Arcangelo
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Arcangelo è un tipo di angelo, presente nel Cristianesimo, nell'Ebraismo e nell'Islamismo.
L'etimo deriva dal latino "archangelus" (e dal greco αρχάγγελος, archanghelos), composto dalle parole greche "archein" (αρχέιν) , comandare, e "anghelos" (άγγελος), angelo.
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[modifica] Nel Giudaismo
Non ci sono espliciti riferimenti agli arcangeli nei testi canonici della Bibbia Ebraica (Vecchio Testamento). Solitamente si trovano menzioni più generali ad angeli, a partire dal Pentateuco in cui compaiono nelle storie di Abramo (che incontra tre angeli presso il luogo detto "le Querce di Mamre", che gli annunciano la nascita del figlio tanto atteso, Isacco), Giacobbe (che, secondo la tradizione, lottò con un angelo) e Lot (che fu avvertito da un angelo riguardo gli impedimenti per la costruzione delle città di Sodoma e Gomorra). Per poi intensificare la loro presenza nei libri più tardi come quello di Daniele e di Tobia. I primi riferimenti agli arcangeli si hanno nella letteratura del periodo inter-testamentale[1].
Secondo il Rabbino Simeone ben LAkish di Tiberias (230-270 AD), tutti i nomi specifici degli angeli furono ripresi dai giudei dalla Babilonia.
Per la tradizione rabbinica, il Qabbaláh, e secondo il libro di Enoch[2], il numero usuale degli arcangeli è dato essere almeno sette, che sono gli angeli focali. I tre più alti arcangeli sono comunemente identificati come: Michael, Raphael e Gabriel. C'è confusione invece riguardo uno degli otto nomi di seguito, considerando che uno non è propriamente un arcangelo. Questi sono: Uriel, Sariel, Raguel, e Remiel (probabilmente il Ramiel dell'Apocalisse di cui al Libro di Baruc, disse di presiedere le vere visioni), Zedkiel, Jophiel, Haniel e Chamuel.
[modifica] Nel Cristianesimo
Il Nuovo Testamento parla molto raramente di angeli, e fa solo due riferimenti agli arcangeli: Michele in Giuda 1.9 e I Tessalonicesi 4:16, dove la «voce di un arcangelo» è sentita al ritorno di Cristo. Contrariamente alla credenza popolare, Gabriele non è mai chiamato arcangelo nei Vangeli.
Nella tarda tradizione Cristiana, comunque sia, ci sono tre arcangeli: Michele, Gabriele e spesso Raffaele; a volte Uriel è dato come il quarto arcangelo. Gli Ortodossi menzionano "Sette Arcangeli". Uriel è incluso, e gli altri tre più spesso citati sono Selaphiel, Jegudiel e Barachiel.
A volte Satanel è considerato un arcangelo caduto che originariamente aveva nome di Lucifero La Stella del Mattino, anziché solo Lucifero.
Alcuni Protestanti vedono Michele come l'unico arcangelo, il solo esplicitamente descritto come tale nel canone Protestante della Bibbia[3].
Poiché la Bibbia canonica non menziona mai Raphael,i Protestanti non lo considerano un Arcangelo. Raffaele, comunque sia, è menzionato nel libro di Tobia, uno dei libri deuterocanonici. Nel racconto, Raffaele arriva ad aiutare Tobi, curando la sua cecità, e suo figlio Tobia, guidandolo e salvandolo da un demone che voleva ucciderlo. Raffaele gioca altresì un ruolo molto importante nel libro di Enoch.
I Testimoni di Geova e le chiese avventiste identificano Gesù con l'arcangelo Michele. Da questo punto di vista, Michele è il primo e più grande di tutte le creature di Dio. Questo, semplicisticamente, è motivato dalla Bibbia che menziona solo un arcangelo per nome, Michele appunto, e nel libro dei Tessalonicesi (4:16) dice riguardo Gesù: «Perché il Signore scenderà dal Cielo con un comando, e con la voce di un arcangelo».
In quest'ottica arcangelo significherebbe capo degli angeli piuttosto che capo angelo, e come questo titolo sarebbe vicino al «Principe» che usa Daniele[4].
I teologi Cristiani, sia Cattolici che Protestanti, sono concordi nell'identificare, nell'Antico Testamento, l'Angelo del Signore (al singolare) come una prefigurazione del Cristo; quindi una teofania[5].
[modifica] Nell' Islamismo
Nell'Islam gli arcangeli includono Michael o Mikail (arcangelo della sostanza), Gabriel o Jubril (arcangelo della rivelazione; che porta il Corano a Maometto), e Azrael o Ezrail (Angelo della Morte) - un nome comune; comunquesia, mai menzionato nelle scritture. I nomi che sono menzionati includono l'Angelo della Morte o Malak-al Maut, Israfil o Israfil (arcangelo che è riferito al Giorno del Giudizio), Malik (Il Custode degli Inferi), Munkar e Nakir (Angeli dell'Interrogazione che interrogheranno le anime dei morti riguardo la loro vita prima della morte) e Radwan (Il Custode del Cielo). Raqib o 'Atid è l'angelo che tiene i ricordi della vita di ogni persona, che sia buona o cattiva. Israfil e Ezrail non sono mai menzionati nel Corano come del resto Nakir e Munkar, mai menzionati come arcangeli sia nel Corano che in altre scritture Islamiche; è però enfatizzato nei testi Islamici come gli angeli siano senza sesso.
[modifica] Altre tradizioni
Gli esoteristi a volte associano gli arcangeli alla tradizione Kabbalistica e alle varie stagioni ed elementi, o anche ai colori. In alcune cerimonie magiche i quattro arcangeli maggiori (Michele, Gabriele, Raffaele e Uriele) sono invocati per le quattro direzioni, e corrispondono a colori associati a proprietà magiche.
Negli insegnamenti di Rudolf Steiner, ci sono quattro spiriti che appartengono al livello gerarchico degli arcangeli. In generale, i loro compiti sono di ispirare e proteggere grandi gruppi di persone, come nazioni, popolazioni o gruppi etnici. Ciò li distingue dagli angeli, che invece si occupano dei singoli individui (angeli custodi) o dei piccoli gruppi. I sette arcangeli maggiori sono chiamati da San Gregorio: Anael, Gabriel, Arcangelo Michael, Oriphiel, Raphael, Samael, Zachariel ed hanno speciali associazioni in riferimento al Zeitgeist (Tempo Spiritico), ogni periodo corrisponde a 380 anni. I quattro principali arcangeli sono anche associati alle quattro stagioni: Raphael (primavera), Uriel (estate), Michael (autunno) e Gabriel (inverno).
Non sempre gli arcangeli sono stati considerati "buoni" nelle varie tradizioni religiose o esoteriche, e qualcuno arriva a indicarne alcuni come collaboratori di Ahriman/Satanael. Il loro scopo sarebbe quello di alienare l'umanità dal mondo spirituale, promuovere il materialismo, e incoraggiare l'uso esclusivo della mente, negando il ruolo delle emozioni e dei sentimenti umani. Va aggiunto naturalmente che la comprensione tradizionale e religiosa, ma spesso anche quella esoterica, dei livelli di coscienza angelici o "arcangelici" raramente riesce a sfuggire al presupposto limitante che tali entità siano catalogabili secondo le comuni categorie dualistiche del tipo bene/male. A tal proposito è utile il confronto col diverso modo di interpretare tali "entità superiori" che è via via emerso nel vasto panorama della cosiddetta "New Age.
Nell'arte, gli Arcangeli sono spesso rappresentati con grandi ali contenenti molti occhi. Alcuni dei più rappresentati sono Gabriele, Michele, Raffaele, Metatron e Uriel.
[modifica] Riferimenti e note
- ^ Esdras 4:36
- ^ capitolo 20
- ^ Giuda 1:9
- ^ Daniele 10:13; 10:21 e 12:01
- ^ cfr. Gn16:10, 22:11; Es3:2; Nu20:16, 22:22
[modifica] Voci correlate
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