 6 s | Viktor Pugačëv | 20/05/1993 |
Classe N / Gruppo 3 (motori a getto)
Classe di primato | Prestazione | Pilota | Data |
---|---|---|---|
Altitudine massima in volo orizzontale senza carico | 19 335 m | Nikolai Sadovnikov | 10/06/1987 |
Tempo di salita ad altitudine 3.000 m | 26 s | Nikolai Sadovnikov | 11/04/1987 |
Tempo di salita ad altitudine 6.000 m | 37 s | Evgenij Frolov | 31/03/1988 |
Tempo di salita ad altitudine 9.000 m | 47 s | Evgenij Frolov | 31/03/1988 |
Tempo di salita ad altitudine 12.000 m | 58 s | Nikolai Sadovnikov | 11/03/1987 |
Tempo di salita ad altitudine 15.000 m | 1 min 16 s | Nikolai Sadovnikov | 11/03/1987 |
Tempo di salita ad altitudine 3.000 m con 1.000 kg di carico | 28 s | Oleg Tsoj | 17/05/1988 |
Tempo di salita ad altitudine 6.000 m con 1.000 kg di carico | 38 s | Oleg Tsoj | 19/04/1988 |
Tempo di salita ad altitudine 9.000 m con 1.000 kg di carico | 48 s | Oleg Tsoj | 17/05/1988 |
Tempo di salita ad altitudine 12.000 m con 1.000 kg di carico | 59 s | Oleg Tsoj | 17/05/1988 |
Sottoclasse C 1 (peso al decollo senza limite) / Gruppo 3 (motori a getto)
Classe di primato | Prestazione | Pilota | Data |
---|---|---|---|
Tempo di salita ad altitudine 3.000 m | 25,37 s | Viktor Pugačëv | 27/10/1986 |
Tempo di salita ad altitudine 6.000 m | 37,05 s | Viktor Pugačëv | 15/11/1986 |
Tempo di salita ad altitudine 9.000 m | 44,18 s | Nikolai Sadovnikov | 10/03/1987 |
Tempo di salita ad altitudine 12.000 m | 55,54 s | Nikolai Sadovnikov | 10/03/1987 |
[modifica] Dati tecnici
- Velocità massima a livello del mare: 1 370 km/h (1,1 Mach)
- Velocità di crociera: 1 350 km/h
- Velocità di salita: 300 m/s (18 300 m/min) a livello del mare
- Fattore di carico: 9 g
- Virata istantanea: 28,5°/s
- Virata sostenuta: 22,5°/s
- Angolo d'attacco massimo: 120°
- Pista in decollo: 500 - 700 m
- Pista in atterraggio: 620 m (con paracadute)
- Carburante: 9.400 kg di combustibile interno
- Elettronica: Radar Phazotron N001 Zhukh-27 (Slot Back) Doppler sulla banda X con capacità track-while-scan e ricerca e tiro verso il basso. 240 km (150 km per un aereo di dimensioni simili ad un caccia) di raggio in ricerca e 185 km (100 km per un caccia) di raggio in puntamento; aggancia fino a 10 bersagli simultaneamente e può guidare 2 missili insieme. EOS+IRST (ОЛС): combina un puntatore laser 36-Sh (36Ш) con 8 km di raggio d'azione e un sensore infrarosso passivo OEPS-27 (raggio variabile da 40 - 100 km e 50 km di raggio medio); utilizzabile insieme al radar, può essere usato solo con missili con sensore IR o ARH. Sirena-3 RWR a 360° EWR, ECM. Puntatore nell'elmetto (ШЛЕМ)(HMS).Sistema quadruplo di volo fly-by-wire (САУ) con limitatore di AoA (angolo d'attacco-in russo УА)
- Armamento:
- 1 cannone GSh-30-1 (ГШ-30-1) da 30 mm a una canna con 150 colpi (velocità di tiro: 1 500 colpi /min, velocità del proiettile: 860 m/s)
- 10 punti d'attacco sui quali agganciare in varie combinazioni:
- 6 R-27R/T/RE/TE (AA-10 Alamo per la NATO)
- 10 R-73 (AA-11 Archer)
- 4 Kh-29T (Х-29Т)(AS-14 Kedge)
- 6 Kh-31A/P (Х-31А/П)(AS-12 Kegler)
- 6 Kh-35 (Х-35)(AS-17 Krypton)
- 6 KAB-500
- 12 FAB-250, OFAB-250, PB-250
- 6 FAB-500, ZAB-500
- 120 S-8
- 30 S-13
- 6 S-25 RBK-500
- Costo: 35 milioni di $
[modifica] Utenti dell'aereo
Circa 680 Su-27 sono stati prodotti dalla Unione Sovietica e dalla Russia. Il numero include solamente i Su-27 e non gli aerei sviluppati successivamente da questo modello.
- Angola: circa 8 tra Su-27 e 27UB.
- Bielorussia: probabilmente 25 in servizio.
- Cina: la Cina ha ricevuto 26 Su-27 nel 1991 e altri 22 nel 1995 prima di firmare un accordo nel 1998 per la costruzione di 200 caccia su licenza, denominati Shenyang J-11 (circa un centinaio ne sono stati completati nel 2004). Nel 2006, la Cina ha anche acquistato 100 Sukhoi Su-30MKK/MK2 (Modernizirovannyi Kommerčeskij Kitaiskiy - aggiornato commerciale cinese) per l'Aeronautica cinese e 48 Sukhoi Su-33 per la futura portaerei cinese.
- Eritrea: circa 8 Su-27SK e 27UB sono arrivati in Eritrea nel 2003.
- Etiopia: possiede 14 Su-27 e 4 Su-27UB.
- India: dopo anni di negoziati, l'India ha finalmente ordinato 50 Su-30MKI con i potenti motori AL-31FP, avionica avanzata, alette canard e spinta vettoriale. Hindustan Aeronautics ha ottenuto la licenza per la costruzione di 140 apparecchi fino al 2020.
- Indonesia: possiede 2 Su-27SK e 2 Su-30MK per rimpiaziare i vecchi A-4 Skyhawk . Tra il 2007 ed il 2009, l'Aeronautica indonesiana riceverà 4 Su-27SK e 2 Su-30MK per creare uno squadrone. Gli analisti militari prevedono che l'Indonesia necessiti di almeno 50 tra Su-27, Su-30KI e di Su-30 per rimpiazzare gli F-16A e gli F-16B Fighting Falcon in futuro. Nel 2007 l'Indonesia è stata anche criticata per aver acquistato missili AA-10 Alamo (Vympel R-27), AA-11 Archer (Vympel R-73), AA-12 Adder (Vympel R-77), missili aria-terra, bombe aeronautiche, napalm e bombe a grappolo per i propri Su-27 e Su-30. È anche probabile che l'Indonesia modernizzi i propri Su-27 ai livelli delle macchine cinesi, indiane e malesi.
- Kazakistan: utilizza circa 30 Su-27 ed altri 12 sono in via di essere acquistati.
- Malesia: ha ordinato 18 Su-30MKM nel 2003 ad un costo di 900 milioni di dollari e le consegne erano previste nel 2006. Il Su-30MKM è equipaggiato con i missili più moderni, che includono AA-10, AA-12 ed AA-11, così come bombe e missili aria-terra. Il Su-30MKM è dotato di spinta vettoriale e alette candard.
- Russia: ne sono in servizio 449 con l'Aeronautica.[3] I russi hanno in programma di aggiornarli alla versione Su-27SM, che include migliorie nell'avionica, un fly-by-wire digitale ed un radar più potente. Il programma dovrebbe essere completato nel 2008. Accanto ai Su-27 la Russia possiede anche 10 Su-30, 23 Su-33, 4 Su-34 e 5 Su-35.
- Ucraina: circa 65.
- Stati Uniti d'America: si crede che gli USA possiedano un Su-27 Flanker B ed un Su-27UB.twin-seater. Sembra anche che altri tre Su-27 siano stati registrati da proprietari civili.
- Uzbekistan: ne possiede 25 in servizio.
- Venezuela: possiede 24 Su-30MK2 pagati 1,5 miliardi di dollari.[4]
- Vietnam: 12 Su-27SK e ne ha ordinati altri 24.
[modifica] Esportazione dell'aereo
Alla caduta dell'URSS, i Paesi che ereditarono il Su-27 furono la Russia (circa 400), l'Ucraina (67), la Bielorussia (23). Forse anche il Kazakistan ne ha ereditati alcuni, mentre di sicuro ne ha in servizio grazie allo scambio con la Russia di Su-27 contro bombardieri strategici Tu-95ms (28 Su-27 in cambio? Oppure 12? Vedi “Utenti”).
[modifica] In Cina
Alla fine del 1991, la Cina ha iniziato a comprare il Su-27, scelto tra vari velivoli che la Russia si era dichiarata disposta a vendere, (76 importati in tutto per 32-35 milioni di dollari l'uno, ma il pagamento è avvenuto per il 60% in denaro, il 40% in merci di baratto) divenendo il primo Paese al di fuori dell'ex-URSS ad usare il Su-27: la prima consegna (da circa 1 miliardo di dollari), avvenuta nel 1992, comprendeva 18-20 Su-27SK (modello originale Su-27S per l'esportazione, ma con carrello rinforzato e meno carburante su richiesta cinese) e 6 Su-27UBK (versione ub d'addestramento con piena possibilità operativa per l'esportazione con le stesse modifiche della versione da combattimento) che sono entrati in servizio nella 3° Divisione Aerea della PLAAF (oppure 24 SK e 2 UBK).
La seconda consegna (da 710 milioni di dollari), ordinata nel 1995 e avvenuta nel 1996, era composta da altri 16 Su-27SK e da 6 Su-27ubk (24 Su-27SK e 2 UBK?) entrati in servizio nella 2° Divisione Aerea della PLAAF.
La terza ed ultima consegna avvenuta nel 1999 comprendeva 28-30 Su-27ubk entrati in servizio in varie unità aeree (tutti addestratori per accelerare l'apprendimento del volo sul Su-27 e J-11, vedi note Su-30).
Nel 1996, la Cina ha anche comprato i diritti di costruzione per assemblare fino a 200 Su-27sk in 5 anni sotto il nome di J-11 (costruiti dalla Shenyang) per 2.5 miliardi di $ con motori importati dalla Russia, ma rinunciando alla possibilità di esportarli. Il primo volo di un J-11 è stato nel 1998. La produzione è in svolgimento con le prime consegne che sono entrate in servizio nella 1° Divisione Aerea della PLAAF e sono andate a rimpiazzare i Su-27 persi accidentalmente.
Insieme alla vendita di Su-27 la Russia ha fornito alla Cina anche 144 missili (tra R-27 e R-73). In seguito, con l'acquisto dei Su-30MKK (vedi dopo), la PLAAF ha comprato anche 400 missili aria-aria R-77 e un numero sconosciuto di missili aria-terra: Kh-59ME, Kh-29T, Kh-31P e bombe guidate KAB-500KR.
[modifica] In Vietnam
Nel 1995 il Vietnam ha comprato 6 Su-27 (5 Su-27SK e 1 Su-27UBK), divenendo il 2° Paese al mondo importatore di Su-27 dopo la Cina e proprio in risposta al suo acquisto di Su-27. Quindi nel 1996 sono stati acquistati altri 6 Su-27 (2 Su-27SK e 4 Su-27UBK). Per l'intera commessa di 12 velivoli sono stati pagati 300 milioni di dollari. Il Vietnam ha scelto il Su-27 rispetto al MiG-29 presumibilmente a causa del raggio d'azione decisamente superiore rispetto al MiG-29, raggio di cui ha bisogno per pattugliare l'arcipelago delle isole Spratly), ma sta già pagando un alto prezzo operativo: quando erano stati consegnati i primi 6, solo 2 erano tenuti attivi e l'Aviazione vietnamita ha avuto problemi a mantenere anche questi pienamente operativi. Forse con le consegne successive questi problemi sono andati calando. I problemi sono dovuti all'alta tecnologia e alla grande componente elettronica del Su-27; probabilmente un caccia meno complesso e di più facile manutenzione (anche se meno avanzato) come il MiG-29 sarebbe stata una scelta migliore per un'aviazione modesta come quella del Vietnam, anche se il Su-27 è stato scelto proprio per la sua grande autonomia che gli permette di pattugliare il lungo Stato e le isole più lontane. Dovrebbe essere in ordinazione un secondo blocco di 24 Su-27.
[modifica] In Etiopia
Tra il 1998 e il 1999 l'Etiopia ha comprato dalla Russia, per 150 milioni di dollari, 8 Su-27, di cui 2 versione UB (inquadrati tutti nel 1° stormo dell'aviazione etiope). Un Su-27 etiope nel gennaio 1999 si è schiantato dopo aver perso un motore durante una manifestazione aerea (il pilota, un colonnello mercenario dell'aviazione russa si è lanciato con il paracadute). I Su-27 etiopi hanno partecipato con ottime prestazioni, guidati da mercenari russi, alla guerra, vinta dall'Etiopia, contro l'Eritrea tra il 1998 e il 2000. In quell'occasione i Su-27 etiopi si sono confrontati con i MiG-29 eritrei: il 25 febbraio 1999 e il 26 febbraio 1999 nei primi due scontri tra i due migliori caccia russi 2 MiG-29 eritrei sono stati abbattuti da Su-27 etiopi con R-73. Il 16 maggio 2000, un altro scontro aereo tra un Su-27 etiope e un MiG-29 eritreo si concluse ancora con l'abbattimento di almeno un MiG-29 con R-73 e con il danneggiamento con R-27 di un secondo MiG-29 poi schiantato in atterraggio. Comunque in tutto i Su-27 etiopi hanno abbattuto almeno 5 MiG-29, più altri 2 MiG-29 molto probabili e un Learjet prima della guerra, senza una perdita. I Su-27 si sono dimostrati anche validi nel ruolo di bombardieri con, tra l'altro, l'annientamento della base aerea eritrea, fortemente difesa, di Camp Sawa (una delle mosse che hanno permesso la vittoria dell'Etiopia).
[modifica] In Indonesia
Nel 1997 l'Indonesia espresse interesse per 12 Su-30MKI, ma la crisi economica fece cadere la possibile commessa. Nell'aprile 2003 arrivò a sorpresa l'ordine per 2 Su-27SK che arrivarono in Indonesia il 27 agosto 2003 e 2 Su-30MK, arrivati il 1 settembre 2003 e presi ufficialmente in consegna dall'Indonesia il 20 settembre 2003. Per il 2004 dovrebbe essere stato completato un secondo ordine di 2 Su-30 e 4 o 6 Su-27, mentre per il 2005 sono in ordine altri 6 Su-27SK per un'ordinazione totale di 12-14 Su-27 e 4 Su-30.
[modifica] In Siria
Una voce circolata a metà dell'anno 2000, prevedeva che la Siria fosse riuscita ad ottenere nuove ordinazioni di materiale militare dalla Russia: queste avrebbero compreso caccia Su-27, installazioni SAM a lungo raggio S-300, carri armati T-80/90 e sistemi missilistici anticarro Kornet-E e Metis-M. Tale ordinazione avrebbe avuto un valore di almeno 2 miliardi di dollari. In realtà l'ordinazione erano molto meno ambiziose (e anche molto meno costosa): solo forniture per missili SAM da spalla a corto raggio Igla SA-16 o SA-18 e 1000 missili anticarro Kornet (questi ultimi, all'invasione dell'Iraq nel 2003, si pensava che fossero stati trasferiti dalla Siria all'Iraq, altra notizia rivelatasi falsa). In particolare, nel 2001, è stato effettivamente visto un Su-27 con lo stemma e i colori dell'aviazione siriana in giro per gli aeroporti militari siriani. In realtà era un Su-27 dell'aviazione russa, che era usato per pubblicizzare il caccia in Siria, anche se alla fine si è risolto tutto in un nulla di fatto.
[modifica] Negli USA
Gli Stati Uniti hanno acquistato 2 (accertati) o più Su-27 a scopo conoscitivo e addestrativo.
Anche l'Iran, la Libia e il Brasile (quest'ultimo verso il Su-35) hanno espresso interesse per il Su-27.
[modifica] Note
- ^ http://www.umpo.ru/Good27_16_2.aspx
- ^ records.fai.org, il sito ufficiale della FAI
- ^ www.globalsecurity.org
- ^ Ministro Maniglia dijo que los Sukhoi son aviones para la defensa
[modifica] Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene file multimediali su Sukhoi Su-27
[modifica] Collegamenti esterni
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