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Enciclopedia - Wikipedia

Enciclopedia

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Una enciclopedia è un'opera che raccoglie la sistematizzazione del sapere umano su un determinato argomento.

Il termine latino rinascimentale encyclopædia deriva dall'espressione greca di Plutarco enkuklos paideia (ἐγκύκλος παιδεία), letteralmente "il cerchio delle conoscenze". Il termine può anche essere inteso come istruzione circolare, cioè completa, in grado di comprendere tutte le discipline.

Le enciclopedie possono essere generali, e contenere voci su qualsiasi argomento (lettere, scienze, arti), oppure specialistiche e concentrarsi su un particolare campo della conoscenza (ad es. una enciclopedia di medicina o di filosofia).

Brockhaus Konversations-Lexikon, 1902
Brockhaus Konversations-Lexikon, 1902

Indice

[modifica] Definizione generale

Gli elementi cardinali che definiscono i caratteri di un'enciclopedia sono quattro:

  • la specificità e la settorialità degli argomenti trattati
  • la loro intertestualizzazione
  • il metodo d’organizzazione
  • i criteri di redazione delle voci.

Le enciclopedie possono distinguersi in generali, contenenti voci di differenti e innumerevoli campi d’interesse (l'Enciclopedia Treccani e il Enciclopedia Britannica sono tra gli esempi più noti), o possono essere specializzate in un unico campo di interesse, così come un'enciclopedia medica, scientifica o filosofica. Ci sono anche enciclopedie che coprono una grande varietà di argomenti ed aspetti di una data cultura con un prospettiva oggettiva del gruppo etnico, politico o religioso, come la Grande Enciclopedia Sovietica, la Jewish Encyclopedia o la Catholic Encyclopedia.

Trafiletto pubblicitario dell'Enciclopedia Britannica (1913)
Trafiletto pubblicitario dell'Enciclopedia Britannica (1913)

I lavori enciclopedici hanno lo scopo di trasmettere la conoscenza più significativa accumulata in relazione al soggetto in questione. Tali opere sono state pianificate e sono state tentate nel corso di maggior parte della storia umana, ma il termine enciclopedia è stato usato la prima volta per fare riferimento a tali lavori nel XVI secolo. Le prime enciclopedie generaliste che sono riuscite ad essere sia autorevoli sia enciclopediche nella trattazione apparvero nel XVIII secolo. Ogni lavoro enciclopedico è, chiaramente, una versione sintetizzata di tutta la conoscenza, ed i lavori variano per vastità del materiale e per approfondimento della trattazione. Il pubblico di destinazione può influenzare lo scopo; un'enciclopedia pensata per bambini sarà più ridotta di una per gli adulti.

La disposizione sistematica del materiale è essenziale per rendere l'enciclopedia uno strumento di consultazione fruibile. Storicamente, si sono distinti due metodi di allestire le enciclopedie cartacee: il metodo alfabetico, che consiste in voci distinte, organizzate in base all'ordine alfabetico, o la disposizione in categorie ordinate gerarchicamente. Il primo metodo è quello tutt'oggi maggiormente utilizzato, anche se la fluidità dei media elettronici consente delle possibilità di ricerca, rinvio e indicizzazione prima inimmaginabili. L'epigrafe di Orazio sulla prima di copertina della Encyclopédie del XVIII secolo trasmette efficacemente l'importanza della struttura di un'enciclopedia: "Che grazia possono aggiungere agli argomenti banali il potere dell'ordine e del collegamento."

L'attuale multimedialità ha esercitato una crescente influenza nella raccolta, verifica, sintesi e presentazione di ogni genere di informazione. Progetti come Wikipedia (gratuita) e MSN Encarta (a pagamento) sono esempi di nuove forme di enciclopedia, che rendono il reperimento di informazioni più semplice ed immediato.

L'enciclopedia, per come la conosciamo oggi, si è sviluppata dal dizionario nel corso del XVIII secolo. Un dizionario si concentra in primo luogo sulle parole e sulle loro definizioni e solitamente fornisce poche informazioni relative al contesto del vocabolo di cui tratta. Nonostante offra una definizione, spesso finisce col non fornire al lettore un'adeguata comprensione del significato e del senso di un termine, e di come il termine entri in contatto con altri settori del sapere.

Per soddisfare tale esigenza, l'enciclopedia cerca di affrontare ogni argomento in profondità, così da trasmettere le conoscenze più rilevanti che si sono accumulate nel corso del tempo su tale questione. Le enciclopedie spesso contengono anche numerose carte geografiche ed illustrazioni, oltre che bibliografie e statistiche.

Alcune opere che hanno nel titolo "dizionario" risultano in pratica più simili ad un'enciclopedia, specialmente quelle che trattano ambiti settoriali.

[modifica] Prime opere enciclopediche

Manoscritto facente parte dell'Enciclopedia Yongle (circa 1403), una delle più estese opere enciclopediche della storia.
Manoscritto facente parte dell'Enciclopedia Yongle (circa 1403), una delle più estese opere enciclopediche della storia.

L'uomo ha svolto attività enciclopedica, intesa come sforzo per dare forma sistematica alle proprie conoscenze, per gran parte della sua storia. Già Aristotele, come molti altri autori antichi, pensò di strutturare tutti i rami del sapere. Tra i primi enciclopedisti uno dei più importanti è Plinio il vecchio (I secolo), che scrisse la Naturalis Historia ("la storia naturale"), una descrizione in trentasette volumi riguardo il mondo della natura che fu estremamente popolare nell'Europa occidentale per gran parte del Medioevo.

Nel periodo medioevale era particolarmente apprezzato organizzare le nozioni: tipiche le raccolte, le summae, i trésors. Nell'età antica e medioevale tipicamente si è concepita la realtà come un insieme finito e quindi interamente descrivibile. È solo in epoca moderna che si inizia a pensare al sapere possibile sulla base dei nuovi metodi di ricerca o più semplicemente al sapere esistente.

Notevole influsso sul pensiero medievale ebbe il trattato De nuptiis Mercurii et Philologiae ("Delle nozze di Mercurio con la Filologia") di Marziano Capella (IV-V secolo), che, con la sua classificazione delle sette arti liberali (del "trivio" e del "quadrivio") costituisce una specie di enciclopedia dell'erudizione classica.

La prima enciclopedia dell'era cristiana furono le Institutiones di Cassiodoro (560) che ispirarono l'Etymologiae (636) di Isidoro di Siviglia la quale divenne l'opera enciclopedica più influente dell'inizio del medioevo. La Bibliotheca del patriarca Fozio I di Costantinopoli (IX secolo) fu la prima opera bizantina che si potesse chiamare enciclopedia. Il De proprietatibus rerum (1240) di Bartholomeus de Glanvilla fu l'enciclopedia più diffusamente letta e citata dell'alto medioevo mentre lo Speculum Majus (1260) di Vincent de Beauvais, con più di tre milioni di parole, fu l'opera più ambiziosa del periodo tardo medievale.

Tra le prime raccolte arabo-musulmane del sapere nel medioevo vi sono numerose opere omnicomprensive e un certo sviluppo di quelli che oggi chiamiamo metodo scientifico, metodo storiografico e riferimenti. Tra le opere da ricordare vi sono un'enciclopedia della scienza di Abu Bakr al-Razi, la prolifica produzione del mutazilita Al-Kindi (di circa 270 libri) e Il canone della medicina di Avicenna, adottato come standard per secoli nell'insegnamento della medicina anche in Europa. Vanno ricordate inoltre le opere di storia universale (o sociologia) degli Asteriti, al-Tabri, al-Masudi, Ibn Rustah, al-Athir e Ibn Khaldun, la cui Muqaddima (i "Prolegomeni" a quella che si proponeva di essere una "storia universale") contiene avvertenze sull'affidabilità dei resoconti scritti che rimangono applicabili fino ai giorni nostri. Questi studiosi ebbero un'incalcolabile influenza sui metodi di ricerca e di stesura, dovuti in parte alla pratica islamica dell'isnād che enfatizzava la fedeltà ai resoconti scritti, la verifica delle fonti e l'indagine critica.

L'imperatore cinese Cheng-Zu della dinastia Ming soprintese alla compilazione dell'Enciclopedia Yongle, una delle più estese enciclopedie della storia, che fu completata nel 1408 e comprendeva oltre 11.000 volumi manoscritti, dei quali 400 circa sono sopravvissuti. Nella dinastia successiva l'imperatore Qianlong della dinastia Qing compose personalmente 40.000 poesie come parte di una biblioteca di 4,7 milioni di pagine in 4 divisioni, compresi migliaia di saggi. È interessante comparare il suo titolo per questo sapere, Guardando le onde in un Mare Sacro, con un titolo di stampo occidentale per tutto il sapere.

Questi libri erano tutti copiati a mano e pertanto erano diffusi scarsamente e solo tra ricchi patroni o monaci del sapere: erano opere estremamente costose e scritte generalmente per coloro che dovevano estenderne il sapere, piuttosto che per coloro che le dovevano consultare (con qualche eccezione nel campo della medicina).

[modifica] Enciclopedie dal Settecento al Novecento

Frontespizio della prima edizione dell'Encyclopédie
Frontespizio della prima edizione dell'Encyclopédie

Gli inizi dell'idea moderna di un'enciclopedia di uso generalista, a stampa e largamente diffusa precede gli enciclopedisti del XVIII secolo.

Tuttavia la Cyclopaedia di Chambers e l'Encyclopédie, l'Encyclopædia Britannica e il Brockhaus Konversations-Lexikon furono le prime a realizzare la forma che oggi riconosceremmo, con un'ampia gamma di argomenti, approfonditamente discussi e organizzati con un metodo sistematico e accessibile.

Il termine "enciclopedia" fu coniato dagli umanisti del Seicento che male interpretarono le loro copie dei testi di Plinio e Quintiliano, combinando le due parole greche enkuklios paideia in una sola.

Il medico e filosofo inglese sir Thomas Browne utilizzò specificamente il termine encyclopaedia per la prima volta nel 1646 nella prefazione al lettore per descrivere la sua opera Pseudodoxia Epidemica o Errori volgari, una serie di confutazioni di errori comuni della sua epoca. Browne strutturò la sua enciclopedia sullo schema collaudato di quelle del Rinascimento, la cosiddetta scala della creazione, che ascende una scala gerarchica attraverso il mondo minerale, vegetale, animale, umano, planetario e cosmologico. Il compendio di Browne passò attraverso non meno di cinque edizioni, ognuna rivista e incrementata; l'ultima edizione apparve nel 1672. La Pseudodoxia Epidemica si poteva trovare negli scaffali di molti lettori europei istruiti per tutto il periodo tra la fine del sedicesimo secolo e l'inizio del diciottesimo, tradotta in francese, olandese e tedesco, come pure in latino.

Si dà credito a John Harris di aver introdotto l'ormai familiare formato alfabetico nel 1704 con il suo Lexicon technicum in lingua inglese, nel quale non si spiegano solo i termini utilizzati nelle arti e nelle scienze, ma anche le stesse arti e scienze. Sir Isaac Newton vi contribuì con il suo unico lavoro ad essere pubblicato relativo alla chimica, lavoro inserito nel secondo volume del 1710; la sua enfasi era relativa alla scienza e, con circa 1200 pagine, la sua ampiezza era più vicina a quella di un dizionario enciclopedico che a quella di una enciclopedia. Lo stesso Harris lo considerava un dizionario; il suo lavoro è uno dei primi dizionari tecnici in qualsiasi lingua.

Ephraim Chambers pubblicò la sua Cyclopaedia (o Dizionario universale delle arti e delle scienze) nel 1728. Essa conteneva un'ampia gamma di voci, usava un arrangiamento alfabetico, si affidava al contributo di molti autori diversi e comprendeva l'innovazione di inserire riferimenti incrociati tra le sezioni all'interno delle voci. Chambers è considerato il padre dell'enciclopedia moderna per questa sua opera in due volumi.

Strette, seppure prudenti, furono le relazioni del movimento enciclopedico con l'Illuminismo, con lo spirito di apertura alla conoscenza, all'istruzione, alla consapevolezza della varietà e relatività dei punti di vista, pur nell'universalità della ragione e della natura umana.

Una traduzione francese del lavoro di Chambers fu tra le fonti di ispirazione del Dizionario ragionato delle scienze, delle arti e dei mestieri o Encyclopédie, opera pubblicata a Parigi a partire dal 1751, forse la più nota delle prime enciclopedie, notevole per la sua vastità, la qualità di alcuni contributi e il suo impatto politico e culturale negli anni che condussero alla Rivoluzione francese. L'ambizioso progetto era affidato a Denis Diderot con la collaborazione dei più prestigiosi intellettuali del tempo (Voltaire, d'Alembert, Rousseau, Quesnay ecc.) ma anche con l'inserimento di informazioni di tipo tecnico e relative ad attività produttive.

L' Encyclopédie, edita da d'Alembert e Diderot, fu pubblicata in 17 volumi di voci (distribuiti dal 1751 al 1765) e 11 volumi di illustrazioni (distribuiti dal 1762 al 1772). Cinque volumi di materiale supplementare e due volumi d'indici, sotto la supervisione di altri editori, furono distribuiti dal 1776 al 1780 da Charles Joseph Panckoucke.

L' Encyclopédie a sua volta ispirò la venerabile Encyclopædia Britannica, che ebbe inizi modesti in Scozia: la prima edizione, distribuita tra il 1768 e il 1771, era composta di appena tre volumi completati affrettatamente - A-B, C-L e M-Z - per un totale di 2391 pagine. Per il 1797, quando fu completata la terza edizione, era stata espansa a 18 volumi che si occupavano di un'ampia gamma di argomenti, con voci fornite da un insieme di autorità nel loro campo.

L'opera Brockhaus Konversations-Lexikon fu pubblicata a Lipsia dal 1796 al 1808 in 6 volumi. Parallelamente ad altre enciclopedie del XVIII secolo, l'ambito fu espanso oltre quello delle precedenti pubblicazioni, nello sforzo di essere onnicomprensiva. Ma il lavoro non era inteso per uso scientifico, bensì per fornire i risultati di ricerche e scoperte in una forma semplice e popolare senza estesi dettagli. Questo formato, in contrasto con quello dell' Encyclopædia Britannica, fu ampiamente imitato da successive enciclopedie del XIX secolo in Gran Bretagna, negli Stati Uniti, in Francia, in Spagna, in Italia e in altri paesi. Delle enciclopedie che ebbero una certa influenza tra la fine del XVIII secolo e l'inizio del XIX, l'enciclopedia Brockhaus è forse la più simile, nella forma, alle enciclopedie moderne.

I primi anni del XIX secolo videro il fiorire di enciclopedie pubblicate nel Regno Unito, in Europa e in America. In Inghilterra la Rees's Cyclopædia (18021819) contiene una mole di informazioni riguardanti la rivoluzione industriale e scientifica dell'epoca. Una caratteristica di queste pubblicazioni è l'alta qualità delle illustrazioni fatte da incisori quali Wilson Lowry di art work forniti da disegnatori specializzati come John Farey, Jr.. Delle enciclopedie furono pubblicate in Scozia, quale risultato dell'Illuminismo scozzese che aveva prodotto standard educativi più alti che nel resto del Regno Unito.

Il Grand dictionnaire universel du XIXe siècle in 17 volumi e i suoi supplementi furono pubblicati in Francia dal 1866 al 1890.

L'Enciclopedia Britannica apparve in varie edizioni per tutto il secolo; la crescita dell'educazione popolare e gli Istituti Industriali, spinti dalla Società per la Diffusione della Conoscenza Utile, portarono alla produzione della Penny Cyclopædia (1833-1846) che, come il suo titolo suggerisce, fu distribuita in numeri settimanali al costo di un penny come un giornale.

All'inizio del Novecento l'Enciclopedia Britannica raggiunse la sua undicesima edizione e divennero comuni enciclopedie poco costose quali la Harmsworth's Encyclopædia e la Everyman's Encyclopædia.

Nello stesso periodo in Italia si iniziò a pensare alla creazione di un'enciclopedia universale, sul modello di quella inglese o francese, ma i primi tentativi non furono coronati da successo. Nel 1925 fu fondato a Roma l'Istituto intitolato al mecenate Giovanni Treccani per la realizzazione dell'Enciclopedia Italiana; il filosofo Giovanni Gentile fu nominato direttore scientifico e si dedicò ad invitare e coordinare studiosi italiani di tutti i campi e di tutti gli orientamenti per la realizzazione dell'opera. Numerosi e importanti furono i contributi. Tra tutti ricordiamo Enrico Fermi per la fisica e Guglielmo Marconi per le telecomunicazioni; quest'ultimo nel 1933 assunse la presidenza dell'Istituto Treccani. La prima edizione dell'opera fu completata, a livello redazionale, nel 1937. Le voci dell'Enciclopedia furono pubblicate negli opuscoli della Biblioteca della Enciclopedia Italiana tra il 1932 e il 1943.

[modifica] Enciclopedie moderne

La seconda metà del Novecento vide la pubblicazione di diverse enciclopedie notevoli perché sintetizzavano argomenti in campo specifico, spesso mediante nuove pubblicazioni di ricercatori di rilievo. Tali enciclopedie comprendono The Encyclopedia of Philosophy, l' Enciclopedia della Filosofia, pubblicata per la prima volta nel 1967, e la serie di tascabili Elsevier's Handbooks In Economics.

Per la fine del Novecento si è iniziato a pubblicare enciclopedie su CD-ROM da utilizzare con i personal computer, sempre più diffusi. L'enciclopedia Encarta di Microsoft è stata un esempio preminente di una nuova tendenza, in quanto non ha una versione stampata. Le voci erano arricchite con contenuti multimediali audio e video così come con numerose immagini di alta qualità. Enciclopedie similari sono state pubblicate anche per la consultazione on-line e rese disponibili dietro registrazione e pagamento di un abbonamento.

Contrariamente a quanto è sempre accaduto nelle enciclopedie tradizionali, compilate da un certo numero di scrittori a contratto - di solito persone con una cultura accademica -, la natura interattiva di Internet ha permesso la creazione di progetti quali Wikipedia, Everything2 e Open Site, detti open content, basati su una filosofia collaborativa, che permettono a chiunque di espandere, rimuovere o modificare il loro contenuto. Il progetto Wikipedia - la più grande enciclopedia mai scritta - ha prodotto oltre 10 milioni di voci (marzo 2008) in più di 250 lingue il cui contenuto è pubblicato sotto la copyleft GNU Free Documentation License. Tuttavia, le voci inserite in Wikipedia non sono necessariamente sottoposte a revisione da parte di persone esperte, e molte voci possono risultare in effetti banali o contenere errori di varia natura. Dubbi legittimi sono stati sollevati riguardo all'accuratezza delle informazioni raccolte in generale mediante progetti open source.

Le enciclopedie sono essenzialmente derivate da materiale già esistente e, particolarmente nel diciannovesimo secolo, erano comuni atti di copiatura indiscriminata tra editori. Le moderne enciclopedie non sono tuttavia meri compendi di sempre maggiori dimensioni, che includono tutto ciò che è venuto prima: per fare spazio agli argomenti moderni, doveva essere regolarmente scartato del materiale prezioso per un uso storico, quanto meno prima dell'avvento delle enciclopedie digitali. Inoltre le opinioni e la visione del mondo di una particolare generazione può essere osservata nel modo di scrivere un'enciclopedia in un determinato momento storico; per queste ragioni le vecchie enciclopedie sono un'utile fonte di informazioni storiche, in particolare per registrare i cambiamenti nel campo scientifico e tecnologico.

[modifica] Enciclopedie digitali

La struttura di un'enciclopedia ed il suo essere in naturale evoluzione sono proprietà particolarmente adatte a un formato per computer, fruibile su supporti di memorizzazione locale o in rete; di conseguenza tutte le maggiori enciclopedie stampate hanno adottato questo metodo di distribuzione entro la fine del XX secolo. Tali pubblicazioni (basate prima su supporti CD-ROM e poi su DVD) hanno il vantaggio di essere prodotte a basso costo ed essere facilmente trasportabili; al contrario della forma stampata in genere includono contenuti multimediali, quali animazioni, registrazioni audio e registrazioni video. Un altro significativo beneficio di questa nuova forma è costituito dai collegamenti ipertestuali tra voci concettualmente legate tra loro, il che permette di rendere assai più rapida la consultazione. Le enciclopedie consultabili in rete hanno tutti questi vantaggi, con quello aggiuntivo di essere (potenzialmente) dinamiche: nuove informazioni possono essere mostrate quasi immediatamente, piuttosto che dover attendere la successiva pubblicazione su un supporto fisico.

Per fornire aggiornamenti tra le nuove edizioni numerose enciclopedie su carta pubblicavano tradizionalmente dei supplementi annuali, come soluzione parziale al problema del mantenersi aggiornate, ma questo metodo richiedeva ovviamente al lettore lo sforzo aggiuntivo di verificare le voci sia sui volumi originali che sui supplementi annuali. Alcune enciclopedie basate su formato digitale e consultabili attraverso un personal computer offrono la possibilità di aggiornamenti online, sulla base di una registrazione a pagamento; in questo caso gli aggiornamenti sono integrati con il contenuto già disponibile.

L'informazione in un'enciclopedia stampata necessita di una qualche forma di struttura indicizzata. Tradizionalmente il metodo impiegato è quello di presentare le informazioni ordinate alfabeticamente secondo il titolo della voce. Tuttavia, con l'avvento dei formati dinamici digitali, la necessità di imporre una struttura predeterminata è teoricamente venuta meno. Nondimeno, la maggior parte delle enciclopedie in formato digitale offre un insieme di strategie di organizzazione delle voci, ad esempio per area di categorizzazione dell'oggetto o per ordine alfabetico.

[modifica] Bibliografia

Per approfondimenti:

  • Collison, Robert, Encyclopaedias: Their History Throughout the Ages, 2nd ed. (New York, London: Hafner, 1966)
  • Darnton, Robert, The business of enlightenment: a publishing history of the Encyclopédie, 1775-1800 (Cambridge: Belknap Press, 1979) ISBN 0674087852
  • Kafker, Frank A. (ed.), Notable encyclopedias of the seventeenth and eighteenth centuries: nine predecessors of the Encyclopédie (Oxford: Voltaire Foundation, 1981) ISBN
  • Kafker, Frank A. (ed.), Notable encyclopedias of the late eighteenth century: eleven successors of the Encyclopédie (Oxford: Voltaire Foundation, 1994) ISBN
  • Walsh, S. Padraig, Anglo-American general encyclopedias: a historical bibliography, 1703-1967 (New York: Bowker, 1968, 270 pp.) Includes an historical bibliography, arranged alphabetically, with brief notes on the history of many encyclopedias; a chronology; indexes by editor and publisher; bibliography; and 18 pages of notes from a 1965 American Library Association symposium on encyclopedias.
  • Yeo, Richard R., Encyclopaedic visions: scientific dictionaries and enlightenment culture (Cambridge, New York: Cambridge University Press, 2001) ISBN 0521651913

[modifica] Voci correlate

[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni

[modifica] Enciclopedie storiche disponibili online

(in ordine cronologico di edizione)


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