Fiat X1/9
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Fiat Bertone X1/9 | |||||||||||||||||||||||
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Costruttore: Fiat
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Altre caratteristiche
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La Fiat X1/9 è una vettura del tipo "targa", a motore centrale, prodotta dalla Fiat tra il 1972 e il 1988.
Indice |
[modifica] Storia e tecnica
La X1/9 ebbe una storia particolare. Dopo la concept car Runabout del 1969, la Bertone presentò alla dirigenza Fiat un'evoluzione del prototipo più facilmente industrializzabile. I vertici della casa torinese, tuttavia, non parvero molto interessati e la vettura finì in un angolo dell'officina.
Durante una visita agli stabilimenti di Grugliasco (per tutt'altri motivi), Gianni Agnelli vide in un angolo, ricoperta di polvere, la piccola targa e ne decretò l'immediata entrata in produzione. Utilizzando la meccanica della 128 Sport Coupé che venne rivoltata (la X1/9 aveva, infatti motore centrale e trazione posteriore, mentre la 128 aveva motore e trazione anteriori), la piccola targa, munita di robusto roll bar centrale e tetto rigido asportabile e inseribile nel cofano anteriore, debuttò alla fine del 1972 al Parco delle Madonie, in Sicilia.
La derivazione 128 era evidente nella meccanica: sospensioni a ruote indipendenti, impianto frenante a quattro dischi e motore trasversale a 4 cilindri di 1290cc da 75 cv (lo stesso della 128 Sport 1300). Il telaio era derivato direttamente dalla cugina Lancia Stratos, sempre frutto della matita di Marcello Gandini il designer della Bertone negli anni '70. Nel listino Fiat, la neonata "targa" prendeva il posto della 850 Sport Spider, rinunciando, secondo le convinzioni dell'epoca, ad una carrozzeria spyder per ragioni di sicurezza.
La X1/9 venne esportata negli USA sia con motore 1290 cc e sia con motore maggiorato a 1498cc, alimentazione a iniezione e con dispositivi antinquinamento di serie (che limitavano la potenza a 75cv, nonostante la maggior cubatura); negli Stati Uniti ottenne un buon successo e venne soprannominata Baby Ferrari. In effetti la sua linea a cuneo, l'impostazione meccanica, i fari a scomparsa con muso basso e spiovente evocano davvero le caratteristiche delle vetture di Maranello.
Nel 1978 subì il primo (e unico) restyling della sua lunga carriera (18 anni) con la versione "FIVE SPEED" che richiamava sin dal nome la maggiore modifica, l'adozione del cambio a 5 marce. Esteticamente la vettura venne "americanizzata" con l'adozione di massicci paraurti in alluminio ad assorbimento e specchietto integrato nel deflettore. Anche il cofano motore subì una vistosa modifica per ospitare il nuovo propulsore. Gli interni vennero completamente ridisegnati con nuovi sedili ergonomici regolabili e cruscotto di nuova concezione.
La cilindrata del motore cresce a 1498cc (85cv), mentre il cambio diventa a 5 rapporti. La velocità massima arriva a 180 Km/h con un'accelerazione da 0 a 100 Km/h in 10 sec.
A partire dal 1982 la produzione, ormai quasi interamente assorbita dagli USA, venne trasferita alla Bertone (di cui adottò anche il marchio). Negli anni Bertone la X1/9 venne realizzata in una serie di versioni speciali anche con carrozzeria "bicolore" e interni lussuosi (come la In del 1982 che presentava interni in pelle rossa); per i telai (contrariamente alla produzione FIAT ) vennero adottati trattamenti anticorrosivi con verniciature speciali a 9 strati. La produzione cessò nel 1989 con la versione "Gran Finale" unica X1/9 con cerchi da 14 pollici di serie e verniciatura micalizzata. In totale la produzione dal 1972 al 1989 è stata di circa 170000 esemplari.
La X1/9 (l'unica nella storia del marchio torinese a motore centrale) fu l'ultima vettura scoperta presentata da Fiat fino all'arrivo della Barchetta.
- Caratteristiche tecniche della 1.300 cc
Dimensioni e peso: Passo 2200mm - Carreggiata anteriore 1330mm - Carreggiata posteriore 1340mm - Lunghezza 3830mm - Larghezza 1570mm - Altezza 1170mm - Peso 885kg.
Motore: 4 cilindri in linea - Alesaggio 86mm - Corsa 82mm - Cilindrata 1290 - Rapporto di compressione 8,9:1 - Potenza 75CV DIN a 6000 giri/min - Valvole in testa - Un albero a camme in testa (cinghia) - Lubrificazione forzata, filtro olio sul circuito principale - Capacità carter 3,8 litri - Alimentazione con carburatore invertito doppio corpo Solex DMTR 22 - Filtro aria a secco - Accensione a spinterogeno - Impianto elettrico 12V - Alternatore 460W - batteria 45Ah - Raffreddamento ad acqua a circolazione forzata - Capacità circuito 10,5 litri.
Trasmissione: motore centrale, trazione posteriore - Frizione monodisco a secco - Cambio a 4 marce tutte sincronizzate.
- Caratteristiche tecniche della 1.500 cc
Dimensioni e peso: Passo 2,2m - Carreggiata anteriore 1,35mm - Carreggiata posteriore 1,35m - Lunghezza 3,96m - Larghezza 1,57m - Altezza 1,18m - Diametro di sterzata 10m - Peso 920kg.
Motore: 4 cilindri in linea - Alesaggio 86,4mm - Corsa 63,9mm - Cilindrata 1498 - Rapporto di compressione 9,2:1 - Potenza max 85CV DIN a 6000 giri/min - Valvole in testa - Un albero a camme in testa (cinghia) - Lubrificazione forzata, filtro olio sul circuito principale - Capacità carter 4,5kg - Alimentazione con carburatore invertito doppio corpo Weber 34 DATR7/250- Filtro aria a secco - Pompa carburante meccanica - Candele Marelli CW78 LPR, Champion RN 7 Y, Fiat 1L45JR o Bosch WR6D - Impianto elettrico 12V - Alternatore 460W - batteria 45Ah - Raffreddamento ad acqua a circolazione forzata, elettroventilatore a inserimento automatico - Capacità circuito 11,6 litri.
Trasmissione: motore centrale, trazione posteriore - Frizione monodisco a secco - Cambio a 5 marce tutte sincronizzate.
[modifica] Dallara Icsunonove
Il costruttore di vetture da competizione Giampaolo Dallara realizzò tra il 1973 e il 1978, in accordo con la casa madre, alcune decine di vetture elaborate, secondo i dettami regolamentari del gruppo 5 (vetture Silouette).
La prima versione della Icsunonove presentava un motore 1300 elaborato con testa a 16v e iniezione elettronica da 192 CV, cui seguirà una versione 1600 cc da oltre 200 Cv.
Esteticamente si caratterizzava per i passaruota allargati per montare ruote di maggiori dimensioni, un alettone posteriore e il frontale senza fari a scomparsa.
Si distinse in particolare nelle gare in salita e negli slalom.
nel modello del 1975 il progetto è stato realizzato in collaborazione con Bertone.
[modifica] La Fiat X1/9 Abarth
Progettata nel 1974 dal Reparto Corse della FIAT per correre il campionato rallies; equipaggiata con il motore della Fiat 124 Abarth Rally di 1.840cc, alimentato da due carburatori doppio corpo e con distribuzione a 4 valvole per cilindro, per una potenza max di 200 cavalli a 7.600 giri al minuto e trasmissione con cambio a cinque marce ad innesti frontali e differenziale autobloccante, la vettura, pesante solo 750 Kg, era caratterizzata da aerodinamica sofisticata, prese d'aria sul cofano anteriore, e periscopio sul motore centrale, fari anteriori rettangolari fissi, fanaleria supplementare circolare, cerchi in lega Cromodora.
C'erano tutte le premesse per primeggiare nelle competizioni rally, ma purtroppo questa vettura ebbe vita breve: le scelte politiche del gruppo Fiat finirono per privilegiare le vittorie della Lancia Stratos e il lancio della Fiat 131 al grande potenziale della X1/9 Abarth.[citazione necessaria] Nella sua breve parentesi competitiva si ricordano il suo esordio sfortunato al Rally di Sicilia e al Rally delle 4 Regioni dove l' X1/9 fu costretta al ritiro, a cui seguirono poi tre vittorie assolute al Rally delle Alpi Orientali, al 100.000 Trabucchi e alla Coppa Liburna.
[modifica] Bibliografia
- (IT) Fiat X1/9 di Carlo Alberto Gabellieri, editore Giorgio Nada
[modifica] Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene file multimediali su Fiat X1/9
[modifica] Collegamenti esterni
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