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Campionato mondiale di calcio 1966 - Wikipedia

Campionato mondiale di calcio 1966

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Coppa del mondo “Jules Rimet” 1966
Dettagli del torneo
Organizzatore Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra
Periodo dal 11 luglio
al 30 luglio 1966
Squadre 16  (74 alle qualificazioni)
Stadi 8  (in 7 città ospitanti)
Classifica finale
Vincitore   Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra
(primo titolo)
Secondo posto   Bandiera della Germania Ovest Germania Ovest
Terzo posto   Bandiera del Portogallo Portogallo
Quarto posto Bandiera dell'URSS URSS
Statistiche del torneo
Incontri 32
Gol segnati 89  (2,78 per incontro)
Spettatori 1.635.000  (51.094 per incontro)
Capocannoniere Bandiera del Portogallo Eusébio (9)

Ottavo campionato del mondo di calcio

Nazione ospitante: bandiera Inghilterra dall'11 al 30 luglio 1966.

Città ospitanti: Birmingham (Villa Park), Liverpool (Goodison Park), Londra (Wembley e White City), Manchester (Old Trafford), Middlesbrough (Ayresome Park), Sheffield (Hillsborough), Sunderland (Roker Park).

Indice

[modifica] Le partecipanti

[modifica] Convocazioni

Per approfondire, vedi la voce Convocazioni Mondiali di calcio Inghilterra 1966.

[modifica] Formula

Fase eliminatoria: quattro gruppi di quattro squadre ciascuno (identificati dal numero 1 al numero 4).

Alla fine di ogni girone le migliori due classificate passano ai quarti di finale. Per stabilire la priorità in caso di parità di punti vale il criterio della differenza reti. In caso di ulteriore parità è discriminante il numero di goal segnato nel girone. In caso di ulteriore parità si procede a sorteggio.

Da questo punto si procede a incontri a eliminazione diretta. Si giocano quattro quarti di finale, A, B, C, e D. Il quarto A vede accoppiate la prima classificata del gruppo 1 con la seconda del gruppo 2; il quarto B la seconda del gruppo 1 con la prima del gruppo 2; il quarto C la prima del gruppo 3 con la seconda del gruppo 4 e il quarto D la seconda del gruppo 3 con la prima del gruppo 4.

La prima semifinale si disputa tra le vincenti dei quarti A e C, la seconda tra le vincenti dei quarti B e D.
Le perdenti delle semifinali disputano la finale per il terzo posto, le vincenti quella per il primo posto.
Finale per il terzo posto: incontro tra le due perdenti le semifinali.
Finale per il primo posto: incontro tra le due vincenti le semifinali.

[modifica] Presentazione

[modifica] Introduzione

Al campionato del mondo del 1966 è legato uno dei più curiosi aneddoti riguardanti la Coppa Rimet. Come è noto, è uso che la federazione campione uscente rimetta il trofeo a disposizione della FIFA e del comitato organizzatore del campionato affiché esso possa rimanere in esposizione fino all'assegnazione al vincitore successivo (nel 1966 campione uscente era il Brasile). Il 20 marzo 1966, però, la Coppa Rimet fu rubata da ignoti durante l'esposizione al pubblico. Dopo lunghe ricerche, essa fu ritrovata, avvolta in un foglio di giornale, grazie al fiuto di un cane (il bastardino Pickles, che morì l'anno dopo strozzato dal suo stesso guinzaglio) che la intercettò in un parco pubblico londinese. Prima del ritrovamento del trofeo, la Federcalcio inglese ne aveva fatto produrre una copia, nell'eventualità che essa non venisse ritrovata in tempo. Attualmente la copia è custodita ed esposta nel Museo nazionale del Calcio.

Il campionato del 1966 fu anche il primo ad adottare una mascotte (il leone Willie) e un logo per fini commerciali.

L'assegnazione all'Inghilterra fu facilitata dal fatto che l'allora capo della FIFA fosse proprio in inglese, Sir Stanley Rous, cosa che suscitò la prima di una lunga serie di polemiche sull'intero mondiale, fino alla finale. Va detto infatti che, nonostante l'eccellente mix di giocatori che poteva schierare, l'Inghilterra iniziò il torneo con intenzioni spavalde, come lo era stata la dichiarazione, datata 1963, di Ramsey, selezionatore dei reds, che promise di portare la Rimet nel paese patria del calcio, dopo che la sua nazionale aveva miseramente fallito i tentativi precedenti.

L'ottavo campionato del mondo non si distinse per particolare spettacolarità, anzi fu una delle edizioni con meno goal, in ragione dell'assetto più difensivo e tattico delle squadre. La stessa Inghilterra, che avrebbe poi vinto il torneo, passò il primo turno con 4 goal all'attivo e nessuno al passivo.

[modifica] Il cammino verso il campionato del mondo

Il Brasile si presentava in Inghilterra forte di due mondiali consecutivi vinti, in Svezia nel 1958 e in Cile nel 1962. Tra le altre nazionali già decorate, la Germania Ovest, già campione nel 1954 nonché tra le pretendenti al successo finale, l'Uruguay e l'Italia, forti di due successi ciascuna (rispettivamente nel 1930 e 1950 e nel 1934 e 1938). Tra le outsider, spiccavano l'Argentina, il Portogallo di Eusébio e l'URSS campione d'Europa nel 1960 e finalista nel 1964. Le rimanenti nazionali furono solo di contorno, sebbene la sorpresa più grossa venne proprio dal girone che ospitava l'unica asiatica del torneo, la Corea del Nord.

Essendo due posti già appannaggio del Brasile campione uscente e dell'Inghilterra Paese organizzatore, a contendersi i 14 posti rimanenti furono 71 squadre nazionali. La FIFA assegnò 10 squadre all'UEFA (la citata Inghilterra, Bulgaria, Francia, Germania Ovest, Italia, Portogallo, Spagna, Svizzera, Ungheria e URSS) su 32 iscritte alle qualificazioni, 4 al Sudamerica (il citato Brasile, Argentina, Cile e Uruguay) su 9 iscritte, 1 al Centro-Nord America e Caraibi (Messico) su 9 iscritte e 1 all'Africa, Asia e Oceania su 19 iscritte in totale, dopo spareggio interzone tra Africa e Asia. Non esistendo all'epoca la federazione oceanica (istituita nel 1966) l'Australia avrebbe disputato il girone di qualificazione asiatico. La federazione africana protestò per l'ulteriore spareggio cui ci si sarebbe dovuti sottoporre per la qualificazione, e questo provocò il ritiro di 15 squadre africane e una asiatica, la Corea del Sud. Nel frattempo, il Sudafrica veniva squalificato dal Comitato Olimpico Internazionale da qualsiasi competizione sportiva per via del regime di apartheid lì vigente, e la FIFA si allineò al CIO. Alla fine, ad approdare alla fase finale fu Corea del Nord. Tra le squadre europee che mancano ai nastri di partenza spicca tra tutte la Svezia, finalista dell'edizione del 1958, oltre al Belgio, la Cecoslovacchia e la Jugoslavia.

[modifica] Il torneo

[modifica] Gironi eliminatori

Il campo rispettò quasi per intero i pronostici, con qualche clamorosa esclusione di rilievo: nel primo gruppo, l'Inghilterra si spartì la posta con l'Uruguay prima di regolare con due classici 2-0 detti "all'inglese" Francia e Messico. A ruota la stessa Celeste cui bastò un 2-1 ai francesi e un pari con i messicani per qualificarsi. Nel gruppo 2 la Spagna campione d'Europa uscente non andò oltre una vittoria striminzita contro la Svizzera (sfavorita tra l'altro dall'arbitro sovietico Bakhramov - che ebbe poi modo di diventare famoso durante la finale - che annullò il goal regolare del 2-2 svizzero): Germania Ovest e Argentina passarono a pari punti, con i tedeschi primi per differenza reti. Le sorprese vennero dai gruppi 3 e 4: nel gruppo 3 i campioni uscenti del Brasile batterono la Bulgaria all'esordio, ma incapparono in due sonore sconfitte contro Portogallo e Ungheria, che poi passarono ai quarti: nel gruppo 4, l'Italia si prese contro il Cile la rivincita della battaglia di Santiago di quattro anni prima, ma inciampò nell'URSS perdendo 1-0 e, nella decisiva partita contro la sottovalutata Corea del Nord, perse di nuovo, sempre per 1-0, con un goal di Pak Doo Ik e toccando il punto più basso, forse, della sua storia calcistica. Il turno fu passato da URSS e Corea del Nord e i tifosi di Middlesbrough, città operaia del nord dell'Inghilterra, adottarono la nazionale asiatica e la seguirono a Liverpool per i quarti di finale. Sulla sconfitta della nazionale azzurra, guidata da Edmondo Fabbri si disse molto, e spesso senza motivo. Dopo una sconfitta abbastanza dignitosa, con l'URSS, e la vittoria ai danni dei cileni, gli azzurri fecero ridere il mondo sportivo italiano e non facendosi, come detto, eliminare clamorosamente, nonostante le assenze di giocatori quali Burgnich, Rosato e Bulgarelli (la cui uscita lasciò la squadra con un uomo in meno). Gli azzurri, pur in inferiorità numerica, sciuparono molte palle gol e furono infine puniti da un coreano divenuto poi leggendario: Pak Doo Ik. La sconfitta fu mal digerita dall'ambiente sportivo italiano, e anche dall'allenatore, che dette la colpa delle ridicola prestazione al medico della squadra, ma la sua tesi gli costò una squalifica di un anno. La sconfitta dei verdeoro brasiliani, abbastanza clamorosa, fu dovuta sostanzialmente a due avversarie ostiche (Ungheria e Portogallo), ed alla mancanza effettiva del fuoriclasse Pelè, che uscì anzitempo sia con i bulgari sia con la compagine di Eusebio.

[modifica] Quarti di finale

A dar colore ai quarti di finale ci pensarono Argentina e Corea del Nord. A Wembley, gli Inglesi erano impegnati in una tesissima partita contro i sudamericani, quando a un certo punto il talentuoso capitano argentino Antonio Ubaldo Rattin venne espulso dall'arbitro perché, come dichiarò in seguito l'arbitro stesso, non gli piaceva l'espressione della sua faccia[1]. Nonostante gli inviti dell'arbitro tedesco a lasciare il campo, l'argentino fece finta di non capire e pretese un interprete. Alla fine, sconsolato, lasciò il terreno di gioco e si sedette sul tappeto rosso riservato ai membri della casa reale inglese, prendendo i fischi di tutto lo stadio e ricevendo l'appellativo di "Animale". Facilitata dall'espulsione e contro un avversario esasperato l'Inghilterra alla fine vinse 1-0 e andò in semifinale. Al Goodison Park di Liverpool, lo stadio dell'Everton, invece, la Corea del Nord riuscì a portarsi addirittura sul 3-0 in poco meno di mezz'ora prima che il Portogallo riuscisse a serrare le file e riorganizzare il gioco. L'ingenuità tattica degli asiatici e la superiore classe dei portoghesi fece poi la differenza e la squadra di Eusébio (4 goal in quella partita) vinse 5-3 e raggiunse in semifinale l'Inghilterra.

Senza sussulti invece gli altri due quarti di finale, quelli tra URSS e Ungheria (2-1 per i sovietici) e tra Germania Ovest e Uruguay (tedeschi in scioltezza per un 4-0 che non ammetteva discussioni anche perché gli uruguagi rimasero in 9 per due espulsioni).

[modifica] Semifinali e finali

Le due semifinali si giocarono a un giorno di distanza, il 25 e 26 luglio a Liverpool (Germania Ovest - URSS) e a Londra (Inghilterra - Portogallo). Sotto la direzione dell'italiano Concetto Lo Bello i tedeschi regolarono non senza fatica i sovietici. A segnare per la Germania furono Haller e Beckenbauer, due giocatori che l'Italia avrebbe conosciuto presto, il primo perché sarebbe stato ingaggiato dal Bologna, il secondo perché avrebbe incrociato la nazionale italiana quattro anni dopo in Messico. La nazionale russa sprecò probabilmente una grande chance per la vittoria, dato che in quell'edizione poteva schierare atleti del calibro di Metraveli, Porkujan, Malafeev, Voronine ma soprattutto il grande Lev Yashin, uno dei più grandi portieri della storia del calcio. A Londra, invece, ci vollero due goal di Bobby Charlton per aver ragione di un Portogallo in forma, che tenne aperta la partita fino all'ultimo grazie a un goal di Eusébio nel finale.

Entrambe le finali si disputarono allo stadio londinese di Wembley. Il terzo posto finale del Portogallo, allenato da Otto Gloria, rimane tuttora il massimo risultato a livello mondiale conseguito dai lusitani, fatto questo che permise a Eusébio di onorare al meglio il Pallone d'oro vinto l'anno prima grazie ai suoi successi con la maglia del Benfica.

Fu la finale che si giocò il giorno dopo davanti a 97.000 spettatori a essere ricordata ancora ai giorni nostri. Agli ordini di sir Alf Ramsey scesero in campo per l'Inghilterra Banks, Cohen, J. Charlton; Moore, Stiles, Wilson; Ball, Hunt, Hurst, R. Charlton, Peters. Il CT tedesco Helmut Schön schierò invece Tilkowski, Höttges, Weber; Schnellinger, Schulz, Beckenbauer; Haller, Emmerich, Held, Overath, Seeler.

Da notare come l'Inghilterra chiudesse il torneo nello stesso stadio, Wembley, dove aveva giocato tutte le partite, cosa che, insieme al calendario "aggiustato", aiutò sicuramente gli uomini di Ramsey.

Haller segnò quasi subito, dopo 12', ma il vantaggio tedesco durò solo sei minuti, in quanto Hurst pareggiò al 18'. La partita si svolse su un piano di sostanziale equilibrio finché a 12 minuti dalla fine Peters realizzò il goal del 2-1 che sembrava aver chiuso l'incontro. Su una contestata azione a palla ferma, Weber riuscì tuttavia a segnare il 2-2 quando ormai mancava un minuto alla fine. Gli inglesi contestarono un fallo di mano del tedesco, ma Dienst convalidò. Al 101', undici minuti dopo l'inizio dei tempi supplementari, Hurst lasciò partire un tiro che sbatté contro la faccia inferiore della traversa e rimbalzò sulla linea prima di tornare in campo. Le riprese televisive dimostrarono poi in modo inequivocabile che si trattava di un goal inesistente perché la palla aveva battuto sulla linea e non aveva, come richiesto dal regolamento, superato completamente con tutto il suo volume la parte interna della linea di porta[2]. Non sapendo cosa decidere, Dienst chiese il parere del assistente Tofik Bakhramov. Il commentatore della BBC Kenneth Wolstenholme si premurò di far sapere che il guardalinee sovietico «parlava solo russo e turco»[3] (lo scrittore inglese Jake Arnott, nel suo romanzo E lui ammazza i poliziotti del 2001, ambientato proprio durante i giorni della vittoria inglese ai Mondiali, scriverà, raccontando della telecronaca di Wolstenholme: «pochi popoli, come quello inglese, tengono in così poco conto il bilinguismo»), ragion per cui il dialogo con il direttore di gara poteva avvenire solo a gesti. Una leggenda urbana narra che, conoscendo il suo passato di sergente dell'Armata Rossa durante la guerra, qualche tifoso inglese avesse gridato dagli spalti a Bakhramov «Ricordati di Stalingrado!», riferendosi alla battaglia contro i tedeschi di Hitler. Se anche il fatto fosse vero, è certo che Bakhramov ad ogni modo non avrebbe potuto tenerne conto, non capendo l'inglese; comunque, il sovietico disse di aver visto la palla entrare e Dienst convalidò il goal. Inutili le proteste tedesche e l'assalto finale, che durò per tutto il secondo tempo supplementare: proprio allo scadere Hurst segnò il suo terzo goal personale e il quarto per l'Inghilterra, che vinse 4-2 e si laureò campione del mondo per la prima - e tuttora unica - volta nella sua storia.

Geoff Hurst è attualmente l'unico calciatore ad aver segnato tre goal in una finale di un campionato del mondo.

[modifica] Il tabellino della finale

Londra, stadio di Wembley, 30 luglio 1966

INGHILTERRA - GERMANIA OVEST 4-2 d.t.s

Marcatori: 12' Haller, 18', 101' e 120' Hurst, 78' Peters, 89' Weber.

INGHILTERRA: Banks, Cohen, J. Charlton; Moore, Stiles, Wilson; Ball, Hunt, Hurst, R. Charlton, Peters.
Allenatore: Alf Ramsey.

GERMANIA OVEST: Tilkowski, Höttges, Weber; Schnellinger, Schulz, Beckenbauer; Haller, Emmerich, Held, Overath, Seeler.
Allenatore: Helmut Schön.

ARBITRO: Dienst (SVI) (assistenti: Galba, TCH e Bakhramov, URS)

[modifica] I risultati

[modifica] Prima Fase

[modifica] Composizione dei gironi e discriminanti

Riprende l'Europa l'organizzazione della fase finale della Coppa Rimet, ma non varia la formula dell'edizione precedente, se non nei discriminanti usati. A dirimere le situazioni di parità di punti non si adotta più il quoziente reti ma la differenza reti e, in seconda battuta, le reti segnate. Rimane il sorteggio per la perdurante parità. Differenza reti che, comunque, è usata solo in un caso, nel gruppo 2, e solo per stabilire chi fra Germania Federale ed Argentina dovesse piazzarsi al primo posto, con entrambe le formazioni già qualificate.

La composizione dei 4 gruppi della prima fase fu affidata al consueto sorteggio pilotato, coll'adozione di 4 fasce da 4 squadre ciascuna così composte:

  • Fascia 1: Grandi squadre europee (Germania Ovest, Inghilterra, Ungheria, URSS)
  • Fascia 2: Squadre latino europee (Francia, Italia, Portogallo, Spagna)
  • Fascia 3: Sud America (Argentina, Brasile, Cile, Uruguay)
  • Fascia 4: Piccole europee e resto del Mondo (Bulgaria, Corea del Nord, Messico, Svizzera)

Esattamente come 4 anni prima, Bulgaria e Svizzera furono considerate alla stregua di materassi, a tutto vantaggio, in questo caso, del Portogallo, esordiente assoluto, inserito in una "apposita" fascia a carattere geografico. Dal punto di vista sportivo forse è solo questa l'unica incongruenza. A facilitare il compito dei padroni di casa dell'Inghilterra, fu inoltre stabilito a priori che essi facessero parte del Gruppo 1 ed il Brasile, campione del Mondo in carica, del Gruppo 3. Ciò avrebbe significato, ammesso che entrambe le formazioni avessero fatto il loro dovere, ovvero arrivare prime nel loro girone (cosa che non riuscì al Brasile, subito eliminato), che l'Inghilterra avrebbe incontrato i detentori solo in semifinale.

Analizziamo al solito il rendimento delle varie fasce nei gironi della prima fase, in ordine di punti e squadre qualificate ai quarti (fra parentesi la federazione colla migliore prestazione)

  • Fascia 1: 20 punti e 4 qualificate (URSS)
  • Fascia 2: 11 punti ed 1 qualificata (Portogallo)
  • Fascia 3: 12 punti e 2 qualificate (Argentina)
  • Fascia 4: 5 punti ed 1 qualificata (Corea del Nord)

[modifica] Gruppo 1

Risult. Città e data
Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra 0 - 0 Bandiera dell'Uruguay Uruguay Londra, 11 luglio
Bandiera della Francia Francia 1 - 1 Bandiera del Messico Messico Londra, 13 luglio
Bandiera dell'Uruguay Uruguay 2 - 1 Bandiera della Francia Francia Londra, 15 luglio
Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra 2 - 0 Bandiera del Messico Messico Londra, 16 luglio
Bandiera del Messico Messico 0 - 0 Bandiera dell'Uruguay Uruguay Londra, 19 luglio
Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra 2 - 0 Bandiera della Francia Francia Londra, 20 luglio
Classifica finale Pt G V N P GF GS DR
Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra 5 3 2 1 0 4 0 4
Bandiera dell'Uruguay Uruguay 4 3 1 2 0 2 1 1
Bandiera del Messico Messico 2 3 0 2 1 1 1 0
Bandiera della Francia Francia 1 3 0 1 2 2 5 -3

[modifica] Gruppo 2

Risult. Città e data
Bandiera della Germania Ovest Germania Ovest 5 - 0 Bandiera della Svizzera Svizzera Sheffield, 12 luglio
Bandiera dell'Argentina Argentina 2 - 1 Bandiera della Spagna Spagna Birmingham, 13 luglio
Bandiera della Spagna Spagna 2 - 1 Bandiera della Svizzera Svizzera Sheffield, 15 luglio
Bandiera dell'Argentina Argentina 0 - 0 Bandiera della Germania Ovest Germania Ovest Birmingham, 16 luglio
Bandiera dell'Argentina Argentina 2 - 0 Bandiera della Svizzera Svizzera Sheffield, 19 luglio
Bandiera della Germania Ovest Germania Ovest 2 - 1 Bandiera della Spagna Spagna Birmingham, 20 luglio
Classifica finale Pt G V N P GF GS DR
Bandiera della Germania Ovest Germania Ovest 5 3 2 1 0 7 1 6
Bandiera dell'Argentina Argentina 5 3 2 1 0 4 1 3
Bandiera della Spagna Spagna 2 3 1 0 2 2 4 -2
Bandiera della Svizzera Svizzera 0 3 0 0 3 1 9 -8

[modifica] Gruppo 3

Risult. Città e data
Bandiera del Brasile Brasile 2 - 0 Bandiera della Bulgaria Bulgaria Liverpool, 12 luglio
Bandiera del Portogallo Portogallo 3 - 1 Ungheria Manchester, 13 luglio
Ungheria 3 - 1 Bandiera del Brasile Brasile Liverpool, 15 luglio
Bandiera del Portogallo Portogallo 3 - 0 Bandiera della Bulgaria Bulgaria Manchester, 16 luglio
Bandiera del Portogallo Portogallo 3 - 1 Bandiera del Brasile Brasile Liverpool, 19 luglio
Ungheria 3 - 1 Bandiera della Bulgaria Bulgaria Manchester, 20 luglio
Classifica finale Pt G V N P GF GS DR
Bandiera del Portogallo Portogallo 6 3 3 0 0 9 2 7
Ungheria 4 3 2 0 1 7 5 2
Bandiera del Brasile Brasile 2 3 1 0 2 4 6 -2
Bandiera della Bulgaria Bulgaria 0 3 0 0 3 1 8 -7

[modifica] Gruppo 4

Risult. Città e data
Bandiera dell'URSS URSS 3 - 0 Bandiera della Corea del Nord Corea del Nord Middlesbrough, 12 luglio
Bandiera dell'Italia Italia 2 - 0 Bandiera del Cile Cile Sunderland, 13 luglio
Bandiera del Cile Cile 1 - 1 Bandiera della Corea del Nord Corea del Nord Middlesbrough, 15 luglio
Bandiera dell'URSS URSS 1 - 0 Bandiera dell'Italia Italia Sunderland, 16 luglio
Bandiera della Corea del Nord Corea del Nord 1 - 0 Bandiera dell'Italia Italia Middlesbrough, 19 luglio
Bandiera dell'URSS URSS 2 - 0 Bandiera del Cile Cile Sunderland, 20 luglio
Classifica finale Pt G V N P GF GS DR
Bandiera dell'URSS URSS 6 3 3 0 0 6 1 5
Bandiera della Corea del Nord Corea del Nord 3 3 1 1 1 2 4 -2
Bandiera dell'Italia Italia 2 3 1 0 2 2 2 0
Bandiera del Cile Cile 1 3 0 1 2 2 5 -3

[modifica] Quarti di finale

Qualificata Risult. Eliminata Città e data
Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra 1 - 0 Bandiera dell'Argentina Argentina Londra, 23 luglio
Bandiera della Germania Ovest Germania Ovest 4 - 0 Bandiera dell'Uruguay Uruguay Sheffield, 23 luglio
Bandiera del Portogallo Portogallo 5 - 3 Bandiera della Corea del Nord Corea del Nord Liverpool, 23 luglio
Bandiera dell'URSS URSS 2 - 1 Ungheria Sunderland, 23 luglio

[modifica] Semifinali

Qualificata Risult. Eliminata Città e data
Bandiera della Germania Ovest Germania Ovest 2 - 1 Bandiera dell'URSS URSS Liverpool, 25 luglio
Bandiera dell'Inghilterra Inghilterra 2 - 1 Bandiera del Portogallo Portogallo Londra, 26 luglio

[modifica] Finali

[modifica] Per il terzo posto

Tezo posto Risult. Quarto posto Città e data
Bandiera del Portogallo Portogallo 2 - 1 Bandiera dell'URSS URSS Londra, 28 luglio

[modifica] Per il primo posto

Campione del Mondo Risult. Secondo posto Città e data
Bandiera dell'Inghilterra INGHILTERRA 4 - 2
(dts)
Bandiera della Germania Ovest Germania Ovest Londra, 30 luglio

Marcatori: 12' Haller, 18', 101' e 120' Hurst, 78' Peters, 89' Weber.

[modifica] Campione

Campione del Mondo 1966

Bandiera dell'Inghilterra

INGHILTERRA
(Primo e unico titolo)

[modifica] Classifica marcatori

9 gol

6 gol

4 gol

3 gol

2 gol

  • Bandiera del Cile Ruben Marcos
  • Bandiera della Germania Uwe Seeler
  • Kalman Meszoly
  • Bandiera della Corea del Nord Pak Seung-Zin
  • Bandiera dell'URSS Igor Chislenko

[modifica] Note

  1. ^ Inghilterra-Argentina
  2. ^ I goal di Inghilterra-Germania 4-2
  3. ^ «Yes, yes, yes - no! The linesman says no! The linesman says no… It's a goal! It's a goal! Oh, and the Germans go mad at the referee! This linesman, at the linesman, who can only speak Russian and Turkish…» («Sì… Sì… Sì… No! Il guardalinee ha detto "no"! Il guardalinee ha detto "no"! È goal! È goal! Oh, e i tedeschi stanno assalendo l'arbitro… Questo guardalinee… Questo guardalinee che parla solo russo e turco…»), dalla telecronaca della BBC di Kenneth Wolstenholme.
Campionato mondiale di calcio
Uruguay 1930 | Italia 1934 | Francia 1938 | Brasile 1950 | Svizzera 1954 | Svezia 1958 | Cile 1962
Inghilterra 1966 | Messico 1970 | Germania Ovest 1974 | Argentina 1978 | Spagna 1982 | Messico 1986
Italia 1990 | Stati Uniti 1994 | Francia 1998 | Giappone-Corea del Sud 2002 | Germania 2006 | Sudafrica 2010
Brasile 2014 | 2018
Squadre
Uruguay 1930 | Italia 1934 | Francia 1938 | Brasile 1950 | Svizzera 1954 | Svezia 1958 | Cile 1962
Inghilterra 1966 | Messico 1970 | Germania Ovest 1974 | Argentina 1978 | Spagna 1982 | Messico 1986
Italia 1990 | Stati Uniti 1994 | Francia 1998 | Giappone-Corea del Sud 2002 | Germania 2006
Qualificazioni
Italia 1934 | Francia 1938 | Brasile 1950 | Svizzera 1954 | Svezia 1958 | Cile 1962
Inghilterra 1966 | Messico 1970 | Germania Ovest 1974 | Argentina 1978 | Spagna 1982 | Messico 1986
Italia 1990 | Stati Uniti 1994 | Francia 1998 | Giappone-Corea del Sud 2002 | Germania 2006 | Sudafrica 2010


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