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Illasi - Wikipedia

Illasi

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Illasi
[[Immagine:{{{panorama}}}|300px|Panorama di Illasi]]
Illasi - Stemma
Nome ufficiale: {{{nomeUfficiale}}}
Stato: bandiera Italia
Regione: Veneto
Provincia: stemma Verona
Coordinate: 45°28′0″N 11°11′0″E / 45.46667, 11.18333
Altitudine: 157 m s.l.m.
Superficie: 25,04 km²
Abitanti:
5.165 01-06-2007
Densità: 206,2 ab./km²
Frazioni: Cellore, Donzellino 
Comuni contigui: Cazzano di Tramigna, Colognola ai Colli, Lavagno, Mezzane di Sotto, Tregnago
CAP: 37031, 37030
Pref. tel: 045
Codice ISTAT: 023039
Codice catasto: E284 
Nome abitanti: illasiani 
Santo patrono: San Bartolomeo 
Giorno festivo: 24 agosto 
Comune
Posizione del comune nell'Italia
Sito istituzionale
Portale:Portali Visita il Portale Italia

Illasi è un comune di 5.165 abitanti della provincia di Verona.

Indice

[modifica] Geografia

Illasi dista 20 km da Verona. Rispetto al capoluogo è in posizione nord est. è uno dei primi paesi che si incontrano salendo la verdeggiante Val d'Illasi, che prende il nome dall'omonimo torrente ( dagli abitanti chiamato semplicemente "Progno").

Come giurisdizione ecclesiastica il comune di Illasi fa parte della diocesi di Verona e sul suo territorio si trovano le parrocchie di Illasi (dedicata ai santi San Giorgio e San Bartolomeo) e Cellore (San Zeno vescovo).

[modifica] Storia

[modifica] L'eta' preistorica

Tracce di insediamenti di eta' preistorica (resti di selci lavorate sul monte Garzon,a N). Nel 2007 in località Arano, presso la frazione di Cellore, è stata portata alla luce un'area sepolcrale risalente, pare, all'antica età del Bronzo (fine III millennio a.C. circa).

[modifica] L'eta' romana

In epoca romana, cosi' come tutto il territorio circostante, è zona di centuriazione: divisa in appezzamenti distribuiti ai veterani delle legioni, che da soldati divenivano agricoltori (probabilmente coltivando cereali, visto l'antico nome della valle "Longazeria", dal latino 'longa' e 'cerea').

Diverse lapidi (alcune custodite al Museo Maffeiano di Verona, una si puo' notare murata all'ingresso del Municipio), e altro materiale affiorato nei secoli (monete, urne cinerarie) testimoniano una vasta presenza romana, specialmente in localita' oggi lontane dal paese come S.Colombano e Gusperino. Non sono state pero' scoperte ville signorili, il che fa pensare ad una popolazione essenzialmente di piccoli proprietari contadini. Nuovi elementi si attendono dagli scavi in corso nell'ex Oratorio di san Rocco, vicino alla Chiesa Parrocchiale.

[modifica] L'eta' barbarica

In eta' barbarica importanti reperti longobardi, tra cui uno splendido umbone, decorazione da scudo, conservato al Museo Civico di Castelvecchio (Verona),sono stati rinvenuti nel centro della frazione Cellore. La pieve di S.Giustina con l'annesso monastero fu uno dei primi centri di evangelizzazione della provincia di Verona. Da qui partivano i missionari che diffusero il cristianesimo nelle campagne dal V secolo in poi, e vi si svolgeva la più importante fiera della valle. Purtroppo dell'edificio, che doveva essere significativo, oggi resta solo fra gli olivi il suggestivo campanile del X secolo, con annessa chiesetta del XVIII secolo.

[modifica] L'eta' medioevale

Il castello d'Illasi visto da Cazzano di Tramigna.
Il castello d'Illasi visto da Cazzano di Tramigna.

L'importanza strategica accordata ad Illasi è confermata dalla decisione di costruire il Castello che ancora svetta sulla collina a dominare il paese. Un'opera decisamente notevole per le possibilità del tempo, e un interessante rompicapo per archeologi e studiosi. Infatti la struttura principale (un maschio affiancato ad un cassero, configurazione semplice ma massiccia quasi unica in Europa) è di epoca prescaligera, e non è chiaro quale potente possa avere realizzato un'opera cosi' tecnologicamente avanzata (l'ampio arco romanico all'interno del maschio trova corrispondenti solo in alcuni archi, comunque più piccoli, in alcune case torri di nobili famiglie in città) senza lasciare tracce documentali. È stato attribuito ad Ezzelino da Romano, ma pare che il tiranno abbia solo restaurato un edificio già esistente. Altri interrogativi riguardano la destinazione del fortilizio: la vasta sala e il largo scalone esterno fanno pensare che potesse avere anche una funzione di rappresentanza e non solo militare. Attualmente sull'area è in corso uno studio del Laboratorio di Archeologia Medioevale dell'Università di Padova, che certamente arricchirà il dibattito, e potrà essere lo spunto per un maggiore interessamento di istituzioni e cittadini alla conservazione del simbolo del paese.

L'area comunque appare fortificata fin dal X secolo. Nei secoli successivi il Castello è coinvolto in tutte le vicende belliche veronesi. Usato come palatium da Ezzelino, poi rifugio di Pulcinella delle Carceri, nobile fuoriuscito da Verona nella turbolenta eta' comunale, sarà donato ufficialmente dal Papa Niccolo' III ad Alberto della Scala (padre di Cangrande) per i suoi meriti nella lotta agli Albigesi (Catari), dopo la conquista della roccaforte eretica di Sirmione, terminata col rogo in Arena dei prigionieri.

In eta' scaligera è inserito nello scacchiere difensivo della città,articolato ad Est sui castelli di Soave e Montorio. Più volte sarà assediato dagli eserciti di vari signori: le truppe potevano facilmente praticare scorrerie fin sotto le mura di Verona. Solo i castelli offrivano con le loro guarnigioni fisse e i loro recinti fortificati un riparo alla popolazione degli indifesi villaggi circostanti.

Particolarmente travagliato per il castello sarà' il periodo seguente alla caduta dei della Scala (1387): in pochi anni subisce duri attacchi e colpi di mano fra milizie dei Carraresi di Padova, dei Visconti di Milano e della Serenissima. viene dato alle fiamme con le case ad esso addossate dai Carraresi, per punire il plauso degli illasiani all'avvento dei veneziani (1403)

[modifica] L'eta' veneziana

Nella prima eta' veneziana l'evoluzione dell'arte guerresca rende il castello ben presto obsoleto e vulnerabile. Il condottiero milanese Nicolo' Piccinino lo espugna con facilita' nel 1437 cosi' come gli altri castelli della zona.

Venezia decide di dismetterlo, e dopo la difficile lotta contro la Lega di Cambrai lo consegna alla famiglia Pompei, nominati feudatari di Illasi per i servigi resi. Infatti il Conte Girolamo Pompei, detto il Malanchino, si distingue con numerose operazioni quasi di guerriglia contro forze ben più numerose, capitanando squadre di contadini della zona. Azione clamorosa è la cattura del Duca di Mantova, colto indifeso..presso la sua amante.

La maggior parte delle altre famiglie nobili veronesi guardò invece con simpatia alla calata dell'esercito asburgico: antica era la tradizione di legami con il mondo imperiale e germanico. Venezia non poteva allora non legare a sé le poche famiglie rimaste fedeli in quel drammatico periodo che l'aveva vista pressoché soccombente. Con la donazione ai Pompei,ha termine la funzione militare del castello, che diviene palazzo di residenza della famiglia, ma l'adattamento non soddisfa i novelli conti. i Pompei si trasferiscono dal XVII secolo ai piedi della collina, in una più agevole e lussuosa villa. Inizia il lento abbandono del maniero e l'incuria che sono proseguiti fino ai giorni nostri.

[modifica] Evoluzione demografica

Abitanti censiti


[modifica] Luoghi d'interesse

[modifica] Chiese

[modifica] Ville

[modifica] Fortificazioni

[modifica] Cultura

[modifica] Gli appuntamenti

  • Sfilata di Carnevale

Nella frazione Cellore, l'ultima domenica di Carnevale, quella che precede il mercoledì delle Ceneri, sfilata di carri, maschere e musica del carnevale "pearin", con riferimento alla pearà, piatto preferito nella zona, o forse soprannome dato un tempo per il carattere irascibile degli abitanti ( da "pearo", 'pepe' in dialetto veronese) mentre gli abitanti di Illasi vengono soprannominati "ovaroli", forse per burla di un episodio che si ricollega ad un indefinito passato, quando pare che un sedicente elemosiniere avesse raccolto uova col pretesto di rifare le campane e che poi scappò con la cassa, lasciando gli illasiani senza uova e senza campane. Più realisticamente ci si rifà all'uso dei parrocchiani di vendere le uova dei propri pollai, unico modo in tempi di povertà per finanziare opere comuni come la costruzione della nuova chiesa parrocchiale dal 1826 in poi.

  • Valpolicellore

La seconda domenica di maggio, festa del vino con mostra, degustazione e musica.

  • Canto corale popolare

Nel mese di luglio c'è la rassegna di canto corale popolare nei cortili delle ville.

  • Sagra di San Bartolomeo

Il 24 agosto, o la domenica successiva, con rassegna del miniquadro.

  • L'Olio fa Festa

La terza e la quarta settimana di novembre con musiche e degustazione di prodotti locali.

  • Mercato

Il mercato ricorre di venerdì.

[modifica] Economia

Area che ha mantenuto la sua vocazione agricola. È zona di produzione del vino Valpolicella DOC, dell'Amarone DOC e del Recioto DOC.

Promettenti sono l'artigianato e la piccola industria manifatturiera e dolciaria.

[modifica] Amministrazione comunale

Sindaco: Giuseppe Trabucchi (lista civica) dal 14/06/2004
Centralino del comune: 045 7830411
Email del comune: info@comuneillasi.it

Il comune fa parte delle città del vino

Il comune fa parte dell'Unione Comunale detta Verona Est. I comuni che ne fanno parte sono: Caldiero, Colognola ai Colli, Illasi e Mezzane di Sotto.

[modifica] Gemellaggi

[modifica] Collegamenti esterni



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