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Signa - Wikipedia

Signa

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Signa
Panorama di Signa
Signa - Stemma
Nome ufficiale: {{{nomeUfficiale}}}
Stato: bandiera Italia
Regione: Toscana
Provincia: stemma Firenze
Coordinate: 43°47′0″N 11°6′0″E / 43.78333, 11.1
Altitudine: 46 m s.l.m.
Superficie: 19 km²
Abitanti:
17.913 29-02-08
Densità: 995 ab./km²
Frazioni: Lecore, San Mauro a Signa, San Piero a Ponti, Sant'Angelo a Lecore 
Comuni contigui: Campi Bisenzio, Carmignano (PO), Lastra a Signa, Poggio a Caiano (PO), Scandicci
CAP: 50058
Pref. tel: 055
Codice ISTAT: 048044
Codice catasto: I728 
Nome abitanti: signesi 
Santo patrono:  
Giorno festivo:  
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Sito istituzionale
Portale:Portali Visita il Portale Italia

Signa è un comune di 17.913 abitanti [1] della provincia di Firenze. Il comune ha avuto grande importanza per la sua posizione strategica fin dal Medioevo e desta interesse soprattutto a livello artistico e culturale. Il paese consta di una parte bassa, sviluppatasi lungo il fiume Arno, e di un nucleo alto e più antico chiamato “Castello”, formatosi prima del 1000 d.C., cinto da mura e porte trecentesche. Qui sorgono le principali chiese del paese come quella di Santa Maria in Castello, di San Giovanni Battista, ove sono contenute le spoglie della patrona di Signa detta Beata Giovanna, la chiesa di San Lorenzo e la chiesa di San Miniato. Il territorio del comune ha una superficie di circa 19 km2, il più piccolo della Provincia di Firenze. Il paese si trova alla confluenza di tre fiumi: Ombrone, Bisenzio ed Arno.

« Oh quanto fora meglio esser vicine quelle genti ch’io dico, e al Galluzzo e a Trespiano aver vostro confine, che averle dentro e sostener lo puzzo del villan d’Aguglion, di quel da Signa, che già per barattare ha l’occhio aguzzo!  »
(Dante, Divina Commedia, Canto XVI del Paradiso [2])
« Signa maligna, ne levaci nuora ne mettici figlia e se proprio lo devi fare, metticela ma non ce la levare.  »
(Proverbio popolare lastrigiano)

Indice

[modifica] Geografia Fisica

[modifica] Territorio

Signa è situata nella parte a sud-est dell'Area Fiorentina, chiamata più comunemente con il termine di "piana fiorentina", l'area metropolitana compresa tra i comuni di Firenze, Prato e Pistoia. Ha come comuni limitrofi Lastra a Signa, Campi Bisenzio, Scandicci (Provincia di Firenze), Carmignano, Poggio a Caiano (Provincia di Prato) [3].

Il Castello da Villa Bellosguardo
Il Castello da Villa Bellosguardo

Il territorio del Comune di Signa si estende per 19 km2 ed è stato descritto secondo il Bilancio Ambientale del Dicembre 2006[4]

« all’interno del sistema territoriale di programma dell’Arno cioè in un ambito geografico caratterizzato “da una forte densità di popolazione e da una fitta rete di poli di produzione e di servizi che determinano spesso un alto livello di congestionamento, organizzati in larga misura in relazione agli ambiti metropolitani Firenze - Prato - Pistoia e Pisa - Livorno – Lucca” »
(Bilancio Ambientale del Dicembre 2006.)

In ambito geologico il territorio di Signa è situato in una conca pianeggiante, racchiusa da un anello contiguo di colline, formatosi in epoca plioquartenaria. Secondo la classificazione data dal Servizio Geologico d'Italia[5] risulta essere composto nella parte più alta da "Eocene Cretaceo sup." ovvero da una composizione indifferenziata di argille scagliose (specie da calcari marmosi e calcari di tipo "palombino") mentre nella parte pianeggiante da "Bacini fluvio-lacustri" cioè da depositi di sabbia e ghiaia chiamati, per il bacino lacustre di Firenze, Elephas meridionalis o Mastodon arvernensis.

[modifica] Idrografia

La confluenza del Bisenzio nell'Arno
La confluenza del Bisenzio nell'Arno

La parte idrografica del territorio signese è contraddistinta principalmente da due fiumi: Arno e Bisenzio.

  • Fiume Arno: percorre il comune per 4km (su una lunghezza totale di 245km) nella parte a sud e a SudOvest dividendo Signa dal comune limitrofo di Lastra a Signa. Ha raggiunto negli ultimi anni nella zona di Firenze e di Signa, secondo i rilevamenti effettuati al Ponte della Vittoria, una capienza minima il 16/01/1997 mentre una massima il 19/12/2006.
  • Fiume Bisenzio: situato ad est di Signa, la percorre per 5km (lunghezza totale di 47km) confluendo direttamente nel fiume Arno. Secondo i rilevamenti effettuati nella zona del Parco dei Renai, il fiume ha raggiunto a Signa la sua massima capienza il 26/09/2001 mentre quella minima il 12/12/2006.
    Il fiume Arno
    Il fiume Arno

Oltre ai fiumi già citati, il comune di Signa comprende tra i corsi d'acqua 2 torrenti (Ombrone e Vingone), 6 fossi (Chiella, Dogaia, Dogaione, Reale, Rigone e Tozzinga), 2 canali (Goricina e Macinante), 2 collettori (Acque basse e Sinistro di acque basse), 2 borri (Macinaia e Rimaggio) e 1 gora (Bandita).

I dati precedentemente riportati sono a cura dell'Arpat Toscana.

Gran parte del territorio di Signa è inoltre costituito da laghi artificiali (tra i più importanti i Laghi del Parco dei Renai e i Laghi la Bozza).

[modifica] Orografia

Signa, non presentando rilievi importanti, come già esposto precedentemente, consta di una parte più alta di 46m di altitudine e di una parte più bassa pressoché pianeggiante in cui è numerosa la presenza di corsi d'acqua naturali e di laghi artificiali.

[modifica] Clima

La temperatura media è molto simile a quella di Firenze poiché ambedue le città hanno altitudini pressoché identiche (46 m s.l.m. per Signa [6] e 50 m s.l.m. per Firenze) e di conseguenza la differenza tra le temperature dell'una e dell'altra risulta praticamente nulla.

Vista di Signa in una giornata nuvolosa
Vista di Signa in una giornata nuvolosa

Secondo la stazione meteorologica di Peretola nei pressi di Signa, il mese più freddo è Gennaio con una temperatura media di +5,8°C mentre quello più caldo è Luglio con una media di +24,3°C anche se sono state registrate forti escursioni termiche stagionali, comprese tra i +42,6°C di massima del 26 luglio 1983 e i −23,2°C di minima del 12 gennaio 1985.

Il clima, generalmente come per gran parte delle città dell'Italia centrale, è tipicamente mediterraneo con l'alternanza di estati calde e inverni miti. Le precipitazioni medie annue registrate in 92 giorni si attestano sui 900 mm anche se nella parte più bassa della città è presente generalmente una maggiore umidità, vista la presenza di laghi d'acqua dolce e dal corso dei vicini fiumi.

Di seguito vengono riportati i dati climatici delle medie mensili riferite agli ultimi 30 anni della stazione meteorologica di Peretola[7].

Mese Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Anno
Temperatura massima media (°C) 10 12 15 19 23 27 31 31 27 21 15 10 20,1
Temperatura minima media (°C) 1 3 5 8 11 15 17 17 14 10 6 2 9,2
Piogge (mm) 73 68,58 81,28 78,74 73,66 55,88 40,64 76,20 78,74 88,90 111,76 91,44 914,8

[modifica] Geografia antropica

[modifica] Urbanistica

[modifica] L'asse viario medievale

Via Beata Giovanna
Via Beata Giovanna

L'antico asse viario signese venne costruito in funzione del Castello, fulcro della vita sociale del Medioevo a Signa. E' evidente come la direttrice sulla quale è sorto il centro storico cittadino sia a forma di curva, costituita da due delle principali vie che mettevano in comunicazione il Castello con i paesi circostanti. La prima via principale si dirigeva dall'attuale zona dei Colli Alti fino all'attuale Via Beata Giovanna e alla Chiesa di San Lorenzo per poi innalzarsi lungo l'attuale Via degli Alberti e giungere presso la Chiesa di San Miniato ove la strada si divideva in direzione del borgo di Lecore e della Villa medicea di Artimino mentre la seconda via era quella che collegava il Castello direttamente con il Ponte di Signa [8].

[modifica] L'assetto urbanistico nel Novecento e di Oggi

Nel corso del Novecento furono avviate varie opere di ammodernamento della città, tutte progettate rivolgendo grande attenzione all'estetica e alla funzionalità dei progetti stessi. Grazie ad un'economia solida, all'inizio del secolo furono costruiti Via Roma, Piazza della Repubblica, la Scuola Elementare, il Palazzo Comunale e la Cappella dei Caduti nel cimitero di San Miniato.

Negli anni Cinquanta fu costruito un nuovo ponte sull'Arno inaugurato dal Ministro dei lavori pubblici dell'epoca, Umberto Tupini, furono realizzate nuove strade come Via XX Settembre per sostenere la viabilità di quel tempo a Signa. Vari furono gli interventi ai tabernacoli presenti nelle strade cittadine e le opere di rinforzamento degli argini dell'Arno.

Attualmente sono in corso ulteriori opere per sopperire ad una grave insufficienza ed ad un grave problema riguardante la viabilità del paese attraverso la costruzione di alcune nuove strade. Importante è la costruzione del Parco dei Renai, nuovo punto di riferimento della vita sociale signese.

[modifica] Le principali vie oggi

  • Via Roma: è il principale asse viario di Signa che si estende per 1,80 km che prosegue a nord, nella zona dell'Indicatore, per Via dei Colli mentre a sud è collegata con il Ponte di Signa. Negli ultimi anni, per ridurre il traffico presente sulla via, è stata modificata la viabilità attraverso l'applicazione di un solo senso di direzione e con l'aggiunta di una corsia riservata per i mezzi pubblici e di soccorso.
  • Via Arte della Paglia : estendendosi parallelamente a Via Roma, è stata costruita per smaltire il traffico di Via Roma e per collegare il centro cittadino con il Parco dei Renai.

[modifica] La storia

[modifica] Cenni storici

[modifica] Origini

L'origine di Signa e il periodo della sua fondazione è assai incerto, vista la scarsità di notizie e di documenti, mentre sono varie le ipotesi fatte in proposito che collocherebbero l'origine in un periodo compreso tra la nascita della civiltà etrusca e il pieno sviluppo di quella romana.

La tomba etrusca dei Boschetti al confine tra Signa e il comune di Carmignano
La tomba etrusca dei Boschetti al confine tra Signa e il comune di Carmignano

Gli studiosi più recenti hanno affermato che questo sarebbe il periodo più probabile per la nascita di Signa vista la sua posizione lungo l’asse di comunicazione Fiesole-Pisa che contribuì fortemente al suo sviluppo. Proprio il commercio sarebbe, quindi, il motivo principale della nascita del paese che, per la vicinanza al fiume Arno, garantiva vantaggi commerciali e perché l'unico tratto navigabile sul fiume nella stagione estiva era quello tra Signa e Pisa.

Vari sono i dubbi anche sull'origine etimologica di "Signa": se venne fondata dagli etruschi i nomi più probabili sarebbero Aisinial, Eisil ed Esinius mentre se fondata dai romani Exine, Exinea, Esinea ed Sinea. Attraverso studi recenti si è appurato che l'ultima ipotesi, quella riguardante l'origine romana, potrebbe essere storicamente più attendibile di quella etrusca. Etimologicamente Signa deriverebbe dal nome proprio Aisinius, attribuibile al fondatore, possibile legionario di Lucio Cornelio Silla che assegnò varie terre in questa zona servendosi dell'eredium, cioè di quella legge che, al fine di colonizzare un territorio, garantiva a ciascun cittadino romano ed in particolar modo ai soldati romani una terra coltivata per potervi abitare e per allevare animali vari. Altre testimonianze che favorirebbero l'ipotesi riguardo la colonizzazione romana derivano dal ritrovamento sia di alcuni reperti archeologici romani nel Parco dei Renai sia di alcune tombe di origine longobarda nelle fondamenta della pieve di San Lorenzo[9]. Nonostante non si tende a negare che questa zona sia stata in precedenza occupata dagli etruschi, come testimoniato dalla tomba di Bronzetti al confine tra il comune di Carmignano e quello di Signa, l'origine romana sarebbe ulteriormente testimoniata da una lapide presente nella Pieve di San Giovanni Battista su cui era stato scritto

« TALSIAE EVPH ONIVCI EIUS »

Proprio riguardi l'origine romana sono state fatte altre varie ipotesi sulla fondazione della città che per taluni sarebbe avvenuta per mano del console Tito Quinto Flaminio, come documentato da un miliario, mentre per altri Signa avrebbe avuto origine da un accampamento romano, come accade anche per Firenze.

[modifica] Medioevo

Rari sono i documenti riguardanti Signa nel periodo compreso tra le invasioni barbariche e la dominazione dei Franchi. Secondo quanto riportato dallo storico Salvi nella Storia di Pistoia dell'anno 1656, l'imperatore Carlo Magno, dopo aver stipulato un trattato di pace a Pistoia, si diresse verso Firenze e donò al capitano di corte Mainetto Fabroni il castello di Signa[10]. Anche riguardo a questo fatto sono stati sollevati dei dubbi sulla veridicità di quanto avvenuto come lo stesso storico V. Capponi ha sostenuto che la famiglia Mainetto non sarebbe giunta a Signa prima del 1344[11].

I documenti più attendibili risalgono tuttavia al 977 o al 978 (la prima data secondo il Repetti, la seconda secondo lo storico Daivdsohn[12]), anno in cui la contessa Willa donò la Pieve di San Giovanni Battista e la pieve di San Lorenzo al Capitolo Fiorentino.

Da varie fonti si pensa che Signa abbia ottenuto molta fama nella zona di Firenze durante il Medioevo, soprattutto per due motivi: la religione e, come lo era stato in epoca romana, la posizione geografica.

La torre di San Miniato
La torre di San Miniato

Per quanto riguarda l’aspetto religioso, Signa era conosciuta soprattutto per il culto della Beata Giovanna i cui miracoli non solo avevano suscitato la grande devozione da parte dei fedeli, ma contribuirono anche alla crescita della produzione artistica a Signa, attraverso copiose opere dedicate alla “Beata” tra le quali gli affreschi della Chiesa di San Giovanni Battista.

La posizione geografica di Signa, invece, aveva assunto grande importanza per la posizione strategica e il commercio, soprattutto dopo la costruzione del ponte sull’Arno, unico ponte fino al XIV secolo a collegare le due rive dell’Arno e la più importante via di collegamento tra Firenze e Pisa fino al Novecento. Per questo motivo il paese venne assediato dal lucchese Castruccio Castracani nel Trecento, periodo delle sanguinose battaglie tra Guelfi e Ghibellini. Castruccio, che divenne ghibellino, riportò un incredibile vittoria sui fiorentini nel 1325 ad Altopascio, e una volta giunto a Carmignano intraprese un lungo assedio contro Signa che, alla fine, fu conquistata. Nel paese Castruccio insediò il suo quartier generale, battendo perfino delle monete che chiamò "castruccini, e con il controllo su Signa riuscì ad impedire l’arrivo di rifornimenti a Firenze. Vari mesi dopo, però, vedendo che Firenze stava preparando un nuovo attacco, decise di dare fuoco al Castello di Signa e incendiare il ponte sull’Arno per fermare l'avanzata fiorentina. La parte guelfa cercò di riconquistare Signa con un tentativo che finì male. Dopo l'assedio Castruccio lasciò il paese anche se questi episodi scatenarono altre battaglie che si conclusero con la pace di Sarzana nel 1350.

« Il comune di Signa è da credersi di origine piuttosto antica; sia che uno voglia considerare la sua situazione sullo sbocco di due valli, di quelle, cioè, del Bisenzio e del Val d'Arno fiorentino; sia che si rifletta trovarsi esso sulla testa dell'unico ponte che prima del secolo XII attraversasse l'Arno tra Firenze e Pisa; oppure che si consideri che costì l'Arno cessa nella stagione estiva essere navigabile, ovvero che si voglia credere essere esistito nei tempi posteriori al mille davanti a Signa uno scalo merci che dal Porto Pisano a Firenze, e viceversa da Firenze al Porto Pisano si recavano.  »
(E. Repetti, Dizionario geografico fisico storico della Toscana.[13])
Ritratto di Maria Antonietta regina di Francia. In questo dipinto, per il quale fu accusata di favorire il commercio estero, Maria Antonietta indossa un abito in mussola fiamminga e un cappello di paglia italiana, probabilmente della manifattura signese, inviatole dal fratello Pietro Leopoldo, Granduca di Toscana.
Ritratto di Maria Antonietta regina di Francia. In questo dipinto, per il quale fu accusata di favorire il commercio estero, Maria Antonietta indossa un abito in mussola fiamminga e un cappello di paglia italiana, probabilmente della manifattura signese, inviatole dal fratello Pietro Leopoldo, Granduca di Toscana.

La fama di Signa è testimoniata anche da Dante il quale afferma nella Divina Commedia, al XVI Canto del Paradiso, che all’epoca il Gonfaloniere di Firenze, Fazio dei Moriubaldini, veniva proprio dal cittadina signese.

[modifica] Dal Rinascimento all'Ottocento

Nel periodo tra la fine del Medioevo e gran parte del Settecento furono pochi i fatti rilevanti a Signa. Il più importante episodio fu quello del gravoso saccheggio delle milizie di Filiberto d'Orange, che depredò le campagne fiorentine per far tornare al potere i Medici dopo che furono cacciati e fu proclamata la Repubblica a Firenze. Alcuni importanti documenti affermano, inoltre, che Leonardo da Vinci avesse trascorso vari soggiorni a Signa e si fosse recato più volte presso il “Passo delle Fate”, a pochi chilometri dal centro cittadino.

Nel Seicento e nel Settecento non ci fu nessun altro importante evento almeno fino alla fine del 1700, quando si trasferì a Signa il bolognese Domenico Michelacci il quale, attraverso le sue esperienze di coltivazione e lavorazione della paglia, avviò una produzione a larghissima scala di cappelli che segnò la produzione artigianale signese. Le opere di paglia signesi vennero infatti esportate e conosciute in tutto il mondo con il nome di "Cappelli di paglia di Firenze" e Signa venne riconosciuta come uno tra i più importanti centri artigianali che gli sono valsi in seguito l’appellativo di “Città della Paglia”. La fama dell’artigianato di Signa giunse anche alla corte del Luigi XVI, che richiese infatti proprio uno dei cappelli di paglia prodotti nel paese.

Altra attività di notevole importanza fu quella realizzata dalla "Manifattura di Signa" nel settore della ceramica artistica, molto apprezzata da Gabriele D'Annunzio. L'attività, cessata da circa 60 anni, è stata ripresa negli ultimi anni da vari artigiani locali.

Durante la spedizione dei Mille accade un altro importante evento per il paese poiché Giuseppe Garibaldi soggiornò a Signa e in particolare nella zona degli "Arrighi" presso la villa di un fidato amico.

[modifica] Il Novecento

Il Novecento rappresentò per Signa un secolo sia di grandi conferme sia di eventi particolarmente gravi a livello storico, sociale ed economico. Agli inizi del secolo il paese riconobbe nell'artigianato e nella lavorazione della paglia un punto fermo per l'economia signese ma col passare del tempo proprio questo tipo di tradizioni subì la concorrenza di città industrializzate più importanti, come Firenze, a tal punto che varie produzioni cessarono. Con l'avvento del Fascismo, come nel resto di Italia, a Signa si diffuse una politica interamente incentrata sulla figura di Benito Mussolini e sulle leggi razziali. Varie furono le forme propagandistiche che coinvolsero la comunità signese, specialmente di attività tutte incentrate a raccogliere il maggior consenso possibile. In Piazza Cavallotti, che divenne durante il ventennio fascista Piazza 28 Ottobre, fu abbattuto il monumento di Felice Cavallotti e fu il luogo principale ove il partito fascista organizzava le proprie manifestazioni come i saggi ginnici. Durante la Seconda Guerra Mondiale Signa subì molti danneggiamenti ad opera di fascisti e nazisti soprattutto durante il periodo della Resistenza. Il 13 Agosto del 1944 nei pressi di Signa tredici persone, tra le quali molte erano signesi, vennero fucilate dopo una rappresaglia contro un soldato tedesco. La liberazione di Signa avvenne per opera dei partigiani e, in seguito, anche dell’esercito alleato. Nell' Aprile del 1946 si svolsero le prime elezioni amministrative.

Nel Novembre del 1966 Signa e i comuni limitrofi furono inondati dall'Arno durante la cosiddetta "Alluvione di Firenze". Secondo alcuni dati fu inondata il 70% della zona signese[14]: se la vasta parte di territorio sommerso dovette sopravvivere con mezzi di fortuna, anche la parte non sommersa, quella del Castello, subì gravi danni rimanendo a lungo isolata. I primi aiuti giunsero dai volontari residenti a Signa e successivamente da 100 volontari della Misericordia Croce Verde, dai Vigli Urbani di Viareggio, dal 78° reparto della Fanteria Lupi di Toscana, dai Vigili del Fuoco di Parma e Reggio Emilia da cui arrivarono anche il Circolo Gramsci e la Federazione del P.C.I., vari mezzi di sostentamento furono portati dai Comuni di Prato, Calenzano e Lamporecchio e dalla Francia attraverso il Secours Populaire Français. Il Palazzo Comunale e le Suore Passioniste del Castello offrirono letto e alloggi per 140 sfollati[15]. Gravi furono poi i danni subiti con la totale perdita del bestiame, la distruzione dei campi coltivati oltre alla crisi degli alloggi visto che le case inondate era risultate inabitabili. Il consiglio Comunale del 9 Novembre del 1966 scrisse:

« Il sindaco tenne in considerazione che i signesi malgrado tutto, per il loro spirito di lavoro e di intraprendenza se saranno aiutati dallo Stato, riusciranno a far risorgere Signa e conclude con il rivolgere un particolare appello ai locali industriali e datori di lavoro artigiani, affinché evitino licenziamenti di operai che potranno essere utilizzati con i lavori di ripresa delle fabbriche e degli opifici.  »
(Consiglio comunale del 9 Novembre 1966, delibera n°89/CC/9.11.66, Esame della situazione determinata dall'alluvione del 4 Novembre[16])

[modifica] Il Castello di Signa, le porte e il ponte

Il Castello è situato nella parte più alta del paese, sulla rive destra del fiume Arno e vicino alla confluenza col fiume Ombrone, in una zona di grande importanza strategica come avamposto delle truppe fiorentine del Quattrocento.

Vista de Il Torrino
Vista de Il Torrino

Nonostante i mutamenti avvenuti nei secoli consisteva in una cerchia di mura abbastanza schematica e ovoidale, costruita circa nel IX sec. d.C. per difendersi dai saccheggi dei predoni barbari, ed in particolare, di quello avvenuto nel 825 d.C. quando alcuni vascelli vichinghi risalirono l'Arno per depredare il palazzo del vescovo di Fiesole. Le mura sono in parte distrutte e tutt'oggi visibili solo in alcune zone del paese come nel convento delle suore passioniste mentre sono rimaste intatte quattro alte torri (tra cui il Torrino e la Torre di Settentrione). Il Castello di Signa disponeva di tre porte situate in punti strategici e ben definiti per la sicurezza del paese: la porta di San Miniato, ancora esistente, nella zona a sud-ovest e tutt'oggi ornata dagli stemmi del Comune di Firenze, della casa d'Angiò e di Parte Guelfa, la porta di Via Dante Alighieri nella parte a nord-est di cui, nonostante sia stata distrutta, è possibile vedere alcuni resti ed infine la porta di Via dell'Orologio, destinata a mettere in comunicazione il Castello con il ponte sull'Arno [17].

Proprio quest'ultimo simboleggiava l'importanza che aveva Signa in quel tempo poiché era l'unica via, ad eccezione di quella di Fucecchio sulla via Francigena, a poter collegare la vicina città di Firenze con quella di Pisa e quindi con il mare. Sono incerte le informazioni sulla sua origine anche se ci sono testimonianze che collocherebbero la costruzuione del ponte prima del 1217. Originariamente era di struttura lignea ma più volte venne distrutto o ne fu modificato l'aspetto per soddisfare lo sviluppo urbano. Secondo le cronache e i documenti giunti a noi, era costantemente monitorato e riparato[18] come accadde nel 1333 quando una piena distrusse a Firenze Ponte Vecchio[19] e il ponte di Signa subì danni più o meno gravi.

[modifica] Lo stemma

[modifica] Storia

Lo stemma di Signa
Lo stemma di Signa

Lo stemma del Comune di Signa fu ufficialmente scolpito su pietra nel 1393 e venne posto su quello che allora era l'architrave del portale maggiore della Chiesa di San Giovanni Battista. Originariamente, secondo una cronaca dell'epoca, nella Chiesa di Santa Maria in Castello venne fuso nel 1266 su una campana un piccolo stemma che raffigurava il ponte signese con quattro arcate.

Lo stemma del 1393 venne fregiato del ponte di Signa, con sette fornici di eguale ampiezza e di una torre merlata in riferimento all'antica torre inglobata nel palagio nella zona di Lastra a Signa[20].

Secondo una testimonianza del Cinquecento, con il susseguirsi dei lavori sul ponte di Signa, quest'ultimo venne riprodotto nello stemma differentemente dall'originario con sette fornici in cui quella centrale era la più alta.

L'attuale stemma del Comune di Signa è stato concesso nel 2003 dall'allora Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi attraverso il Dipartimento del Cerimoniale di Stato sezione Ufficio Onorificenze e Araldica pubblica[21].

[modifica] Composizione dell'emblema

  • Stemma: secondo i dati dell'Ufficio Onorificenze e Araldica pubblica lo stemma del Comune di Signa è costituito da
« campo di cielo, al ponte di tre archi, uscente dai fianchi, gli archi laterali visibili solo in parte e più esigui, fondato sullo specchio d'acqua, di azzurro, fluttuoso di argento, esso ponte visto in prospettiva, di argento, murato di nero e sostenente a sinistra tra i due archi la torre quadra, d'argento, murata di nero, vista in prospettiva, merlata alla guelfa con tre merli angolari visibili, e con sei merli visibili, tre e tre, essa torre con la porta volta a destra, di nero, sormontata dal giglio di Firenze, di rosso, finestrata di due di nero, nel lato privo di porta; il tutto sotto il capo di azzurro, seminato di gigli d'oro e caricato dal rastrello di cinque denti, di rosso, con la sola traversa orizzontale prolungata fino ai lembi dello scudo, i denti posti come nel rastrello non prolungato. »
(Dipartimento del Cerimoniale di Stato - Ufficio Onorificenze e Araldica pubblica, 2003 [22])
  • Gonfalone: lo stemma è su un drappo bianco.

[modifica] Società

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti


Dal 1981 al 2001 secondo i dati ISTAT la crescita demografica a Signa è graduale e in linea con il fenomeno dello spopolamento di aglomerati urbani più consistenti. Dal 1991 al 2001 la crescità è aumentata del 6,28% pari a quasi 1000 abitanti in più. Il periodo compreso dal 2001 al 29 Febbraio 2008, invece, dimostra un cambio di tendenza poiché le stime di crescita sono raddoppiate passando dai 15.433 ai 17.913 abitanti.

[modifica] Etnie

Secondo i dati Demo ISTAT [23] nel 2006 la popolazione straniera residente presso il Comune di Signa era di 1354 persone similmente ripartita in 691 maschi e 663 femmine di cui 399 minorenni. A livello di crescita demografica, la popolazione di origine straniera del Comune di Signa nata in Italia è di 241 neonati di cui 127 maschi e 114 femmine.

[modifica] Lingua e Dialetti

La lingua più diffusa è ovviamente quella italiana anche se nella lingua parlata viene utilizzato il dialetto toscano nella variante fiorentina.

[modifica] Religione

La religione più diffusa è sicuramente il cristianesimo e specialmente la confessione cattolica come testimoniato dai vari luoghi di culto.

[modifica] Luoghi d'interesse

[modifica] Chiese

Chiesa di San Giovanni Battista (o della Beata)
La Chiesa di San Giovanni Battista, chiamata anche Pieve della Beata si innalza sull'attuale Piazza Cavour a Signa. Donata dal vescovo fiorentino Rambaldo nel 964 d.C. nel corso del Trecento e del Quattrocento acquistò importanza come principale luogo di culto del territorio signese poiché conteneva, e tutt'oggi contiene, le spoglie della Beata Giovanna. Vari sono gli affreschi contenuti nella Pieve di San Giovanni Battista attribuiti per lo più al Maestro di Signa oltre ad una Fonte Battesimale della Bottega dei Da Maiano [24].
Pieve di San Lorenzo
Come per la Pieve di San Giovanni Battista, anche la Chiesa di San Lorenzo fu donata al Capitolo Fiorentino dal vescovo Rambaldo nel 964 d.C.. Divenne nel corso dei secoli luogo di sepoltura della più importanti famiglie signesi, come i Macci e i Lenzi. All'interno sono conservati affreschi che furono assegnati a vari artisti come il Maestro di Signa e Pietro Nelli, oltre a varie tele del pittore fiorentino Raffaello Navesi ed ad una cassa lignea attribuita a Pietro da Gambassi. Negli ultimi anni, durante i lavori di restaurazione della chiesa, sono state trovate alcune tombe "a cappuccina" di epoca longobarda. Oggi è anche la sede del Corteo storico di Signa[25].
Chiesa di Santa Maria in Castello
Situata nella parte più antica della città, il Castello, fu donata dalla contessa Willa nel 978 d.C. alla Badia Fiorentina, fondata proprio dalla medesima in quell'anno. Contiene al suo interno un dipinto di Sigismondo Coccapani (L'adorazione dei Magi, del 1617) e, come già detto in precedentemente, un affresco attribuito a Cimabue sulla quale origine oggi si sta discutendo[26].
Chiesa di San Miniato
Le origini della chiesa sono ancora sconosciute e contrastanti poiché alcune fonti affermano la data della costruzione prima del 1000 nonostante i primi documenti risalgano al 1224 e al 1243. Frutto di varie ristrutturazioni, è presente una lapide in dedica al bolognese Domenico Michelacci, personalità di spicco dell'artigianato signese nel Settecento dopo che ebbe dato nuovo impulso alla produzione di paglia a Signa[27].
Chiesa di San Mauro
Secondo alcuni documenti sarebbe stata costruita per opera dei benedettini della vicina Badia di San Salvatore a Settimo. Al suo interno sono conservati la grande pala d'altare in terracotta raffigurante la Madonna col Bambino tra San Jacopo minore e San Filippo attribuita alla bottega dei Della Robbia[28].
Chiesa di San Pietro a Lecore
Fondata dagli imperatori di Germania prima del 866 d.C. venne dedicato come monastero dell'imperatore Ottone. La classicità architettonica della chiesa richiama allo stile di Giovanni della Robbia al quale, secondo alcuni studiosi, può essere attribuita. All'interno sono conservati vari dipinti[29].
Chiesa di Sant'Angelo a Lecore
Dagli studi di alcuni storici, la chiesa era stata dedicata a San Michele Arcangelo come risulta anche da vari documenti che attestano la costruzione prima del 4 Marzo 1034. Contiene al suo interno vari dipinti tra cui quello di Bernardino Monaldi, Madonna col Bambino e Santi (1589)[30].
Chiesa del Beatino
Fu costruita su quella che originariamente era la casa della Beata Giovanna.

[modifica] Piazze

Piazza Cavour
Piazza Cavour è sede della Chiesa di San Giovanni Battista e il principale punto di ritrovo della comunità signese. Divenne conosciuto nel corso dei secoli come principale centro religioso delle Signe (ovvero Signa e il comune limitrofo di Lastra a Signa) ed è per questo motivo che a livello urbano molte delle strade principali e del centro storico confluiscono nella Piazza. Nella parte opposta alla Pieve della Beata Giovanna si trova il settecentesco Palazzo Scaffai.
Piazza della Repubblica
Piazza della Repubblica, originariamente realizzata nel 1912 con il nome di Piazza Umberto I, è sede della vita politica signese. Modificata nel 1936 secondo il progetto dell'architetto Fantappié, è costituita nella parte più alta dalla sede del Comune di Signa, nella parte centrale dai giardini pubblici che secondo il progetto originario servivano a dare l'immagine di concezione ottocentesca di questa che era una nuova area urbana signese, nella parte più bassa da Via Roma, via principale del traffico urbano della città.

[modifica] Ville

Villa Castelletti
Panoramica di Villa Castelletti
Panoramica di Villa Castelletti
Secondo alcune testimonianze la costruzione della villa risalirebbe all'inizio del Quattrocento sotto il patronato della famiglia Strozzi. La villa passò nel corso dei secoli tra varie proprietari illustri quali la famiglia Lapi, gli Uguccioni e il poeta Guido Cavalcanti, amico di Dante Alighieri. Proprio la famiglia Cavalcanti ampliò la struttura di Villa Castelletti aggiungendo due corpi laterali e, sul corpo centrale, il secondo piano e l'altana che oggi è il simbolo di Villa Castelletti.
Dalla seconda metà dell' Ottocento, per merito del Conte Leopoldo Cattani Cavalcanti, la proprietà si trasformò in una tenuta modello in seguito a vari interventi ed ad iniziative culturali, come la fondazione dell'Istituto Agrario Filantropico. Agli inizi del Novecento la proprità passò ai Conti Montagliari, di origine germanica. Tutt'oggi la villa è di proprietà privata, ma ospita iniziative culturali pubbliche come la premiazione del premio letterario intitolato a Mario Luzi, organizzato per le scuole.
Villa San Lorenzo
Situata nei pressi della Pieve di San Lorenzo e a fianco della collina di San Miniato, l'intero complesso è formato da due ville, l'una databile intorno al Quattrocento mentre l'altra tra la seconda metà del Cinquecento e la prima del Seicento[31]. Scarse sono le informazioni storiche riguardanti la prima parte, mentre è noto che la seconda fu costruita dai Del Rosso, potente e nobile famiglia della nobiltà fiorentina e famosa per la sua collezione di opere d'arte. La proprietà di entrambe le ville passò tra varie famiglie e personaggi illustri, come Leon Battista Alberti o la famiglia de "I Mori Ubaldini" (a cui apparteneva il Gonfaloniere di Firenze citato da Dante nella Divina Commedia) fino ad essere gestita, attualmente, da una società privata[32]. La costruzione più importante è a forma di L e avrebbe contenuto, secondo la testimonianza del pittore Santelli, vari affreschi e oggetti di valore tali da definirla come la più bella villa di Signa[33]. Sulla facciata è ancora possibile vedere lo stemma dei Moriubaldini Alberti e la scritta
« Cor magis tibi Signa pandit  »
«  A te Signa apre più il cuore  »
dedicato alla bellezza e magnificenza di tale villa.

[modifica] Altre ville a Signa

Varie furono le ville costruite tra il tardo Medioevo e il periodo rinascimentale in modo tale da venire incontro a quelle che erano le esigenze delle famiglie benestanti e ricche dell'area fiorentina. Varie sono le testimonianze di quanto la nobiltà abbia preferito questi luoghi, come è stato testimoniato dal pittore Giuseppe Zocchi che nel 1774 raffigurò in Vedute delle ville e d'altri luoghi della Toscana il paesaggio signese[34]. Proprio Signa, diventando col passare del tempo una località di grande interesse per la nobiltà fiorentina, ospitò nelle sue ville personaggi illustri come Gabriele D'Annunzio e Giuseppe Garibaldi. Tra le più importanti, oltre a quelle già citate, ci sono:

  • Villa Mancini in località la Villa
  • Villa Le Selve in località le Selve
  • Villa La Quarnarina
  • Villa I Pitti

[modifica] Musei

Museo della Paglia e dell'intreccio
Il museo, interamente dedicato alla produzione della paglia a Signa, nacque su iniziativa dal Gruppo Archeologico Signese con la collaborazione di alcuni industriali del territorio e del Comune di Signa. All'interno sono conservati reperti di lavorazione industriale dell'Ottocento e, soprattutto, i cappelli di paglia di Signa.

[modifica] Cultura

[modifica] Arte

Ricco è il patrimonio artistico e culturale a Signa, città che ha ospitato ed è stata il luogo di nascita per vari artisti nel corso dei secoli. Vari sono gli affreschi realizzati nelle chiese di Signa e di particolare valore e importanza a livello culturale e religioso sono le opere presenti nella città.

Nel Novecento sono importanti in ambito artistico alcune personalità che a livello artistico diedero lustro a Signa. Tra questi ci furono Alimondo Ciampi, che dedicò gran parte delle proprie opere all'universo femminile e di cui alcune sculture sono ora visibili nei pressi dei giradini comunali di Piazza della Repubblica a Signa, Bruno Catarzi, Giuseppe Santelli ed Alvaro Cartei. Di quest'ultimo è l'immagine della Beata Giovanna nel tabernacolo all'imbocco di Via dei Renai e il dipinto San Miniato del 1992.

[modifica] Dal Duecento al Quattrocento

Le testimonianze pittoriche del terriorio signese giunte fino ad oggi sono solo una minima parte della produzione artistica dell'epoca. Gran parte delle opere consistevano in superfici affrescate e in tavole a fondo d'oro, per la maggior parte andate disperse o consumate col passare del tempo, ad eccezione di alcuni tabernacoli e di alcune opere del Maestro di Signa. Molti degli artisti chiamati ad affrescare le pareti interne ed esterne delle chiese signesi erano già affermati e conosciuti nelle loro città di origine, tra cui Firenze che attraverso il suo influsso politico-amministrativo in gran parte condizionò le scelte artistiche a Signa.

Tabernacolo di Benedetto Michelino in Via dell'Edera
Tabernacolo di Benedetto Michelino in Via dell'Edera

Parte di quella produzione artistica tutt'oggi rimasta, che comunque conta quantitivamente e qualitativamente un vasto numero di opere, è oggi visibile tra le principali chiese del paese. All'interno della chiesa di Santa Maria in Castello rimane una parte della Crocifissione, su cui dal 1971 al 1973 sono stati effettuati degli inerventi di restauro, originariamente attribuita a Cimabue come affermò nel 1806 il priore dell'epoca, tale Giannini. Tra i critici moderni vengono seguite due correnti contrastanti tra di loro: c'è chi sostiene l'illustre paternità e c'é chi sostiene che sarebbe attribuibile ad un autore vissuto all'ombra sia di Cimabue sia di Giotto[35] .

Altre opere importanti sono gli affreschi trecenteschi di Pietro Nelli presenti nella Pieve di San Lorenzo raffigurati tra il 1365 e il 1370 sulla parete destra della chiesa di cui il più importante è San Lorenzo e le anime del Purgatorio con riferimento alle fonti agiografiche che indicherebbero come alla sua morte San Lorenzo sia disceso agli Inferi e poi salito al Paradiso. Altri affreschi di grande importanza culturale sono quelli presenti nella Chiesa di San Giovanni Battista, attribuiti al Maestro di Signa e al Maestro del 1441 che raffigurarono, il primo sulla parete sinistra e il secondo su quella destra, i miracoli attribuiti alla Beata Giovanna. Secondo la critica, per quantro riguarda il Maestro del 1441, venne usato negli affreschi uno stile arcaico nonostante l'artista avesse realizzato ottime scene dal punto di vista narrativo. Per il Maestro di Signa, invece, venne rinnovato lo stile rimanendo, comunque, fedele alla visione popolare delle immagini sacre.

Attribuiti al Maestro di Signa ci sono vari tabernacoli visibili oggi lungo le strade del centro storico del paese.

Per quanto concerne la produzione scultorea fu di gran lunga quantitativamente inferiore a quella pittorica. Di epoca medievale sono poche le sculture presenti nel territorio signese poiché è possibile citare solo alcuni rilevi murari, per lo più identificabili con bassorilievi, raffiguranii contesti religiosi. Unica importante opera di questo periodo fu la fonte battesimale della Pieve di San Giovanni Battista, attribuita alla bottega di Benedetto da Maiano secondo i precisi segni di stile utilizzati. Un'altra scultura importante fu quella commissionata a Luca della Robbia per lo stemma di Signa del 1446.

[modifica] Dal Cinquecento all'Ottocento

Differentemente dalla precedente epoca, la produzione pittorica che va dal Cinquecento all'Ottocento, seppur cospicua, è qualitativamente inferiore. Nel Cinquecento furono privilegiati gli orientamenti culturali e stilistici dell'arte fiorentina dell'epoca ed in particolar modo l'arte di Raffaello, il Manierismo, le inflessioni più devote alla Controriforma e al tardo Barocco come testimoniato sia dalla Madonna col Bambino e San Giovannino, sia dall' Annunciazione, entrambe della Pieve di San Lorenzo, sia da altre opere sempre prettamente di carattere religioso. La produzione artistica del Seicento, invece, fu rappresentata a Signa da vari artisti promettenti. Prima fra tutti è la tela attribuita a Sigismondo Coppacani raffigurante l'Adorazione dei Magi del 1617 originariamente eseguita per la chiesa fiorentina di San Baldassare e poi, nel 1809, acquistata dal priore Gaetano Giannini, già citato in precedenza. Anche la produzione artistica del Settecento e Ottocento ebbe a Signa rappresentati della pittura di notevole attraverso opere che dimostrarono il forte legame che la città aveva con la propria patrona, la Beata Giovanna. Tra le più importanti ci sono due dipinti commissionati nel 1775 e raffiguranti Il miracolo della grandine e La morte della Beata Giovanna.

Per la scultura poche furono le opere pervenute e di cui si ha traccia. L'unica importante fu il bassorilievo presente nella Chiesa di San Mauro in cui veniva rappresentata la Madonna col Bambino i quali resti sono stati solo ultimamente ricomposti come in origine soprattutto perché alcuni di questi furono staccati e rivenduti a dei collezionisti.

[modifica] Il Novecento

Questo periodo storico fu caratterizzato da un cambiamento nella produzione artistica: la pittura lasciò posto alla scultura e, in particolar modo, all'artigianato il quale predominò in questo secolo a Signa. Quattro sono state le figure principali a cui ci si riferisce:

Statua di Alimondo Ciampi in Piazza della Repubblica
Statua di Alimondo Ciampi in Piazza della Repubblica

Le maestranze signesi riuscirono a diventare famose anche nel mondo, non solo quindi a livello locale, rinnovando l'interesse per l'elezione di Firenze e della Toscana come principale centro artistico d'Italia. Un ruolo fondamentale venne giocato dalla Manifattura di Signa di cui alcuni degli artisti citati poco più sopra facevano parte. Signa divenne il principale centro di produzione artigianale dell'area fiorentina attraverso sia l'artigianato sia la paglia, ruolo che successivamente gli è valso l'appellativo di Signa: Città della Paglia.

Tra gli artisti maggiormente annoverati ci fu Alimondo Ciampi che fin da giovane iniziò la sua attività artistica, sopratutto di scultore. Tra le opere principali ci furono Piedino Ferito, Formica, Abbandonata, Piccola Bagnante, La morte di Ofelia e Bagnante al sole, tutte sculture dedicate all'universo femminile cui Ciampi tributò un grande omaggio. Importanti furono le opere di Bruno Catarzi, legato alla Manifattura di Signa così come Giuseppe Santelli il cui padre, Pietro, ne era il fondatore. Di notevole rilevanza artistica per Signa era il legame tra Giuseppe Santelli e l'allievo Alvaro Cartei soprattutto nella pittura. Come Marco Moretti disse ne Le Virtù..

«  Maestro e allievo seduti uno di fornte all'altro si ritraevano, in un esercizio continuo che al di là della disciplina del "mestiere" rappresentava una ragione di vita, improntata a una necessità di pensare e di parlare tramite immagini[36] »

[modifica] Personaggi legati a Signa

Oltre agli artisti sopra citati:

  • Boncompagno da Signa: nacque nel 1175, divenne un letterato ed insegnante di Grammatica e Retorica all'università di Bologna. Fu autore di vari ed importanti testi riguardanti la formazione filosofica e filologica. Secondo i documenti pervenuti a noi morì a Firenze dopo l'anno 1240.
  • Beata Giovanna: pastorella da giovane, per la sua devozione e, secondo i canoni ecclesiastici, per i suoi miracoli, divenne beata e patrona del territorio signese. A lei è dedicata la Festa della Beata Giovanna.
  • Fra' Morando da Signa: divenne un maestro di teologia tra i frati eremiti di Sant'Agostino e fu il principale confessore ed esecutore testamentario di Giovanni Boccaccio. Morì il 10 giugno 1387.
  • Don Carlo Michelagnoli: fu membro dell'Accademia fiorentina dei Georgofili e maestro di Gaetano e Bettino Ricasoli.
  • Sorelle Gramatica: Irma ed Emma, attrici di teatro. Scelsero come propria dimora la villa "La Quarnarina" a Signa. Durante la loro permanenza ospitarono più volte Gabriele D'Annunzio.

[modifica] Istruzione

Le scuole del territorio signese fanno tutte parte dell'Istituto Comprensivo di Signa, cioè sono coordinate da un'unica direzione didattica. Tra queste fa eccezione la scuola primaria Collodi che al contrario dipende dall'Istituto Comprensivo di San Donnino. Per quanto corncerne gli asili nido è presente soltanto uno (Asilo Nido il trenino) mentre le scuole dell'infanzia o materne statali presenti sul territorio sono un totale di 5 di cui 3 a Signa (Arrighi, Rodari e Don Milani) e 2 nelle frazioni di San Mauro a Signa (Scuola dell'infanzia San Mauro a Signa) e di Sant'Angelo a Lecore (chiamata con lo stesso nome della frazione)[37]. Le scuole primarie o elementari statali, invece, sono 4 ripartite rispettivamente in 2 scuole a Signa (Leonardo da Vinci e Dante Alighieri), 1 nella frazione di San Mauro (Alimondo Ciampi) e 1 appartenente all'Istituto Comprensivo di San Donnino, compresa tra il comune signese e quello di Campi Bisenzio (Collodi)[38]. Il territorio signese, inoltre, conta di 1 scuola secondario di primo grado statale (Alessandro Paoli)[39].

Nel Comune di Signa, inoltre, sono presenti 4 scuole private, tutte situate a Signa (Asili Nido Stella stellina e Fate e Folletti, scuola dell'infanzia Mater Dei e scuola primaria parificata e secondaria di primo grado Beata Giovanna).

A livello storico la scuola tra queste di maggior rilievo è quella primaria Leonardo da Vinci costruita tra il 1926 e il 1932[40] la cui facciata segue lo stile rinascimentale e, nel complesso, è principalmente composta da due teorie di finestre e da due eleganti rampe di scale[41].

[modifica] Biblioteca e Ludoteca

Il comune di Signa conta di una ludoteca comunale situata in Via Dante Alighieri e una sola biblioteca comunale, situata in Via degli Alberti precisamente nello stesso edificio del Museo della Paglia e dell'Intreccio.

[modifica] Cinema e Teatro

Piazza Ugo Pratelli
Piazza Ugo Pratelli

Fino ad una decina di anni fa erano presenti a Signa 3 cinema che nel corso degli anni sono andati in fallimento o sono stati demoliti. Dove sorgeva il Cinema Odeon adesso è stato costruito un condominio, mentre al posto del vecchio Cinema Centrale adesso è presente una piazza intitolata a Ugo Pratelli che rientra nel progetto di rivalutazione della zona detta Costa.

È di recente costruzione la Sala Blu di Via degli Alberti, piccolo teatro in cui vengono svolti eventi di vario tipo tra cui alcune delle rappresentazioni teatrali delle scuole signesi. Nella vicina frazione di San Mauro a Signa si trova il Teatro-Cinema Lux.

[modifica] Musica

A Signa, oltre al gruppo dei musici del Corteo Storico, è presente il gruppo della filarmonica di Signa Giuseppe Verdi. Entrambi vengono utilizzati sia nelle principali manifestazioni del paese sia in altri contesti.

[modifica] Cucina

La cucina signese è inevitabilmente legata a quella toscana ed ad alcune ricette tipiche locali come la cosidetta e famosa ribollita, minestrone composto da pane e ortaggi vari. Particolarmente interessante è la cucina medievale signese, riproposta annualmente durante un banchetto medievale, per cui vengono realizzati alcuni tra i più importanti alimenti e bevande del Medioevo come, ad esempio, il vino fruttato.

[modifica] Economia

[modifica] Economica storica

[modifica] Dalle origini al Settecento

All'origine della sua fondazione il paese si sarebbe sviluppato grazie al terreno fertile, alla vicinanza al fiume Arno e al commercio. Rari sono i documenti scritti pervenuti a noi fino ad oggi riguardo all'economia dell'epoca romana, di cui si hanno notizie solo attraverso alcuni reperti archeologici. Differentemente sono varie le testimonianze risalenti all'inizio del nuovo millenio in cui venne descritto come a livello economico Signa stesse ottenendo una certa importanza nel territorio fiorentino.

Un campo di grano a Signa
Un campo di grano a Signa

Uno dei motivi principali di questa crescita economica viene riferito alla posizione strategica del paese e, in paricolar modo, alla costruzione del ponte sull'Arno che, come già detto, era l'unica via di comunicazione tra Firenze e Pisa. Signa iniziò, quindi, a diventare importante come luogo di commercio attraverso una costante crescita che contribuì allo sviluppo sia urbano sia artistico-culturale. L'economia signese dell'epoca si basava principalmente sull'agricoltura, come anche altri paesi limitrofi, con tecniche di innovazione prevalentemente rurali. Col passare del tempo, però, iniziò a prevalere come produzione principale la raccolta e, soprattutto, la lavorazione della paglia come a livello artistico è stato dimostrato attraverso vari dipinti raffiguranti le trecciaiole, ovvero le raccoglitrici della paglia.

Tale prodotto ebbe una svolta decisiva nel Settecento con l'arrivo del bolognese Domenico Michelacci il quale sperimentò nuove tecniche di lavorazione per ampliare la produzione del prodotto e rivenderlo in tutto il mondo.

[modifica] Il Novecento e la Manifattura di Signa

Il Novecento segnò invece l'inizio della produzione artigianale di ceramiche e terracotte. Importante fu infatti la fondazione della Manifattura di Signa che dagli inizi del secolo appena passato fino alla fine del secondo dopoguerra diede vita ad una crescente e costante economia artigianale. L'attività produttiva ebbe inizio nel 1895 per opera di Angelo e Camillo Bondi che ripresero già il lavoro svolto in precedenza nella Società fornace di Signa appartenuta al primo dei due fratelli.

La posizione occupata dalla fabbrica a Signa nella zona de La Costa che si trova nei pressi del fiume Arno, fu sostanzialmente strategica vista la vicinanza con la stazione ferroviaria e quindi con la possibilità di trasportare più velocemente le merci in città come Pisa o Livorno.

Se i primi modelli consistevano in calchi di sculture celebri, nel corso di pochi anni la Manifattura signese riuscì ad ampliare la propria produzione presentando una serie di arredi per il giardino che ottennero un'importante successo nell esposizioni del 1896 e 1897 presso la Festa dell'arte e dei fiori a Firenze. Proprio queste mostre, di rilievo internazionale, permisero ai fratelli Bondi di lanciare i propri prodotti su vasta scala: numerose furono le partecipazioni a varie mostre, comme quella del 1898 a Torino (nel' Esposizione generale di Torino) e vari furono gli ammiratori di tali opere che strinsero un forte legame di amicizia con i fratelli Bondi, come Gabriele D'Annunzio e Giacomo Puccini. Lo stesso poeta fu ospite per molte volte dei fratelli Bondi a Signa e acquistò vari oggetti d'arredo per la sua villa sulle colline di Firenze, a Settignano. In particolar modo erano presenti riproduzioni di sculture di arte greca e arte rinascimentale, prefettamente abbinate tra loro, che testimoniavano quanto fosse importante per il poeta il proprio spirito di trasformazione psichica a cui si riferiva come principale obbiettivo nelle sue opere a cavallo tra l'Ottocento e il Novecento[42].

Per la Manifattura di Signa fu importante la produzione di opere che riuscivano a coniugare l'arte classica e rinascimentale con quella più moderna. Ciò gli valse ottime critiche e apprezzamenti da parte di giornalisti dell'epoca durante le varie mostre cui partecipava.

Proprio attraverso questa rinomata fama furono fatte importanti commissioni da parte del tenore Enrico Caruso che si valse a lungo delle opere dell'artista Giuseppe Santelli per la sua villa situata nelle vicinanze di Signa.

Della Manifattura di Signa venne scritto:

« Conoscete quelle affascinanti imitazioni di ogni sorta di antichità realizzate con una terracotta particolarmente dura e resistente? C'è qui una Manifattura cha ha il suo stabilimento a Signa, la cui produzione è perfetta persino nelle tonalità, nel colore e nel suono del bronzo! Fra i suoi più recenti successi c'é Perseo che ha ingannato parecchi conoscitori. E vi sono angeli, Madonne, busti, vasi, caminetti, portali, ninnoli, così numerosi da non poterli menzionare  »
(Marion Henry Speilmann[43])

Non furono risparmiate, però, alcune dure critiche come avvenne durante l' Esposizione Mondiale di Sant Louis ove una piccola rappresentanza italiana fece parte subendo aspri commenti. Ma proprio attraverso questo tipo di mostre che la Manifattura di Signa riuscì a mostrarsi al pubblico internazionale tanto che numerose personalità di spicco a Washington richiesero le opere della manifattura per le proprie sontuose ville[44].

Con la morte di Camillo Bondi nel 1929, però, iniziò il periodo discendente della produzione della manifattura e conseguì, poi, al definito declino. Ciò fu dovuto ad un susseguirsi di varie gestioni che, pur riprendendo le tecniche dei fratelli Bondi, non ottennero grande successo. Dopo circa un decennio dalla morte del fondatore, nel Giugno del 1940 la produzione passò alle famiglie Fantacci e Montecchi che cercarono di risollevare la situazione economica della Manifattura con discreti successi i quali, nonostante tutto, non migliorarono la situazione. Tra il 1947 e 1952, passando alla contessa Pallavicini di Roma, si tentò un riammodernamento degli stabilimenti che non ebbe effetti positivi poiché molti degli immobili della Manifattura dovettero essre venduti. Per questa situazione conomia precaria la Manifattura di Signa fu costretta a chiudere nel 1952.

Solo nell'ultimo decennio questa attività è stata ripresa da alcuni artigiani locali che hanno contribuito a riportare in auge anche la produzione della paglia.

[modifica] Economia attuale

[modifica] Turismo

L'economia su cui si basa principalmente Signa è il settore terziario ed in particolar modo il turismo. Vari sono gli aspetti turistici da cui il paese trae beneficio: primo fra tutti il turismo culturale che, specialmente negli ultimi anni, è tornato in auge sia grazie ad eventi particolarmente suggestivi come le rievocazioni storiche sia attraverso un ritrovato interesse verso la storia e le tradizioni dei paesi più piccoli. Secondariamente Signa viene scelta per la sua vicinanza a Firenze e, soprattutto perché molte delle strutture ricettive come alberghi, bed & breakfast etc. sono finanziariamente più accessibili ed economiche rispetto a quelle del capoluogo toscano.

[modifica] Artigianato

Seppur col passare del tempo abbia avuto alcune leggere flessioni, la produzione artigianale occupa un posto importante nell'economia signese. In particolar modo l'artigianato a Signa è strettamente legato a quello dell'area fiorentina pur seguendo la tradizione locale di lavorazione della terracotta e, soprattutto, della paglia. Oggi la prima è predominante rispetto alla seconda la quale, col passare del tempo, ha perso la sua importanza originaria. Tra le principali produzioni a cui l'economia signese fa riferimento è importante anche la pelletteria.

Secondo i dati forniti dal CNA di Firenze, il periodo di maggiore crisi della produzione artigianale è avvenuto nel biennio 2003-2005 che ha gravato anche sul volume di forza-lavoro, visto l'aumento di contratti a tempo determinato[45]. Differenti, invece, i dati relativi al 2006 che hanno registrato una buona crescita nel rapporto domanda-offerta beneficiando anche sotto il profilo contrattuale: i contratti tipici hanno ripreso ad essere maggioritari (circa 80%[46]) ed è stato registrato un leggero aumento nelle assunzioni a tempo indeterminato (circa +1,45%[47] nel primo semestre e +7,21%[48] nel secondo) con una conseguente diminuzione dei contratti a tempo indeterminato (primo semestre -3,57%[49] e secondo semestre -5,22%[50]). Interessanti i dati relativi alla forza-lavoro che hanno registrato una netta predominanza maschile rispetto a quella femminile (il 60%[51] per quella maschile e il 40%[52] quella femminile) mentre, per quanto riguarda la struttura demografica, è notevolmente maggiore quella parte di lavoratori compresi nella fascia medio-bassa[53] (cioé tra i 20 e i 39 anni). Nelle qualifiche professionali è maggiore la presenza di figure operaie (il 70%[54]) rispetto a quella delle forze impiegatizie (il 13%[55]). Buona anche la percentuale della componente extra-comunitaria che si attesta al 12%[56].

[modifica] Frazioni

[modifica] San Mauro a Signa

Conta circa 2554 abitanti ed è situata a 37m di altitudine. Importante a livello storico per la Chiesa di San Mauro e per il ricorrente Carnevale di San Mauro che si svolge lungo le strade della frazione.

[modifica] Lecore

Situata nei pressi di Villa Castelletti, è formata da 250 abitanti e si trova a 40m di altitudine. Ivi si trova la Chiesa di San Pietro a Lecore.

[modifica] Sant'Angelo a Lecore

Di 453 abitanti ed ad un'altezza di 36m di altitudine, è suddivisa tra il comune di Signa e quello di Campi Bisenzio.

[modifica] San Piero a Ponti

Viene ricordata per l'uccisione nel 1944 di tredici persone ad opera dei nazisti. In ricordo delle vittime è posta in Via dei Martiri, luogo dell'accaduto, una lapide commemorativa.

[modifica] Feste e manifestazioni

Durante tutto l'anno, a Signa ci sono varie manifestazioni culturali che coinvolgono l’intera cittadinanza. Si tratta soprattutto di feste religiose di grande importanza per l’intera comunità signese poiché strettamente legate alla storia e alla cultura del paese e soprattutto al Medioevo e al culto della patrona di Signa, la Beata Giovanna.

[modifica] I quattro “popoli” di Signa

Signa anticamente era divisa in quattro “popoli”, delle vere e proprie contrade in stile senese, che hanno preso successivamente i nomi dalle quattro chiese del centro storico, principali punti di incontro della Signa Medievale.

I quattro “popoli" della comunità signese sono rispettivamente “il popolo di San Lorenzo”, “il popolo di San Giovanni Battista”, “il popolo di San Miniato” e “il popolo di Santa Maria in Castello”.

[modifica] Il corteo storico di Signa

Per approfondire, vedi la voce Corteo storico di Signa.

Il Corteo Storico di Signa è nato dalla volontà di alcuni cittadini signesi durante la seconda metà del Novecento con l’intenzione di riproporre le usanze e i costumi medievali che avevano segnato la storia del paese ed è costituito specialmente dai gruppi di volontari che hanno come unico scopo quello di sfilare per rappresentare la propria comunità.

Nel corso degli anni questa iniziativa ha avuto grande successo tra i cittadini ed è cresciuta la passione per il Corteo. Molti sono stati e sono tutt’oggi le persone che vogliono sfilare nelle feste del paese, specialmente i più piccoli.

Nel Corteo viene rappresentata la comunità signese del Trecento, con costumi medievali che raffigurano le caratteristiche della società dell’epoca: un esempio sono le pastorelle, come simbolo dell’attività contadina e del feudalesimo, e le cosiddette “trecciaiole” cioè le lavoratrici della paglia, simbolo di Signa.

Importante è il gruppo di musici del Corteo, composto dalle “chiarine”, che suonano un particolare tipo di tromba detta appunto “chiarina”, e dai “tamburi” di grande importanza poiché tra i primi a formare il Corteo Storico. Gruppi come quello dei “tamburi” e delle “chiarine” riscuotono molto successo durante le sfilate, specialmente grazie al ritmo delle rullate.

Proprio questi due gruppi sono quelli che rappresentano il Corteo non soltanto per le feste del paese ma anche in altre manifestazioni religiose e culturali della Toscana. Durante gli Anni Ottanta hanno avuto l’onore di sfilare in un angelus di Papa Giovanni Paolo II e nel 1995 assieme a tutto il Corteo Storico hanno sfilato in Francia a Maromme, città gemellata con Signa.

[modifica] La Festa della Beata Giovanna

La manifestazione più importante di Signa è senza dubbio la "Festa in onore della Beata Giovanna", durante la quale viene celebrata solennemente la patrona in tre dei principali giorni della religione cristiana: la Pasqua, il Lunedì di Pasquetta e il Martedì dell’Annunciazione del Signore.

Il feretro della Beata Giovanna durante la Festa
Il feretro della Beata Giovanna durante la Festa

- Il giorno di Pasqua: nella sera del giorno di Pasqua una parte del Corteo Storico del paese, specialmente i “musici” e i portabandiera, sfilano in abiti medievali nel tratto di strada tra le chiese più importanti del paese, la Pieve di San Lorenzo e la Chiesa di San Giovanni Battista, dove è conservata l’urna della santa patrona.

In questa sera inizia la celebrazione della cosiddetta “Beata”, ribattezzata così dai cittadini, precisamente con l’apertura dell’urna dove è conservato ancora intatto il corpo della Santa patrona che nei giorni a seguire verrà esposto al pubblico nella Chiesa di San Giovanni Battista.

- Il Lunedì di Pasqua: questo è il più importante dei tre giorni poiché l’intera comunità signese partecipa alla celebrazione della Beata Giovanna. Il caratteristico Corteo Storico di Signa sfila lungo tutte le strade del paese, con una viva e appassionata partecipazione di tutta la comunità, da adulti a bambini, con vestiti pregiati, riedizioni di abiti caratteristici e il gruppo dei musici che suona lungo tutto il percorso.

In seno al Corteo Storico viene condotto presso la "Pieve di Signa" un ciuchino recante un neonato vestito da angelo in segno di riconoscenza alla Beata Giovanna della Sua amorevole attenzione nei confronti dei bambini.

Inizialmente il corteo viene diviso in quattro gruppi che parte ognuno da quattro delle più importanti chiese di Signa: la Pieve di San Lorenzo, la chiesa dove anticamente si ritiene che ci fosse la casa della “Beata” e le chiese di Santa Maria in Castello e di San Miniato. Durante la sfilata i quattro gruppi si incontrano formando un suggestivo corteo che attraversa tutte le principali vie di Signa per poi giungere davanti alla Chiesa di San Giovanni Battista ove viene celebrata la santa patrona con la solenne benedizione imposta dal parroco di questa chiesa.

Il Martedì di Pasqua: questo è il terzo ed ultimo giorno della Festa della Beata Giovanna che prevede, durante tutto il pomeriggio, la benedizione dei bambini nelle principali chiese di Signa e, in serata, la chiusura dell’urna della Beata Giovanna con una brave sfilata del Corteo Storico e la solenne messa.

[modifica] La Fiera di Settembre

I giardini dell'Edera ospitano sia il banchetto medievale sia il Palio degli Arceri
I giardini dell'Edera ospitano sia il banchetto medievale sia il Palio degli Arceri

A settembre la comunità signese nuovamente si ritrova in un’altra importante manifestazione culturale che prevede un suggestivo mercato medievale nel centro storico del paese oltre al “banchetto medievale”, un vero e proprio banchetto in cui vengono servite portate tipicamente medievali, specialmente della cucina del Trecento.

Un altro importante giorno della Fiera di Settembre è il “Palio degli Arceri”, una rievocazione storica tipicamente toscana che fa riferimento al “Palio di Siena” o alla “Giostra del Saracino”.

Durante il “Palio degli Arceri” i quattro “popoli” di Signa competono tra di loro in un’affascinante gara di tiro con l’arco che prevede, per il vincitore, il diritto per la successiva Festa della Beata Giovanna di portare su un ciuchino appossitamente addobbato il primo nato nell'anno del proprio popolo.

[modifica] Il Carnevale di San Mauro

Un’altra manifestazione è il carnevale di San Mauro che si svolge appunto nell'omonima frazione di Signa e che da anni attira migliaia di persone, giunto alla sua ennesima edizione grazie soprattutto al supporto di pochi volenterosi paesani.

[modifica] Ambiente

[modifica] Il Parco dei Renai

Tra Signa e Firenze si estende per 25 ettari il Parco dei Renai chiamato anche "Stato libero dei Renai" o "Isola dei Renai", area faunistica diventuta parco alla fine dell'estate del 2000.

Vista sul Lotto 1 del Parco dei Renai
Vista sul Lotto 1 del Parco dei Renai

Vista la vicinanza con il fiume Arno fin dal XVII secolo quest'area fertile veniva usata per l'agricoltura ma durante il Novecento l'attività agricola man mano cessò, lasciando il posto ad un'incontrollata escavazione di inerti o rena, da cui il termine "Renai", specie tra gli anni '60 e '70. Per salvaguardare quest'area ridotta in condizioni di forte degrado ambientale nel 1978 il Sindaco di Signa in carica, Stefano Pieracci, vietò con un'ordinanza l’attività di escavazione di inerti.

L'eccessiva escavazione del terreno aveva determinato vaste depressioni che, per effetto dello scoperchiamento della poco profonda falda acquifera, hanno dato origine a piccoli laghi con un'estensione di circa 63 Ha.

Nel 1990 fu stabilito un Piano di recupero dell'area, il cosiddetto "Progetto Michelucci", il quale prevedeva la riqualificazione del territorio attraverso la costruzione di impianti sia sportivi sia ricreativi e la salvaguardia di alcune zone faunistiche ove tutt'oggi sono presenti animali considerati in via di estinsione.

La pista ciclabile che collega il Parco dei Renai con il Parco delle Cascine a Firenze
La pista ciclabile che collega il Parco dei Renai con il Parco delle Cascine a Firenze

Il progetto fu temporaneamente accantonato fino a quando nel 1997 dall'amministrazione comunale signese fu redatto un nuovo progetto, leggermente diverso dall'originale in modo tale da essere idoneo alle nuove norme del CONI. Il progetto prevedeva nel corso degli anni la realizazzione del parco in 4 lotti.

Nel 2000 è stato inaugurato il primo lotto, chiamato "lotto 0" ove successivamente sono stati costruiti impianti per attività musicali e culturali, sportivi, sopratutto per il calcio e il beach volley, oltre ad una piscina semi-olimpionica ed a strutture per la vela; mentre nel 2006 è stato aperto il secondo lotto ("lotto 1") con la costruzione di una piccola spiaggia sul lago e di strutture per il canottaggio e il surf. Per mantenere il contatto con la natura vengono organizzate delle visite da parte del WWF nell'oasi naturale del parco oltre al bird watching mentre è stata creata una pista ciclabile di circa 7 Km per collegare il Parco dei Renai con il Parco delle Cascine di Firenze. Al momento sono in fase di realizazzione gli altri due lotti che dovrebbero essere terminati nei prossimi anni.

[modifica] Trasporti

[modifica] Linea Ferroviaria

La stazione di Signa è situata sulla linea ferroviaria Leopolda e dista dalle principali stazioni di Firenze ed Empoli circa 15Km per entrambe. Su iniziativa della Regione Toscana e delle Ferrovie dello Stato, dal 2006 è stato attivato il servizio di Memorario, aumentando la percorrenza dei treni diretti verso le stazioni principali della zona. In media i minuti di percorrenza di un treno tra Signa e Firenze o Empoli sono circa 20 min salvo ritardi o altri problemi tecnici.

[modifica] TPS (Trasporto Pubblico Signese)

Dal 2002 è attivo un servizio di trasporti del Comune di Signa nato sia per venire incontro alle esigenze di vari cittadini sprovvisti di veicoli propri sia per supplire ad un servizio di trasporto pubblico assente. Attualmente copre tutta l'area del Comune di Signa (19km2) con 5 mezzi a disposizione. Le principali linee sono:

  • LINEA 1 SIGNA F.S./BARGIACCHI: Il percorso parte dalla Stazione Ferroviaria di Signa, prosegue per la centrale via Roma, per Via dei Colli, giunge alla frazione di San Mauro a Signa, prosegue in direzione della Stazione di San Donnino e termina in Via Bargiacchi garantendo anche il ritorno in Piazza della Stazione a Signa.

Il servizio sulla linea 1 inizia alle 6.24 mentre termina alle 19.44 per i giorni compresi tra il Lunedì e il Venerdì. Il Sabato il numero delle corse diminuisce di frequenza con orari simili a quelli in vigore durante il servizio feriale estivo, mentre la Domenica e nei giorni festivi è garantito il servizio pomeridiano.

  • LINEA 2 SIGNA F.S./SANT’ANGELO A LECORE: Il percorso inizia da Piazza della Stazione a Signa per poi proseguire in via Roma, Indicatore Sant’Angelo a Lecore, Lecore, San Miniato, Castello e nuovamente Piazza della Stazione con, talvolta, alcune varianti relative alle esigenze di servizio.

Il servizio per corse sulla linea 2 inizia alle ore 6.50 e termina alle 14.50 dal Lunedì al Sabato. Durante i mesi di Luglio e Agosto il servizio viene effettuato solo a chiamata.

[modifica] Trasporto ATAF e Li-nea

È attiva anche una linea del servizio di trasporto pubblico di Firenze per collegare la stazione fiorentina con quella signese. Le società ATAF e Li-nea gestiscono la linea 72 che collega Firenze, oltre che con Signa, anche con Lastra a Signa e Montelupo Fiorentino.

[modifica] Lo Sport

[modifica] Calcio

Signa dispone di una propria squadra di calcio, l'ononima Signa 1914, che attualmente disputa il campionato Promozione.

[modifica] Storia

La nascita del Signa 1914 avvenne grazie ad una situazione economica favorevole, in cui c'era il tempo di dedicarsi ad attività sportive e ludiche, oltre alla politica e all'economia. Seguendo così l'esempio di alcune città italiane che crearono le squadre della propria città su modello di formazioni inglesi (come ad esempio l'Inter, il Milan e il Genoa), anche a Signa venne fondata nel 1914 una propria squadra di calcio, chiamata Signa 1914. Nei primi anni la squadra signese non disputò in campionati o tornei ma si limitò soltanto a sfidare altre formazioni locali[57]. Con l'inizio della Prima Guerra Mondiale, le attività agonistiche si fermarono per riprendere solamente a fine guerra. Il Signa 1914 venne iscritto alla FIGC e poté quindi partecipare ad un campionato ufficiale[58]. L'esordio avvenne durante il 1921 nel girone C di Terza Categoria (quella che oggi sarebbe la Serie C) e subitò fu promossa nel campionato di Promozione (l'attuale Serie B). Vari furono i succesi ottenuti dalla squadra in quegli anni, come la clamorosa vittoria per 18-0 il 21 Gennaio 1923 contro il Prato o contro l'Empoli (2-1 per il Signa 1914) oppure la vittoria per 7 a 0 contro il Siena[59]. Pur subendo l'egemonia politica fascista dal 1926, la squadra signese riuscì ad ottenere altri risultati importanti. Nello stesso anno infatti la squadra fu chiamata ad inaugurare la nuova formazione calcistica di Firenze, la Fiorentina. La partita vide il club signese vincere per 2-1 come riportato da un articolo de La Nazione dell'epoca:

« Il debutto della squadra fiorentina che dovrà fra breve iniziare il campionato di prima divisione non è stato felice. I concittadini sono stati battuti da Le Signe per 2-1. L'A.C. Fiorentina ha avuto il torto di cominciare un po' tardi gli allenamenti della squadra. Ma la colpa non crediamo debba ascriversi del tutto gli intendimenti dei dirigenti del nuovo sodalizio calcistico...  »
(Dall'articolo de La Nazione, 20 settembre 1926)

Col passare degli anni e con il cambiamento dei tornei calcistici in Italia attraverso la creazione dei campionati di Serie A, B e successivamente Serie C, il Signa 1914 disputò dal 1929 buone stagioni anche se fu protagonista di un fatto grave durante quello stesso anno. Infatti in un match giocato in casa contro il Piombino, dopo un goal annullato, il pubblico signese si riversò sul campo maltrattando l'arbitro. Ciò costò al Signa 1914 l'impossibiltà di proseguire il campionato e fece rischiare la retrocessione diretta anche se quest'ultima fu evitata grazie le influenze politiche della presidenza signese[60]. Nel corso degli anni disputò una serie di stagioni altalenanti che culmirano con la promozione della squadra signese in Serie C. Il Signa 1914 continuò la sua permanenza in questa categoria anche durante la Seconda Guerra Mondiale fino al 1948 quando venne retrocessa in Promozione[61]. Da qui in poi ottenne risultati deludenti, disputando in campionati e tornei minori. Solo in tre stagioni (quelle tra il 1967-68 e il 1970-71) la squadra ottenne la Serie D[62], mentre attualmente ha raggiunto il campionato Promozione.

[modifica] Giocatori noti del Signa 1914

Pur non ottenendo mai grandi risultati agonostici, il Signa 1914 ha avuto importanti giocatori che col passare del tempo sono riusciti a far carriera e successo in squadre maggiori. Tra questi ci sono Fulvio Nesti ed Egisto Pandolfini i quali fecero parte della Nazionale Italiana nei Mondiali del 1954[63].

Altri importanti giocatori che, in gran parte, hanno iniziato la carriera con la maglia del Signa 1914 sono:

[modifica] Pallacanestro

La società sporitiva di pallacanestro signese è il TeamNova, nata nel 1998. Anche questa squadra non ha avuto importanti risultati e ha disputato sempre in campionati minori.

[modifica] Pallavolo

La squadra di pallavolo del paese nacque nel 1969 e nella sua storia, a differenza delle altre discipline, ha raggiunto alcuni risultati importanti come la promozione in serie C/2 maschile nel 1979 ottenendo un 2° posto finale.

Oggi, in memoria di uno dei fautori di quel successo, Roberto Battagli, viene celebrato un Memorial annuale a cui partecipano squadre della serie A/1 e A/2.

[modifica] Altri Sport

Tra gli sport che vengono praticati in forma minore a Signa ci sono il Tennis e l'atletica leggera.

[modifica] Amministrazione comunale

Sindaco: Florestano Bitossi (centrosinistra) dal 15/06/2004
Centralino del comune: 055 87941
Email del comune: urp@comune.signa.fi.it

[modifica] Città gemellate

[modifica] Galleria fotografica

[modifica] Voci correlate

[modifica] Note

  1. ^ Bilancio demografico anno 2007, dati ISTAT
  2. ^ Divina Commedia, Paradiso, Canto XVI[1]
  3. ^ Comuni Italiani.it[2]
  4. ^ Bilancio Ambientale Dicembre 2006 [www.clear-life.it/lib/d.php?c=KMRX8]
  5. ^ Carta Geologica d'Italia, FOGLIO N.106 - (Firenze)
  6. ^ L'Italia, Touring Club Italiano
  7. ^ Dati meteorologici di Signa degli ultimi 30 anni[3]
  8. ^ Storia della comunità di Signa, vol II, cap I
  9. ^ Storia della comunità di Signa, vol I, cap. II
  10. ^ Salvi,Storia di Pistoia dell'anno 1656
  11. ^ V. Capponi, Biografie Pistoiesi del 1878
  12. ^ Scuola Elementare "Leonardo Da Vinci" e Gruppo Arcgheologico Signese,Signa fra Storia e Tradizione
  13. ^ E. Repetti, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, 1843, vol V, pag.400
  14. ^ Moreno Benelli, Simonetta Simoni, Remo Vannini, Gabriella Nardi e il Gruppo Archeologico Signese, Signa nel Ventesimo Secolo
  15. ^ Moreno Benelli, Simonetta Simoni, Remo Vannini, Gabriella Nardi e il Gruppo Archeologico Signese, Signa nel Ventesimo Secolo
  16. ^ Consiglio comunale del 9 Novembre 1966, delibera n°89/CC/9.11.66, Esame della situazione determinata dall'alluvione del 4 Novembre
  17. ^ Storia della comunità di Signa, vol II, cap II
  18. ^ Storia della comunità di Signa, vol II, cap III
  19. ^ Scuola Elementare "Leonardo Da Vinci" e Gruppo Archeologico Signese, Signa fra Storia e Tradizione
  20. ^ E Gamurrini Istoria genealogica delle famiglie nobili toscane e umbre, p.109
  21. ^ www.palazzochigi.it Dipartimento del Cerimoniale di Stato - Ufficio Onorificenze e Araldica pubblica
  22. ^ Dipartimento del Cerimoniale di Stato - Ufficio Onorificenze e Araldica pubblica
  23. ^ Demo ISTAT 2006
  24. ^ Le Chiese di Signa, Assessorato alla Cultura del Comune di Signa
  25. ^ Le Chiese di Signa, Assessorato alla Cultura del Comune di Signa
  26. ^ Le Chiese di Signa, Assessorato alla Cultura del Comune di Signa
  27. ^ Le Chiese di Signa, Assessorato alla Cultura del Comune di Signa
  28. ^ Le Chiese di Signa, Assessorato alla Cultura del Comune di Signa
  29. ^ Le Chiese di Signa, Assessorato alla Cultura del Comune di Signa
  30. ^ Le Chiese di Signa, Assessorato alla Cultura del Comune di Signa
  31. ^ Scuola Elementare Leonardo Da Vinci e Gruppo Archeologico Signese, Signa fra Storia e Tradizione
  32. ^ Scuola Elementare Leonardo Da Vinci e Gruppo Archeologico Signese, Signa fra Storia e Tradizione
  33. ^ Scuola Elementare Leonardo Da Vinci e Gruppo Archeologico Signese, Signa fra Storia e Tradizione
  34. ^ Scuola Elementare Leonardo Da Vinci e Gruppo Archeologico Signese, Signa fra Storia e Tradizione
  35. ^ Storia della comunità di Signa, vol II, cap V, pag 53-54
  36. ^ Le Virtù, Marco Moretti
  37. ^ Comune di Signa, Istruzione
  38. ^ Comune di Signa, Istruzione
  39. ^ Comune di Signa, Istruzione
  40. ^ Storia della Comunità di Signa, vol II cap I
  41. ^ Storia della Comunità di Signa, vol II cap I
  42. ^ A. Baldinotti, L. Bassignana, L. Bernini, L. Ciulli, La Manifattura di Signa
  43. ^ M.H. Speilmann, dall'articolo Art Forgeires and Counterfeits: a general survey di Magazine of Art, 1904
  44. ^ A. Baldinotti, L. Bassignana, L. Bernini, L. Ciulli, La Manifattura di Signa
  45. ^ CNA Firenze, dati relativi al triennio 2003-2006
  46. ^ CNA Firenze, dati relativi al triennio 2003-2006
  47. ^ CNA Firenze, dati relativi al triennio 2003-2006
  48. ^ CNA Firenze, dati relativi al triennio 2003-2006
  49. ^ CNA Firenze, dati relativi al triennio 2003-2006
  50. ^ CNA Firenze, dati relativi al triennio 2003-2006
  51. ^ CNA Firenze, dati relativi al triennio 2003-2006
  52. ^ CNA Firenze, dati relativi al triennio 2003-2006
  53. ^ CNA Firenze, dati relativi al triennio 2003-2006
  54. ^ CNA Firenze, dati relativi al triennio 2003-2006
  55. ^ CNA Firenze, dati relativi al triennio 2003-2006
  56. ^ CNA Firenze, dati relativi al triennio 2003-2006
  57. ^ Carlo Fontanelli e Libero Serchielli, Libero di Signa - 1914/2004 90 anni di calcio fra Arno e Bisenzio
  58. ^ Carlo Fontanelli e Libero Serchielli, Libero di Signa - 1914/2004 90 anni di calcio fra Arno e Bisenzio
  59. ^ Carlo Fontanelli e Libero Serchielli, Libero di Signa - 1914/2004 90 anni di calcio fra Arno e Bisenzio
  60. ^ Carlo Fontanelli e Libero Serchielli, Libero di Signa - 1914/2004 90 anni di calcio fra Arno e Bisenzio
  61. ^ Carlo Fontanelli e Libero Serchielli, Libero di Signa - 1914/2004 90 anni di calcio fra Arno e Bisenzio
  62. ^ Carlo Fontanelli e Libero Serchielli, Libero di Signa - 1914/2004 90 anni di calcio fra Arno e Bisenzio
  63. ^ Carlo Fontanelli e Libero Serchielli, Libero di Signa - 1914/2004 90 anni di calcio fra Arno e Bisenzio

[modifica] Bibliografia

  • Ciuffoletti Zeffiro, Storia della Comunità di Signa, volumi I e II,Firenze, ediz. Edifir, 2003, ISBN 8879701851
  • Nardi Gabriella e Barsanti Roberta, Le chiese di Signa, Signa, Comune di Signa, ISBN non disponibile
  • Romita Vallombrosana, Ragguaglio istorico della Beata Giovanna da Signa Romita Vallombrosana, Signa, ediz. Masso delle Fate (ristampa dell'edizione del 1741), 2007, ISBN 8860390885
  • Repetti Emanuele, Dizionario geografico fisico storico della Toscana, Firenze, ediz. Firenzelibri, 2005, ISBN 887622002X
  • Gruppo Archeologico di Signa e Scuola Elementare "Leonardo da Vinci", Signa fra storia e tradizione, Signa, Comune di Signa, 1990, ISBN non disponibile
  • Benelli Moreno, Simoni Simonetta, Vannini Remo, Nardi Gabriella e il Gruppo Archeologico Signese, Signa nel Ventesimo Secolo, Signa, ediz. Masso delle Fate, 2006, ISBN non disponibile
  • V. Capponi, Biografie Pistoiesi del 1878, Pistoia, ediz. non disponibile, 1878, ISBN non disponibile
  • Tozzi Bellini M. Emirena, La manifattura della paglia nel Novecento. Da Signa e dalla Toscana nel mondo, Firenze, ediz. Polistampa, 2007, ISBN 8859602106
  • Fontanelli Carlo e Serchielli Libero, Libero di Signa - 1914/2004 90 anni di calcio fra Arno e Bisenzio, Empoli, ediz. Geo Edizioni srl, 2004, ISBN non disponibile
  • A. Baldinotti, L. Bassignana, L. Bernini, L. Ciulli, La Manifattura di Signa, Firenze, ediz. Studio per Edizioni Scelte, 1986, ISBN non disponibile

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