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Storia della Groenlandia - Wikipedia

Storia della Groenlandia

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Voce principale: Groenlandia.

Un cacciatore di orsi polari in kayak nel primo Novecento. La caccia e la pesca sono attività molto importanti per l'economia e la stessa sopravvivenza della popolazione groenlandese.
Un cacciatore di orsi polari in kayak nel primo Novecento. La caccia e la pesca sono attività molto importanti per l'economia e la stessa sopravvivenza della popolazione groenlandese.

La storia della Groenlandia, la più grande isola del mondo, è la storia della vita in condizioni estreme: un manto di ghiaccio ne ricopre l'84% della superficie, limitando le attività umane principalmente alla zona costiera. Dopo un susseguirsi di ondate migratorie dall'America fin dal 2500 a.C., nel X secolo d.C. fu scoperta dai Vichinghi provenienti dall'Islanda, che la trovarono apparentemente disabitata. I diretti antenati dei moderni Inuit Groenlandesi arrivarono nel 1200 circa dal nord-ovest; mentre gli Scandinavi sparirono dopo mezzo secolo, gli Inuit si adattarono al clima e sopravvissero.

Tuttavia la Danimarca-Norvegia rivendicò il territorio, e, poiché per alcuni secoli non c'era stato contatto tra i Vichinghi groenlandesi e gli Scandinavi, nel 1721 fu inviata nell'isola una spedizione missionaria. I missionari europei iniziarono a battezzare i nativi Inuit Groenlandesi e a fondare colonie commerciali lungo la costa per la creazione di un impero coloniale danese; vennero mantenuti i privilegi coloniali come il monopolio sui commerci.

Durante la Seconda guerra mondiale la Danimarca perse il dominio economico e politico dell'isola, che si avvicinò così agli Stati Uniti e al Canada[1]. Dopo la guerra il controllo dell'isola ritornò alla Danimarca, e nel 1953 lo status coloniale venne trasformato in quello di un Amt (contea) d'oltremare. La Groenlandia ebbe poi nel 1979 il diritto all'autogoverno e nel 1985 l'isola abbandonò l'Unione Europea: finora è stata l'unica a farlo.

Indice

[modifica] Prime culture paleo-eschimesi

Circa 4000 anni fa, durante il lungo periodo caldo che, tra il 3000 e il 1600 a.C., rese più calda l’Artide, alcune civiltà inuit provenienti dall'Alaska e appartenenti alla Cultura Litica delle Microlame si spinsero verso est colonizzando la Groenlandia. Poiché la Groenlandia è uno dei più settentrionali avamposti umani la vita era costantemente a rischio e le varie civiltà che ci vissero sono sorte e estinte nel corso dei secoli. Del periodo precedente all'esplorazione scandinava della Groenlandia, l'archeologia può dare solo datazioni approssimative:

La civiltà Saqqaq (così chiamata dal luogo di molti ritrovamenti archeologici, Saqqaq) visse dal 2500 all'800 a.C. circa nella parte meridionale della Groenlandia. Questa civiltà coesistette con la civiltà Indipendenza I della Groenlandia settentrionale (che si sviluppò intorno al 2400 a.C. e durò fino al 1300 a.C. circa). I Saqqaq, che erano giunti in Groenlandia dal Canada, scomparvero misteriosamente quando il clima divenne più freddo. A seguito della misteriosa scomparsa di questa civiltà emersero altre due civiltà: la Cultura Indipendenza II nella Groenlandia settentrionale e la cultura Dorset della Groenlandia occidentale.

I Pre-dorset cacciavano con arco e frecce, dardi, lance e punte d'arpione foche e trichechi oltre a numerosi animali terrestri come i buoi muschiati, i caribù, gli orsi polari e gli uccelli. Utilizzavano inoltre microlame, punte e raschietti, coltelli, trapani ad arco, bulini e le lampade di saponaria che si pensa[2] servissero per fornire luce e calore negli igloo.

La maggior parte degli studiosi ritiene che, dopo il collasso della cultura Primo Dorset, l'isola rimase disabitata per diversi secoli[3].

[modifica] Insediamento nordico

Intorno al 980 circa i Vichinghi islandesi scoprirono la Groenlandia e, trovandola disabitata, si insediarono sulla costa sud-occidentale. Il nome Groenlandia (Grønland, Terra Verde) trae le sue origini da questa colonizzazione ed è generalmente attribuito a Erik il Rosso (gli Inuit la chiamavano Kalaallit Nunaat, "Nostra Terra"). Sono state fatte delle congetture sul suo significato: alcuni hanno sostenuto che le coste in questione erano letteralmente verdi all'epoca, grazie al periodo caldo medioevale, al punto che alcuni coloni vichinghi vi praticavano alcune forme di economia agricola; altri ipotizzano che il nome fosse in parte dovuto ad un tentativo promozionale per invogliare la gente a insediarvisi, rendendone il nome più attraente. Le condizioni della Groenlandia nel X secolo potrebbero essere state più ospitali di oggi.

Erik il Rosso venne esiliato dall'Islanda per un periodo di tre anni a causa di un omicidio [4] e navigò verso la Groenlandia, esplorando la costa e reclamando per sé alcune terre; fece poi ritorno in Islanda per portare gente a colonizzare la Groenlandia. La data di fondazione della colonia secondo le saghe norrene sarebbe stata il 985, quando 25 navi partirono guidate da Erik il Rosso (solo 14 arrivarono in Groenlandia)[5]. Il periodo effettivamente coincide con quello calcolato tramite la datazione al radiocarbonio di alcuni resti del primo insediamento a Brattahlid (oggi Qassiarsuk), che diedero una data attorno all'anno mille. Secondo la leggenda, fu sempre nel 1000 che il figlio di Erik, Leif Ericson, lasciò l'insediamento per scoprire Vinland (che generalmente si presume fosse situata in Terranova).

Questa colonia raggiunse una popolazione di 3-5.000 persone, inizialmente in due insediamenti: l'Insediamento Orientale, il più grande, e l'Insediamento Occidentale (con una dimensione massima di circa 1.000 persone); sono note almeno 400 fattorie. Era una colonia di dimensioni significative (la popolazione dell'odierna Groenlandia è di sole 56.000 persone) che portò avanti con l'Europa il commercio dell'avorio dalle zanne dei trichechi, oltre a esportare funi, pecore, foche e pellame, secondo un resoconto del XIII secolo; è possibile che si svolgesse anche il commercio dello stoccafisso (merluzzo essiccato). La colonia dipendeva dall'Europa (Islanda e Norvegia) per attrezzi di ferro, legno (in particolare per la costruzione di imbarcazioni), cibo supplementare e contatti sociali e religiosi. Le navi mercantili dall'Islanda viaggiavano verso la Groenlandia ogni anno e talvolta vi svernavano.

Le ultime registrazioni scritte dei Vichinghi groenlandesi risalgono ad un matrimonio del 1408 nella chiesa di Hvalsey – oggi la meglio conservata delle rovine vichinghe.
Le ultime registrazioni scritte dei Vichinghi groenlandesi risalgono ad un matrimonio del 1408 nella chiesa di Hvalsey – oggi la meglio conservata delle rovine vichinghe.

Nel 1126 venne fondata una diocesi a Garðar (oggi Igaliku), soggetta all'arcidiocesi norvegese di Nidaros (oggi Trondheim). Almeno cinque chiese della Groenlandia vichinga sono note tramite reperti archeologici. Nel 1261, la popolazione accettò la sovranità del Re di Norvegia, anche se continuò ad avere le proprie leggi; nel 1380 la Norvegia entrò in unione personale con il Regno di Danimarca. Dopo essere inizialmente fioriti, gli insediamenti scandinavi declinarono nel XIV secolo: l'Insediamento Occidentale venne abbandonato attorno al 1350 e nel 1378 non c'era più un vescovo a Garðar. Nel 1408 venne registrato a Hvalsey il matrimonio tra Torstein Olafsson e Sigrid Bjørnsdatter: da allora più nessuna registrazione scritta menziona i coloni. È probabile che l'Insediamento Orientale fosse completamente abbandonato nel tardo XV secolo anche se non è stata stabilita una data esatta.

[modifica] La fine degli insediamenti vichinghi in Groenlandia

Ci sono molte teorie sul perché gli insediamenti vichinghi in Groenlandia si estinsero. Jared Diamond, autore di Collapse: how societies choose to fail or succeed, suggerisce che cinque fattori contribuirono alla morte della colonia groenlandese: danni ambientali, cambiamenti climatici, vicini ostili, perdita di contatto e fallimento nell'adattarsi. L'investigazione di questi fattori ha portato a numerosi studi e a nuove scoperte. The Frozen Echo, di Kirsten Seaver, contesta alcune delle teorie più generalmente accettate circa la scomparsa della colonia groenlandese: ad esempio, la Seaver suppone che la colonia groenlandese fosse più sana di quanto si ritenga comunemente e che i groenlandesi non morirono semplicemente di fame; piuttosto, avrebbero potuto essere spazzati via dagli Indiani o da un attacco europeo di cui non si ha notizia, oppure abbandonarono la colonia per tornare in Islanda o per stabilirsi nel Vinland.

Quella del danno ambientale è una delle teorie dovute al territorio inospitale. La Groenlandia era molto più fredda dell'Islanda e della Norvegia; la fredda corrente della Groenlandia Occidentale, che scorreva giù dall'Artico, produceva inverni lunghi e il clima imprevedibile si modificava annualmente. L'unica vegetazione presente erano Ciperacee e in rare occasioni arbusti nani; test sul rilevamento della quantità di polline nell'aria e sulle piante fossili, dimostrano che i groenlandesi lottarono sia contro l'erosione del suolo che contro la deforestazione[6]. Poiché il terreno non era adatto all'agricoltura, i groenlandesi si affidarono alla pastorizia e alla caccia per procurarsi il cibo[7].

Per raccogliere informazioni utili sulle condizioni climatiche della Groenlandia prima dell'era glaciale e vedere se era vera l'ipotesi del raffreddamento climatico gli scienziati hanno perforato la calotta di ghiaccio della Groenlandia. Gli isotopi di ossigeno provenienti dal ghiaccio fanno dedurre che il periodo caldo medioevale provocò un clima relativamente più mite in Groenlandia, che durò approssimativamente dall'800 al 1200. Comunque, nel Trecento il clima iniziò gradualmente a raffreddarsi e la cosiddetta "piccola era glaciale" raggiunse il picco massimo in Groenlandia intorno al 1420[8]. Durante gli scavi archeologici nelle prime fattorie vichinghe in Groenlandia e Islanda sono stati rinvenuti nei mucchi di rifiuti più ossa di pecore e capre che di maiali e mucche.

Grafico delle temperature groenlandesi dal 500 al 1990, basate su analisi dei campioni di ghiaccio. Le temperature annuali in °C sono mostrate sull'asse verticale; i periodi sono sull'asse orizzontale; i numeri sono momenti importanti della storia groenlandese. 1. 700-750: il popolo Tardo Dorset si insedia nel nord della Groenlandia; 2. 9° secolo: i Vichinghi sbarcano sull'isola; 3. 1000: i Vichinghi si insediano sull'isola; 4. 12°secolo: i Thule si insediano nella Groenlandia Settentrionale; 5. 13° secolo: la cultura Tardo Dorset scompare; 6. 14° secolo: l'Insediamento Occidentale scompare; 7. 1408: il matrimonio di Hvalsey è l'ultimo documento scritto della dominazione vichinga; 8. 15° secolo: l'Insediamento Orientale scompare; 9. 1497: Giovanni Caboto è il primo europeo dopo i Vichinghi a sbarcare nel Labrador; 10. 1600-1750: Piccola Era Glaciale; 11. 1721: Hans Egede sbarca in Groenlandia
Grafico delle temperature groenlandesi dal 500 al 1990, basate su analisi dei campioni di ghiaccio. Le temperature annuali in °C sono mostrate sull'asse verticale; i periodi sono sull'asse orizzontale; i numeri sono momenti importanti della storia groenlandese. 1. 700-750: il popolo Tardo Dorset si insedia nel nord della Groenlandia; 2. 9° secolo: i Vichinghi sbarcano sull'isola; 3. 1000: i Vichinghi si insediano sull'isola; 4. 12°secolo: i Thule si insediano nella Groenlandia Settentrionale; 5. 13° secolo: la cultura Tardo Dorset scompare; 6. 14° secolo: l'Insediamento Occidentale scompare; 7. 1408: il matrimonio di Hvalsey è l'ultimo documento scritto della dominazione vichinga; 8. 15° secolo: l'Insediamento Orientale scompare; 9. 1497: Giovanni Caboto è il primo europeo dopo i Vichinghi a sbarcare nel Labrador; 10. 1600-1750: Piccola Era Glaciale; 11. 1721: Hans Egede sbarca in Groenlandia

Poiché gli inverni continuarono ad essere sempre più freddi, non c'erano praticamente possibilità per i Groenlandesi di far crescere erba da fieno. Nei depositi di una fattoria di un capo tribù della metà del XIV secolo furono rinvenuti un gran numero di resti di bestiame e caribù, mentre in una fattoria più povera a soli pochi chilometri di distanza, non furono rinvenuti resti di animali domestici ma solo foche. Campioni di ossa dai cimiteri vichinghi groenlandesi confermano che la composizione della tipica dieta groenlandese era passata da un 20% di animali migratori all'80%[9].

Se l'Islanda era completamente disabitata prima di venir colonizzata dai vichinghi, questi in Groenlandia dovettero avere a che fare con gli Inuit. Gli Inuit erano i successori dei Dorset, che migrarono a sud e giunsero infine a contatto con i vichinghi poco dopo il 1150. Ci sono poche fonti riguardanti la collaborazione tra le due culture; comunque, gli studiosi sanno che i vichinghi si riferivano agli Inuit (e ai nativi del Vinland) con il termine skraeling (sventurati in Antico Norvegese)[10]. Gli Annali Islandesi sono una delle poche fonti esistenti che confermano contatti tra Vichinghi e Inuit: essi riportano un incontro ostile tra Inuit e Vichinghi nel corso del quale vennero uccisi diciotto groenlandesi e due ragazzi vennero ridotti in schiavitù[11].

Gli storici hanno imparato molto sugli Inuit dai racconti popolari degli Eskimo. Reperti archeologici, tra cui molti manufatti vichinghi trovati in siti Inuit, indicano che essi commerciavano con i Vichinghi; questi ultimi invece non sembrarono mostrare lo stesso interesse negli Inuit perché nessuna traccia di manufatti Inuit è stata trovata nei due loro insediamenti, né impararono dagli Inuit le tecniche per la navigazione con il kayak o per la caccia alla foca. Alcuni ritrovamenti dimostrano che nel 1300 gli Inuit avevano espanso i loro insediamenti invernali fino ai fiordi esterni dell'Insediamento Occidentale; nel 1325, i Vichinghi avevano completamente abbandonato tale insediamento[12].

In condizioni di tempo mite, una nave poteva fare un viaggio di 360 km dall'Islanda alla Groenlandia nel giro di un paio di settimane. I groenlandesi dovevano tenersi in contatto con Islanda e Norvegia allo scopo di commerciare; inoltre non potevano costruirsi le proprie navi, e dipendevano dai mercanti islandesi o dalle spedizioni di legname dal Vinland.

Le saghe norrene menzionano i viaggi degli islandesi in Groenlandia per commercio. I capi tribù e i proprietari di grandi fattorie avevano il controllo dei traffici; i capi tribù commerciavano con le navi straniere e diffondevano i prodotti commerciando con le fattorie circostanti[13]. Il bene principale dei groenlandesi erano le zanne dei trichechi, che venivano usate in Europa principalmente come sostituto dell'avorio degli elefanti, il cui commercio era stato bloccato dai conflitti con il mondo islamico; molti studiosi credono che il monopolio reale norvegese sulle spedizioni contribuì alla fine del commercio e dei contatti. Comunque, la cristianità e l'europeizzazione influenzarono pesantemente i groenlandesi per gran parte del XIV e XV secolo. Nel 1921, uno storico danese, Paul Norland, trovò nel cortile di una chiesa dei resti umani provenienti dall'Insediamento Orientale: i corpi erano abbigliati con vestiti medioevali del XV secolo, senza indicazioni di malnutrizione o di deteriorazione genetica; molti avevano crocifissi attorno ai colli, e le braccia incrociate come in posa di preghiera.

Si sa da registrazioni papali romane che i groenlandesi vennero esentati dal pagare la loro decima nel 1345 perché la colonia soffriva per la povertà[14]. L'ultima nave a raggiungere la Groenlandia fu una nave islandese che venne portata fuori rotta nel primo decennio del XV secolo; l'equipaggio della nave non venne mai in contatto con alcun vichingo groenlandese. Altre teorie suggeriscono che i contatti con l'Europa fecero sì che la popolazione dei vichinghi groenlandesi declinasse a causa della Peste Nera, ma non ci sono prove concrete che ciò accadde realmente.

Infine, l'ultimo dei cinque fattori suggerisce che i Vichinghi semplicemente non riuscirono ad adattarsi alla Groenlandia. Analizzando le saghe norrene si hanno indicazioni che alcuni dei Vichinghi lasciarono la Groenlandia in cerca di un luogo chiamato Vinland, ma quando dei nativi ostili ferirono diversi di questi Vichinghi, essi fecero ritorno in Groenlandia. Ovviamente i Vichinghi sapevano che la Groenlandia non poteva essere un luogo permanente dove stabilirsi, per via dei succitati fattori; cionondimeno, la colonia fu in grado di sopravvivere per circa 450 anni. Gli studi archeologici provano che i Vichinghi compirono sforzi notevoli per adattarsi, poiché alcuni di loro cambiarono il proprio stile di vita. Probabilmente la scomparsa dei Vichinghi groenlandesi non fu causata da un singolo fattore; un fattore che merita approfondimento è la mancanza di resti di pesce tra i loro rifiuti: islandesi, Inuit e i moderni groenlandesi consumano molto pesce, ma qualcosa causò il rigetto di questo tipo di alimento da parte dei coloni. Jared Diamond ipotizza che alcune delle prime autorità della colonia soffrirono per avvelenamento da cibo e, poiché i groenlandesi non erano pronti per prendersi dei rischi in un ambiente tanto ostile, il tabù venne trasmesso nel corso dei secoli.

[modifica] Culture del Tardo Dorset e di Thule

I Thule erano abili balenieri, come ritratto dal missionario norvegese Hans Egede nel XVIII secolo.
I Thule erano abili balenieri, come ritratto dal missionario norvegese Hans Egede nel XVIII secolo.

I vichinghi potrebbero non essere stati soli sull'isola quando arrivarono: un nuovo influsso di popolazioni artiche da ovest, la cultura Tardo Dorset, potrebbe essere antecedente. Comunque questa cultura fu limitata all'estremo nord-ovest della Groenlandia, lontana dai vichinghi che vivevano sulla costa meridionale. Alcuni reperti potrebbero indicare questa cultura come leggermente antecedente agli insediamenti islandesi; scomparve attorno al 1300, circa la stessa epoca in cui sparì il più occidentale degli insediamenti vichinghi. Nella regione di questa cultura, ci sono prove archeologiche di siti di raduno per un numero di famiglie che va da quattro a trenta, che vivevano assieme per un breve periodo nel corso del loro ciclo di spostamenti.

Attorno al 1200, un'altra cultura artica (i Thule) arrivò da ovest, dopo essere emersa 200 anni prima in Alaska; si insediarono a sud della cultura Tardo Dorset e spaziarono su vaste aree delle coste occidentali e orientali della Groenlandia. Questo popolo, antenato dei moderni Inuit, era flessibile e impegnato nella caccia di quasi tutti gli animali di terra e dell'oceano; sempre meglio insediati, disponevano di grandi scorte di cibo per evitare la carestia invernale. I primi Thule evitavano le latitudini più settentrionali, che divennero popolate nuovamente dopo una nuova immigrazione dal Canada nel XIX secolo.

I contatti tra culture Thule, Dorset e vichinga non sono ancora ben conosciuti ma potrebbero essere stati molto importanti a livello commerciale. Il livello di contatto è attualmente oggetto di ampio dibattito, e probabilmente include commerci vichinghi con i Thule o i Dorset in Canada o possibili ricerche di rifiuti nei siti vichinghi abbandonati (si veda Maine penny). Non si sa di nessun ritrovamento di prodotti vichinghi provenienti da siti archeologici Dorset; l'unico oggetto vichingo trovato è stato caratterizzato come "oggetto esotico". Alcune incisioni su attrezzi che ritraggono delle barbe mostrano l'esistenza di contatti con i vichinghi. Alcune storie raccontano di conflitti armati tra Inuit e Vichinghi e di rapimenti da ambo le parti: gli Inuit potrebbero aver ridotto le fonti di cibo dei Vichinghi, disponendoli su terreni di caccia lungo la parte centrale della costa ovest. Questi conflitti potrebbero essere uno dei fattori che contribuirono alla scomparsa della cultura vichinga e di quella del Tardo Dorset, ma pochi li ritengono il motivo principale; qualunque sia la causa di quel misterioso evento, la cultura Thule si destreggiò meglio, senza estinguersi.

[modifica] Colonizzazione danese

Il missionario Hans Egede
Il missionario Hans Egede

Nel 1536 Danimarca e Norvegia divennero ufficialmente un'unica nazione e la Groenlandia cominciò ad essere vista come una dipendenza danese, piuttosto che una norvegese. Anche dopo l'interruzione dei contatti, il re danese continuò a reclamare la sovranità sull'isola: intorno al 1660 ciò venne sottolineato dall'inclusione di un orso polare nello stemma danese (dal 1959 viene usato solo nello stemma della famiglia reale). Nel XVII secolo la caccia alla balena portò navi inglesi, olandesi e tedesche in Groenlandia, dove le balene venivano talvolta lavorate a riva, ma non venne creato alcun insediamento permanente. Nel 1721 una spedizione congiunta clericale-commerciale, guidata dal missionario norvegese Hans Egede, venne inviata in Groenlandia[15]: la preoccupazione era sapere se vi era rimasta una civiltà e se essa potesse essere ancora cattolica, 200 anni dopo la riforma protestante, o se avesse addirittura abbandonato del tutto la cristianità; la spedizione può essere vista anche come parte della colonizzazione danese delle Americhe. Gradualmente, la Groenlandia si aprì alle compagnie commerciali danesi[15], e si chiuse a quelle di altre nazioni; questa nuova colonia era incentrata a Godthåb ("Buona Speranza") sulla costa meridionale. Alcuni degli Inuit che vivevano vicino alle stazioni commerciali vennero convertiti al cristianesimo.

Quando la Norvegia dopo le guerre napoleoniche si separò dalla Danimarca nel 1814, le colonie, compresa la Groenlandia, rimasero danesi. Il XIX secolo vide un aumentato interesse nella regione da parte degli esploratori polari e di scienziati come William Scoresby e Knud Rasmussen. Allo stesso tempo, l'elemento coloniale della prima civilizzazione danese in Groenlandia, orientato al commercio, crebbe; le attività missionarie ebbero grande successo e nel 1861 venne fondato il primo giornale in lingua groenlandese. La legge danese però si applicava solo ai coloni danesi.

Al volgere del XIX secolo, la parte settentrionale della Groenlandia era ancora praticamente disabitata; vi si trovavano solo sparsi rifugi utilizzati nelle battute di caccia[16]. Durante quel secolo comunque, nuove famiglie Inuit immigrarono dal Canada per stabilirsi in queste aree. L'ultimo gruppo dal Canada arrivò nel 1864; nello stesso periodo, la parte orientale dell'isola si spopolò con il peggiorare delle condizioni economiche.

Le prime elezioni democratiche per le assemblee distrettuali della Groenlandia si tennero nel 1862-1863, anche se non fu prevista nessuna assemblea per l'intera isola. Nel 1911, vennero introdotti due Landsting, uno per la Groenlandia Settentrionale e uno per la Groenlandia Meridionale, che vennero fusi assieme solo nel 1951; per tutto questo tempo la maggior parte delle decisioni vennero prese a Copenaghen, dove i groenlandesi non avevano rappresentanza.

Verso la fine del XIX secolo, il monopolio danese sui commerci venne criticato dai mercanti; si sostenne che esso teneva i nativi in uno stile di vita non profittevole, bloccando lo sviluppo di una industria della pesca potenzialmente grande. Molti groenlandesi comunque erano abbastanza soddisfatti dello status quo, poiché sentivano che il monopolio assicurava il futuro della caccia commerciale alla balena. Nonostante ciò, i danesi spostarono gradualmente i loro investimenti verso l'industria conserviera legata alla pesca.

[modifica] Importanza strategica

Per approfondire, vedi la voce Storia della Groenlandia durante la II Guerra Mondiale.

Dopo che riottenne la piena indipendenza nel 1905, la Norvegia si rifiutò di accettare la sovranità danese sulla Groenlandia, che era stata un suo possedimento e le era stata tolta nel 1814. Nel 1931, il baleniere norvegese Hallvard Devold occupò di sua iniziativa la Groenlandia orientale disabitata; a fatto avvenuto, l'occupazione venne appoggiata dal governo norvegese. Questa terra fu chiamata Terra di Erik il Rosso e fu eletto governatore Helge Ingstad, esploratore famoso per aver scoperto le rovine vichinghe a L'Anse aux Meadows. Due anni dopo, la corte permanente di giustizia internazionale sentenziò in favore del punto di vista danese, che venne accettato dalla Norvegia.

La Base Aerea di Thule, creata durante la Seconda guerra mondiale, è la base più settentrionale dell'USAF.
La Base Aerea di Thule, creata durante la Seconda guerra mondiale, è la base più settentrionale dell'USAF.

Durante la Seconda guerra mondiale, quando la Germania estese le sue operazioni di guerra alla Groenlandia, Henrik Kauffmann, l'ambasciatore danese negli Stati Uniti che aveva già rifiutato di riconoscere l'occupazione tedesca della Danimarca, aiutato dai governatori della Groenlandia Eske Brun e Aksel Svane, firmò il 9 aprile 1941 un trattato con gli USA che garantiva all'esercito statunitense il permesso di stabilire delle stazioni in Groenlandia. A causa delle difficoltà del governo danese a governare l'isola durante la guerra, e grazie al successo delle esportazioni, in particolare di criolite, la Groenlandia finì per godere di uno status abbastanza indipendente; i suoi rifornimenti vennero garantiti da Stati Uniti e Canada.

Durante la Guerra Fredda, la Groenlandia ebbe una importanza strategica, in quanto controllava parte del passaggio tra i porti sovietici sull'Artico e l'Oceano Atlantico, oltre ad essere una buona base per l'osservazione di qualsiasi uso di missili balistici intercontinentali, le cui rotte erano tipicamente programmate per passare sopra l'Artico. Gli Stati Uniti erano interessati a questa posizione, e nel 1951 il Trattato Kauffman venne sostituito da un altro. La Base Aerea di Thule, a Thule (l'odierna Qaanaaq) nel nord-ovest dell'isola, venne resa una base permanente. Nel 1953, alcune famiglie Inuit vennero costrette dalla Danimarca a spostare le loro case per fornire spazio per l'ampliamento della base; per questo motivo, la base è stata fonte di attriti tra il governo danese e la popolazione groenlandese. Questi attriti non fecero altro che crescere quando il 21 gennaio 1968 si verificò un incidente nucleare: un B-52 Stratofortress che trasportava quattro bombe all'idrogeno, si schiantò vicino alla base, versando grandi quantità di plutonio sul ghiaccio; anche se la maggior parte del plutonio venne recuperata, i nativi raccontano ancora delle risultanti deformazioni negli animali.

[modifica] Autogoverno

La bandiera della Groenlandia, adottata nel 1985

Lo status coloniale della Groenlandia venne abolito nel 1953, quando divenne parte integrante del regno danese, con rappresentanza nel Folketing. La Danimarca iniziò anche un programma per fornire assistenza medica e istruzione ai groenlandesi; per questo motivo, la popolazione divenne sempre più concentrata nelle città. Poiché gran parte degli abitanti erano pescatori e ebbero difficoltà a trovare lavoro nelle città, questi movimenti di popolazione potrebbero aver contribuito alla disoccupazione e ad altri problemi sociali che hanno afflitto la Groenlandia negli ultimi anni.

Quando la Danimarca si impegnò nella cooperazione europea che sarebbe in seguito diventata l'Unione Europea, gli attriti con l'ex colonia crebbero: i Groenlandesi ritenevano che l'unione doganale europea avrebbe danneggiato i loro commerci, che avvenivano principalmente con nazioni non europee quali Stati Uniti e Canada. Dopo che la Danimarca, Groenlandia inclusa, entrò nell'unione nel 1973 (nonostante il 70,3% dei Groenlandesi avesse votato no al referendum), molti abitanti pensarono che la rappresentanza a Copenaghen non fosse sufficiente, e i partiti locali iniziarono a richiedere l'autogoverno; il Folketing lo concesse nel 1978, e la legge entrò in vigore l'anno seguente. Il 23 febbraio 1982, una maggioranza del 53% della popolazione groenlandese votò per abbandonare la Comunità Europea, cosa che avvenne nel 1985; la Groenlandia è tuttora l'unica entità ad esserne uscita [17].

La Groenlandia autogovernantesi si è presentata al mondo come una nazione Inuit; i toponimi danesi sono stati sostituiti: il centro della civilizzazione danese sull'isola, Godthåb, è diventata Nuuk, la capitale di una nazione "vicina alla sovranità". Nel 1985 venne definita la bandiera groenlandese, usando i colori della Dannebrog danese. Comunque, il movimento per la sovranità completa è ancora debole.

Le relazioni internazionali, un campo in precedenza gestito dalla Danimarca, sono ora ampiamente competenza, anche se non completamente, del governo locale. Dopo aver lasciato l'UE, la Groenlandia ha firmato uno speciale trattato con l'Unione, oltre ad essere entrata in diverse organizzazioni più piccole, non da ultimo con Islanda e Isole Faroe, e con le popolazioni Inuit del Canada e della Russia. È stata anche uno dei fondatori del Consiglio Artico per la cooperazione ambientale nel 1996. La rinegoziazione del trattato del 1951 tra Danimarca e Stati Uniti, con una partecipazione diretta del governo groenlandese, è una delle questioni aperte, e la Commissione sull'Autogoverno (1999-2003) suggerì che la Groenlandia dovesse puntare a trasformare la Base Aerea di Thule in una stazione internazionale di sorveglianza e tracciamento dei satelliti, soggetta alle Nazioni Unite[18].

Le tecnologie moderne hanno reso la Groenlandia più accessibile, non da ultimo grazie alle innovazioni nell'aviazione; tuttavia, la capitale Nuuk manca ancora di un aeroporto internazionale (si veda Trasporti in Groenlandia). Le prime trasmissioni televisive iniziarono nel 1982.

[modifica] Note

  1. ^ "Yanks Clear Greenland of Nazis"
  2. ^ Hakomagazine
  3. ^ Storia della Groenlandia
  4. ^ Cronologia della Groenlandia Vichinga
  5. ^ Il destino dei Vighinghi di Groenlandia
  6. ^ Jared Dimaond. Collapse: how societies choose to fail or succeed. Viking Press, 2005. 217
  7. ^ Dimaond, 2005: p. 222
  8. ^ William W. Fitzhugh ed Elisabeth I. Ward (a cura di) Vikings: the North Atlantic saga. Washington, Smithsonian Institution Press in associazione con il National Museum of Natural History, 2000. 330
  9. ^ Fitzhugh e Ward, 2000: p. 290
  10. ^ Fitzhugh e Ward, 2000: p. 324
  11. ^ Fitzhugh e Ward, 2000: p. 336
  12. ^ Thomas Downing Kendrick. A History of the Vikings. New York, C. Scribner’s Sons, 1930. 366
  13. ^ Fitzhugh e Ward, 2000: p. 307
  14. ^ Fitzhugh e Ward, 2000: p. 315
  15. ^ a b Storia della Groenlandia medioevale Parte 2
  16. ^ Thule Nationalmuseet di Danimarca.
  17. ^ History of Greenland
  18. ^ Namminersornerullutik Oqartussat. URL consultato il 2006-05-11.

[modifica] Bibliografia

  • Diamond, Jared. Collasso. Come le società scelgono di morire o vivere. Torino: Einaudi, 2005. ISBN 8806176382
  • (EN) Kendrick, Thomas Downing. A History of the Vikings. New York: C. Scribner’s Sons, 1930. ISBN 048643396X
  • (EN) The Complete sagas of Icelanders. Redatto da Vidar Hreinsson; squadra editoriale guidata da Robert Cook et al.; introduzione di Robert Kellogg. Reykjavík: Leifur Eiríksson Publishers, 1997. ISBN 9979929308
  • (EN) Vikings: the North Atlantic Saga. Redatto da William W. Fitzhugh e Elisabeth I. Ward. Washington: Smithsonian Institution Press in associazione con il National Museum of Natural History, 2000. ISBN 1560989955
  • M. Marchiori, Groenlandia: tradizione, storia e cambiamento culturale delle popolazioni eschimesi, Genova, Tilgher 1978. ISBN 8879030914
  • La saga di Erik il Rosso, Luni Editore, 1998. ISBN 8879841645

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