Werner Herzog
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(Werner Herzog[1])
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Werner Herzog alla premiere di Rescue Dawn a Toronto nel 2006
Werner Herzog , all'anagrafe Werner H. Stipetic, (Monaco di Baviera, 5 settembre 1942) è un regista e sceneggiatore tedesco. È un importante esponente del cosiddetto "nuovo cinema tedesco". Ha prodotto, scritto e diretto 52 pellicole (a tutto il 2007), ha inoltre pubblicato libri ed è stato regista di opere liriche.
Indice |
[modifica] Biografia
[modifica] L'infanzia
Herzog nacque col nome di Werner Stipetić a Monaco di Baviera. Adottò il cognome materno Herzog, che significa "duca" in tedesco, più avanti. I suoi genitori, Elisabeth e Dietrich, erano biologi; il padre era croato, la madre tedesca. Il nonno materno, Rudolf Herzog, era un archeologo[2]. Il padre abbandonò lui e la madre dopo essere stato fatto prigioniero durante la seconda guerra mondiale[3][4]; Werner era ancora molto piccolo. Dopo che la casa di fianco a quella di Herzog venne distrutta in un bombardamento[4] la sua famiglia si trasferì a Sachrang, un remoto villaggio montano della Baviera (parte del comune di Aschau im Chiemgau) vicino al confine con l'Austria. In questo villaggio non esistevano il cinema, la radio e la televisione, e Werner crebbe a stretto contatto con la natura. Vide il suo primo film (un documentario sugli eskimesi) all'età di 11 anni alla scuola del villaggio, non vide un'automobile fino all'età di 12 anni, e fece la prima telefonata all'età di 17 anni.
[modifica] L'adolescenza a Monaco
All'età di 12 anni Herzog e la sua famiglia (la madre e i due fratelli) tornarono a Monaco per far continuare gli studi al ragazzo. Qui, per un certo periodo, vissero in una pensione in Elisabethstraße con l'eccentrico attore Klaus Kinski il quale, con il suo comportamento folle, fece una grande impressione sul giovane Herzog[5]. Riguardo a quel periodo ricorda: "Ho saputo in quel momento che sarei diventato un regista, e che avrei diretto Kinski". Kinski sarà infatti il protagonista di cinque film di Herzog, e del documentario Kinski, il mio nemico più caro. In quel periodo a Herzog fu detto di cantare davanti alla sua classe a scuola ed egli si rifiutò fermamente. Fu quasi espulso per questo e dal allora fino ai 18 anni di età non ascoltò più musica, non cantò e non studiò nessuno strumento; ha detto in seguito che darebbe volentieri 10 anni di vita per saper suonare uno strumento[6]. In quegli anni Herzog si avvicinò molto alla religione, fino a convertirsi al cattolicesimo. Questo causò discussioni con i parenti, che erano atei convinti. Sempre in questo periodo intraprese i suoi primi lunghi viaggi a piedi, passione che durerà per tutta la vita. Quando aveva 15 anni andò a piedi da Monaco all'Albania. Nella “dichiarazione del Minnesota” afferma: “Il turismo è peccato e viaggiare a piedi virtù”[7].
[modifica] Gli inizi nel cinema
A 14 anni fu ispirato dalla voce di un enciclopedia sulla regia cinematografica, che gli diede (secondo lui) tutto ciò che gli serviva per iniziare come regista - a parte la cinepresa da 35 millimetri che il giovane Herzog rubò alla scuola di cinema di Monaco[3]. Continuò gli studi presso l'Università di Monaco dove studiò storia, letteratura e teatro. Si guadagnò una borsa di studio per la Duquesne University di Pittsburgh, in Pennsylvania, ma la abbandonò dopo pochi giorni. Nei primi anni '60 Herzog lavorò nei turni di notte come saldatore in una fabbrica di acciaio per finanziare i suoi primi film.
Nel 1962 diresse il suo primo cortometraggio, Ercole. Nel 1963 fondò a Monaco la sua casa di produzione, la Werner Herzog Filmproduktion. Diresse altri due cortometraggi fino a quando, nel 1967, riuscì a realizzare il suo primo lungometraggio, Segni di vita, grazie al sostegno economico del German Film Institute. Il film, girato in Grecia, uscì l'anno sucessivo, vinse l'orso d'argento al Festival di Berlino e venne premiato anche nei Deutscher Filmpreis. Nel 1967, inoltre, Herzog si sposò per la prima volta, con Martje Grohmann.
Verso la fine del 1968 partì per l'africa con una troupe e vi passò quasi tutto l'anno successivo. Nonostante varie vicissitudini (tra cui malaria, tempeste di sabbia e arresti) raccolse materiale per tre film: il documentario per la TV I medici volanti dell'Africa orientale, il "documentario surreale" Fata Morgana, e il film sui nani Anche i nani hanno cominciato da piccoli.
[modifica] 1970-1974
Nel 1971, dopo l'uscita dei tre film africani, Herzog realizzò due documentari: Paese del silenzio e dell'oscurità, riguardo alla vita dei sordociechi, considerato da egli stesso uno dei suoi film più importanti, e Futuro impedito, prodotto per la televisione e incentrato su bambini con handicap. Alla fine dello stesso anno Herzog si recò in Perù per realizzare un film sulla ricerca dell'El Dorado. Il protagonista era il folle Klaus Kinski, futuro attore feticcio del regista. La realizzazione fu complessa per i pochi mezzi, per l'avversità dell'ambiente e per il difficile carattere dell'attore protagonista. Herzog arrivò a minacciare Kinski di morte quando questi, durante uno dei suoi attacchi d'ira, stava per abbandonare il set. Il risultato fu il memorabile Aguirre, furore di Dio (1972), che, nonostante lo scarso successo all'epoca, divenne col tempo un grande classico, e probabilmente - insieme a Fitzcarraldo - il film più famoso del regista.
Nel 1973 nacque il primo figlio di Herzog, Rudolph, che lavorò poi come assistente del padre in diversi film. Nello stesso periodo realizzò il documentario La grande estasi dell'intagliatore Steiner, incentrato su Walter Steiner, fuoriclasse svizzero del salto con gli sci. Herzog teneva molto a questo film perché da piccolo coltivava la passione del salto con gli sci e sognava di diventare un campione, ma quando un suo amico si ferì gravemente in seguito a un salto egli smise di praticare questo sport[8]. Dopo Kinski/Aguirre e Walter Steiner, Herzog scoprì un altro attore/personaggio fuori dalla norma attraverso un documentario che vide alla televisione, Bruno der Schwarze (1970) di Lutz Eisholz: Bruno S. è un artista di strada che ha passato l'infanzia tra orfanotrofi, istituti di correzione e carceri; Herzog lo scelse come protagonista di L'enigma di Kaspar Hauser (1974), ispirato al mistero di un uomo vissuto nel XIX secolo, la cui vita presenta elementi in comune con quella di Bruno. Il film vinse il Grand Prix Speciale della Giuria al festival di Cannes ed è ora considerato un classico.
Verso la fine del 1974 giunse a Herzog la notizia che Lotte Eisner, anziana critica cinematografica a cui è estremamente legato, stava per morire a Parigi. Egli decise di non andare a Parigi in aereo, ma bensì di partire a piedi da Monaco e camminare verso Parigi seguendo un percorso il più possibile simile a una linea retta. Ha affermato: «Presi la strada più diretta per Parigi, nell'assoluta fiducia che lei sarebbe rimasta in vita se io fossi arrivato a piedi»[9][5]. Il viaggio ebbe luogo dal 23 Novembre al 14 Dicembre e quando arrivò a Parigi Lotte Eisner era effettivamente fuori pericolo e sopravisse ancora alcuni anni. Durante il viaggio Herzog tenne un diario che venne poi pubblicato col titolo Vom Gehen Im Eis (in italia Sentieri sul giaccio).
[modifica] 1975-1979
Il film successivo, Cuore di vetro (Herz aus Glas), può essere definito sperimentale: per ritrarre la passività di un villaggio bavarese di fronte a una catastrofe imminente, Herzog ipnotizzò di persona tutti gli attori (non professionisti) del cast, facendoli recitare in stato di trance. Durante il montaggio di questo film, nell'agosto 1976, al regista giunse la notizia che un'isola del pacifico, Guadalupa, stava per essere distrutta dall'eruzione di un vulcano e che un solo uomo si era rifiutato di lasciare la propria casa; Herzog, nonostante il pericolo, si precipitò sul luogo con l'operatore di fiducia Jörg Schmidt-Reitwein ed effettuarono delle riprese che diventarono il film La Soufrière, dal nome del vulcano. Paradossalmente il vulcano poi non eruttò e così il film diventò una "cronaca di una catastrofe inevitabile che non ha avuto luogo".
Il progetto successivo era un adattamento del dramma teatrale Woyzeck di Georg Büchner, che doveva essere interpretato da Bruno S. ed Eva Mattes, ma pochi giorni prima dell'inizo delle riprese Herzog si convinse che Bruno non era adatto per il ruolo, che invece era perfetto per Klaus Kinski. Herzog lo comunicò a Bruno ma questi gli rispose che aveva già preso un periodo di ferie dall'acciaieria dove lavorava, così Herzog scrisse in pochi giorni una nuova sceneggiatura per lui ed Eva, ispirandosi direttamente alla figura del suo attore[10]. Il risultato fu La ballata di Stroszek (Stroszek, era il nome di un compagno di scuola di Herzog, già usato per il protagonista di Segni di vita); venne girato tra Berlino e gli Stati Uniti e uscì nel 1977. Lo stile crudo e realistico e l'estrema vicinanza tra attore e personaggio contribuirono a dare al film un sapore quasi da documentario, con al centro un uomo ancora una volta in rotta con la società.
I ritratti di personaggi “diversi” continuarono con Nosferatu, principe della notte (Nosferatu: Phantom der Nacht, 1978), tributo al classico muto di Murnau, e Woyzeck (1979), interpretati entrambi da Klaus Kinski con una settimana di pausa tra le riprese del primo e quelle del secondo. In Woyzeck la coprotagonista è ancora Eva Mattes, con la quale Herzog ha una relazione dalla quale nascerà, nel 1980, una figlia, Hanna Mattes. Nel 1979 Herzog iniziò la produzione di un nuovo film, ignaro che essa sarebbe restata nella storia per l'incredibile sequenza di incidenti e difficoltà che poi la protrassero per più di due anni. Il film si basava su un'idea folle: un uomo che, per realizzare un proprio sogno, decide di trasportare una nave sopra una montagna nel bel mezzo della giungla: Fitzcarraldo.
[modifica] Gli anni ottanta
La disastrosa lavorazione di Fitzcarraldo terminò nel novembre 1981; nel frattempo il ruolo principale era passato da Jason Robards a Klaus Kinski e la troupe aveva dovuto affrontare innumerevoli difficoltà. Herzog descrisse questo periodo di lavoro in un diario, che venne pubblicato solo nel 2004 col titolo La conquista dell'inutile (Eroberung des Nutzlosen). Il film venne presentato nel 1982 al Festival di Cannes, dove venne premiato per la miglior regia.
Da allora la produzione di lungometraggi da parte di Herzog subì un brusco rallentamento, forse dovuto anche alla difficoltà di trovare produttori ancora disposti a finanziarlo[11]. Infatti, dopo Fitzcarraldo, furono solo due i lungometraggi che Herzog diresse durante gli anni ottanta: Dove sognano le formiche verdi (Wo die grünen Ameisen träumen, 1984), film "ambientalista" con protagonisti gli aborigeni australiani, e Cobra Verde (1987), avventura coloniale tratta da un romanzo di Chatwin, in cui Herzog collaborò per l'ultima volta con Klaus Kinski. Herzog disse che la lavorazione di quest'opera fu la peggiore che avesse mai vissuto, e quando il film uscì la critica lo stroncò, vedendolo come un chiaro segno del declino artistico del regista[12]. Inoltre nel 1986 realizzò un cortometraggio/autoritratto, Werner Herzog cineasta, dal quale veniamo a sapere che Herzog stava lavorando, insieme all'amico Reinhold Messner, al soggetto per un film con Kinski ambientato sull'Himalaya, ma evidentemente non se ne fece nulla.
In compenso durante gli anni ottanta si dedicò ad altre attività: principalmente diresse documentari per la TV tedesca, tra cui La ballata del piccolo soldato (Ballade vom kleinen Soldaten, 1984) e Woodabee - I pastori del sole (Wodaabe - Die Hirten der Sonne, 1989), e diresse per la prima volta gli allestimenti di alcune opere liriche. La prima fu il Doktor Faustus di Ferruccio Busoni, eseguita nel 1986 al teatro comunale di Bologna, alla quale l'anno successivo seguì Lohengrin di Wagner per il prestigioso Festival di Bayreuth. Herzog porterà avanti questa attività parallera con regolarità, ed è interessante notare che fino a qualche anno prima, al tempo della realizzazione di Fitzcarraldo, Herzog non avesse mai nemmeno assistito ad un'opera lirica[13].
[modifica] Gli anni novanta
[modifica] Progetti futuri
Il 3 aprile 2008 è stato annunciato[14] che Werner Herzog dirigerà il film The Piano Tuner, tratto dall'omonimo romanzo del 2002 di Daniel Mason (in italia L'accordatore di piano, edito da Mondadori). La casa di produzione è la statunitense Focus Features e la sceneggiatura, originariamente scritta da Peter Buchman (sceneggiatore, tra l'altro, di Jurassic Park III e Eragon) sta venendo riscritta dallo stesso Herzog.
Del 13 maggio 2008, inoltre, è la notizia[15], proveniente dal Festival di Cannes, che Herzog dirigerà il remake di Il cattivo tenente (Bad Lieutenant, 1992) di Abel Ferrara, con protagonista Nicolas Cage nel ruolo che fu di Harvey Keitel. La produzione dovrebbe iniziare in luglio, prima di quella di The Piano Tuner. Herzog ha voluto precisare che non si tratta di un vero remake del film di Ferrara, ma solo di un film che avrà un protagonista simile, ovvero un poliziotto corrotto[16]. Inoltre ha affermato che la realizzazione del film dovrà avvenire in tempi molto brevi, perchè Nicolas Cage è occupato in altri progetti.
Sempre da Cannes arriva la notizia[17], datata 15 maggio 2008, che David Lynch dirigerà My Son, My Son, la cui sceneggiatura, ispirata ad una storia vera, è stata scritta da Werner Herzog e dal suo collaboratore Herbert Golder.
[modifica] La famiglia
Herzog ha due fratelli e una sorella. Tilbert, il fratello maggiore, lavora nella finanza ed è un importante dirigente a livello internazionale; Lucki, il fratello minore, è a capo della Werner Herzog Filmproduktion; Sigrid, la sorella, è un'insegnante di recitazione[18].
Herzog si è sposato tre volte e ha tre figli. Nel 1967 Herzog sposò Martje Grohmann, un'omeopata, dalla quale ebbe un figlio nel 1973, Rudolph Amos Achmed Herzog, oggi anch'egli regista. Nel 1980 ebbe una figlia, Hanna Mattes, dalla relazione extra-coniugale con l'attrice Eva Mattes, che aveva recitato in La ballata di Stroszek (1977) e in Woyzeck (1979). Nel 1987 divorziò dalla Grohmann e sposò Christine Maria Ebenberger, dalla quale nel 1989 nacque Simon David Alexander Herzog. Nel 1995 Herzog conobbe l'allora venticinquenne fotografa russa Lena Pisetski (oggi Lena Herzog) e si trasferì negli Stati Uniti. Si sposarono nel 1999 e oggi vivono a Los Angeles, nella zona di Laurel Canyon.
[modifica] Temi ricorrenti
« Siamo circondati da immagini consumate, e ce ne meritiamo di nuove. » |
[modifica] La "verità estatica" tra fiction e documentario
« Sono sempre stato interessato alla differenza tra "fatto" e "verità". E ho sempre sentito che esiste qualcosa come una verità più profonda. Esiste nel cinema, e la chiamerei "verità estatica". È più o meno come in poesia. Quando leggi una grande poesia, senti immediatamente, nel tuo cuore, nelle tue budella, che c'è una profonda, inerente verità, una verità estatica.[19] » |
« ...è misteriosa ed elusiva, e può essere colta solo per mezzo di invenzione e immaginazione e stilizzazione.[20] » |
La divisione della filmografia di Herzog in film di fiction e documentari è tanto evidente quanto controversa. Alcuni critici giudicano inappropriata questa distinzione facendo notare: “Quando Herzog gira un film di fiction fa di tutto per riportarlo alla concretezza del vissuto (...) di modo che l'eco del mondo reale si riverberi sulle immagini e le faccia vibrare. (...) Viceversa quando gira un “documentario” è consapevole che suo ufficio non è quello di riprodurre meramente la realtà (...) ma di esprimerne il senso, la verità intima[9]”. Lo stesso Herzog, che ammette di inventare alcuni elementi dei suoi “documentari”, si prende gioco dei concetti di fiction e documentario, invertendoli, quando afferma: “Fitzcarraldo è il mio migliore documentario e Il piccolo Dieter vuole volare il mio migliore film di fiction. Non faccio una chiara distinzione tra di essi. Sono tutti film.[21]”
Il regista giustifica questa filosofia sottolineando la differenza tra “fatto” e “verità”. Afferma che limitandosi a riprodurre i fatti reali, come nei documentari tradizionali, si mostra una verità banale e superficiale (la definisce “verità da contabili”), mentre quello che a lui interessa è una verità più profonda, che definisce “verità estatica”, e che si può raggiungere “solo attraverso invenzione e immaginazione e stilizzazione”[20].
Così nei suoi documentari inserisce elementi inventati da lui stesso e presentati come parte della realtà, situazioni preparate che appaiono avvenute per caso, addirittura citazioni false (quelle iniziali di Apocalisse nel deserto e Pilgrimage). Nei film di fiction, spesso ispirati a fatti reali, cerca invece di ricreare col massimo realismo i fatti della storia, anche a costo di complicare pesantemente le riprese (emblematica a riguardo è stata la lavorazione di Fitzcarraldo); paradossalmente alcuni di questi film, come La ballata di Stroszek, sono girati in modo tale da sembrare documentari. La realtà che interessa a Herzog non è quindi quella dei fatti avvenuti ma quella che si crea davanti alla macchina da presa e durante il processo della produzione del film, dalla quale deve scaturire la profonda verità “estatica”.
L'ambiguità tra realtà e invenzione raggiunge il massimo in Fata Morgana, Apocalisse nel deserto e L'ignoto spazio profondo, considerati da Herzog come una trilogia, in cui materiale di tipo documentaristico viene manipolato e re-interpretato fino a diventare qualcosa di diametralmente opposto: fantascienza, surrealismo, poesia.
Sul conflitto tra “fatto” e “verità” nel cinema documentario Herzog ha scritto la “Dichiarazione del Minnesota”, un breve manifesto tra il serio e il surreale presentato in occasione di una conferenza al Walker Art Center di Minneapolis nell'aprile del 1999. È consultabile sul sito ufficiale del regista.
[modifica] La natura estrema
« È un luogo dove la natura non è ancora completa... un luogo dove Dio, se esiste, ha creato con rabbia... anche le stelle nel cielo appaiono in confusione. » | |
(Herzog a proposito della foresta amazzonica, durante la lavorazione di Fitzcarraldo[22])
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La natura selvaggia, ostile e primordiale è spesso protagonista dei film di Herzog. Il deserto di Fata Morgana, la giungla di Aguirre, furore di Dio e Fitzcarraldo, i ghiacci di Encounters at the End of the World, sono perfetti esempi di ciò che affascina l'autore: una natura maestosa, dotata di grande bellezza (che Herzog valorizza con molte inquadrature di paesaggi) ma anche di un'immensa potenza che può sopraffare l'uomo e che sfugge ad ogni senso o regola. Un film emblematico a riguardo è La Soufrière, documentario su un'isola che sta per essere distrutta dall'eruzione di un vulcano, il quale poi, contro ogni previsione, non erutta. Herzog esplica chiaramente il suo punto di vista nel documentario Grizzly Man quando afferma: “Io credo che il denominatore comune dell'universo non sia l'armonia, ma caos, conflitto e morte.” Il regista ha comunque affermato che ciò che gli interessa quando riprende la natura è il riflesso dell'animo umano presente in essa: “Per me un autentico paesaggio non è solo la rappresentazione di un deserto o di una foresta. Mostra uno stato interiore della mente, letteralmente paesaggi interiori, ed è l'animo umano ad essere presente nei paesaggi dei miei film.[7].”
[modifica] I personaggi "fuori dal mondo"
« Penso che i personaggi dei miei film siano quasi degli eroi. Delle figure eroiche. Eroi nella misura in cui superano le loro condizioni, escono dal proprio schema e vanno ben oltre le loro possibilità, prima di fallire di fronte a questa enorme sfida. E' un comportamento che ci permette di salvaguardare la nostra dignità. Per molti aspetti la creazione non è perfetta, ma non si è tenuti ad accettarla così com'è.[23] » |
« I miei personaggi sembrano degli outsider, ma è il resto ad essere outsider.[24] » |
Quasi sempre i protagonisti delle storie di Herzog sono persone che, per un motivo o per l'altro, stanno al di fuori degli schemi e dei modelli di vita “normali” accettati dalla società. Molti di questi personaggi sono dei sognatori, lanciati in imprese al limite della follia. Ottimi esempi sono i personaggi interpretati da Klaus Kinski, in particolare Fitzcarraldo, che per far avverare il suo sogno è disposto a trasportare una nave sopra una montagna. Fitzcarraldo, però, è anche un caso a parte poiché la sua storia ha - seppure in parte - un finale positivo, mentre di solito i sognatori folli di Herzog (da Aguirre a Timothy Treadwell, passando per Bruno Stroszek) finiscono sconfitti dagli eventi.
Un'altra tipologia di personaggi amati da Herzog sono quelli che, per motivi a loro indipendenti, si trovano a rapportarsi con il mondo in modo diverso dal comune, e “vedono” tutto con occhi diversi, come chi arriva da un altro pianeta. In Paese del silenzio e dell'oscurità (uno dei primi film di Herzog) si indaga la vita dei sordo-ciechi e il loro modo di rapportarsi con la realtà esterna, il loro modo di “vedere” il mondo, per forza di cose molto diverso dal nostro; a proposito di questo film il regista ha detto: “Chi non l'ha visto non dovrebbe parlare del mio cinema.” Un altro ottimo esempio è il protagonista di L'enigma di Kaspar Hauser, che scopre il mondo e la società in età già adulta, e che per questo analizza e giudica tutte le cose in modo più “puro” e spontaneo, libero da schemi mentali e condizionamenti. In Fata Morgana, invece, la nostra terra sembra vista dagli occhi di alieni arrivati da un altro mondo, idea che verrà riutilizzata in Apocalisse nel deserto e L'ignoto spazio profondo, nel quale la presenza extraterrestre è finalmente esplicita, impersonata dal narratore alieno Brad Dourif. Anche il vampiro di Nosferatu, principe della notte (1978) e i nani di Anche i nani hanno cominciato da piccoli fanno parte di questo insieme di personaggi. Herzog “sfrutta” questi personaggi per avere un punto di vista nuovo e originale su tutte le cose, per rompere gli schemi e trovare “immagini nuove”.
[modifica] Collaboratori di fiducia
[modifica] Operatori / direttori della fotografia
Dopo i primi tre cortometraggi, ripresi da un certo Jaime Pacheco, Herzog ha diretto il suo primo lungometraggio Segni di vita con l'operatore e direttore della fotografia (nei film di Herzog questi due ruoli corrispondono) Thomas Mauch. Da allora, per tutti gli anni '70, Mauch si è alternato in questo ruolo con Jörg Schmidt-Reitwein; i due hanno firmato così le riprese di tutti i film di Herzog degli anni '70, nessuno escluso. A proposito di Mauch, Herzog ha detto: «È un genio, sa farti sentire al centro della scena»[25]. L'ultimo film realizzato con Mauch è stato Fitzcarraldo nel 1982, mentre Schmidt-Reitwein ha continuato a lavorare con Herzog, alternandosi a collaboratori occasionali, fino alla metà degli anni '90, col documentario La trasformazione del mondo in musica (1994) per poi tornare dietro la macchina da presa per il cortometraggio Pilgrimage nel 2001. Jörg Schmidt-Reitwein ha così lavorato in 18 film di Herzog, Thomas Mauch in 10.
Dal 1995 Herzog ha trovato un nuovo operatore di fiducia, Peter Zeitlinger, di origini ceche. Con lui ha già lavorato in nove film, e insieme si sono recati diverse volte nella giungla e addirittura in antartide per il film Encounters at the End of the World.
[modifica] Montatori
Herzog ha curato di persona il montaggio dei suoi primi tre cortometraggi per poi affidarsi fedelmente, a partire dall'esordio Segni di vita, al lavoro di Beate Mainka-Jellinghaus. Essa ha firmato il montaggio i tutti i film di Herzog fino a Fitzcarraldo (1982), per poi concludere la collaborazione con Dove sognano le formiche verdi (1984). Nonostate abbia lavorato con Herzog per ben 22 film, pare che questi non le piacessero per niente.
Gli altri film degli anni '80 sono stati montati da Maximiliane Mainka, mentre nella prima metà degli anni novanta Herzog si è avvalso della collaborazione di Rainer Standke, a parte un paio di casi.
A partire da Il piccolo Dieter vuole volare (1997) Herzog ha trovato un nuovo collaboratore fedele anche in sala di montaggio, ovvero Joe Bini, americano di origini italiane, che ha poi firmato il montaggio di tutti i suoi film fino ad oggi.
[modifica] Filmografia
[modifica] Regista e sceneggiatore
[modifica] Lungometraggi
- Segni di vita (Lebenszeichen) (1968)
- Fata Morgana (1970)
- Anche i nani hanno cominciato da piccoli (Auch Zwerge haben klein angefangen) (1970)
- Paese del silenzio e dell'oscurità (Land des Schweigens und der Dunkelheit) (1971) documentario
- Aguirre, furore di Dio (Aguirre, der Zorn Gottes) (1972)
- L'enigma di Kaspar Hauser (Jeder für sich und Gott gegen alle) (1974)
- Cuore di vetro (Herz aus Glas) (1976)
- La ballata di Stroszek (Stroszek) (1977)
- Nosferatu, principe della notte (Nosferatu: Phantom der Nacht) (1978)
- Woyzeck (1979)
- Fitzcarraldo (1982)
- Dove sognano le formiche verdi (Wo die grünen Ameisen träumen) (1984)
- Cobra Verde (1987)
- Echi da un regno oscuro (Echos aus einem düstern Reich) (1990) documentario
- Grido di pietra (Cerro Torre: Schrei aus Stein) (1991) solo regista
- Apocalisse nel deserto (Lektionen in Finsternis) (1992)
- Rintocchi dal profondo (Glocken aus der Tiefe) (1993) documentario
- Il piccolo Dieter vuole volare (Little Dieter Needs to Fly) (1997) documentario
- Kinski, il mio nemico più caro (Mein liebster Feind - Klaus Kinski) (1999) documentario
- Invincible (2001)
- Kalachakra, la ruota del tempo (Wheel of Time) (2003) documentario
- Il diamante bianco (The White Diamond) (2004) documentario
- Grizzly Man (2005) documentario
- L'ignoto spazio profondo (The Wild Blue Yonder) (2005)
- Rescue Dawn (2006)
- Encounters at the End of the World (2007) documentario
[modifica] Mediometraggi
- La grande estasi dell'intagliatore Steiner (Die Große Ekstase des Bildschnitzers Steiner) (1974) documentario
- How much Wood Would a Woodchuck Chuck (1976) documentario
- La Soufrière (1977) documentario
[modifica] Cortometraggi
- Ercole (Herakles) (1962)
- Gioco sulla sabbia (Spiel im Sand) (1964)
- La difesa esemplare della fortezza di Deutschkreutz (Die Beispiellose Verteidigung der Festung Deutschkreuz) (1966)
- Ultime parole (Letzte worte) (1967)
- Provvedimenti contro i fanatici (Maßnahmen gegen Fanatiker) (1969)
- Nessuno vuole giocare con me (Mit mir will keiner spielen) (1976)
- Werner Herzog cineasta (Werner Herzog Filmemacher) (1986) documentario
- Pilgrimage (2001) documentario
- Ten Thousand Years Older (2002) episodio del film Ten Minutes Older: The Trumpet, documentario
[modifica] Film per la TV
- I medici volanti dell'Africa orientale (Die Fliegenden Ärzte von Ostafrika) (1969) documentario
- Futuro impedito (Behinderte Zukunft?) (1971) documentario
- La predica di Huie (Huies Predigt) (1980) documentario
- Fede e denaro (Glaube und Währung/God's Angry Man) (1980) documentario
- Gasherbrum - Der leuchtende Berg (1984) documentario
- La ballata del piccolo soldato (Ballade vom kleinen Soldaten) (1984) documentario
- Les Gauloises (1988) episodio della miniserie Les Français vus par
- Wodaabe - I pastori del sole (Wodaabe - Die Hirten der Sonne) (1989) documentario
- Jag Mandir: Das excentrische Privattheater des Maharadscha von Udaipur (1991) documentario
- Die Verwandlung der Welt in Musik (1994) documentario
- Tod für fünf Stimmen (1995) documentario
- Gott und die Beladenen o Christ and Demons in New Spain (2000) episodio della serie 2000 Jahre Christentum
- Julianes Sturz in den Dschungel (2000) documentario
[modifica] Attore
Oltre a comparire in molti dei suoi documentari, Herzog è apparso in diversi film di altri registi:
- Geschichten vom Kübelkind (1971) regia di Edgar Reitz e Ula Stockl
- Anderthalb tage fussweg (1973/1974) regia di György Polnauer
- Garlic Is As Good As Ten Mothers (1980) regia di Les Blank
- Chambre 666 (1982) regia di Wim Wenders
- L'uomo dei fiori (Man of Flowers) (1983) regia di Paul Cox
- Tokyo-Ga (1985) regia di Wim Wenders
- Gekauftes Glück (1989) regia di Urs Odermatt
- È difficile essere un Dio (Es ist nicht leicht ein Gott zu sein) (1990) regia di Peter Fleischmann
- Brennendes Herz (1995) regia di Peter Patzak
- Al di là dei sogni (What Dreams May Come) (1998) regia di Vincent Ward
- Julien Donkey Boy (1999) regia di Harmony Korine
- Incident at Loch Ness (2004) regia di Zak Penn, sceneggiatura di Werner Herzog e Zak Penn
- Mister Lonely (2007) regia di Harmony Korine
- The Grand (2007) regia di Zak Penn
[modifica] Film su Werner Herzog
- Was ich bin, sind meine Filme (1979) regia di Christian Weisenborn e Erwin Keusch
- Werner Herzog Eats His Shoe (1980) regia di Les Blank, sceneggiatura di Werner Herzog
- Burden of Dreams (1982) regia di Les Blank, documentario sulla realizzazione di Fitzcarraldo
- Herzog in Afrika o Location Africa (1987) regia di Steff Gruber, documentario sulla realizzazione di Cobra Verde
- Bis ans Ende... und dann noch weiter. Die ekstatische Welt des Filmemachers Werner Herzog (1989), regia e sceneggiatura di Peter Buchka
- Incident at Loch Ness (2004) regia di Zak Penn, sceneggiatura di Werner Herzog e Zak Penn
- Walking to Werner (2006) regia di Linas Phillips
[modifica] Regie teatrali
- Doktor Faustus di Ferruccio Busoni (1986) Teatro Comunale di Bologna
- Lohengrin di Richard Wagner (1987) Festival di Bayreuth, Germania
- Giovanna d'Arco di Giuseppe Verdi (1989) Teatro Comunale di Bologna; (2001) Teatro Carlo Felice, Genova
- Il flauto magico di Wolfgang Amadeus Mozart (1991, 1999) Teatro Massimo Bellini, Catania; (2001) Baltimore Opera Company, Baltimora, USA.
- La donna del lago di Gioacchino Rossini (1992) Teatro alla Scala, Milano
- L'olandese volante di Richard Wagner (1993) Opéra Bastille, Parigi, Francia; (2002) Domstufen-Festspiele, Erfurt, Germania
- Il Guarany di Antonio Carlos Gomes (1994) Opera Bonn, Germania; (1996) The Washington Opera, Washington, USA
- Norma di Vincenzo Bellini (1994) Arena di Verona
- Chushingura di Shigeaki Saegusa (1997) Tokyo Opera, Tokyo, Giappone
- Tannhäuser di Richard Wagner (1997) Teatro de la Maestranza, Siviglia, Spagna; (1998) Teatro San Carlo, Napoli; (1998) Teatro Massimo, Palermo; (2000) Baltimore Opera Company, Baltimora, USA; (2001) Teatro Municipal, Rio de Janeiro, Brasile; (2001) Houston Grand Opera, Houston, USA
- Fidelio di Ludwig van Beethoven (1999) Teatro alla Scala, Milano
[modifica] Bibliografia
[modifica] Libri di Werner Herzog
- Werner Herzog, Sentieri nel ghiaccio (Vom Gehen im Eis), Ugo Guanda Editore, Milano 1978 - ISBN 8877467096
- Werner Herzog, La ballata di Stroszek - Nosferatu, il principe della notte. Due racconti cinematografici, con un'intervista e dieci poesie di Herzog, Ubulibri, Milano 1982
- Werner Herzog, Fitzcarraldo, Ugo Guanda Editore, Milano 1982 - ISBN 8877469618
- Werner Herzog, La conquista dell'inutile (Eroberung des Nutzlosen), Mondadori, Milano 2007 - ISBN 880456752X
[modifica] Libri su Werner Herzog in italiano
- Fabrizio Grosoli e Elfi Reiter, Werner Herzog, Editrice il Castoro, Milano 2000 (3° edizione aggiornata) - ISBN 888033008X
- Luisa Ceretto e Alberto Morsiani (a cura di), Al limite estremo. I documentari di Werner Herzog, Edizioni di Cineforum, Modena 2006 - ISBN 8889653078
- AA.VV. Book Werner Herzog, in Cineforum n.462 del marzo 2007
- Grazia Paganelli, Segni di vita. Werner Herzog e il cinema, Editrice il Castoro, 2008 - ISBN 8880334408
[modifica] Libri su Werner Herzog in altre lingue
- (FR) Emmanuel Carrère, Werner Herzog, Edilig, Parigi 1982 - ISBN 2856010172
- (EN) Paul Cronin (a cura di), Herzog on Herzog, Faber & Faber, Londra 2003 - ISBN 0571207081
- (EN) AA.VV., Werner Herzog, Jovis, 2003 - ISBN 3936314314
- (EN) Brad Prager, The Cinema of Werner Herzog: Aesthetic Ecstasy and Truth, Wallflower Press, 2007 - ISBN 1905674171
[modifica] Note
- ^ "The Man on the Volcano: A Portrait of Werner Herzog" in Film Quarterly vol. 31, ottobre 1977
- ^ Commento audio del DVD di Segni di vita
- ^ a b Bissell, Tom. "The Secret Mainstream: Contemplating the mirages of Werner Herzog". Harper's. Dicembre 2006.
- ^ a b "Werner Herzog on the Story Behind 'Rescue Dawn'", National Public Radio, 6 luglio, 2007. URL consultato il 02-11-2007.
- ^ a b "Intervista di Roger Herbert a Werner Herzog", 28 agosto, 2005. URL consultato il 02-11-2007.
- ^ Dal Making Of della colonna sonora di Grizzly Man, contenuto extra sul DVD del film.
- ^ a b Paul Cronin (a cura di) "Herzog on Herzog". Faber and Faber, Londra 2002.
- ^ Dal film Werner Herzog Cineasta
- ^ a b AA.VV. "Book Werner Herzog". Cineforum n°462. Marzo 2007.
- ^ Intervista a Herzog sul DVD di [[Woyzeck (film 1979)|]]
- ^ Frabrizio Grosoli, Werner Herzog e il documentario, contenuto extra sul DVD italiano di Grizzly Man
- ^ Libretto del DVD italiano di Cobra Verde
- ^ Commento audio del regista sul DVD di Fitzcarraldo
- ^ Werner Herzog set for 'Piano Tuner'. URL consultato il 14 maggio 2008.
- ^ Nicolas Cage to star in 'Bad Lieutenant'. URL consultato il 14 maggio 2008.
- ^ Exclusive: The Bad Lieutenant is NOT a Remake!. URL consultato il 6 giugno 2008.
- ^ Directors team for 'My Son'. URL consultato il 15 maggio 2008.
- ^ The Ecstatic Truth - Werner Herzog’s quest, Articolo da The New Yorker
- ^ Dal film Incident at Loch Ness di Zak Penn
- ^ a b La "dichiarazione del Minnesota", consultabile su www.wernerherzog.com
- ^ "Intervista di Doug Aitken a Werner Herzog". URL consultato il 15-01-2008.
- ^ Dal film Burden of Dreams di Les Blank
- ^ Dal film Il mondo contemplativo di Werner Herzog (1989)
- ^ Intervista di Enrico Ghezzi a Werner Herzog, da Duellanti n°36 dell'ottobre 2007
- ^ Commento audio del DVD di Aguirre, furore di Dio
[modifica] Collegamenti esterni
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