Edoardo Sanguineti
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(Edoardo Sanguineti)
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Edoardo Sanguineti (Genova, 9 dicembre 1930) è uno scrittore e poeta italiano, che ha fatto parte del Gruppo 63.
[modifica] Biografia
Figlio unico di Giovanni, impiegato di banca, e di Giuseppina Cocchi, si trasferì al'età di quattro anni a Torino, città nella quale il padre aveva trovato un nuovo impiego come amministratore cassiere presso la tipografia Doyen & Marchisio. Era ancora bambino quando, durante una normale visita di controllo, gli venne diagnosticata una grave malattia cardiaca. La diagnosi si rivelò in seguito errata ma questo episodio ha condizionato per lungo tempo lo stile di vita del poeta.
A Torino abita uno zio di Edoardo, Luigi Cocchi, musicista e musicologo, che aveva conosciuto Gobetti e Gramsci e aveva collaborato alla rivista L'Ordine Nuovo e che sarà il primo punto di riferimento per la formazione del giovane.
A Bordighera, dove il giovane trascorre le vacanze estive, Edoardo frequenta il cugino Angelo Cervetto che gli trasmette la passione per il jazz.
Nel frattempo, in seguito alla pertosse che aveva contratto, il giovanissimo Edoardo viene visitato da uno specialista che individua l'errore diagnostico del quale era stato vittima.
Edoardo è sanissimo e da quel momento deve fare intensi esercizi fisici per recuperare il tono muscolare. Ginnastica, bicicletta, tennis saranno da quel momento gli sport che dovrà intensamente affiancare allo studio. Ma intanto l'aspirazione del poeta di dedicarsi alla danza era sfumato e questo sarà un rimpianto che lo accompagnerà per molti anni della sua vita.
[modifica] 1946-1950: gli anni del Liceo e delle prime conoscenze
Nel 1946 Edoardo si iscrive al Liceo Classico D'Azeglio e avrà come insegnante di italiano Luigi Vigliani. A lui dedicherà il saggio su Gozzano e gli farà leggere alcune poesie che saranno in seguito parte di Laborintus.
In terza liceo, Sanguineti avrà come docente di storia e filosofia Albino Galvano, pittore, critico, storico d'arte, filosofo amante della psicanalisi e interessato alle avanguardie.
In questi anni il giovane frequenta il mondo "culturale" torinese, si reca a mostre e ascolta concerti, e conosce Carol Rama, il filologo classico Vincenzo Ciaffi, il germanista Vittorio Amoretti e il romanziere Seborga (al secolo Guido Hess) che frequentava anche a Bordighera e che lo indirizzerà alle letture di Artaud.
[modifica] La stesura di Laborintus
Nel 1951 Sanguineti inizia a scrivere l'opera che si chiamerà Laborintus e, come egli stesso dice nei Santi Anarchici, scrive per una piccola comunità di lettori: "Eravamo in cinque. E i miei quattro lettori erano una ragazza, un aspirante filologo classico e due altri studenti, uno di farmacia e l'altro di medicina".
Conosce intanto Enrico Baj che crea il manifesto della pittura nucleare, dando vita al Nuclearismo.
Il 1953 è l'anno della morte della madre ma anche quello dell'incontro con Luciana che sposerà nel 1954.
Sempre nel 1954, in occasione della recensione di Sanguineti sulla rivista torinese "Galleria" dell'Antologia critica del Novecento, conosce Luciano Anceschi che legge Laborintus e decide di pubblicarlo.
Alcune poesie di Laborintus erano intanto apparse su "Numero", una rivista fiorentina diretta da Fiamma Vigo, alla quale era stato invitato a collaborare da Gianni Bertini, un pittore pisano incontrato da Sanguineti nello studio di Galvano.
Nel 1955 nasce Federico, il primogenito del poeta.
[modifica] 1956-1960: la pubblicazione, la laurea, la carriera universitaria
Il 1956 è l'anno della pubblicazione di Laborintus ed è anche l'anno della laurea. Sanguineti infatti, che era iscritto presso l'Università di Torino alla Facoltà di Lettere, il 30 ottobre discute una tesi dal titolo Interpretazione di Malebolge con il professor Giovanni Getto.
Nasce in quel periodo «Il Verri» al quale Sanguineti collabora insieme a Pagliarani mentre Balestrini e Porta, giovani allievi di Anceschi, sono tra i redattori.
Il 1° novembre 1957 Sanguineti diventa assistente volontario presso la cattedra di Getto, insegnando contemporaneamente italiano nel triennio del liceo classico, in un istituto privato, diretto da suore domenicane.
Nel 1958 nasce il suo secondo figlio Alessandro.
[modifica] 1961-1965: i Novissimi e la libera docenza
Prefazione ai Novissimi |
"Non soltanto è arcaico il voler usare un linguaggio contemplativo che pretende di conservare non già il valore e la possibilità della contemplazione, ma la sua reale sintassi; bensì è storicamente posto fuori luogo anche quel linguaggio argomentante che è stato nella lirica italiana una delle grandi invenzioni di Leopardi.
Due aspetti delle nostre poesie vorrei far notare particolarmente: una reale "riduzione dell'io" quale produttore di significati e una corrispondente versificazione priva di edonismo, libera da quella ambizione pseudo-rituale che è propria della ormai degradata versificazione sillabica e dei suoi moderni camuffamenti. (…) Il nostro compito è di trattare la lingua comune con la stessa intensità che se fosse la lingua poetica della tradizione e di portare quest'ultima a misurarsi con la vita contemporanea. Si intravede qui un'indefinita possibilità di superare la spuria antinomia tra il cosiddetto monoliguismo, che degenera nella restaurazione classicistica, e quella "mescolanza degli stili" o plurilinguismo, che finisce in una mescolanza degli stili. (…)" A. Giuliani, introduzione a I Novissimi, Einaudi, Torino 1965 |
Risale al 1961 la conoscenza da parte del poeta di Luciano Berio che gli chiede di collaborare per la Piccola Scala con una anti-opera. Nascerà da questa collaborazione Passaggio che andrà in scena nel 1963.
Sempre nel 1961 esce l'antologia dei Novissimi con prefazione di Giuliani che comprende le opere di Giuliani stesso, di Sanguineti, di Pagliarani, di Balestrini e di Porta.
Nasce nel 1962 il terzo figlio, Michele e nel 1963 si istituisce il Gruppo 63 a Palermo che sarà il risultato dei legami e dei contatti culturali maturati nei precedenti anni.
Nel frattempo Sanguineti, che era diventato assistente incaricato e in seguito assistente ordinario di Getto nel 1963, consegue la libera docenza e ha come presidente di commissione Mario Fubini.
In questo periodo frequenterà, in tre occasioni, anche le Décades di Cerisy: la prima volta invitato da Ungaretti, al quale era dedicato il convegno, la seconda volta invitato dal gruppo di Tel Quel, per il romanzo sperimentale e, alla fine degli anni sessanta, per il cinema.
Nel 1965 otterrà una cattedra di Letteratura italiana moderna e contemporanea presso la facoltà di lettere dell'università di Torino.
[modifica] Il 1968: anno di cesura
Nel 1968 si scioglie il Gruppo 63 (e nel '69 termineranno anche le pubblicazioni della rivista "Quindici"). Nello stesso anno Sanguineti si candida alle elezioni per la Camera nelle liste del PCI ma deve trasferirsi a Salerno con la famiglia come incaricato all'università.
A Salerno Sanguineti terrà due corsi, quello di Letteratura italiana generale e quello di Letteratura italiana contemporanea e nel 1970 diventerà professore straordinario.
[modifica] 1971-1974: cambiamenti
Nel 1971 il poeta vive per sei mesi a Berlino con la famiglia, nel 1972 muore il padre, nel 1973 nasce la figlia Giulia e diventa, sempre a Salerno, professore ordinario.
Nello stesso anno inizia la collaborazione a "Paese Sera".
Nel 1974 ottiene una cattedra di Letteratura italiana presso l'Università di Genova dove si trasferisce con la famiglia e inizia a collaborare con il "Giorno".
[modifica] 1976-1980: gli anni dell'impegno politico
Nel 1976 Sanguineti inizia a collaborare con l'"Unità", e nel 1980 con il "Lavoro" di Genova. Sono questi anni di grande impegno politico: viene infatti eletto consigliere comunale a Genova (1976 - 1981) e deputato della Camera (1979 - 1983), come indipendente nelle liste del PCI.
[modifica] 1981-2005: i viaggi, gli onori
Numerosi sono i viaggi fatti in questo periodo sia in Europa che fuori dell'Europa (Unione Sovietica, Georgia e Uzbekistan, Tunisia, Cina, Stati Uniti, Canada, Messico, Colombia, Argentina, Perù, Giappone, India).
Nel 1996 viene nominato dal presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro, Cavaliere di Gran Croce dell'Ordine di gran merito della Repubblica Italiana.
Sanguineti, che ha lasciato nel 2000 l'Università e ha ricevuto numerosi premi letterari tra i quali la Corona d'oro di Struga, è membro e fondatore della "Accadémie Européenne de poésie" (Lussemburgo) e membro consulente del "Poetry International" (Rotterdam). Precedentemente Faraone poetico dell'Istituto Patafisico di Milano, dal 2001 è Satrapo Trascendentale, Gran Maestro O.G.G. (Parigi) e presidente dell'Oplepo.
[modifica] Il poeta
[modifica] Laborintus
La prima pubblicazione di Laborintus, nel 1956, nella collezione "Oggetto e simbolo" diretta da Luciano Anceschi per la casa editrice Magenta, passa quasi inosservata. Le sue poesie, così difficili e illeggibili, sarebbero divenute, solo un decennio dopo, norma per le sperimentazioni linguistiche-poetiche che avrebbero imperversato negli anni sessanta.
Pasolini in un articolo su "Il Punto" definisce la raccolta Laborintus "un tipico prodotto del neo-realismo post-ermetico" al quale Sanguineti replica sul n. 11 di "Officina" nel novembre del 1957 con un articolo intitolato Una polemica in prosa ironizzando su le giuste distanze che Pasolini metteva tra il proprio "sperimentalismo" e quello "non puro sperimentalismo sanguinetiano".
La questione verrà ripresa da Luciano Anceschi sulla rivista Il Verri nel 1960 con questa affermazione:"Accade in questi anni - e vogliamo mettere come data di inizio del movimento il 1956? - nel nostro paese qualche cosa di naturale, di prevedibile, di necessario: nasce probabilmente una nuova generazione letteraria"'.
[modifica] Lo sperimentalismo
Laborintus è infatti un testo di riferimento centrale per lo sperimentalismo degli anni sessanta soprattutto se confrontato con la poesia del suo tempo. Esso infatti si presenta come qualcosa di nuovo che apre soluzioni linguistiche e formali sconosciute a quella poesia che, nella seconda metà degli anni cinquanta, dopo lo spegnersi del neorealismo si stava orientando verso l'antinovecentismo introdotto all'interno della rivista "Officina".
[modifica] La disgregazione del linguaggio
Sanguineti, nel programma della neoavanguardia, è figura centrale per il suo poundismo, per i richiami psicoanalitici dei suoi testi, per il suo plurilinguismo e per quel verso pronto a dilatarsi in "un recitativo drammatico dove la soluzione metrica è rigorosamente atonale e, si potrebbe dire, gestuale", come scriveva Giuliani.
La poesia di Laborintus sembra, con la sua accentuata disgregazione dei linguaggi, rifarsi alle esperienze musicali di un Berio o di un Cage e, nell'ambito pittorico, all'informale Pollock, Fautrier o Rothko.
[modifica] La tecnica dell'assemblage
La tecnica dell'assemblage, utilizzata nella poesia di Sanguineti, è infatti presa dall'ambito pittorico e gli oggetti - segni, tolti dallo spazio in cui erano collocati, acquistano improvvisamente la loro piena autonomia, ingrandendosi a dismisura.
[modifica] Dall'intellettualismo alla concretezza della quotidianità
Sanguineti prosegue, dopo Laborintus, con lo stesso stile ipercolto e sovraccarico e scrive, tra il 1956 e il 1959 le poesie di tema erotico che vanno sotto il nome Erotopaegnia, poi, tra il 1960 e il 1963, Purgatorio de l'Inferno e nel 1964 raccoglie, sotto il titolo di Triperuno, le precedenti sequenze precedute da Laborintus.
Ma in queste poesie già si possono notare dei movimenti verso una scrittura che si sposta dall'intellettualismo dei primi esordi alla concretezza delle cose quotidiane e che, in alcuni punti, si aprono al diarismo dei successivi libri.
[modifica] Nuove raccolte
Nella seconda raccolta del 1972, Wirrwarr (confusione) che si compone di due parti, "Testo di appercezione tematica" (1966 - 1968) e "Reisebilder" (1971)(immagini di viaggio), il poeta pur continuando l'opera di destrutturazione del linguaggio che aveva iniziato con Triperuno, cerca di recuperare le cose autentiche del reale e del vissuto.
Lo stile si fa più discorsivo e comunicativo, carattere questo che si ritrova nelle sue seguenti raccolte Postkarten (cartoline postali) del 1978, Stracciafoglio del 1980 e Scartabello del 1981 dove si impone un linguaggio più articolato che gioca su un registro parodico-ironico e si applica alle piccole cose della vita quotidiana.
In queste raccolte l'avanguardia di Sanguineti, pur senza contraddirsi o negarsi, non appare, paradossalmente, lontana da situazioni come quelle di Giudici o Montale in opere come La vita in versi e Satura.
[modifica] La periodicità delle raccolte
Periodicamente Sanguineti raccoglie i suoi versi in volumi riassuntivi, come Catamerone del 1974, ripreso nel 1982 in Segnalibro dove la sperimentazione si riappropria dell'uso della forma tradizionale per approdare, nel 1986, a Novissimum Testamentum, poi incluso in Senzatitolo nel 1992.
In queste opere il poeta si impegna, confermando così la sua attenta ricerca metrica, sull'ottava, sulla canzonetta, sul sonetto intervallandoli con componimenti dal tipico verso extra-lungo che sembra scivolare via e "frantumarsi".
Nel 1987 esce la raccolta Bisbidis che costituisce un capitolo aggiuntivo nella linea iniziata con Wirrwarr.
Il titolo, che è ripreso da una frottola del poeta Immanuel Romano (contemporaneo di Dante), è una voce onomatopeica che indica il chiacchierio di gente e appare come poesia di carattere colloquiale quasi crepuscolare che conferma quella linea poetica iniziata negli anni Settanta.
Del 2002 è la raccolta Gatto Lupesco che contiene Bisbidis, Senzatitolo, Corollario, la versione definitiva di Cose, e una sezione di poesie intitolate Poesie fuggitive.
[modifica] Cinquant'anni di poesia
Un bilancio |
"In cinquant'anni molte cose sono profondamente cambiate, la poesia è cambiata, ma non è cambiato il compito dei poeti, quello di disegnare il profilo ideologico di un’epoca. L’ideologia non è una professione di fede, è una visione del mondo che, con il mondo, quindi cambia. Prendiamo ad esempio il concetto di bello: il suo valore è tra i più instabili della storia dell’umanità.(…)" Intervista, rivista NewYorkCityVenezia (gennaio 2007). |
Del 2004 è la raccolta antologica Mikrokosmos Poesie 1951-2004 che si presenta divisa in due parti.
La prima parte comprende una scelta di Laborintus, di Erotopaegnia,di Purgatorio de l'Inferno, di T.A.T.,di Reisebilder, di Postkarten, di Stracciafoglio, di Scartabello, di Cataletto, di Codicillo, di Rebus, di Glosse, di Corollario e di Cose.
La seconda parte comprende una selezione da Fuori Catalogo, da L'ultima passeggiata, omaggio a Pascoli, da Alfabeto apocalittico, da Novissimum Testamentum, da Ecfrasi, da Mauritshuis, da Ballate, da Fanerografie, da Omaggio a Catullo, da Stravaganze, da Poesie fuggitive, da Varie ed eventuali.
[modifica] L'ironia sul massacro di Piazza Tienanmen
Nel 2006, nel corso di un suo intervento al Festival dei Saperi di Pavia, ebbe a dire che "quaranta ragazzetti innamorati del mito occidentale e della Coca-Cola hanno fatto più rumore di migliaia di operai massacrati in Cile». Non si sa esattamente quanta gente sia stata uccisa dalle forze del governo e dei militari durante i 17 anni durante i quali Pinochet rimase al potere, ma la Commissione Rettig elencò 2.095 morti e 1.102 "scomparsi". Per ciò che riguarda la strage di piazza Tienanmen, ancora oggi le stime dei morti variano. La Croce Rossa riferì 2600 morti e 30.000 feriti. Le testimonianze di stranieri affermarono invece che 3000 persone vennero uccise. La stessa cifra fu data da un sito inglese di Pechino. Le stime più alte furono date dagli studenti, che parlarono di 7.000-12.000 morti. Organizzazioni non governative come Amnesty International hanno denunciato che, ai morti per l'intervento, vanno aggiunti i giustiziati per "ribellione", "incendio di veicoli militari", ferimento o uccisione di soldati e reati simili. AI ha stimato che il loro numero è superiore a 400. Il governo, infine condusse moltissimi arresti tra i rimanenti sostenitori della protesta e del movimento. Limitò inoltre l'accesso da parte dei media internazionali, dando la possibilità di coprire l'evento alla sola stampa cinese.
[modifica] Il narratore
Anche nel romanzo Sanguineti dedica molta attenzione al trattamento del linguaggio, tanto sul piano lessicale quanto su quello sintattico e sia nel romanzo Capriccio italiano, pubblicato nel 1963, e Il gioco dell'Oca del 1967 si avverte il piacere ludico della parola. La sua produzione narrativa è stata raccolta in "Smorfie", contenente i due romanzi oltre ad altri testi in prosa.
Ed è con Capriccio italiano che lo scrittore si fa portavoce del romanzo sperimentale mostrando la crisi del romanzo tradizionale giocando sui motivi dell'inconscio, dell'onirico e del biologico - sessuale.
Il tema centrale del romanzo si basa sulla gravidanza della moglie del narratore e l'attesa del figlio ed è trattato non in modo naturalistico ma come una prova che, attraverso brevi episodi simili ad un sogno, smuovono gli strati dell'inconscio.
[modifica] Il critico
L'attività critica di Sanguineti si è svolta inizialmente all'interno dell'ambito accademico: a lui si devono brillanti lavori su Dante (Dante reazionario) ed un'articolata analisi sui nessi tra poesia crepuscolare e liberty, in cui si rintraccia l'origine della poesia italiana del novecento nella reazione ironica operata dai poeti crepuscolari ai danni dell'estetizzazione liberty, a partire dalla necessità, poi riconosciuta da Eugenio Montale, di "attraversare D'Annunzio".
[modifica] Ultime notizie
Il 5 giugno 2006 al poeta è stato assegnato il Premio Librex Montale.
È diventato presidente onorario dell'associazione politica Unione a Sinistra ed è stato candidato alle primarie dell'Unione per l'elezione del sindaco di Genova, tenutesi il 4 febbraio 2007, sostenuto da: Partito dei Comunisti Italiani, Partito della Rifondazione Comunista e Unione a Sinistra, ottenendo un modesto 14%. Le primarie sono state vinte da Marta Vincenzi, candidata de L'Ulivo (60%). Secondo è arrivato Stefano Zara.
[modifica] Bibliografia
[modifica] Poesie
- Laborintus, Magenta, Varese, 1956
- Opus metricum, Rusconi e Paolazzi, Milano, 1960 (contiene Laborintus ed Erotopaegnia)
- Triperuno,Feltrinelli, Milano, 1964 (contiene Opus metricum e Purgatorio de l'Inferno)
- T.A.T., Sommaruga, Verona, 1968 (con litografie e acqueforti di Gianfranco Baruchello)
- Renga(scrittura poetica collettiva in collaborazione con O.Paz, J.Roubaund e C. Tomlison), Gallimard, Parigi, 1971
- Wirrwarr, Feltrinelli, Milano, 1972 (contiene T.A.T. e Reisebilder)
- Catamerone, Feltrinelli, Milano, 1974 (contiene Triperuno e Wirrwarr)
- Omaggio a Emilio Vedova, Galleria Rizzardi, Milano, 1974 (con fogli grafici di Emilio Vedova)
- Postkarten, Feltrinelli, Milano, 1978
- Stracciafoglio, Feltrinelli, Milano, 1980 (in appendice Fuori Catalogo, che raccoglie poesie d'occasione scritte tra il 1957 e il 1979)
- Fame di Tonno, Calcografia Studio s.l., 1981 (con pastelli di Luca Alinari)
- Scartabello, Cristoforo Colombo libraio, Macerata, 1981 (con dieci disegni di Valeriano Trubbiani)
- Segnalibro, Feltrinelli, Milano, 1982 (contiene Camerone, Postkarten, Stracciafoglio, Scartabello e Cataletto)
- Codicillo, Severgnini Stamperie d'arte, Cernusco sul Naviglio, Milano, 1983
- Due Ballate, Pirella Editore, Genova, 1984
- Alfabeto apocalittico. 21 ottave con un'acquaforte e 21 capilettera, Galleria Rizzoli, Milano, 1984 (in collaborazione con Enrico Baj)
- Rebus, Telai del Bernini, Modena, 1984 (con una tavola di Carlo Cremaschi)
- Omaggio a Pascoli. L'ultima passeggiata, Il Ventaglio, Roma, 1985
- Quintine, Rossi e Spera, Roma, 1985 (in collaborazione con Salvatore Paladino)
- Novissimum Testamentum, Manni, Lecce, 1986
- Bisbidis, Feltrinelli, Milano, 1987 (contiene Codicillo, Rebus, L'ultima passeggiata e Alfabeto apocalittico)
- Senzatitolo, Feltrinelli, Milano, 1992 (contiene Glosse, Novissimum Testamentum e una serie di poesie "extravaganti" composte tra il 1982 e il 1991)
- Malebolge 1994/1995 o del malgoverno. Da Berluskaiser a Berluscaos, Book editore, Castel Maggiore, 1995 (in collaborazione con Enrico Baj)
- Libretto, Pirella Editore, Genova, 1995 (pubblicazione in occasione dell'incontro sul Manifesto dell'antilibro, Acquasanta, novembre 1995, in collaborazione con Mario Persico
- Quattro baiku, Ogopogo di Agromonte e Extra/Arte di Napoli 1995 (con disegni di Cosimo Budetta e un intervento di Stefano Bartezzaghi)
- Corollario 1996, Manni, Lecce, 1996 (pubblicazione in occasione della manifestazione "L'olio della poesia. Incontro con Edoardo Sanguineti" promossa dalla Provincia di Lecce e dal Comune di Carpignano, 25 luglio 1996, contiene cinque poesie)
- Corollario, Feltrinelli, Milano, 1997
- Taccuinetto, Giorgio Upiglio, Milano, 1998 (tre poesie, con tre incisioni di Cristiana Isoleri e una nota di Roberto Sanesi)
- Corto, Edizioni Canopo, Prato, 1998 (dieci poesie, con dodici collage di Marco Nereo Rotelli)
- Wunderkammer, Il Bulino, Roma, 1998 (sette poesie, con una puntasecca a colori di Tommaso Cascella)
- Sulphitarie, Terra del Fuoco, Napoli, 1999 (con Carmine Lubrano, fotografie di Peppe Del Rossi)
- Cose, Pironti, Napoli, 1999 (con introduzione di Fausto Curi e postfazione di Ciro Vitiello)
- Il Gatto Lupesco, Feltrinelli, Milano, 2002 (contiene Bisbidis,Senzatitolo, Corollario, la versione completa di Cose e una sezione di poesie extravaganti intitolate Poesie Fuggitive, un nuovo Fuori Catalogo)
- Omaggio a Goethe, Edizioni Sottoscala, Bellinzona, 2003 (con disegni di Mario Persico)
- Omaggio a Shakespeare, nove sonetti, Manni, Lecce, 2004 (con disegni di Mario Persico e con un saggio di Niva Lorenzini)
- Mikrokosmos. Poesie 1951-2004, Feltrinelli, 2004
[modifica] Romanzi e racconti
- Capriccio italiano,Feltrinelli, Milano, 1963
- Il Giuoco dell'Oca, Feltrinelli, Milano, 1967
- Smorfie, Etrusculudens Editore, Roma, 1986
- L'orologio astronomico, Le Verger, Illkirch, 2002
- Smorfie, Feltrinelli, Milano, 2007
[modifica] Teatro, testi per musica, travestimenti
- K., in "Il Verri", anno IV, n. 2, 1960, pp. 69-82
- K e altre cose, Scheiwiller, Milano, 1962 (contiene K., alcune poesie e interventi critici).
- Passaggio, per la musica di Luciano Berio, Universal, London-Milano, 1963 (e in "Sipario", n.224, pp. 62-70
- Traumdeutung, in "Menabò", n. 8, 1965, pp. 37-49
- Teatro, Feltrinelli, Milano, 1969
- Laborintus II, per la musica di Luciano Berio, in "Manteia", XIV-XV, 1972, pp. 14-28
- Marinettiana, in G.Bertolucci, Il gesto futurista, Bulzoni, Roma, 1969, pp. 73-77
- Orlando Furioso (travestimento dell'Ariosto in collaborazione con Luca Ronconi), Bulzoni, Roma, 1970
- Storie naturali, Feltrinelli, Milano, 1971
- Interviste impossibili: Francesca da Rimini, in AA.VV., Le nuove interviste impossibili, Bompiani, Milano, 1976
- C'ero anch'io: la prima dell'Edipo Re, inedito, 1978
- Carrousel, per la musica di Vinko Glodobark, parziale in "Musica e realtà", n. 4, 1981, pp. 21-41
- Faust.Un travestimento, Costa & Nolan, Genova, 1985 (da Goethe, trasformato poi da Luca Lombardi in opera musicale)
- Commedia dll'Inferno (da Dante), Costa & Nolan, Genova, 1989
- Per Musica, Ricordi Mucchi, Modena, 1993 (contiene con Passaggio e Laborintus II, le opere Carrousel, L'armonia drammatica per la musica di Vinko Globokar, l'Antigone, adattamento per le musiche di scena di Mendelssohn, 1986, correlato dalla nota introduttiva, con il titolo Il complesso di Antigone e tutti i testi con destinazione musicale)
- Tracce, Grin, Roma, 1995 (contiene Tracce, Storie naturali, Satyricon, in collaborazione musicale)
- Rap, LibriARENA fuoriTHEMA, Bologna, 1996
- Il mio amore è come una febbre e mi rovescio, Bompiani, Milano, 1998 contiene Rap e Sonetto, (entrambi per la musica di Andrea Liberovici)
- Dialogo, in "Allegoria", anno II, n. 5, 1990, e poi in "Passaggi", anno II, n. 3, giugno 1998, pp. 71-76
- Sei personaggi.com, un travestimento pirandelliano (con musiche di scena di Andrea Liberovici), il melangolo, Genova, 2001
- L'amore delle tre melarance, un travestimento fiabesco dal canovaccio di Carlo Gozzi, il melangolo, Genova, 2001
[modifica] Saggi e studi
- Interpretazione di Malebolgie, Olschki, Firenze, 1961
- Tre studi danteschi, Le Monnier, Firenze, 1961
- Tra liberty e crepuscolarismo, Mursia, Milano, 1961
- Alberto Moravia, Mursia, Milano, 1962
- Ideologia e linguaggio, Feltrinelli, Milano, 1965
- Guido Gozzano. Indagini e letture, Einaudi, Torino, 1966
- Il realismo di Dante, Sansoni, Firenze, 1966
- Antonio Bueno, Feltrinelli, Milano, 1975
- La missione del critico, Marinetti, Genova, 1987
- La lettura del decamerone, a cura di Emma Grimaldi, Edizioni 10/17, Salerno, 1989
- Dante reazionario, Editori Riuniti, Roma, 1992
- Per una critica dell'avanguardia poetica in Italia e in Francia, Bollati Boringhieri, Torino, 1995 (con un saggio di Jean Burgos e due testimonianze di Pierre Dhainaut e Jacqueline Risset)
- Il chierico organico, a cura di Erminio Risso, Feltrinelli, Milano, 2000
- Verdi in technicolor, il melangolo, Genova, 2001
- Atlante del Novecento italiano, a cura di Erminio Risso, con fotografie di Giovanni Giovannetti, Manni, Lecce, 2001
- Carol Rama, Masoero Edizioni, Torino 2002]
- La letteratura italiana di Edoardo Sanguineti, Rai Educational,2000
[modifica] Raccolte di articoli
- Giornalino, Einaudi, Torino, 1976
- Giornalino secondo, Einaudi, Torino, 1979
- Scribilli, Feltrinelli, Milano, 1985
- Ghirigori, Marietti, Genova, 1988
- Gazzettini, Editori Riuniti, Roma, 1993
[modifica] Traduzioni
- J. Joyce, Poesie, Mondadori, Milano, 1961
- Salmi: preghiera e canto della Chiesa, a cura di J.Gelineau, U.Wernst, E.Sanguineti, D.Stefani, L.Borello, Elle Di Ci, Torino, 1966
- Euripide. Le Baccanti, Feltrinelli, Milano, 1968
- Seneca, Fedra, Einaudi, Torino, 1969
- Petronio, Il Satyricon, Aldo Palazzi Editore, Roma, 1969
- Euripide, Le Troiane, Einaudi, Torino, 1974
- Eschilo, Le Coefore, il Saggiatore, Milano, 1978
- Aristofane, La festa delle Donne, il melangolo, Genova, 1979
- Sofocle. Edipo tiranno, Cappelli, Bologna, 1980
- Sofocle, Antigone, adattamento per le musiche di scena di Mendelssohn, 1986
- Eschilo. I sette contro Tebe, Sipario, Milano, 1992
- W. Shakespeare, Macbeth Remix (con musiche di scena di Andrea Liberovici), Spoleto, 1998
- Molière, Don Giovanni, il melangolo, Genova, 2000
- B. Brecht, Il cerchio di gesso del Caucaso, il melangolo, Genova, 2003
[modifica] Antologie
- Il sonetto, Mursia, Milano, 1957 (in collaborazione con Giovanni Getto)
- Poesia italiana del Novecento, Einaudi, Torino, 1969
- L'Opera di Pechino, Feltrinelli, Milano, 1971
[modifica] Voci correlate
[modifica] Altri progetti
- Wikiquote contiene citazioni di o su Edoardo Sanguineti
Associazione Unione a SinistraSanguineti ne è il Presidente Onorario.
[modifica] Collegamenti esterni
Predecessore: | vincitori Premio Bagutta | Successore: |
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Roberto Calasso - Giorgio Orelli | 2003 | Franco Cordero |
Scrittori italiani del Duecento · Trecento · Quattrocento · Cinquecento · Seicento · Settecento · Ottocento · Novecento · Duemila |
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