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La Valletta - Wikipedia

La Valletta

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

La Valletta
Panorama di La Valletta
[[Immagine:{{{blasone}}}|100px|La Valletta - Stemma]] La Valletta - Bandiera
Nome originale: Il-Belt Valletta
Stato: Bandiera di Malta Malta
Coordinate: 35°53′41.61″N 14°30′28.04″E / 35.8948917, 14.5077889
Altitudine: m s.l.m.
Superficie: 0.55 km²
Popolazione:
 - Totale
 - Densità
(2005)
6.315 ab.
13.909 ab./km²
Nome abitanti: {{{nomeAbitanti}}} 
Comuni contigui: {{{comuniLimitrofi}}}
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La Valletta }}
Sito istituzionale

La Valletta è la capitale di Malta.

Fu fondata nel 1566 dai Cavalieri Ospitalieri, che le diedero il nome del loro gran maestro Jean de la Valette: precisamente essa venne chiamata, in latino, Humilissima Civitas Valettae ("L'umilissima città della Valletta"). In maltese è conosciuta come Il-Belt, La città.

Indice

[modifica] Geografia

La Valletta in un'incisione.
La Valletta in un'incisione.

È il porto principale dell'isola di Malta, situata sulla costa settentrionale su una penisola rocciosa circondata da due ampi e profondi golfi in cui sono situati i porti della città: Porto Grande (ribattezzato dagli inglesi Grand Harbour) e Porto Marsamuschetto (Marsamxett Harbour, Porto Marsamuscetto).

La città contiene numerosi edifici di rilevanza storica: il più conosciuto è la Co-cattedrale di San Giovanni, precedentemente Chiesa Conventuale dei Cavalieri, ma vi si trovano anche il Palazzo del Grande Maestro, che oggigiorno ospita gli uffici del parlamento Maltese, le fortificazioni per la difesa della città, il forte di Sant'Elmo e il Museo di Belle Arti.

Tutte queste opere sono valse alla città il titolo di patrimonio dell'umanità assegnato dall'UNESCO.

Confina a sud-ovest con la città di Floriana, costruita al di fuori dei bastioni della città.

[modifica] Storia

Il porto
Il porto

Il territorio sul quale sorse La Valletta era prima deserto. Parte di esso portava il nome di Xagh-ret Meuuia, che in maltese significa terreno incolto di Meuuia, forse dal nome di qualche antico proprietario di quei luoghi. La città venne innalzata sul monte Sceberras, la parte più prominente della lingua di terra che divide il Porto Grande da quello di Marsamuschetto. Il nome originale di questa zona era Gebel ir-ras, cioè monte dell'estremità. Tutto lo spazio che andava da questa fino alla punta si chiamava comunemente Il Uardia, che significa la guardia, cioè il luogo delle guardie, così chiamato perché anticamente vi si trovava un corpo di guardia che vigilava per eventuali sbarchi clandestini.[1]

La città fu fondata dal Gran Maestro dei Cavalieri Ospitalieri Jean de la Valette, che dopo l'assedio del 1565, il 28 marzo del 1566 ne pose la prima pietra.[1] L'architetto che ideò la città fu il cortonese Francesco Laparelli, inviato da Papa Pio V. Quando Laparelli lasciò la città la sua opera venne continuata dal suo assistente, Gerolamo Cassar che progettò, tra l'altro, la Co-cattedrale di San Giovanni e parte delle fortificazioni. La Valette morì nel 1568 e il suo posto venne preso da Pietro del Monte che continuò la sua attività. Nel 1571 la costruzione della città era completata ed essa venne battezzata col nome del suo fondatore. Fino a quel momento il capoluogo dell'isola era stato Medina (oggi Mdina).

Durante la Seconda guerra mondiale la città venne fortemente danneggiata. Fu scelta come base dalla Marina britannica che solo nel 1979 lasciò l'isola.

Attualmente La Valletta è centro amministrativo, commerciale e culturale di Malta. Sede di una università, è anche una importante meta turistica.

È stata dichiarata Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO.

[modifica] Turismo

Per approfondire, vedi la voce Turismo a Malta.

[modifica] La città

Bene protetto dall'UNESCO
Patrimonio dell'umanità
Città di La Valletta
City of Valletta
Tipologia Architettonico
Criterio C (i) (vi)
Pericolo Nessuna indicazione
Anno 1980
Scheda UNESCO inglese
francese
Patrimoni dell'umanità in Malta

[modifica] Co-cattedrale di San Giovanni

L'interno della co-cattedrale
L'interno della co-cattedrale
L'esterno della co-cattedrale
L'esterno della co-cattedrale

Situata nell'omonima via, la chiesa venne costruita per volere dei cavalieri appena dopo il loro insediamento; realizzata da Gerolamo Cassar in pochi anni (1573-1577) grazie ai fondi resi disponibili, venne poi eletta e co-cattedrale assieme a San Pawl a Mdina. In seguito la cattedrale subì varie aggiunte: la sagrestia, l'oratorio e la loggia.

In netto contrasto con la semplicità architettonica (una sola navata centrale con due navate laterali) vi è l'elaborata decorazione sia pittorica che scultorea: le pareti, la volta e persino il pavimento sono un susseguirsi di colori e materiali differenti, che rispecchiano i vari stili dell'epoca in cui ogni modifica venne apportata.

La volta affrescata venne commissionata dai Grandi Maestri Rafael e Nicolas Cottoner a Mattia Preti, che realizzò una pregevole Vita di San Giovanni Battista.

L'altare maggiore e il coro sono decorati da lapislazzuli, marmi pregiati e pietre dure; in particolare è opera di Giuseppe Mazzuoli il gruppo di marmo del coro.

Nella sagrestia si possono ammirare il Battesimo di Cristo di Mateo Perez d'Alecio, il Ritratto del Gran Maestro Pinto di Antoine de Favray e il Ritratto del Gran Maestro Nicolas Cottoner di Mattia Preti.

La cattedrale ha varie cappelle laterali, ognuna dedicata ad un differente Santo e contenente opere di rilievo:

Nell'oratorio si trovano varie opere di Preti, tra cui la Crocefissione e Incoronazione di spine, messe in secondo piano per importanza dalla Decollazione di San Giovanni Battista di Caravaggio del 1608.

[modifica] Palazzo del Grande Maestro

La Stanza degli arazzi
La Stanza degli arazzi
La Sala Rossa
La Sala Rossa
L'esterno del Palazzo del Grande Maestro
L'esterno del Palazzo del Grande Maestro

Voluto dal Grande Maestro Pietro Del Monte, i lavori del palazzo iniziarono nel 1571 ad opera di Gerolamo Cassar, che lo edificò in modo piuttosto austero, senza eccessive decorazioni. Solo in seguito infatti vennero aggiunte le balconate d'angolo e il secondo portone d'accesso.

Di notevole impatto è la Stanza degli arazzi, decorata con dieci arazzi raffiguranti il nuovo mondo, realizzati da Gobelin da Le Blondel sulla base di alcuni disegni in possesso di Luigi XIV. La stanza veniva utilizzata in passato come sede dell'assemblea dei Cavalieri e, per un breve periodo, dal parlamento maltese, prima di essere chiusa per mantenere intatti gli arazzi.

Altre stanze degne di nota sono la Stanza di San Michele e San Giorgio, per le riunioni del Gran Consiglio, la Sala Gialla, utilizzata dai paggi dell'Ordine e la Stanza dell'Ambasciatore o Sala Rossa, ricoperta di tappezzeria rossa e utilizzata per ricevere gli ambasciatori. Quest'ultima stanza contiene vari ritratti di nobili e dignitari, tra cui Caterina II di Russia, Luigi XVI di Antoine Callet, Frederick Langreve e altri.

[modifica] Forte Sant'Elmo

Il forte
Il forte

Sorto sul sito di un'antica torre di guardia, il primo forte venne costruito nel 1551. Nel 1565, quando i Turchi attaccarono Malta, resistette ai bombardamenti per un mese intero; quando poi cadde, tutti i superstiti vennero massacrati. In seguito l'architetto della famiglia de Medici, Francesco Lapparelli, gli diede la forma attuale, completata poi nei secoli seguenti.

Oggi il forte ospita l'accademia di Polizia dell'isola e il National War Museum, dove sono esposte testimonianze della Seconda Guerra Mondiale, tra cui l'unico biplano "sopravvissuto" alla guerra e la George Cross, conferita da Re Giorgio VI a Malta nel 1942 per il valore dimostrato, e inserita dal governo maltese nella loro bandiera, nonostante la contrarietà della maggioranza degli abitanti.

[modifica] Curiosità

[modifica] Gemellaggi

[modifica] Note

[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni

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