I Puffi
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I puffi sono una specie immaginaria di piccole creature blu simili a gnomi, che vive in una foresta da qualche parte in Europa. Creati da Pierre Culliford detto Peyo (un fumettista belga), e da Yvan Delporte, giornalista belga, sono diventati famosi soprattutto grazie alla serie animata della Hanna & Barbera Productions.Il loro nome originale "Schtroumpfs" nasce nel 1958, durante una vacanza al mare, quando Peyo chiede ad un amico di passargli un oggetto del quale sul momento non ricorda il nome. "Passe moi le...schtroumpf", gli dice, e scoppia in una risata. Dopo aver usato scherzosamente questo termine assurdo più volte nella stessa giornata, Peyo decide di metterlo a frutto.
Indice |
[modifica] Storia
[modifica] Johan & Pirlouit
Peyo era l'autore di una striscia a fumetti su Le Journal de Spirou chiamata "Johan & Pirlouit" (in Italia John & Solfami), ambientata nell'Europa del Medioevo: Johan è il coraggioso scudiero al servizio del re, mentre Pirlouit è il suo "fedele" amico ingaggiato a corte come buffone. I due protagonisti incontrano spesso nuove genti nei loro viaggi; nella striscia del 23 ottobre 1958, mentre sono alla ricerca del magico flauto a sei puffi, evocano gli Schtroumpf: è la prima apparizione dei Puffi.
Yvan Delporte, autore della maggior parte delle storie dei puffi (in particolar modo dopo la morte di Peyo, nel 1992), è morto il 5 marzo 2007.
[modifica] Fumetti
Le prime sei ministorie autonome firmate da Peyo prendono il via nel n. 1107 su Le Journal de Spirou il 25 luglio 1959. Il primo di questi racconti si intitolava "Les Schtroumpfs noirs" (I Puffi neri), e sarà ridisegnato per la successiva uscita in album seguito dal secondo Le Schtroumpfs volant (Il Puffo volante). Nella versione graficamente riveduta e corretta, i piccoli gnomi hanno lineamenti più tondeggianti e, tra le altre cose, quattro dita per mano anziché cinque. In Italia "I Puffi neri" appare a puntate sul Corriere dei piccoli, dove gli gnometti acquisteranno per la prima volta il nome col quale tutti i lettori (e gli spettatori) italiani li conoscono. Ma non è questa la prima uscita in Italia della comunità di questi personaggi. Il loro effettivo debutto è collegato alla licenza che nel 1962 la casa editrice milanese Dardo ha acquistato dall'editore Dupuis per tradurre e adattare in Italia diversi personaggi del fumetto franco-belga.
[modifica] Cartoni animati
Per approfondire, vedi la voce I Puffi (serie tv). |
Nel 1965 uscì un film d'animazione in bianco e nero di 90 minuti, intitolato "Les Aventures des Schtroumpfs" (in italiano: "Le avventure dei Puffi"), che però non riscosse molto successo. Nel 1976 fu realizzato "La Flûte à Six Schtroumpfs" ("Il flauto a sei Puffi"), un adattamento della storia originale di "Johan & Pirlouit", con la colonna sonora di Michel Legrand.
Verso la fine degli anni settanta i gadget dei Puffi sbarcarono negli Stati Uniti ottenendo un enorme successo: la figlia di Fred Silverman, produttore dell'NBC, ottenne una bambola dei Puffi, e Silverman pensò che una serie basata su di loro sarebbe stata perfetta per i programmi della domenica mattina.
I Puffi si assicurarono un posto nella cultura popolare americana quando nel 1981 la NBC cominciò a trasmettere la serie animata prodotta da Hanna & Barbera Productions; la trasmissione divenne uno dei più grandi successi dell'emittente, vincendo numerosi premi Emmy.
Nel 1983 fu realizzata una versione inglese di "La Flûte à six schtroumpfs", intitolata "The Smurfs and the Magic Flute" ("I Puffi e il flauto magico").
La trasmissione dei puffi continuò fino al 1990, anno in cui fu cancellata dalla NBC per via della diminuzione degli ascolti. Due anni dopo, nel dicembre del 1992, Peyo morì nella sua casa di Bruxelles.
[modifica] Interpretazioni
[modifica] Associazione con il satanismo
Nel 1983, a Porto Rico si diffuse la voce che i Puffi fossero figure sataniche. Chi avallava la teoria sosteneva di aver visto dei Puffi sbucare da sotto le piante, entrare nelle case, travestirsi da demoni, eccetera. Dato che i Puffi avevano appena iniziato a essere trasmessi dall'emittente Telemundo Puerto Rico, è possibile che queste voci fossero state messe in giro da un canale televisivo concorrente.
Poco tempo dopo negli Stati Uniti anche alcuni gruppi di cristiani conservatori giudicarono "satanici" i Puffi, a causa del loro largo uso di magia e stregoneria.
[modifica] Analogie con il comunismo
Esistono alcune teorie secondo cui il villaggio dei Puffi rispecchia l'ordinamento di una comunità comunista, dove non esiste denaro e vige la condivisione delle risorse tra tutti gli abitanti. Grande Puffo, in alcune versioni, viene paragonato a Stalin oppure a Lenin e Quattrocchi a Trotsky. Lo stesso Grande Puffo, capo del villaggio dei Puffi, è vestito di rosso e ha una lunga barba bianca, cosa che farebbe pensare a un ulteriore rimando al comunismo e allo stesso Karl Marx. Inoltre il nemico Gargamella che vuole catturare i Puffi per trasformarli in oro, sarebbe una rappresentazione del capitalismo. Questa teoria è supportata dall'episodio, presente su fumetto, de "Il Puffo Banchiere".
[modifica] Una metafora della massoneria
Secondo una teoria recentemente pubblicata, i 99 Puffi sarebbero i 99 saggi - cristiani, biancovestiti - del Nuova Atlantide di Francesco Bacone, guidati da un Grande Puffo che, coi suoi 542 anni, sarebbe nato l'anno della salita al cielo ( la nascita celeste) del sacerdote boemo Jan Hus (conteggio a partire dall'anno di invenzione dei Puffi). I saggi invisibili, organizzati come "operai" in ragione delle rispettive competenze, combattono la superstizione in Europa e aiutano il progresso delle scienze. Essi devono difendersi anche da Gargamella, lo stregone che appare vestito proprio come un ecclesiastico, e che va a caccia dei Puffi per fabbricare la pietra filosofale, simbolo della perfetta conoscenza.
Quella dei Puffi sembrerebbe insomma, nella recente ipotesi, una loggia di muratori che affonderebbe le radici in un cristianesimo "illuminato", una loggia costituita da "preadamiti", individui che avrebbero recuperato l'originaria purezza persa col peccato delle origini; una loggia che può vantare la presenza al suo interno della Sophia - la Sapienza - nei panni di Puffetta (l'unica Puffa). Il linguaggio sarebbe quello antecedente i fatti narrati nel mito della Torre di Babele, composto da pochi termini fondamentali. Antonio Soro in un suo opuscolo intitolato I Puffi, la "vera" conoscenza e la massoneria, sosterrebbe che si tratterebbe "di una Gran Loggia che pratica l'arte massonica secondo la cosmologia gnostica degli Ancients" (Moderns e Ancients sono però termini usati da Massimo Introvigne che non compaiono nell'opuscolo).
[modifica] Storia de I Puffi in Italia
I Puffi sono arrivati in Italia per la prima volta in versione fumettistica nel 1963, sulla rivista Tipitì. Il nome originario era "Strunfi". Si può verificare ne "Il Flauto A Sei Strunfi" pubblicato su Tipitì n.21/27 (Dardo, 1963).
Dal 1964, fu il Corriere dei Piccoli a pubblicare le storie degli omini blu, mutando il nome in Puffi, presumibilmente per evitare l'assonanza con la parola stronzo. Il Flauto A Sei Puffi è uscito sui numeri 24/33 del Corrierino.
In Italia la serie animata dei Puffi è stata trasmessa inizialmente sulle reti locali sicuramente nel 1982 ma può anche darsi nel 1981, dato che è l'anno in cui uscirono il 45 giri della prima sigla e il 33 giri "Arrivano i Puffi". Ai tempi delle primissime trasmissioni, quantomeno nel Nord Italia, e per pochi episodi, i personaggi venivano chiamati con i nomi americani. In tempi brevi, quegli episodi furono ridoppiati con i nomi a noi noti oggi. Nel Lazio l'emittente era Teleroma 56 alle 19.10 (come riporta Scelta Tv il cui archivo è consultabile,in parte, online compresi i numeri in cui riportano la trasmissione dei Puffi su teleroma 56). La prima sigla fu "Il Paese dei Puffi". Successivamente la serie venne acquistata da Fininvest e trasmessa da Canale 5 e Italia 1 sempre nel 1982, con sigle targate Five Record e interpretate per il 97% da Cristina D'Avena. Dalla metà del 1982 trasmette i Puffi su Italia 1 con altre stagioni dal 1983 al 1990. Repliche dal 1992 o 1993 su Canale 5. Repliche successive trasmesse anche da Rete 4, poi sempre in repliche su Italia 1 dai fine anni 1990 e dagli anni 2000 sul canale Boing del digitale terrestre e anche su canali satellitari di Sky.
[modifica] Collezionismo
Molte figure e situazioni sono state riprodotte come giocattoli per i bambini: puzzles e pupazzi, perlopiù in plastica dura di 4 o 5 cm. Inizialmente e principalmente in Belgio ed in Germania per i mercati interni e in seguito in tutto il mondo. Il merchandising ha poi fatto compiere a questi pupazzi un salto di qualità notevole. Il puffo è diventato un "fatto di costume", da esibire, magari in ufficio sulla scrivania. A volte gli adolescenti li usano in sostituzione del biglietto augurale (tra i più gettonati il puffo con il cuore, il cupido, il postino e le puffette).
Ogni anno la Scleich produce in forma di "Puffo" cinquanta tra le centinaia di rappresentazioni delle figure della vita reale. Ecco così la serie dedicata agli sports (calcio, rugby, tennis, canottaggio, motociclismo ecc.) la serie dedicata alle professioni (falegname, pompiere, vigile, poliziotto, dottore, magistrato ecc.), al mondo della scuola (alunno, accademico ecc.). Raccogliere tutti i pezzi è diventata una moderna forma di collezionismo minore, da qui la pubblicazione di interi cataloghi e siti internet esclusivamente dedicati alle figure ed agli accessori (casette del villaggio a forma di fungo, mulino a vento e altri accessori). I pezzi più vecchi, oramai fuori produzione da anni, hanno assunto quotazioni spesso impensabili per essere semplici oggetti di plastica. Inoltre sul sito [1] è possibile acquistare il catalogo di tutti gli oggetti originali collezionabili dei nostri piccoli amici blu. È aggiornato al 2003, è in lingua tedesca, ma è l'unico esistente.
[modifica] Canzoni Dei Puffi
La maggior parte delle sigle della serie animata dei Puffi andata in onda sui canali fininvest Italia 1, Canale 5 erano cantate da Cristina D'Avena, tuttavia esistono altre canzoni incise sui vari monografici non andate in sigla cantate dalla stessa D'Avena e anche dai "Puffi". Tra queste troviamo:
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Pare che la prima sigla in assoluto della serie fu
- Il Paese dei Puffi (1981)
e la seconda sigla di "John e Solfam" (spin-off dei Puffi) fu eseguita da "orchestra e coro di Augusto Martelli e sul disco del 1984 riporta "sigla della serie tv I Puffi in onda su Italia1", ovvero:
- Due giovani eroi, John e Solfamì"
[modifica] Personaggi
Per approfondire, vedi la voce Personaggi dei Puffi. |
[modifica] Un puffo per ogni occasione
La struttura delle storie è molto semplice e lineare, fedele alla classica avventura. Anche i protagonisti hanno una forma molto simile tra loro; tutti i Puffi si assomigliano: maschi, molto bassi (essere "alti tre mele" è un'espressione francese), con la pelle blu, i pantaloni e il cappello bianchi, più qualche accessorio personale per indicarne il carattere. Non abbandonano mai il loro cappello, cosa che lascia agli appassionati il mistero sul fatto che abbiano o meno i capelli. In realtà nell'episodio "Golosone supergoloso" (St.2/Ep.15) golosone nasconde una torta sotto il proprio cappello. Quando grandepuffo se ne accorge gli "ordina" di togliersi il cappello per consegnargli la torta. Per un attimo si vede golosone senza il suo cappello; ebbene, i puffi non hanno i capelli! Possono camminare e correre, ma nella maggior parte dei casi si limitano ad andare in giro saltellando. I Puffi riproducono gli archetipi della gente comune: c'è Puffo Pigrone, Puffo Burlone, Puffo Inventore, Puffo Golosone, Puffo Quattrocchi, Puffo Pauroso, Puffo Tontolone, Puffo Forzuto, Puffo Vanitoso, Puffo Sognatore, Puffo Lanoso, Puffo Pittore, Puffo Brontolone e via dicendo.
Si dice che tutti i Puffi abbiano 100 anni (tranne il Grande Puffo che ne ha 542), e che nella versione originaria (ossia quando cronologicamente incontrano John e Solfami per la prima volta) ci fossero 99 Puffi (compreso il Grande Puffo), poi aumentati con l'introduzione di nuovi personaggi.
Ad esempio, il centesimo puffo nasce dal riflesso nello specchio di Puffo Vanitoso che viene colpito da un fulmine e prende vita. Questo compensa il problema del fare la danza dei 100 puffi che appunto abbisogna di 100 puffi, non uno di più e non uno di meno (compreso il direttore della stessa, cioè il Grande Puffo) per essere eseguita.
Alcuni personaggi si discostano vistosamente da queste caratteristiche principali:
- Grande Puffo ha come detto 542 anni; porta una barba bianca e ha i pantaloni e il cappello rossi; è il più anziano e saggio di tutti i Puffi (almeno fino all'arrivo di Nonno Puffo nella serie animata), che lo rispettano come capo della comunità;
- Puffetta è un Puffo femmina, inizialmente mora e cattiva creata artificialmente dal mago Gargamella; fu trasformata dal Grande Puffo in una vera puffa. Ha lineamenti più delicati rispetto agli altri Puffi, i capelli biondi e lunghi, indossa un vestito bianco e scarpe col tacco bianche;
- Baby Puffo si è aggiunto alla storia in un secondo momento, facendo salire il numero dei Puffi a 102. Ha un'età paragonabile all'anno umano.
Verso la metà degli anni ottanta vennero introdotti i puffolini, tre maschi e una femmina (con un'età paragonabile ai 10 anni umani). I maschi in origine erano Puffi normali che facevano parte del villaggio (Puffo Naturone; Puffo Sciccoso; Puffo Sciattone), ma un giorno furono mandati da Grande Puffo nella casa di Padre Tempo ed entrarono per errore in un orologio magico, che li fece ringiovanire. Bontina invece è stata creata artificialmente dai tre puffolini (che rubarono la formula dal libro magico di Gargamella), per dare un'amica a Puffetta, che soffriva di solitudine essendo l'unica femmina in tutto il villaggio.
Alcuni anni dopo venne introdotta la figura di Nonno Puffo, anziano giramondo dalla lunghissima barba tornato al villaggio dopo 500 anni, seguito a breve da Nonna Puffa, anche lei assente da moltissimo tempo perché intrappolata per secoli in un castello al di là del tempo e dello spazio. Fanno parte della serie animata e non apparvero mai nei fumetti originali.
C'è infine il Puffo Selvaggio, che si vede saltuariamente nel cartone animato e che, stando alle fonti ufficiali, non rientra nel computo dei 99 puffi iniziali.
[modifica] Gargamella
Il terribile nemico dei Puffi è lo stregone Gargamella, accompagnato dalla sua gatta Birba. Gargamella è vecchio brutto e additato come pazzo, figliastro di un potentissimo mago (Baldassarre) è la pecora nera della famiglia, con tanto di madre sempre pronta a ricordarglielo. Egli vive in un castello in rovina in un'arida zona della foresta. Ha bisogno di sei puffi, che bolliti nel veleno di serpente costituiscono l'ingrediente fondamentale nella formula della pietra filosofale che trasforma metalli vili in oro. Nella serie animata i Puffi risultano essere semplicemente deliziosi manicaretti per il mago, ma soprattutto per Birba, sempre impegnata nel tentativo di mangiare tutti i Puffi in cui si imbatte. A Gargamella, sempre nel corso della serie animata, si accompagnerà un giovane aiutante, un apprendista stregone, il pigro e dispettoso Lenticchia.
[modifica] Il linguaggio
Parte fondamentale del linguaggio dei Puffi è il termine "puffo" ed ogni suo derivato, usato con diversi significati a seconda del contesto, talvolta come verbo, altre come aggettivo. Questo rende le loro conversazioni alquanto divertenti, ma a tratti difficili da seguire: spesso capita che i Puffi si capiscano grazie al tono con cui pronunciano "puffo", variazioni però troppo sottili per essere comprese da Johan e Pirlouit. Gli stessi Puffi discutono sull'usare "puffo" come verbo, nome o aggettivo.
[modifica] Il villaggio
I Puffi vivono dentro case a forma di fungo in un villaggio segreto, da qualche parte in una foresta, dal quale si allontanano solo in casi eccezionali; sono Johan, Pirlouit e altri abitanti della foresta ad andare a trovarli.
Gargamella (fortunatamente per loro) non sa dove si trovi il villaggio. Nessuno può raggiungere il villaggio se non è accompagnato da un puffo. C'è anche un incantesimo del grande puffo che rende introvabile la radura in cui vivono
I passatempi preferiti dei puffi sono "giocare a palla-puffa" ed eseguire la "danza dei 100 Puffi".
[modifica] I Puffi in altre lingue
Nell'adattamento da una lingua all'altra, il nome originale dei puffi "schtroumpf" è stato modificato spesso.
Il termine "Puffo (pl. Puffi)" deriva dall'aggettivo italiano "buffo", ovvero "divertente". Si dice che il nome originale sia stato completamente abbandonato per via della sua assonanza con l'aggettivo volgare "stronzo". Prima dell'attuale "Puffi" venne adoperato anche il nome "Frilli".
In altre lingue:
- basco: Pottokiak (singolare: Pottoki), dal nome della corsa di pony basca pottoka. Le prime edizioni usano pitufoak, dallo spagnolo.
- catalano: Barrufets (singolare: Barrufet)
- ceco: Šmoulové
- coreano: 스머프
- croato: Štrumpfovi (singolare: Štrumpf)
- danese: Smølferne (singolare: Smølf)
- ebraico: דרדסים [dardasim] (singolare: דרדס [dardas])
- finlandese: Smurffit (singolare: Smurffi)
- francese: Schtroumpfs (singolare: Schtroumpf)
- giapponese: Smurfs (スマーフ Sumaafu?)
- lingua greca: Stroumfakia (singolare: Stroumf - Στρούμφ)
- inglese Smurfs (singolare: Smurf)
- islandese: Strumparnir/Skríplarnir
- norvegese: Smurfene
- olandese: Smurfen (singolare: Smurf; più tardi usato nello slang belga per indicare un "poliziotto locale", per le loro uniformi blu)
- polacco: Smerfy (singolare: Smerf)
- portoghese in Brasile sono chiamati Os Smurfs (singolare: Smurf); Estrumpfes in Portogallo (singolare: Estrumpfe)
- rumeno Ştrumfi (singolare: Ştrumf)
- serbo: Štrumpfovi (singolare: Šrumpf)
- slovacco: Šmolkovia (singolare: Šmolko)
- sloveno: Smrkci (singolare: Smrkec)
- spagnolo: Pitufos (singolare: Pitufo; più tardi usato nello slang spagnolo per indicare un "poliziotto locale", per le loro uniformi blu). In un primo tempo vennero pubblicati dal magazine TBO sotto il nome di Tebeítos.
- svedese: Smurfar (singolare: Smurf)
- tedesco: Schlümpfe (singolare: Schlumpf, un cognome reale diffuso in Germania)
- turco: Şirinler (singolare: Şirin)
- ungherese: Hupikék törpikék (singolare: hupikék törpike, ma in realtà si chiamavano quasi sempre törpök o in singolare törp )
[modifica] Libri
- Il grande libro dei puffi, febbraio 1984 (3° ristampa), AMZ editrice
- Gli sport dei puffi, 1985, AMZ editrice
- Tutto Puffi - Tutto quello che avreste voluto sapere sui puffi e che nessuno ha mai osato puffarvi, 1985?, AMZ editrice
- Storie di puffi (10 volumi), Salani editrice
- Il primo libro dei puffi - Il puffobolario cominciando dalla P, 1993, Libri per ragazzi Mondadori, ISBN 8804375280
- I puffi.Nel blu dipinto di blu. "I classici del fumetto di Repubblica" Serie oro.
[modifica] Bibliografia e saggistica sui Puffi
- Umberto Eco, "Schtroumpf und Drang", in Sette anni di desiderio, Bompiani, 1983. In questo articolo viene esaminato il linguaggio altamente contestuale di questi personaggi.
[modifica] Altri progetti
- Articolo su Wikinotizie: Festeggiamenti per i 50 anni dei Puffi 15 gennaio 2008
[modifica] Note
[modifica] Voci correlate
[modifica] Collegamenti esterni
- (EN) Sito ufficiale
- Telepuffa, Riassunti ironici ma fedeli degli episodi e puffosità
- Cronologia italiana (e non) di tutte le storie a fumetti dei Puffi
- Portale Fumetti: accedi alle voci di Wikipedia che parlano di fumetti