Campagna di Polonia
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Campagna di Polonia | |||||||
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Parte della seconda guerra mondiale | |||||||
Soldati tedeschi durante l'invasione |
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Schieramenti | |||||||
Germania Unione Sovietica Repubblica slovacca |
Polonia | ||||||
Comandanti | |||||||
Fedor von Bock (gruppo di armate del Nord) Gerd von Rundstedt (gruppo di armate del Sud) Mikhail Kovalov (fronte bielorusso) Semën Timošenko (fronte ucraino) Ferdinand Čatloš (armata Bernolak) |
Edward Rydz-Śmigły (Maresciallo di Polonia) |
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Perdite | |||||||
Germania:
Unione Sovietica:
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Polonia:
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Questa voce è parte della serie Storia della Polonia |
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L'invasione della Polonia del 1939 (in polacco: Wojna obronna 1939 roku, "La guerra difensiva dell'anno 1939", o Kampania wrześniowa, "Campagna di settembre"; in tedesco: Polenfeldzug, "Campagna di Polonia", o Fall Weiss "Piano bianco") fu condotta dalla Germania nazista, dall'Unione Sovietica e dalla Slovacchia, che inviò un piccolo contingente. L'invasione della Polonia segnò l'inizio della seconda guerra mondiale in Europa poiché gli alleati occidentali della Polonia, il Regno Unito e la Francia dichiararono guerra alla Germania il 3 settembre, seguiti subito dal Canada, dall'Australia e dalla Nuova Zelanda. La campagna iniziò il 1° settembre 1939, una settimana dopo la firma del patto segreto Molotov-Ribbentrop, e finì il 6 ottobre 1939, con la Germania e l'URSS che occuparono l'intera Polonia.
Dopo un finto "attacco polacco" inscenato dalla Germania ("incidente di Gleiwitz") il 31 agosto 1939, il 1° settembre le forze tedesche invasero la Polonia da nord, sud e ovest. Le forze polacche, sparse a protezione del lungo confine, furono presto costrette a ritirarsi verso est. Dopo la sconfitta polacca avvenuta a metà settembre nella battaglia della Bzura, i tedeschi conquistarono un indiscutibile vantaggio. Le forze polacche iniziarono a ritirarsi verso sud-est, seguendo un piano che prevedeva la concentrazione della difesa in una zona al confne con la Romania, dalla quale sarebbero dovuti arrivare rifornimenti e rinforzi da parte degli Alleati.
Il 17 settembre 1939 l'Armata Rossa sovietica invase le regioni orientali della Polonia in cooperazione con la Germania. I sovietici stavano perseguendo la loro parte dell'appendice segreta del patto Molotov-Ribbentrop, che sanciva la divisione dell'Europa orientale in sfere di influenza naziste e sovietiche. Dovendo affrontare anche un secondo fronte, il governo polacco decise che la difesa sul confine romeno non era più possibile, e ordinò l'evacuazione di tutte le truppe nella neutrale Romania. Il 1° ottobre la Germania e l'URSS avevano completato la spartizione della Polonia, anche se il governo polacco non si arrese mai. Inoltre tutte le forze di terra e aeree restanti della Polonia furono evacuate nelle vicine Romania e Ungheria; molti degli esiliati si unirono al ricreato Esercito Polacco in Francia, in Siria (sotto mandato francese della Società delle Nazioni) e nel Regno Unito.
In seguito all'occupazione tedesca, si formò un movimento di resistenza. Le forze polacche continuarono a contribuire alle operazioni militari degli Alleati durante tutta la seconda guerra mondiale. I tedeschi conquistarono le aree della Polonia occupate dai sovietici quando invasero la Russia il 22 giugno 1941 e persero il territorio nel 1944 con l'avanzare dell'Armata Rossa. Durante il corso della guerra, la Polonia perse il 20% della sua popolazione pre-bellica sotto un'occupazione che segnò la fine della Seconda Repubblica Polacca.
Indice |
[modifica] I Paesi in guerra
[modifica] Germania
La Germania aveva un significativo vantaggio numerico sui polacchi, ed aveva sviluppato una notevole capacità militare prima del conflitto. L'esercito tedesco aveva circa 2.400 carri armati organizzati in sei divisioni panzer. Queste divisioni agivano in coordinazione con altri elementi della macchina militare tedesca, in modo da isolare le unità del nemico, che sarebbero state circondate e distrutte, per poi essere seguiti dai fanti. La Luftwaffe (aviazione) forniva sia informazioni tattiche che strategiche, particolarmente sganciando bombe che attaccavano e distruggevano le linee di comunicazione nemiche. Tutti questi nuovi metodi di operazione caddero sotto il nome di blitzkrieg ("guerra lampo"), anche se gli storici sostengono che le operazioni tedesche durante la campagna seguirono generalmente il metodo di guerra tradizionale. La strategia della Wehrmacht (esercito) era più in linea con la Vernichtungsgedanken.
Gli aeroplani giocarono un ruolo molto importante nella campagna, attaccando le città, causando gravi perdite tra i civili durante i bombardamenti terroristici. Le forze della Luftwaffe consistevano di 1.180 aeroplani d'assalto: 290 Ju 87 Stuka, 290 aerei da guerra convenzionali (principalmente del tipo He 111) e un assortimento di 240 aerei da nave. In totale, la Germania possedeva circa 3.000 aeroplani, circa due terzi dei quali di moderna tecnologia; metà di questi furono utilizzati sul fronte polacco. La Luftwaffe nel 1939 era una delle forze aeree più attrezzate al mondo.
[modifica] Polonia
Tra il 1926 e il 1939 la Polonia investì pesantemente nell'industrializzazione della Regione Industriale Centrale (Centralny Okręg Przemysłowy). Si approntarono i preparativi per una guerra con la Germania già da molti anni prima del 1939, ma la maggior parte dei piani prevedeva che non si sarebbe combattuto fino al 1942. Per trovare fondi per lo sviluppo industriale, la Polonia vendeva la maggior parte degli equipaggiamento moderni che produceva; l'esercito polacco contava circa un milione di soldati, solo metà dei quali furono mobilitati il 1° settembre. Le forze armate polacche avevano molti meno mezzi corazzati rispetto a quelle tedesche e queste poche erano in dotazione di vari gruppi di fanteria, il che rendeva impossibile affrontare efficacemente il nemico.
Le esperienze della guerra polacco-sovietica avevano formato la dottrina organizzativa e operativa polacca. Diversamente da quello della prima guerra mondiale, il modo di condurre la guerra tra Polonia e URSS sfruttò maggiormente la mobilità della cavalleria. I polacchi poterono accertarsi proprio in quell'occasione dell'utilità di avere truppe motorizzate, ma non volle investire nelle nuove invenzioni, ritenute troppo costose e dal risultato incerto.
Le forze aeree polacche erano invece molto svantaggiate rispetto alla Luftwaffe tedesca anche se, contrariamente alla credenza popolare, la flotta polacca non fu distrutta sul campo perché, anche se mancavano i moderni aeroplani, i piloti erano tra i meglio addestrati al mondo.
I tedeschi usufruirono soprattutto di una superiorità numerica e qualitativa di aeromobili, mentre la Polonia possedeva solo 600 aerei moderni. Le forze aeree polacche (Lotnictwo Wojskowe) avevano circa 185 PZL P.11 e 95 PZL P.7 aeroplani da combattimento, 175 PZL P.23 Karaś B, 35 Karaś A e dal settembre furono prodotti circa 100 PZL P.37 Łoś. Oltre a questo, c'erano mezzi di trasporto obsoleti (erano di una generazione più vecchi di quelli della controparte tedesca) e solo il 70% della flotta aerea disponibile fu effettivamente mobilitata (solo 36 PZL P.37 Łoś furono usati nelle azioni).
La marina polacca consisteva di una piccola flotta comprendente anche sommergibili e piccoli vascelli di supporto. La maggior parte delle unità di superficie seguirono il Piano Peking, lasciando i porti polacchi il 20 agosto e scappando verso il Mare del Nord per unirsi alla Royal Navy britannica. Le forze sottomarine parteciparono all'Operazione Worek, con lo scopo di danneggiare le navi tedesche nel Mar Baltico, ma con poco successo.
Le forze corazzate della Polonia consistevano di due brigate corazzate, quattro battaglioni carri indipendenti e circa 30 compagnie di carri leggeri assegnate alle divisioni di fanteria e alle brigate di cavalleria.
[modifica] Preludio della Campagna
Il Partito Nazista condotto da Adolf Hitler prese il potere in Germania nel 1933. Dapprima Hitler perseguì una politica di riavvicinamento alla Polonia, culminante con il patto di non aggressione tedesco-polacco del 1934. La politica estera iniziale operò per portare la Polonia nel patto anticomintern, formando una cooperativa di stati da contrapporre all'Unione Sovietica. La Germania cercò di sottrarre territori all'Unione Sovietica, per acquisire il Lebensraum ed espandere la Großdeutschland.
In aggiunta al territorio sovietico, i nazisti erano anche interessati all'istituzione di un nuovo confine con la Polonia, perché l'exclave tedesca della Prussia orientale era separata dal resto del Reich dal Corridoio di Danzica. Molti tedeschi volevano anche incorporare la Città Libera di Danzica all'interno della Germania. Mentre Danzica aveva una popolazione a maggioranza tedesca, il Corridoio costituiva una terra a lungo disputata tra Polonia e Germania: dopo il Trattato di Versailles la Polonia aveva acquisito il Corridoio e questo aveva portato al trasferimento di tedeschi sotto il governo polacco. Hitler cercò di cambiare la situazione e fece appello al nazionalismo tedesco, promettendo di "liberare" i tedeschi ancora nel Corridoio, così come Danzica, poiché il porto della città era stato posto sotto il controllo della Società delle Nazioni.
Nel 1938 la Germania iniziò ad accrescere le pressioni per Danzica, proponendo una strada da costruire per collegare la Prussia orientale con la Germania, attraverso il Corridoio di Danzica, ma i polacchi dissuasero subito Hitler. Allo stesso tempo, la collaborazione tedesca con i nazionalisti ucraini anti-polacchi indebolì ulteriormente la credibilità tedesca agli occhi dei polacchi, perché questo fu visto come tentatico di isolare e indebolire la Polonia. Il 30 marzo la Polonia ricevette una garanzia dal Regno Unito e dalla Francia, anche se nessuno dei due paesi garantì supporto militare per la difesa polacca. Il primo ministro inglese Neville Chamberlain e il suo ministro degli Esteri, Lord Halifax, speravano ancora di riuscire a contrattare con Hitler ricorrendo di nuovo alla politica dell'appeasement per cercare di evitare la guerra e per indurre il dittatore a abbandonare il proposito di invadere la Polonia.
In un'atmosfera di crescente tensione, la Germania si spostò sulla linea della diplomazia aggressiva, ritirandosi unilateralmente dal patto di non aggressione tedesco-polacco del 1934 e dall'Accordo navale di Londra del 1935 il 28 aprile 1939. All'inizio del 1939 Hitler aveva già emanato gli ordini di preparare una possibile «soluzione del problema polacco tramite l'utilizzo dei mezzi militari». Un altro passo cruciale verso la guerra fu la firma a sorpresa del patto Molotov-Ribbentrop il 22 agosto, cioè la ratifica di un accordo segreto tra i nazisti e i sovietici tenutasi a Mosca, che segnò il fallimento francese e inglese di una possibile alleanza con l'URSS. Di conseguenza, la Germania annullò la possibilità di un'opposizione della Russia in una potenziale campagna contro la Polonia. In un protocollo segreto del patto, i tedeschi e i sovietici si accordarono per dividere l'Europa orientale, inclusa la Polonia, in due sfere di influenza; la terza parte più a ovest del Paese sarebbe andata alla Germania, mentre i due terzi orientali all'Unione Sovietica. Anche se i servizi segreti degli Alleati occidentale avevano scoperto l'appendice segreta che riguardava la Polonia, il governo polacco non ne fu mai messo al corrente.
L'assalto tedesco era in origine previsto per le 4:00 del 26 agosto, ma essendo stato firmato il 25 agosto il patto di difesa comune polacco-britannico, con il quale il Regno Unito si faceva garante dell'indipendenza della Polonia, Hitler procrastinò l'attacco fino al 1° settembre.
Il 26 agosto, Hitler cercò di dissuadere Regno Unito e Francia dall'interferire nel conflitto, ricompensandoli con il fatto che le forze della Wehrmacht sarebbero state messe a disposizione dell'Impero britannico. In ogni caso, i negoziati convinsero Hitler della remota possibilità che gli Alleati occidentali dichiarassero guerra alla Germania e, anche se ciò fosse successo, avrebbero negoziato un accordo che sarebbe stato comunque favorevole alla Germania dopo la conquista della Polonia. Nel frattempo, il numero crescente di aerei in volo e i movimenti di truppe presso il confine segnalò che la guerra era imminente.
Il 29 agosto i tedeschi proposero un'ultima offerta diplomatica, e alle mezzanotte del 29 agosto il ministro degli Esteri tedesco Ribbentrop consegnò all'ambasciatore inglese Neville Henderson la lista dei termini che avrebbero garantito la pace nei confronti della Polonia: Danzica doveva tornare alla Germania, mentre Gdynia sarebbe rimasta alla Polonia, e si sarebbe dovuto tenere un plebiscito nel Corridoio di Danzica entro l'anno. Fu proposto anche uno scambio tra le minoranze della popolazione tra i due Paesi. Per evitare la guerra, un plenipotenziario polacco con pieni poteri avrebbe dovuto raggiungere Berlino e accettare questi termini entro il mezzogiorno del giorno successivo. Il governo inglese considerò "ragionevoli", anche se la richiesta del plenipotenziario suonava come un ultimatum. Quando l'ambasciatore polacco Lipski raggiunse Ribbentrop il 30 agosto, annunciò che non aveva i poteri per firmare il patto. Fu quindi trasmessa la notizia che la Polonia aveva rifiutato l'offerta tedesca e i negoziati con la Polonia giunsero alla fine.
Il 30 agosto la marina polacca inviò la sua flotta in Gran Bretagna, per eseguire l'Operazione Peking, e lo stesso giorno il maresciallo Edward Rydz-Śmigły annunciò la mobilitazione delle truppe. I francesi fecero pressioni perché revocasse l'ordine, sperando evidentemente in una risoluzione diplomatica della crisi. Il 31 agosto 1939 Hitler ordinò che le ostilità contro la Polonia prendessero inizio alle 4:45 del giono successivo. A causa della confusione creatasi, i polacchi riuscirono a mobilitare solo il 70% delle truppe, e molte unità si stavano ancora formando o si stavano muovendo verso le posizioni sul fronte al momento dell'attacco.
[modifica] Dettagli
[modifica] Piani
[modifica] Piano tedesco
Il piano tedesco Fall Weiss (piano bianco), che divenne conosciuto con il nome di campagna di settembre, fu creato dal generale Franz Halder, capo dello staff generale e diretto dal generale Walther von Brauchitsch, comandante in capo della campagna. Il piano richiedeva l'inizio delle ostilità prima della dichiarazione di guerra, che necessitava di una dottrina tradizionale di accerchiamento del nemico e della sua distruzione. I vantaggi materiali della Germania, incluso l'uso dei moderni aerei e carri armati, dovevano costituire il salto di qualità tedesco. La fanteria, che non era completamente meccanizzata, ma poteva godere del supporto logistico dell'artiglieria, doveva essere supportata dai carri armati tedeschi (panzer) e piccoli drappelli di uomini sui camion dovevano assistere il movimento rapido delle truppe e concentrarsi su parti selezionate del fronte nemico, eventualmente isolando i gruppi nemici, circondandoli e distruggendoli. Secondo l'idea prebellica della guerra lampo si sarebbe dovuto sfondare le linee nemiche e portare i tedeschi velocemente nelle retroguardie, anche se poi la battaglia di Polonia fu combattuta secondo le tradizionali regole belliche. A causa di capi tedeschi conservatori, il ruolo delle forze maccanizzate fu relegato al semplice supporto alle divisioni di fanteria.
Il territorio polacco ben si prestava alle operazioni mobili in condizioni climatiche favorevoli, in quanto è un paese con dolci pianure e lunghe frontiere (circa 5.600 km, di cui moltissimi erano di confine con la Germania, sia ad ovest che a nord, per la presenza della Prussia orientale). I confini erano stati estesi ancora di 800 km a sud dopo la Conferenza di Monaco del 1938, per l'incorporazione tedesca della Boemia e della Moravia e per la creazione dello stato fantoccio tedesco della Slovacchia: la Polonia poteva essere invasa da ogni parte.
I pianificatori tedeschi intendevano sfruttare il vantaggio della lunghezza del confine con la manovra aggirante del Fall Weiss. Le unità tedesche dovevano invadere la Polonia da tra direzioni:
- Un attacco principale dalla Germania attraverso il confine occidentale della Polonia. Questo obiettico doveva essere perseguito dal Gruppo d'armate Sud comandata dal generale Gerd von Rundstedt, che doveva attaccare dalla Slesia tedesca, dalla Moravia e dal confine slovacco; l'VIII armata del generale Johannes Blaskowitz doveva invece avvicinarsi a est contro Łódź; la XIV armata del generale Wilhelm List doveva dirigersi su Cracovia e verso i Carpazi polacchi; infine, la X armata del generale Walter von Reichenau doveva assestare il colpo definitivo a nord-est nel cuore della Polonia.
- Una seconda via di attacco dalla Prussia a nord. Il generale Fedor von Bock comandava il Gruppo d'armate Nord, che comprendeva la III armata del generale Georg von Küchler che procedeva verso sud dalla Prussia orientale e la IV armata del generale Günther von Kluge che dodeva colpire a est alla base del Corridoio polacco.
- Un terzo attacco doveva giungere da sud dall'armata della Slovacchia nazista.
- Dall'interno della Polonia, la minoranza tedesca avrebbe assistito all'assalto intraprendendo azioni di sabotaggio attraverso le unità Selbstschutz preparate prima della guerra.
Tutti e tre gli assalti dovevano convergere a Varsavia, mentre l'esercito polacco doveva essere circondato e distrutto ad ovest della Vistola. La Fall Weiss iniziò il 1° settembre 1939 e fu la prima operazione della seconda guerra mondiale in Europa.
[modifica] Piano polacco
Il piano di difesa polacca, il Piano Zachód ("ovest" in polacco) fu condizionato dalla determinazione politica di stanziare le truppe direttamente al confine polacco-tedesco, sulla base della promessa di Londra di accorrere in aiuto di Varsavia in caso di invasione. Inoltre, poiché le regioni più ricche di risorse naturali, di industrie e di popolazione erano quelle presso il confine occidentale, presso la Slesia, la polizia polacca centrò la difesa in queste regioni, anche perché il governo polacco temeva che se la Germania avesse occupato i territori occidentali presso il Corridoio di Danzica, la Francia e il Regno Unito avrebbero firmato con la Germania un trattato di pace simile all'accordo di Monaco del 1938. Inoltre, nessuno di questi paesi garantì esplicitamente i confini polacchi o l'integrità territoriale. Su queste basi, la Polonia ignorò il consiglio francese di stanziare le truppe oltre la barriera naturale della Vistola e del San, anche se alcuni generali polacchi sostenevano che fosse una buona strategia. Il piano Zachod permetteva all'esercito polacco di ritirarsi all'interno del Paese, ma la ritirata sarebbe stata abbastanza lenta da consentire l'ulteriore mobilitazione della nazione per passare poi a una controffensiva generale aiutata dagli Alleati. Il piano pessimistico dell'armata polacca implicava la ritirata oltre il fiume San verso i voivodati del sud-est, e la loro difesa lungo il confine con la Romania. gli inglesi e i francesi pensarono che la Polonia dovesse essere in grado di difendere quella. Questo piano polacco fu pensato basandosi sulla certezza dell'intervento degli Alleati, che avrebbero iniziato un'offensiva contro i tedeschi, ma in effetti né la Francia né la Gran Bretagna pensarono di attaccare la Germania durante la Campagna di Polonia. Inoltre, essi si aspettavano che la guerra sarebbe stata combattuta in trincea, come la prima guerra mondiale.
Il piano di difesa dei confini contribuì molto alla sconfitta polacca: le forze erano distese e sparse su un confine veramente vasto e, mancando la difesa compatta e le buone posizioni strategiche su una terra che non offriva ripari, le forze meccanizzate della Germania riuscirono quasi sempre a circondare il nemico. inoltre, le linee di difesa erano spesso scarsamente protette. Circa un terzo delle forze della Polonia erano concentrare presso il Corridoio di Danzica, nella Polonia nord-orientale, dove erano pericolosamente esposte a un doppio attacco (dalla Prussia e dalla Germania stessa). A sud, affrontando l'avanzata tedesca, le truppe polacche rimasero sparpagliate su un confine troppo vasto da difendere. Allo stesso tempo, un altro terzo delle truppe erano stanziate nella parte centro-nord del Paese, tra le città principali di Łódź e Varsavia, sotto il comandante in capo Edward Rydz-Śmigły. La concentrazione polacca delle forze annullò la loro possibilità di difesa poiché il loro esercito, diversamente da quello tedesco, basava i suoi spostamenti sui piedi anziché sui mezzi ed era impossibilitato a ritirarsi nelle retroguardie prima di essere schiacciato dalle colonne dell'artiglieria tedesca.
La decisione politica di difendere il confine non giunse solo da un errore strategico degli alti comandanti della Polonia. La propaganda prebellica aveva dichiarato che ogni invasione tedesca sarebbe stata facilmente respinta, così la sconfitta di settembre fu vista dai polacchi come un colpo tremendo: come conseguenza i civili, sconvolti, cercarono la fuga verso est spargendo il caos nella nazione, abbassando ulteriormente il morale dell'esercito e rendendo lo spostamento delle truppe ancora più difficile. La propaganda ebbe anche conseguenze negative per le truppe polacche stesse le cui comunicazioni furono gettate nel caos da rapporti bizzarri dalle stazioni radio polacche e dai giornali, che parlavano spesso di vittorie immaginarie e di altre operazioni militari. Questo favorì l'accerchiamento delle truppe da parte dei tedeschi e impedì il raggiungimento degli aiuti polacchi da altre aree vittoriose.
[modifica] L'invasione tedesca
Dopo alcuni incidenti pianificati dai tedeschi, come l'incidente di Gleiwitz, che diedero alla propaganda tedesca una motivazione per l'autodifesa, la prima azione di guerra vera e propria avvenne il 1° settembre 1939 alle 4:40 del mattino, quando la Luftwaffe attaccò la città polacca di Wieluń, distruggendo il 75% della città e uccidendo circa 1.200 persone, la maggior parte dei quali civili. Cinque minuti dopo, alle 4:45, la vecchia nave da guerra tedesca Schleswig-Holstein aprì il fuoco sul transito militare polacco a Westerplatte, nella Città Libera di Danzica sul Mar Baltico. Alle 8:00 le truppe tedesche, senza che ancora fosse dichiarata la guerra formalmente, attaccarono presso la città polacca di Mokra. Durante il giorno stesso, i tedeschi aprirono fronti lungo i confini occidentale, meridionale e settentrionale, mentre gli aerei iniziarono i raid sulle città polacche. Le principali vie di attacco furono quella che dalla Germania orientale portava verso la Polonia e quella che dalla Prussia orientale conduceva verso sud. La Slovacchia alleata dei nazisti attaccò anche da sud; tutti e tre gli attacchi avevano come obiettivo la città di Varsavia.
I governi Alleati dichiararono guerra alla Germania il 3 settembre, ma anche in questo modo fallirono nel fornire alla Polonia l'aiuto di cui aveva bisogno. Il confine tedesco-francese era anche presidiato dai tedeschi, anche se l'85% delle forze della Germania erano concentrate in Polonia. Nonostante alcuni successi polacchi in alcune battaglie minori, la superiorità tecnica, numerica e di operazione dei tedeschi obbligò le truppe polacche a ritirarsi dai confini verso Varsavia e Leopoli (Lwów). La Luftwaffe conquistò la superiorità nei cieli sin da subito. Dal 3 settembre, quando la Kluge a nord aveva raggiunto la Vistola (posta a circa 10 km dal confine tedesco al tempo), l'armata Reichenau era già oltre il fiume Warta; due giorni dopo la sua ala sinistra era già presso Łódź e l'ala destra alla città di Kielce; l'8 settembre uno dei corpi dell'armata tedesca era già nelle vicinanze di Varsavia, con un'avanzata di circa 220 km in una settimana di guerra. Il 9 settembre alcune divisioni raggiunsero la Vistola tra Varsavia e Sandomierz mentre la List, nel sud, era sul fiume San presso Przemyśl. Allo stesso tempo, Guderian condusse i suoi uomini attraverso il Narew, attaccando la linea del fiume Bug. Tutte le armate tedesche avevano compiuto enormi progressi, raggiungendo tutti gli obiettivi del Fall Weiss mentre le armate polacche si spaccavano in frammenti scoordinati, alcuni dei quali si ritiravano mentre altri compivano ancora attacchi contro le colonne tedesche più vicine.
Le forze polacche abbandonarono le regioni della Pomerania, della Grande Polonia e della Slesia nella prima settimana della campagna, dopo una serie di battaglie conosciute come "Battaglie del Confine". Il piano polacco della difesa delle frontiere si rivelò così un enorme fallimento. L'avanzata tedesca non era fermata da nulla, pertanto le truppe procedevano velocemente verso le città. Il 10 settembre il comandante in capo polacco, il maresciallo Edward Rydz-Śmigły, ordinò una ritirata verso sud-est, verso il confine con la Romania. Nel frattempo, i tedeschi stavano rafforzando il loro assalto alle forze polacche ad ovest della Vistola, nell'area di Łódź e in quella di Poznań, penetrando anche nella Polonia orientale. Varsavia, posta sotto bombardamento aereo sin dalle prime ore della guerra, fu attaccata il 9 settembre e fu posta sotto assedio il 13 settembre. In quel momento, le truppe tedesche avevano anche raggiunto la città di Leopoli, la principale metropoli nell'est della nazione. 1.150 aerei tedeschi bombardarono Varsavia il 24 settembre.
La battaglia più importante durante questa campagna fu la battaglia dello Bzura, che ebbe luogo vicino il fiume Bzura a ovest di Varsavia e che durò dal 9 settembre al 18 settembre. Le armate polacche Poznań e Pomorze, ritirandosi dall'area di confine del Corridoio Polacco, attaccarono il fianco della 8° armata tedesca in avanzata, ma il contrattacco fallì dopo un iniziale successo. Dopo la sconfitta, la Polonia perse la sua capacità di prendere l'iniziativa e di apportare un contrattacco su vasta scala.
Il governo polacco del presidente Ignacy Mościcki e l'alto comandante maresciallo Edward Rydz-Śmigły abbandonarono Varsavia il primo giorno della campagna e si diressero a sud-est giungendo a Brest il 6 settembre. Il Generale Rydz-Śmigły ordinò alle forze polacche di ritirarsi lungo la stessa direzione, oltre la Vistola e il San, iniziando così i preparativi per la lunga difesa dell'area della frontiera romena.
[modifica] Fase 2: l'aggressione sovietica
Dall'inizio della campagna di Polonia, il governo tedesco chiese ripetutamente a Stalin e Molotov di agire in base all'accordo di agosto e attaccare la Polonia da est. Preoccupate di un'eccessiva avanzata tedesca e e desiderosi di ottenere la loro parte della nazione, le forze sovietiche attaccarono la Polonia il 17 settembre. I due invasori si erano accordati in modo tale che l'URSS avrebbe rinunciati al territorio tra Varsavia e la Germania in cambio dell'inclusione della Lituania nella "zona di influenza" sovietica.
Dal 17 settembre 1939 la difesa polacca era già distrutta e l'unica speranza era quella di ritirarsi e riorganizzarsi lungo il confine romeno. Questi piani furono impossibilitati quando oltre 800.000 soldati dell'Armata Rossa dell'Unione Sovietica attaccarono e crearono il fronte bielorusso e quello ucraino, dopo aver invaso le regioni orientali della Polonia. Ciò avvenne in violazione del Trattato di pace di Riga, del patto di non aggressione sovietico-polacco e di altri trattati internazionali, sia bilaterali che multilaterali. La diplomazia sovietica sostenne che stavano solo proteggendo le minoranze ucraine e bielorusse della Polonia orientale, in vista di un imminente collasso della Polonia. I sovietici agivano in coordinamento con i nazisti, per dividere l'Europa in due sfere di influenza come specificato nel patto Molotov-Ribbentrop.
La difesa della frontiera polacca ad est, conosciuta come Korpus Ochrony Pogranicza, consisteva di circa 25 battaglioni. Edward Rydz-Śmigły ordinò loro di non ingaggiare una battaglia coi sovietici, ma questo non impedì piccoli scontri e battaglie, come la Battaglia di Grodno, poiché sia i soldati che la popolazione locale cercavano di difendere le città. I sovietici uccisero un gran numero di polacchi, inclusi prigionieri di guerra come il generale Józef Olszyna-Wilczyński. L'Organizzazione Nazionalista degli Ucraini si sollevò contro i polacchi e i partigiani comunisti organizzarono rivolte locali, come a Skidel. Questi movimenti furono tuttavia subito soppressi dal NKVD. L'invasione sovietica fu uno dei fattori decisivi che convinsero il governo polacco che la guerra in Polonia era persa. Prima dell'attacco russo da est, i piani polacchi avevano previsto una difesa a lungo termine contro la Germania nella parte sud-orientale della Polonia, aspettando l'arrivo degli aiuti degli Alleati sul confine occidentale. Nonostante questo, il governo polacco rifiutò di arrendersi o negoziare una pace con i tedeschi, pertanto ordinò a tutte le unità di evacuare la Polonia e di riorganizzarsi in Francia.
Nel frattempo, le forze polacche cercarono di muoversi verso la Romania, resistendo ancora attivamente all'invasione tedesca. Dal 17 al 20 settembre le armate polacche Cracovia e Lublino ingaggiarono la battaglia di Tomaszów Lubelski, la seconda maggior battaglia della Campagna. La città di Leopoli capitolò il 22 settembre a causa dell'intervento sovietico. Nonostante gli attacchi sempre più feroci dei tedeschi, Varsavia, difesa da unità riorganizzatesi velocemente, riuscì a resistere fino alla capitolazione del 28 settembre; la fortezza di Modlin, a nord della capitale, cadde il 29 settembre dopo la battaglia di Modlin, anche se alcune guarnigioni della Polonia riuscirono a mantenere le posizioni pur essendo totalmente isolate. La guarnigione dell'enclave di Westerplatte era già caduta il 7 settembre, Oksywie resse fino al 19 e Hel fino al 2 ottobre. Nonostante la vittoria polacca alla battaglia di Szack, dopo la quale i sovietici giustiziarono i comandanti, l'Armata Rossa raggiunse la linea dei fiumi Narew, Bug Occidentale, Vistola e San il 28 settembre, incontrando anche le unità tedesche che avanzavano dalla parte opposta. I difensori polacchi della penisola di Hel, sulla sponda del Mar Baltico, tennero fino al 2 ottobre. L'ultima unità polacca cadde il 6 ottobre dopo la battaglia di Kock, durata 4 giorni, presso Lublino, segnando la fine della campagna di Polonia.
[modifica] Perdite civili
La campagna di Polonia costituì un esempio di guerra totale, che si sarebbe continuamente ripetuta attraverso tutta la seconda guerra mondiale. Di conseguenza, le perdite civili furono molto alte durante e dopo i combattimenti: sin dall'inizio della campagna, la Luftwaffe bombardò obiettivi civili e colonne di rifugiati, distruggendo le comunicazioni e il morale dei polacchi. Il primo di questi attacchi avvenne alle 4 del mattino del 1° settembre, con il bombardamento di Wieluń, durante il quale morirono circa 1.200 civili. Infine, tralasciando le vittime delle battaglie, le forze tedesche (sia le SS che la Wehrmacht regolare) sono accusate di uccisioni di massa di diverse migliaia di prigionieri di guerra polacchi e di civili. Inoltre, durante la preparazione dell'Operazione Tannenberg, circa 20.000 polacchi furono uccisi in 760 esecuzioni di massa eseguite da speciali unità, le Einsatzgruppen, in aggiunta alle regolari Wehrmacht, SS e Selbstschutz.
In un caso particolare, il 3 settembre 1939, conosciuto come Domenica di sangue di Bromberg, l'esercito polacco che si ritirava dalla città di Bydgoszcz (Bromberg) sentì dei colpi, che si suppose giungessero dai tedeschi cittadini polacchi che sparavano dai tetti delle case e delle chiese. I soldati polacchi e i civili linciarono molti dei tedeschi: furono uccisi tra 223 e i 358 persone di etnia tedesca. Come rappresaglia, i tedeschi giustiziarono circa 3.000 polacchi e alla fine dell'anno ne mandarono altri 13.000 nel campo di concentramento di Stutthof.
In totale, le perdite civili della popolazione polacca ammontarono a 150.000, mentre i tedeschi persero all'incirca 5.000 persone.
[modifica] Conseguenze
Alla fine della campagna di Polonia, la Polonia fu spartita tra la Germania nazista, l' Unione Sovietica, la Lituania e la Slovacchia. Alcune parti vennero direttamente annesse alla Germania, per un totale di 87.600 kmq (ovvero la Libera Città di Danzica e tutti i territori ceduti alla Polonia nel 1918) e una popolazione di circa 9.500.000 persone (82% polacchi, 11% tedeschi, 7% altri), mentre altre zone andarono a costituire parte del cosiddetto Governatorato Generale (94.000 kmq e 10.000.000 di abitanti). L'Unione Sovietica incorporò circa 200.000 kmq di territorio polacco nella Repubblica Sovietica dell'Ucraina. Il 28 settembre fu siglato un altro accordo segreto tedesco-sovietico, che modificò gli accordi di agosto: tutta la Lituania doveva ricadere nell'orbita di influenza sovietica, mentre la linea di divisione della Polonia fu spostata in favore della Germania fino al fiume Bug.
Anche se le zone di interesse erano separate da barriere naturali costituite dai corsi d'acqua, le truppe sovietiche e tedesche si incontrarono in diverse occasioni, la più importante delle quali avvenne il 22 settembre 1939 a Brest-Litovsk: Il XIX corpo panzer tedesco, comandato da Heinz Guderian, aveva occupato Brest-Litovsk, che in realtà giaceva nella zona di influenza dell'URSS. Quando i sovietici si avvicinarono alla città, i comandanti iniziarono i negoziati: l'accordo fu che i tedeschi avrebbero abbandonato la città, mentre i sovietici avrebbero fatto il loro ingresso ufficiale. Presso Brest-Litovsk i sovietici e i tedeschi si unirono in una parata prima del ritiro dei tedeschi ad ovest dietro una nuova linea di demarcazione. Solo tre giorni prima, comunque, le due parti ebbero un incontro ben più pericoloso presso Leopoli, quando il 137° reggimento di fanteria alpina tedesco (Gebirgsjägerregimenter) attaccò un distaccamento della 24° Brigata di carri armati sovietici; nonostante alcuni morti in entrambi gli schieramenti, le parti giunsero a un accordo, a seguito del quale i tedeschi lasciarono l'area e l'Armata Rossa occupò Leopoli il 22 settembre.
Circa 65.000 soldati polacchi furono uccisi nei combattimenti, mentre altri 420.000 furono catturati dai tedeschi e 240.000 dai sovietici (per un totale di 660.000 prigionieri). Almeno 120.000 soldati polacchi scapparono verso le neutrali Romania e Ungheria, mentre altri 20.000 verso la Lettonia e la Lituania; la maggioranza si diresse tuttavia verso Francia o Gran Bretagna, come quasi tutta la marina polacca. Le perdite tedesche furono molto contenute rispetto al nemico (circa 16.000 uccisi), ma la perdita di circa il 30% dei veicoli armati durante la campagna fu una delle ragioni per cui fu scartato un immediato attacco verso ovest.
Né i tedeschi, né gli Alleati né i sovietici si aspettavano che la campagna di Polonia avrebbe portato a una guerra che avrebbe superato la prima guerra mondiale in grandezza e costi. Ci vollero mesi prima che Hitler vedesse l'inutilità dei negoziati di pace tentati con la Gran Bretagna e la Francia, ma il culmine dei conflitti sia europei che del Pacifico scoppiarono in quella che poi fu una guerra mondiale. Pertanto, quello che non fu chiaro ai politici del 1939 è ora perfettamente chiaro agli storici: la campagna di settembre segnò l'inizio della seconda guerra mondiale in Europa; la combinazione con l'invasione giapponese della Cina del 1937 e la guerra del pacifico del 1941 avrebbero formato il conflitto noto come seconda guerra mondiale.
L'invasione della Polonia portò alla dichiarazione di guerra di Francia e Gran Bretagna alla Germania il 3 settembre, ma queste due potenze fecero ben poco per cambiare l'andamento della campagna; questa mancanza di aiuto diretto durante il settembre del 1939 portò molti polacchi a pensare di essere stati traditi dall'Europa occidentale. Il 23 maggio 1939 Adolf Hitler spiegò ai suoi ufficiali che l'oggetto dell'aggressione non era Danzica, ma il bisogno di ottenere il Lebensraum per la Germania (lo spazio vitale); i dettagli di questa spinta verso oriente sarebero in seguito stati formulati nel Generalplan Ost. La blitzkrieg decimò le aree residenziali urbane, i civili divennero indistinguibili dai combattenti e l'occupazione tedesca crescente (Governatorato Generale, Reichsgau Wartheland) fu uno dei più brutali episodi della seconda guerra mondiale, che causò più di 6 milioni di morti polacche (più del 20% della popolazione del Paese), incluse le uccisioni di massa di 3 milioni di polacchi, senza riguardo alla religione, nei campi di sterminio come Auschwitz. L'Armata Rossa occupò i territori polacchi con popolazione prevalentemente ucraina e bielorussa. I sovietici furono inizialmente visti come liberatori dalla popolazione locale, ma subito dopo iniziarono a introdurre l'ideologia comunista nella regione, che mal si confaceva all'ideologia dei locali. L'occupazione sovietica dal 1939 al 1941 causò la morte o la deportazione di almeno 1,8 milioni di ex cittadini polacchi; quelli ritenuti pericolosi per il regime comunista vennero sottoposti alla sovietizzazione o all'imprigionamento in campi di lavoro come i gulag o furono semplicemente uccisi. Parte di queste morti fu causata dagli attacchi dei nazionalisti ucraini ai villaggi polacchi dell'Ucraina dell'ovest, dove il sentimento di vendetta fu particolarmente forte. Le atrocità sovietiche iniziarono ancora dopo che la Polonia fu "liberata" dall'Armata Rossa nel 1944.
[modifica] Miti
Vi sono alcune concezioni errate riguardo alla Campagna di settembre polacca:
- Le milizie polacche erano così arretrate che combattevano i carri armati con la cavalleria: anche se la Polonia possedeva 11 brigate di cavalleria e la sua dottrina militare enfatizzava le unità di cavalleria come elite dell'esercito, anche altre armate dell'epoca (incluse quelle sovietiche e tedesche) combattevano a cavallo. La cavalleria polacca (equipaggiata con tutte le armi leggere moderne come le Bofors 37 mm) non caricò mai i carri armati tedeschi, ma agì da fanteria mobile come unità da ricognizione.
- La flotta aerea polacca fu distrutta nei primi giorni della guerra: le forze aeree polacche, anche se numericamente inferiori, non furono distrutte sul campo, in quanto poco prima della guerra tutti gli aerei furono spostati. La forza aerea polacca rimase attiva per le prime due settimane della campagna, causando seri danni alla Luftwaffe. Inoltre, molti abili piloti polacchi riuscirono a scappare verso il Regno Unito e si unirono alla RAF combattendo durante la battaglia d'Inghilterra.
- La Polonia offrì poca resistenza e si arrese quasi subito: la Germania dovette sostenere perdite non trascurabili, specialmente di veicoli e di aeroplani: la vittoria costò ai tedeschi l'equipaggiamento di un'intera divisione armata e circa il 40% della forza aerea. Bisogna infine notare che la campagna di Polonia durò solo una settimana in meno della battaglia di Francia del 1940, anche se le forze alleate anglo-francesi erano maggiormente confrontabili con quelle della Germania sia in forza che in numero. La Polonia inoltre non si arrese mai ai tedeschi.
- L'esercito tedesco utilizzò sconvolgenti nuovi metodi di condurre la guerra, facendo largo uso della nuova tecnologia: il mito della blitzkrieg era stato snobbato da alcuni autori, come Matthew Cooper, che scrive: «Durante la Campagna di settembre, l'impiego delle unità meccanizzate rivelò l'idea che esse dovevano solo essere di aiuto e di supporto alle attività della fanteria…. Pertanto, ogni sfruttamento strategico era escluso. La paralisi del comando e la caduta del morale non furono gli unici scopi dei tedeschi, ma furono solo il risultato accidentale delle manovre di rapido accerchiamento della Luftwaffe, che avevano come obiettivo la distruzione fisica del nemico. Questa fu la Vernichtungsgedanke della campagna polacca». La Vernichtungsgedanke era una strategia teorizzata da Karl von Clausewitz e fu applicata alla campagna di Polonia proprio come fu applicata alla guerra franco-prussiana del 1870 o nel 1914. Molti storici del dopoguerra attribuiscono erroneamente la vittoria tedesca all'«enorme sviluppo nella tecnica militare che avvenne tra il 1918 e il 1940, sostenendo che la Germania tradusse in pratica la teoria e chiamò il risultato Blitzkrieg». Le divisioni dei panzer non ebbero ruolo strategico, ma furono sempre subordinate alle azioni di massa della fanteria. Zaloga e Madej in La Campagna di Polonia 1939, trattano anche l'argomento delle interpretazioni mitiche della Blitzkrieg e delle altre armi utilizzate nella campagna: «Mentre i rapporti occidentali della Campagna hanno posto l'accento sulle azioni scioccanti dei panzer, hanno in realtà sottostimato il pesante impatto dell'artiglieria tedesca sulle unità polacche; numerosa e ad alta mobilità l'artiglieria sconfisse tante unità quante quelle sconfitte dagli altri reparti della Wehrmacht».
[modifica] Voci correlate
- Linea Oder-Neisse
- Occupazione della Polonia
- Cronologia della Campagna di Polonia
- Blitzkrieg
- Vernichtungsgedanke
- Cambiamenti territoriali in Polonia
- Sonderaktion Krakau
- Governo polacco in esilio
- Kresy
[modifica] Collegamenti esterni
- World War 2 Online Newspaper Archives - L'invasione della Polonia, 1939
- The Campaign in Poland at WorldWar2 Database
- La Campagna di Polonia in Achtung! Panzer
- Statistiche tedesche, inclusi i morti della Campagna
- Fall Weiß - La caduta della Polonia
- Accordo di mutua assistenza tra il Regno Unito e la Polonia
- Guerra di difesa polacca, rapporto dettagliato (ma probabilmente di parte) sulla difesa polacca del 1939
- Rapporti radio dell'invasione e Trasmissioni naziste che sostengono che l'azione sia un atto di difesa
- Risposta tedesca all'ultimatum del governo inglese del 3 settembre 1939
- BBC: la Germania invade la Polonia 1° settembre 1939.
- Portale BBC dedicato all'inizio della seconda guerra mondiale in Europa
- 17 settembre 1939: aggressione sovietica alla Polonia
- Invasione della Polonia