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Fiat 124 - Wikipedia

Fiat 124

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Fiat 124


Fiat 124 1a serie

Premio Auto dell'anno nel 1967
Costruttore: Fiat
Descrizione generale
Tipo Berlina
Inizio produzione 1966
Sostituisce la: Fiat 1300/1500
Fine produzione 1974
Sostituita da: Fiat 131
Esemplari prodotti 1.543.00 in Italia, 24.000.000 nel mondo
Stelle EuroNCAP:

La 124 è un'autovettura prodotta dalla Fiat tra il 1966 ed il 1974.

Indice

[modifica] La nascita

Quando venne presentata, nel 1966, la "124" aveva l'ambizione di proporsi come modello per la piccola borghesia italiana che, provenendo principalmente dalla 1100 D e in misura minore dalla Fiat 1300, preferita dai professionisti che avevano ambizione di crescita, cercava un'auto più moderna, ma ugualmente solida, affidabile e rassicurante.

Disponibile all'inizio con la sola carrozzeria berlina a 4 porte, la 124, benché integralmente nuova, proponeva soluzioni meccaniche classiche (trazione posteriore, retrotreno ad assale rigido con puntoni a croce, molle elicoidali e ammortizzatori coassiali, anziché balestre a foglia) ed una linea a tre volumi molto squadrata (e, quindi, secondo canoni dell'epoca, modernissima).

Il motore, un nuovo 4 cilindri in linea con albero a camme laterale (comandato da aste e bilancieri) di 1197cc da 60cv, progettato da Aurelio Lampredi, abbinato ad un cambio manuale a quattro marce, consentiva buone prestazioni (145 km/h) e consumi contenuti. L'alimentazione era, ovviamente, a carburatore.

Pochi mesi dopo il lancio della berlina vennero presentate la Familiare (meccanicamente identica alla berlina, salvo un rapporto al ponte più corto che favoriva la ripresa a pieno carico, ma penalizzava la velocità massima di 5 km/h, la Sport Coupé (cioè la versione coupé disegnata dal centro stile Fiat) e la Sport Spider (con la splendida carrozzeria spyder disegnata da Pininfarina).

Sia la "Sport Coupé" che la "Sport Spider", realizzate sul telaio accorciato della berlina, erano equipaggiate con un motore 4 cilindri bialbero di 1438cc alimentato con due carburatori, con comando della distribuzione, all'avanguardia per l'epoca, a cinghia dentata in gomma, in grado di erogare 90cv. Le due versioni sportive avevano un retrotreno a ponte rigido modificato nei punti d'attacco e il servofreno di serie.

La Fiat 124 coupé
La Fiat 124 coupé

Il successo di pubblico e critica fu immediato, tanto che la 124 si vide assegnare il premio Auto dell'anno l'anno successivo alla sua presentazione, il primo in casa Fiat.

[modifica] L'evoluzione

Nel 1968 è la volta della 124 Special, solo in versione berlina. Oltre a finiture interne più ricche e ad alcune varianti estetiche (nuovo frontale con 4 fari, nuova griglia sul montante posteriore, maniglie porta incassate e altri dettagli minori), la Special proponeva un motore di 1438cc derivato da quello delle "Sport", ma in versione monoalbero e laterale da 70cv, e alcune migliorie tecniche (servofreno di serie e retrotreno, sempre a ponte rigido, ma con puntoni modificati e carburatore Weber a doppio corpo, con "pompetta di ripresa").

Nel 1969 la cilindrata del bialbero della Sport Coupé (ristilizzata nel frontale, ora simile a quello della Dino Coupé, e nella coda, dove spiccano i gruppi ottici di dimensione raddoppiata) e della Sport Spider (che presenta una nuova mascherina a nido d'ape e due piccole gobbe sul cofano motore, necessarie per l'ingombro del motore maggiorato) venne incrementata da 1438cc a 1608cc. La potenza raggiunse i 110cv.

Nel 1970, in occasione di un lieve restyling delle berlina standard e della "Familiare" (miglioramenti agli interni, nuova mascherina anteriore, nuovi paraurti con rostri e, solo per la berlina, nuova griglia nera sul montante posteriore e, in coda, gruppi ottici ridisegnati) venne lanciata anche la versione "Special T". Disponibile solo in versione berlina, si distingueva dalla "Special" per un nuovo frontale (con mascherina nera e indicatori di direzione spostati a lato dei quattro fari), per i profili cromati in coda e, soprattutto per l'adozione della versione bialbero da 80 cv del 4 cilindri di 1438 cc. In occasione di questi interventi anche le versioni standard beneficiarono dell'adozione del servofreno e, solo per la berlina, del retrotreno modificato delle Special.

Vista della famosa 124 Spyder
Vista della famosa 124 Spyder

L'ultimo restyling del modello avvenne nel 1972. Le modifiche estetiche furono lievi (nuova mascherina anteriore e maniglie incassate come sulla "Special") e interessarono solo la berlina base e la "Familiare". Più sostanziose le modifiche agli interni (nuovi rivestimenti), ai motori (migliorati nel rendimento e nella potenza, che cresce di circa 5cv su tutte le versioni) e alla composizione della gamma. Alle note berlina, "Familiare" con motore di 1197cc (ora con 65 cv) e "Special T 1400" (1438 cc, 85cv), si affiancò la "Special T 1600", col bialbero di 1592cc (95cv) della "132 1600".

Anche la Sport Coupé fu oggetto, nel '72, di un sostanzioso maquillage esterno (frontale e coda ridisegnati, paraurti più spessi e altri particolari in plastica nera) e interno. Il risultato non fu eccezionale e la linea, ormai datata, uscì oltremodo appesantita dai ritocchi. Sotto il profilo tecnico si registrarono importanti novità, sia per la Sport Coupé che per la "Sport Spider" (la cui linea, invece, rimase invariata): il bialbero di 1608cc, venne rimpiazzato da due nuovi motori (sempre a 4 cilindri con due alberi a camme in testa, ma alimentati da 1 solo carburatore a doppio corpo) di 1592 (108 cv) e 1756 cc (118cv). Le versioni "1800" potevano, inoltre, contare su una nuova trasmissione a 5 rapporti.

Nel '74 tutte le "124" berlina, "Familiare" e "Sport" coupé uscirono di listino, rimpiazzate dalla "131".

Vista posteriore della Spyder
Vista posteriore della Spyder

La "Sport Spider" proseguì, invece, la sua carriera europea fino al '75. Tra il 1975 ed il 1982, infatti la versione aperta della "124" continuò ad essere prodotta, col nome di "Spideramerica", per il solo mercato USA.

[modifica] Spidereuropa e Spideramerica

Rispetto alla versione europea (uscita di listino nel '75) la Spideramerica adottava, per adeguarsi alle leggi statunitensi, massicci paraurti ad assorbimento, gruppi ottici posteriori più ampi e un motore più "pulito" (ovvero la versione portata a 1995cc del bialbero Fiat, alimentata ad iniezione elettronica Bosch, in grado di erogare, a causa della necessità di rispettare la normativa antinquinamento locale, solo 105 cv).

Nel 1982 la "spider" tornò anche in Europa, assemblata e commercializzata dalla Pininfarina col nome di Spidereuropa. Era identica alla versione USA, salvo alcune lievi differenze (paraurti massicci ma non ammortizzati, mancanza delle luci laterali d'ingombro supplementari su muso e coda, strumentazione rivista e assenza della panchetta posteriore).

Nel 1983 venne presentata la Spidereuropa Volumex che si distingueva dalla versione standard per l'adozione di un compressore volumetrico (che elevava la potenza a 136 cv), e la presenza del carburatore al posto dell'iniezione elettronica. Esteticamente la Volumex si distingueva per i cerchi in lega leggera da 15 pollici con pneumatici di misura 195/50, il filetto rosso lungo la fiancata e le "gobbe" sul cofano motore maggiorate. Tutte le spider uscirono di listino nel 1987.

[modifica] Le 124 Abarth Rally

All'inizio degli anni settanta alcuni piloti privati gareggiavano, ottenendo discreti risultati, con delle 124 Sport Spider 1600 (con hard top in plastica saldato alla carrozzeria) elaborate, a molti rally internazionali.

Considerando la modestia della preparazione (che coinvolgeva il motore, la taratura delle sospensioni e l'alleggerimento della carrozzeria), la Fiat, da sempre riluttante alle competizioni, intuì il potenziale della vettura e diede mandato all'Abarth, ormai assorbita e trasformata in "reparto corse", di sviluppare una 124 ufficiale.

La scelta cadde, confermando l'intuizione dei privati, sulla Sport Spider (il cui telaio a passo corto s'adattava meglio alle gare) a cui venne applicato un hard top nero opaco semifisso. La preparazione prevedeva l'elaborazione del motore (la motorizzazione di partenza era il bialbero di 1756cc), l'alleggerimento della carrozzeria (ottenuto attraverso l'adozione di cofani in materiale plastico nero opaco, l'impiego di alluminio per portiere e parafanghi, l'eliminazione dei paraurti e la semplificazione dell'allestimento interno), l'adozione di una sospensione posteriore a ruote indipendenti completamente nuova, la revisione dell'assetto e l'adozione di cerchi in lega con pneumatici maggiorati (che comportava la presenza di codolini passaruota neri). Anche l'impianto luminoso venne migliorato con l'adozione di 4 fari di profondità supplementari.

La 124 Abarth Rally in versione stradale, che venne presentata nel 1973 e costruita in 900 esemplari, era spinta da una variante portata a 128cv del bialbero di 1756cc. Le versioni da gara, con l'ausilio di iniezione meccanica e, successivamente, anche di testata a 16 valvole, disponevano di potenze comprese fa i 200 ed i 235cv. La Abarth Rally ottenne molti successi in campo italiano ed europeo, ma non vinse il titolo mondiale a causa della presenza della Lancia Stratos. La versione stradale uscì di listino nel 1975.

[modifica] Le 124 estere

Lada 2101, clone russo della 124 italiana
Lada 2101, clone russo della 124 italiana

La 124 fu anche una delle prime vetture del gruppo torinese prodotte in altre nazioni, grazie ad accordi di collaborazione che la Fiat strinse

  • in Spagna con la Seat, da cui nacque e venne distribuita la Seat 124. La versione "124D" con frontale restilizzato fu importata brevemente in Italia alla fine degli anni 70. Vi fu anche la "1430", versione derivata simile alla "Special" Italiana.
  • importantissimo accordo fu quello siglato con la sovietica Lada che produsse questo modello per decenni come Lada 2101 (chiamata Zhiguli), anche ben oltre il ritiro dello stesso da parte della Fiat. Ne sono già state prodotte 15.000.000. Le versioni successive di tale modello che presentano migliorie sono tuttora in produzione.

Altri esemplari della Fiat 124 uscirono anche da stabilimenti situati in Bulgaria e Turchia presso la Tofaş, la 124 Murat, e addirittura 20 anni dopo la sua prima presentazione, nel 1986, ne venne iniziata una produzione anche in India dove, la PREMIER (oggi Fiat India) al di sotto di una carrozzeria quasi identica a quella della nostra 124 di 20 anni prima, venne inserito un motore di derivazione Nissan Motor Co.

[modifica] Cronologia essenziale

[modifica] Berlina e Familiare

  • 1966 (primavera): presentazione della 124 berlina.
  • 1966 (autunno): presentazione della 124 Familiare
  • 1968: presentazione della 124 Special
  • 1970:
    • restyling estetico per tutta la gamma.
    • servofreno di serie anche su berlina standard e Familiare.
    • ponte posteriore della Special per tutte le versioni.
    • debutto della Special T (esternamente identica alla Special), con motore bialbero.
  • 1972:
    • restyling per berlina standard e Familiare.
    • modifiche a tutti i motori (più potenza ed efficienza)
    • cilindrata della Special T incrementata da 1,4 a 1,6 litri.
  • 1974: termine della produzione.

[modifica] Sport Coupé

  • 1966 (autunno): presentazione.
  • 1969: restyling (frontale, coda, interni) e nuovo motore di 1,6 litri (che affianca il 1400).
  • 1972: restyling (frontale, coda, interni), nuovi motori di 1,6 e 1,8 litri e cambio a 5 marce (di serie su 1.8, a richiesta su 1.6).

1975: termine produzione.

[modifica] Sport Spider

  • 1966 (autunno): presentazione.
  • 1969: lievi ritocchi estetici e nuovo motore 1600 (in alternativa al 1400). la versione da 1,6 litri ha il cambio a 5 marce di serie.
  • 1972: luci posteriori ampliate e nuovi motori di 1,6 e 1,8 litri (tutti abbinati al cambio a 5 marce).
  • 1973: presentazione della Abarth Rally.
  • 1975: uscita di listino delle versione "europee"
  • 1982: ritorno in Europa, con marchio Pinifarina e nome Spidereuropa.
  • 1983: lancio della Spidereuropa Volumex.
  • 1987: termine della produzione.

[modifica] Altri progetti

[modifica] Collegamenti esterni


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