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Nazionale di calcio del Brasile - Wikipedia

Nazionale di calcio del Brasile

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Bandiera del Brasile Brasile
Attuale campione del mondo Campione del mondo in carica
Campione d'Africa in carica
Attuale campione d'EuropaCampione d'Europa in carica
Campione d’Africa in carica
Campione del Sud America in carica
Attuale campione del Nord e Centro AmericaCampione del Nord e Centro America in carica
Campione d’Asia in carica
Campione d’Oceania in carica
Attuale campione olimpico Campione olimpico in carica
Uniformi di gara
 
Federazione Confederação Brasileira de Futebol
Codice FIFA: BRA
Soprannome: Seleção
("La selezione") Pentacampeões ("Cinque volte campioni")
Selezionatore Dunga (2006-)
Record presenze Cafu (142)
Capocannoniere Pelé (77)
Esordio internazionale
Bandiera dell'Argentina Argentina 3 - 0 Brasile Bandiera del Brasile
Buenos Aires, Argentina; 20 agosto 1914
Migliore vittoria
Bandiera del Brasile Brasile 14 - 0 Nicaragua Bandiera del Nicaragua
Città del Messico, Messico; 17 ottobre 1975
Peggiore sconfitta
Bandiera dell'Uruguay Uruguay 6 - 0 Brasile Bandiera del Brasile
Viña del Mar, Cile; 18 settembre 1920
Campionato del mondo
Partecipazioni 18 (Prima nel 1930)
Miglior risultato Vincitori, 1958, 1962, 1970,
1994, 2002
Copa América
Partecipazioni 32 (Prima nel 1916)
Miglior risultato Vincitori, 1919, 1922, 1949,
1989, 1997, 1999, 2004, 2007

La Nazionale di calcio del Brasile (port. Seleção Brasileira de Futebol, per questo nota informalmente come Seleção) è la rappresentativa calcistica del Brasile ed è posta sotto l'egida della Confederação Brasileira de Futebol.

È la Nazionale di calcio più titolata del mondo, con 5 Campionati mondiali di calcio vinti (1958, 1962, 1970, 1994 e 2002). È considerata dalla maggior parte degli esperti la più forte del panorama calcistico, a tal punto che è un detto comune "gli inglesi hanno inventato il calcio, i brasiliani lo hanno perfezionato". Nel suo palmarès figurano anche 8 Coppe America e due Confederations Cup, ma manca l'oro olimpico.

Il Brasile è l'unica squadra ad aver giocato in tutte le fasi finali dei Mondiali di calcio. I brasiliani sono soprannominati i Pentacampeões, cioè i "Cinque volte campioni".

Detiene il primato di permanenza al primo posto del Ranking mondiale FIFA, che ha comandato senza sorpassi dal luglio 1994 al luglio 2000 e successivamente da giugno 2002 a febbraio 2007. A luglio dello stesso anno, dopo quattro mesi di assenza dal primo posto, grazie alla vittoria nella Coppa America 2007 il Brasile è riuscito a tornare in testa alla classifica, mantenendo il vertice fino a settembre. Attualmente nel ranking è al 2° posto.

Oltre a Seleção viene detta la squadra dei verde-oro (dai colori della bandiera brasiliana).

Indice

[modifica] Storia

[modifica] Nascita e primi anni

La Nazionale brasiliana nacque nel 1914 e giocò la sua prima partita contro la squadra inglese del Exeter City in quello stesso anno, vincendo 2–0. Le prime apparizioni ai Mondiali, tuttavia, non ebbero successo, in parte a causa delle lotte interne al calcio brasiliano circa il professionismo, che resero la confederazione calcio brasiliana incapace di schierare squadre con i migliori giocatori. In particolare le dispute tra le federazioni degli stati di San Paolo e Rio de Janeiro, fece si che le squadre fossero composte solo da giocatori provenienti da una sola delle federazioni. Nel 1930 e nel 1934 il Brasile venne eliminato al primo turno, ma nel 1938 conquistò un’importante terzo posto, con Leonidas che entrò nella storia diventando il primo giocatore a segnare quattro gol in una partita del mondiale. Sfortunatamente per i brasiliani i mondiali del 1938 sono anche il primo caso in cui manifestarono quella loro presunzione che li ha portati negli anni a perdere alcune clamorose occasioni di vittoria, infatti il Brasile nella semifinale di quel mondiale incontrò l'Italia, convinti di superare il turno (la federazione brasiliana aveva addirittura prenotato i biglietti dell'aereo per Parigi dove si sarebbe disputata la finale), i sudamericani decisero di far riposare la loro punta Leonidas in vista della finalissima di Parigi, ma furono sconfitti 2-1 dagli italiani e vennero quindi eliminati dal torneo.

Il Brasile ospitò per la sua prima e finora unica volta il mondiale nel 1950. Fu il primo mondiale a svolgersi dopo la Seconda guerra mondiale. Questa edizione ebbe la particolarità di essere l'unica a non prevedere una finale unica, ma un girone finale composto da quattro squadre. Tuttavia, l'incontro decisivo per l'assegnazione del titolo vide di fronte Brasile e Uruguay e pertanto venne quasi unanimemente considerata la "finale". La partita si disputò allo Stadio Maracanã di Rio de Janeiro, davanti a duecentomila spettatori. Al Brasile sarebbe bastato un pareggio per laurearsi campione, ma dopo essere passato in vantaggio per 1-0, non accontentandosi del gol di scarto, continuò ad attaccare e incassò cosi prima il pareggio di Schiaffino e poi il definitivo 2-1 di Ghiggia. Questo incontro venne da allora chiamato il "Disastro del Maracanã" (conosciuto in tutto il sudamenrica come "O Maracanaço") e in Brasile venne addirittura proclamato il lutto nazionale.

Ai Mondiali del 1954, disputatisi in Svizzera, la nazionale brasiliana fu completamente rinnovata. Però nonostante il fatto che in quella nazionale giocassero campioni come Nilton Santos, Djalma Santos e Didi il Brasile non andò molto lontano. Infatti fu eliminata ai quarti di finale dalla favorita Ungheria che vinse per 4-2 una delle più violente partite della storia del calcio che sarebbe poi diventata famosa con il nome di Battaglia di Berna.

[modifica] L'era Pelè (1958-1970)

Nel 1958, il Brasile vinse il suo primo titolo mondiale battendo in finale i padroni di casa della Svezia per 5-2, diventando la prima, e finora unica, nazionale a vincere un mondiale fuori dai confini continentali (l'impresa sarebbe poi stata bissata nel 2002 in Asia). Da notare, in questa edizione, l'affacciarsi sulla scena del calcio internazionale di Pelé, all'epoca appena diciassettenne e autore, proprio nella finale, di un gol ritenuto fra i più belli di sempre.

Nel 1962, il Brasile vinse nuovamente il titolo, con Garrincha protagonista, specialmente dopo l'infortunio di Pelé nel secondo incontro del torneo che costrinse quest'ultimo a saltare le restanti partite.

Dopo il mondiale svoltosi in Inghilterra nel 1966 dove i verde-oro furono eliminati al primo turno, il Brasile vinse la sua terza Coppa del Mondo in Messico nel 1970 battendo l'Italia per 4-1 e presentandosi al torneo iridato con quella che venne considerata la migliore squadra nazionale di tutti i tempi; Pelé, alla sua ultima finale mondiale, Carlos Alberto, Jairzinho, Tostão, Gérson e Rivelino. Con questo successo conquistò la Coppa Rimet per la terza volta e poté quindi tenersela a titolo definitivo secondo quanto previsto dal regolamento FIFA allora vigente. Il trofeo sarà poi rubato e non più ritrovato.

[modifica] 1974-1990

Ai mondiali del 1974 la nazionale verdeoro inizia la competizione con uno zero a zero con la Jugoslavia e il medesimo risultato viene ottenuto con la Scozia. Batte poi lo Zaire per 3 a 0 e conclude così il girone con le due squadre con cui aveva pareggiato a quattro punti. In virtù di una differenza reti migliore degli scozzesi (3 a 2) fa seconda e si qualifica così alla seconda fase a gironi. Quì batte per 1 a 0 la Germania Est e per 2 a 1 l' Argentina e va a giocarsi l' accesso alla finale con l' Olanda con cui era a pari punti (4). Viene però sconfitta per 2 a 0 e deve accontentarsi della finalina per il terzo e quarto posto dove sarà battuta dalla sorprendente Polonia per 1 a 0.

L’edizione del 1978 fu decisamente controversa. Nella seconda fase il Brasile si contendeva con l’Argentina il primo posto nel girone che avrebbe garantito l’accesso alla finale. Nell’ultima partita di questa fase, il Brasile batté la Polonia 3-1 andando in vetta con una differenza reti di +5. L’Argentina aveva una differenza reti di +2, ma nella loro ultima partita del girone sconfissero il Peru per 6-0 qualificandosi per la finale. Notevoli sospetti gravarono sul portiere peruviano Ramón Quiroga "reo", secondo alcune voci, di essere di origini argentine e di avere lasciato segnare l’Argentina per ben sei volte. Tuttavia, entrambe le rappresentative smentirono le ipotesi di possibili "complotti". Il Brasile non poté quindi prendere parte alla finale nonostante fosse l’unica squadra imbattuta del torneo.

Al Mondiale 1982, i verdeoro impressionarono da subito giocando meravigliosamente, con talenti come Zico, Falcão , Cerezo, Eder e Sócrates. La squadra riuscì a passare agevolmente la prima fase a gironi e ad accedere al secondo turno dove sconfisse i campioni del mondo in carica dell'Argentina per 3-1. Ma nella seconda partita del girone contro l'Italia il Brasile perse, dopo una brillante partita giocata dagli Italiani. Paolo Rossi segnò una tripletta, battendo i favoriti Brasiliani. Ancora una volta qui si mise in luce la presunzione dei brasiliani a cui bastava un pareggio per accedere alle semifinali, ma nonostante ciò il Brasile sul 2-2 continuò ad attaccare, consentendo all'Italia di trovare varchi e segnare il definitivo 3-2 che vide estromettere i verde-oro dal torneo mondiale (in quella partita fu anche annullata una rete a Giancarlo Antognoni, rivelatasi poi regolare con le immagini televisive).

Nell' edizione iridata del 1986 i verdeoro sconfissero al primo turno la Spagna per 1 a 0, l' Algeria con il medesimo punteggio e l' Irlanda del Nord per 3 a 0 chiudendo così primi il girone. Negli ottavi liquidarono per 4 a 0 la Polonia andando così ad incontrare nei quarti la Francia. Quì la partita terminò sull' 1 a 1 con goals prima di Careca e poi di Platini e con il portiere francese che parò un rigore a Zico. Ai rigori s' imposero i francesi per 4 a 3 e il Brasile venne così eliminato.

Ai Mondiali 1990 il Brasile uscì di scena agli ottavi di finale contro l'Argentina perdendo per 1-0. Alcune critiche fecero da contorno a questa eliminazione. Su tutte, il fatto di non avere espresso un gioco degno della scuola brasiliana con troppa tattica e poca fantasia.

[modifica] 1994-2002

Ronaldo, due volte Pallone d'oro
Ronaldinho con il presidente del Brasile Lula
Ronaldinho con il presidente del Brasile Lula
Ronaldinho contro la Svizzera
Ronaldinho contro la Svizzera

Solo nel 1994, 24 anni dopo la sua terza vittoria ai mondiali, il Brasile riuscì a vincere un altro titolo. Approdata in finale senza troppe fatiche dopo aver vinto il proprio girone ed eliminato agli ottavi i padroni di casa degli Stati Uniti per 1-0, l'Olanda ai quarti per 3-2 in quella che fu definita la più bella partita del Mondiale e la Svezia per 1-0 in semifinale, si trovò di fronte a Pasadena l'Italia. Al termine di una partita senza troppe emozioni terminata 0-0 dopo i tempi supplementari Brasile e Italia si contesero il titolo ai calci di rigore per la prima volta nella storia di questa competizione. Alla fine il Brasile vinse dopo gli errori azzurri dal dischetto di Franco Baresi, Daniele Massaro e Roberto Baggio, il quale calciò la palla sopra la traversa.

Nel 1997 il Brasile vinse la Confederations Cup e la Coppa America (fu questa la prima vittoria della competizione continentale fuori dai confini nazionali). Arrivò poi secondo al Mondiale 1998, perdendo la finale 3-0 contro la Francia dopo aver vinto il proprio girone, sconfitto il Cile agli ottavi, la Danimarca ai quarti e l'Olanda in semifinale ai rigori. Le polemiche per il risultato molto negativo furono alimentate dall'utilizzo in finale della stella Ronaldo nonostante un serio problema di salute (o, secondo voci che circolarono, una crisi nervosa) alla vigilia della finale. Sono rimaste famose le parole dell'allenatore della squadra di quell'anno, Mário Zagallo (vecchia gloria del calcio brasiliano), che disse prima della finale: «Vocês vão ter que me engolir» («Dovrete darmi retta ora»), rispondendo alle ampie critiche ricevute prima e durante la Coppa del Mondo. L' anno successivo i verdeoro s'imposero nuovamente nella Coppa America.

La Seleção si aggiudicò il suo 5° titolo mondiale nel 2002 in Giappone e in Corea del Sud. La finale contro la Germania si concluse con la vittoria dei sudamericani per 2-0 con doppietta di Ronaldo. Il capitano Cafu disputò in quell'occasione la terza finale mondiale consecutiva.

[modifica] 2002-2005

Nell'estate 2004 il Brasile trionfò nella Coppa America, battendo in finale l'Argentina ai tiri di rigore. L'anno dopo i verdeoro proseguirono la serie di successi conquistando la Confederations Cup 2005, torneo giocato in Germania in preparazione dei Mondiali tedeschi del 2006.

[modifica] 2005-2007

Proprio ai Mondiali 2006 il Brasile, indicato da molti come grande favorito per la conquista della Coppa del Mondo, non riuscì ad esprimere il suo consueto gioco spettacolare. Anzi, il suo gioco modesto lo portò a faticare per passare il turno dei gironi. Riuscì con molta fatica a battere squadre come la Croazia (sconfitta per 1-0) e l'Australia (2-0), che tennero testa ai brasiliani per larghi tratti nelle due partite. Riuscì ad approdare ai quarti dopo aver trionfato per 3-0 sul modesto Ghana, che sebbene nettamente sfavorito ottenne un possesso di palla notevole per tutta la partita. Fu infine giustamente eliminato ai quarti di finale dalla Francia, ancora vincitrice contro i verde-oro dopo la finale del Mondiale 1998, ma questa volta per 1-0.

Nell'estate 2007 la Seleçao ha vinto la Coppa America in Venezuela, bissando il successo ottenuto nel 2004 e battendo nuovamente in finale l' Argentina con il risultato di 3-0, grazie ai gol di Júlio Baptista e Daniel Alves e all'autogol di Roberto Ayala. Per il Brasile è stato l'ottavo successo nella competizione, il quarto nelle ultime cinque edizioni della Coppa America. I brasiliani sono arrivati in finale in cinque delle ultime sei edizioni (1995, 1997, 1999, 2004, 2007) del torneo, perdendo solo una volta ai calci di rigore (nel 1995).


[modifica] Colori

Manica sinistra
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
fino al Maracanazo (pre-1950)
Manica sinistra
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
dopo il Maracanazo (dopo il 1950)

In origine i colori del Brasile erano il bianco con colletti blu ma a seguito all'incredibile sconfitta ai mondiali del 1950 contro l'Uruguay nella partita decisiva per l'assegnazione del titolo i colori furono considerati poco patriottici e quindi con il permesso della confederazione sportiva brasiliana il quotidiano Correio da Manhã indisse una competizione per scegliere una nuova uniforme che contenesse i quattro colori della Bandiera del Brasile.[1] Alla fine vinse l'uniforme verdeoro progettata da Aldyr Garcia Schlee, un dicianovenne proveniente da Pelotas.[2] I nuovi colori vennero usati per la prima volta nel marzo 1954 in un match contro il Cile e da allora sono stati sempre usati.

Evoluzione uniformi

Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
1914
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
1916
Manica sinistra
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
1917
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
1918
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
1919
Manica sinistra
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
1919-1945
Manica sinistra
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
1945-1950
Manica sinistra
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
1950-1953
Manica sinistra
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
dal 1954

[modifica] Palmarès

1958, 1962, 1970, 1994, 2002
1919, 1922, 1949, 1989, 1997, 1999, 2004, 2007
1997, 2005

[modifica] Partecipazioni alla Coppa del Mondo

  • 1930 - Eliminato al primo turno
  • 1934 - Eliminato al primo turno
  • 1938 - Terzo posto
  • 1950 - Finalista
  • 1954 - Eliminato ai quarti di finale
  • 1958 - Campione del mondo
  • 1962 - Campione del mondo
  • 1966 - Eliminato al primo turno
  • 1970 - Campione del mondo
  • 1974 - Quarto posto
  • 1978 - Terzo posto
  • 1982 - Eliminato al secondo turno
  • 1986 - Eliminato ai quarti di finale
  • 1990 - Eliminato agli ottavi di finale
  • 1994 - Campione del mondo
  • 1998 - Finalista
  • 2002 - Campione del mondo
  • 2006 - Eliminato ai quarti di finale

[modifica] Partecipazioni alla Coppa America

 
  • 1955 - Assente
  • 1956 - Quarto posto
  • 1957 - Finalista
  • 1959 - Finalista
  • 1959 - Terzo posto
  • 1963 - Quarto posto
  • 1967 - Assente
  • 1975 - Semifinali
  • 1979 - Semifinali
  • 1983 - Finalista
  • 1987 - Eliminato al primo turno
  • 1989 - Vincitore
  • 1991 - Finalista
  • 1993 - Eliminato ai quarti di finale
  • 1995 - Finalista
  • 1997 - Vincitore
  • 1999 - Vincitore
  • 2001 - Eliminato ai quarti di finale
  • 2004 - Vincitore
  • 2007 - Vincitore

[modifica] Rosa attuale

Di seguito è riportata la lista dei convocati per la Copa América 2007, che si è disputata in Venezuela dal 26 giugno al 15 luglio 2007. Alla competizione non hanno partecipato Kaká e Ronaldinho, per scelta individuale assecondata dal CT Dunga[3].

N. Ruolo Giocatore
Bandiera del Brasile P Júlio César
Bandiera del Brasile P Doni
Bandiera del Brasile P Helton
Bandiera del Brasile D Alex
Bandiera del Brasile D Alex Silva
Bandiera del Brasile D Daniel Alves
Bandiera del Brasile D Gilberto
Bandiera del Brasile D Juan (vice-capitano)
Bandiera del Brasile D Kléber
Bandiera del Brasile D Maicon
Bandiera del Brasile D Naldo
Bandiera del Brasile C Anderson
N. Ruolo Giocatore
Bandiera del Brasile C Diego
Bandiera del Brasile C Elano
Bandiera del Brasile C Gilberto Silva (Capitano)
Bandiera del Brasile C Menegazzo
Bandiera del Brasile C Josué
Bandiera del Brasile C Júlio Baptista
Bandiera del Brasile C Mineiro
Bandiera del Brasile A Afonso Alves
Bandiera del Brasile A Fred
Bandiera del Brasile A Robinho
Bandiera del Brasile A Vágner Love

[modifica] Calciatori famosi

 

[modifica] Allenatori

[modifica] Record individuali

NOTA: La nazionale brasiliana, per via della sua notorietà, gioca occasionalmente (soprattutto in passato, ora la tendenza è diminuita) partite di esibizione contro squadre di club, selezioni continentali, selezioni FIFA, di varie federazione o leghe nazionali e perfino contro enti o fondazioni. Tutte queste partite, non essendo riconosciute dalla FIFA, non entrano a far parte delle statistiche individuali di presenze e di reti.

Ciò può causare discordanza tra le varie fonti. Di seguito sono riportati i record riconosciuti dalla federazione internazionale.

[modifica] Record presenze e gol

Aggiornato al 9 settembre 2007:

Record presenze

# Giocatore Periodo Presenze  Reti 
1 Cafu 1990-2006 142 5
2 Roberto Carlos 1992-2006 125 11
3 Cláudio Taffarel 1987-1998 101 0
4 Djalma Santos 1952-1968 98 3
5 Ronaldo 1994-2006 97 62
6 Gilmar 1953-1969 94 0
7 Pelé 1957-1971 92 77
7 Rivelino 1965-1978 92 26
9 Dida 1995-2006 91 0
9 Dunga 1982-1998 91 6

Record reti

# Giocatore Periodo    Reti  Presenze Reti x p.
1 Pelé 1957-1971 77 92 0.84
2 Ronaldo 1994-2006 62 97 0.64
3 Romario 1987-2005 55 70 0.79
4 Zico 1976-1989 52 72 0.72
5 Bebeto 1985-1998 39 75 0.52
6 Rivaldo 1993-2003 34 74 0.46
7 Jairzinho 1963-1982 33 81 0.41
8 Ademir 1945-1953 32 39 0.82
9 Ronaldinho 1999-oggi 31 78 0.4
10 Zizinho 1942-1957 30 53 0.57

[modifica] Curiosità

  • È l'unica Nazionale ad aver partecipato a tutte le edizioni del Campionato del mondo dal 1930 ad oggi.
  • È la sola Nazionale ad aver vinto dei Mondiali al di fuori del proprio continente e l'unica delle sette Nazionali vincitrici di un Mondiale a non averlo mai vinto in casa. Ha trionfato, infatti, in Europa (Svezia 1958), in NordAmerica (USA 1994) e in Asia (Giappone e Corea del Sud 2002) e nell'edizione casalinga del 1950 ha preso l'argento.
  • Il Brasile non ha mai vinto la medaglia d'oro alle Olimpiadi, ma due Argenti (1984, 1988) e un Bronzo (1996).
  • Il Brasile ha anche vinto quattro volte il Mondiale Under-20, nel 1983, 1985, 1993, e nel 2003.

[modifica] La seleçao vinceva 5 coppe del mondo


[modifica] Note

[modifica] Bibliografia

  • Ruy Castro, Andrew Downie (traduttore). Garrincha - The triumph and tragedy of Brazil's forgotten footballing hero. Yellow Jersey Press, London, 2005. ISBN 0-224-06433-9

[modifica] Voci correlate

[modifica] Altri progetti

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