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Propaganda - Wikipedia

Propaganda

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La propaganda è un tipo di messaggio mirato a influenzare le opinioni o il comportamento delle persone. Spesso, invece di fornire informazione imparziale la propaganda è deliberatamente mistificatoria o fa uso di fallacità che, sebbene talvolta possano risultare convincenti, non necessariamente si rivelano valide. Ma in cosa consiste esattamente "la propaganda"? Il carattere fondamentale della propaganda dei nostri giorni,ma applicabile anche al passato, è che i "media", oltre a "divertire, intrattenere e informare", abbiano il compito di "inculcare negli individui valori, credenze e codici di comportamento atti a integrarli nelle strutture istituzionali della società di cui fanno parte". In parole povere, una società caratterizzata da determinate strutture economiche, sociali e istituzionali, avrà bisogno di media che non vadano a interferire con tali strutture; al contrario, saranno chiamati a rafforzarle. E questo è particolarmente evidente nei casi in cui le élite politiche ed economiche della società in esame siano in grado di controllare direttamente i mezzi di comunicazione. I media hanno dietro, generalmente "grosse imprese economiche, controllate da persone molto ricche e da altre forze orientate al mercato e al profitto, o verso una fede politica". Dunque, l’informazione fornita da quei media che sono maggioritari (è bene ricordarlo) non potrà non risentire degli interessi di chi li finanzia.

In tardo latino, propaganda significa "cosa da propagare" o "che deve essere diffusa".

Indice

[modifica] Tipi di propaganda

La propaganda condivide molte tecniche con la pubblicità; infatti, la pubblicità potrebbe definirsi come propaganda per la promozione di un prodotto commerciale. Ad ogni modo, la propaganda ha generalmente un culto politico o nazionalistico. Esempi di propaganda comprendono i volantini o le trasmissioni preparate per un pubblico nemico in tempi di guerra, oppure i messaggi di molte campagne pubblicitarie. La propaganda è anche uno dei metodi utilizzati nella guerra psicologica.

Propaganda USA che raffigura il nazismo che distrugge la Bibbia, con la scritta "questo è il nemico".
Propaganda USA che raffigura il nazismo che distrugge la Bibbia, con la scritta "questo è il nemico".

In senso più stretto e più comune, con propaganda ci si riferisce a informazioni deliberatamente false o fuorvianti che sostengono una causa politica o gli interessi di un gruppo di potere. I propagandisti cercano di cambiare il modo in cui la gente comprende una questione o una situazione, allo scopo di cambiarne le azioni o le aspettative, in un modo che sia quello auspicato dal gruppo di interesse. In questo senso, la propaganda serve come corollario alla censura, nella quale lo stesso scopo viene raggiunto, non riempiendo la testa della gente di false informazioni, ma prevenendo la conoscenza di informazioni vere. Ciò che rende la propaganda differente da altre forme di controllo è la volontà del propagandista di cambiare l'orientamento delle persone, attraverso l'inganno e la confusione, piuttosto che tramite la persuasione e la comprensione.

La propaganda è anche una potente arma da guerra. In questo caso il suo scopo è quello di attaccare il nemico e di creare disprezzo nei confronti di un determinato gruppo. La tecnica consiste nel creare una falsa immagine nella mente. Questo può essere fatto usando parole particolari, o evitando di usare particolari parole, o ancora dicendo che il nemico è responsabile di certi fatti che non ha mai commesso.

Propaganda anti-giapponese della seconda guerra mondiale fatta dagli Stati Uniti
Propaganda anti-giapponese della seconda guerra mondiale fatta dagli Stati Uniti

Esempi di propaganda:

In senso ancor più stretto, ma usato meno spesso (per quanto tale uso sia legittimo), la propaganda si riferisce solo alle informazioni false che hanno lo scopo di rassicurare la gente che già ci crede. L'assunto è che, se la gente crede in qualcosa di falso, sarà costantemente assalita dai dubbi. Poiché questi dubbi sono spiacevoli (vedi dissonanza cognitiva), la gente è desiderosa di estinguerli, e quindi ricettiva alle rassicurazioni di chi è al potere. Per questo motivo la propaganda è spesso indirizzata a coloro i quali già simpatizzano con il potere.

La propaganda può essere classificata in base alla fonte.

  • La propaganda bianca arriva da una fonte chiaramente identificabile.
  • La propaganda nera pretende di arrivare da fonte amica, ma in realtà è dell'avversario.
  • La propaganda grigia pretende di arrivare da fonti neutrali, ma in realtà arriva dall'avversario.

[modifica] Storia

Propaganda USA della seconda guerra mondiale che invita alla piena produzione.
Propaganda USA della seconda guerra mondiale che invita alla piena produzione.

Fin dagli albori della civiltà la propaganda è stata una delle attività umane. Gli scritti di antichi romani come Tito Livio sono considerati capolavori di propaganda a favore degli statisti romani.

Il termine ha origine con la "Sacra Congregazione per la Propagazione della Fede" (sacra congregatio christiano nomini propagando o in breve, propaganda fide), un comitato di Cardinali che doveva supervisionare la diffusione della cristianità, da parte dei missionari inviati nei paesi non-cattolici (territori missionari). La Congregazione fu fondata nel 1622, poco dopo l'inizio della Guerra dei trent'anni, da Papa Gregorio XV.

Originariamente il termine non intendeva riferirsi ad informazioni fuorvianti. Il moderno senso politico di propaganda risale alla prima guerra mondiale.

Le tecniche della propaganda vennero codificate e applicate in maniera scientifica per la prima volta dal giornalista Walter Lippman e dallo psicologo Edward Bernays (nipote di Sigmund Freud) agli inizi del XX secolo. Durante la prima guerra mondiale, Lippman e Bernays furono assunti dal Presidente degli Stati Uniti, Woodrow Wilson per spingere l'opinione pubblica ad accettare l'ingresso in guerra a fianco della Gran Bretagna.

Sei mesi dopo, la campagna di propaganda di Lippman e Bernays a favore della guerra aveva prodotto un'isteria anti-tedesca così intensa da impressionare permanentemente il mondo degli affari americano (e Adolf Hitler, tra gli altri) con la capacità della propaganda di controllare l'opinione pubblica su larga scala. Bernays coniò i termini "mente collettiva" e "fabbrica del consenso", concetti importanti nel lavoro pratico della propaganda.

Immagine:SovietWW2a.jpg
Poster di propaganda sovietica durante la grande guerra patriottica.

L'attuale industria delle pubbliche relazioni è una conseguenza diretta del lavoro di Lippman e Bernays, ed è tutt'oggi usata estensivamente. Per la prima metà del XX secolo, gli stessi Bernays e Lippman diressero un'azienda di pubbliche relazioni di grande successo.

La seconda guerra mondiale vide un uso continuato della propaganda come arma da guerra, sia da parte di Joseph Goebbels, il Ministro della Propaganda di Hitler, che da parte del Political Warfare Executive britannico.

[modifica] La propaganda Colonialista

Il termine colonialismo indica il dominio coloniale mantenuto da diversi stati europei su altri territori extraeuropei lungo l'età moderna e indica quindi il corrispettivo periodo storico, cominciato nel XVI secolo, contemporaneamente alle esplorazioni geografiche europee e formalmente conclusosi nella seconda metà del XX secolo, con la vittoria dei movimenti anti-coloniali. Per legittimare questa situazione, gli intellettuali del tempo giudicavano le altre culture secondo i parametri dei nostri concetti di evoluzione, interesse o sviluppo, etichettandole per questo come culture inferiori, e considerando il nostro grado di sviluppo come unico ed irrinunciabile, a cui ogni cultura avrebbe dovuto adattarsi. In alcune correnti di pensiero, come il Positivismo, nelle discipline sociali, come nell’antropologia l’Evoluzionismo, si affermava l’idea secondo la quale tutte le società avrebbero dovuto evolversi nella direzione tracciata da quella che veniva considerata come la migliore delle società possibili, la società, appunto, dei colonizzatori, industrializzata e capitalista (ma anche industrializzata e comunista secondo i marxisti). La guerra di secessione fra Nord antischiavista e Sud schiavista non poteva non avere anche aspetti di contrapposizione ideologica, come rivela questo brano di propaganda sudista: "(Il lavoro nelle fabbriche del Nord) è assai più crudele del Commercio dello Schiavo Negro (al Sud), perché ricava molto di più dai suoi schiavi, e non li protegge né li governa. Noi diciamo ‘che i profitti tratti dall'impiego del lavoro libero sono più grandi di quelli del lavoro degli schiavi’ [...]. Gli schiavi negri del Sud sono, in un certo senso, le persone più felici e più libere della terra. I bimbi, i vecchi e gli infermi non lavorano affatto, e tuttavia ricevono tutti quei conforti e quei beni che sono necessari alla vita. Godono della libertà, perché non sono oppressi né da preoccupazioni né dal lavoro. Le donne non hanno molto da lavorare, e sono protette dal dispotismo dei mariti ad opera dei loro padroni. Gli uomini negri e i ragazzi forti, in media non lavorano più di nove ore al giorno, quando il tempo è bello. Il resto del tempo è speso nella più completa libertà. Inoltre hanno le domeniche e altre vacanze. I bianchi, con un tale eccesso di libertà, morirebbero di noia: ma i negri godono del riposo, sia fisico che spirituale. Coi loro volti esposti al sole, essi possono dormire a qualunque ora: e un buon sonno è la più grande delle umane felicità [...]". Uno degli autori che si mostrarono più attivi nella propaganda colonialista fu Rudyard Kipling; un esempio eminente lo si trova nella sua poesia "Il fardello del bianco" composta in occasione della cessione delle Filippine dalla Spagna agli Usa dopo la guerra di Cuba (1898), per esaltare la missione civilizzatrice dei popoli bianchi nelle colonie. Di seguito un verso di esempio:

« Addossatevi il fardello del Bianco
mandate i migliori della vostra razza
andate, costringete i vostri figli all’esilio
per servire i bisogni dei sottoposti,
per custodire in pesante assetto

gente irrequieta e sfrenata
popoli truci, da poco soggetti,

mezzo demoni e mezzo bambini. »

[modifica] La propaganda nella Germania Nazista

In Germania la maggior parte della propaganda venne prodotta dal "Ministero per la Chiarezza Pubblica e la Propaganda" ("Promi" era l'abbreviazione in tedesco). Joseph Goebbels venne posto alla guida di questo ministero poco dopo che Hitler prese il potere nel 1933. A tutti i giornalisti, scrittori e artisti veniva richiesto di registrarsi presso una delle camere subordinate al ministero, per la stampa, le belle arti, la musica, il teatro, il cinema, la letteratura, o la radio.

I nazisti credevano che la propaganda fosse uno strumento vitale per il conseguimento dei loro scopi. Adolf Hitler, il Führer tedesco, era rimasto impressionato dal potere della propaganda alleata durante la prima guerra mondiale e riteneva che fosse stata una delle cause principali del crollo del morale e delle rivolte sul fronte interno e nella marina tedesca nel 1918. Hitler si incontrava quasi quotidianamente con Goebbels per discutere le notizie e Goebbels ne ricavava i pensieri di Hitler sui vari argomenti; quindi Goebbels si incontrava con i funzionari capi del ministero e passava loro la linea ufficiale del partito sugli eventi mondiali. I radiocronisti e i giornalisti necessitavano di approvazione prima di poter divulgare i loro lavori. Inoltre, Adolf Hitler e alcuni altri potenti gerarchi nazisti come Reinhard Heydrich non avevano remore morali a diffondere propaganda che essi stessi sapevano falsa, ed anzi la diffusione deliberata di informazioni false era parte di una dottrina conosciuta come "la grande menzogna".

La propaganda nazista, prima dell'inizio della seconda guerra mondiale, era rivolta a varie categorie:

  • Ai cittadini tedeschi veniva continuamente ricordata la lotta del partito nazista e della Germania contro i nemici esterni ed interni, specialmente gli ebrei.
Poster che raffigura Lenin alla guida della rivoluzione
Poster che raffigura Lenin alla guida della rivoluzione
  • Alle persone di etnia tedesca che vivevano in stati come: Cecoslovacchia, Polonia, Unione Sovietica e Stati Baltici veniva detto che i legami di sangue con la Germania erano più forti della loro lealtà alle nuove patrie.
  • Ai nemici potenziali, come Francia e Regno Unito, veniva detto che la Germania non aveva problemi con le popolazioni di tali stati, ma che i loro governi stavano cercando di provocare una guerra con la Germania.
  • A tutti veniva ricordata la grandezza dei conseguimenti culturali, scientifici e militari della Germania.

Fino alla conclusione della Battaglia di Stalingrado, il 4 febbraio 1943, la propaganda tedesca enfatizzava l'abilità e il coraggio delle armate tedesche e l'umanità che i soldati tedeschi mostravano alle genti dei territori occupati. Per contro, gli aviatori britannici e alleati erano dipinti come codardi assassini, e gli americani in particolare come gangster in stile Al Capone. Allo stesso tempo la propaganda tedesca cercava di alienare l'un l'altro britannici e americani, ed entrambi i belligeranti occidentali dai sovietici.

Dopo Stalingrado, il tema principale cambiò e divenne quello della Germania come unico difensore della cultura occidentale contro le "orde bolsceviche". L'introduzione delle V1 e V2, le "armi della vendetta", venne enfatizzata per convincere i britannici dell'impossibilità di sconfiggere la Germania.

Goebbels si suicidò poco dopo Hitler, il 30 aprile 1945. Al suo posto, Hans Fritzsche, che era a capo della Camera per la radio, venne processato e assolto al Processo di Norimberga.

Propaganda sovietica con la scritta "il popolo e l'esercito sono uniti!"
Propaganda sovietica con la scritta "il popolo e l'esercito sono uniti!"

[modifica] La propaganda durante la Guerra Fredda

Sia gli Stati Uniti che l'Unione Sovietica usarono massicciamente la propaganda durante la Guerra Fredda. Da ambo le parti si fece uso di film, televisione e programmi radio per influenzare a vicenda i propri cittadini, e quelli delle nazioni del Terzo Mondo. L'Agenzia per l'informazione degli Stati Uniti dirigeva la stazione radio Voice of America come stazione ufficiale del governo. Radio Europa Libera e Radio Libertà, in parte supportate dalla CIA, fornivano "propaganda grigia" nei notiziari e nei programmi di intrattenimento rivolti rispettivamente all'Europa Orientale e all'Unione Sovietica. La stazione radio ufficiale del governo sovietico era Radio Mosca, trasmetteva "propaganda bianca", mentre Radio Pace e Libertà trasmetteva "propaganda grigia". Entrambe le parti trasmettevano anche "propaganda nera" in occasione di particolari momenti di crisi.

Uno degli autori più rappresentativi della Guerra Fredda fu George Orwell, i cui romanzi La fattoria degli animali e 1984 sono praticamente dei libri di testo sull'uso della propaganda. Anche se non sono ambientati in Unione Sovietica, i loro personaggi vivono sotto un regime totalitario nel quale il linguaggio è costantemente corrotto per scopi politici. Questi romanzi vennero usati per della propaganda esplicita, come quando la CIA commissionò in segreto un adattamento a cartoni animati di "La Fattoria degli Animali" negli anni '50.

La propaganda in Italia

« "Avevamo lasciato aule universitarie, banchi di scuola, officine; e poche settimane d'istruzione militare avevano fatto di noi un sol corpo bruciante d'entusiasmo. Cresciuti in tempi di sicurezza e tranquillità, tutti sentivamo l'irresistibile attrattiva dell'incognito, il fascino dei grandi pericoli. La guerra ci aveva afferrati come un'ubriacatura" »

La propaganda politica in Italia, ha assunto, fino ad anni molto recenti- si potrebbe dire, per certi versi, fino ad oggi-, le vesti di una lotta all’ultimo sangue contro la figura del nemico interno, cioè dell’avversario politico delegittimato dalla possibilità di governare il paese in quanto accusato di essere alle dipendenze del nemico esterno, e dunque di complottare, subdolamente, alle spalle dei propri connazionali. La denuncia della bestialità del nemico interno entrò a far parte a pieno titolo del linguaggio politico. L’utilizzo della figura del nemico interno come strumento di lotta politica fu tuttavia notevolmente perfezionato nel corso della prima guerra mondiale. Fu infatti nelle reciproche accuse tra il movimento interventista e i neutralisti che vennero meglio definiti alcuni dei caratteri basilari che sarebbero stati ripresi nei decenni seguenti. Certo, come è stato notato, la propaganda politica ha in se una componente "persecutiva", che la spinge a presentare i vantaggi di quanto propone ricorrendo in primo luogo al pericolo rappresentato dalla presenza del nemico, del negativo da cui difendersi. La demonizzazione dell’altro, infatti, si esprime tradizionalmente attraverso la sua raffigurazione come un essere dai tratti mostruosi. Il legame tra elemento morale ed elemento fisico diventa essenziale: la bruttezza o la deformità fisica, infatti, servono a descrivere i segni di una più profonda bruttura morale, e l’enfatizzazione dei misfatti del nemico ha l’obbiettivo di accrescere l’odio nei suoi confronti e di legittimare i sacrifici che il conflitto richiede. In tali casi, l’immagine diventa "cruda", il linguaggio si fa brutale, non dissimula, ma esalta la violenza, incita all’odio. Lo scopo non è di indurre alla riflessione, ma all’azione. D’altronde, denunciare la fonte del male significa anche suggerire implicitamente il rimedio per eliminarle. Nella prima Guerra Mondiale, questi processi raggiunsero, anche in Italia, un’esasperazione e una diffusione capillare come mai era accaduto fino a quel momento. Con la rotta del 1917, con la prospettiva del completo sfaldamento sia del fronte militare che di quello interno, e quindi della definitiva sconfitta del paese, lo stato iniziò a prendersi direttamente cura della necessità di coordinare – e accrescere – lo sforzo propagandistico. Nel corso della mobilitazione interventista per giungere alla guerra, e successivamente per tenere unito il paese fino alla vittoria, aveva preso subito forma l’incontro, così gravido di conseguenze, tra violenza e politica. Cambiò radicalmente la natura stessa della politica, attraverso la militarizzazione della società, sul modello dello spirito combattentistico e cameratesco delle trincee, attraverso i riti di massa volti a esaltare la dedizione totale alla sacralità della nazione nella commemorazione dei caduti o nella celebrazione delle vittorie, con il terrore ossessivo dei continui complotti dei nemici interni, senza alcuno spazio di mediazione e di soluzione non violenta alle controversie, con l’enfatizzazione della distruzione totale del nemico, della sua resa incondizionata, come unica soluzione accettabile. Naturalmente l’opinione pubblica si era divisa tra chi era contrario e chi era favorevole all’intervento. Per giustificare la partecipazione al conflitto, furono addotte varie motivazioni: la volontà di liberare i fratelli irredenti soggetti al giogo austro-ungarico, il progetto di fare dell’Italia una nazione potente e temuta, che divenisse protagonista della scena mondiale. Ma ai vari motivi che per gli interventisti legittimavano la scelta bellica, se ne aggiungeva un altro, non meno importante: a convinzione che la guerra avesse una funzione etica, perché solo attraverso di essa si sarebbe riusciti a rivitalizzare una società in profonda decadenza.

[modifica] Tecniche di produzione della propaganda

bambini della revolución sandinista (Nicaragua)
bambini della revolución sandinista (Nicaragua)

Numerose tecniche vengono usate per creare messaggi falsi ma persuasivi. In molte di queste tecniche si possono trovare anche falle logiche, in quanto i propagandisti usano argomenti che, anche se a volte convincenti, non sono necessariamente validi.

Del tempo è stato speso per analizzare i mezzi con cui vengono trasmessi i messaggi propagandistici, e questo lavoro è importante, ma è chiaro che le strategie di disseminazione dell'informazione diventano strategie di diffusione della propaganda solo quando sono accoppiate a messaggi propagandistici. Identificare questi messaggi è un prerequisito necessario per studiare i metodi con cui questi vengono diffusi. Ecco perché è essenziale avere qualche conoscenza delle seguenti tecniche di produzione della propaganda:

Ricorso alla paura: Il ricorso alla paura cerca di costruire il supporto instillando paura nella popolazione. Per esempio Joseph Goebbels sfruttò la frase I tedeschi devono morire!, di Theodore Kaufman, per sostenere che gli alleati cercavano la distruzione del popolo tedesco.

Ricorso all'autorità: Il ricorso all'autorità cita prominenti figure per supportare una posizione, idea, argomento o corso d'azione.

Effetto gregge: L'effetto gregge o l'appello alla "vittoria inevitabile" cercano di persuadere il pubblico a prendere una certa strada perché "tutti gli altri lo stanno facendo", "unisciti alla massa". Questa tecnica rafforza il naturale desiderio della gente di essere dalla parte dei vincitori. Viene usata per convincere il pubblico che un programma è espressione di un irresistibile movimento di massa e che è nel loro interesse unirsi. La "vittoria inevitabile" invita quelli non ancora nel gregge ad unirsi a quelli che sono già sulla strada di una vittoria certa. Coloro che sono già (o lo sono parzialmente) nel gregge sono rassicurati che restarci è la cosa migliore da farsi.

Ottenere disapprovazione: Questa tecnica viene usata per portare il pubblico a disapprovare un'azione o un'idea suggerendo che questa sia popolare in gruppi odiati, temuti o tenuti in scarsa considerazione dal pubblico di riferimento. Quindi, se un gruppo che sostiene una certa politica viene indotto a pensare che anche persone indesiderabili o sovversive lo appoggiano, i membri di tale gruppo possono decidere di cambiare la loro posizione.

Banalità scintillanti: Le "banalità scintillanti" sono parole con un'intensa carica emotiva, così strettamente associate a concetti o credenze di alto valore, che portano convinzione senza supportare informazione o ragionamento. Esse richiamano emozioni come l'amore per la patria, la casa, il desiderio di pace, la libertà, la gloria, l'onore, ecc. Chiedono approvazione senza esaminare la ragione. Anche se le parole o le frasi sono vaghe e suggeriscono cose differenti a persone differenti, la loro connotazione è sempre favorevole: "I concetti e i programmi dei propagandisti sono sempre, buoni, auspicabili e virtuosi".

Razionalizzazione: Individui o gruppi possono usare generalizzazioni favorevoli per razionalizzare atti o credenze. Frasi vaghe e piacevoli sono spesso usate per giustificare tali atti o credenze.

Vaghezza intenzionale: le generalizzazioni sono sempre vaghe, in modo che il pubblico possa fornire la propria interpretazione. L'intenzione è quella di muovere il pubblico tramite l'uso di frasi indefinite, senza analizzare la loro validità o tentare di determinare la loro ragionevolezza o applicabilità.

Transfer: Questa è una tecnica di proiezione di qualità positive o negative (lodare o condannare) di una persona, entità oggetto o valore (un individuo, gruppo, organizzazione, nazione, il patriottismo, ecc.) ad un altro soggetto per rendere quest'ultimo più accettabile o per screditarlo. Questa tecnica viene generalmente usata per trasferire il biasimo da un attore del conflitto all'altro. Evoca una risposta emozionale che stimola il pubblico ad identificarsi con l'autorità riconosciuta.

Ipersemplificazione: generalizzazioni favorevoli sono utilizzate per fornire risposte semplici a problemi sociali complessi, politici, economici o militari.

Uomo comune: L'approccio dell'"uomo comune" tenta di convincere il pubblico che le posizioni del propagandista riflettano il senso comune della gente. Viene designato per vincere la confidenza del pubblico comunicando nel suo stesso stile. I propagandisti usano un linguaggio e un modo di fare ordinari (e anche gli abiti nelle comunicazioni faccia a faccia o audiovisive) nel tentativo di identificare il loro punto di vista con quello della persona media.

Testimonianza: Le testimonianze sono citazioni, dentro o fuori contesto, dette specificamente per supportare o rigettare una data politica, azione, programma o personalità. La reputazione e il ruolo (esperto, figura pubblica rispettata, ecc.) dell'individuo che rilascia la dichiarazione vengono sfruttati. La testimonianza pone la sanzione ufficiale di una persona rispettata o di un'autorità sul messaggio propagandistico. Questo viene fatto in un tentativo di far sì che il pubblico si identifichi con l'autorità o che accetti le opinioni e le convinzioni dell'autorità come se fossero sue.

Stereotipizzazione o Etichettatura: Questa tecnica tenta di far sorgere pregiudizi nel pubblico etichettando l'oggetto della campagna propagandistica come qualcosa che la gente teme, odia, evita o trova indesiderabile.

Individuare il Capro espiatorio: Colpevolizzare un individuo o un gruppo che non è realmente responsabile, alleviando quindi i sentimenti di colpa delle parti responsabili o distraendo l'attenzione dal bisogno di risolvere il problema per il quale la colpa è stata assegnata.

Immagine:Poster statunitense.jpg
Poster statunitense della seconda guerra mondiale che dice che il popolo lottava per la libertà come nel 1778.

Parole virtuose: Sono parole appartenenti al sistema di valori del pubblico, che tendono a produrre un'immagine positiva quando riferite ad una persona o ad un soggetto. Pace, felicità, sicurezza, guida saggia, libertà, ecc., sono parole virtuose.

Slogan: Uno slogan è una breve frase ad effetto che può includere la stereotipizzazione o l'etichettatura.

[modifica] Tecniche di trasmissione della Propaganda

Chiaramente la propaganda ha bisogno di mezzi per essere diffusa, quindi oggi si appoggia sempre ai mass media. È significativo il fatto che in occasione di un colpo di stato l'eventuale azione armata sia oggi rivolta verso le sedi delle televisioni in modo prioritario rispetto ad altri obiettivi.

Metodi comuni di trasmissione della propaganda comprendono: notiziari, rapporti governativi, revisioni storiche, junk science, libri, volantini, film propagandistici e poster.

[modifica] Bibliografia

  • Maddalena Oliva, Fuori Fuoco. L'arte della guerra e il suo racconto, Bologna, Odoya 2008. ISBN 978-88-628-8003-9.

[modifica] Voci correlate

[modifica] Altri progetti

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