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Fiat G.55 - Wikipedia

Fiat G.55

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Fiat G.55

Un G.55 nuovo di fabbrica in attesa di essere consegnato
Descrizione
Ruolo Caccia
Equipaggio 1
Primo volo 1942
Entrata in servizio giugno 1943
Costruttore Fiat
Progettista {{{progettista}}}
Esemplari costruiti
Dimensioni
Lunghezza 9,37 m
Apertura alare 11,85 m
Angolo di freccia alare {{{freccia_alare}}}
Altezza 3,77 m
Superficie alare
Carico alare {{{carico alare}}}
Superficie degli alettoni {{{superficie alettoni}}}
Freccia dello stabilizzatore {{{freccia stabilizzatore}}}
Area dello stabilizzatore {{{area stabilizzatore}}}
Freccia della deriva {{{freccia deriva}}}
Area della deriva {{{area deriva}}}
Carreggiata del carrello {{{carreggiata}}}
Passo del carrello {{{passo}}}
Peso
A vuoto kg
Normale
Massimo al decollo 3.720 kg
Capacità combustibile {{{capacità_carburante}}}
Capacità combustibile {{{capacità_combustibile}}}
Capacità di carico {{{capacità}}}
Propulsione
Motore Daimler-Benz DB 605 A a 12 cilindri a V raffreddato a liquido
Potenza 1.475 CV
Spinta {{{spinta}}}
Prestazioni
Velocità massima 620 km/h a 7.400 m
Velocità di stallo {{{stallo}}}
Fattore di carico {{{g load}}}
Velocità variometrica {{{climb_rate}}}
Tempo di salita {{{tempo di salita}}}
Corsa di decollo {{{decollo}}}
Ingombro di pista {{{atterraggio}}}
Autonomia 1.650 km
Raggio d'azione {{{raggioazione}}}
Tangenza 12.700 m
Vita operativa {{{vita operativa}}}
Armamento
Mitragliatrici 4 o 2 mitragliatrici BREDA - SAFAT da 12.7 mm
Cannoni 1 o 3 cannoni Mauser MG 151/20 da 20 mm
Bombe
Missili
Piloni {{{piloni}}}
Altro
Note
Lista di aerei militari

Il Fiat G.55 Centauro era un aereo da caccia italiano durante la seconda guerra mondiale. Era uno dei famosi caccia "serie 5", insieme al Macchi M.C.205 e al Reggiane Re.2005. Costituì l'evoluzione dei progetti portati avanti dall'ingegnere Giuseppe Gabrielli, che avevano portato nella seconda metà degli anni '30 alla realizzazione del G.50 Freccia.

Anche Gabrielli, come il collega dell'AerMacchi, ingegnere Mario Castoldi, aveva modificato un Freccia per potervi montare il motore tedesco Daimler-Benz DB 601 A1. L'esperimento tuttavia non si concretizzò in un nuovo caccia di serie, come avvenne per Castoldi. La Fiat poté però rispondere al bando di concorso della Regia Aeronautica per i cosiddetti caccia "serie 5" (dotati del motore Daimler-Benz DB 605 A da 1.475 CV) con una macchina completamente nuova, che solo marginalmente poteva ricordare il Freccia.

Il G.55 volò per la prima volta nel 1942 ma non furono poche le difficoltà e i ritardi, non ultimo quello dell'allestimento delle catene di montaggio. In base al confronto con i due concorrenti, l'M.C.205 e il Re.2005, pur validissimi, si valutò giustamente che il Centauro era il migliore dei tre, in quanto combinava in maniera ottimale velocità, potenza di fuoco, manovrabilità e robustezza. Non a caso fra gli ordinativi della Regia Aeronautica il numero dei G.55 era superiore a quello dei concorrenti. La Regia Aeronautica commise un grave errore di valutazione perché invece che puntare sulla produzione di uno dei tre caccia, stipulò contratti con tutti e tre i costruttori, disperdendo quindi le risorse necessarie e ritrovandosi con pochi esemplari di ognuno dei tre modelli. La Fiat inoltre ottenne la licenza per costruire il motore Daimler-Benz, denominato RA1050 Tifone.

Il precipitare degli eventi fece sì che fosse il caccia Macchi ad arrivare per primo ai reparti, visto il vantaggio di poter utilizzare le linee di montaggio dell'M.C.202. I primi G.55 di pre-serie (una trentina di macchine della cosiddetta serie 0) vennero consegnati ai reparti nell'aprile del 1943, ma ci volle del tempo prima che divenissero operativi. Le macchine della serie 0 erano armate con 4 mitragliatrici Breda-SAFAT da 12,7 mm, due superiori e due inferiori in fusoliera, e da un cannoncino Mauser da 20 mm sparante attraverso il mozzo dell'elica.

Nei G.55 della serie 1, la cui produzione sarà riavviata in novembre per conto della Repubblica Sociale Italiana, le due mitragliatrici inferiori in fusoliera erano sostituite da altrettanti cannoncini da 20 mm nelle ali.

Indice

[modifica] Impiego operativo

Il Fiat G.55 ebbe un impiego molto limitato prima dell'armistizio, operando con la 353a Squadriglia CT in missioni di difesa del cielo della capitale. L'armistizio vide i pochi Centauro efficienti venire catturati dai tedeschi o sabotati dal personale della Regia Aeronautica proprio per evitarne la cattura. Con la nascita della Repubblica Sociale Italiana e la costituzione di una nuova forza aerea, venne autorizzata la ripresa della produzione del G.55, che equipaggiò il 2° Gruppo Caccia e alcune squadriglie autonome (mentre il Macchi M.C.205 armava il 1° Gruppo) per tutto il 1944. I successi riportati dai cacciatori italiani sulle formazioni aeree Alleate testimoniano quanto il Centauro fosse competitivo. Il 2° Gruppo Caccia ottenne in definitiva il maggior numero di vittorie accertate fra i reparti dell'Aviazione nazionale repubblicana (A.N.R.) . Le perdite furono però alte e gli scontri con i P-47 e P-51, oltre ai bombardamenti, causarono crescenti vuoti. I devastanti bombardamenti sugli stabilimenti della Fiat il 25 aprile del 1944 ne interruppero la produzione, e i reparti che impiegavano il Centauro si dovettero ricostituire, una volta usurati i propri aerei, sui Messerschmitt Bf 109. Lo stesso bombardamento del 25 aprile dimostrò cosa significasse all'epoca la difesa aerea del Nord Italia. I bombardieri alleati arrivarono in più di 100 esemplari sugli stabilimenti Fiat e scaricarono oltre 200 tonnellate di bombe. Pochi Macchi e sette G.55 tentarono l'intercettazione. Tra bombardieri abbattuti e dispersi per varie cause, gli Alleati persero almeno sette B-24 ma la scorta abbatté 3 Fiat senza perdite; i caccia distrutti in azienda furono 15, oltre ad altri aerei vari. La produzione, che aveva totalizzato 164 aerei in 6 mesi, fu interrotta quasi definitivamente, con una leggera ripresa nonostante i tedeschi avessero proibito tale decisione e avessero sostanzialmente "imposto" agli italiani il riequipaggiamento con i Bf 109. Furono completati 37 aerei e altri 73 solo parzialmente nell'ultimo anno di guerra.

Venne sperimentata anche la variante G.56, con il solito super-motore Daimler-Benz DB 603. La possibilità di costruire centinaia di Centauro fu frenata dalla minaccia di questi bombardamenti a tappeto, indebolendo sostanzialmente la difesa aerea della zona "meridionale" della "festung Europa".

[modifica] Impiego post-bellico

Analogamente a quanto accadde per il Macchi M.C.205, anche il Centauro venne fornito in modesto numero (quello consentito dalle macchine ancora in discrete condizioni e dalla disponibilità dei motori) ad una delle neonate aviazioni arabe del Medio Oriente, quella egiziana, che lo impiegò come caccia-bombardiere contro Israele nel 1948. Furono consegnati un totale, secondo alcune fonti, di 19 esemplari. Il G.55A aveva 4 mitragliatrici Breda calibro 12,7 mm e due travetti portabombe da 100 kg; anche l'aviazione Siriana ne ebbe 16 nello stesso periodo di tempo. I cannoni Mauser non erano apparentemente disponibili e di conseguenza le prestazioni erano migliori ma l'armamento era troppo modesto. Lo stesso successe anche per i Macchi, che nel modello "ristrutturato" dai precedenti M.C.202 conservavano il stesso armamento originale, due mitragliatrici da 12,7 mm. Praticamente nulla è conosciuto sul loro impiego operativo.

Una trentina di esemplari furono esportati anche in Argentina

[modifica] Varianti e sviluppi successivi

Dal G.55 derivò nel 1944, su richiesta della Luftwaffe un prototipo equipaggiato col più potente Daimler-Benz DB 603, il G.56. Le vicende belliche ne impedirono lo sviluppo. Sul G.55 venne anche sperimentata, nonostante il diniego dell'ingegner Gabrielli, la possibilità di trasformarlo in caccia-silurante. Un esemplare venne modificato a questo scopo (G.55S), con lo sdoppiamento delle prese d'aria del radiatore e il montaggio del meccanismo di sgancio per un siluro da 450 mm, nonché con la modifica del ruotino di coda, che dovette essere sollevato. Anche questo progetto non ebbe seguito per le vicende belliche. Il G.55B era invece una versione da addestramento biposto.

Nel dopoguerra il progettista del Centauro accettò di modificarne la cellula per poter montare un motore Rolls-Royce Merlin. Nel 1950 nacque così il Fiat G.59, che servì come addestratore di primo e secondo periodo dell'Aeronautica Militare Italiana.

[modifica] L’unico esemplare esistente al mondo

Un Fiat G.55 con la livrea ANR esposto presso il Museo storico dell'Aeronautica Militare di Vigna di Valle
Un Fiat G.55 con la livrea ANR esposto presso il Museo storico dell'Aeronautica Militare di Vigna di Valle

L’unico Fiat G.55 esistente al mondo è conservato nel Museo storico dell'Aeronautica Militare di Vigna di Valle, sul lago di Bracciano (Roma).

Il velivolo è il risultato del programma di ricostruzione/restauro del relitto del velivolo “Fiat G.59A - MM. 53265” (velivolo derivato dalla cellula G 55 del quale ha mantenuta la pressoché totale architettura aerodinamica, salvo la parte anteriore della fusoliera, variata per installare il motore Rolls-Royce 500 in luogo del Daimler-Benz DB 605)

Il progetto di trasformazione del Fiat G.59A, già esposto nel Parco della Rimembranza di Novara, in Fiat G.55 - 1° Serie è stato avviato su iniziativa del Generale Giuseppe Pesce dello SMA nel 1978.

I lavori di restauro/ricostruzione furono ultimati nel 2002 con la consegna definitiva del velivolo al Museo Storico AMI avvenuta il 12 aprile alla presenza del Generale Riccardo Tonini e di altri esponenti del Museo, della Forza Armata e delle autorità delle Istituzioni locali.

La lunga e travagliata impresa ha visto la partecipazione di vari soggetti, che di seguito sono evidenziati nell’ordine temporale di intervento:

  • b) 10° RMV di Galatina di Lecce, fino al 1991 - Dove vennero effettuati molti interventi di riparazioni strutturali e di ricostruzione parziale del rivestimento delle fiancate della fusoliera oltre alla costruzione ex novo di alcuni sportelli e capottature motore.

Dopo il trasferimento del velivolo nello stabilimento torinese (le stesse officine dove i Fiat G.55 / G.59 furono costruiti) l’Alenia Aeronautica affidò al GAVS Torino l’incarico di seguire e coordinare le attività del team che in Azienda operava sul G 55. L’impegno Alenia Aeronautica si concretizzò nella costruzione di molte importanti parti; per esempio: le longherine e gli attacchi di supporto del motore Daimler-Benz DB 605 - la tralicciatura del castello motore - la formatura delle capottature motore - il parabrezza della cabina pilota - la carenatura posteriore al posto di pilotaggio - le tre pale ed il simulacro del mozzo dell’elica - il radiatore del lubrificante - l’ogiva motore e molti altri elementi utilizzati per l’allestimento della cabina pilota.

  • d) GAVS Torino (Gruppo Amici Velivoli Storici - Sezione Torino), dal 1994 fino al 2002.

Il GAVS Torino, con il trasferimento del velivolo nel proprio laboratorio sito presso lo stabilimento “Revelli Metallik” di Leinì (TO), subentrò direttamente nel programma continuando non solo l’attività di coordinamento ma assumendo a proprio carico i lavori di restauro/ricostruzione rimasti in sospeso o non ancora avviati, fino alla consegna del velivolo al Museo di Vigna di Valle. La fase di intervento diretto ha coinvolto i Soci GAVS Torino per oltre sette anni, sviluppando circa ottomila ore di lavoro, costruito circa cento attrezzature e gran parte degli oltre millecinquecento pezzi poi installati sul velivolo. L’intervento del GAVS Torino è stato effettuato a titolo completamente gratuito, nel più puro spirito del volontariato, settore Beni Culturali e Musei, al quale l’Associazione è iscritta. Circa il 60 % degli strumenti che equipaggiano la cabina pilota sono originali (alcuni donati da soci GAVS altri acquistati in Germania) mentre per quelli non trovati è stato scelto di costruire delle repliche, ad esempio il collimatore, in tutto e per tutto simili, nell’aspetto, agli originali. La livrea verde scuro e le insegne della Squadriglia Montefusco-Bonet dell’ANR sono state applicate secondo precise indicazioni emesse dall’Ufficio Storico dello Stato Maggiore Aeronautica, ciò per ricordare l’impiego che i G 55 hanno avuto nel corso dell’ultima parte della seconda guerra mondiale.

[modifica] Utilizzatori

bandiera Argentina
  • Fuerza Aérea Argentina
bandiera Egitto
  • Royal Egyptian Air Force
bandiera Germania
bandiera Italia
Repubblica Sociale Italiana

[modifica] Collegamenti esterni


Aeroplani FIAT
Serie Gabrielli:  G.2  ·  G.5  ·  G.8  ·  G.12  ·  G.18  ·  G.46  ·  G.49  ·  G.50  ·  G.55  ·  G.56  ·  G.59  ·  G.80  ·  G.82  ·  G-91  ·  G-91Y  ·  G.222

—————————————
Serie bombardieri Rosatelli:  B.R.  ·  B.R.1  ·  B.R.2  ·  B.R.3  ·  B.R.4  ·  B.R.20
Serie caccia Rosatelli:  C.R.1  ·  C.R.5  ·  C.R.10  ·  C.R.20  ·  C.R.25  ·  C.R.30  ·  C.R.32  ·  C.R.33  ·  C.R.40  ·  C.R.41  ·  C.R.42
—————————————
R.2  ·  R.22  ·  R.700  ·  A.120  ·  A.S.1  ·  B.R.G.  ·  F.C.20  ·  R.S.14  ·  M.F.4


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