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Taoismo - Wikipedia

Taoismo

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Il Taoismo (oppure Daoismo; in cinese Daojiao 道教, letteralmente "insegnamento del Tao") è una religione monistica, panteistica ed enoteistica originaria della Cina [1], istituzionalizzatasi come tale all'incirca nel II secolo avanti Cristo, scaturendo da un movimento di pensiero nato dalla combinazione dell'antica filosofia cinese con le opere spirituali di Laozi [2], una commistione già attiva tra il VII e il V secolo avanti Cristo. Il Taoismo affonda le sue radici nell'antica cultura cinese, proponendosi in differenti forme e caratterizzando l'arte, la vita e la spiritualità dell'Estremo Oriente. Se ne trovano influenze nel Buddhismo cinese, in particolare nel Chan, nella medicina tradizionale cinese [3], nella politica e nell'estetica. [4] È componente essenziale delle arti marziali ed è venuto a contatto anche con l'Occidente, attraverso temi come l'ambientalismo [5][6][7], l'ecologia [8][9][10] e lo sviluppo personale.

Monaco taoista.
Monaco taoista.


Indice

[modifica] Fondamenti

[modifica] Testi sacri

Menu rapido
Sacre Scritture
taoiste
Canone taoista
La Via e la Virtù
Il Vuoto Perfetto
Il libro di Zhuang
I Mutamenti
Portale Taoismo

Il testo sacro più importante per gli aspetti dottrinali della religione è senza dubbio il (1) Canone taoista (Daozang 道藏, letteralmente "Il tesoro del Dao"), compilato durante le dinastie Jin, Tang, Song, e la dinastia Ming. Include almeno millecinquecento testi di carattere religioso, ricchi di insegnamenti per la pratica della religione taoista e l'applicazione della sua etica. Seguendo l'esempio del Tripitaka buddhista, il Daozang è diviso in tre sezioni (dong 洞) [11]: i "Testi della Suprema Purezza" (Dongzen), ovvero Sacro" (Dongxuan), vale a dire scritture sulla liturgia e sul medio livello di iniziazione; e infine i "Testi dei Tre Signori" (Dongshen), una sezione che include insegnamenti sulle tecniche di esorcismo, sulla teologia taoista e sul minimo livello iniziatico. Il Canone contiene inoltre una gamma di scritture supplementari, aggiunte in epoche più recenti, che trattano di varie questioni: preghiere, invocazioni, meditazione, divinità e molto altro; tra questi testi si possono trovare il "Libro della Grande Pace" (Taipinjing), testi alchemici e scritture della tradizione dei Maestri Celesti, i Papi dell'ortodossia, oggi figure poco importanti sia per la Chiesa taoista taiwanese, ancor meno per l'organizzazione ecclesiastica della Cina continentale. [12] Il (2) Libro della Via e della Virtù (maggiormente conosciuto come Daodejing o Tao Te Ching) è il testo attribuito al padre fondatore del sistema religioso taoista, ovvero Laozi. Quest'opera poetica e dai termini criptici ed esoterici — riconosciuta come una delle più grandi opere spirituali dell'umanità — vanta un numero di interpretazioni, letture critiche e traduzioni non inferiore a quello delle riletture della Bibbia. Le diverse edizioni, spesso fortemente divergenti, illustrano la ricchezza e la saggezza della religiosità taoista. L'opera enuncia con chiarezza e semplicità il pensiero di Laozi, e permette di scoprire i principali fondamenti del Taoismo. Per i fedeli l'opera è spesso considerata una Sacra Scrittura rivelata a Laozi da un'ispirazione divina, sebbene non venga negata la possibilità dell'uomo di poter giungere a conoscenze occultistiche superiori con le sue stesse capacità. Un'altra opera di prominente rilevanza è il (3) Libro del Maestro Zhuang (Zhuangzi, dal nome dell'autore), scrittura diretta di uno dei più grandi pensatori della Cina. Sotto forma di favole, di viaggi metafisici o di dialoghi filosofici, propone una via da seguire. Fu il testo maggiormente utilizzato da artisti e letterati e tutt'oggi viene ampiamente studiato dai religiosi, anche buddhisti e confuciani. Il (4) Libro del Vuoto Perfetto (Liezi, anche in questo caso lo stesso nome di chi lo scrisse), è una collezione di aneddoti e di favole, la maggior parte ispirati alla dottrina di Zhuangzi; il testo è il terzo più importante della religione taoista. Complessivamente il Taoismo non dà particolare enfasi ai testi sacri. I fedeli generalmente non consultano il Canone taoista, ma usano testi e preghiere tramandati dai maestri, o spesso dai parenti. La confessione Quanzhen ha un approccio al Taoismo più improntato sullo studio delle scritture, e il (5) Libro dei Mutamenti è ritenuto particolarmente importante rispetto agli altri testi per le sue valenze cosmologiche e filosofiche. Molti movimenti cinesi recenti si basano su nuove scritture rivelate. A Taiwan è inoltre usanza cantare inni tratti dai testi buddhisti anche nei templi taoisti. Le Chiese taoiste, in particolare la Chiesa taoista cinese, nella loro opera di riforma del Taoismo enfatizzano maggiormente l'importanza delle Sacre Scritture, le quali possono rappresentare una base morale e dottrinale importante per i fedeli.

Sala interna di un tempio taoista.
Sala interna di un tempio taoista.

[modifica] Evoluzione

All'epoca in cui vissero gli iniziatori del Taoismo, esistevano altri uomini menzionati anche da Zhuangzi, che furono di fondamentale importanza per la formazione della religione del Tao. [13] Furono i personaggi dai poteri straordinari, che praticavano esercizi ginnici e respiratori che sono molto probabilmente all'origine delle pratiche daoyin. È il periodo di grande importanza dei "maghi" (fangshi), sacerdoti assimilati dall'antico sciamanesimo cinese (una sorta di sciamani taumaturghi), e degli "immortali" o "santi" (xian 仙人), figure leggendarie di adepti ed imperatori che raggiunsero l'immortalità, divenendo shen, spiriti divini e assumendo una natura mistica in unione a Dio. [12] Sono questi personaggi circondati da un alone di leggenda, di cui si conosce molto poco (la letteratura e la mitologia li generalizzeranno solo più tardi), che sono all'origine delle pratiche eremitiche ed esoteriche cinesi — sia taoiste che buddhiste — spesso ai margini di tutte le dottrine, e che hanno giocato un ruolo essenziale nella formazione delle tecniche di longevità. La dottrina filosofica e per alcuni rivelata di Laozi e di Zhuangzi si è progressivamente mescolata alle antiche idee cosmologiche legate al concetto di yin e yang e dei cinque elementi, per dare origine ad un complesso di idee taoiste che pose come base il pensiero di Laozi e l'ideale dello Huangdi, il leggendario Imperatore Giallo. [13] Questa corrente fu conosciuta sotto gli Han con il nome di Huanglao, termine nato dalla fusione dei nomi dei personaggi centrali: Huangdi e Laozi. [14][12] Lo Huanglao è un tratto culturale oggigiorno assimilato dal Taoismo, allora solamente in formazione. Il primo grande movimento religioso, conosciuto sotto il nome di Taoismo della Grande Pace (Taiping Dao, 太平道) fu fondato da Zhang Jue nel II secolo, prendendo come base il pensiero Huanglao. Ne seguì la corrente denominata Taoismo dei Cinque Sacchi di Riso (Wudoumi Dao, 五斗米道), fondata da Zhang Daoling tra il 120 e il 145, con il quale ebbero fondazione il lignaggio dei Maestri Celesti — guide spirituali del Taoismo sino alle repressioni dell'era moderna — e la prima vera e propria organizzazione religiosa, una Chiesa taoista con al vertice il patriarcato dei Celesti. [13] Tutto ciò prese forma nello stesso periodo della ribellione dei Turbanti Gialli, una setta scaturita dal Taoismo della Grande Pace e guidata dallo stesso fondatore Zhang Jue. Il maestro Daoling affermò di avere ricevuto l'incarico di fondare la nuova religione direttamente da una visione in cui gli sarebbe apparso Laozi. La religione riformata ed organizzata soppiantò ben presto il Taiping e si diffuse l'usanza di far pagare un tributo per l'iniziazione ai misteri: cinque sacchi di riso; da questa pratica la corrente religiosa di Daoling trasse la sua prima denominazione. Queste sette iniziatiche e fortemente esoteriche si occupavano in particolare della cura delle malattie e dell'esorcismo, volto a scacciare le creature demoniache. Lo stesso antenato Zhang Daoling, si dice possedesse poteri taumaturgici, grazie ai quali avrebbe dato forte credibilità al Taoismo provocandone la rapida diffusione in tutta la Cina. La religione dei Cinque Sacchi di Riso venne più tardi chiamata Taoismo dei Maestri Celesti (Tianshi Dao, 天师道, 天師道) proprio per la forte centralità che avevano assunto i patriarchi. Ciascun Maestro Celeste, sorta di papa, massima autorità della religione taoista, fu — ma non sempre — discendente della famiglia Zhang, dunque dallo stesso Zhang Daoling. [13] Oggi, l'attuale Maestro e la sua sede si trovano a Taiwan — sebbene il titolo sia solo una formalità, in quanto il Maestro Celeste non possiede più grande rilevanza religiosa, se non qualche contatto con la Chiesa taiwanese. [2] La Chiesa taoista raggiunse — nel periodo tra il III e il IV secolo — un'importanza tale da costituire un proprio Stato teocratico in quella che è oggi la provincia del Sichuan. Lo Stato nello Stato, combinato alle turbolenze provocate dalle contemporanee invasioni barbariche, fu uno dei motivi che portarono al declino del dominio degli Han. Intorno al V secolo la Chiesa taoista visse uno scisma, durante il quale si affermò un patriarcato celeste bipartito: un Maestro Celeste Settentrionale amministrava la tradizione taoista nel nord della Cina; mentre un Maestro Celeste Meridionale gestiva la religione nel sud. Parallelamente alla confessione del Taoismo Tianshi, si svilupparono, promosse dagli sciamani (i già citati fangshi), le pratiche alchemiche ricorrenti nella vita del clero taoista delle origini; inoltre, in questo periodo di particolare fervore religioso, nacquero altre tre confessioni taoiste: il Taoismo dello Studio del Mistero (Xuanxue, 玄學; spesso chiamato Neotaoismo); il Taoismo della Gemma Numinosa (Lingbao pai, 靈寶派); e il Taoismo della Suprema Purezza (Shangqing, 上清; Shangqing pai, 上清派). Queste nuove sette finirono con l'essere assimilate dal più potente Taoismo dei Maestri Celesti. Il clero era particolarmente dedito agli studi magici e alchimistici; nei laboratori dei taoisti l'obiettivo centrale divenne l'ottenimento dell'immortalità fisica, attraverso l'ingestione di sostanze minerali e vegetali — per creare nel corpo un elisir — , oppure vennero condotti studi per trovare tecniche che permettessero la trasmutazione del cinabro in oro. Queste pratiche, molto in voga sotto i Tang, furono raccolte con il nome di Jindan (ovvero "pillola d'oro" o "elisir d'oro") e costituirono le basi per la nascita delle prime forme di chimica. [2] Poco tempo dopo, sotto i Song, il nome iniziò a designare sì pratiche alchemiche, ma anche spirituali (come la ginnastica, la meditazione e la respirazione) e sessuali — sempre con caratteri mistici — , volte ad accentuare il benessere conferendo la salvezza. Sotto i Song, queste pratiche furono tuttavia completamente rimpiazzate da tecniche esclusivamente spirituali, con il nome di Neidan (che letteralmente significa "elisir interiore"). Si specializzarono soprattutto nell'individuazione e trattamento dei centri energetici (Dantian, letteralmente "circuito celeste"), nella libera circolazione dell'energia del Qi (vale a dire "energia vitale", "soffio vitale") e nelle tecniche meditative, tutt'oggi parte delle pratiche ascetiche del clero taoista. Nel nord della Cina il Taoismo sviluppò maggiormente certe forme di ricerca della perfezione personale, sulla base della tradizione alchemica Neidan, delle tradizioni Zhonglu (dal nome dei patriarchi immortali Zhong Liquan e Lu Dongbin) e Zhang Boduan, del Taoismo dei Maestri Celesti e di influenze buddhiste e confuciane.

Da questa situazione ebbe origine la corrente riformata del Taoismo della Completa Realizzazione (Quanzhen Dao, 全真派; che può essere inteso anche come "Taoismo della Completa Perfezione" o "Taoismo della Verità Integrale"), fondata da Wang Chongyang nell'XI secolo e basata in particolare sull'esoterismo, sull'utilizzo dei talismani e di scritture arcane importate probabilmente dai buddhisti tibetani. Nel Sud ebbe invece maggiore sviluppo una corrente che si richiamava ad una dottrina più tradizionale, detta per questo Taoismo ortodosso (Zhengyi Dao, 正一道; letteralmente "religione dell'Unità Ortodossa"), affermatasi nel XII secolo; quest'ultima religione conservava l'uso dell'alchimia, nel tentativo di sviluppare e controllare i principi dinamici yin e yang. [13] Con la scissione delle dottrine si ebbe anche uno scisma ecclesiastico e una crisi del lignaggio dei Maestri Celesti: la Chiesa si suddivise in una Chiesa taoista settentrionale, organizzazione del Taoismo della Completa Realizzazione; e una Chiesa taoista meridionale, la quale amministrava il Taoismo ortodosso, che assimilò la tradizionale carica dei Maestri Celesti. Queste correnti taoiste sono quelle che resistettero nel corso del tempo, giungendo quasi intatte sino ad oggi. Oggi non esiste più una distinzione ecclesiastica tra Quanzhen e Zhengyi, in quanto entrambe le confessioni sono amministrate da due Chiese principali, distinte geograficamente: la Chiesa taoista cinese e la Chiesa taoista taiwanese, con le quali il Maestro Celeste odierno non ha quasi nulla a che fare. Altre Chiese sono nate in Paesi esteri o hanno assunto una certa indipendenza nelle regioni amministrative speciali della Cina. [12]

Monaco sul Monte Wudang, Cina.
Monaco sul Monte Wudang, Cina.

[modifica] Ecclesiologia

Dopo la sua origine e affermazione religiosa, il Taoismo ha cominciato ad organizzarsi, con templi, riti e un clero. In particolare è emersa la tendenza al monachesimo [15], con l'istituzione di conventi sia maschili sia femminili, ad imitazione del Buddhismo. Il monachesimo è prerogativa del Taoismo della Completa Realizzazione. La vita nei monasteri è una vita pura, dedita soprattutto alle pratiche di coltivazione del Tao e all'armonia con la natura. I monasteri sono luoghi di pace e di ritiro, dove anche i laici si recano spesso per pregare. I monaci, in particolare quelli che vivono negli istituti conventuali del Monte Wudang, solitamente praticano le arti marziali e la meditazione. Nella corrente del Taoismo ortodosso il clero non è costituito da frati ma da sacerdoti, i quali possono sposarsi, vivono maggiormente tra la gente e non abitano nei templi, che per questo sono generalmente piccoli; i preti non conducono infatti vita conventuale e organizzano meno seminari. L'ordinazione di monaci e sacerdoti avviene generalmente attraverso un rituale, che, nella corrente Quanzhen termina con la consegna ad ogni novizio del lu, una sorta di registro in cui sono indicati i tratti essenziali della dottrina taoista. Oggi, nel processo di riforma e unificazione che sta compiendo la Chiesa taoista cinese, i sacerdoti vengono ordinati proprio dalla stessa Chiesa, attraverso seminari e corsi non dissimili da quelli organizzati dalle Chiese delle altre religioni organizzate. I monaci mantengono generalmente una certa indipendenza dalla Chiesa centrale, essendo ordinati e istruiti dai conventi in cui scelgono di condurre la loro vita. Il clero taoista — dato il forte interesse dimostrato nei confronti della religione nella Cina contemporanea — sta riscontrando una notevole rifioritura, dovuta in particolare alla giovane età della maggior parte dei monaci e dei preti, sia uomini che donne. Per quanto riguarda l'abbigliamento sacro, esso è generalmente costituito da una tunica azzurra, blu, nera o bianca per le attività informali. I colori elencati rappresentano la purezza e la tranquillità e sta in questo la loro importanza. Per i rituali e le celebrazioni più rilevanti, vengono utilizzate invece delle tuniche dai colori caldi; il giallo, il rosso, il rosa, il verde e il blu sono i più comuni. Mentre le tuniche informali non presentano decorazioni, ad eccezione spesso di un Taijitu sulla schiena; le tuniche ritualistiche sono sgargianti di elementi ornamentali: rappresentazioni di Taijitu, draghi, fenici e amuleti sono solo poche delle decorazioni utilizzate.

[modifica] Dottrina

Per approfondire, vedi le voci Cosmologia taoista, Tre gioielli del Tao e Wu wei.

Il Taoismo è spesso descritto in correlazione al Confucianesimo. [16] Entrambe le correnti rappresentano il grande patrimonio culturale cinese, che è molto più importante di ciò che le differenzia, sono dunque più complementari che antagoniste. I letterati cinesi le hanno spesso descritte come due mezzi differenti per giungere al medesimo obiettivo: la salvezza e l'armonia. Ciascuno è efficace nel suo dominio, e si può essere, come definito da molti maestri, confuciani di giorno e taoisti di notte. La dottrina del Taoismo è strettamente legata alla cosmologia, in quanto si fonda sul rispetto della Divinità e quindi della natura, in quanto questa è la Divinità manifestata. Il sistema etico taoista si fonda perciò su una serie di valori strettamente correlati all'approcciarsi naturale dell'uomo al mondo. Il modo migliore per condurre l'anima alla salvezza, che corrisponde alla realizzazione — vale a dire l'unione mistica con la Divinità — , è seguire i tre principi etici fondamentali della religione taoista, chiamati generalmente i tre gioielli del Tao. [17] Questi sono compassione, semplicità e pazienza, spesso interpretati anche come amore, moderazione e umiltà; si tratta dei dettami base su cui il fedele taoista deve condurre la propria vita. Parallelamente, importante è anche il concetto della legge dell'agire senza agire (wu wei 無為, 无为), un aspetto dottrinale che enfatizza la necessità di lasciar fluire la natura delle cose e la propria natura, affinché questa si plasmi come meglio sia possibile, trovando la sua armonia in relazione all'universo. [18][19][20]

Illustrazione della simbologia taoista della nascita dell'universo. Vi si distinguono il Taijitu centrale e i cinque esseri sacri Siling.
Illustrazione della simbologia taoista della nascita dell'universo. Vi si distinguono il Taijitu centrale e i cinque esseri sacri Siling.
« Senza nome è il principio universale, quando ha nome è la Grande Madre di tutti gli esseri. »
(Tao Te Ching)

Nella religione taoista tutto ha origine dal Tao, il Dio impersonale, essendo questo il Principio, madre di tutti gli esseri. [16][21] Il Tao ha provocato la creazione dell'universo, dando origine ai due principi cosmici yin e yang, la natura dualistica di tutte le manifestazioni del Tao stesso. [22][23][24] La dualità, l'opposizione e combinazione di questi due principi base è riscontrabile in ogni elemento della natura: maschio e femmina, luce e oscurità, attività e passività, movimento e staticità. Il dualismo è però pura illusione, dato che la complementarità dei principi cosmici fa sì che ogni cosa e il suo opposto si equivalgano e siano in fin dei conti identificabili l'una con l'altro, che siano la medesima cosa; il dualismo, dunque, — nella concezione taoista del mondo — in realtà non esiste, è solamente una codifica che l'uomo tende a porsi basandosi sull'esperienza che conduce attraverso l'utilizzo dei sensi. [16] Il mutare delle cose è un continuo compenetrarsi e vicendevole rigenerarsi di questo dualismo illusorio; il simbolo del Taijitu illustra queste situazione con i semi di ciascun opposto piantati nell'altro, suggerendo di osservare le apparenti opposizioni da un livello superiore, e non costituisce banalmente una vuota esortazione alla pacifica convivenza (come invece nell'uso delle derivazioni confuciane o nella New Age): il rapporto tra yin e yang non è il compromesso ma l'oltre. [25][26] Nessun principio può uscire dai propri domini e surclassare il suo opposto. Infatti, niente potrebbe esistere se non esistesse la sua controparte complementare, essi rispettano, insieme, l'equilibrio degli aspetti duplici del tutto. Le loro rappresentazioni, infine, sono solo frutto delle percezioni umane; è la percezione che fa apparire le cose come una diversa dall'altra (vedi il concetto del Taiji): tutte le cose sono un'unica realtà, ogni cosa è parte dell'energia universale e l'energia universale è Dio. [21] Il Tao è dunque l'essenza che fluisce attraverso tutte le cose, tutta l'esistenza, poiché la materia stessa — ovvero ogni cosa presente nell'universo — è costituita da esso. [24] Quindi la realtà è in verità il Tao, una sua emanazione, la manifestazione attiva e multiforme della Divinità. Gli stessi dèi e spiriti che popolano l'universo sono manifestazioni del principio cosmico, poiché il Tao pervade ogni mondo, spirituale e fisico, dando frutto a quella che è la natura, il ciclo cosmico, il fluire delle cose. [25][26] Ognuno può contemplare la natura e riflettere sull'universo per raggiungere l'Illuminazione, che nel Taoismo, non è altro che l'unione con il principio divino, il Tao. Questo è l'obiettivo di ogni fedele alla religione taoista: diventare un tutt'uno con la legge eterna. [16] I fedeli per fare ciò devono armonizzare il Tao dentro di sé, mettendo in comunicazione il proprio spirito con lo spirito dell'universo, attraverso l'esercizio fisico, la preghiera, la meditazione, le opere di carità e il rispetto delle norme della dottrina taoista. La natura dell'uomo è di per sé buona, quanto lo è tutta la natura dell'universo, dato che l'uomo ne fa parte. Le azioni umane sono quindi volte innanzitutto alla ricerca di un equilibrio. Per non creare disarmonia e dolore l'uomo deve però pensare prima di agire, e seguire la regola dell'agire senza agire (wu wei), lasciando che la natura porti sempre a compimento i suoi cicli. [19] La natura è appunto ciclica, composta da processi circolari eterni e inarrestabili. [27] Essa è la fonte della vita, di tutte le cose: per questo l'uomo deve rispettarla, imparando innanzitutto a rispettare la sua stessa interiorità — la natura della sua persona — accettandola e non lasciando che essa venga sminuita e repressa. [18]

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Morale
taoista
Tre gioielli del Tao
CompassioneAmore
Semplicità • Moderazione
PazienzaUmiltà
Non agire
Lasciar fare
Portale Taoismo

Per rispettare la propria natura, ognuno dovrebbe trovare la prospettiva corretta per pensare, ma al contempo continuare a cercare una fonte più profonda per guidare al meglio la sua interazione con l'universo. Le sensazioni generate dall'influenza dei valori artificiali della società, ostacolano la capacità di capire il senso della Via (in un concetto simile a quello del karma [27][28]). La maggior parte dei taoisti sostiene che la vita personale debba basarsi sulle capacità e possibilità di ognuno, piuttosto che sul desiderio di una vita forzata sul modello imposto dalla società. I desideri sono la fonte delle aspettative e aspettative irrealizzabili provocano sofferenza. Realizzando che tutte le cose — anche l'uomo stesso — sono originate da Dio, si riesce ad osservarle per quello che sono, e ci si osserva come una parte del ciclo degli eventi. Questa consapevolezza porta l'uomo ad apprezzare la vita in ogni suo evento, e a vedere il suo posto all'interno del mondo come un momento miracoloso in cui semplicemente è parte di Dio, del Tutto. Il Taoismo concepisce inoltre l'esistenza come frutto di un continuo ciclo fra tre elementi: l'individualità; la società e i suoi valori artificiali e i principi della natura. L'individuo deve capire i principi della natura e saperli integrare ai valori della società in cui vive per poter condurre un'esistenza armoniosa. Per il Taoismo, ciò che è bene e ciò che è male varia, nel tempo e nelle differenti società; a differenza dei principi della natura, i valori della società sono artificiali. [20]

[modifica] La salvezza

« L'uomo non è il centro della vita, la misura delle cose, ma è totalmente e soltanto parte della natura. »

Bisogna partire dall'affermazione sopracitata per comprendere al meglio il concetto della salvezza nella religione taoista. Premesso che il Taoismo non riconosce nessun peccato originale da cui si deve essere salvati, si può comprendere che la salvezza taoista consiste nel raggiungimento della piena felicità, della realizzazione, della sensibilità e della ricchezza spirituale, basi che permettono in seguito di giungere all'obiettivo più alto, ovvero l'Illuminazione, l'unione con la Divinità. [18][19][20][29][30] Gli obiettivi che il Taoismo si pone sono essenzialmente: (1) Ritrovare se stessi. Il Taoismo si occupa di costruire l'individuo, o meglio intende indicargli la via per ritrovare il proprio io in tutto e in tutti. Ciò che veramente conta è educarsi a raggiungere l'unione con il Tao, da cui si riceve la virtù (de), intesa secondo il suo significato originale, che è forza (come nel latino); la forza mistica di Dio che produce la massima semplicità (pu); la forza che permette all'uomo di fare tutto "senza agire" (wu wei), come la natura. [19] (2) Conoscere se stessi. La conoscenza perfetta è di ordine mistico, la si raggiunge entrando in comunione con l'assoluto e annullando la distinzione che c'è tra l'io e il mondo. Affinché questo avvenga l'uomo deve prendere coscienza, innanzitutto, di non essere superiore agli altri esseri viventi, la centralità di tutto l'universo, l'essere prescelto che gode del diritto divino; ma deve comprendere di essere parte della natura, del ciclo delle cose, del Tao, quindi della stessa Divinità che si manifesta nell'interiorità umana e nell'universo che la circonda. [27] Dunque, per prima cosa, l'uomo può raggiungere la completezza soltanto divenendo come il Tao — identificandosi con esso — , trovando quindi la giusta armonia in relazione all'universo e inserendosi nella natura di cui fa parte. Per attivare questo processo di avvicinamento personale al Dio, si possono praticare meditazione, vegetarianesimo e attenersi alle regole della legge dell'agire senza agire, superando cioè ciò che è particolare, mutevole e transitorio e diventando una cosa sola con il Tao, che è universale, stabile, eterno. [16] (3) Governare se stessi diventando un tutt'uno con il Tao, sia con il corpo sia con lo spirito. [2] Il Tao è, nella sua essenza, la totalità dei processi naturali ai quali l'uomo deve conformarsi. A questo punto non è più soltanto un principio che regola l'ordine cosmico, ma diventa una nozione metafisica e religiosa, è una realtà superiore, assoluta, che trascende i modi sensibili e insensibili dell'essere. [24] Il Tao è increato e in sé completo. È inesauribile, è l'origine di tutte le cose, dà la vita a tutto senza agire. È l'ordine, la legge invariabile della natura: controlla tutto senza mantenere una forma, governa senza imporsi, è presente in ogni cosa, ma non possiede nulla. È la stessa struttura delle cose in cui agisce senza esserne cosciente. È come l'acqua del fiume della vita che cambia continuamente forma, rimanendo sempre se stessa, senza mai mantenere alcuna delle diverse forme che assume in ogni istante. È una realtà ineffabile che non può essere nominata e rappresentata, in quanto la parola Tao non è il suo vero nome — indicibile, incomprensibile e inconoscibile — , bensì solo un appellativo pratico. Il Dio di cui si può parlare non è l'eterno Dio, come afferma il primo verso del Libro della Via e della Virtù.

« Conoscere gli altri è saggezza; ma conoscere se stessi è saggezza superiore. Imporre la propria volontà agli altri, è forza; ma imporla a se stessi, è forza superiore. Essere sufficienti per se stessi è la vera ricchezza; governare se stessi è il vero carattere. »
(Laozi)

[modifica] La verità

La verità sta nella totalità che si può conoscere solo intuitivamente, indipendentemente dall'uso dei sensi. La conoscenza perfetta è di ordine mistico, la si raggiunge entrando in comunione con l'assoluto, Dio, e annullando la distinzione che c'è fra io e mondo. [2][20][24][27][30] Bisogna andare oltre l'apparenza delle cose per comprenderne il vero significato: le cose veramente importanti sono quelle che sembrano senza scopo. La cosa più importante in una ruota è il foro centrale che le permette di attaccarsi al perno e quindi di girare; la cosa più importante in una tazza non è il materiale di cui è fatta, ma il vuoto che si crea nel suo interno e che le permette di contenere l'acqua; la cosa più importante in una finestra o in una porta è l'apertura ritagliata nel muro. L'uomo crede di essere saggio perché elabora idee creando delle sue verità, ma, nello stesso tempo in cui stabilisce delle norme di moralità, crea il male. In realtà, nessuno è più saggio di un bambino in cui l'armonia naturale è perfetta. Il vuoto auspicato dal Taoismo è un vaso pronto per accogliere, un'indefinitezza multiforme e creativa, un fluido sorgente di vita, caos e brodo primordiale. Non si tratta — come in altre religioni — di un allontanamento dalla realtà, di un distacco, in quanto il saggio taoista è prima di tutto concreto ed esperienziale (al punto che l'ascesi estatica è trattata con divertita sufficienza in vari testi). [16][20] Proprio per poter meglio agire nel mondo bisogna non essere subordinati agli oggetti ed alle convenzioni: il vuoto come "non azione" (wu wei) è astensione dal contenuto non necessario, non proprio. Una delle esortazioni ricorrenti è a non forzare (e parallelamente si ha anche il riconoscimento della guerra come non risolutiva). In quest'ottica vengono rigettate contemporaneamente sia le speculazioni metafisiche sia il materialismo. Assai importante è anche la parallela rivalutazione della figura femminile, rispetto alla sua scarsa considerazione nella cultura cinese antica. Una leggenda narra anche che Laozi avesse appreso la sua arte da una donna, precisamente una sacerdotessa dell'antico sciamanesimo cinese.

Il Taijitu, Yin e Yang; rappresentazione essenziale della Divinità.
Il Taijitu, Yin e Yang; rappresentazione essenziale della Divinità.
« C'è il vuoto nelle porte e nelle finestre che danno sulla strada, nei recipienti, nelle case. È la parte Yin, il fondo oscuro delle vallate, il sesso femminile che solo combinato a quello maschile origina, moltiplica gli esseri. »
(Tao Te Ching)

In questo vuoto — che non è il vuoto teorico dei fisici — si trovano tutte le possibilità di esistenza. [24] Il vuoto è fecondo: è solo grazie al bianco del foglio che l'inchiostro può ricreare con grazia e sincerità le montagne, le coste, gli alberi. [27] Questa fecondità del vuoto è alla base del Libro della Via e della Virtù e di tutto il pensiero taoista. [18][19] La vacuità di un cuore libero da tutte le preoccupazioni mondane, è l'aspirazione fondamentale delle comunità taoiste. Ci si può ritirare dal mondo per comprenderlo meglio, ma non è né necessario, né sufficiente. Per realizzare questa liberazione, per trovare il vuoto, uno dei mezzi importanti è l'utilizzo dei paradossi. Sono numerosi nel Daodejing: è senza uscire da noi stessi che veniamo a conoscenza del mondo, è non sapendo ciò che sappiamo, è quando agiamo meno che facciamo l'azione più efficace. L'obiettivo dei paradossi è far comprendere all'uomo la Via, tracciando dei fili logici.

[modifica] Escatologia

Un argomento che ricorre spesso negli scritti taoisti è il problema della vita, e — per necessaria conseguenza — il problema della morte. L'esistenza universale non è altro che un perpetuo avvicendarsi di trasformazioni e di fenomeni: e il fatto più evidente di questa vicenda, è il continuo, eterno alternarsi di esistenza e cessazione di questa. Secondo le idee occidentali, la morte è l'antitesi della vita: sono due termini diametralmente opposti, senza alcuna attinenza, assolutamente antitetici. Il Taoismo al contrario considera la vita e la morte in stretta relazione tra loro, come due stadi necessari della vita universale sulla terra, e della vita individuale degli esseri. [16][27] Le espressioni che in Occidente si usano più comunemente come eufemismi della parola "morte", sono — tra le tante: il sonno eterno, la partenza che non ha ritorno, la scomparsa. Il Taoismo usa invece, per designare la morte, espressioni che significano precisamente il contrario; tali sono: il ritorno, intendendo la rinascita ad una nuova esistenza; il grande risveglio, alludendo al fatto che, dopo la morte, l'uomo giunge alla sua completezza ricongiungendosi con la Divinità. [2][24] La morte è dunque vista come un processo, naturale e benefico. [27] Il Taoismo ha ben chiara inoltre la differenza fisica che si ha tra vita e morte, sia Laozi che Zhuangzi spiegarono questo concetto, il primo più sinteticamente, il secondo in modo più concreto. Tutte le cose che esistono sono costituite da tante sottoparti; il loro mantenersi congregate è la vita, il loro disgregarsi è la morte. Il vivere della natura e il vivere degli individui consiste in questo interminabile alternarsi di fatti opposti in apparenza: così fu, sin dall'origine dell'universo. [31] Il paragone tra la vita e la morte e il sorgere e tramontare del sole, si ripete più volte in Zhuangzi. Il medesimo concetto viene, in forma diversa, esposto da Liezi.

Giovane sacerdotessa taoista mentre accende delle candele.
Giovane sacerdotessa taoista mentre accende delle candele.
« La vita umana nasce da una certa condensazione di Etere primordiale: fin che tale condensazione persiste viviamo; quando essa si discioglie e disperde, la morte ci coglie. »
(Laozi)
« Un fascio di ramoscelli esiste come tale finché è legato e stretto; quando viene sciolto i ramoscelli si disperdono ed esso non è più un tutt'uno. Così è dell'uomo: esso è uomo finché tutte le sue parti costituiscono un tutt'uno: cessata tale unione, cessa l'individualità umana. È da avvertire però che il fascio, se incendiato, può trasmettere il fuoco a un altro fascio, innanzi che il primo sia del tutto disfatto e consumato, e così di seguito il fuoco e la luce vengono trasmessi da fascio a fascio: i fastelli a mano a mano vengono composti e disfatti, come le persone vivono e muoiono, compaiono e scompaiono; ma il fuoco e la luce, o l'esistenza e la vita, continuano perenni nel mondo. »
(Zhuangzi)
« Mentre Liezi, insieme con un suo discepolo, stava passeggiando, vide in terra un vecchio cranio. Raccogliendolo lo mostrò al compagno, e gli disse: "Soltanto io e costui sappiamo che non vi è sulla Terra né vita né morte; ma un eterno avvicendarsi di forme, prodotto dal continuo trasformarsi della materia. Le piante, gli animali e tutti gli esseri derivano l'un dall'altro, in virtù di cause esterne, le quali li portano a cambiare natura. Anche il genere umano è nato in questo modo; e dopo la durata della sua esistenza sulla Terra, anch'esso rientrerà nel meccanismo universale del cosmo. Tutti gli esseri emergono da questo meccanismo, e vi rientrano in un ciclo perpetuo. Lo spazio infinito è colmo di semenze e di germi, ognuno dei quali evolve diversamente". »
(Liezi)

Con certe enfasi che anticipano le concezioni evoluzionistiche, dato che esprime un discorso che implica la perenne attività della Divinità in quello che definisce "cambiamento di natura", Liezi dimostra inoltre come tutti gli esseri — viventi e non — siano uguali di fronte alla morte, o meglio al mutamento, che come precedentemente spiegato non è il termine dell'esistenza, la deriva verso l'oblio, ma l'unificazione con il Dio, che l'anima subisce giungendo all'Illuminazione, la realizzazione — il completamento — di se. [27] In vita esistono differenze tra felici e infelici, ricchi e poveri, grandi e piccoli. Nella morte invece c'è totale uniformità, ogni cosa ha la medesima sorte, il ricongiungimento con il Dio e la sua legge cosmica, ciò che gli esseri furono prima del mutamento non è più influente; ogni differenza è completamente azzerata nella concezione di quella che è l'Unità. [30][32]

Suora taoista si esibisce in un'arte marziale, Monte Wudang, Cina.
Suora taoista si esibisce in un'arte marziale, Monte Wudang, Cina.

[modifica] L'immortalità

Per approfondire, vedi la voce Immortalità taoista.
« Alla fine dell'esistenza, con la morte, l'uomo giunge al riposo, ritorna alla perfezione integrale, l'unione con Dio, il cosmo. »

Secondo i principi della teoria medica cinese, il Qi o corpo energetico, è considerato yin, mentre il corpo fisico è considerato yang. L'aspetto yin del corpo è relazionato al pensiero, all'anima, allo spirito, mentre l'aspetto yang è utilizzato per esprimere le decisioni o le pulsioni della parte yin. Quando la vita di un individuo perde l'equilibrio instaurato tra queste due forze, sopraggiungono la malattia, la morte e la decomposizione. Il Qi, l'energia, è la fonte non visibile della vita: le azioni e l'esistenza stessa del corpo fisico sono le sue manifestazioni. Quando lo yin è forte, anche le manifestazioni dello yang possono essere forti. Quando lo yin è debole o troppo forte, il rapporto yin e yang si sbilancia facendo perdere armonia alla vita stessa. Per questa ragione lo scopo primario della medicina cinese è quello di mantenere un corretto bilanciamento dello yin e dello yang. Il segreto dell'immortalità è dunque l'identificazione con il Tao, data dal mantenimento di quei principi che governano il corpo e la psiche dell'individuo, attraverso le pratiche taoiste. [33] Il raggiungimento dell'immortalità è al contempo un cammino mistico, fatto di devozione e rispetto nei confronti del Tao. [2][31] Secondo le testimonianze dei monaci taoisti antichi e moderni, unirsi misticamente al Tao è una esperienza spirituale di illuminazione. L'unione con esso porta alla comunicazione con il de (la "forza", la "potenza", come già descritto), il potere universale che dà l'immortalità alla persona, corpo e anima. Per i cinesi gli uomini non hanno una, ma due anime: una più spirituale, che può, dopo la morte, diventare uno shen ("spirito", entità benefica); l'altra più materiale, che potrebbe tramutarsi in gui ("demone", entità capace di fare del male) e rimanere sulla Terra. L'anima terrestre proviene dal seme umano e l'anima aerea si forma al momento della nascita attraverso la prima aria che si respira. Quando l'uomo muore l'anima terrestre rimane sulla Terra e l'altra va in cielo. Se la persona è identificata con la Divinità essa il suo corpo astrale si integrerà per sempre con l'armonia universale del cosmo, come gli dèì sarà immortale giusto e felice. Nella mitologia cinese si narra di un paradiso collocato nelle isole felici, in mezzo alle quali è costruita una magnifica dimora, detta il palazzo dell'immortalità, che galleggia sulla superficie dell'oceano, con le tre divinità che attraversano il mare: il dio della lunga vita, il dio della felicità, il dio che distribuisce i premi.

« Niente ha presa sul corpo quando lo spirito non è turbato. Niente può nuocere al saggio, avvolto nell'integrità della sua natura, protetto dalla libertà del suo spirito. »
(Lao Tze)

Il Taoismo riconosce poi una gamma di pratiche particolari e opzionali — in cui si possono includere anche le arti marziali — , volte ad accrescere la spiritualità umana, in modo che l'uomo possa giungere felicemente all'armonia e all'unione con il divino, giungendo dunque all'agognata sintesi spirituale che porta all'immortalità dell'anima. Tra queste pratiche si possono trovare il vegetarianesimo, simbolizzante soprattutto il rispetto della natura; la mistica sessuale, ovvero il vedere l'atto sessuale come un momento di congiunzione cosmica, un momento in cui viene messa in atto la più alta legge del Tao, l'unione di yin e yang, corrispondenti ai due sessi; la meditazione, esercizio volto alla liberazione della mente dai limiti del finito; il Qigong, pratica volta ad allineare il Qi umano con il Qi dell'universo; e infine il Tai Chi, una combinazione di movimenti e di respirazione dinamica che punta alla meditazione. Il ritorno e la congiunzione con la Divinità si effettua attraverso il soffio che guida il movimento, quest'ultimo è un'interazione che conduce alla percezione dell'identicità tra il proprio corpo fisico e tutto ciò che gli sta attorno; il pensiero guida ma non interviene, c'è ma non c'è, è l'anima a rimanere attiva e a compiere l'estasi. Queste tecniche sono volte a rendere ciascuno un uomo realizzato, in armonia con la natura, il Tao; servono a percepirlo e ad intravederne l'arcano.

La musica è un elemento fondamentale della vita monastica.
La musica è un elemento fondamentale della vita monastica.

[modifica] Simbologia

Ci sono parecchi simboli ed immagini collegati al Taoismo. Il simbolo principale è il Taijitu (太極圖) spesso accompagnato dal otto trigrammi (bagua 八卦). Le controparti yin e yang sono rispettivamente di colore nero (o blu) la parte yin e di colore bianco (o rosso) la parte yang. Il simbolo si può trovare su bandiere e loghi delle associazioni taoiste, nei templi e sugli abiti dei chierici. Direttamente derivato dal Taijitu per così dire ortodosso è il Tomoe, diffusosi in particolare nello Shintoismo giapponese. Nei templi taoisti si possono trovare bandierine quadrate o triangolari: esse non hanno solo funzione decorativa ma anche mistica, sono infatti dei talismani e presentano solitamente iscrizioni come preghiere e diagrammi sacri. I templi della Cina e di Taiwan sono contraddistinti da simboli tradizionali, vi si trovano spesso statue o decorazioni di draghi cinesi, fenici, tartarughe, tigri e cani della felicità. Spesso solo il drago e la fenice — o in alternativa a quest'ultima la tigre — hanno un preciso significato, simboleggiano infatti le due controparti yin e yang, in cui la fenice è yang e il drago è yin. Il gruppo drago blu, drago giallo, fenice rossa, tartaruga nera e tigre bianca è costituito dai Siling — i cinque esseri cosmologici — rappresentanti i cinque elementi. Un altro simbolo comune è la perla fiammeggiante, che accompagna i draghi o le divinità.

[modifica] Etica naturale

Il significato letterale del termine Tao è "Via" o "Sentiero". La Divinità può essere intesa in questo senso anche come un modello da seguire, una strada da percorrere, e — dato che il Taoismo è una spiritualità panteistica — la strada da percorrere equivale alla strada della natura e della naturalezza, dato che la natura stessa è Dio manifesto. [32][34] La ricerca del Tao è la ricerca dell'essenziale, e in questo può essere vista come un analogo più elaborato del cinismo greco. Tale fortissimo richiamo all'essenzialità, al cosiddetto tronco grezzo, agli antichi, richiede la difficile operazione di spogliarsi del superfluo e dei preconcetti. Lo scopo è lasciar fluire l'originale liberando la spontaneità, che non deve però essere scambiata con lassismo: l'autodisciplina è un elemento comunque importante, pur con l'insistenza acciocché si mantenga creativa e non diventi automutilazione. La disciplina richiesta al taoista non è quella occidentale portatrice talvolta di rigidità e limitazioni, ma incarna anzi la determinazione ad astenersi da questi. Il richiamo all'essenziale ed all'antico potrebbe essere scambiato per desiderio di regressione al primitivo, ma deve semmai essere inteso come esortazione ad una vita anche moderna che recuperi l'interazione diretta con la ragione concreta, eliminando le intermediazioni fuorvianti; un recupero del primitivo in quanto inalienabile. La ricerca della saggezza, in Cina, si fonda principalmente sull'armonia. Quest'ultima, per i taoisti, si raggiunge placando il proprio cuore — e il proprio spirito, il cuore nel pensiero cinese simboleggia spesso questa entità — attraverso la Via (il Tao, la Divinità), ossia seguendo la strada della natura. Dottrina fondamentale del Taoismo è l'affermazione secondo cui il Tao non si può descrivere a parole; non si può quindi parlare del Tao ma solo parlare attorno ad esso. Questo va letto come un'indicazione non della complessità del Tao stesso, quanto dell'inadeguatezza del linguaggio umano, che riproduce — nelle sue stesse strutture fondamentali — proprio quegli errori basilari di percezione della realtà che il Taoismo si propone di superare. Ritornando all'autenticità primordiale e naturale, imitando la feconda passività della natura che origina spontaneamente i diecimila esseri, l'uomo può liberarsi dalle catene e il suo spirito può cavalcare le nuvole. [31][32] Suscitante una sorta di pacifico naturalismo, il Taoismo è un ideale di spontaneità, di libertà individuale, di rifiuto dei rigori della vita sociale e di comunicazione estatica con le forze cosmiche. Queste caratteristiche mistiche del Taoismo hanno influenzato poeti, letterati, pittori e affascinano oggi molti occidentali. Per liberarsi dalle costrizioni sociali, i taoisti svolgono pellegrinaggi sulle montagne o in campagna. Già nel pensiero di Confucio, si trova questo intento di migliorare la vita sociale riavvicinando l'uomo alla natura. [34][35]

Composizione votiva dedicata al dio della terra.
Composizione votiva dedicata al dio della terra.

Un'idea ricorrente nel Libro della Via e della Virtù è quella del lasciar fare. Se si lascia che la natura faccia il suo corso e i suoi diecimila esseri seguano la propria strada, essi cresceranno e si moltiplicheranno. [27] Se non si cerca di governare gli uomini, loro si organizzeranno nel modo migliore possibile. Quest'idea che può apparire come liberalitaria deve essere contestualizzata. Essa si fonda su un'antica credenza sciamanica, secondo cui se si lascia fare la natura, essa soddisferà l'uomo. La concezione della storia è già postmoderna, nel senso che sono riconosciuti i limiti di una visione lineare e progressista delle vicende umane e si sottolinea amaramente il ripetersi degli stessi vecchi errori nei nuovi contesti — portatrice quindi di una sorta di ciclicità statica. [27] A questa è contrapposto l'ideale politico di una società conforme al Tao (che oggi diremmo libertaria, per quanto l'implicazione opposta sia tutt'altro che scontata), a sua volta stabile ed immutabile perché fluida e disgregatrice dei conflitti. Le due situazioni non devono essere confuse. [18][19][20]

Raffigurazione parietale del tempio della Dea dei Cieli, Taiwan.
Raffigurazione parietale del tempio della Dea dei Cieli, Taiwan.
« Il ristagno e la pace sono segni opposti per loro natura. »

[modifica] Liturgia

Il culto collettivo, guidato dai preti, si fonda essenzialmente su inni di glorificazione rivolti al Tao o più in specifico alle varie divinità. Riti sacrificali sono fortemente esclusi. La liturgia e la teologia taoiste contengono svariati elementi indotantrici e con l'introduzione del Buddhismo furono molto influenzate da esso. Le cerimonie possono includere offerte di incenso, cantici e inni — come si è già accennato — , musica e benedizioni. [36] Il manuale liturgico utilizzato è il Canone taoista che contiene vari tipi di liturgia che vengono applicati in base alle ricorrenze: ad esempio la liturgia della pioggia e quella dell'acqua, la liturgia del fuoco, quella del Signore del Cielo e quella del Nuovo anno. [37] Il riti taoisti sono di solito celebrati in precise date stabilite dal calendario cinese, anche se la venerazione personale può essere quotidiana. Il culto alle divinità ha una particolare preminenza nella religione taoista. Un rituale compiuto generalmente dai fedeli è il baibai (拜拜), che consiste nel pregare dinanzi ad un altare con tra le mani dei bastoncini di incenso. [38] Questo tipo di preghiera può essere compiuto ovunque: a casa propria, in un tempio o all'esterno. Di fronte ai templi taoisti sono sempre presenti incensieri, che consentono appunto di praticare il baibai. La preghiera può essere recitata personalmente da un fedele o da un gruppo di fedeli con la guida di un sacerdote. L'altare può essere allestito con statue di una o più divinità e può essere legato al culto degli antenati. Un'altra usanza — anche se oggi poco diffusa — consiste nel bruciare le cosiddette banconote dell'aldilà, attraverso le quali ottenere la benedizione dei defunti e delle divinità. Si tratta di una pratica maggiormente diffusa all'interno della religiosità popolare, piuttosto che un aspetto prettamente legato alla liturgia taoista. Quest'ultima è nel complesso in fase di unificazione da parte della Chiesa taoista cinese, che favorendo la rinascita dei riti pone molta attenzione alla loro valorizzazione, eliminando le eventuali degenerazioni popolari e superstiziose. Già verso la fine della dinastia Zhou i morti non vennero più divinizzati, ma iniziò ad affermarsi un culto privato interamente dedicato ad essi. Il culto si svolge in un'apposita sala adibita a tempio, o semplicemente di fronte ad un piccolo altare, su cui vengono esposte le tavolette con il nome dell'antenato. Si tratta anche in questo caso di una pratica popolare, non unicamente taoista, seguita anche da buddhisti e confuciani. Oltre al culto per così dire libero, è sempre esistito un culto piuttosto unificato in tutta la Cina [37]; questo genere di cerimonie — paragonabili in qualche modo alle messe del Cristianesimo — sono celebrati dai sacerdoti taoisti, e vi possono assistere i fedeli. Queste cerimonie si svolgono all'aperto — spesso in aree naturali come monti o caverne — o all'interno dei templi, e consistono essenzialmente in un messale composto da vari inni, preghiere e azioni sacre rivolte alla divinità, come offertori di incenso, frutta o candele. Si sta affermando anche la tendenza dell'utilizzare questi riti comuni anche per orazioni e discorsi, che i preti rivolgono ai fedeli. La venerazione delle divinità mantiene sempre comunque una forte componente individualistica: è il fedele che deve approcciarsi al divino, onorandolo come meglio crede. A questo scopo è molto diffusa la pratica del bruciare bastoncini di incenso presso i bracieri che si trovano all'esterno dei templi. Questi bracieri — direttamente a contatto con l'ambiente — simboleggiano anche la direzione che la devozione del fedele dovrebbe prendere, vale a dire un approccio al sacro che passi attraverso il mondo naturale. [38]

Talismano taoista.
Talismano taoista.

Ci sono anche festività pubbliche celebrate in tutta la Cina, le quali involvono spesso solenni celebrazioni di riti religiosi. [39] Famosi sono i festival nelle strade che includono varie esibizioni tra cui processioni di carri con le statue delle divinità, danze dei leoni, danze dei draghi ed arti marziali. [40] Il tutto è accompagnato da musiche tradizionali. Il giorno sicuramente più significativo e più sentito — paragonabile al Natale cristiano — è il capodanno lunare, o Festa di Primavera, nel quale si concentra ogni tipo di cerimonia religiosa, spettacolo ed esibizione sia in forma pubblica sia in forma privata. In casa propria si tiene un banchetto familiare in onore degli antenati e dei membri della famiglia che vivono lontano. Il banchetto è solitamente accompagnato da canti di prosperità e di benedizione per il nuovo anno. Le persone usano indossare abiti nuovi in attesa dell'esplosione di fuochi artificiali, che segnalano l'inizio del nuovo periodo lunare. Ci sono poi tutta una serie di feste minori: il quindicesimo giorno del primo mese dell'anno cinese ricorre la festa delle lanterne (o delle luci) che viene celebrata con processioni ed esposizioni di lanterne e danze di draghi [41]; il terzo giorno del terzo mese è la festa della purificazione, che consiste nella manutenzione delle tombe, con offerte ai defunti e successivamente con un pranzo all'aperto sulle colline; il quinto giorno del quinto mese segna l'inizio dell'estate, accolta con la festa delle barche, celebrata con il consumo di cibi a base di riso, gare di barche a forma di drago e con rituali di benedizione dei bambini e di propiziazione della pioggia; nell'ottavo mese si celebra la festa dell'autunno, legata al raccolto; infine, nel periodo invernale, vengono celebrate feste dedicate a dèi e santi locali che ricorrono il primo e il quindicesimo giorno dei mesi invernali.

[modifica] Teologia

Per approfondire, vedi la voce Teologia taoista.

[modifica] Il Tao

Il termine "Tao" è fondamentale in tutto il pensiero cinese, ed ha assunto diversi significati nel tempo. I principali significati sono tre: 1.Il Principio, l'Eterno Assoluto, la Fonte impersonale e trascendente di tutto ciò che esiste, l'Essere eterno di Dio al di là del divenire del mondo. 2.La Via nella quale procede tutto ciò che esiste nell'universo, il movimento e mutamento incessante del mondo. Nel Tao Te Ching questi due significati si trovano distinti e precisati: Tao Te Ching significa infatti il libro (ching) del Principio (Tao) e della sua Azione (Te, potere di azione del Tao da cui nasce tutto ciò che esiste). 3.Il terzo significato riguarda la bravura, l'abilità e la correttezza nel praticare una data arte, nel seguire una certa via: il Tao del guerriero (l'abilità nelle arti marziali), il Tao dell'amore (l'arte dei rapporti amorosi e sessuali), il Tao del governo, della politica.


Il Taoismo è una religione panteistica e monistica. [1][16] Per comprendere quale sia la natura del Tao bisogna evitare qualsiasi tipo di paragone con il Dio delle religioni monoteiste. Il Tao non è un ente trascendente, che governa e amministra letteralmente il mondo — punendo o premiando l'uomo. Piuttosto che un Dio personificato è più che altro, infatti, un Dio essenziale o energetico: è un'entità immanente che fa parte del mondo, che letteralmente lo costituisce; è la matrice divina di tutte le cose che esistono. [42] Il termine Dio suona inappropriato, sebbene se ne possa fare uso, ricordando sempre di evitare i parallelismi sopra riportati. Parlando del Tao si parla dell'Uno, l'Infinito. [24] Esso è l'energia cosmica che compone tutte le cose dell'universo — dal sasso all'essere umano — , è la Grande Madre del mondo, come definito da Laozi nel Libro della Via e della Virtù. [21] Il Tao è dunque all'interno di ogni cosa che esiste — anche nell'uomo — essendo la più intima e sottile energia che fluisce attraverso il tutto, che condensata va a formare quella che è la materia: esso è energia pura. Il Taoismo insegna quindi che più che cercare Dio scrutando il cielo, Dio va cercato all'interno di se stessi, e all'interno di tutte le cose che compongono il mondo multiforme di cui l'uomo fa parte, proprio perché il cosmo, l'universo, è Dio stesso, è la manifestazione attiva dell'essenza divina. Il Tao è la natura, il respiro, la vita di tutte le cose. [31] La Divinità va cercata negli alberi, nel fluire dell'acqua, nel fruscio delle foglie, la si può sentire contemplando l'immensità e il silenzio sulla vetta di una montagna. Essa non agisce, ma agisce perennemente, aggregandosi a formare quello che è tutto l'essere, l'esistere. Dio è infatti energia, non può essere concepito e conosciuto dall'uomo, esso non parla, non comunica, ma la sua eternità corrisponde all'eternità della vita stessa, nei suoi cicli perpetui. Il Dio del Taoismo, è infine — per definizione — un'energia immanente, presente nel mondo, eterno, immutabile. Il Tao semplicemente è. [43]

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[modifica] Gli dèi

Come affermato nel paragrafo precedente il Tao non può essere concepibile e conoscibile dalla mente umana. Ciò che l'uomo può percepire sono le sue emanazioni, le sue molteplici e multiformi immagini di manifestazione, gli dèi. In quanto religione monistica ed enoteistica, il Taoismo insegna che l'unico modo attraverso cui conoscere l'energia vitale dell'universo è conoscendo le divinità, le svariate entità spirituali che vengono emanate dalla matrice divina di tutto il cosmo. [21][44] Le divinità sono molteplici — illimitate per certi versi — e tutte valide, poiché tutte emanate dall'energia dell'Uno. Nel Taoismo, nelle zone storiche in cui si è sviluppato, è andato a costituirsi un pantheon relativamente definito, in cui figurano divinità prettamente taoiste e divinità assimilate dalle tradizioni con cui il Taoismo ha avuto stretti rapporti. Le divinità considerabili (1) esclusivamente taoiste, sono soprattutto quelle assimilate dalla religione popolare cinese, assorbite e rivisitate dalle varie correnti del Taoismo nel corso dei secoli. Spesso le divinità tendono ad essere identificate le une con le altre, rendendo difficile una classificazione stabile. Ad esempio, da quasi tutte le correnti taoiste l'Imperatore di Giada è identificato con il dio del Cielo, Shangdi — assimilato dalla religione tradizionale, il cui culto ha origini antichissime — e parallelamente come la diretta e principale antropomorfizzazione del Tao. Al vertice del pantheon è univocamente riconosciuta una trinità, un gruppo di tre dèi, i cosiddetti Tre Puri, generati dalla Divinità quando iniziò a manifestarsi scindendosi nelle due forze primordiali yin e yang, e in tutte le manifestazioni scaturite dalla loro eterna interazione. Tre dèi che corrispondono dunque a yin, yang e alla terza parte, il tutto nella sua forma manifestata. Le tre divinità supreme sono: il Puro di Giada, il Puro Superiore e il Puro Supremo. Grande preminenza ha il culto della Regina Madre dell'Ovest, o più semplicemente chiamata Dea dei Cieli (Xiwangmu 西王母, letteralmente "Regina Madre dell'Occidente" o "Regina Madre degli Occidentali"). Tra le divinità prettamente taoiste si possono annoverare anche i santi, i cosiddetti xian (letteralmente "immortali"); uomini che attraverso la coltivazione del Tao e le pratiche taoiste giunsero all'unione con l'energia cosmica stessa, con Dio, assumendone la natura e divenendo sue manifestazioni. Lo stesso Laozi è considerato un santo importante. Molti degli dèi taoisti — alcuni ritengono — sarebbero una ripresa di antiche figure divine provenienti dall'Asia centrale. Esiste poi una serie di (2) divinità assimilate e condivise con altre grandi religioni, con cui il Taoismo è entrato in contatto. Molte di queste figure divine sono originarie del Buddhismo. Tra esse si trovano due delle dee più venerate, ovvero Mazu, la dea del mare e Guanyin, conosciuta in Occidente come Dea della Misericordia. Molte delle leggende che attorniano queste figure divine si possono riscontrare nel patrimonio narrativo di entrambe le correnti religiose. La dea Guanyin è inoltre spesso identificata con un'altra divinità di origine buddhista, Avalokitesvara, oppure associata alla stessa Dea dei Mari.

Monaco attraversa il cortile di un tempio.
Monaco attraversa il cortile di un tempio.

[modifica] Templi

Inizialmente il culto taoista si svolgeva all'aperto. Con il passare del tempo si è tuttavia sempre più concentrato in templi che hanno forti somiglianze con quelli buddhisti. Sono di solito consacrati a specifiche divinità ma è possibile invocarvi collettivamente anche più forze divine. In cinese, il termine utilizzato per indicare i templi taoisti è guan (o kuan), traducibile come "osservare", "contemplare", "intuire". Questo significato accentua la funzione mistica del luogo di culto, in cui il fedele non va solo per assistere ai rituali, ma anche e soprattutto per contemplare la natura, riflettendo sul concetto di divinità fortemente permeato in essa. [10] L'edificio di culto è caratterizzato da un cortile, una sala principale in cui è custodita la rappresentazione della divinità, e più sale minori o giardini. I templi — gestiti perlopiù da sacerdoti taoisti sotto la diretta amministrazione di uno dei centri distrettuali della Chiesa taoista cinese — sono i luoghi di culto dei paesi e vengono utilizzati non solo per i servizi ritualistici, ma anche per feste di ogni tipo, rappresentazioni teatrali, spettacoli di marionette. Sono inoltre i luoghi più visitati in occasione dei grandi festival, come la Festa di Primavera. Fondamentale in tutti i templi taoisti è un grande tripode, situato di solito immediatamente all'entrata. I fedeli possono utilizzare il braciere accendendo bastoncini di incenso come voto per le divinità. I preti giocano un ruolo fondamentale nel sostegno morale dei fedeli discutendo con loro dei loro problemi e delle preoccupazioni, ed eseguendo riti e benedizioni su richiesta. [45]

[modifica] Storia recente

I problemi del Taoismo con le autorità iniziarono con l'avvento della Repubblica Popolare Cinese anche se la sua immagine andava deteriorandosi già a partire dalla dinastia Ming. Le scuole taoiste erano accusate di suscitare movimenti rivoluzionari, tanto che Liang Qichao (1873 - 1929), avvocato del rinnovo sociale della Cina, scrisse di essere umiliato dalla presenza del Taoismo nella storia cinese, poiché — a suo dire — il Paese non ne aveva tratto alcun vantaggio. Mezzo secolo di persecuzione portò la religione taoista vicina all'estinzione nei suoi luoghi di nascita, senza tuttavia riuscire ad estirparla definitivamente. Da pochi anni a questa parte si registra una sempre crescente rinascita che sta portando ad un fervente ritorno del Taoismo nella Cina contemporanea. L'interesse pe la religiosità taoista si inizia a diffondere anche in Occidente: un buon numero di praticanti taoisti hanno aperto centri e comunità anche in Canada e negli Stati Uniti [46]. La Francia e l'Australia sono altri Paesi in cui il Taoismo sta penetrando progressivamente, in particolare accompagnato dal Buddhismo.

[modifica] La repressione

Le prime avvisaglie di una certa avversione verso i culti religiosi si ebbero nel 1911 con la proibizione dei riti pubblici, ma non di quelli privati e nei templi. La situazione si aggravò durante la guerra contro il Giappone, negli anni Quaranta, che comportò la distruzione di numerosi luoghi sacri. La vera e propria guerra interna scoppiò invece negli anni successivi. Nonostante i monaci del monte Wudang avessero preso parte alla terza armata rossa e molti taoisti avessero dato prova di patriottismo opponendosi all'invasione dei giapponesi, nel 1948 il monastero principale della corrente Zhengyi — sul monte Longhu nel Jiangxi — fu dato alle fiamme e il sessantatreesimo Maestro Celeste fu costretto a rifugiarsi in Taiwan. La politica generale delle religioni si applicherà a partire dal 1949: non vi fu una soppressione totale, ma proibizione delle nuove ordinazioni, repressione dei riti e chiusura dei pochi locali di culto rimasti. Alcune sette furono dichiarate illegali e sopravvissero solo clandestinamente, ricorrendo a mezzi illeciti per guadagnare fondi. Nel 1956, le antiche statue di bronzo del Monte Wudang vennero fuse. Con la nascita del movimento per le tre autonomie destinato a porre fine alla dipendenza finanziaria, ideologica e amministrativa delle religioni cinesi, fu fondata nel 1957 la Chiesa taoista cinese e il governo decise di promuovere la restaurazione dei culti. Si spesero fondi per la ricostruzione e il restauro di templi e monasteri e nel 1961, il presidente Chen Yingning finanziò ricerche, pubblicazioni e riforma di un clero. Tuttavia, nel 1966, la rivoluzione culturale interruppe drasticamente tutte le manovre di restauro. Nello stesso anno la Chiesa taoista cinese fu scardinata, migliaia tra templi e monasteri furono razziati e distrutti e il clero fu sollevato dal suo incarico per essere deportato in campi di lavoro. Ad alimentare la lotta contro la cultura cinese tradizionale e a favorire l'abbattimento del Taoismo contribuirono alcuni movimenti estremistici di ispirazione cristiana, quali ad esempio la rivolta dei Boxer. Si calcola che oltre diecimila rotoli di antichissimi testi sacri al monastero di Louguantai (樓觀台), nello Shaanxi, andarono definitivamente perduti. Il Taoismo fu fortemente represso, le organizzazioni furono destituite e la maggior parte dei templi distrutti; questo portò il numero degli aderenti ad un tracollo del 99% e la religione taoista alla quasi completa scomparsa.

Donna in preghiera all'altare di un tempio.
Donna in preghiera all'altare di un tempio.

[modifica] La rinascita

È nel 1979 sotto Deng Xiao Ping che si hanno luogo le prime attività di rinascita. La Chiesa taoista cinese — ricostituita nel maggio 1980 — colloca la sua sede presso il tempio della Nuvola Bianca (Bayiunguan 白云观) di Pechino, tempio principale anche della corrente Quanzhen Dao, riabilitata nel 1984. Altre organizzazioni furono ricostituite a partire da qualche anziano maestro. Il primo centro di formazione teologica aprì nel 1984 al tempio della Nuvola Bianca, con conseguente ripresa delle ordinazioni sacerdotali nel 1989. La corrente Zhengyi dovette aspettare il 1992 per essere legalmente riconosciuta come religione accettata, e riattivata a partire dalle comunità salvatesi del monastero di Longhu. Nel 1994, si contavano già 450 luoghi di culto riaperti e ricostruiti (a oggi i templi sono circa 5000 [47] e il numero è in costante crescita), in parte grazie ai fondi donati dai laici taoisti. I principali funzionano anche come luoghi turistici. Il primo incontro tra i chierici di Taiwan e quelli cinesi — e tra le correnti Quanzhen e Zhengyi — si svolse nel settembre 1992 al tempio di Louguantai. In novembre ebbe luogo la prima visita ufficiale di una delegazione taoista di Taiwan in Cina continentale. Ricerche sul Taoismo hanno luogo nel dipartimento di studi sulle religioni dell'Accademia delle scienze sociali, in particolare a Pechino, Shanghai, nel Sichuan e nel Jiangsu. Istituzioni di ricerca sulla cultura taoista sono state fondate a Pechino (1989), Shanghai (1988) e Xi'an (1992). Il Taoismo cinese (Zhongguo Daojiao 中国道教), rivista pubblicata dalla Chiesa taoista cinese, rilascia periodicamente alcuni degli studi. Dal 1986 al 1993 è stato recuperato l'Essenziale delle scritture taoiste (Daozangjiyao, 道藏輯要), estrapolato da oltre tremila testi risalenti alla dinastia Qing.

Negli ultimi anni — con la libertà religiosa in Cina — i templi hanno riacquistato il loro valore culturale e il popolo cinese ne sta riscoprendo anche il significato religioso. Gli edifici di culto hanno ripreso la loro funzione centrale nell'organizzazione di festival nazionali, ad esempio la Festa di Primavera. Il Taoismo è oggi tollerato dal governo, in particolare per gli ideali di socialismo ed ambientalismo [5][6][7][8][10] sostenuti dalla Chiesa taoista cinese. Quest'ultima esorta infatti i fedeli a promuovere opere di ecologia, riforestazione, a non abbattere gli alberi se non strettamente necessario, a proteggere gli habitat e la fauna. [18][19][20] Organizzazioni come la Missione taoista di Singapore, il Centro di studi taoisti tradizionali o l'Associazione taoista britannica, nate di recente, supportano questo processo, offrendo sussidi per il sostentamento dei monaci, il restauro e la costruzione di templi, nonché per seminari e missioni nel mondo occidentale. [2] Le ordinazioni sono riprese a gonfie vele negli ultimi anni, l'affluenza di giovani nelle fila del clero è costante e questo processo rappresenta uno dei punti di forza del moderno Taoismo in Cina: sacerdoti e monaci giovani aiuteranno la ricostituzione e l'armoniosa ridiffusione della religione taoista e dei suoi valori, similmente a quanto accaduto in Taiwan dopo la completa liberalizzazione religiosa negli anni Settanta. Il numero dei taoisti è difficile da stimare, in parte a causa delle difficoltà di definizione, in parte a causa del sincretismo che rende molti cinesi taoisti ma contemporaneamente anche fedeli ad altre religioni ed infine per il fatto che sia illegale condurre sondaggi sul territorio cinese. Il numero di persone praticanti aspetti della religione tradizionale cinese si stima ammonti a centinaia di milioni (Adherents segnala una cifra intorno ai 400 milioni) [48], ma dato che questo tipo di religiosità non è ancora apertamente tollerato in Cina, non compare quasi mai nelle statistiche. Un dato certo è quello fornito dalla Chiesa taoista cinese, la quale ha pubblicato ricerche in cui reclama cento milioni di affiliati, un numero in forte crescita, considerando il fatto che sono sempre di più gli aderenti non affiliati che decidono di registrarsi ufficialmente come taoisti. Questo avviene perché aderire ad una delle associazioni promosse dal governo comporta meno problematiche. Si tratta dello stesso motivo per il quale i templi della religione popolare stanno progressivamente accettando la possibilità di entrare a far parte dell'organizzazione ufficiale del Taoismo. Vanno inoltre calcolate le statistiche di Taiwan, dove il Taoismo è tornato ad essere la religione più diffusa. [49] Geograficamente il Taoismo è fiorito maggiormente in Stati asiatici: Cina, Taiwan, Malaysia, Vietnam, Bhutan, Singapore, Corea, Indonesia e in minore misura Thailandia e Giappone. Negli ultimi decenni, ha tuttavia destato interesse anche in Occidente con la relativa nascita di comunità, in America, Europa e Oceania (particolarmente rilevante il numero di fedeli in Francia, Gran Bretagna e in Australia) [46]. La risorgenza del Taoismo in Cina è accompagnata da una rinascita parallela anche in un'Indonesia attraversata da una forte crisi dell'identità islamica, dove guadagna convertiti [50] accompagnato dall'Induismo.

Variante del Tomoe shintoista, derivazione del Taijitu.
Variante del Tomoe shintoista, derivazione del Taijitu.

[modifica] Influenze

La relativa vicinanza di temi rispetto al Buddhismo — pur nella sostanziale differenza di prospettive — ha fatto sì che si creassero diverse forme di sincretismo fra le due fedi, con condivisione e scambio di elementi religiosi e divinità. Il ché è avvenuto soprattutto sotto le dinastie Sui e Tang. [2] Il contatto del Buddismo con la tradizione taoista ha portato alla formazione della famosa corrente del Buddhismo Zen, diffusa soprattutto in Giappone sincreticamente allo Shintoismo. Proprio in quest'ultima religione è andato affermandosi il simbolo del Tomoe, o Yin Yang Yuan, o Triplo Taijitu, il quale presenta tre scissioni dell'energia cosmica anziché due. Il significato è lo stesso di quello del Taijitu, ma adattato ai tre principi della cosmologia shintoista, ovvero il cosmo, la terra e tutti i frutti della loro unione. Il Tomoe ha valenza anche nel Taoismo: rappresenta infatti semplicemente lo stadio successivo a quello del Taiji — al quale corrisponde il Taijitu — ovvero la completa manifestazione di Dio. La terza parte rappresenta le reazioni fisiche che scaturiscono dalla relazione dei due principi cosmici primordiali. Oltre alla sua influenza sull'arte dell'Estremo Oriente, il Taoismo ha profondamente influenzato domini vari come la medicina, la politica, l'arte dei giardini, la cucina, la sessualità — considerata spesso come parte della medicina — , le arti marziali, la filosofia, la letteratura. Oggi, dopo mezzo secolo di repressione da parte dei governi cinesi, il Taoismo è nuovamente considerato come parte fondamentale della cultura del suo Paese d'origine e inizia a farsi sentire anche in Occidente, suscitando ideali come l'ambientalismo [10] e l'estetica, ma anche come vera e propria opzione per chi cerca un nuovo tipo di spiritualità. [35] Parte costitutiva assieme al Confucianesimo di una cultura tra le più antiche al mondo, ha contribuito alla formazione di un popolo che costituisce oggi un quarto dell'umanità. [16] Represso a causa di correnti di pensiero che si riteneva suscitasse, il Taoismo ha certamente rafforzato i suoi principi basilari: come il Tao su cui si fonda la sua dottrina, anche il Taoismo si è dimostrato fluido come l'acqua, antico come il mare, difficile da descrivere a parole, impossibile da eliminare; come la Divinità, impregna e fertilizza ogni cosa con cui entri in contatto. Il Taoismo è andato costituendosi nel corso dei secoli e si è adattato perfettamente alle varie società e filosofie. Ci sono studiosi ad esempio che ritengono che la meditazione taoista sia stata influenzata dallo Yoga induista. Nell'era moderna ha offerto le basi di nascita anche a nuove religioni come le sette della Via del Primo Cielo, e a discipline spirituali come il Falundafa.

[modifica] Voci correlate

[modifica] Note

  1. ^ a b Chiesa taoista cinese - definizione del Taoismo
  2. ^ a b c d e f g h i The Daoist religion of China
  3. ^ Medicina naturale - medicina tradizionale cinese
  4. ^ Estetica del vuoto di Giangiorgio Pasqualotto - citazione di alcuni brani
  5. ^ a b Alliance of Religions and Conservation - Daoist Ecology Centre
  6. ^ a b Alliance of Religions and Conservation - July 2006 Daoism and conservation workshop
  7. ^ a b Alliance of Religions and Conservation - Daoist monk describes his ecological awakening
  8. ^ a b Faiths and Ecology - what does Daoism teach about ecology?
  9. ^ Daoism and ecology - bibliography by James Miller of the Queen's University
  10. ^ a b c d Taoist ecological concept of nurturing all creatures
  11. ^ The Taoist Canon - history, organization and minor texts
  12. ^ a b c d Overview of World Religions - general essay on Taoism
  13. ^ a b c d e The Taoist tradition - a historical outline
  14. ^ Errore nella funzione Cite Marcatore <ref> non valido; non è stato indicato alcun testo per il marcatore Corso_di_Religione_-_storia
  15. ^ Corso di religione - il monachesimo taoista
  16. ^ a b c d e f g h i The philosophy, ethics and religion of Taoism
  17. ^ Inspirations and Creative Thoughts - three jewels of the Tao
  18. ^ a b c d e f Taoist Culture and Information Centre - the ideal of Supreme Peace
  19. ^ a b c d e f g Taoist Culture and Information Centre - purity, tranquility and non-interference
  20. ^ a b c d e f g Taoist Culture and Information Centre - salvation of humanity
  21. ^ a b c d Divine Tao - creation
    « Spirito della creazione,
    Grambo dell'eternità,
    Dai vita al cielo e alla Terra.
    Con il tuo continuo movimento,
    Invisibile e inesaustibile,
    Il ciclo non ha mai fine. »
  22. ^ Taoist Culture and Information Centre - yin, yang and the Supreme Ultimate
  23. ^ Taoist Culture and Information Centre - cosmogony
  24. ^ a b c d e f g Divine Tao - limitless
  25. ^ a b Taoist Culture and Information Centre - Taoist concept of universal evolution
  26. ^ a b Taoist Culture and Information Centre - the process of creation of the cosmos
  27. ^ a b c d e f g h i j Divine Tao - cycles
    « Guarda la tela della vita,
    Tesa nell'esistenza.
    Tutto ciò che osserviamo,
    Si muove in un cerchio,
    La vita è un continuo ritorno,
    Alle radici,
    All'Origine. »
  28. ^ Taoist Culture and Information Centre - the secret meaning of karma
  29. ^ Corso di Religione - la salvezza taoista
  30. ^ a b c Divine Tao - nurturing
    « Puoi nutrire la tua mente,
    Scoprendo in ogni istante,
    Il mistero della Fonte?
    Puoi essere costantemente cosciente,
    Della tua unità divina?
    Puoi concentrarti sul tuo respiro,
    Finché non sarai un tutt'uno col tuo essere,
    E innocente come un bambino? »
  31. ^ a b c d Divine Tao - eternal
    « Le dimensioni sono eterne,
    L'universo è vecchio quanto il tempo,
    Sostiene la vita,
    anche oltre la morte. »
  32. ^ a b c Divine Tao - nature
    « La natura ha bisogno di poche parole,
    I venti non durano poi molto,
    Le piogge cadono raramente,
    Sopra le nuvole splende sempre il Sole.
    Ma qual è la radice di tutti i fenomeni?
    Essi non sono infiniti ma sono eterni,
    Anche l'uomo può esserlo,
    Quando diviene uno con la Divinità. »
  33. ^ Taoist Culture and Information Centre - immortals and immortalism
  34. ^ a b Loving the world as our own body - the nondualistic ethics of Taoism, Buddhism and deep ecology
  35. ^ a b True Tao - taoist ethics
  36. ^ Taoist Culture and Information Centre - religious practise
  37. ^ a b Taoist Culture and Information Centre - rituals
  38. ^ a b Taoist Culture and Information Centre - burning incense and worship spirits
  39. ^ Taoist Culture and Information Centre - ceremonies to celebrate the birth of spirits
  40. ^ Taoist Culture and Information Centre - the festival of the spirits of the dead
  41. ^ Taoist Culture and Information Centre - decorating lanterns at the Lantern Festival
  42. ^ Corso di Religione - il Tao
  43. ^ Taoist Culture and Information Centre - the Great Dao
  44. ^ Corso di Religione - le divinità e il culto taoista
  45. ^ Travel China Guide - Chinese Taoist temples
  46. ^ Errore nella funzione Cite Marcatore <ref> non valido; non è stato indicato alcun testo per il marcatore Daoist_Studies
  47. ^ People's Daily Online - China to hold an international forum on Taoism
  48. ^ Adherents - Chinese traditional religion
  49. ^ A brief introduction to Taiwan - religion
  50. ^ Bali and Indonesia on the Net - Chinese temples see revival of religious life

[modifica] Bibliografia

[modifica] In italiano

  • Giuseppe Tucci. Il Taoismo. Luni Editrice, 2006. ISBN 8874351267
  • A. Sabbadini. Tao: i racconti della Via. Boroli, 2004. ISBN 8874930321
  • C. Vittorioso. Gli Otto Immortali del Taoismo. SE, 2004. ISBN 8877106069
  • Fritjof Capra. Il Tao della fisica. Adelphi Milano, 1989. ISBN 8845906892
  • Deng Ming Dao. Vita segreta di un maestro tao. Tea, 2003. ISBN 8878187194
  • J. Miller. Daoismo: una introduzione. Fazi Editore, 2005. ISBN 8881126044
  • K. Tawn. Gli esercizi superiori dei monaci taoisti. Luni Editrice, 2004. ISBN 8874350686
  • Lao Tzu. Tao Te Ching: il libro della virtù e della via. Moretti & Vitali. ISBN 8871862694
  • S. Towler. Un raduno di gru: il Tao dall'Oriente all'Occidente. MIR, 2005. ISBN 8888282416
  • T. Solala - C. Al Huang. Sulla Via: guida al Taoismo occidentale. MIR, 2005. ISBN 8888282408
  • Lao Tzu. Tao Te Ching: il dettato della perenne saggezza. Tecniche Nuove, 2005. ISBN 8848118224
  • F. Zanello. Taoismo segreto: scritti sapienziali di antichi maestri. Castelvecchi, 2005. ISBN 8876150560
  • Deng Ming Dao. La via del saggio: lo spirito del Tao nella vita di ogni giorno. Guanda, 1999. ISBN 8882460711
  • Sat Chuen Hon. Qigong taoista. Pisani Editrice, 2005.
  • Anna Seidel. Il Taoismo: religione non ufficiale della Cina (1997).
  • Laozi. Tao: Il libro della via e della virtù. Stampa Alternativa, 1998.
  • Kirkland Russel. Il Taoismo: una tradizione ininterrotta. Astrolabio Ubaldini, 2006.
  • Alan Watts. Il Tao: la via dell'acqua che scorre. Astrolabio Ubaldini Edizioni, 1977.
  • Al Huang Chungliang. Taiji: L'antica arte marziale cinese, via diretta all'armonia tra corpo e spirito. Red Edizioni, 1994.

[modifica] In inglese

  • Stephen Chang. The Great Tao. 1985. ISBN 0942196015
  • D.C. Lau. Lao Tzu: Tao Te Ching. 1963. ISBN 014044131X
  • Henri Maspero. Taoism and Chinese Religion. 1981. ISBN 0870233084
  • A.C. Graham. Chuang Tzu: The Inner Chapters. 2001. ISBN 0872205819
  • Deborah Sommer. Chinese Religion: An Anthology of Sources. 1995. ISBN 0195088956
  • Hua Ching Ni. Tao: The Subtle Universal Law and the Integral Way of Life. 1998. ISBN 0937064653
  • A.C. Graham. Disputers of the Tao: Philosophical Argument in Ancient China. 1993. ISBN 0812690877
  • Max Kaltenmark. Lao Tzu and Taoism. 1969.
  • Kristopher Schipper. The Taoist Body. 1993.
  • Isabelle Robinet. Taoism: Growth of a Religion. 1997.
  • Livia Kohn. The Taoist Experience: An Anthology. 1993.
  • Nathan Sivin. Chinese Alchemy: Preliminary Studies. 1968.
  • Isabelle Robinet. Taoist Meditation: The Maoshan Tradition of Great Purity. 1993.
  • David Jordan. Gods, Ghosts, and Ancestors: The Folk Religion of a Taiwanese Village. 1972.

Taoism in Catholic Encyclopedia. (in inglese) Encyclopedia Press, 1917.

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[modifica] Collegamenti esterni

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