Nogara
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Nogara | |||||||||
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Stato: | Italia | ||||||||
Regione: | Veneto | ||||||||
Provincia: | Verona | ||||||||
Coordinate: | |||||||||
Altitudine: | 18 m s.l.m. | ||||||||
Superficie: | 38,86 km² | ||||||||
Abitanti: |
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Densità: | 215,2 ab./km² | ||||||||
Frazioni: | Brancon, Calcinaro, Campalano, Montalto, Caselle e Guglia | ||||||||
Comuni contigui: | Erbè, Gazzo Veronese, Isola della Scala, Salizzole, Sanguinetto, Sorgà | ||||||||
CAP: | 37054, 37050 | ||||||||
Pref. tel: | 0442 | ||||||||
Codice ISTAT: | 023053 | ||||||||
Codice catasto: | F918 | ||||||||
Nome abitanti: | Nogaresi | ||||||||
Santo patrono: | San Pietro | ||||||||
Giorno festivo: | 16 luglio | ||||||||
Sito istituzionale | |||||||||
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Nogara è un comune di 8.365 abitanti della provincia di Verona.
Indice |
[modifica] Geografia
Rispetto al capoluogo, Nogara è in posizione sud. Dista circa 33 Km dalla città di Verona e 23 Km da quella di Mantova. È un paese che si estende su un territorio pianeggiante ed è attraversato dal fiume Tartaro.
[modifica] Storia
Le origini di Nogara, da 'Nux-Nugaria' per gli alberi di noci che la coprivano, sono avvolte nel mistero 'in tantae antiquitatis tenebris'; si sa che fu 'terramara' dove i terramaricoli vivevano su palafitte e che fu importante già prima di Roma antica, perché contenne l'elemento etrusco.
Nogara sorge sulla strada che per Ostiglia unisce Bologna con Verona, su una via coincidente con quella iniziata da Druso e rifatta da Claudio, la famosa strada Claudio-Augusta; per Nogara passano altre strade che comunicano con Mantova e Padova. Pochi centri sono crocevia di strade nazionali e di linee ferroviarie come Nogara, la sua posizione geografica e logistica è strategicamente privilegiata più del passato: allora si poteva battere solo la strada romana, ora quella napoleonica (X nazionale) e la ferrovia. In direzione Nord-Sud vi scorre accanto il Tartaro, importante sotto il profilo storico, geografico e geologico per aver determinato l'ambiente e i suoi dintorni: fu zona di confine tra due strati, il mantovano ed il veronese nel medioevo e motivo di scontro tra la casa d'Austria e Venezia, nell'età moderna.
Dalla piazza, il centro abitato più importante dove sorgevano la casa del comune da una parte e una torre con l'orologio dall'altra, partiva una via che passando da un ponte di legno per il Tartaro, portava nelle contrade di Brancon fino a Pradelle.
Dallo studio delle fonti si deduce che Nogara fu luogo di lotte fratricide e di feroci contese intorno al castello e alla chiesa. Nel 900 il re Berengario autorizza la costruzione del castello di cui parlano le cronache del secolo XI e che ora è incorporato in quel palazzo Marogna dai piloni disegnati dal Sanmicheli. Documenti che risalgono agli anni 920-936 spiegano come i monaci esercitassero il loro potere:avevano interesse a difendere il castello di Nogara per salvaguardarlo dalle 'pagane' scorrerie degli Ungheri, perciò diedero in affitto alle genti di Nogara parecchie loro case col patto di proteggere la rocca e la chiesa di S.Silvestro, vicina al Tartaro.
Su un 'breve' del papa Innocenzo II,diretto al popolo di Nogara, si legge l'invito a pagare ai monaci di Nonantola, appropriatisi di tutti i beni, delle corti 'Due Roveri' e 'Rovescello', del castello e dei frutti di un bosco a loro ceduto da Matilde di Canossa che i nogaresi avevano abbattuto per soddisfare i loro bisogni di calore.
Nogara vanta una tradizione di lotte che , soprattutto nel medioevo, ebbero molta risonanza: durante il governo di Matilde era caposaldo alla sinistra del Po e fu assalita da Enrico IV mentre Verona restò fedele all'imperatore tedesco per trarre vantaggi dalla sua autonomia comunale. La gente di Nogara difese vittoriosamente il castello, munito da ogni parte di torrioni, circondato da una larga fossa, ricolma delle acque del Tartaro; Enrico IV tolse l'assedio che segnò l'inizio della sua fine e fu costretto a ripassare le Alpi.
Il poeta monaco Donizone così celebrò la resistenza dei Nogaresi: 'Civibus accitis secum veronensibus, ivit, vallavit castrum Nogari forte vel amplum'. Gli storici di Verona citano spesso il castello di Nogara e le lotte tra i vari signori che aspiravano ad impadronirsene strappandolo al priorato enedettino. Ezzelino monaco scelse, nel periodo di transizione verso la signoria Scaligera, Nogara come teatro delle sue gesta impadronendosi di Verona, Vicenza ed altri luoghi infeudati; fu durante il suo dominio che il territorio venne saccheggiato più volte dai mantovani che dilagavano nel basso veronese conquistando Villimpenta e Gazzo. Il castello fu bruciato dagli spagnoli e dai Borgognoni nel 1509 e da allora perse progressivamente la sua importanza. Nel 1630 la peste giunta coi Lanzichenecchi dimezzò la popolazione.
I 'bravi' di Manzoni a Nogara si chiamavano 'buli', però più che 'bravi' al servizio dei signori prevaricatori erano proprietari che si circondavano di evasi galeotti; alla sagra di Nogara del 19 luglio 1682 fu ucciso da un 'bulo' il poeta Verità ed il 3 settembre dello stesso anno il conte Guarienti.
Durante le guerre d'indipendenza, Nogara, seppur fuori dagli avvenimenti militari e politici, diede un prezioso contributo in uomini ed opere. Il fascismo fu caratterizzato da una stasi socio-culturale e dal carattere prettamente agricolo dell'economia con elevata occupazione di braccianti.
L'assetto urbanistico del paese non subì particolari trasformazioni se non per lo spostamento del tratto di strada romana dal centro (via Roma, via Sterzi) a est del tracciato della statale 12 con lo smembramento del fondo Pellegrini (corte Maso).
Il primo dopoguerra segnò l'avvento al governo del paese delle forze espressione della base sociale maggioritaria rappresentata dai braccianti e da una circoscritta ma forte componente operaia. Negli anni 50 lo smembramento dei grandi latifondi in piccole proprietà contadine e la definitiva chiusura dell'unica vera industria (canapificio) con conseguente caduta occupazionale, portò alla frantumazione dei movimenti rivendicativi, a una accentuata emigrazione, alla diminuzione della popolazione e alla modificazione dei rapporti di forza sociali e politici.
L'industrializzazione del paese si colloca negli anni 60-70 e nonostante i limiti di un apparato produttivo debole produsse un netto mutamento nella composizione sociale con ripercussioni sui rapporti politici. L'alternarsi di forze politiche diverse alla guida del paese e le numerose iniziative culturali hanno imposto Nogara all'attenzione di tutta la zona.
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Luoghi d'interesse
[modifica] Chiese
- Cappella di San Pietro - X secolo
È anche questo un edificio dalle antiche origini: è citato fin dal 905. Sorge in località Caselle e quando fu nominata pieve, intorno al X - XI secolo, divenne il centro vitale intorno al quale ebbe inizio la crescita del nucleo abitato e della vita sociale.
- Chiesa di San Gregorio Magno - XVI secolo
Sorge in località Campalano e la consacrazione risale al 1533. Di particolare valore ed interesse sono alcune stele funerarie di epoca romana appartenenti alla gens Truttedi.
- Chiesa di San Silvestro - XII secolo
Compare già in documenti del XII secolo. Da un disegno topografico del 1603 abbiamo notizie sulla sua architettura: stile romanico, la facciata era a capanna con protiro e rosone.
- Chiesetta di San Giuseppe - XIX secolo
Situata in via Sterzi è sede di associazioni locali dove vi si tengono incontri culturali e musicali.
- Cappella di San Bartolomeo - XIX secolo
- La Necropoli dell'Olmo di Nogara
È situata sulla sponda destra del fiume Tartaro ad ovest del centro di Nogara ed è lunga oltre 300 metri.
[modifica] Ville e palazzi
- Palazzo Maggi - XVI secolo
È una costruzione del XVI secolo e rappresenta un bell'esempio di architettura rinascimentale. Oggi è sede della biblioteca comunale. Della struttura originaria è rimasta solo la residenza nobile della famiglia Maggi, di cui la villa costituiva la dimora di campagna. La facciata è caratterizzata da un portico sovrastato da un'elegante loggetta; pregevoli le decorazioni sulle mura tutt'intorno.
- Villa Marogna - XVI secolo
Da un'iscrizione vicino alla sponda del fiume Tartaro sappiamo che la villa fu costruita nel 1548. La struttura dell'edificio è austera e compatta, aperta al centro del piano terra da tre arcate; attualmente si accede da un portale, di costruzione posteriore all'impianto originario, dorico sormontato da guglie.
- Palazzo Cavalli - XVII secolo
La struttura, che sorge in località Campalano, è a corpo unico, con camini sporgenti su entrambe le facciate, come soleva l'architettura del veneto orientale del tempo.
- Villa Valmarana - XVIII secolo
Sorge in frazione Calcinaro. L'edificio è inserito in un'ampia corte interamente cintata e fiancheggiata da diversi rustici. Sulla facciata si trova lo stemma della famiglia, della quale la villa è dimora.
[modifica] Cultura
[modifica] Appuntamenti
- Sagra di S.Pietro
Si svolge ogni anno alla terza domenica di luglio
- El Riso co' le Nose
Festa del riso con le noci
- Nogara Estate
Di grande interesse culturale, con manifestazioni musicali e teatrali.
[modifica] Nogaresi illustri
- Olga Visentini , scrittrice
[modifica] Economia
Nogara fa parte dell'area di produzione del Riso Nano Vialone Veronese che viene coltivato su terreni della pianura veronese irrigati con acqua di risorgiva. Sede dello stabilimento Coca Cola, che rappresenta il principale polo logistico italiano.
[modifica] Amministrazione comunale
Sindaco: Oliviero Albino Olivieri (lista civica) dal 05/04/2005
Centralino del comune: 0442 88377
Email del comune: sindaco@comune.nogara.vr.it