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Matrimonio omosessuale - Wikipedia

Matrimonio omosessuale

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bussola Nota disambigua – Se stai cercando significati specifici del termine "matrimonio", vedi matrimonio (disambigua).
Due donne in abito da sposa.
Due donne in abito da sposa.

Un matrimonio omosessuale è l'unione di due individui dello stesso sesso, «che si impegnano [...] a una completa comunione di vita nel rispetto dei reciproci diritti e doveri»[1]. La nota e diffusa espressione -matrimonio omosessuale- infatti indica un regolare matrimonio, sia esso di tipo civile o religioso, i cui contraenti sono appartenenti al medesimo genere sessuale.

L'apertura del matrimonio alle coppie dello stesso sesso è in tutto il mondo una delle principali rivendicazioni della militanza omosessuale. Tale richiesta politica è tesa ad eliminare completamente dalla legislazione qualsiasi disparità di trattamento fra eterosessuali e omosessuali.

Indice

[modifica] I matrimoni omosessuali nel mondo

Allo stato attuale, i gay possono contrarre matrimonio nei Paesi Bassi, in Belgio, in Spagna, in Canada, in Sudafrica, in Norvegia e negli stati USA del Massachusetts e della California. Mentre in Israele, in Aruba, nelle Antille Olandesi e negli stati USA di New York e del Rhode Island, pur non essendo possibile contrarre matrimoni gay, vengono riconosciuti i matrimoni gay contratti all'estero.

In vari Paesi si può accedere a ufficializzazioni diverse dalle nozze; i gay, aventi o meno la possibilità di contrarre matrimonio, hanno spesso accesso a queste nuove unioni civili.

Situazione legislativa in Europa. ██ Paesi che hanno aperto il matrimonio alle coppie dello stesso sesso ██ Paesi che prevedono delle unioni civili ██ Paesi in cui la convivenza non registrata è riconosciuta ██ Paesi in cui è in corso un dibattito in proposito, ma che non ammettono alcun riconoscimento ██ Paesi con nessun riconoscimento o con una situazione legislativa ambigua ██ Paesi in cui i matrimoni per le coppie dello stesso sesso sono illegali
Situazione legislativa in Europa.

██ Paesi che hanno aperto il matrimonio alle coppie dello stesso sesso

██ Paesi che prevedono delle unioni civili

██ Paesi in cui la convivenza non registrata è riconosciuta

██ Paesi in cui è in corso un dibattito in proposito, ma che non ammettono alcun riconoscimento

██ Paesi con nessun riconoscimento o con una situazione legislativa ambigua

██ Paesi in cui i matrimoni per le coppie dello stesso sesso sono illegali

[modifica] Europa

[modifica] Paesi Bassi

Nei Paesi Bassi il matrimonio è aperto ai gay dal 1 aprile 2001. In aggiunta al matrimonio, sono in vigore le unioni registrate per coppie di sesso diverso o dello stesso sesso del tutto simili alle nozze tradizionali e la regolamentazione delle convivenze di fatto.

[modifica] Belgio

Dal 30 gennaio 2003 il Belgio è il secondo Paese al mondo che riconosce il matrimonio tra individui dello stesso sesso. Come nei Paesi Bassi la legge sul matrimonio gay ha visto la luce quando il partito cristiano-democratico non era al potere.

Per alcuni mesi sono state in vigore restrizioni sugli omosessuali stranieri desiderosi di contrarre matrimonio, poi cancellate con una nuova regolamentazione in vigore dal 2004 che, prescindendo dal sesso delle coppie che vogliono sposarsi, richiede ad almeno uno dei partner la residenza in territorio belga da minimo tre mesi.

Inizialmente la legge belga non permetteva alle coppie omosessuali l'adozione congiunta di minori e nel caso di figli di uno dei partner lo sposo, o il convivente, dello stesso sesso non poteva diventarne genitore; ora le cose sono cambiate con una riforma in materia di adozioni approvata in via definitiva il 20 aprile 2006 che entrerà in vigore a breve.

Il 22 luglio 2005 il governo belga ha annunciato che in totale si erano sposate 2.442 coppie.

[modifica] Spagna

Con la legge 13/2005 approvata dal parlamento spagnolo il 30 giugno 2005 ed in vigore dal 3 luglio 2005 la Spagna ha cambiato il proprio diritto di famiglia, estendendo la possibilità di contrarre matrimonio civile anche alle coppie di omosessuali.

La riforma è stata realizzata modificando l’articolo 44 del codice civile spagnolo, nel quale si è specificato che il matrimonio richiede gli stessi requisiti e produce gli stessi effetti quando a contrarlo sono due persone dello stesso o di diverso sesso. Tale modifica ha esteso ai coniugi omosessuali il diritto di adottare congiuntamente, oltre che quello di adottare l’uno i figli dell’altro, biologici o adottivi che siano.

Accanto al matrimonio, continuano ad esistere in Spagna le leggi e i registri delle coppie di fatto, che sono giuridicamente e concettualmente differenti dal matrimonio e riguardando allo stesso modo sia le coppie eterosessuali sia quelle omosessuali.

Il 27 giugno del 2007 il Ministero della Giustizia spagnolo ha reso noto che 3.340 coppie hanno celebrato matrimonio nei primi due anni dopo l'approvazione della legge e l'entrata in vigore della stessa, riconoscendo però che questo dato rappresenta forse un terzo del numero reale, poiché non sono stati inclusi i dati provenienti dai registri non informatizzati e neanche quelli da Euskadi (Paesi Baschi). Secondo lo stesso Ministero, di questi 3.340 matrimoni 2.375 erano fra uomini e 965 fra donne. Madrid è la Comunità Autonoma dove si ha celebrato il più alto numero di unioni (1.060), seguita dalla Catalogna con 871, Andalusia con 399, Comunità Valenciana 263, Isole Baleari 116, Asturie 101, Castiglia e Leon, 89; Aragona 86, Isole Canarie 83, Murcia 61, Castiglia - La Mancia 56, Estremadura 54, Galizia 31, Cantabria 28, Navarra 25, e La Rioja 13.

[modifica] Norvegia

L'11 giugno 2008 il parlamento ha approvato a larga maggioranza una legge che apre l'istituto del matrimonio anche alle coppie omosessuali. Il voto e' stato accolto con applausi dalla galleria per il pubblico. Il deputato laburista Gunn Karin Gjul ha dichiarato: "E' un giorno storico" e ha paragonato la nuova legge "al suffragio universale e alla legge sulla parita' dei sessi". Contro la legge si sono schierati il partito Cristiano Democratico e il populista Partito del Progresso, all'opposizione. Il nuovo diritto matrimoniale e' stato approvato dalla coalizione di governo- partito Laburista, partito di Centro e partito dei Socialisti di sinistra- ma anche dai Conservatori e i Liberali all'opposizione. [2]

[modifica] America

Il primo matrimonio omosessuale a Montreal (Canada), il 1 aprile 2004.
Il primo matrimonio omosessuale a Montreal (Canada), il 1 aprile 2004.

[modifica] Canada

Il matrimonio omosessuale è stato legalizzato in tutto il Canada (dopo che era stato già legalizzato dalle sentenze delle varie Corti Supreme in sette province su dieci e in un Territorio su tre della federazione del Canada) con il Civil marriage act in vigore dal 20 luglio 2005.

[modifica] Stati Uniti

Nel 2003, la Corte Suprema del Massachusetts ha dichiarato discriminatorio, perciò incostituzionale ed illegale, escludere le coppie dello stesso sesso dal matrimonio facendo così diventare il Massachusetts il primo Stato USA a permettere ai gay di contrarre matrimonio. Il 15 maggio 2008 la corte suprema californiana ha abolito la legge che vietava i matrimoni fra persone dello stesso sesso dichiarandola anti-costituzionale.[3]

Negli Stati Uniti, con le elezioni del novembre 2004, 11 Stati hanno approvato emendamenti costituzionali che proibiscono i matrimoni tra persone dello stesso sesso. Nel novembre del 2006 altri 7 Stati hanno approvato questo tipo di emendamenti, portando complessivamente a 27 il numero degli Stati che proibiscono, in quanto incostituzionale, il matrimonio tra persone dello stesso sesso. Questi 27 Stati sono: Alaska, Hawaii, Nevada, Montana, Oregon, Utah, Nebraska, Missouri, Michigan, North Dakota, Ohio, Oklahoma, Kansas, Louisiana, Arkansas, Georgia, Kentucky, Mississippi, Texas, Alabama, Colorado, Idaho, South Carolina, South Dakota, Tennessee, Virginia e Wisconsin.

Situazione legislativa negli USA ██ Matrimonio omosessuale ██ Unione civile che garantisce diritti simili al matrimonio ██ Riconocimento dei matrimoni contratti all'estero ██ Unione civile che garantisce diritti limitati ██ Stati il cui statuto vieta le unioni civile ██ Stati la cui costituzione vieta il matrimonio omosessuale ██ Stati la cui costituzione vieta sia le unioni civili sia il matrimonio omosessuale
Situazione legislativa negli USA

██ Matrimonio omosessuale

██ Unione civile che garantisce diritti simili al matrimonio

██ Riconocimento dei matrimoni contratti all'estero

██ Unione civile che garantisce diritti limitati

██ Stati il cui statuto vieta le unioni civile

██ Stati la cui costituzione vieta il matrimonio omosessuale

██ Stati la cui costituzione vieta sia le unioni civili sia il matrimonio omosessuale

L'amministrazione Bush, a livello federale, ha proposto un emendamento alla costituzione che specifichi che il matrimonio esiste solo tra uomo e donna.

[modifica] Aruba e Antille Olandesi

In Aruba e nelle Antille Olandesi non è consentito contrarre matrimono a coppie dello stesso sesso. Nonostante ciò in base ad una decisione della Corte Suprema del 13 aprile 2007 Aruba e le Antille Olandesi, che fanno parte in sieme ai Paesi Bassi del Regno dei Paesi Bassi, sono tenute a riconoscere ogni matrimonio contratto nel Regno dei Paesi Bassi compresi quelli tra persone dello stesso sesso contratti nei Paesi Bassi.

[modifica] Africa

[modifica] Sudafrica

Nella Repubblica del Sudafrica dal 30 novembre 2006 è entrata in vigore la legge che autorizza il matrimonio omosessuale, facendo così del Sudafrica il primo Paese africano a legalizzare le nozze tra persone dello stesso sesso. La cerimonia religiosa è opzionale, le Chiese possono infatti rifiutarsi di celebrare certi tipi di unione, mentre il rito civile è aperto a tutti. In Sudafrica le coppie gay possono adottare già dal 2002, mentre da decenni ormai possono adottare i single. Il progetto di legge era stato presentato dopo che la Corte Costituzionale dichiarò con una sentenza, discriminatoria e perciò incostituzionale, l'esclusione delle coppie dello stesso sesso dal matrimonio, ordinando ai legislatori di modificare le regole matrimoniali (il Marriage Act) entro un anno.

[modifica] Asia

[modifica] Israele

Nello stato di Israele, mancando l'istituto del matrimonio civile ed essendo il matrimonio sottoposto all'autorità religiosa, non è possibile contrarre matrimoni gay. Nonostante ciò in base ad una decisione della Corte Suprema di Israele del 21 novembre 2006 lo stato di Israele riconosce i matrimoni gay contratti all'estero.

[modifica] Storia del matrimonio omosessuale

L'aspirazione al matrimonio ha sempre caratterizzato la comunità omosessuale ma (almeno nella cultura occidentale), ha sempre trovato un ostacolo nell'opposizione della società, che considerava il matrimonio come un mezzo per garantire la riproduzione, cioè la nascita di nuovi cittadini. Tuttavia, alcune tracce di tale aspirazione sono state riconosciute in diversi momenti storici.

[modifica] In Grecia

Alcuni individuano una sorta di "stadio embrionale" del matrimonio gay nel rapporto pederastico caratteristico nella Grecia antica. La relazione tra adulto e giovane (erastés ed eroménos) in effetti comportava specifiche responsabilità sociali e religiose per i contraenti, proprio come un matrimonio, soprattutto nel caratteristico rito detto arpaghè, che lo storico Eforo ha descritto per Creta.

Anche i riti del tiaso di Saffo adombrano cerimonie che potevano legare simbolicamente due donne di un amore che la poetessa greca cantò apertamente. Ciò detto, va concluso che non esiste comunque alcuna testimonianza di vere e proprie cerimonie matrimoniali fra persone dello stesso sesso.

[modifica] Nell'antica Roma

Gli storici romani della prima età imperiale hanno parlato, volendo presentare un esempio di quella che loro consideravano la decadenza dei costumi dei loro tempi, di veri e propri matrimoni celebrati fra uomini. Il più celebre di tali racconti è quello del matrimonio tra l'imperatore Nerone e un liberto, Sporo.

Nonostante in questo caso le testimonianze siano esplicite, e i verbi usati per descrivere la cerimonia (nubere) inequivocabili, tale rito è oggi interpretato dagli storici in vari modi ed è decisamente controverso. Fra le tesi proposte, risulta particolarmente convincente l'idea secondo cui la testimonianza degli scrittori latini abbia deliberatamente frainteso una cerimonia di matrimonio mistico con la divinità, di cui abbiamo testimonianze storiche indipendenti, e che era tipica dei culti misterici.

In tale rito, come negli attuali matrimoni per procura, il sacerdote agiva non in prima persona ma solo quale rappresentante della divinità, e il suo sesso era quindi irrilevante, trattandosi di un mero procuratore. Anzi, in una società in cui le donne non avevano capacità giuridica, era semmai sottinteso che un procuratore potesse essere esclusivamente di sesso maschile.

Quando il Cristianesimo cominciò a diffondersi sostenne l'idea del matrimonio più orientato a fini procreativi; ciò, unitamente al fatto che i Romani utilizzavano la sessualità come una forma di dominazione (tra cui lo stupro dei maschi nemici), è stato dagli storici collegato con la crescente intolleranza verso gli omosessuali che si registrò a Roma.

[modifica] Europa cristiana medioevale

Nell'Europa dominata dal Cristianesimo del Medioevo, le relazioni omosessuali erano molto meno aperte ed accettate che nell'antichità classica.

Tuttavia due persone dello stesso sesso che nutrissero una reciproco profondo sentimento di appassionata amicizia, potevano celebrarlo. Solitamente si era ipotizzato che tale forma di "amore" fosse platonica, ma tutt'ora la questione è discussa fra gli storici moderni.

In quest'epoca si trovano inoltre tracce di deliberati tentativi di contrarre matrimonio da parte di persone dello stesso sesso, in due modi: o contraffacendo il sesso (caso comune nelle cosiddette passing women, donne travestite da uomo che molto spesso contrassero matrimonio con altre donne, che in genere non le denunciarono), o riproducendo in forma privata, ovviamente non valida giuridicamente, i riti matrimoniali fra persone dello stesso sesso.

I santi Sergio e Bacco, raffigurazione del settimo secolo.
I santi Sergio e Bacco, raffigurazione del settimo secolo.

Già nel 1300 la celebre "Huon de Bordeaux", una chanson de geste, racconta il matrimonio tra due donne. Ide, la protagonista, vestita da uomo si impiega come guerriero per chiedere la mano della figlia dell'imperatore. Dopo il matrimonio però viene scoperta e l'imperatore la condanna al rogo per sodomia.

Lo storico John Boswell dell'università di Yale, basandosi su un dipinto del settimo secolo, ha proposto una controversa interpretazione secondo cui i santi Sergio e Bacco sarebbero l'esempio di un'unione omosessuale del primo cristianesimo, che dimostrerebbe un'iniziale tolleranza della religione cristiana verso l'omosessualità: secondo alcuni la raffigurazione mostrerebbe un matrimonio religioso avente Gesù come testimone di nozze. Boswell sostiene che questo dipinto, assieme ad altri scritti a noi pervenuti, sarebbe la prova dell'iniziale tolleranza del Cristianesimo verso l'omosessualità; tuttavia la maggior parte degli storici non considera credibile la sua tesi.

Per approfondire, vedi la voce Santi Sergio e Bacco.

[modifica] Un nuovo mondo

Il conquistador Vasco Núñez de Balboa fa sbranare dai suoi cani gli indios che avevano sposato altri uomini.
Il conquistador Vasco Núñez de Balboa fa sbranare dai suoi cani gli indios che avevano sposato altri uomini.

La scoperta dell'America porta con sé il contatto con popoli, come i nativi americani che ammettevano matrimoni tra individui dello stesso sesso, sia pure subordinati al fatto che uno dei due si travestisse con gli abiti del sesso opposto.
Numerose, e scandalizzate, sono le osservazioni degli europei nei diari di viaggio, relativi a queste pratiche.

Così il diario di viaggio del 1540 di Castañeda de Nagera, membro e cronista di una spedizione nel Messico, accenna a "curiosi" usi e costumi di Culican:

« v'erano tra loro uomini che indossavano abiti da donna, si sposavano con altri uomini, e servivano loro da spose. »

Gli europei, coadiuvati dai missionari cattolici, incominciarono così una lotta sanguinosa per l’estirpazione di tali pratiche, senza fermarsi di fronte ad alcuna violenza per ottenere il loro scopo.

[modifica] Verso l'età moderna

In Europa è nel 1574, durante un processo per sodomia a Valencia, che viene espresso in maniera incontrovertibile il desiderio di un uomo di sposare un uomo. In particolare tale Joan, servo di un curato, "desiderava più che cento ducati" che Bartolomé Juárez, schiavo di un torcitore di seta, "gli fosse moglie".

Michel de Montaigne poi, nel suo diario di viaggio, il Journal de voyage en Italie par la Suisse et l'Allemagne, registra nello stesso periodo ben due episodi correlati con il matrimonio gay.

Il primo, avvenuto a Vitry in Francia, narra di una donna travestita da uomo impiccata perché aveva sposato un'altra donna.

Il secondo episodio è più articolato. A Roma, nel 1578 alcuni "portoghesi" (probabilmente marrani portoghesi) si riunivano nella chiesa di San Giovanni a Porta Latina e:

« Si sposavano tra maschi alla messa, con le stesse cerimonie che noi usiamo per il nostro matrimonio, facevano comunione insieme, leggevano lo stesso nostro Vangelo nuziale e poi dormivano ed abitavano insieme. Poiché il matrimonio rende legittima l'unione tra maschi e femmine, a quegli astuti personaggi era parso che anche la loro unione sarebbe divenuta legittima se consacrata dalle cerimonie e dai riti della Chiesa. »

Montaigne concludeva:

« furono bruciati otto o nove portoghesi di codesta bella setta. »

[modifica] Il Settecento

Nel 1705 a Parigi, in alcuni luoghi di incontro per sodomiti si celebravano riti matrimoniali simbolici, come riportano gli archivi di polizia[4].

Intanto il tentativo dei missionari spagnoli di estirpare il vizio tra gli indiani non aveva ancora avuto pieno successo, come attesta una relazione del 1787, di Francisco Palou, che descrive la scoperta di un matrimonio omosessuale fra gli indiani della costa della California. Qui due uomini, uno dei quali travestito, convivevano:

« I padri furono avvertiti che in una delle case dei neofiti si erano messi due pagani, uno con il loro abito naturale e l'altro in abito da donna, chiamandolo con il nome di joya (che dicono sia chiamato così nella loro lingua natale), il padre missionario si recò alla casa con il capo scorta e un soldato per vedere quel che cercavano, e li scoprirono nell'atto del peccato nefando. Li punirono, sebbene non con la pena che meritavano, e vituperarono il fatto tanto enorme, e il pagano rispose che quella joya era sua moglie e, essendo stati ripresi, non sono tornati a vedersi nella missione né nella vicinanze, né nelle altre missioni si è vista gente tanto esecrabile. »

Alla fine del XVIII secolo, in Inghilterra, in alcune molly houses (luoghi di incontro per omosessuali), si celebravano riti matrimoniali fra uomini:

« C'erano stanze – scrive in un suo saggio Maria Giuseppina di Rienzo - dette "da matrimonio" o "cappelle", dove due uomini potevano convolare a nozze; spesso ciò consisteva semplicemente nel fare sesso insieme, a volte alla presenza degli altri avventori in una sala grande della casa. Ad officiare i matrimoni al "Cigno Bianco" nella "Cappella" che, se si eccettua la presenza di numerosi letti, era del tutto simile ad una chiesa cristiana, c'era un vero e proprio reverendo gay, John Church »

Nello stesso periodo i primi esploratori europei riportarono dall’Africa interessanti osservazioni sull’usanza piuttosto diffusa del matrimonio tra donne. Non si trattava di vero e proprio matrimonio lesbico, dato che la loro ragione sembra essere più "la trasmissione dei beni di una donna che non può avere figli"[5].

[modifica] L'Ottocento

La prima testimonianza italiana (a parte il matrimonio dei portoghesi sopraccitato) di un rito matrimoniale risale al 1897. Proprio quell'anno Abele De Blasio, criminologo discepolo di Cesare Lombroso, pubblicava, in un testo sulla malavita di Napoli un capitolo dal titolo O spusarizio masculino (il matrimonio fra due uomini):

« Il luogo del sacrifizio è quasi sempre qualche lurida locanda, dove in giorno ed in ora stabilita si fa trovare l’amante, qualche sonatore di organetto e chitarra ed una schiera di ricchioni, che fan corona alla timida... fanciulla [De Blasio usa il femminile con intento denigratorio ma sta parlando di un travestito]. Dopo un balletto erotico, il più provetto della... materia augura alla felice coppia la buona notte; ma la sposina [si legga "lo sposo"], prima di lasciar partire gl'invitati, distribuisce loro i tradizionali tarallucci e vino. Il giorno dopo, 'o ricchione anziano, accompagnato da un caffettiere ambulante, porta agli sposi due piccole di latte e caffè e poi fa nel talamo un'accurata rivista per accertarsi se il sacrifizio fu compiuto in tutta regola»

[modifica] Il XX secolo

Il matrimonio omosessuale simbolico (cioè quell'unione, effettuata con riti alle volte disparati, che assume significato solo per la coppia contraente e per il gruppo di amici e parenti, ed è praticate con intento dimostrativo, rivendicativo e politico) divenne però più comune nel nostro Paese solo a partire dagli anni Settanta del secolo scorso.

Già nel 1975 due cronisti del settimanale "Il Borghese" si unirono in false nozze gay (di cui poi stesero un resoconto sul loro periodico) per smascherare la pratica privata da parte di don Marco Bisceglia, successivamente fondatore di Arcigay, di riti matrimoniali fra persone dello stesso sesso. Per questo fatto don Bisceglia venne sospeso "a divinis"'.

Tra i primi tentativi pubblici è annoverato, quello del 2 settembre 1976 a Roma, nella sede di un piccolo gruppo di militanti gay, l'Mpo ("movimento politico degli omosessuali"): qui Massimo Consoli celebrò una sorta di matrimonio laico per alcune coppie di persone dello stesso sesso. Al gesto provocatorio di Consoli seguirono alcune iniziative pubbliche simili.

[modifica] I casi di cronaca dal 1980 in poi

Nel 1983 finì sulle prime pagine dei giornali il finto matrimonio (che aveva intenti dissacratori) tra "femminelle" napoletani.

Nel 1986 una lettrice del mensile gay "Babilonia"[6] si sposò a Parigi, dove il pastore protestante gay Joseph Doucé celebrava un rito di "benedizione dell'amicizia":

« Nell'ottobre 1985 vi scrissi e venni anche in sede per delle informazioni sul "matrimonio tra gay”. Voi mi deste l'indirizzo di Doucé a Parigi, mi misi subito in contatto. Il 30 agosto alle ore 16:30 mi sono sposata con la mia compagna secondo il rito evangelico. È stata una cerimonia molto carina, molto simile a quella etero in Italia; poi, Parigi, come cornice perfetta . »

Ovviamente questo rito aveva esclusivamente valore simbolico.

Ancora nell'estate del 1988, a Riccione, fu celebrato un matrimonio gay con tanto di pranzo di nozze; la manifestazione aveva lo scopo di stimolare l'approvazione di una proposta di legge riguardante i diritti delle coppie di fatto che veniva discussa proprio in quel periodo in Parlamento.

Di più forte impatto politico fu l'iniziativa di Paolo Hutter, consigliere comunale gay a Milano per l'allora PDS, che il 27 giugno 1992 unì dieci coppie gay e lesbiche in piazza della Scala [7]:

« Issati su un palco di Piazza della scala con un migliaio di testimoni, i festeggiati si dicono sì davanti al consigliere comunale pidiessino Paolo Hutter. Il cuore della cerimonia consiste nel pronunciare una formuletta che dichiara possibile ciò che per la legge Italiana non lo è: l'unione civile tra due persone dello stesso sesso che si amano. Sarebbe tutto qui, con la sola aggiunta di riso confetti e palloncini, se non si indignassero a nome delle rispettive istituzioni offese il prefetto, il sindaco e qualche vescovo. »

Infine, l'ultimo caso di cronaca risale all'aprile 2002: Mario Ottocento e Antonio Garullo di Latina, entrambi cittadini italiani, si sono uniti in matrimonio in Olanda nella stessa sala in cui nel 1937 si erano sposati la regina Giuliana d'Olanda e il suo attuale consorte.

[modifica] I matrimoni omosessuali e le religioni

La maggioranza delle confessioni religiose, fra le quali la Chiesa cattolica, non approva il matrimonio tra persone dello stesso sesso. La discussione su questo tema è difficile, perché in genere le persone omosessuali appartenenti ad una religione tendono a fornire all'esterno un'immagine delle posizioni ufficiali nettamente più libertaria e pro-omosessuale di quella reale, mentre viceversa i gruppi conservatori all'interno delle medesime chiese propagandano una scelta delle prese di posizioni tale da impedire qualsiasi possibile apertura al tema del matrimonio religioso fra persone dello stesso sesso.

[modifica] Chiesa cattolica e omosessualità

Particolare rilievo ha per la realtà italiana, come del resto per quella di tutti i paesi che ne condividono la storia religiosa, la posizione della Chiesa cattolica, in virtù della dichiarata opposizione di questa confessione religiosa non solo al matrimonio omosessuale, ma a qualsiasi tipo di riconoscimento giuridico delle coppie omosessuali.

A differenza delle chiese cristiane nordeuropee (luterane, anglicane), che pur essendo spesso altrettanto contrarie al matrimonio omosessuale sono però spesso chiese di Stato, la chiesa cattolica non solo è indipendente e sovrana, ma ha una tradizione d'intervento diretto nelle vicende politiche dei paesi cattolici, come si è visto in Francia in occasione dell'approvazione dei Pacs, in Spagna con l'introduzione del matrimonio omosessuale, e in Italia, con i numerosi interventi delle gerarchie cattoliche nella politica e nelle scelte dei partiti italiani in materia di Unioni civili in genere. Le prese di posizione di tale confessione, pertanto, hanno un rilievo superiore a quello che può avere, nei paesi nordici o non cattolici occidentali, l'intervento delle rispettive chiese nazionali.
Inoltre il cattolicesimo attribuisce al matrimonio il valore di un sacramento irrevocabile, concetto assente nel cristianesimo riformato, oltre che ovviamente nel pensiero laico.

Il rifiuto della Chiesa cattolica è motivato affermando che l'antropologia cristiana, che il cattolicesimo afferma essere basato sulla Bibbia e sulla propria tradizione, considera conforme alla volontà di Dio solo la tendenza sessuale eterosessuale, e giudica "contro natura" e quindi peccaminosi gli atti omosessuali.

La Chiesa cattolica afferma inoltre che il riconoscimento civile del matrimonio eterosessuale sarebbe giustificato dal fatto che esso sarebbe un apporto significativo alla società, la qual cosa giustificherebbe il riconoscimento da parte del legislatore di speciali privilegi alla famiglia eterosessuale. Al contrario, non vede ragioni che giustifichino il riconoscimento da parte della società di diritti alle coppie omosessuali.

Per approfondire, vedi la voce Omosessualità e religione cattolica.

All'interno della Chiesa cattolica si sono alzate finora solo timide voci favorevoli al matrimonio omosessuale, che sono state sempre messe a tacere dall'intervento delle gerarchie.
Già nel 1975 don Marco Bisceglia, animatore dei "cattolici dei dissenso" e poi fondatore di Arcigay, parroco della chiesa del Sacro Cuore di Lavello, un paese vicino Potenza, univa coppie dello stesso sesso in matrimonio. La notizia, resa pubblica da due cronisti de "Il Borghese", portò alla sospensione a divinis del sacerdote.

Attualmente celebra matrimoni omosessuali con rito religioso (ovviamente privi di effetti civili) don Franco Barbero, anch'egli dimesso dallo stato clericale, della comunità cristiana di base "Viottoli" di Pinerolo.

[modifica] Le Chiese protestanti e l'omosessualità

Nel mondo evangelico, il tema dell’omosessualità è stato al centro di recenti prese di posizione da parte di organismi rappresentativi. Sia l’Alleanza Evangelica britannica che quella francese hanno contribuito alla riflessione con documenti significativi.

Il protestantesimo storico, invece, sembra allineato a tesi possibiliste e permissive, anche se in alcune chiese (la Comunione anglicana, ad esempio) il tema suscita vivaci polemiche.

Questo fermento in atto ha spinto anche l’Alleanza Evangelica italiana ad interrogarsi sulla questione. L'Alleanza Evangelica Italiana nel documento Omosessualità: un approccio evangelico [1], ha affermato ufficialmente quanto segue a riguardo del rapporto (e/o matrimonio) omosessuale (si cita letteralmente perché il testo potrebbe suscitare in chi legge forti polemiche):

  • l’omosessualità rappresenta una negazione delle potenzialità dell’essere umano ed un ripiegamento verso una visione autoreferenziale della relazione con gli altri. Fare i conti con chi è altro da sé, accettandone la diversità e impostando un rapporto fecondo, è indice di maturità umana. Un’autentica maturità non si accontenta di stare con persone uguali a sé, ma coglie la sfida della diversità per imbastire con una persona diversa da sé una relazione affettiva e sessuale.
  • la persona matura ambisce ad entrare in relazione con chi è sessualmente diverso da sé, non ad idolatrare chi gli è sessualmente simile. Circondarsi di omologhi, stabilendo una relazione d’intimità con un omologo dal punto di vista sessuale, è segno di rinuncia ad affrontare la diversità umana che passa anche attraverso la diversità sessuale. L’autorefenzialità sessuale ed affettiva è quindi un depauperamento della vocazione umana e, per questa ragione, non gli si può riconoscere uno statuto di virtù etica. L’omosessualità è una disfunzione relazionale mediante la quale il soggetto omosessuale tende a riduplicare la propria identità sessuale piuttosto che avvicinarsi all’alterità sessuale ed affettiva di un diverso da sé.

Da ricordare la posizione della Chiesa battista: La Convenzione Battista del Sud, la più importante chiesa protestante americana, considera l'omosessualità un peccato e si propone, attraverso la fede, di convertire all'eterosessualità coloro che hanno tendenze gay. L'Alleanza Battista Mondiale (l'associazione di 211 chiese diverse che rappresentano 46 milioni di battisti) ha invece posizioni più tolleranti.

[modifica] Metropolitan Community Church

Un caso a parte, in questo àmbito, è quello della Comunità delle Chiese Metropolitane, interconfessionale ma dottrinalmente su posizioni protestanti. Fra i suoi numerosi progetti legati al tema della giustizia sociale, questa chiesa è fermamente impegnata nella difesa dei diritti dei gay, delle lesbiche, dei bisessuali e dei transgender. Il fondatore della comunità, il reverendo Troy Perry, celebrò il primo matrimonio omosessuale pubblico degli Stati Uniti nel 1969 ad Huntington Park, in California.
Nel 1970 egli diede inizio al primo processo negli Usa che mirava a stabilire un riconoscimento legale per i matrimoni fra persone dello stesso sesso. Perry perse la causa, ma lanciò il dibattito sul tema dell'uguaglianza nel matrimonio. Oggi giorno le congregazioni della sua Comunità celebrano oltre seimila matrimoni omosessuali all'anno.

Similmente, il reverendo Brent Hawkes e la Comunità delle chiese metropolitane di Toronto hanno svolto un ruolo fondamentale nell'azione legale che in Canada è culminata con la legalizzazione dei matrimoni gay.

[modifica] Chiesa ortodossa russa

La Chiesa ortodossa russa è fortemente contraria al matrimonio omosessuale e all'omosessualità in genere [2].

[modifica] Chiese dei Vecchi Cattolici

Nella Chiesa dei Vecchi Cattolici ci sono delle benedizioni di coppie omosessuali.

[modifica] Ebraismo

L'ebraismo riformato o liberale, e quello ricostruzionista (maggioritari negli Usa), accettano ormai da molti anni di celebrare benedizioni delle convivenze fra persone dello stesso sesso. Queste cerimonie non equivalgono però, contrariamente a quanto scrivono di solito i massmedia, alla celebrazione di "matrimoni gay" in senso ebraico.

Ciononostante, anche questa scelta "prudente" è controversa [3], e trova l'opposizione da parte delle correnti ortodossa e conservatrice, maggioritarie fra gli ebrei che vivono fuori dagli Usa, ivi inclusa Israele.

In Israele è stato riconosciuto il diritto di adottare i figli del proprio partner nell'ambito di coppie gay; è in discussione, ma non ancora approvata, una proposta per rendere automatica la successione all'interno di coppie gay. E in alcuni comuni, come Tel Aviv, alle coppie gay sono riconosciuti gli stessi diritti assistenziali previsti per le coppie eterosessuali.
Tuttavia, la situazione israeliana è notevolmente complicata dall'assenza dell'istituto del matrimonio civile nello Stato, per cui in ultima analisi la decisione sul matrimonio, sia eterosessuale sia (eventualmente) omosessuale, spetta alle autorità religiose, che in Israele sono in maggioranza in mano alla corrente ortodossa. È però in corso una battaglia legale, giunta dinnanzi alla Corte Suprema, affinché i matrimoni omosessuali contratti all'estero vengano riconosciuti in suolo israeliano.

Per approfondire, vedi la voce Omosessualità ed Ebraismo.

[modifica] Islam

L'islam è fortemente ostile all'omosessualità in quanto tale, e il tema del matrimonio fra persone dello stesso sesso non è all'ordine del giorno in nessun paese al mondo a maggioranza mussulmana.

Per approfondire, vedi la voce Omosessualità e Islam.

[modifica] Neopaganesimo

Il Neopaganesimo, almeno nelle sue correnti principali, è caratterizzato da una grande apertura alle differenze di identità e di orientamento sessuale. Il rito matrimoniale, l'Handfasting, è celebrato abitualmente anche tra partner dello stesso sesso.

Per approfondire, vedi la voce Omosessualità e Wicca.

[modifica] Curiosità

  • Il cantante Dario Gay ha inciso nel 2005 la prima canzone in lingua italiana mai dedicata al matrimonio omosessuale[8]
  • In un episodio del 2005 de I Simpsons (Gay, un invito a nozze), Springfield legalizza il matrimonio gay per attirare il turismo gay.
  • Ha suscitato notevole scalpore negli Usa la tesi dello storico gay dichiaratamente cattolico John Boswell, che nel suo libro Same sex unions in pre-modern Europe (Unioni fra persone dello stesso sesso nell'Europa premoderna) rilegge i riti di "benedizione dell'amicizia" (adelphopoiia), che ha per modello quella fra i santi Sergio e Bacco, come riti che, in base ad un'interpretazione estensiva, Boswell avvicina al matrimonio gay.

[modifica] Voci correlate

[modifica] Note

  1. ^ Dizionario De Mauro.
  2. ^ http://www.adnkronos.com/IGN/Esteri/?id=1.0.2245944678
  3. ^ http://www.corriere.it/esteri/08_maggio_15/california_nozze_gay_7bf9316e-22a3-11dd-8bc7-00144f486ba6.shtml
  4. ^ Michel Rey, Il matrimonio del fabbro. La sottocultura dei sodomiti nella Parigi del Settecento, "Gai Pied" n.37, aprile 1982, traduzione di Massimo Consoli.
  5. ^ Daniela Danna, matrimonio africano, in "Babilonia", luglio-agosto 1992, pp. 16-17
  6. ^ Patrizia, Viva il matrimonio, in "Babilonia", n. 42, dicembre 1986, pp. 58-59
  7. ^ Gianni Rossi Barilli, Storia del movimento gay in Italia, Feltrinelli, Milano 1999, p. 211.
  8. ^ Francesco Belais, Ti sposerò... Marco. Intervista a Dario Gay, "Pride" n. 72, giugno 2005., le cui parole sono dedicate al suo ragazzo, Marco. S'intitola Ti sposerò e il testo dice, fra l'altro:
    « Marco, voglio che la luna mostri l'altra faccia / che disarmi dall'inganno tutti i benpensanti / voglio raccontare a tutti questa nostra storia / perché in te ci credo e sono pronto ad ogni cosa! // Qualcuno dirà / che siamo posseduti dal demonio / qualcuno dirà / "perché?"… // Io ti sposerò e sarà per sempre... »

[modifica] Bibliografia

  • Stefano Bolognini, Breve storia del matrimonio gay, in Gay.it, 31 dicembre 2004.
  • Stefano Bolognini, Breve storia del matrimonio gay, in "Bioetica", n. 1 2005, p. 105-sgg.
  • (EN) John Boswell, Same sex unions in pre-modern Europe, Vintage books, 1995. ISBN 0679751645
  • Daniela Danna, Matrimoni sì o no?, "Pride", n. 77, novembre 2005.
  • Daniela Danna, Matrimonio africano, in "Babilonia (rivista)", luglio-agosto 1992, pp. 16-17.
  • Daniela Danna, Matrimonio omosessuale, Erre Emme, Pomezia 1997, pp. 320.
  • Giovanni Dall'Orto, Manuale per coppie diverse, Editori Riuniti, Roma 1994, pp. 285.
  • Giovanni Paolo II, Le unioni omosessuali non sono una realtà coniugale, in "La Famiglia", n. 194, 1999, pp. 78-81. Riaffermazione del rifiuto cattolico di considerare "famiglia" l'unione fra persone dello stesso sesso.

[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni

  • LGBTQ Portale LGBTQ: Le voci di Wikipedia dedicate al mondo gay, lesbico, bisex, trans e queer


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