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Drago - Wikipedia

Drago

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Una statua di drago
Una statua di drago

Il drago è una creatura mitico-leggendaria, presente nell'immaginario collettivo di molte culture come essere sia malefico sia benefico. La presenza della figura mitologica del drago in moltissime culture in varie parti del mondo fa supporre che esso nasca come spiegazione del ritrovamento di fossili di dinosauro, altrimenti impossibili da spiegare.

Indice

[modifica] Mitologia cinese

Per approfondire, vedi la voce Drago cinese.
Una raffigurazione di un drago in Cina
Una raffigurazione di un drago in Cina

Nella mitologia cinese il drago è una bestia che è composta da varie parti di animali, ha il muso da coccodrillo, il corpo di serpente, la criniera e gli artigli da leone, le corna da cervo. È considerato un essere positivo e di grande saggezza, tanto che il trono dell'imperatore cinese era detto il Trono del Drago, e la sua faccia il Volto del Drago. Le credenze cinesi affermano anche che alla morte di un imperatore, esso volasse in cielo sotto forma di drago, e che quando un drago si alza in volo la pressione delle zampe sulle nuvole provoca la pioggia. Infatti il re-drago cinese Lung Wang è considerato colui che provoca la pioggia. Il drago orientale era una vera e propria divinità per l'oriente. Secondo la mitologia le uova di drago si schiudevano dopo cinquecento anni, mentre, per diventare adulto impiegava ventimila anni. Ogni elemento della natura possedeva un suo drago: il drago delle acque faceva piovere sulle piantagioni e il drago d'oro proteggeva i tesori celesti. I draghi orientali avevano anche una particolarità, le dita; infatti i draghi normali avevano quattro dita, mentre quelli imperiali ne possedevano cinque. I draghi imperiali (detti anche celesti) accompagnavano gli imperatori defunti fino a un grande palazzo, che si trovava al di sopra delle nuvole, non visibile ai mortali. Secondo gli storici la leggenda dei draghi orientali nacque da un imperatore che viveva alle origini del mondo. Come simbolo aveva un serpente; ogni volta che vinceva una guerra contro una regione vicina metteva un pezzo del simbolo di quella regione, le corna, le zampe di tigre, i baffi di carpa, ecc.

[modifica] Mitologia Greca e Romana

Il nome "drago" deriva dal latino draco che a sua volta riprende il greco drákōn, termine che deriva dal verbo dérkomai ossia "guardare, fissare lo sguardo", con il significato di "dall’acuta vista". L'animale è già presente nella mitologia greca in vari miti, come in quello del drago Ladone, padre delle Esperidi, ucciso da Eracle e posto nel firmamento nella costellazione del Draco[1], o del drago Pitone ucciso da Apollo.

Ampie trattazioni sul drago sono presenti anche in opere di scrittori Romani come: Plinio[2], nella sua Historia Naturalis, Gaio Giulio Solino[3], e Pomponio Mela.

Nella favola di Fedro La volpe e il drago[4], il mitologico animale appare per la prima volta come guardiano di tesori nascosti.

[modifica] Mitologia cristiana

Paolo Uccello: San Giorgio e il drago (particolare)
Paolo Uccello: San Giorgio e il drago (particolare)

Nell'iconografia cristiana il drago rappresenta il Diavolo e deriva da un drago dell'Antico Testamento che aveva fino a sette teste; a sua volta deriva dal drago babilonese Tiamat, essere di sesso femminile. Nel Libro di Giobbe, è citato il Leviatano, leggendario drago marino. La leggenda più nota è quella di San Giorgio, patrono dell'Inghilterra, che a seconda delle versioni uccide o addomestica il drago, liberando una fanciulla. In Italia, il santo più noto per aver ucciso un drago, tanto da venir spesso rappresentato in tale atto, è San Mercuriale, primo vescovo e patrono della città e diocesi di Forlì. Altri santi alla cui figura è accostato il simbolo del drago sono, oltre a Giorgio ed all'arcangelo Michele, San Filippo, San Silvestro, Santa Marta, Santa Margherita e Santa Giustina.

[modifica] Mitologia nordica

Il drago è presente anche nei miti delle popolazioni scandinave, dove l'ormr è solitamente descritto in forma di enorme serpente, senza zampe. In Scandinavia il drago è sempre visto come essere malefico, come Fafnir, il drago che ruba e custodisce il tesoro dei Nibelunghi e viene ucciso da Sigfrido, oppure Niðhöggr che cerca di distruggere il mondo rosicchiando le radici dell'albero Yggdrasill. Altro mostro serpentiforme è Miðgarðsormr, figlio di Loki e della gigantessa Angrboða, viene gettato da Odino nell'oceano. Miðgarðsormr è talmente grande da riuscire a circondare tutta la terra e a mordersi la coda da solo. Abbocca all'amo di Thor, mentre quest'ultimo è a pesca; dopo una cruenta lotta il dio riesce a mettere in fuga il mostro. Jormungand è predestinato ad uccidere ed a essere ucciso da Thor al momento del Ragnarök. Uno dei draghi della letteratura tradizionale germanico-norrena che maggiormente descrive lo stereotipo successivamente accolto dall'immaginario popolare e dal fantasy è quello del poema anglosassone Beowulf: si tratta di una serpe alata, che sputa fiamme e custodisce un antico tesoro.

Altra caratteristica del drago nella mitologia norrena è la sua capacità linguistica. Esso è in grado di parlare tutte le lingue, di cui si serve per mentire ed ingannare. Nella saga dei Volsunghi Sigfrido uccide il drago Fafnir. Un vecchio uomo (sotto le cui spoglie si celava Odino) che lo consiglia nell'impresa, gli suggerisce inoltre di scavare molte buche per far defluire il sangue del mostro e bagnarcisi. Bagnarsi nel sangue di Fafnir conferisce l'invulnerabilità. Sigfrido inoltre, dopo aver assaggiato il sangue del drago ucciso acquista il potere di comprendere il linguaggio degli uccelli.

[modifica] Cultura europea

Uno dei draghi più famosi in ambito premedievale è quello di San Siorgio, che rappresenta il trionfo della cristianità e della cavalleria contro il male e l'Impero Ottomano che minacciava la Terra Santa e la stessa penisola balcanica.

  • Drago inglese: generalmente questo drago può sputare fuoco e possiede corna o ali, può camminare anche in posizione eretta e volare, la coda è come quella di uno scorpione.
  • Drago gallese: questo drago è rappresentato anche sulla bandiera galles. La leggenda dice che apparve l'ultima volta dopo l'ultima battaglia nella quale i gallesi sconfissero gli inglesi, e ritornerà quando si ripeterà questa vittoria.
  • Drago irlandese: subisce molto dell'influenza vichinga; questo drago poteva volare e nuotare. Stranamente infatti ci furono molti avvistamenti nei secoli bui del medioevo irlandese nelle acque a nord dell'isola da parte di vichinghi edegli stessi monaci irlandesi che riportarono i fatti su testi storici dell' epoca conservati in condizioni quasi ottimali fino ai nostri giorni.

[modifica] Cultura moderna e contemporanea

In epoca romantica, specie in area germanica e anglosassone, cominciò a rifiorire l'interesse per la mitologia germanica. Questo interesse fu accompagnato da un moltiplicarsi di riedizioni del canto dei Nibelunghi e di sue rivisitazioni sceniche (la più importante: il ciclo operistico L'anello del Nibelungo, di Richard Wagner). In queste la figura del drago, sempre presente, assume progressivamente caratteristiche tipiche dell'odierno fantasy.

Attualmente i draghi sono diventati alcuni tra i protagonisti dei romanzi e giochi di tipo fantasy. Grazie agli scritti di J. R. R. Tolkien (Lo Hobbit e Il Silmarillion) la passione per il fantasy (dalla letteratura al gioco) è largamente diffusa. In questo contesto la figura dei draghi risulta essere emblematica e fortemente radicata nell'immaginario collettivo. Molti scrittori di fantasy del XX secolo hanno poi scritto di draghi: Margaret Weis e Tracy Hickman ne Le Cronache di Dragonlance, Il ciclo di Death Gate e ne Il ciclo della Pietra Sovrana; Licia Troisi ne Cronache del mondo emerso e ne Guerre del mondo emerso. Tra i giochi il più noto è sicuramente Dungeons & Dragons, ma anche Warhammer Fantasy e Warcraft. Un drago sui generis (per la precisione un drago della fortuna, ispirato in parte alla tipologia cinese) è inoltre uno dei protagonisti del romanzo La storia infinita di Michael Ende. Anche J.K.Rowling nella saga di Harry Potter ricorre alla figura del drago, in modo particolare durante il quarto capitolo della saga "Harry Potter e il calice di fuoco", dove rubare l'uovo del drago è una delle prove del torneo Tremaghi.

Con un accento più fantascientifico, la scrittrice Anne McCaffrey ha dedicato un fortunato ciclo di romanzi ai Dragonieri di Pern. Sul pianeta Pern, anticamente una colonia terrestre, una casta di dragonieri cavalca veri e propri draghi, ottenuti con l'ingegneria genetica a partire da una forma di vita indigena, i quali oltre alla classica capacità di sputare fuoco possono viaggiare nello spaziotempo con il pensiero.

Una parodia dei canoni mitologici sui draghi è rappresentata dal cartone animato italiano Grisù (1975).

Alla figura del drago sono stati anche ispirati diversi film, tra cui ricordiamo:

la macchina del tempo documentario sui draghi .

"Harry Potter e il calice di fuoco " .

[modifica] Note

  1. ^ Igino Astronomo, De astronomia, II,3
  2. ^ Plinio, Naturalis historia, VIII,13
  3. ^ Solino, De Mirabilibus Mundi, XXX,13
  4. ^ Fedro, Fabulae, IV,21

[modifica] Voci correlate

[modifica] Altri progetti

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