Capalbio
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Capalbio | |||||||||
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Stato: | Italia | ||||||||
Regione: | Toscana | ||||||||
Provincia: | Grosseto | ||||||||
Coordinate: | |||||||||
Altitudine: | 217 m s.l.m. | ||||||||
Superficie: | 108,60 km² | ||||||||
Abitanti: |
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Densità: | 29,39 ab./km² | ||||||||
Frazioni: | Borgo Carige, Capalbio Scalo, Carige Alta, Chiarone, Giardino, Pescia Fiorentina, Selva Nera, Torba, Torre Palazzi, Vallerana | ||||||||
Comuni contigui: | Manciano, Montalto di Castro (VT), Orbetello | ||||||||
CAP: | 58011 | ||||||||
Pref. tel: | 0564 | ||||||||
Codice ISTAT: | 053003 | ||||||||
Codice catasto: | B646 | ||||||||
Nome abitanti: | capalbiesi | ||||||||
Santo patrono: | San Bernardino | ||||||||
Giorno festivo: | 20 maggio | ||||||||
Sito istituzionale | |||||||||
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« Sono Capalbio felice, difeso dal leone senese dal quale sono protetto, e da queste prime mura restaurate a proprie spese e dalla altre mura che circondano le prime, correndo gli anni millequattrocentoquattro oltre i quali il mondo aveva girato dieci anni e più volte due. » |
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(Gabriele D'Annunzio, traduzione della lapide di Porta Senese)
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Capalbio (GR) è un comune con poco meno di 4 mila abitanti, situato a circa 45 km dal capoluogo. È il comune più a sud della Toscana e, per il contesto ambientale in cui si trova e per l'importanza storico-artistica assunta in epoca rinascimentale, Capalbio è stata soprannominata anche la piccola Atene. Inoltre, il comune è stato premiato con le 5 vele e la prima posizione nella "Guida Blu" di Legambiente-Touring Club Italiano 2007 per la tutela e la gestione oculatata delle sue spiagge, del paesaggio e dell'ambiente circostante.
Indice |
[modifica] Geografia
Il territorio comunale si estende all'estremo lembo meridionale della Toscana, spaziando dalla fascia costiera verso la corrispondente pianura e l'entroterra collinare, tra gli 0 e i 424 metri s.l.m. di altitudine.
Confina a nord e a est con il comune di Manciano, a sud-est con il comune laziale di Montalto di Castro, a ovest con il comune di Orbetello; a sud, è bagnato dal Mar Tirreno: presso il litorale, si trova il Lago di Burano, un bacino lacustre costiero.
Altri due laghi si trovano nel retroterra del territorio comunale, il Lago di San Floriano, a sud-ovest, e il Lago Acquato, a nord-est. Tra i corsi d'acqua è da segnalare il Chiarone che segna gran parte del confine con il Lazio: le sue sorgenti si trovano nell'area collinare a nord-est di Capalbio.
- Classificazione sismica: zona 4 (sismicità irrilevante), Ordinanza PCM 3274 del 20/03/2003
[modifica] Clima
Lungo la fascia costiera e nella corrispondente area pianeggiante, il clima è tipicamente mediterraneo, con inverno non particolarmente freddo e, a tratti, gradevole nelle ore diurne, ed estate moderatamente calda ma ventilata.
L'area collinare presenta valori di temperatura più bassi, motivo per il quale il comune è stato classificato in zona D, con 1823 gradi giorno, che consente l'accensione degli impianti di riscaldamento tra il 1 novembre e il 15 aprile, per un massimo di 12 ore giornaliere.
- Classificazione climatica: zona D, 1823 GR/G
- Diffusività atmosferica: alta, Ibimet CNR 2002
[modifica] Storia
[modifica] Toponimo
Il nome Capalbio sembra derivare da Caput Album o Campus Albus, per via degli alabastri bianchi che caratterizzano il luogo.
[modifica] Stemma
Lo stemma di Capalbio è costituito dalla testa albina (in correlazione con il toponimo) fin dal periodo medievale, sorretta dal caratteristico Leone senese che fu aggiunto nel Quattrocento.
[modifica] Cenni storici
Il Castello di Capalbio faceva parte della donazione all'Abbazia dei Santi Anastasio e Vincenzo alle Tre Fontane nell'805 da parte di Carlo Magno. Del 1161 è il privilegio di papa Alessandro III che confermava quel possesso alla stessa abbazia. Pochi anni più tardi sono gli Aldobrandeschi ad ottenere le terre di Capalbio, che alla fine del XIII secolo, vengono conquistati da Orvieto. In seguito Capalbio passò alla repubblica di Siena, cadendo sotto il dominio degli Orsini. Si tratta di un periodo economicamente florido, durante il quale vengono realizzate opere importanti e arricchito il possedimento con mura, case, chiese e viene completata la Rocca, la cui costruzione era stata iniziata dagli Aldobrandeschi. Nell'aprile del 1555 le truppe spagnole del principe di Morignano, alleate con i Medici, conquistarono Siena e a giugno, dopo Porto Ercole e Orbetello, anche Capalbio cadde sotto il dominio degli spagnoli. Capalbio fu assegnato dalla Spagna a Cosimo I de' Medici e da questo momento iniziò per il paese una crisi economica e demografica. Le condizioni economiche subiscono una stasi a causa di diversi fattori tra cui l'insalubrità della zone paludose, la lontananza del potere centrale, la posizione ai confini di stato, la mancanza di una rete viaria adeguata ed infine le incursioni dei turchi. L'aria malsana, comunque, è uno dei più gravi problemi che tutta la Maremma deve affrontare durante il XVII secolo e infatti avviene lo spopolamento dovuto alla malaria. La dinastia dei Medici manterrà la propria sovranità sul Granducato di Toscana fino al 1737, quando, estinto il ramo principale, la successione passerà ai Duchi di Lorena. Nel frattempo lo Stato dei Presidi cessa di essere possedimento spagnolo per passare sotto il dominio degli Austriaci (1707) e quindi dei Borboni (1736). Capalbio perse la propria autonomia amministrativa, dal momento che Leopoldo I lo aggregò a Manciano, e nel 1842 Leopoldo II lo aggregò a Orbetello, status che durerà per 100 anni. In questo periodo alla disastrosa situazione sociale si aggiunse anche la piaga del brigantaggio che terrorizzava la Maremma. Dopo la seconda guerra d'indipendenza Capalbio passa sotto il Regno d'Italia e l'agricoltura è ancora caratterizzata da estese proprietà fondiarie. Nel 1952, con l'applicazione della riforma agraria, preceduta dalla creazione nel 1951 dell'Ente Maremma, si ha un moderno sviluppo dell'agricoltura e nel 1960 Capalbio ottiene la propria autonomia amministrativa.
[modifica] Monumenti
- Mura di Capalbio
- Costituite da una doppia cinta con camminamenti di ronda a livelli differenti, racchiudono interamente il caratteristico borgo medievale, caratterizzato da suggestivi vicoli fiancheggiati da edifici in pietra. Proprio fuori delle porte cittadine, si trova una statua dell'artista franco-americana Niki De Saint Phalle.
- Palazzo Collacchioni
- Si presenta in stile rinascimentale, addossato alla possente rocca medievale nel cuore del centro storico.
- Chiesa di San Nicola
- Edificata in epoca medievale, conserva al suo interno pregevoli affreschi coevi e di epoca rinascimentale.
- Oratorio della Provvidenza
- Situato al di fuori delle antiche mura, custodisce al suo interno alcuni affreschi del periodo cinquecentesco.
- Castello di Capalbiaccio
- Fortificazione di epoca medievale che si presenta sotto forma di ruderi, situata sull'omonimo poggio nella parte sud-occidentale del territorio comunale.
- Fattoria della Nunziatella
- Situata presso l'omonima località lungo la Via Aurelia, è un complesso rurale che si è sviluppato principalmente in epoca post-settecentesca, con palazzo padronale, cappella gentilizia e altre strutture ad uso originariamente agricolo.
- Forte di Macchiatonda
- Situato sull'omonima spiaggia, è un complesso seicentesco che svolgeva funzioni di avvistamento lungo la costa meridionale dello Stato dei Presidi.
- Torre di Buranaccio
- Situata tra la sponda del Lago di Burano e il mare, è la torre costiera più meridionale della Toscana.
- Torre di Selva Nera
- Struttura difensiva in prossimità dell'estremo lembo costiero meridionale del Granducato di Toscana, è situata presso l'omonima località. All'originaria torre, parzialmente alterata, è addossato un complesso abitativo posticcio. E' la foritificazione costiere più vicina al confine con il Lazio, che originariamente delimitava i territori granducali da quelli dello Stato della Chiesa.
[modifica] Cultura e luoghi di interesse
- Il Giardino dei Tarocchi, di Niki De Saint Phalle.
- Riserva naturale del Lago di Burano.
[modifica] Dogane Pontificie
Per approfondire, vedi le voci Palazzo del Chiarone e Villa del Fontino. |
Le dogane pontificie sono una serie di edifici ubicati alle estremità meridionali del territorio comunale di Capalbio, in quella che in passato era la zona di confine tra il Granducato di Toscana e lo Stato della Chiesa.
In località Chiarone, lungo la via Aurelia, si trova il Palazzo del Chiarone, imponente edificio preceduto da un porticato che nei secoli passati era una sede doganale per il transito tra i due stati. L'attuale denominazione del complesso, Palazzo Boncompagni, è stata conferita dalla famiglia che vi abitò dopo lo smantellamento delle dogane. L'edificio è suddiviso in quasi cento stanze e tra queste vi erano anche l'appartamento papale, le stalle e una prigione; per lo stato in cui versa attualmente meriterebbe un attento restauro che lo riporti agli antichi splendori.
Nella campagna presso l'abitato di Pescia Fiorentina, vi era la sede di un'altra dogana che era ospitata nel complesso della Villa del Fontino. Una volta esauritesi le funzioni doganali, la struttura passò alla famiglia Boncompagni, proprietaria anche del Palazzo del Chiarone, che agli inizi del Novecento rivendette tutte queste proprietà alla famiglia Magrini. Il fabbricato che ospitò la dogana è stato recentemente ben restaurato e trasformato in residence agrituristico.
[modifica] Amministrazione
Sindaco: Lucia Biagi in Galli (lista civica) dal 14/06/2004
Centralino del comune: 0564 897701
Email del comune: Info@comune.capalbio.gr.it
- Informazioni turistiche: 0564 89.66.11
[modifica] Evoluzione demografica
Abitanti censiti
[modifica] Galleria immagini
[modifica] Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene file multimediali su Capalbio
[modifica] Bibliografia
- Aldo Mazzolai. Guida della Maremma. Percorsi tra arte e natura Firenze, Le Lettere, 1997.
- Giuseppe Guerrini (a cura di). Torri costiere della provincia di Grosseto (Amministrazione Provinciale di Grosseto). Siena, Nuova Immagine Editrice, 1999.
- Valentino Baldacci (a cura di). I luoghi della fede. Itinerari nella Toscana del Giubileo. Firenze, 2000.
[modifica] Voci correlate
- Città murate italiane
- Contea di Sovana
- Contea degli Orsini
- Maremma grossetana
- Colline dell'Albegna e del Fiora
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