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Wehrmacht - Wikipedia

Wehrmacht

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Wehrmacht è il nome assunto dalle forze armate tedesche a partire dal 1935 e per tutta la durata della seconda guerra mondiale. Nata dalle ceneri della Reichswehr, nel dopoguerra è stata sostituita dalla Bundeswehr nella Repubblica Federale di Germania e dalla Nationale Volksarmee nella Repubblica Democratica Tedesca.

Indice

[modifica] Storia

Bandiera del comandante in capo delle forze armate tedesche (1935-1938).
Bandiera del comandante in capo delle forze armate tedesche (1935-1938).
Il Balkenkreuz, una versione stilizzata della croce di ferro, l'emblema della Wehrmacht.
Il Balkenkreuz, una versione stilizzata della croce di ferro, l'emblema della Wehrmacht.

Il 16 marzo 1935 Adolf Hitler ripristinò la coscrizione obbligatoria e annunciò la costituzione di una forza aerea tedesca, mettendo così fine alle limitazioni che il trattato di Versailles aveva imposto alla Germania al termine della prima guerra mondiale riguardo la consistenza e la potenza delle sue forze armate. Nei quattro anni successivi l'esercito tedesco si trasformò dalla Reichswehr del generale Hans von Seeckt alla Wehrmacht di Hitler.

Per quanto l'esercito tedesco potesse avere lacune quantitative e qualitative di attrezzature, gli uomini che lo costituivano erano dei migliori; il trattato di Versailles, limitando la Reichswehr a 100.000 soldati, si era dimostrato vantaggioso, in quanto venne creato un esercito professionista con personale scelto. Dopo il ripristino del servizio di leva si cercò di mitigare il tradizionale autoritarismo dell'esercito prussiano e di migliorare le condizioni del servizio in modo da attirare volontari che optassero per la carriera militare. I soldati della Wehrmacht raggiunsero livelli professionali molto elevati e quando andarono in guerra, nel 1939, lo fecero con la ferma convinzione di essere i migliori soldati del mondo.

Comunque, un certo ostacolo al controllo dell'esercito da parte del regime nazista fu rappresentato, inizialmente, da alcuni ufficiali superiori che ne osteggiavano la politica estera troppo aggressiva; tuttavia, la loro posizione fu solo formale e finirono anch'essi con l'approvare i piani del Führer: in tal modo l'esercito tedesco della seconda guerra mondiale divenne uno strumento leale, obbediente e fidato del dittatore nazista.

La Wehrmacht venne impegnata in guerra per quasi sei anni, in tutta Europa e nell'Africa settentrionale, riportando numerosi successi, ma le ambizioni politiche dei suoi comandanti ne avevano reso impossibile la vittoria finale, mentre la superiorità numerica delle forze armate Alleate, in termini di uomini e di armamenti, lo aveva distrutto a poco a poco in una guerra di logoramento.

Il numero complessivo delle perdite subite dall'esercito fu di 3.250.000 morti, e sommando anche le altri armi, si raggiunge un totale di 5.300.000 morti.

[modifica] Struttura di comando

Ufficialmente, il comandante in capo della Wehrmacht era il Cancelliere del Reich, posizione che Adolf Hitler mantenne dal 1933, quando assunse tale carica, fino al suo suicidio nell'aprile del 1945. Nel marzo del 1939 il controllo operativo delle forze armate tedesche fu unificato sotto l'Oberkommando der Wehrmacht (OKW - Alto Comando delle Forze Armate) il cui comandante era il Generaloberst Wilhelm von Keitel.

L'OKW coordinava tutte le azioni militari; tuttavia, le singole armi (esercito, aviazione, marina) erano gestite autonomamente dai rispettivi alti comandi. Esisteva quindi l'Oberkommando des Heeres (OKH - esercito), l'Oberkommando der Marine (OKM - marina), e l'Oberkommando der Luftwaffe (OKL - aeronautica).

[modifica] Organizzazione

Nel 1939 la Germania era divisa in 18 circoscrizioni militari (tedesco: Wehrkreise), ciascuna delle quali costituiva deposito per un certo numero di divisioni e formava una base per i loro reggimenti. In caso di mobilitazione, le divisioni effettive erano 51: 39 divisioni di fanteria (di cui 4 motorizzate), 5 divisioni corazzate (più una brigata), 4 divisioni leggere, 3 divisioni da montagna.

Allo scoppio della guerra la struttura fu rapidamente ampliata affinché includesse 17 divisioni di riserva, 20 divisioni territoriali (tedesco: Landwehr) e 14 di ricambio (Ersatz).

[modifica] Divisioni di fanteria

Soldati tedeschi durante un'esercitazione con una MG34
Soldati tedeschi durante un'esercitazione con una MG34

Nei primi anni di guerra, la tipica divisione di fanteria comprendeva 3 reggimenti di fanteria (ciascuno di circa 3.000 uomini) e un reggimento di artiglieria, oltre alle varie unità di supporto (reparti esploratori, controcarri, trasmissioni, genio, rifornimenti, complementi, servizio sanitario). Contrariamente agli altri eserciti del periodo, il battaglione genio ed esplorante erano vere e proprie unità di combattimento, ed essendo dotate di lanciafiamme e di cannoni controcarro spesso si impegnavano direttamente contro il nemico.

Il reggimento di fanteria aveva un suo comando con una compagnia di comando e un plotone di trasmissioni, ciclisti e genieri. Il battaglione di fanteria comprendeva 3 compagnie fucilieri (circa 180 uomini con una squadra dotata di fucili controcarro), una compagnia mitraglieri su 3 plotoni (12 uomini con 2 mitragliatrici pesanti per plotone), un plotone mortai pesanti formato di 3 squadre con 19 uomini ciascuna e 2 mortai da 81 mm. In totale, un reggimento di fanteria era dotato del seguente armamento: 26 mitragliatrici pesanti, 85 mitragliatrici leggere, 18 mortai da 81 mm, 27 mortai da 50 mm, 12 cannoni controcarro da 37 mm, 6 cannoni da fanteria da 75 mm, 2 obici da fanteria da 150 mm.

Il reggimento di artiglieria era articolato in 3 gruppi di artiglieria da campagna, ognuno su 3 batterie da 4 cannoni da 105 mm. Oltre all'artiglieria divisionale, sia le armate che i corpi d'armata disponevano di batterie supplementari dotate di artiglierie medie e pesanti. Gran parte delle artiglierie contraeree pesanti erano sotto il controllo della Luftwaffe, ma potevano essere assegnate all'esercito per operazioni specifiche.

Prigionieri di guerra tedeschi sorvegliati da soldati britannici
Prigionieri di guerra tedeschi sorvegliati da soldati britannici

Nel giugno del 1941 esistevano 175 divisioni di fanteria; nel gennaio del 1943 questa cifra era salita a 226 e, alla fine della seconda guerra mondiale, le divisioni erano circa 240. Sebbene il numero complessivo dei fanti aumentasse, la divisioni del 1945 aveva la metà degli effettivi di una divisione del 1941.

Nel 1943 la scarsità di uomini disponibili per l'esercito cominciò a diventare evidente, specialmente dopo la perdita dell'intera 6a armata nella battaglia di Stalingrado; quindi, la forza effettiva della divisione fu ridotta e si fece ricorso ad un nuovo ordinamento. Conosciuta come "divisione 1944", questa nuova unità doveva avere una forza di 12.772 uomini, invece dei 17.734 della divisione del 1939, ma la sua potenza di fuoco era in realtà maggiore. La divisione era costituita da 3 reggimenti di fanteria (di circa 2.000 uomini ciascuno), un reggimento di artiglieria (2.000 uomini) e i consueti supporti e servizi divisionali. Nella maggioranza delle "divisioni 1944", la vecchia struttura ternaria (3 reggimenti di 3 battaglioni) fu abbandonata a favore dei reggimenti di 2 battaglioni. Il battaglione aveva una forza di poco superiore ai 700 uomini e, normalmente, era diviso in 3 compagnie fucilieri (140 uomini ciascuna), una compagnia armi pesanti (200 uomini) e un'unità di rifornimenti. Le armi di accompagnamento di un reggimento di fanteria comprendevano: 24 mitragliatrici pesanti, 107 mitragliatrici leggere, 334 fucili mitragliatori, 4 mortai da 120 mm, 6 mortai da 81 mm, 2 obici per fanteria da 150 mm, 6 obici per fanteria da 75 mm, 3 cannoni controcarro da 75 mm, 36 armi leggere controcarro.

Nella primavera del 1945 le unità della Wehrmacht erano ormai una forza ridottissima: le divisioni di fanteria avevano in media 7.000 uomini ciascuna e si fece pertanto ricorso al Volkssturm (l'equivalente tedesco della guardia nazionale britannica), composto da adolescenti e di uomini di mezza età con scarse armi e difettanti di addestramento.

[modifica] Divisioni meccanizzate

Le divisioni di fanteria motorizzata (o meccanizzate) nell'idea stessa del Blitzkrieg dovevano stare al passo con le punte corazzate ed erano quindi completamente dotate di veicoli a motore. Durante la campagna di Polonia furono impiegate 4 divisioni di fanteria motorizzata, ognuna composta di 3 reggimenti di fanteria e un reggimento di artiglieria motorizzata, ma dopo questa campagna perdettero il loro terzo reggimento di fanteria.

Durante i primi mesi di guerra sul fronte orientale, la divisione Panzergrenadier comprendeva 2 reggimenti di fanteria di 3 battaglioni, un reggimento di artiglieria e battaglioni esploranti, trasmissioni, genio, gruppi supportivi e servizi divisionali. La forza della divisione meccanizzata poteva contare su 16.400 uomini con 2.800 veicoli. Nel 1942 alla divisione fu aggiunto un battaglione di carri armati che, più tardi, nel corso della guerra, sarebbe diventato un battaglione di cannoni semoventi. Nel 1944 la forza numerica fu ridotta a 14.738 uomini, mentre la sua potenza di fuoco venne leggermente aumentata.

[modifica] Divisioni corazzate

Un Panzer IV con il suo equipaggio
Un Panzer IV con il suo equipaggio

Durante la campagna di Polonia e di Francia, la divisione corazzata consisteva di 2 reggimenti carri, articolati su 2 battaglioni di 4 compagnie con 32 carri armati ciascuno. Ciò dava un totale di 561 carri armati, compresi i carri comando e quelli di riserva; in realtà, al momento della mobilitazione generale, il numero effettivo di carri impiegabili si aggirava intorno ai 300. La divisione era fornita di un misto di carri leggeri, Panzer I e Panzer II (che, come armamento, avevano solo mitragliatrici e un cannone da 20 mm), e pochi carri armati più pesanti Panzer III e Panzer IV. Ogni divisione aveva 2 reggimenti di fanteria totalmente motorizzati, i quali in seguito avrebbero ricevuto il nome di Panzergrenadier; il battaglione esplorante era dotato di autoblindo e motocicli. La divisione aveva in proprio anche il battaglione trasmissioni motorizzato e altri servizi.

Il successo delle formazioni corazzate tedesche non dipese tanto della qualità dei veicoli, che sotto alcuni aspetti nel 1940 erano inferiori a quelli nemici, ma da una superiorità di organizzazione e da un'abilità tattica dei comandanti. Il numero delle grandi unità corazzate salì a 10 divisioni nel 1940, a 25 nella primavera del 1942, e alle 35 meno potenti del 1945 (comprese una divisione della Luftwaffe e 7 delle Waffen-SS).

Carro Panther distrutto a Colonia (1945)
Carro Panther distrutto a Colonia (1945)

La divisione corazzata del 1941-42, con una forza effettiva di 15.600 uomini e 150-200 mezzi corazzati, era costituita da un reggimento carri armati di 2 o 3 battaglioni (ognuno con 3 compagnie), una brigata Panzergrenadier di 2 o 3 reggimenti, un reggimento di artiglieria e le solite unità divisionali di supporto, che comprendevano forti battaglioni controcarri ed esploranti. Il battaglione controcarri divenne sempre più importante durante la guerra e comprendeva 3 compagnie motorizzate di cannoni leggeri da 37 mm o 50 mm, e una compagnia contraerea di 12 cannoni da 20 mm; successivamente però il battaglione fu dotato di cannoni controcarro da 75 mm e di Jagdpanzer (cacciacarri) semoventi pesantemente corazzati. Il battaglione esplorante era sia un'unità da combattimento sia da ricognizione; con una forza di 1.140 uomini, il battaglione era molto mobile e pesantemente armato.

Nel 1944 la divisione corazzata fu riorganizzata: la sua forza effettiva fu ridotta a 14.727 uomini e il reggimento carri armati a 2 battaglioni di 4 compagnie, ognuna con 48 carri armati. Un battaglione era equipaggiato con il carro armato Panzer IV e con i nuovi carri armati Panther. Il reggimento di artiglieria poteva essere costituito da un'Abteilung di 12 Wespe (105 mm) e 6 cannoni semoventi Hornisse (150 mm), un'Abteilung di 2 batterie di 6 obici da 105 mm e una terza Abteilung di 3 batterie di 4 obici da 150 mm. L'elemento fanteria corazzato era costituito da 2 reggimenti, uno dei quali era ben dotato di mezzi corazzati; il primo battaglione era montato su semicingolati e il secondo su autocarri. Ogni reggimento aveva una compagnia per fanteria semoventi da 150 mm e una compagnia pionieri.

L'ultimo cambiamento organizzativo ebbe luogo nel marzo del 1945 con l'introduzione della "divisione corazzata 1945", che vide una drastica riduzione della forza del reggimento carri armati, passato a solamente 50 mezzi corazzati e a 11.400 uomini. Il nuovo ordinamento fu promulgato soltanto sei settimane prima della capitolazione ed è quindi improbabile che la "divisione 1945" sia stata impiegata in molte azioni.

[modifica] Divisioni leggere e di cavalleria

Le prime divisioni leggere, costituite nel 1937-38, erano formazioni di cavalleria motorizzata che di solito comprendevano un battaglione carri armati leggeri, uno o 2 reggimenti fucilieri di cavalleria (ognuno composto di 2 o 3 battaglioni), un reggimento di artiglieria motorizzata (24 obici da 105 mm), un battaglione controcarro (con 36 cannoni da 37 mm, 12 cannoni da 20 mm) e un battaglione esplorante motorizzato.

[modifica] Divisioni da montagna e alpine

Le 3 divisioni da montagna esistenti nel 1939 furono organizzate in maniera simile a quella della divisione di fanteria standard, sebbene sul campo l'organizzazione potesse variare secondo le circostanze; la formazione tipo comprendeva 2 reggimenti di fanteria, ognuno su 3 battaglioni, comprensivi ciascuno di 4 compagnie. Il reggimento di artiglieria aveva 2 Abteilungen con 8 cannoni da 104 mm e un'Abteilung con 9 cannoni da 105 mm. L'Abteilung controcarro comprendeva 24 cannoni da 37 mm ed era rinforzato dalle 2 compagnie controcarro, ognuna delle quali disponeva di 9 cannoni da 37 mm e di 3 cannoni da 47 mm.

[modifica] Divisioni di artiglieria

Il punto debole dell'organizzazione dell'artiglieria dell'esercito tedesco era l'incapacità di creare sistemi complessi di fuoco che consentissero l'impiego di tutte le unità di artiglieria sotto un controllo elastico e centralizzato. I comandi tedeschi tendevano a spostare i cannoni da un'unità di fanteria all'altra, cosa che da un lato le rinforzava enormemente, ma che dall'altro comportava un eccessivo concentramento di armi in ambito locale, senza preoccuparsi del fronte nel suo complesso: a questo avrebbe dovuto porre rimedio la divisione di artiglieria. La divisione di artiglieria comprendeva 3 reggimenti di artiglieria mista con unità di fanteria e unità controcarro in appoggio.

[modifica] Divisioni paracadutiste e aviotrasportate

Nell'esercito e nell'aviazione la costituzione di reparti paracadutisti incominciò quasi simultaneamente. Nella primavera del 1936, l'esercito tedesco costituì un gruppo sperimentale di 15 ufficiali e 80 uomini, che sarebbe diventato il battaglione fucilieri paracadutisti dell'esercito. Durante l'occupazione dei Sudeti, il battaglione passò sotto il controllo della Luftwaffe e il 1 gennaio 1939 fu trasferito sotto il controllo dell'aviazione. Da allora la Luftwaffe assunse la piena responsabilità del reclutamento, addestramento, equipaggiamento e controllo delle truppe paracadutiste, mentre gli altri elementi che componevano le forze aviotrasportate, le truppe da sbarco aeree, addestrate nelle tecniche di sbarco rapido, rimanevano nell'esercito. La divisione paracadutisti era molto simile, nell'organizzazione, alla divisione di fanteria e aveva 2 o 3 reggimenti paracadutisti fucilieri composti ognuno da 3 battaglioni; un reggimento di artiglieria su 2 Abteilungen dotati di cannoni senza rinculo da 105 mm e un battaglione controcarro, armato di cannoni aviotrasportabili da 50 mm oppure da cannoni leggeri da 75 mm.

Nel luglio del 1938 il Generalmajor Kurt Student fu trasferito dall'esercito alla Luftwaffe per occuparsi della preparazione dei paracadutisti. I paracadutisti vennero impegnati in Norvegia per liberare il generale Eduard Dietl, assediato a Narvik; in Belgio, per conquistare la piazzaforte di Eben Email e i ponti sul canale Alberto; a Creta, per la conquista dell'isola, che rappresentò il maggiore successo di quest'arma in tutta la guerra; in Africa con la brigata di Hermann Ramcke; e in Italia, dove si distinsero in particolare durante la battaglia di Montecassino.

[modifica] Divisioni da campagna della Luftwaffe

Nella seconda metà del 1942 iniziò il trasferimento di personale della Luftwaffe in eccedenza nell'esercito. Tuttavia Göring, temendo una limitazione dei suoi poteri, protestò e s'impegnò a fornire un numero sufficiente di uomini, organizzati in divisioni da campagna, sotto il controllo dell'aviazione. Questo fu un grave errore perché gli ufficiali e gli uomini di truppa non erano addestrati al combattimento di fanteria e molte di queste unità vennero annientate alla loro prima esperienza in combattimento. In totale furono costituite circa 20 divisioni. Nel 1943 infatti questi soldati, inizialmente vestiti con uniformi da campo furono riarmati per il combattimento con mimetiche e nuove uniformi.

Le divisioni da campagna della Luftwaffe comprendevano 2 reggimenti, ognuno di 3 battaglioni, ed erano grosso modo simili alle "divisioni di fanteria 1944", ma le unità di supporto erano presenti in scala ridotta e la loro forza era soltanto di 9.800 uomini ciascuna.

[modifica] Divisioni Volksgrenadier

Nate nella seconda metà del 1944, molte di queste divisioni furono messe insieme con i resti di normali divisioni di fanteria distrutte in combattimento; la loro qualità variava notevolmente, secondo il numero di soldati esperti e le dotazioni di armamento e di equipaggiamento assegnate. In tutto, furono formate o ricostituite circa 50 di queste divisioni, prima del crollo finale del Terzo Reich. La divisione Volksgrenadier comprendeva, molto spesso solo sulla carta, 3 reggimenti di 2 battaglioni, un reggimento di artiglieria (24 obici da 105 mm, 12 obici da 150 mm, 18 cannoni da 75 mm), un battaglione controcarro, uno del genio e uno trasmissioni. Con rudimentali servizi divisionali, ammontava a circa 10.000 uomini, molti dei quali adolescenti e ultracinquantenni.

[modifica] La Wehrmacht in guerra

Le forze armate tedesche vennero impegnate in tutti i principali fronti di guerra durante la seconda guerra mondiale.

[modifica] Polonia

Per approfondire, vedi la voce Campagna di Polonia.
L'invasione della Polonia da parte della Germania e dell'Unione Sovietica
L'invasione della Polonia da parte della Germania e dell'Unione Sovietica

Per lo scoppio della seconda guerra mondiale, il 1 settembre 1939, l'OKW formò due gruppi d'armate per l'invasione della Polonia: il gruppo d'armate nord (Fedor von Bock) con 20 divisioni, di cui 2 corazzate; e il gruppo d'armate sud (Gerd von Rundstedt) con 32 divisioni di cui 4 corazzate. Le forze armate polacche opposero una strenua resistenza per 36 giorni, ma il Blitzkrieg tedesco stupì il mondo e Hitler fu in grado di rendere innocui i pochi inviti alla prudenza che venivano ancora da alcuni alti ufficiali dell'esercito. Le perdite furono di 10.600 morti, 30.000 feriti e 3.400 dispersi.

[modifica] Fronte occidentale (1940)

Per approfondire, vedi le voci Operazione Weserübung e Campagna di Francia.
L'invasione di Danimarca, Norvegia, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo e Francia
L'invasione di Danimarca, Norvegia, Paesi Bassi, Belgio, Lussemburgo e Francia

Dopo la vittoria in Polonia, la Germania trasferì le sue forze ad ovest per prepare l'invasione della Francia. Nel maggio del 1940 l'esercito tedesco venne organizzato in tre gruppi d'armate: gruppo d'armate A (Gerd von Rundstedt) con 45 divisioni di cui 7 corazzate; gruppo d'armate B (Fedor von Bock) con 29 divisioni di cui 3 corazzate; gruppo d'armate C (Wilhelm List) con 19 divisioni. Questo terzo gruppo teneva una posizione difensiva sulla linea Maginot, mentre l'offensiva principale venne lanciata dal gruppo d'armate A nelle Ardenne, con l'appoggio del gruppo d'armate B che nel frattempo invadeva il Belgio e l'Olanda.

Dal 9 aprile, data in cui forze tedesche invasero la Danimarca e la Norvegia, fino all'armistizio con la Francia, il 25 giugno 1940, l'esercito tedesco dimostrò la superiorità della sua organizzazione e della sua tattica. Le perdite in Norvegia furono di 5.650 uomini, mentre l'invasione della Francia, del Belgio e dei Paesi Bassi era costata 27.100 morti, 111.000 feriti e 18.300 dispersi.

[modifica] Balcani

Per approfondire, vedi la voce Campagna dei Balcani.
La situazione in Europa prima della campagna dei Balcani
La situazione in Europa prima della campagna dei Balcani

Nell'intento di rafforzare il suo fianco meridionale contro un'invasione dell'Unione Sovietica, Hitler costrinse il principe Paolo Karađorđević, reggente del regno di Jugoslavia, ad entrare nell'alleanza dell'Asse; ma alla fine di marzo del 1941 questi fu destituito da un gruppo di ufficiali dell'esercito e venne proclamato re il principe Pietro II Karađorđević. Hitler ordinò allora alle sue truppe l'invasione della Jugoslavia: lanciata il 6 aprile 1941, l'invasione del paese balcanico ebbe completo successo, il 17 aprile la Jugoslavia capitolò e contro una perdita di 558 uomini da parte tedesca, l'esercito jugoslavo fu totalmente distrutto e quasi 345.000 uomini fatti prigionieri. Il 6 aprile 1941 cinque divisioni della 12a armata tedesca agli ordini del generale Wilhelm List invasero la Grecia ma, nonostante un'accanita resistenza, l'esercito greco, con l'appoggio di truppe inglesi, fu costretto alla resa nella Macedonia orientale. Il 20 aprile l'armata greca dell'Epiro si arrese e il 22 aprile gli Alleati iniziarono ad evacuare la Grecia.

[modifica] Nord Africa

Per approfondire, vedi la voce Campagna del Nord Africa.

Il generale Erwin Rommel arrivò a Tripoli il 12 febbraio 1941, dopo la richiesta italiana di un intervento tedesco a seguito della perdita dell'intera Cirenaica, conquistata dagli inglesi, e due giorni dopo arrivò la prima unità di quello che sarebbe diventato il famoso Deutsche Afrika Korps: il generale tedesco lanciò immediatamente un'offensiva contro gli inglesi con una divisione corazzata tedesca e due divisioni italiane. Nonostante i successi iniziali le forze dell'Asse furono contenute dagli inglesi; dopo una serie di attacchi e contrattacchi lanciati da entrambe le parti in diciotto mesi di combattimenti, la campagna si concluse con la sconfitta delle forze italo-tedesche ad El Alamein. Abbandonata Tripoli e la Libia le forze dell'Asse si ritirarono in Tunisia dove si arresero infine nel maggio del 1943.

[modifica] Italia

Per approfondire, vedi la voce Campagna d'Italia (seconda guerra mondiale).

La perdita del Nord Africa e l'invasione alleata della Sicilia misero i tedeschi in una posizione difficile. Per fare dell'Italia un cuscinetto contro le forze alleate, i tedeschi mandarono oltre le Alpi divisioni pronte a prendere il possesso del paese dopo che il governo italiano stipulò l'armistizio di Cassibile, l'8 settembre 1943. Per mezzo di tenaci azioni difensive, a cui si aggiunsero le indecisioni degli Alleati, l'esercito tedesco guadagnò tempo e riuscì a costruire una serie di linee difensive lungo la penisola, ritardando così l'avanzata alleata fino all'aprile del 1945.

[modifica] Fronte orientale

Per approfondire, vedi la voce Fronte orientale (seconda guerra mondiale).

Il 22 giugno 1941 alle 3.15 fu lanciata l'Operazione Barbarossa, la più grande invasione della storia militare: per invadere l'Unione Sovietica l'esercito tedesco poteva contare su 120 divisioni di fanteria, 14 divisioni motorizzate e 19 divisioni corazzate, per un totale di 3.680 carri armati e 2.500.000 di uomini. Le forze tedesche erano divise in tre gruppi d'armate che dovevano operare su un vasto fronte; i loro obiettivi erano la distruzione dell'Armata Rossa e la conquista di tutto il territorio ad occidente della linea Volga-Arcangelo. Colta di sorpresa, l'Armata Rossa fu sul punto di crollare e subì perdite enormi, mentre le colonne corazzate tedesche penetravano profondamente nel territorio russo. Nel giro di sei mesi i tedeschi avevano catturato più di 3.000.000 di soldati sovietici e le avanguardie erano alle porte di Mosca. Nonostante l'apparente successo l'esercito tedesco non era riuscito a raggiungere i suoi obiettivi e l'Armata Rossa, pur con le sue immense perdite, era sempre un'importante forza bellica. Anche i tedeschi avevano sofferto molto, perdendo nel solo 1941 quasi 175.000 uomini. Nel 1942 gli attacchi tedeschi si concentrarono nel settore meridionale del fronte; il piano di Hitler prevedeva di conquistare il centro industriale di Stalingrado e il Caucaso con i suoi pozzi petroliferi, in modo che la Germania potesse accedere ai ricchi giacimenti minerari. L'offensiva, iniziata bene, finì per bloccarsi e incontrò una tenace resistenza proprio intorno a Stalingrado. Il 19 novembre 1942 i sovietici lanciarono una massiccia offensiva che prese in trappola la 6a armata tedesca; invece di permettere all'armata accerchiata di ritirarsi dalla città per riorganizzarsi e preparare una nuova offensiva, Hitler insistette perché continuasse a combattere: nonostante il rispetto degli ordini, Paulus e i suoi uomini si arresero il 2 febbraio 1943.

Durante la primavera del 1943 l'esercito tedesco si riorganizzò, in modo che l'estate successiva le forze sul fronte orientale ammontassero a circa 3.000.000 di uomini (tre quarti dell'intero esercito). Durante questa tregua i tedeschi avevano preparato l'Operazione Zitadelle, ossia l'eliminazione del saliente di Kursk, ma la nuova offensiva non ebbe successo e i tedeschi subirono gravi perdite, ottenendo per contro solo piccole conquiste territoriali. La battaglia eliminò le divisioni corazzate: quasi 1.000 carri armati furono distrutti. Dopo il fallimento di Kursk, i tedeschi persero l'iniziativa strategica e furono costretti a mantenersi costantemente sulla difensiva. L'offensiva sovietica dell'estate del 1944 distrusse quasi l'intero gruppo d'armate centro; la Wehrmacht perse i Balcani e fu costretta a retrocedere sulle frontiere della Germania, di fronte alla superiorità materiale sovietica (15 a 1, nella primavera del 1945). Dopo la conclusione della battaglia di Berlino, il 7 maggio 1945 l'esercito sovietico divenne padrone della capitale tedesca. La guerra sul fronte orientale aveva assorbito la maggioranza delle forze militari della Germania, e, di fatto, finì per distruggerla: quasi 4 milioni furono i morti su tale fronte (vedi conteggio delle vittime della seconda guerra mondiale per nazione).

[modifica] Fronte occidentale 1944-45

Per approfondire, vedi la voce Fronte occidentale (seconda guerra mondiale).
L'avanzata convergente verso il cuore del Terzo Reich
L'avanzata convergente verso il cuore del Terzo Reich

In seguito alla sconfitta della Francia nell'estate del 1940 e all'abbandono dei piani per invadere la Gran Bretagna, l'esercito tedesco assunse un ruolo difensivo nell'Europa occidentale occupata. Inizialmente la Francia fu poco più di un terreno per riorganizzare le divisioni ritirate dal fronte orientale, ma dall'autunno del 1943 l'OKW inizio a predisporre opere difensive per un'invasione ritenuta certa. Malgrado la sorpresa degli sbarchi in Normandia (molti comandanti tedeschi ritenevano, infatti, che l'invasione sarebbe avvenuta nella regione del Pas de Calais) e la schiacciante superiorità di uomini e di mezzi, Hitler non permise che le sue forze armate ripiegassero ordinatamente, provocando così il disastro di Falaise e la conseguente ritirata precipitosa verso la Germania nell'autunno del 1944. Questa ritirata costò all'esercito tedesco gravi perdite, ma entro la fine dell'anno la linea del fronte venne stabilizzata e vennero elaborati piani per l'ultima offensiva tedesca della guerra in occidente, la battaglia delle Ardenne. Nonostante alcuni successi iniziali, l'operazione terminò in un fallimento e i tedeschi iniziarono ad indietreggiare; l'assenza di appoggio aereo e la scarsità di ogni tipo di materiale necessario per la guerra resero la sconfitta inevitabile. Il 30 aprile, Adolf Hitler si uccise e le forze armate tedesche iniziarono a deporre le armi; la capitolazione finale venne firmata il 7 maggio 1945.

[modifica] Personaggi degni di nota

[modifica] Gradi e tabella comparativa

Gradi
Wehrmacht Britannici Americani Italiani
Schütze Private Private Soldato
Oberschütze Private Private 1st Class Soldato
Gefreiter Private Private 1st class Caporale
Obergefreiter Lance Corporal Corporal Caporal maggiore
Stabsgefreiter * Lance Corporal Corporal Caporal maggiore capo
Unteroffizier Corporal Sergeant Sergente
Unterfeldwebel * Sergeant Staff Sergeant Sergente maggiore
Feldwebel Staff Sergeant Technical Sergeant Maresciallo 3° Cl.
Oberfeldwebel WO II Master Sergeant Maresciallo 2° Cl.
Hauptfeldwebel ** WO II 1st Sergeant Maresciallo 1° Cl.
Stabsfeldwebel * WO I Warrant Officer 1° Maresciallo Luogotenente
Leutnant Second Lieutenant Second Lieutenant Sottotenente
Oberleutnant Lieutenant 1st Lieutenant Tenente
Hauptmann Captain Captain Capitano
Major Major Major Maggiore
Oberstleutnant Lieutenant Colonel Lieutenant Colonel Tenente Colonnello
Oberst Colonel Colonel Colonnello
  • (*) Questi gradi erano molto meno usati degli altri: molto più rari, erano assegnati solo se il soldato in questione rifiutava una promozione. Ad esempio, se un Unteroffizier doveva essere promosso a Feldwebel, ma rifiuta la promozione oppure non veniva dichiarato degno del grado all'ultimo momento, ma doveva comunque essere promosso, diventa Unterfeldwebel. Stabsfeldwebel era probabilmente il più raro di tutti; questo grado non veniva dato solo con le direttive precedenti, ma veniva attribuito anche solo se il soldato in questione aveva superato i 25 anni di servizio. Il grado di Oberschuetze era dato a soldati troppo giovani che sarebbero dovuti diventare Gefreiter, oppure semplicemente a soldati mediocri che avevano superato i 6 mesi di servizio ma che non meritavano nemmeno di essere Gefreiter. Stabsgefreiter era probabilmente il più usato fra questi gradi "ambigui", perché molti soldati di truppa che avrebbero meritato una promozione a sottufficiale, ovvero a Unteroffizier, la rifiutavano in quanto credevano che il carico di responsabilità fosse eccessivo.
  • (**) Hauptfeldwebel, Company Sergeant Major e 1st Sergeant (non esisteva un equivalente nell'esercito italiano) non erano esattamente dei gradi; erano ruoli, ovvero il ruolo di rappresentare la compagnia in carica di sottufficiale o semplicemente un sottufficiale di compagnia. Nella Wehrmacht, gli Unterfeldwebel, Feldwebel, Oberfeldwebel e Stabsfeldwebel potevano tutti essere indicati per la posizione di Hauptfeldebel.

Le promozioni della Wehrmacht eran date in due circostanze principali: la prima quando il soldato in questione superava un certo lasso di servizio. Ad esempio, un Schütze doveva essere promosso a Gefreiter dopo 6 mesi di servizio, un Gefreiter a Obergefreiter dopo 2 anni. Sfortunatamente, durante la guerra queste regole erano molto spesso dimenticate e molte promozioni erano irregolari. Secondariamente, le promozioni erano attribuite per il coraggio in battaglia, l'abilità di comando oppure semplicemente perché un superiore cadeva in combattimento e occorreva qualcuno che lo sostituisse. Ad esempio, se un caposquadra veniva ucciso e non c'erano sottufficiali al momento per sostituirlo, il comandante in seconda veniva promosso e prendeva la sua posizione.

[modifica] Dopo la seconda guerra mondiale

Dopo la resa incondizionata tedesca proclamata il 7 maggio 1945 (resa effettiva l'8 maggio) alla Germania venne proibita la formazione di un esercito indipendente dotato di armamenti moderni. Ci vollero dieci anni prima che le tensioni della Guerra Fredda spingessero alla creazione di forze militari indipendenti da parte della Repubblica Federale Tedesca e della Repubblica Democratica Tedesca. L'esercito della Germania Ovest venne ufficialmente creato il 5 maggio 1955, con il nome di Bundeswehr (forze difensive federali). Nella Germania Est, per contraltare, venne creato il 1 marzo 1957 l'esercito nazionale del popolo (tedesco: Nationale Volksarmee). Ciascuna delle due forze venne creata con la consulenza e con l'impiego attivo di ufficiali esperti della defunta Wehrmacht.

[modifica] Bibliografia

  • Joe J. Heydecker, La mia guerra. Sei anni nella Wehrmacht di Hitler. Rapporto di un testimone, 2002 ISBN 8835952700
  • Paul Carell, La campagna di Russia 1941/1944, 2000 ISBN 8817259047
  • Antony Beevor, Stalingrado, 1998 ISBN 8817258768
  • Tim Ripley, The Wehrmacht; The German Army in World War II, 1939-1945 (The Great Armies), 2003 ISBN 1579583121
  • Uwe Feist, Die Wehrmacht, 2000 ISBN 0674022130
  • Jorge Rosado, Chris Bishop, German Wehrmacht Panzer Divisions 1939-45, 2005 ISBN 1904687466
  • Henry Metelmann, Through Hell for Hitler: A Dramatic First-Hand Account of Fighting With the Wehrmacht, 2001 ISBN 0971170916
  • Wolfgang Schneider, Panzer Tactics: German Small-Unit Armor Tactics in World War II, 2005 ISBN 0811732444
  • Robert Kurtz, German Paratroops, Uniforms, Insignia & Equipment of the Fallschirmjager in Wwii: Uniforms, Insignia & Equipment of the Fallschirmjager in World War II, 2000 ISBN 0764310402
  • Rolf-Dieter Müller, Die Wehrmacht. Mythos und Realität, 1999, ISBN 3486563831
  • Martin van Creveld, Kampfkraft. Militärische Organisation und militärische Leistung 1939-1945, 1989, ISBN 379300189X
  • Philippe Masson, Die Deutsche Armee. Geschichte der Wehrmacht 1935-1945, 1994/96, ISBN 3776619333
  • Hans Poeppel, W.-K. Prinz v. Preußen, K.-G. v. Hase, Die Soldaten der Wehrmacht, 1998, ISBN 3776620579
  • Gerhard Muhm, La tattica tedesca nella campagna d'Italia, in Linea gotica avamposto dei Balcani, a cura di Amedeo Montemaggi - Edizioni Civitas, Roma 1993 http://www.larchivio.org/xoom/gerhardmuhm.htm
  • Gerhard Muhm : German Tactics in the Italian Campaign , http://www.larchivio.org/xoom/gerhardmuhm2.htm

[modifica] Voci correlate

[modifica] Collegamenti esterni

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