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Campionato mondiale di calcio 1994 - Wikipedia

Campionato mondiale di calcio 1994

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Mondiali di calcio 1994
FIFA World Cup USA 1994
Il logo di USA '94
Il logo di USA '94
Dettagli del torneo
Organizzatore Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti
Periodo dal 17 giugno
al 17 luglio 1994
Squadre 24  (131 alle qualificazioni)
Stadi 9  (in 9 città ospitanti)
Classifica finale
Vincitore   Bandiera del Brasile Brasile
(quarto titolo)
Secondo posto   Bandiera dell'Italia Italia
Terzo posto   Bandiera della Svezia Svezia
Quarto posto Bandiera della Bulgaria Bulgaria
Statistiche del torneo
Incontri 52
Gol segnati 141  (2,71 per incontro)
Spettatori 3.587.538  (68.991 per incontro)
Capocannoniere Bandiera della Bulgaria Hristo Stoičkov (6)
Bandiera della Russia Oleg Salenko (6)
Miglior giocatore Bandiera del Brasile Romário

I Mondiali di calcio Stati Uniti 1994, spesso indicati come USA '94, furono la quindicesima edizione del campionato del mondo di calcio.

Indice

[modifica] Le partecipanti

[modifica] Convocazioni

Per approfondire, vedi la voce Convocazioni Mondiali di calcio Stati Uniti 1994.

[modifica] Qualificazioni

[modifica] Europa

La frammentazione dell'Unione Sovietica ha portato alla nascita di tanti piccoli Stati autonomi, che prendono parte alle qualificazioni, aumentando considerevolmente il numero delle candidate alla fase finale (in tutto 147). Resta fuori la Jugoslavia, dilaniata dalla guerra civile che le ha fatto mancare anche l'appuntamento con gli Europei del 1992. Ci sono cinque gruppi da sei squadre e uno da sette: passano le prime due, con la Germania qualificata di diritto in quanto campione in carica. In queste qualificazioni non mancano le sorprese, alcune delle quali a dir poco clamorose.

  • Gruppo 1: L'Italia di Arrigo Sacchi torna ad affrontare le qualificazioni mondiali dopo 11 anni (aveva saltato quelle del 1986 come Campione uscente e quelle del 1990 come paese organizzatore), ottenendole a fatica: il principale avversario degli azzurri è la Svizzera, allenata dal futuro tecnico dell'Inter Roy Hodgson, che sfiora la vittoria a Cagliari (in vantaggio dopo 20 minuti per 2-0 viene raggiunta grazie alle reti di R. Baggio ed Eranio dopo l'84°) e vince a Berna con rete di Höttiger. L'Italia si gioca la qualificazione a San Siro contro il Portogallo, già battuto 3-1 a Oporto. Il risultato rimane incerto fino all'82° (gli italiani contestano un contatto in area su Casiraghi), quando un gol di Dino Baggio in sospetto fuorigioco regala la qualificazione.
  • Gruppo 2: Nel secondo girone crolla l'Inghilterra: i quarti classificati in carica soccombono 2-0 a Oslo contro la Norvegia (reti di Ø. Leonhardsen e Bohinen). Terzi, sono eliminati dalla fase finale. Si qualifica invece l'Olanda degli interisti Bergkamp e Jonk. Storico è il pareggio fra San Marino e Turchia, che porta agli appenninici quello che sarà l'unico punto nelle qualificazioni mondiali fino al 2001.
  • Gruppo 3: I campioni d'Europa della Danimarca sono eliminati, finendo dietro l'Irlanda di Charlton e la Spagna di Clemente, la cui vittoria con i danesi all'ultima giornata risulta decisiva.
  • Gruppo 5: In un gruppo sulla carta debolissimo (con Islanda, Ungheria, Lussemburgo e il ritirato Liechtenstein) si qualifica una Grecia all'esordio assoluto sul palcoscenico mondiale, che trascinata dal difensore-cannoniere Apostolakis e da Machlas precede la Russia.
  • Gruppo 6: La Francia di Houllier subisce un'eliminazione inattesa, nonostante possa contare su una squadra dalle solide basi, formata dalla difesa dell'Olympique Marsiglia campione d'Europa e da un attacco con Cantona, Ginola e Papin. Dopo una sconfitta subita 2-0 in Bulgaria, i francesi ottengono sei vittorie e un pareggio nelle successive sette partite, attestandosi a un punto dalla qualificazione. Perdono però le sfide casalinghe contro l'Israele (con cui sono avanti 2-1 fino all'84°) e la Bulgaria di Stoičkov e del trascinatore Kostadinov, che realizza proprio al 90' il goal che estromette i transalpini. Per i galletti è la seconda qualificazione consecutiva mancata, dopo aver fallito quella per Italia'90.

[modifica] Resto del mondo

[modifica] Fase finale

Questa voce è di parte

Questa voce è ritenuta non neutrale: per contribuire, partecipa alla discussione.
Motivo: molto "italiocentrica", con toni a tratti esaltati Vedi anche: Progetto calcio (sport) Portale calcio (sport) Segnalazione di Leoman3000 00:11, 18 giu 2008 (CEST)

La Nazionale italiana in vista del Mondiale

Sacchi sceglie molti azzurri fra le file dell'allora "Milan stellare": l'intera difesa (Costacurta, Baresi, Maldini e Tassotti) e in altri comparti Albertini, Donadoni, Evani e Massaro. Trascura Sebastiano Rossi, nonostante il record di imbattibilità in Serie A di 929 minuti. Gli altri convocati sono Pagliuca, Marchegiani, Bucci, Apolloni, Benarrivo, Minotti, Mussi, Dino Baggio, Conte, Berti, R. Baggio, Casiraghi, Signori e Zola.
In occasione delle amichevoli preparatorie, gli italiani subiscono sconfitte con Francia, Germania e addirittura Pontedera, e battono a fatica Finlandia e Costa Rica. Le critiche unanimi della stampa spingono l'allora Presidente FIGC Matarrese a dire: "A chi critica, non sarà permesso dopo di salire sul carro del vincitore".

Annunciata il 4 luglio 1988 da Henry Kissinger, l'edizione 1994 dei Mondiali di calcio si tiene negli Stati Uniti, per la prima volta al di fuori di Europa e America centro/meridionale, e per la prima volta con l'assegnazione di tre punti a vittoria nella fase a gironi.

A causa del fuso orario, per permettere agli europei di assistere alle partite si gioca fra la mattina e il primo pomeriggio, penalizzando la forma fisica dei calciatori a causa degli alti valori di temperatura e umidità.Il sorteggio dei 6 gironi della prima fase venne svolto il 9 dicembre 1993.

A seguito del sorteggio, gli Stati Uniti sono inseriti in un girone sulla carta facile, con Svizzera, Colombia e Romania; il Brasile trova Svezia, Camerun e Russia (in quello che veniva definito e che risulterà effettivamente il girone di ferro con ben due semifinaliste); la Germania campione in carica è con Spagna, Bolivia e Corea del Sud; gruppo battezzato come facile (ma che risulterà non esserlo) anche per l'Argentina, che incontra Bulgaria, Grecia e Nigeria; l'Italia è pescata insieme a Irlanda, Norvegia e Messico; l'Olanda (mina vagante del sorteggio assieme alla Spagna), infine, deve affrontare i confinanti del Belgio (teste di serie del gruppo F), l'Arabia Saudita e il Marocco.

[modifica] Gironi preliminari

Il 17 giugno, a Chicago, Diana Ross canta l'inno americano e la variopinta cerimonia d'apertura dà il via alla quindicesima edizione dei Mondiali. Germania e Bolivia si danno da fare ma, complice la temperatura inumana, ci sono più sbadigli che emozioni. Comunque, per la prima volta dal 1974 i campioni in carica debuttano con una vittoria: è 1-0, con rete di Jurgen Klinsmann ed esordio non brillantissimo della presunta stella degli andini, "El Diablo" Marco Antonio Etcheverry, inserito nella ripresa ed espulso dopo tre minuti per un fallaccio su Lothar Matthäus. In serata, la Spagna riesce nell'impresa di farsi rimontare due reti in cinque minuti dai sudcoreani: in 10 per l'espulsione di Miguel Angel Nadal, gli iberici scappano con Julio Salinas e Jon Andoni Goikoetxea, restano in 9 per l'infortunio di Fernando Hierro e si fanno raggiungere al 90'.

Il giorno dopo, dopo il pareggio a colazione tra Usa e Svizzera, nella sauna del Silverdome di Detroit, stadio al coperto, tocca all'Italia opposta all'Eire di Jack Charlton, a New York, in un Giants Stadium curiosamente gremito di irlandesi. Arrigo Sacchi manda in campo Roberto Baggio e Signori in attacco, sfoderando un classico 4-4-2. Dopo 11 minuti Houghton tenta un tiro dalla lunga distanza, approfittando di un errore di Baresi: Pagliuca battezza la palla fuori, ma questa lo beffa infilandosi sotto la traversa. L'Italia non reagisce, poco incide sulla partita anche "Provvidenza" Massaro: l'unico pericolo per il vecchio Bonner è creato da Signori. La traversa nega a Sheridan il raddoppio, poi Pagliuca sventa su Houghton e Coyne e non succede più niente.

Intanto la Romania di Gheorghe Hagi e Florin Răducioiu dà una bella botta alle ambizioni colombiane, surclassando 3-1 i sudamericani. Nell'altra gara del girone italiano, tra Norvegia e Messico, la spuntano gli scandinavi, con un gol di Rekdal all'84', dopo che Hugo Sanchez aveva sfiorato ripetutamente il gol e prima che Alves colpisse palo e traversa con due colpi di testa consecutivi.

Lunedì 20 giugno debutta il Brasile, impostato su canoni europei (e per questo criticatissimo in patria) dal ct Carlos Alberto Parreira. Guidata dall'ex fiorentino Carlos Dunga, la Seleção liquida 2-0 la molle Russia, con reti del velenosissimo Romário e di Raí, fratello di Sócrates, su rigore. Il Camerun, sorpresissima in Italia, diverte e pareggia 2-2 contro la quadrata Svezia.

Il giorno dopo, tocca all'Argentina. Il ct Alfio Basile schiera una squadra fortemente sbilanciata in attacco: giocano contemporaneamente Balbo, Caniggia, Batistuta e Maradona, ma tuttavia non corre alcun pericolo perché di fronte c'è la Grecia, la squadra materasso dell'intera manifestazione. Finisce 4-0, con una tripletta di Batistuta e una bella rete di Maradona, che ubriaca la difesa ellenica, scarica sotto l'incrocio il sinistro e si abbandona ad un urlo che "buca" tutte le televisioni del mondo (e rimarrà una delle immagini più significative della storia dei mondiali). Il pibe de oro, rimesso a lucido, promette spettacolo. Nell'altra gara del girone, diverte e strappa applausi la Nigeria, che liquida 3-0 la Bulgaria dell'asso Hristo Stoičkov. Infine, nel gruppo F, risicate vittorie di Olanda (2-1 in rimonta contro la sorprendente Arabia Saudita) e Belgio (1-0 al Marocco, con due traverse degli africani).

Giovedì 23 giugno l'Italia torna in campo con l'obbligo della vittoria, ancora a New York, contro la Norvegia. Sacchi dirotta in fascia Signori, e mette al fianco di Baggio l'ariete laziale Casiraghi. Benarrivo sostituisce in fascia sinistra Tassotti. Al 13' Berti impegna severamente il portiere scandinavo Thorstvedt, e otto minuti dopo un errore di Benarrivo dà il via alla lunga fuga verso il gol di Leonhardsen: Pagliuca esce precipitosamente sul centrocampista e tocca la palla con la mano fuori area. Secondo le nuove regole, è rosso. Sacchi deve dunque togliere un uomo di movimento per far entrare Marchegiani, e la dolorosa scelta cade sul più gracile degli attaccanti: Roberto Baggio. Il quale, del tutto spiazzato dalla scelta del ct, gli consiglia in mondovisione una visita psichiatrica ("Ma questo è matto", biascica contrariato). In 10, l'Italia ci mette cuore, Signori è imprendibile. Nella ripresa Baresi si fa male al menisco ed è costretto ad uscire: entra Apolloni, Maldini diventa capitano. Al 23' Signori pennella dalla trequarti un cross che Dino Baggio gira in rete con un gran colpo di testa. La strenua difesa del vantaggio, già dura in 10, diventa eroica in 9, quando anche Maldini deve uscire e, finite le sostituzioni, l'Italia deve giocare con due di meno. Ma alla fine, malgrado i crampi e un goal (giustamente) annullato ai norvegesi, l'Italia ce la fa. Ad un turno dalla fine tutte le squadre del girone sono a quota tre: infatti, anche il Messico si è rifatto ed ha battuto per 2-1 l'Eire con una doppietta di Luis Garcia.

Nel girone A si assiste al de profundis della Colombia, battuta anche dagli americani, bravi e fortunati (reti di Eric Wynalda e autogol di Escobar). Proprio Andrés Escobar, "colpevole" in qualche modo dell'eliminazione della sua Nazionale, sarà atteso da un tragico destino al ritorno in patria: i narcotrafficanti del cartello di Medellin lo freddano il 2 luglio, all'uscita da un ristorante dove ha appena cenato con la moglie, con dodici colpi di mitraglietta, per le grandi perdite nel Totonero subite a causa di quell'autorete. La Svizzera travolge 4-1 la Romania e passa il turno.

Il 25 giugno il Belgio batte 1-0 l'Olanda e si assicura il passaggio del turno, mentre gli Orange sono raggiunti dall'Arabia, che batte 2-1 il Marocco ed estromette gli africani dagli ottavi. Nel gruppo D accade l'imponderabile (ma mica tanto): l'Argentina batte 2-1 la Nigeria. Gli africani, passati sollecitamente in vantaggio dopo otto minuti con Siasia, vengono raggiunti e superati nel giro di sette minuti da due reti di Caniggia, innescato divinamente da Diego. Il nome di Maradona, come tante altre volte, viene sorteggiato per i controlli antidoping. Qualche giorno dopo, si scoprono tracce di efedrina nelle urine del campione. Diego grida al complotto contro di lui e l'Argentina, ma, inchiodato il giorno dopo dalle controanalisi, deve ammettere, nonostante la buona fede, di essersi incastrato: "La FIFA pensava che un Maradona ingrassato avrebbe fatto ridere la gente; ma, dopo quello che ho fatto, ha iniziato ad avere paura", aveva detto. Intanto la Bulgaria caccia fuori la Grecia, travolgendola 4-0.

Il Brasile si assicura il passaggio del turno battendo il Camerun, mentre la Svezia batte 3-1 ed elimina la Russia. Nel gruppo C, Germania e Spagna si accontentano di un 1-1 che dovrebbe promuovere entrambe, mentre si annullano a vicenda Bolivia e Corea del Sud.

Il 28 giugno, a Washington, l'Italia affronta il Messico. In un caldo torrido (40°C) le due squadre si affrontano a spada tratta, ed emergono le maggiori doti tecniche italiane. La più grossa occasione arriva al 44', ed è malamente fallita dallo stralunato interista Berti, che per due volte centra Campos. Serve un gol per centrare la qualificazione. Sacchi toglie Casiraghi nell'intervallo ed inserisce Massaro. Dopo tre minuti, il centravanti milanista raccoglie un gran lancio di Albertini e infila con un rasoterra Campos. Dopo un rigore chiesto da Dino Baggio, arriva l'improvviso pareggio messicano, opera di Bernal, che beffa Marchegiani con un diagonale lento ma preciso. Berti continua lo spuntino di palle-gol, e alla fine è pareggio. A differenza reti uguale (0) per tutte e quattro le squadre, diventano decisivi i gol segnati: Eire-Norvegia finisce 0-0, e irlandesi e messicani passano il turno, la Norvegia resta fuori, e il nostro passaggio del turno è appeso ad un filo: il ripescaggio come migliori terze,servono quindi due terze con punteggio peggiore del nostro. La prima c'è già, la Corea del Sud, che ha chiuso il girone C terza con 2 punti, ora serve la seconda. Gli occhi sono ovviamente sull'altro girone che si conclude quel giorno il B. Un risultato della Russia contro il Camerun darebbe all'Italia la certezza della qualificazione. "Andiamo tutti a pregare", invita il ct.

In serata, mentre Brasile e Svezia non si fanno del male e chiudono sull'1-1, si tifa Russia. Incredibilmente, la scena è tutta di Oleg Salenko, che segna cinque gol e contribuisce non poco alla goleada russa sul povero Camerun, che deve accontentarsi di un gollettino infilato dal 42enne Roger Milla. Due record in questa gara: quello, eguagliato, delle marcature in una sola partita (Schiaffino 1950), quello, battuto, del più anziano goleador in una fase finale dei Mondiali (42 anni, 1 mese e 8 giorni). Permangono invece dubbi su Brasile-Polonia 6-5 d.t.s. del 1938. Si racconta che il polacco Wilimonski segnò 5 reti, ma molte cronache gliene accreditano solo 4.

Nel gruppo F passano, oltre al Belgio, anche Olanda (1-0 al Marocco) e soprattutto Arabia, che batte i Diavoli rossi con una prodezza di Owairan, che corre per 70 metri scartando anche i fili d'erba e infila a porta vuota. Nel gruppo D, l'Argentina sotto choc ma già qualificata cede 2-0 alla Bulgaria, che passa il turno insieme alla Nigeria, che batte 2-0 la Grecia. Nel gruppo C, come previsto, vanno avanti Germania (che passa da 3-0 a 3-2 contro la volenterosa Corea del Sud) e Spagna (3-1 alla Bolivia). Nel gruppo A, oltre a Svizzera e Usa, passano anche i rumeni.

[modifica] Ottavi di finale

Il 2 luglio, a Chicago, la Germania supera a fatica il Belgio. Subito sotto 2-1 (Völler, Grun e Klinsmann), i belgi del discontinuo Vincenzo Scifo si disuniscono e incassano il terzo gol, di Völler. L'arbitro svizzero Rothlisberger nega un rigore ai belgi, per fallo di Helmer, e solo al 90' Albert indora l'amara pillola dell'eliminazione.

La Spagna liquida la Svizzera con un secco 3-0 (Hierro, Luis Enrique, rigore di Aitor Begiristain), che mette in mostra la solidità degli iberici e la fragilità difensiva degli elvetici, comunque pericolosi in avanti (molte le parate di Andoni Zubizarreta).

Il 3 luglio la Svezia pone fine all'avventura dell'Arabia Saudita, battendo gli asiatici per 3-1, con due reti della torre svedese Kenneth Andersson, futuro centravanti di Bari, Bologna e Lazio.

Spettacolo e gol a Los Angeles tra Romania e Argentina. I biancocelesti, orfani di Diego Maradona (rimpiazzato dal fumoso Ariel Ortega), soffrono la giornata di grazia del "Maradona dei Carpazi", al secolo Gheorghe Hagi, che trascina la squadra a degli storici quarti di finale. Per i rumeni segnano un gol Hagi e due Dumitrescu, per l'Argentina segnano Batistuta e Balbo; per la spregiudicata truppa di Alfio Basile è già l'ora dei saluti, dopo due finali consecutive.

Il 4 luglio, giorno della festa nazionale americana, la Nazionale a stelle e strisce, allenata dal "mago" Bora Milutinović, affronta il Brasile. Lo stadio di San Francisco è tutto esaurito. Nella Nazionale di casa i giocatori più popolari sono il portiere Tony Meola, di origini avellinesi, e il pittoresco difensore Alexi Lalas, chitarrista e riconoscibile da un vistoso pizzetto biondo, che giocherà due anni a Padova. A fine primo tempo il brasiliano Leonardo, preda di un raptus, spacca il naso con una gomitata a Ramos e viene espulso. Anche in 10, i verdeoro sono però in agguato: ad un quarto d'ora dalla fine, da Romario a Bebeto, che infila con un chirurgico rasoterra Meola. L'espulsione dell'americano Caligiuri non fa che accelerare la pratica: Brasile ai quarti.

Passa agevolmente il turno l'Olanda, che batte l'Eire con due gol di Wim Jonk e Dennis Bergkamp, entrambi interisti, sui quali il portiere Bonner è tutt'altro che impeccabile.

Il 5 luglio, nell'altoforno di Boston, l'Italia, salvatasi per il rotto della cuffia, affronta la mina vagante Nigeria. Mussi sostituisce in fascia Paolo Maldini, dirottato al centro per l'assenza di Baresi. A centrocampo, fiducia a Berti, preferito a Dino Baggio; Massaro sostituisce Casiraghi in attacco. La Nigeria, infarcita di fantasisti, colloca il centrocampista Oliseh sulle orme di Roberto Baggio, sul quale il ct continua a insistere. Dopo la prima metà del primo tempo, abbastanza sonnolenta, un tuono scuote la partita. Al 26' Maldini tocca accidentalmente un pallone proveniente da un corner, la sfera finisce ad Amunike, che infila Marchegiani in disperata uscita. La Nigeria, curiosamente, pare ritrarsi pigramente e sembra timorosa di affondare i colpi. All'intervallo, un pessimo Berti viene alfine sostituito da Dino Baggio, che al 1' della ripresa colpisce il palo. Al 63', finalmente, debutta il parmense Zola, 18 goal in campionato. Dopo appena 12 minuti, l'arbitro messicano Arturo Brizio Carter, lo espelle per un fallo di reazione inesistente, dopo avergli negato un rigore per fallo di Eguavoen. La Nigeria giochicchia aspettando il 90', e quando mancano 100 secondi al termine, Mussi ruba palla a destra e la serve in mezzo a Roby Baggio, che, appena entrato in area, incenerisce a fil di palo Rufai con un precisissimo destro che mezza difesa non riesce ad intercettare per un soffio. Il miracolo è avvenuto. («Roberto ci ha tirati giù dall'aereo» dirà Sacchi).
Nei supplementari la Nigeria, comprensibilmente frustrata e incapace di sfruttare anche la superiorità numerica, viene estromessa da un rigore (con tanto di rimbalzo sul palo incorporato) del Divin Codino (che rivincita per lui, dopo che Gianni Agnelli l'aveva impietosamente definito un "coniglio bagnato" dopo la gara con la Norvegia), concesso dall'arbitro per un colpo di falce di Eguavoen su Benarrivo. Ridotti in 9 (i crampi hanno tradito lo stoico Mussi), si resiste fino al 120', sfiorando tra l'altro un clamoroso 3-1 con Massaro.

La Bulgaria la spunta ai rigori sul Messico, in una gara ricca di imprevisti (addirittura una porta che cade, dopo che Bernal aveva travolto il sostegno del palo) e agghindata da una prodezza accecante di Stoičkov (un tiro folgorante in corsa di rara bellezza). Ai rigori Mikhailov neutralizza su Bernal e Rodriguez, Campos para solo su Balakov, balcanici ai quarti.

[modifica] Quarti di finale

Ai quarti è quasi tutta Europa: c'è "solo" il Brasile a difendere l'onore del Sudamerica, di Africa e Asia non c'è traccia.

All'Italia tocca la rude Spagna, che ha quattro giorni di riposo in più degli azzurri. Gli iberici, disposti con uno schieramento speculare dal ct Javier Clemente (cinque difensori, quattro centrocampisti e una punta di movimento, Luis Enrique), affrontano un'Italia ancora cambiata: in porta torna Pagliuca, Conte sostituisce Signori e in difesa Tassotti sostituisce lo sfinito Mussi. Con soli 23 gradi, al Foxboro Stadium di Boston, l'Italia gioca bene, e al quarto d'ora sfiora il gol con Roberto Baggio. Gli spazi sono pochi, la Spagna si chiude bene, e allora ci pensa l'ottimo Dino Baggio, con una gran sventola da fuori, al 25', a portare in vantaggio l'Italia. Caminero e Abelardo sfiorano subito il pari, poi finisce il primo tempo.
La sfortuna è però in agguato: tiro di Caminero al 58', deviazione assassina di Benarrivo e Pagliuca è spiazzato. Entra Berti per Conte, mentre Salinas sostituisce Sergi. A otto minuti dalla fine il vecchio e navigato Julio Salinas si trova solo davanti a Pagliuca, con un'autostrada davanti: il portiere azzurro esce, poi torna precipitosamente in porta, confondendo lo spagnolo, che gli tira sul piede. Tre minuti dopo Nadal incorna a colpo sicuro, sulla linea Costacurta evita la disfatta. Due minuti dopo Berti sradica palla a centrocampo, dà la sfera a Signori, che serve in profondità Baggio, il quale, dalla destra, converge al centro, dribbla Zubizarreta e, in prossimità della linea di fondo, si inventa un chirurgico destro che non dà scampo alla Spagna. L'Italia è in semifinale, l'abbraccio tra Signori e Baggio diventa l'immagine più sfruttata dalle televisioni per rendere gli italiani partecipi del "sogno americano". L'Italia però paga pegno: Tassotti spacca il naso con una gomitata a Luis Enrique e viene inchiodato dalla prova tv: otto turni di squalifica, carriera azzurra finita.

Il Brasile se la vede, in quella che viene considerata la più bella partita di questa edizione dei mondiali, con l'Olanda che fin qui non ha incantato, ma che dispone tra le sue fila di campioni in grado di fare sempre la differenza. La malefica coppia-gol verdeoro, Bebeto-Romário, colpisce due volte, con un gol a testa. Il Brasile, imbottito di interditori, sembra avere la qualificazione in tasca, ma non ha fatto i conti con la straordinaria reazione degli Orange, che pareggiano con Bergkamp e Winter. L'ex genoano Branco, sostituto dello squalificato Leonardo, spezza i sogni arancioni con una terrificante fucilata a fil di palo su punizione, che lascia di sasso Ed de Goeij, colpevole per altro di aver piazzato in modo pessimo la barriera.

Finisce, dopo tre finali consecutive, l'avventura della Germania di Berti Vogts. I tedeschi, senza centrocampisti (con Klinsmann, Hässler, Völler e Möller contemporaneamente in campo), soffrono in avvio (palo di Balakov), ma poi prendono le misure ai bulgari. Al 2' della ripresa il vecchio Matthäus porta in vantaggio su rigore la sua squadra, che sfiora due volte il raddoppio (miracolo di Mikhailov su Hässler e palo di Möller). Ma inizia a giocare il lunatico, ma fortissimo, Hristo Stoičkov: punizione capolavoro del fuoriclasse del Barcellona e palla in fondo al sacco. Tre minuti dopo, cross di Yankov e spettacolare avvitamento del bravo Lečkov: 2-1. Era dal 1978 che i tedeschi non arrivavano tra le prime quattro.

Si conclude ai rigori l'ultimo quarto, tra Svezia e Romania. Palo di Ingesson in avvio, poi quasi più nulla fino al 78': Mild batte rapidamente una punizione, palla al parmense Brolin, che fulmina Prunea. Hagi impegna Ravelli su punizione, e all'89' Răducioiu gira in rete una punizione di Hagi deviata dalla barriera. Ai supplementari, ancora Raducioiu realizza il 2-1 e per la Romania si aprono le porte di una storica semifinale; ma la Svezia pareggia a 4' dalla fine, complice un errore di Prunea, con Kennet Andersson. Nella lotteria sale in cattedra Thomas Ravelli: prodezze su Dan Petrescu e Miodrag Belodedici, che rendono ininfluente l'errore di Mild. Scandinavi in semifinale dopo 36 anni.

[modifica] Semifinali

In semifinale l'Italia affronta la temuta Bulgaria, anche se la Germania sarebbe stata certamente meno ben accetta. Torna titolare Berti per Conte, Casiraghi toglie il posto a Massaro. Un Albertini stratosferico guida l'Italia all'assalto nella prima mezz'ora: al 21' rimessa di Donadoni, palla a Roberto Baggio, che salta Yankov e Houbtchev e mette la palla nell'angolo basso alla sinistra di Mikhailov, con un delizioso tocco di destro. Albertini, si diceva: prima colpisce un palo da 25 metri, poi impegna in angolo Mihailov con un pallonetto, quindi lancia splendidamente Baggio, che sembra chiudere i conti con un preciso rasoterra nell'angolo. Donadoni e Maldini sfiorano il colpo del k.o., ma un'azione personale di Sirakov, steso in area da Pagliuca, provoca il rigore che riapre la partita, trasformato dal solito Stoičkov. Il sole batte a New York, nella ripresa l'arbitro nega un rigore alla Bulgaria dopo che Costacurta tocca il pallone con le mani e al 26' della ripresa l'episodio chiave: Roberto Baggio esce per una contrattura alla coscia. Berti è consumato dai crampi, ma il finale è azzurro: gli abbracci tra Gigi Riva, accompagnatore azzurro, e tutti i nostri giocatori sono il suggello alla quinta finale della nostra storia.

A contendere il titolo all'Italia, a Pasadena, è il Brasile, che supera di misura la Svezia per 1-0: Romário si mangia due gol fatti nel primo tempo (in occasione della prima occasione va ricordato il clamorosissimo errore di Mazinho che con Ravelli a terra e porta vuota riesce a colpire l'esterno della rete), Zinho esalta Ravelli nella ripresa e, dopo l'eccessiva espulsione di Thern, a dieci minuti dalla fine, Romario schiaccia di testa in rete un bel cross di Jorginho.

Italia e Brasile in Finale 24 anni dopo la gara di Città del Messico vinta dai carioca per 4-1.

[modifica] Finali

Mentre la Svezia si diverte con la Bulgaria, sconfiggendola 4-0 e conquistando un onorevolissimo terzo posto (per i balcanici è, comunque, il miglior piazzamento della loro storia, tanto che qualche tempo dopo Stoičkov giunse a dire:"Dio è bulgaro"), tutta l'Italia è in ansia per le condizioni di Roberto Baggio, uscito anzitempo contro la Bulgaria. Sacchi, dopo un consulto, decide di rischiarlo, e rilancia anche Baresi, incredibilmente recuperato a 25 giorni dall'infortunio al menisco. Parreira schiera Taffarel in porta, Aldair e Marcio Santos centrali difensivi, Jorginho e Branco terzini, i quattro mediani di centrocampo Mauro Silva, Mazinho, Dunga e Zinho e la coppia letale Romário-Bebeto. Sacchi risponde con una formazione ancora cambiata: Pagliuca in porta, Mussi e Benarrivo terzini, Maldini e Baresi centrali (Costacurta è squalificato), Albertini e Dino Baggio centrali di centrocampo, ai lati Donadoni e Berti, in attacco Roberto Baggio e Massaro. Arbitra l'ungherese Puhl, già fischietto di Italia-Spagna.

Maldini salva su Bebeto, al 18' Massaro spreca addosso a Taffarel una ghiotta opportunità. Cafu sostituisce l'infortunato Jorginho, Apolloni fa altrettanto con Mussi; Branco mette in difficoltà Pagliuca con una gran punizione, sulla respinta Mazinho si esibisce in un clamoroso liscio. Il caldo asfissiante del Rose Bowl di Los Angeles rende le squadre fiacche e stremate; al 75' Pagliuca non controlla un tiraccio di Mauro Silva, la palla sfugge dalle mani del portiere e va a stamparsi sul palo alla sua destra. Il bacio del portierone al montante è ormai storia della televisione e dello sport. Sei minuti dopo Donadoni serve Baggio, solo davanti a Taffarel: tiro alle stelle. I supplementari riservano poche emozioni: Sacchi non ha tolto R. Baggio per far entrare Signori o Zola, ma ha messo Evani per Dino Baggio. Romario sbaglia a porta vuota un gol che anche Bruno Pizzul aveva visto. Si va, dunque, ai calci di rigore, ma non prima che Baggio sprechi su Taffarel una ghiotta opportunità.

È la prima volta nella storia dei Mondiali di Calcio che una finale si conclude a reti inviolate, e per la prima volta il titolo viene assegnato ai tiri di rigore.

Il primo a tirare è Franco Baresi: il tiro finisce alto. Pagliuca respinge il tiro di Marcio Santos, mantenendo la parità. Albertini segna, Romario colpisce il palo interno e la palla entra, tra la disperazione di Pagliuca; Evani non sbaglia, Branco pesca l'angolino spiazzando Pagliuca. Massaro tira male e Taffarel respinge (sotto, a destra); Dunga non sbaglia e Roberto Baggio, in precarie condizioni fisiche, tira alto e consegna il titolo al Brasile "tetracampeão", che dedica il trionfo ad Ayrton Senna, morto a Imola il 1º maggio.

[modifica] Voci correlate

[modifica] Risultati

[modifica] Fase a Gironi

[modifica] Gruppo A

[modifica] Incontri

Sabato
18 giugno 1994
11:30
Stati Uniti 1 – 1 Svizzera Pontiac Silverdome, Detroit
Pubblico: 73 425
Arbitro: Lamolina (Argentina)
44' Wynalda 39' Bregy

Sabato
18 giugno 1994
16:30
Colombia 1 – 3 Romania Rose Bowl, Los Angeles
Pubblico: 91 856
Arbitro: Al Sharif (Siria)
43' Valencia 15', 89' Răducioiu
34' Hagi

Mercoledì
22 giugno 1994
16:00
Romania 1 – 4 Svizzera Pontiac Silverdome, Detroit
Pubblico: 61 428
Arbitro: Jouini (Tunisia)
35' Hagi 16' Sutter
52' Chapuisat
65', 72' Knup

Mercoledì
22 giugno 1994
16:30
Stati Uniti 2 – 1 Colombia Rose Bowl, Los Angeles
Pubblico: 93 869
Arbitro: Baldas (Italia)
35' Escobar (Ag)
52' Stewart
90' Valencia

Domenica
26 giugno 1994
13:00
Svizzera 0 – 2 Colombia Stanford Stadium, San Francisco
Pubblico: 83 401
Arbitro: Mikkelsen (Danimarca)
44' Gaviria
90' Lozano

Domenica
26 giugno 1994
13:00
Stati Uniti 0 – 1 Romania Rose Bowl, Los Angeles
Pubblico: 93 869
Arbitro: Van der Ende (Olanda)
18' Petrescu

[modifica] Classifica
Nazione P.ti V P S GF GS DR
Romania 6 2 0 1 5 5 0
Svizzera 4 1 1 1 5 4 +1
Stati Uniti 4 1 1 1 3 3 0
Colombia 3 1 0 2 4 5 -1

[modifica] Gruppo B

[modifica] Incontri

Domenica
19 giugno 1994
16:30
Camerun 2 – 2 Svezia Rose Bowl, Los Angeles
Pubblico: 93 194
Arbitro: Tejada Noriega (Perù)
31' Embé
47' Omam-Biyik
8' Ljung
75' Dahlin

Lunedì
20 giugno 1994
13:00
Brasile 2 – 0 Russia Stanford Stadium, San Francisco
Pubblico: 81 061
Arbitro: Lim Kee Chong (Mauritius)
26' Romário
52' (R) Raí

Venerdì
24 giugno 1994
13:00
Brasile 3 – 0 Camerun Stanford Stadium, San Francisco
Pubblico: 83 401
Arbitro: Brizio Carter (Messico)
39' Romário
66' Marcio Santos
73' Bebeto

Venerdì
24 giugno 1994
19:30
Svezia 3 – 1 Russia Pontiac Silverdome, Detroit
Pubblico: 71 528
Arbitro: Quiniou (Francia)
37' (R) Brolin
59', 81' (R) Dahlin
4' Salenko

Martedì
28 giugno 1994
13:00
Russia 6 – 1 Camerun Stanford Stadium, San Francisco
Pubblico: 74 914
Arbitro: Al Sharif (Siria)
15',41',44' (R)
72',75' Salenko
81' Radchenko
46' Milla

Martedì
28 giugno 1994
13:00
Brasile 1 – 1 Svezia Pontiac Silverdome, Detroit
Pubblico: 77 217
Arbitro: Puhl (Ungheria)
46' Romário 23' Andersson

[modifica] Classifica
Nazione P.ti V P S GF GS DR
Brasile 7 2 1 0 6 1 +5
Svezia 5 1 2 0 6 4 +2
Russia 3 1 0 2 7 6 +1
Camerun 1 0 1 2 3 11 -8

[modifica] Gruppo C

[modifica] Incontri

Venerdì
17 giugno 1994
14:00
Germania 1 – 0 Bolivia Soldier Field, Chicago
Pubblico: 63 117
Arbitro: Brizio Carter (Messico)
61' Klinsmann

Venerdì
17 giugno 1994
18:30
Spagna 2 – 2 Corea del Sud Cotton Bowl, Dallas
Pubblico: 56 247
Arbitro: Mikkelsen (Danimarca)
51' Julio Salinas
55'Goikoetxea
85' Hong
90' Seo

Martedì
21 giugno 1994
15:00
Germania 1 – 1 Spagna Soldier Field, Chicago
Pubblico: 63 113
Arbitro: Filippi Cavani (Uruguay)
48' Klinsmann 14' Goikoetxea

Giovedì
23 giugno 1994
19:30
Corea del Sud 0 – 0 Bolivia Foxboro Stadium, Boston
Pubblico: 54 453
Arbitro: Mottram (Scozia)

Lunedì
27 giugno 1994
16:00
Bolivia 1 – 3 Spagna Soldier Field, Chicago
Pubblico: 63 089
Arbitro: Badilla Sequeira (Costa Rica)
67' Sanchez 19' (R) Guardiola
66', 70' Caminero

Lunedì
27 giugno 1994
16:00
Germania 3 – 2 Corea del Sud Cotton Bowl, Dallas
Pubblico: 63 998
Arbitro: Quiniou (Francia)
12', 37' Klinsmann
20' Riedle
52' Hwang
63' Hong

[modifica] Classifica
Nazione P.ti V P S GF GS DR
Germania 7 2 1 0 5 3 +2
Spagna 5 1 2 0 6 4 +2
Corea del Sud 2 0 2 1 4 5 -1
Bolivia 1 0 1 2 1 4 -3

[modifica] Gruppo D

[modifica] Incontri

Martedì
21 giugno 1994
12:30
Argentina 4 – 0 Grecia Foxboro Stadium, Boston
Pubblico: 54 456
Arbitro: Angeles (Stati Uniti)
2', 44', 89' (R) Batistuta
60' Maradona

Martedì
21 giugno 1994
18:30
Nigeria 3 – 0 Bulgaria Cotton Bowl, Dallas
Pubblico: 44 132
Arbitro: Badilla Sequeira (Costa Rica)
21' Yekini
43' Amokachi
55' Amunike

Sabato
25 giugno 1994
16:00
Argentina 2 – 1 Nigeria Foxboro Stadium, Boston
Pubblico: 54 453
Arbitro: Karlsson (Svezia)
21', 28' Caniggia 8' Siasia

Domenica
26 giugno 1994
11:30
Bulgaria 4 – 0 Grecia Soldier Field, Chicago
Pubblico: 63 160
Arbitro: Bujsaim (Emirati Arabi Uniti)
5' (R),55' (R) Stoičkov
65' Lečkov
90' Borimirov

Giovedì
30 giugno 1994
19:30
Argentina 0 – 2 Bulgaria Cotton Bowl, Dallas
Pubblico: 63 998
Arbitro: Jouini (Tunisia)
61' Stoičkov
90' Sirakov

Giovedì
30 giugno 1994
19:30
Grecia 0 – 2 Nigeria Foxboro Stadium, Boston
Pubblico: 53 001
Arbitro: Mottram (Scozia)
45' George
90' Yekini

[modifica] Classifica
Nazione P.ti V P S GF GS DR
Nigeria 6 2 0 1 6 2 +4
Bulgaria 6 2 0 1 6 3 +3
Argentina 6 2 0 1 6 3 +3
Grecia 0 0 0 3 0 10 -10

[modifica] Gruppo E

[modifica] Incontri

Sabato
18 giugno 1994
16:00
Italia 0 – 1 Irlanda Giants Stadium, New York
Pubblico: 75 338
Arbitro: Van der Ende (Olanda)
11' Houghton

Domenica
19 giugno 1994
16:00
Norvegia 1 – 0 Messico RFK Stadium, Washington
Pubblico: 52 395
Arbitro: Puhl (Ungheria)
84' Rekdal

Giovedì
23 giugno 1994
16:00
Italia 1 – 0 Norvegia Giants Stadium, New York
Pubblico: 74 624
Arbitro: Krug (Germania)
69' Dino Baggio

Venerdì
24 giugno 1994
12:30
Messico 2 – 1 Irlanda Citrus Bowl, Orlando
Pubblico: 60 790
Arbitro: Rothlisberger (Svizzera)
42', 65' Garcia 84' Aldridge

Martedì
28 giugno 1994
12:30
Italia 1 – 1 Messico RFK Stadium, Washington
Pubblico: 52 535
Arbitro: Lamolina (Argentina)
48' Massaro 57' Bernal

Martedì
28 giugno 1994
12:30
Irlanda 0 – 0 Norvegia Giants Stadium, New York
Pubblico: 72 404
Arbitro: Torres Cadena (Colombia)

[modifica] Classifica
Nazione P.ti V P S GF GS DR
Messico 4 1 1 1 3 3 0
Irlanda 4 1 1 1 2 2 0
Italia 4 1 1 1 2 2 0
Norvegia 4 1 1 1 1 1 0

[modifica] Gruppo F

[modifica] Incontri

Domenica
19 giugno 1994
12:30
Belgio 1 – 0 Marocco Citrus Bowl, Orlando
Pubblico: 61 219
Arbitro: Torres Cadena (Colombia)
11' Degryse

Lunedì
20 giugno 1994
19:30
Olanda 2 – 1 Arabia Saudita RFK Stadium, Washington
Pubblico: 50 535
Arbitro: Diaz Vega (Spagna)
50' Jonk
86' Taument
18' Amin

Sabato
25 giugno 1994
12:30
Arabia Saudita 2 – 1 Marocco Giants Stadium, New York
Pubblico: 74 624
Arbitro: Don (Inghilterra)
7' (R) Al Jaber
45' Amin
26' Chaouch

Sabato
25 giugno 1994
12:30
Belgio 1 – 0 Olanda Citrus Bowl, Orlando
Pubblico: 62 387
Arbitro: Marsiglia (Brasile)
65' Albert

Mercoledì
29 giugno 1994
12:30
Belgio 0 – 1 Arabia Saudita RFK Stadium, Washington
Pubblico: 52 959
Arbitro: Krug (Germania)
5' Owairan

Mercoledì
29 giugno 1994
12:30
Marocco 1 – 2 Olanda Citrus Bowl, Orlando
Pubblico: 60 578
Arbitro: Tejada Noriega (Perù)
47' Nader 43' Bergkamp
77' Roy

[modifica] Classifica
Nazione P.ti V P S GF GS DR
Olanda 6 2 0 1 4 3 +1
Arabia Saudita 6 2 0 1 4 3 +1
Belgio 6 2 0 1 2 1 +1
Marocco 0 0 0 3 2 5 -3

[modifica] Fase ad Eliminazione Diretta

[modifica] Albero della fase a eliminazione diretta

Ottavi Quarti Semifinali Finale
                           
3 luglio - 13:30            
  Romania  3
10 luglio - 12:30
 Bandiera dell'Argentina Argentina  2  
  Romania  2(4)
3 luglio - 12:00
   Bandiera della Svezia Svezia  2(5)  
 Arabia Saudita  1
13 luglio - 16:30
 Bandiera della Svezia Svezia  3  
 Bandiera della Svezia Svezia  0
4 luglio - 12:30
   Bandiera del Brasile Brasile  1  
 Bandiera del Brasile Brasile  1
9 luglio - 14:30
 Bandiera degli Stati Uniti Stati Uniti  0  
 Bandiera del Brasile Brasile  3
4 luglio - 12:00
   Bandiera dell'Olanda Olanda  2  
 Bandiera dell'Olanda Olanda  2
17 luglio - 12:30
 Bandiera dell'Irlanda Irlanda  0  
  Brasile  0(3)
2 luglio - 12:00
   Bandiera dell'Italia Italia  0(2)
 Bandiera della Germania Germania  3
10 luglio - 12:00
 Bandiera del Belgio Belgio  2  
 Bandiera della Germania Germania  1
5 luglio - 16:30
   Bandiera della Bulgaria Bulgaria  2  
 Bandiera del Messico Messico  1(1)
13 luglio - 16:00
 Bandiera della Bulgaria Bulgaria  1(3)  
 Bandiera della Bulgaria Bulgaria  1
5 luglio - 13:00
   Bandiera dell'Italia Italia  2   Terzo posto
  Nigeria  1
9 luglio - 12:00 16 luglio - 12:30
 Bandiera dell'Italia Italia  2  
 Bandiera dell'Italia Italia  2  Bandiera della Svezia Svezia  4
2 luglio - 16:30
   Bandiera della Spagna Spagna  1    Bandiera della Bulgaria Bulgaria  0
 Bandiera della Spagna Spagna  3
  Svizzera  0  


[modifica] Ottavi di Finale


Sabato
2 luglio 1994
12:00
Germania 3 – 2 Belgio Soldier Field, Chicago
pubblico: 60 246
Arbitro: Rothlisberger (Svizzera)
6’ , 40’ Völler
11’ Klinsmann
8’ Grun
90’ Albert

Sabato
2 luglio 1994
16:30
Spagna 3 – 0 Svizzera RFK Stadium, Washington
Pubblico: 53 121
Arbitro: Van der Ende (Olanda)
15’ Hierro
74’ Luis Enrique
86’ (R) Begiristain

Domenica
3 luglio 1994
12:00
Arabia Saudita 1 – 3 Svezia Cotton Bowl, Dallas
Pubblico: 60 277
Arbitro: Marsiglia (Brasile)
85’ Al Ghesheyan 6’ Dahlin
51’ , 88’ Andersson

Domenica
3 luglio 1994
13:30
Romania 3 – 2 Argentina Rose Bowl, Los Angeles
Pubblico: 90 469
Arbitro: Pairetto (Italia)
11’ , 18’ Dumitrescu
58’ Hagi
16’ (R) Batistuta
75’ Balbo

Lunedì
4 luglio 1994
12:00
Olanda 2 – 0 Irlanda Citrus Bowl, Orlando
Pubblico: 61 355
Arbitro: Mikkelsen (Olanda)
11’ Bergkamp
41’ Jonk

Lunedì
4 luglio 1994
12:30
Brasile 1 – 0 Stati Uniti Stanford Stadium, San Francisco
Pubblico: 84 147
Arbitro: Quiniou (Francia)
72’ Bebeto

Martedì
5 luglio 1994
13:00
Nigeria 1 – 2 Italia Foxboro Stadium, Boston
Pubblico: 54 367
Arbitro: Brizio Carter (Messico)
25’ Amunike d.t.s.
(1 - 1)
88’, 102' (R) Roberto Baggio

Martedì
5 luglio 1994
16:30
Messico 1 – 1 Bulgaria Giants Stadium, New York
Pubblico: 71 030
Arbitro: Al Sharif (Siria)
18’ (R) Garcia Aspe
RIGORI

Rodriguez Sbagliato (0-0)
Suarez Segnato (1-0)
Garcia Aspe Sbagliato (1-1)
Bernal Sbagliato (1-2)
d.t.s.
(1 - 3)
6’ Stoičkov
RIGORI
Balakov Sbagliato (0-0)
Guentchev Segnato (1-1)
Borimirov Segnato (1-2)
Lečkov Segnato (1-3)

[modifica] Quarti di Finale


Sabato
9 luglio 1994
12:00
Italia 2 – 1 Spagna Foxboro Stadium, Boston
pubblico: 53 400
Arbitro: Puhl (Ungheria)
25’ Dino Baggio
87’ Roberto Baggio
58’ Caminero

Sabato
9 luglio 1994
14:30
Olanda 2 – 3 Brasile Cotton Bowl, Dallas
Pubblico: 63 500
Arbitro: Badilla Sequeira (Costa Rica)
64’ Bergkamp
76’ Winter
53’ Romário
63’ Bebeto
81’ Branco

Domenica
10 luglio 1994
12:00
Bulgaria 2 – 1 Germania Giants Stadium, New York
Pubblico: 72 000
Arbitro: Torres Cadena (Colombia)
75’ Stoičkov
78’ Lečkov
47’ (R) Matthäus

Domenica
10 luglio 1994
12:30
Romania 2 – 2 Svezia Stanford Stadium, San Francisco
Pubblico: 83 500
Arbitro: Don (Inghilterra)
88’ , 101’ Raducioiu

RIGORI

Raducioiu Segnato (1-0)
Hagi Segnato (2-1)
Lupescu Segnato (3-2)
Petrescu Sbagliato (3-3)
Dumitrescu Segnato (4-4)
Belodedici Sbagliato (4-5)
d.t.s.
(4 - 5)
78’ Brolin
115’ Andersson
RIGORI
Mild Sbagliato (0-0)
Larsson Segnato (1-1)
Andersson Segnato (2-2)
Brolin Segnato (3-3)
Ingesson Segnato (3-4)
Nilsson Segnato (4-5)

[modifica] Semifinali


Mercoledì
13 luglio 1994
16:00
Bulgaria 1 – 2 Italia Giants Stadium, New York
pubblico: 74 110
Arbitro: Quiniou (Francia)
44’ (R) Stoičkov 20’ , 25’ Roberto Baggio

Mercoledì
13 luglio 1994
16:30
Svezia 0 – 1 Brasile Rose Bowl, Los Angeles
Pubblico: 91 856
Arbitro: Torres Cadena (Colombia)
80’ Romário

[modifica] Finale 3° Posto


Sabato
16 luglio 1994
12:30
Svezia 4 – 0 Bulgaria Rose Bowl, Los Angeles
pubblico: 91 500
Arbitro: Bujsaim (Emirati Arabi Uniti)
8’ Brolin
30’ Mild
37’ Larsson
40’ Andersson

[modifica] Finale


Domenica
17 luglio 1994
12:30
Brasile 0 – 0 Italia Rose Bowl, Los Angeles
pubblico: 94 194
Arbitro: Puhl (Ungheria)
RIGORI
M.Santos Sbagliato (parato) (0-0)
Romário Segnato (1-1)
Branco Segnato (2-2)
Dunga Segnato (3-2)
d.t.s.
(3 - 2)
RIGORI
Baresi Sbagliato (alto) (0-0)
Albertini Segnato (0-1)
Evani Segnato (1-2)
Massaro Sbagliato (parato) (2-2)
Roberto Baggio Sbagliato (alto) (3-2)

Los Angeles, 17 luglio 1994, Rose Bowl, ore 12:30

BRASILE - ITALIA 0-0 d.t.s., 3-2 ai rigori.
RIGORI: F.Baresi (alto, 0-0), Marcio Santos (parato, 0-0), Albertini (rete, 0-1), Romário (rete, 1-1), Evani (rete, 1-2), Branco (rete, 2-2), Massaro (parato, 2-2), Dunga (rete, 3-2), R.Baggio (alto, 3-2).

BRASILE: Taffarel; Jorginho, Branco, Mauro Silva, Aldair, Dunga; Marcio Santos, Mazinho, Zinho; Romário, Bebeto.
A disposizione: Zetti, Gilmar; Ricardo Rocha‎, Cafu; Viola, Muller, Leonardo, Paulo Sergio, Ronaldão, Raí, Ronaldo.
Allenatore: Carlos Alberto Parreira.

ITALIA: Pagliuca; Mussi, P.Maldini, F.Baresi, Benarrivo; Albertini, Donadoni, D.Baggio, Berti; R.Baggio, Massaro.
A disposizione: Marchegiani, Bucci; Apolloni, Costacurta, Tassotti; Minotti, Evani, A.Conte; Casiraghi, Signori, Zola.
Allenatore: Arrigo Sacchi.

ARBITRO: Sándor Puhl (Ungheria)

SOSTITUZIONI: 20' Cafu per Jorginho; 34' Apolloni per Mussi; 95' Evani per Dino Baggio; 106' Viola per Zinho.


[modifica] Campione

Campione del Mondo 1994

BRASILE

BRASILE
(Quarto titolo)

[modifica] Classifica marcatori

6 gol

Romário, cannoniere del Brasile con la Coppa del mondo in mano
Romário, cannoniere del Brasile con la Coppa del mondo in mano

5 gol

4 gol

3 gol

2 gol

1 gol

Autoreti

  • Andrés Escobar (1). (In seguito all'autorete fu ucciso al ritorno in patria.)
Campionato mondiale di calcio
Uruguay 1930 | Italia 1934 | Francia 1938 | Brasile 1950 | Svizzera 1954 | Svezia 1958 | Cile 1962
Inghilterra 1966 | Messico 1970 | Germania Ovest 1974 | Argentina 1978 | Spagna 1982 | Messico 1986
Italia 1990 | Stati Uniti 1994 | Francia 1998 | Giappone-Corea del Sud 2002 | Germania 2006 | Sudafrica 2010
Brasile 2014 | 2018
Squadre
Uruguay 1930 | Italia 1934 | Francia 1938 | Brasile 1950 | Svizzera 1954 | Svezia 1958 | Cile 1962
Inghilterra 1966 | Messico 1970 | Germania Ovest 1974 | Argentina 1978 | Spagna 1982 | Messico 1986
Italia 1990 | Stati Uniti 1994 | Francia 1998 | Giappone-Corea del Sud 2002 | Germania 2006
Qualificazioni
Italia 1934 | Francia 1938 | Brasile 1950 | Svizzera 1954 | Svezia 1958 | Cile 1962
Inghilterra 1966 | Messico 1970 | Germania Ovest 1974 | Argentina 1978 | Spagna 1982 | Messico 1986
Italia 1990 | Stati Uniti 1994 | Francia 1998 | Giappone-Corea del Sud 2002 | Germania 2006 | Sudafrica 2010
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