Governo in esilio
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Un governo in esilio è un gruppo politico che sostiene di essere il governo legittimo di una nazione, ma che per varie ragioni non è in grado di esercitare il proprio potere legale, pertanto risiede in un Paese straniero. I governi in esilio di solito operano con l'idea di tornare un giorno nel proprio Paese natio e di riconquistare il potere.
I governi in esilio si verificano spesso durante i perodi di occupazione da parte di una potenza straniera. Ad esempio, durante l'espansione tedesca della seconda guerra mondiale, numerosi governi (come quello polacco) e monarchi europei furono obbligati a cercare rifugio nel Regno Unito piuttosto che affrontare la distruzione operata dai nazisti.
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[modifica] Attuali governi in esilio
Attualmente, ci sono pochi governi in esilio; tra questi vi sono:
- Repubblica cecena di Ichkeria. Il governo si trova nell'Europa occidentale, nelle nazioni arabe e negli Stati Uniti. Alcuni membri sono combattenti nel movimento dei ribelli contro l'esercito della Russia.
- Repubblica Araba Saharawi Democratica (SADR) del Sahara Occidentale ha sede nella regione di Tindouf in Algeria.
- Il Movimento Libero di Aceh, territorio dell'Indonesia, con sede in Svezia.
- L'amministrazione dela Repubblica Nazionale Bielorussa è esiliato dal 1920 ed è attualmente capeggiato da Ivonka Survilla in Canada,
- L'Amministrazione Centrale Tibetana di Sua Santità il Dalai Lama, governo in esilio condotto dal Dalai Lama in India, che sostiene di essere il legittimo governatore del Tibet storico.
- Il Governo del Vietnam Libero, del generale Nguyen Khanh, ex capo di stato del Vietnam del Sud.
- Il governo della Repubblica estone pre-bellica, istituito da Kalev Ots, e condotto da Ahti Mänd.
- Il Governo dell'Abkhazia in esilio, governo pro-gergiano che sostiene di rappresentare la repubblica autonoma dell'Abkhazia; si trova attualmente nella parte della regione controllata dai georgiani, la Valle Kodori.
- Il Partito Progressista della Guinea Equatoriale ha proclamato Severo Moto Nsá "Presidente" in esilio a Madrid.
- La Coalizione Nazionale di Governo dell'Unione di Burma è guidata da Sein Win. È composta da membri del Parlamento eletto nel 1990 ma non autorizzati dai militari ad esercitare il potere.
- Il Governo del Gabon di Salvezza Nazionale è condotto dal "Primo Ministro" Daniel Mengara.
- Il Governo in esilio della Repubblica Serba di Krajina è condotto dal 26 febbraio 2005 a Belgrado da quel che rimane del governo della Repubblica Serba di Krajina dopo che le forze della Croazia hanno invaso l'entità statale non riconosciuta internazionalmente nel 1995 durante l'Operazione Tempesta, riportando il controllo del governo croato sui confini della Croazia alla fine della guerra d'indipendenza croata.
- La Repubblica Maluku Selatan, in esilio dalle Molucche meridionali nei Paesi Bassi dal 1950.
- La Monarchia dell'Iran, condotta da Reza Pahlavi.
- La Repubblica di Cabinda fu invasa dall'Angola nel 1975. Cabinda è stata un protettorato portoghese, mentre l'Angola fu una colonia.
[modifica] Azioni dei governi in esilio
La legge internazionale riconosce che i governi in esilio possono intraprendere diversi tipi di azione nella condotta della normale amministrazione. Queste azioni comprendono:
- divenire parte di un trattato bilaterale o internazionale
- emendare o rivedere la propria costituzione
- mantenere forze militari
- mantenere (o "ottenere di nuovo") il riconoscimento diplomatico da parte di stati sovrani
- emettere documenti di identità
- permettere la formazione di nuovi partiti politici
- istituire riforme democratiche
- tenere elezioni
- permettere l'elezione diretta (o con base più ampia) dei suoi funzionari di governo, ecc.
Comunque, nessuna di queste azioni può servire a legittimare un governo in esilio a diventare il governo legale internazionalmente riconosciuto della sua sede attuale. Per definizione, un governo in esilio è definito relativamente al suo paese di origine, deve quindi fare ritorno al paese di origine e riottenere il potere, al fine di ottenere la legittimazione come governo legale di quell'area geografica.
[modifica] Governi in esilio del passato
- Governo Provvisorio della Repubblica di Corea
- Consiglio della Corona di Etiopia, condotto da S.A.R. il Principe Ermias Sahle Selassie e con sede a Washington D.C.; sosteneva che l'Imperatore era ancora il capo legale dell'Etiopia.
- Governo in esilio della Città Libera di Danzica
- Governo Repubblicano Spagnolo in Esilio, dopo il colpo di stato di Francisco Franco. Fu con sede a Città del Messico dal 1939 al 1946, quando si spostò a Parigi dove rimase fino al 21 luglio 1977 quando, in seguito alla morte di Franco e all'inizio della transizione democratica spagnola, dichiarò il proprio scioglimento.
- Governo in Esilio della Repubblica Democratica della Georgia, dopo l'invasione sovietica della Georgia nel 1921.
- Governo in Esilio della Repubblica Popolare Ucraina, dopo l'invasione sovietica dell'Ucraina.
[modifica] II guerra mondiale
Molte nazioni istituirono governi in esilio dopo la perdita della sovranità durante la seconda guerra mondiale:
- Belgio (invaso il 10 maggio 1940)
- Cecoslovacchia (istituito nel 1940 da Beneš e riconosciuto dal governo britannico)
- Francia Libera (dopo il 1940)
- Grecia (invasa il 28 ottobre 1940)
- Lussemburgo (invaso il 10 maggio 1940)
- Paesi Bassi (invasi il 10 maggio 1940)
- Norvegia (invasa il 9 aprile 1940)
- Polonia (vedere Governo polacco in esilio)
- Jugoslavia (invasa il 6 aprile 1941)
- Filippine (invase l'8 dicembre 1941)
Il Governo Provvisorio dell'India Libera (1942-1945) fu istituito da nazionalisti indiani in esilio durante la guerra.
Tra gli altri sovrani esiliati in Inghilterra ci sono Zog I di Albania e Haile Selassie d'Etiopia.
Tra i più importanti esempi di nazioni occupate che mantennero una parziale sovranità, anche nei territori d'oltremare, ci sono il Belgio, la Repubblica di Vichy e la Francia Libera.
[modifica] L'eccezione danese
L'occupazione della Danimarca (il 9 aprile 1940) fu gestita dal Ministero degli Esteri della Germania, diversamente da altre nazioni occupate che erano sotto amministrazione militare. La Danimarca non istituì alcun governo in esilio, anche se esisteva un'Associazione di Danesi Liberi a Londra. Il Re e il suo governo rimasero in Danimarca, e operarono indipendentemente per i primi tre anni di occupazione tedesca. Nel frattempo, l'Islanda e le Isole Faroe furono occupate dagli Alleati, e furono separate dalla corona danese.