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Lohengrin (opera) - Wikipedia

Lohengrin (opera)

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Lohengrin

Lohengrin in una cartolina di inizio '900
Titolo originale: Lohengrin
Lingua originale: tedesco
Genere:
Musica: Richard Wagner

(partitura online)

Libretto: Richard Wagner

(libretto online)

Fonti letterarie:
Atti: tre
Epoca di composizione: 1845-1847
Prima rappresentazione: 28 agosto 1850
Teatro: Weimar, Großherzögliches Hoftheater
Prima rappresentazione italiana: 1 novembre 1871
Teatro: Bologna, Teatro Comunale
Versioni successive:
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Personaggi:
  • Enrico l'Uccellatore, re di Germania (basso)
  • Lohengrin (tenore)
  • Elsa di Brabante (soprano)
  • Goffredo, duca di Brabante, suo fratello
  • Federico di Telramondo, conte di Brabante (baritono)
  • Ortrude, sua moglie (soprano)
  • L'araldo del Re (basso)
  • Quattro nobili di Brabante (tenori e bassi)
  • Quattro paggi (soprani e contralti)
  • Nobili sassoni, turingi e brabantini, dame, vassalli, servi.
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Lohengrin è un'opera romantica tedesca scritta da Richard Wagner, la sua sesta composizione di questo genere in ordine cronologico. Il nome è ripreso dal romanzo medievale tedesco Parzival di Wolfram von Eschenbach, in cui Lohengrin è il figlio di Parsifal. Lo stesso Parsifal è il protagonista dell'ultimo dramma di Wagner, scritto trent'anni dopo, che riprende il tema del cigno e del Santo Graal.

Il testo del Lohengrin, come per gli altri drammi composti da Wagner, è stato scritto personalmente dal compositore.

La prima rappresentazione assoluta fu curata da Franz Liszt, amico e sostenitore di Wagner, a Weimar, nel 1850. Wagner non poté assistervi perché esiliato dalla Germania e condannato a morte a seguito del suo coinvolgimento nei moti rivoluzionari del 1849. La prima italiana (che fu in effetti il debutto assoluto di un'opera di Wagner sulle scene nazionali) si svolse invece nel 1871 a Bologna, città che da quel momento divenne il centro del wagnerismo in Italia.

Indice

[modifica] Linee portanti

Lohengrin, scritto tra il 1845 e il 1847, è un'opera di transizione. È l'ultimo dei lavori giovanili di Wagner e venne scritto in un periodo di profonda insicurezza nella vita del compositore. Dopo il trionfo ottenuto alcuni anni prima col tradizionale Rienzi, Wagner aveva sperato di condurre facilmente l'entusiasmo del pubblico verso la sua grande rivoluzione artistica, già inaugurata nella stesura dell'Olandese volante e del Tannhauser. Ma l'insuccesso riscontrato con questi due drammi aveva arrestato e rimesso in discussione i vari progetti compositivi. Scrisse Wagner:

"Mi sentii spinto a chiedere: da dove vieni, perché? E per lungo tempo la mia arte sparì davanti a queste domande. "

L'artista si identifica quindi col personaggio, col suo inesprimibile e doloroso desiderio di amare ed essere riamato, senza il bisogno di giustificarsi o di rivelare al mondo la sua diversità. Nella storia del dramma, Lohengrin è uno dei custodi del Santo Graal, il cavaliere del cigno caro alle leggende medievali dei Paesi Bassi (il Brabante). Egli scende sulla terra per difendere i deboli e per cercare una donna - Elsa - che sappia apprezzarlo semplicemente per la sua umanità. Contro di lui si oppone il conte di Telramondo, il cavaliere che lotta per l'onore e per il "conformismo borghese" legalmente riconosciuto. Alla fine, l'ombra del dubbio si instaurerà a poco a poco nel cuore di Elsa, costringendo Lohengrin ad allontanarsi.

Come scrive il critico Carl Dahlhaus, Lohengrin si presenta sotto l'aspetto di una fiaba dal finale tragico, addobbata nelle forme di un dramma storico. Estremi che parrebbero escludersi a vicenda. L'azione dei leitmotiv che caratterizzeranno di lì a poco l'Anello del Nibelungo è già presente, pur non costituendo ancora il tessuto fondante della partitura: i temi sono enunciati come citazioni occasionali, ripetendo il modello dell'Olandese e del Tannhauser. Fa eccezione la grande scena tra Ortrud e Telramund - i due "cattivi" - all'inizio del secondo atto, dove l'irregolare condotta melodica viene continuamente sostenuta e dissolta nei temi di Ortrud e della Domanda proibita, con un effetto chiaramente moderno. Il tema della Magia anticipa tra l'altro il tema del Sonno nella Valchiria.

Lohengrin è l'opera più popolare di Wagner. Oltre al famosissimo coro nuziale, l'eterea melodia di violini del preludio (che fu scritto per ultimo) produce fin dal primo momento un'impressione profonda, sconosciuta a tutta la letteratura sinfonica precedente. Tale è l'immediata emozione che Charles Baudelaire provò nell'ascoltarlo per la prima volta. Da quel momento, il poeta divenne uno dei sostenitori del musicista tedesco.

[modifica] La trama

L'opera si svolge sulle rive del fiume Schelda, nel X secolo.

[modifica] Antefatto

L'anziano duca del Brabante ha affidato i suoi eredi - Elsa e Goffredo - alle tutela del conte Federico di Telramondo. Federico avrebbe dovuto sposare Elsa ma - subendone il rifiuto - ha sposato la discendente di una stirpe di principi pagani, Ortrude, le cui divinità sono dotate di poteri magici. Per vendicare l'affronto e per ereditare il ducato, Ortrude ha tramutato Goffredo in un cigno convincendo Federico ad accusare Elsa di fratricidio.

[modifica] Atto I

Scena 1° In un prato lungo la sponda della Schelda, re Enrico invita i nobili brabantini a difendersi dalla minaccia degli ungari. La battaglia è prevista entro due giorni e chiede l'appoggio del conte di Telramondo - "modello di virtù" - per ristabilire la pace. Federico muove la sua accusa contro Elsa, descrivendola come preda di un sogno perverso: ha ucciso Goffredo allo scopo di regnare sul Brabante con un amante segreto.

Scena 2° Chiamata dall'araldo, Elsa compare tra la fila dei cavalieri e, a testa bassa, avanza verso il Re. Tutti restano colpiti dal suo candore e dalla sua timidezza, chiedendosi se davvero il suo cuore sia colpevole delle terribili accuse mossele dal conte. La ragazza racconta un sogno straordinario, in cui un cavaliere sconosciuto sarebbe arrivato dal nulla per salvarla. Il racconto è commentato dalla ripresa del tema del Graal suonato dai violini, dal tema di Lohengrin e del Trionfo di Lohengrin, sfumati come il ricordo di un sogno. Tra i presenti, nessuno osa sfidare il valoroso Federico e la chiamata del Re è sospesa nel vuoto:

"Chi, in nome di Dio, vuole difendere Elsa di Brabante?"

Alle prime chiamate, silenzio assoluto. Elsa intona una breve preghiera accompagnata da un coro di donne - "Signore, aiutala! Dio signore, ascoltaci!" - che termina con un frammento del tema di Elsa. Allora si scorge in lontananza una barca trainata da un cigno, al cui interno è un uomo dall'armatura d'argento. Dopo alcuni attimi di meraviglia, il motivo di Lohengrin esplode in tutto il suo splendore e il cavaliere del sogno è viva realtà.

Scena 3° Sulle medisme note del preludio, Lohengrin saluta il cigno e promette ad Elsa tutto l'amore possibile, a condizione (esposta sul tema della Domanda proibita) di non chiedergli mai quale sia il suo nome. Gli astanti sono ammirati e commossi. Telramund accetta di combattere il cavaliere misterioso ("meglio la morte che l'onta!") mentre il Re si prepara a dare inizio al duello. I due contendenti incrociano le spade. Federico viene atterrato in un colpo ma gli viene risparmiata la vita. Nel grande coro finale, Lohengrin ed Elsa vengono sollevati sugli scudi e acclamati festosamente dalla folla, mentre Telramondo si getta ai piedi di Ortrude piangendo l'onore perduto.

[modifica] Atto II

Scena 1° Durante la notte, nel cortile del castello di Anversa, Federico e Ortrude siedono allo scuro, sui gradini della chiesa. Federico si scaglia contro la donna, accusandola di essere la sola responsabile della sua rovina:

"Non fu per la tua testimonianza che fui portato ad accusare l'innocente? Non fui punito dal giudizio di Dio?!"

"Chiami Dio la tua viltà?" ribatte Ortrude. "Se il cavaliere rivelasse apertamente il suo nome, svanirebbe il potere che l'inganno gli ha concesso."

Il tema della Magia pervade la scena nel momento musicalmente più evoluto del dramma, mentre Federico - nuovamente soggiogato dalla moglie - viene preso da un'improvvisa e irrefrenabile bramosia di rivalsa. Bisogna agire subito affinché il veleno del dubbio si sparga nel cuore di Elsa.

Scena 2° Elsa si affaccia al balcone e ricorda l'amore di Lohengrin. Un abbozzo del tema della Processione preannuncia le nozze tra i due amanti. Ma Ortrude, fingendosi addolorata, le annuncia il pentimento di Federico. Elsa, ingenuamente, ne accetta il perdono, difendendosi però dal sospetto nei confronti di Lohengrin :

"Povera, non puoi capire come un cuore possa amare senza incertezza?"

Mentre Elsa rientra nel palazzo, Ortrude invoca l'aiuto delle divinità pagane dei Radbod.

Scena 3° Spunta il giorno. Le fanfare dei cavalieri risvegliano il castello. L'araldo annuncia l'elezione di Lohengrin a protettore del Brabante e i preparativi delle sue nozze con Elsa. La folla festante accompagna l'arrivo della sposa.

Scena 4° Processione di Elsa nella cattedrale. Il mistico coro del corteo è interrotto dall'intervento di Ortrude, che con un repentino cambiamento di umore sfida Elsa in quanto moglie del nobile Telramondo:

"Il nome del mio sposo aveva in patria grande onore. Lo sposo tuo, dimmi, chi lo conosce?! La sua purezza non è quello che sembra!"

Mentre la folla respinge le accuse di Ortrude, Elsa si rifugia tra le braccia di Lohengrin, che è appena arrivato accompagnato dal Re. Allora Federico irrompe drammaticamente in scena, accusando Lohengrin di menzogna e stregoneria ("nome, rango e meriti io gli domando! Chi è costui?! Possa egli smentire l'inchiesta!"). Lohengrin si volge verso Elsa:

"Elsa, come ti vedo tremare!"

La povera ragazza è ormai straziata dal dubbio. Tutti, a questo punto, vorrebbero conoscere il mistero dell'eroe.

[modifica] Atto III

Scena 1° Il preludio preannuncia il celebre coro nuziale. Questo, ascoltato nel giusto contesto in cui è inserito, appare fragile e quasi avulso dal quadro drammatico della storia. Infatti, la scena successiva tra i due protagonisti rappresenta il momento culminante della vicenda, che dall'estasi iniziale si stringe in un'ansietà frenetica sempre crescente, poiché Lohengrin muove dal piano della cieca fiducia, mentre Elsa non sa più trattenersi dal porgli la domanda proibita. Dice Lohengrin:

"Dai tuoi occhi appresi l'innocenza... Non dovetti chiedere la tua origine, benché su di te gravasse la terribile accusa..."

Dice Elsa:

"Come si chiama quella parola che - ahimé - non potrò mai usare per rivolgermi all'amato? Permetti al mio labbro di pronunciarla, quando saremo soli, quando mai giungerà all'orecchio del mondo. Se conoscessi il tuo segreto, nessuno me lo potrebbe più strappare! Rendimi orgogliosa della tua fiducia, affinché non ne sia indegna!..."

Allora Lohengrin è costretto a rivelarle una mezza verità, che però non fa altro che accrescere l'incertezza di Elsa nel timore di venire un giorno abbandonata:

"Il tuo amore dev'essere la ricompensa di ciò che rinunciai per te. L'unica cosa che valga il mio sacrificio la vedo nel tuo amore. Non provengo dall'oscurità ma dalla luce e dallo splendore!"

Il dramma si è compiuto. Elsa si sente troppo piccola per compensare questo sacrificio, nonostante Lohengrin desideri farsi amare con semplicità. Improvvisamente, alla domanda proibita "qual'è la tua origine?", Federico irrompe nella stanza per affrontare il rivale. Senza pronunciare parola, Telramund cade ucciso nello scontro.

Scena 2° Cambiamento di scena come nel primo atto. Sul prato lungo la Schelda, i brabantini sono riuniti per la guerra; aspettano che il cavaliere d'argento li guidi alla vittoria ma, mostrando la salma di Federico, Lohengrin rivela finalmente la sua origine: egli è il figlio di Parsifal, il re del Santo Graal, sceso sulla terra per combattere il male. (Questo splendido monologo - In fernem Land, In lontana terra - è cantato sul tema del Graal che apre il preludio del primo atto, e rimanda alle forme chiuse dell'opera convenzionale). In definitiva, Lohengrin non rinuncia ai poteri che gli consentono di diffondere la virtù, per quanto la loro rivelazione lo costringa a ribadire la sua diversità e, di conseguenza, la sua triste solitudine. Invano Elsa, il Re e tutti i cavalieri lo invitano a restare: il cigno è già apparso per riportare Lohengrin a Monsalvato. La perfida Ortrude non gli risparmia quest'ultimo momento:

"Vattene, superbo eroe, perch'io possa svalare con giubilo chi fu a guidarti con la navicella! Imparate come si vendicano gli dei!"

Ma Lohengrin, che l'ha udita, cade solennemente in ginocchio e prega. Per miracolo, il cigno si tuffa nell'acqua ritrasformandosi in Goffredo: ha così fine il potere delle divinità pagane dei Radbod.

"Ecco il duca del Brabante, sia eletto a vostro condottiero! Addio, addio, addio mia dolce sposa..."

Una colomba scende dall'alto e guida la barca sul lago. Mentre Lohengrin si allontana, Elsa cade priva di forze tra le braccia del fratello.

[modifica] Discografia essenziale

[modifica] Collegamenti esterni

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