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Banca centrale europea - Wikipedia

Banca centrale europea

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Il logo della Banca centrale europea
Il logo della Banca centrale europea
La sede della Banca centrale europea, comunemente chiamata "EuroTower" a Francoforte
La sede della Banca centrale europea, comunemente chiamata "EuroTower" a Francoforte

La Banca centrale europea (BCE o European Central Bank - ECB - nella dizione inglese) è la Banca centrale incaricata dell'attuazione della politica monetaria per i 15 paesi (tutti facenti parte dell'Unione europea) che hanno aderito all'euro adottandolo come moneta unica (cosiddetta "zona-euro" o "area dell'euro"). La BCE è stata istituita in base al "trattato che istituisce la Comunità europea" ed allo "statuto del sistema europeo di banche centrali e della Banca centrale europea", il 1 giugno 1998. La Banca ha, inoltre, ai sensi del diritto pubblico internazionale, propria personalità giuridica autonoma.

Nelle diverse lingue dei paesi membri la Banca è nota con i seguenti acronimi:

  • BCE: Banque centrale européenne, Banco Central Europeo, Banca centrale europea, Banco Central Europeu
  • ECB: European Central Bank, Europæiske Centralbank, Europese Centrale Bank, Europeiska Centralbanken, Evropska Centralna Banka
  • EZB: Europäische Zentralbank
  • ΕΚΤ: Ευρωπαική Κεντρική Τράπεζα
  • EKP: Euroopan Keskuspankki

La sede della BCE è a Francoforte sul Meno in Germania, in Kaiserstraße.

A capo dell'istituzione si sono succeduti, con il ruolo di governatore, Wim Duisenberg, ex governatore della Banca centrale olandese e ministro delle finanze del governo olandese, (dal 1 giugno 1998 al 1 novembre 2003) e il francese Jean-Claude Trichet (dal 1 novembre 2003).

Indice

[modifica] Scopo della BCE

Scopo principale della Banca centrale europea è quello di mantenere sotto controllo l'andamento dei prezzi mantenendo il potere d'acquisto nell'area dell'euro; la BCE esercita, infatti, il controllo dell'inflazione nell'"area dell'euro" badando a contenere, tramite opportune politiche monetarie (controllando la base monetaria o fissando i tassi di interesse a breve), il tasso di inflazione di medio periodo ad un livello inferiore (ma tuttavia prossimo) al 2%. Un ruolo analogo di contenimento dell'inflazione è svolto in America dalla Federal Reserve.

[modifica] Il sistema europeo delle banche centrali (SEBC) e l'eurosistema

Il Sistema europeo delle banche centrali (SEBC) comprende, a norma dell'articolo 106 del trattato che istituisce la Comunità europea (il trattato di Maastricht), la Banca centrale europea e le banche centrali nazionali dei 27 stati membri dell'Unione europea a prescindere dall'adozione della moneta unica; solo i governatori delle banche nazionali dei paesi appartenenti all'"eurozona", però, prendono parte al processo decisionale ed attuativo della politica monetaria della BCE: il cosiddetto eurosistema è infatti composto dalla BCE e dalle banche centrali nazionali dei paesi che hanno introdotto la moneta unica; le banche centrali nazionali dei paesi al di fuori della "zona euro" sono invece abilitate a condurre una politica monetaria nazionale autonoma. Fintanto che vi saranno stati membri dell'Unione europea non appartenenti all'"area dell'euro" vi sarà l'inevitabile coesistenza tra eurosistema e SEBC (l'eurosistema non era stato previsto dai trattati in quanto, diversamente da quello che si è poi verificato, si dava per scontata la partecipazione di tutti i paesi dell'Unione europea alla moneta unica).

Secondo l'articolo 105, paragrafo 1, del trattato che istituisce la Comunità europea, oltre all'obiettivo principale del mantenimento della stabilità dei prezzi il SEBC "sostiene le politiche economiche generali nella Comunità al fine di contribuire alla realizzazione degli obiettivi della Comunità" agendo "in conformità del principio di un'economia di mercato aperta e in libera concorrenza".

Tali obiettivi (definiti dall'articolo 2 del trattato di Maastricht) sono:

  • il raggiungimento ed il mantenimento di un elevato livello di occupazione
  • una crescita sostenibile e non inflazionistica.

Il paragrafo 2 del medesimo articolo 105 del trattato indica inoltre quelle che sono le funzioni fondamentali del SEBC:

  • definire e attuare la politica monetaria per l'area dell'euro
  • svolgere le operazioni sui cambi
  • detenere e gestire le riserve ufficiali dei paesi dell'area dell'euro
  • promuovere il regolare funzionamento dei sistemi di pagamento.

Tra le altre funzioni della Banca si possono inoltre elencare:

  • il diritto esclusivo di autorizzare l'emissione di banconote all'interno dell'area dell'euro
  • la possibilità di acquisizione delle informazioni statistiche necessarie per lo svolgimento dei propri compiti dalle autorità nazionali competenti (gli istituti di statistica, l'ISTAT in Italia) o direttamente dagli operatori economici
  • la possibilità di intrattenere relazioni operative con istituzioni ed organi dell'Unione europea, ed al di fuori dell'Unione europea, negli ambiti di competenza dell'eurosistema.

[modifica] L'organizzazione della BCE

La sede della BCE a Francoforte
La sede della BCE a Francoforte

Il processo decisionale all'interno dell'eurosistema è centralizzato a livello degli organi direttivi della BCE; l'organizzazione della BCE, basata su quella della Bundesbank tedesca, prevede che questi ultimi siano costituiti (articolo 109A del trattato) da un Comitato esecutivo, a cui capo siede il Presidente della BCE (il Governatore), e dal Consiglio dei governatori (detto anche Consiglio direttivo) costituito dai membri del Comitato esecutivo e dai rappresentanti delle altre banche apparteneti all'eurosistema (con l'esclusione quindi dei rappresentanti delle Banche centrali dei paesi non aderenti all'euro); dal momento che alcuni dei paesi appartenenti all'UE non hanno ancora aderito alla moneta unica, esiste, dunque, un terzo organo decisionale, il Consiglio generale.

Le principali funzioni del Consiglio dei governatori consistono in:

  • definire l'orientamento generale della politica della banca e prendere le decisioni necessarie al raggiungimento degli obiettivi conferiti all'eurosistema;
  • definire la politica monetaria dell'area dell'euro compresi gli obiettivi monetari intermedi, i tassi di interesse di riferimento e l'offerta delle riserva monetarie in seno all'eurosistema e la definizione degli indirizzi necessari alla loro esecuzione.

Il Comitato esecutivo comprende il presidente ed il vicepresidente della BCE e quattro altri membri, tutti scelti tra personalità aventi autorità ed esperienza professionale riconosciute in materia monetaria o bancaria, nominati di comune accordo dai governi degli stati membri (con decisione presa a livello di capi di stato o di governo su raccomandazione del Consiglio dell'Unione europea sentito il parere del Parlamento europeo e del Consiglio dei governatori della BCE (mentre per le nomine iniziali è stato sentito il Consiglio dell'Istituto monetario europeo). Le funzioni principali del Comitato esecutivo comprendono:

  • l'attuazione della politica monetaria conformemente agli orientamenti ed alle decisioni del Consiglio dei governatori e, nell'ambito di tale quadro, impartire alle Banche centrali nazionali le necessarie istruzioni;
  • l'esercizio dei poteri delegati da parte del Consiglio dei governatori
  • la gestione corrente della BCE

Il Consiglio generale è composto dal presidente e dal vicepresidente della BCE e dai governatori delle BCN dei 25 paesi membri dell'UE (possono partecipare alle riunioni del Consiglio generale, ma senza diritto di voto, gli altri membri del Comitato esecutivo della BCE, il Presidente del Consiglio dell'Unione europea e un membro della Commissione europea). Il Consiglio generale è un organo di transizione dal momento che, a norma dello "statuto del sistema europeo di banche centrali e della Banca centrale europea", viene sciolto nel momento in cui tutti gli stati membri dell'UE hanno introdotto la moneta unica. Il Consiglio generale svolge i compiti in precedenza affidati all'Istituto Monetario Europeo, ed assunti dalla BCE nella Terza fase dell'Unione economica e monetaria (UEM).

Il Consiglio generale si occupa, tra l'alto, dei seguenti compiti:

  • assolvere le funzioni consultive della BCE
  • raccogliere le informazioni statistiche
  • redigere il Rapporto annuale della BCE
  • redigere le disposizioni per l'uniformazione delle procedure contabili delle Banche centrali nazionali

[modifica] Capitale e riserve

Le Banche centrali nazionali (BCN) sono le uniche autorizzate alla sottoscrizione ed alla detenzione del capitale sociale della BCE. La sottoscrizione di tale capitale sociale è stata effettuata secondo un criterio di ripartizione proporzionale alla percentuale di ciascuno stato membro dell'Unione europea al PIL comunitario ed alla popolazione dell'Unione.

L'ammontare sottoscritto, ed interamente versato, dalle Banche centrali nazionali dei paesi dell'"area dell'euro" è pari a 4.004.183.399,81 di euro, ovvero circa il 70% dei 5.760.652.402,58 costituenti il totale del capitale sociale della BCE.

Le Banche centrali nazionali dei quattordici paesi non aderenti all'area dell'euro, le quali non hanno titolo a partecipare alla ripartizione degli utili, né sono tenute al ripianamento delle perdite della BCE, versano una piccola percentuale delle quote di capitale rispettivamente sottoscritte, pari al 7%, come contributo ai costi operativi della BCE connessi alla partecipazione al Sistema europeo di banche centrali (SEBC).

Tale capitale sociale è così ripartito:

Banca Centrale Nazionale % Capitale sottoscritto Capitale versato (€)
Belgio - Nationale Bank van België/Banque Nationale de Belgique 2,4708 142.334.199,56
Germania - Deutsche Bundesbank 20,5211 1.182.149.240,19
Grecia - Τράπεζα της Ελλάδος 1,8168 104.659.532,85
Spagna - Banco de España 7,5498 434.917.735,09
Francia - Banque de France 14,3875 828.813.864,42
Irlanda - Central Bank & Financial Services Authority of Ireland 0,8885 51.183.396,60
Italia - Banca d'Italia 12,5297 721.792.464,09
Cipro - Banca centrale di Cipro 0,1249 7.195.054,85
Lussemburgo - Banque centrale du Luxembourg 0,1575 9.073.027,53
Malta - Bank Ċentrali ta’ Malta / Central Bank of Malta 0,0622 3.583.125,79
Paesi Bassi - De Nederlandsche Bank 3,8937 224.302.522,60
Austria - Österreichische Nationalbank 2,0159 116.128.991,78
Portogallo - Banco de Portugal 1,7137 98.720.300,22
Slovenia - Banka Slovenije 0,3194 18.399.523,77
Finlandia - Suomen Pankki 1,2448 71.708.601,11
Totale 69,6963 4.014.961.580,45

Fonte dei dati è il sito ufficiale della BCE; come si evince dalla tabella la maggioranza relativa delle quote è detenuta dalla Bundesbank, seguita da Banca di Francia, Banca d'Inghilterra (13,9337%) e da Banca d'Italia; le altre banche centrali detengono invece, rispetto ai tre principali sottoscrittori, percentuali inferiori delle quote della BCE.

Inoltre le BCN degli stati partecipanti all'area dell'euro hanno dotato la BCE di riserve di cambio per un valore equivalente a circa 40 miliardi di euro. Il contributo di ciascuna BCN è stato fissato proporzionalmente alla partecipazione nel capitale BCE ed è stato versato in oro per il 15%, in dollari statunitensi e yen per il restante 85%.

[modifica] Emissione di moneta

Alla BCE spetta il compito di emettere l'8% della moneta emessa dal SEBC. Tale quota viene iscritta nello stato patrimoniale alla voce “banconote in circolazione” del passivo. La quota della BCE sul totale delle banconote in euro emesse trova contropartita nei crediti nei confronti delle BCN, crediti, di natura fruttifera, iscritti alla voce “crediti interni all'eurosistema: crediti derivanti dall'allocazione delle banconote in euro all'interno dell'eurosistema”.

[modifica] Critiche al ruolo della BCE

La BCE viene criticata, principalmente, sotto due aspetti: quello dell'indipendenza e quello della politica dei tassi; oltre a tali due aspetti principali ulteriori critiche sono rivolta alla BCE con riguardo al linguaggio adottato dalla banca sul proprio sito istituzionale: un tipo di linguaggio che non rispecchierebbe quello degli stati membri di modo tale che la maggior parte della popolazione che utilizza l'euro non può avere accesso in maniera facilmente comprensibile alle informazioni riguardanti l'utilizzo quotidiano della propria valuta, ovvero può avere un accesso molto limitato ad informazioni di poca utilità.

[modifica] Indipendenza

Il primo aspetto per il quale la BCE viene criticata è l'assoluta indipendenza dell'istituzione: la BCE è, infatti, nata come una banca centrale, pensata per operare in maniera indipendente dalla politica; sebbene i suoi poteri ed obiettivi derivino da decisioni politiche dell'Unione europea e dei paesi membri della stessa, le decisioni su come tali poteri debbano essere utilizzati e sul come raggiungere gli obiettivi prefissati sono state, infatti, direttamente delegate alla BCE stessa.

Alcuni ritengono non democratica tale indipendenza decisionale e criticano, di conseguenza, il processo decisionale e gli obiettivi della BCE, asserendo sia che gli obiettivi economici della BCE sono troppo lontani da quelli dei cittadini dell'Unione sia che la politica monetaria della banca è troppo impermeabile ad eventuali critiche, anche quando queste dovessero riguardare l'influenza di tale politica della BCE su aspetti fondamentali quali il rispetto dei diritti umani e l'ambiente.

La BCE, inoltre, non pubblica (nè sollecita) alcun commento alle proprie decisioni: a seguito della pubblicazione delle proprie decisioni le pagine web della banca non permettono, infatti, l'inserimento di commenti alle stesse da parte dei cittadini; da parte dei critici si ritiene, inoltre, che i dettagli relativi alle riunioni degli organi decisionali della banca non siano pubblicati per non dar conto delle fratture e dei differenti punti di vista emersi, pur se esistenti.

Come conseguenza di ciò si sottolinea come i cittadini dell'Unione europea possono influenzare le decisioni della BCE solo in maniera del tutto indiretta tramite il processo elettorale in ciascuno degli stati membri: anche così, però, l'influenza sulla concreta politica operativa della BCE esercitabile da parte dei cittadini europei è di rilevanza assai modesta.

Di contro è pur vero che la BCE rimane responsabile delle proprie decisioni sia nei confronti del Parlamento europeo che del Consiglio dei ministri: come già indicato le nomime del presidente, del vicepresidente e degli altri membri del Comitato esecutivo della BCE devono infatti essere approvate da consiglio e parlamento prima di diventare effettive ed, inoltre, la BCE deve presentare una relazione annuale del proprio operato di fronte al parlamento riunito in seduta plenaria mentre sia il proprio presidente che membri del Comitato esecutivo partecipano alle riunioni (che sono almeno quattro all'anno) del "Comitato parlamentare per gli affari monetari".

Inoltre è da aggiungere che l'orientamento generale dagli economisti è a favore dell'indipendenza dell'istituto di emissione centrale, ritenendolo come una caratteristica fondamentale per il raggiungimento dell'obiettivo primario della Politica monetaria: la stabilità dei prezzi. È stato storicamente accertato che i paesi caratterizzati da elevata inflazione erano quelli i cui organi politici erano intervenuti in maniera eccessiva nel processo di creazione della moneta[1].

[modifica] Obiettivi inflazionistici

I critici affermano che gli obiettivi fissati e perseguiti dalla BCE siano inappropriati. Essi sostengono che la BCE fisserebbe i tassi d'interesse con il solo obiettivo di controllare l'inflazione senza prenderne in considerazione altri, quali il raggiungimento del pieno impiego (o, perlomeno, la diminuzione della disoccupazione) o la stabilità dei tassi di cambio. Per essi, il tasso di inflazione sarebbe un obiettivo troppo limitato in relazione alle reali necessità dell'economia.

Coloro che sono a favore, invece, dichiarano che la Banca centrale ha fissato l'unico obiettivo che può essere ragionevolmente raggiunto con gli strumenti che le sono stati affidati: la stabilità dei prezzi. L'obiettivo del pieno impiego deve essere raggiunto attraverso altri strumenti che appartengono al campo della politica fiscale. La stabilità del cambio, invece, avrebbe bisogno di un intervento comune di governi e di Banca centrale e porrebbe dei rischi per il rispetto dell'obiettivo primario. Per tale motivo la Banca centrale si è limitata ad applicare questo obiettivo nei confronti dei paesi che hanno interesse ad entrare nell'Euro e che appartengono al SME 2.

[modifica] Gli strumenti della BCE

La domanda e l'offerta di moneta sono legate al tasso d'interesse dal modello IS-LM secondo il quale esiste una correlazione inversa, non sempre lineare, fra offerta di moneta e tasso d'interesse: aumentando l'offerta di moneta, il tasso d'interesse scende in proporzione; viceversa, vendendo titoli per ridurre la base monetaria (offerta di moneta), i tassi aumentano.

Il mercato determina il tasso d'interesse, con la legge della domanda e dell'offerta (di moneta). La Banca centrale determinando l'offerta di moneta, ha la leva per controllare i tassi d'interesse. Compito per statuto della Banca centrale è regolare l'offerta di moneta.

La SEBC regola l'offerta di moneta e trasmette la politica monetaria alle banche mediante questi strumenti:

LA BCE ha la possibilità di emanare provvedimenti quali Regolamenti e Direttive, aventi la stessa forza giuridica di quelli emanati da altre Istituzioni europee, nonché raccomandazioni o pareri.

[modifica] Il modello Monetary Target

La Banca centrale ha come obiettivo primario la stabilità dei prezzi. Per questo motivo il Consiglio Direttivo ha definito in maniera precisa che esso si concretizza con un tasso d'inflazione prossimo al 2% annuo nel medio periodo. Poiché il collegamento fra le decisioni di politica monetaria e l'obiettivo finale non è certo e immediato, la Banca centrale ha stabilito un obiettivo intermedio nella crescita dell'aggregato monetario M3, considerata come una componenente economica che, nel medio periodo, influenza la crescita dei prezzi.

[modifica] Immunità

L'articolo 40 del Protocollo sullo statuto del Sistema europeo di banche centrali e della Banca centrale europea, recita:

"La BCE beneficia sul territorio degli stati membri dei privilegi e delle immunità necessari per l'assolvimento dei propri compiti, alle condizioni previste dal protocollo sui privilegi e sulle immunità delle Comunità europee [...]".

In materia di immunità tale concetto è stato ripreso dall'articolo 11 della Costituzione Europea relativo all'immunità di giurisdizione sul territorio di ciascuno stato membro per i funzionari ed altri agenti dell'Unione per gli atti da loro compiuti in veste ufficiale.

L'immunità della BCE e dei suoi funzionari (per gli atti compiuti per nome e per conto della Banca) è però superiore a quella degli europarlamentari dal momento che non consente nemmeno l'autorizzazione a procedere da parte dell'organo interessato contro uno dei suoi membri, per celebrare i processi.

Inoltre, l'immunità per gli atti compiuti durante il mandato, ha durata anche dopo la scadenza dell'incarico (es. nel periodo della pensione), per cui l'operato non è di fatto sindacabile o sottoponibile a processi.

[modifica] Galleria Fotografica

[modifica] Note

  1. ^ Per il caso italiano, cfr Franco Spinelli. I Costi dell'instabilità dei prezzi e del cambio.

[modifica] Bibliografia

  • Franco Spinelli. I costi dell'instabilità dei prezzi e del cambio. Le analisi delle Relazioni annuali della Banca d'Italia. 1894 - 1998. Milano, Franco Angeli Editore, 2000. ISBN 8846419707

[modifica] Voci correlate

[modifica] Collegamenti esterni

[modifica] Banche centrali dei paesi dell'UEM


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