Storia della Norvegia
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[modifica] Preistoria
Recenti ritrovamenti archeologici (2005) hanno stabilito che nei mesi estivi i cadsererdel sud - probabilmente appartenenti alla cultura di Amburgo - furono in grado di muoversi verso nord lungo la costa norvegese fin dall'inizio dell'olocene, 12.000 anni fa, quando gli altipiani erano ancora ricoperti di ghiacci e il livello marino era più basso di circa 50 m rispetto a quello attuale.
Insediamenti temporanei e tracce di tende fatte con pellami sono state ritrovate fino nella regione di Alta. I ritrovamenti più recenti sono nella grotta di Bremsnes, nei pressi di Kristiansund e a Fosna, a nord di Trondheim.
In Scandinavia vi furono insediamenti stabili fin dalla fine dell'ultima glaciazione, sono stati ritrovati reperti dell'età della pietra e dell'età del bronzo come incisioni rupestri. Dall'epoca dell'Impero romano fino all'800 dC la Scandinavia è nota per la sua cultura dell'età del ferro. Vi sono numerose incisioni rupestri scritte in rune. La regione fu nota nel medioevo per la popolazione di navigatori e guerreri dei Vichinghi, che tra l'800 e il 1100 scoprirono e si insediarono in Islanda e Groenlandia e conquistarono parti della Francia, della Gran Bretagna e dell'Irlanda, navigarono fino a Costantinopoli, in Grecia, Africa del Nord e Terranova.
Le informazioni sui primi sovrani giungono principalmente dalle opere di Snorri Sturluson (intorno al 1200) e in particolare dall'Heimskringla nel quale tuttavia si mescolano storia e leggenda, soprattutto per quanto riguarda le epoche iniziali, l'attendibilità di quanto scritto è quindi discussa dagli studiosi.
[modifica] I sovrani vichinghi
Per approfondire, vedi la voce Vichinghi. |
All'inizio delle cronache storiche scandinave (intorno al 700) in Norvegia esistevano circa 29 piccoli regni nella maggior parte dei quali (Adger, Alveim, Hedemarken, Hordaland, Nordmør og Romsdal, Rogaland, Romerike, Sogn, Solør, Søndmør, Trøndelagen, Vestfold - che in epoche diverse comprese alcuni dei regni citati nell'elenco - e Viken) il regnante aveva il titolo di Konge (ancora oggi in norvegese significa re) nel Haalogaland il titolo era quello di jarl (cfr. l'inglese earl, conte).
Progressivamente intorno al IX secolo le comunità di unirono in regioni e nel 872 il sovrano Harald I Hårfagre unificò il regno e divenne il primo sovrano. I suoi successori regnarono con brevi interruzioni fino al 1319. Le influenze continentali da Inghilterra e Irlanda portarono all'introduzione del Cristianesimo, una figura di rilievo in questo processo fu il re Olav Haraldsson che perse la vita nella battaglia di Stiklestad il 29 luglio 1030. Divenne il santo patrono del paese e la sua tomba presso la cattedrale di Nidaros a Trondheim divenne luogo di pellegrinaggio.
L'arcidiocesi di Nidaros fu fondata nel 1153. Tra il 1130 e il 1217 vi furono una serie di guerre civili. Intorno al 1200, il regno norvegese comprendenva l'area tra l'isola di Man nel Mare d'Irlanda fino alla penisola di Kola a oriente. La Groenlandia e l'Islanda furono acquisite come dipendenze nel 1262.
[modifica] L'Unione di Kalmar e l'unione con la Danimarca
Dal 1396 fino al 1814 la Norvegia fu relegata allo status di provincia, questo periodo fu chiamato dal drammaturgo norvegese Henrik Ibsen "la notte lunga 400 anni".
In questo periodo si possono distinguere due diverse fasi:
- L'unione di Kalmar
- L'epoca danese o unione con la Danimarca
[modifica] L'unione con la Danimarca (1536 - 1814)
La Norvegia e i suoi territori divennero una provincia del regno di Danimarca-Norvegia. Il rappresentante della corona danese era un governatore chiamato Statolder. Nel periodo danese si possono individuare diverse epoche:
- L'epoca della Riforma (1536 - 1596): il potere norvegese subì un ulteriore indebolimento dalla dissoluzione della chiesa indipendente norvegese in seguito alla riforma del 1537.
- Le guerre norvegesi (1596 - 1720): fu un periodo di guerre continue fra le quali la guerra di Kalmar (1611–1613), la guerra dei trent'anni (1618–1648), le guerre del nord (1655–1658), la guerra di Gyldenløve (1675–1679), il culmine fu la Grande guerra del nord (1700–1721).
- Il periodo di pace e crescita economica (1721–1770): Nel XVIII secolo la Norvegia visse un periodo di prosperità e divenne una componente importante del regno.
- Il risveglio del nazionalismo e le premesse per l'indipendenza (1770–1814): questo periodo origina dal forte senso di indipendenza della cultura agricola norvegese (bondekultur) insieme all'influenza delle rivoluzioni americana (1775–1783) e francese (1789–1799), nacque una coscienza nazionale che portò all'assemblea costituzionale del 1814.
[modifica] L'unione con la Svezia
Nel 1814 la Danimarca-Norvegia fu sconfitta nel corso delle guerre napoleoniche e il sovrano fu costretto a cedere la Norvegia alla Svezia tramite il trattato di Kiel (14 gennaio 1814). A causa di una dimenticanza nel testo del trattato le dipendenze norvegesi (Islanda, Groenlandia e isole Faroe) rimasero però alla Danimarca.
Vi fu un tentativo di riconquistare la sovranità sul paese da parte del viceré e principe ereditario del regno di Danimarca-Norvegia che incoraggiò membri rappresentativi di diverse classi sociali a radunarsi a Eidsvoll per dichiarare l'indipendenza, adottare una costituzione e eleggere re il principe Christian Frederik. A tutt'oggi il 17 maggio è festeggiato come giorno della costituzione democratica della Norvegia indipendente. La Svezia reagì dichiarando guerra nello stesso anno, nelle trattative di pace (Convenzione di Moss) Christian Frederik accettò di rinunciare alle sue rivendicazioni sul trono norvegese e a tornare in Danimarca se la Svezia avesse riconosciuto la costituzione democratica e avesse accettato un'unione non "stretta". Il 4 novembre 1814 il parlamento norvegese (Stortinget) elesse quindi il sovrano svedese come sovrano di Norvegia, la corona svedese era rappresentata da un governatore detto Statolder, spesso di origini nobili e in più occasioni la carica fu ricoperta dal principe ereditario.
L'unione si disciolse pacificamente nel 1905 quando, dopo diversi anni di disordini politici, la Svezia riconobbe l'indipendeza della Norvegia. Il parlamento offrì il trono al principe Carlo di Danimarca che accettò dopo che un referendum aveva stabilito che la forma di governo sarebbe stata quella monarchica. Il 18 novembre salì al trono con il nome Haakon VII.
[modifica] L'indipendenza
[modifica] La Norvegia nella prima guerra mondiale
Durante la prima guerra mondialela Norvegia rimase neutrale. A dispetto della neutralità nel corso della guerra la flotta mercantile norvegese fornì supporti logistici alla Gran Bretagna trasportando viveri e altri beni essenziali. In cambio ricevette forniture di carbone. Questo tipo di approccio fece nascere la definizione di alleato neutrale usata talvolta in Gran Bretagna.
[modifica] La Norvegia nella seconda guerra mondiale
Allo scoppio della seconda guerra mondiale la Norvegia insistette con il tentativo di rimanere neutrale a dispetto degli avvertimenti giunti da alcune fazioni politiche che ritenevano che la posizione geografica del paese ne avrebbe fatto un obiettivo strategico per la Germania nazista e che avrebbero voluto allestire delle difese sufficienti per resistere ad un attacco fino all'arrivo dei rinforzi da Francia o Gran Bretagna.
In un attacco a sorpresa all'alba del 9 aprile 1940 la Germania lanciò l'operazione Weserübung. Le truppe tedesche attaccarono Oslo e i principali porti norvegesi, (Bergen, Trondheim, Kristiansand e Narvik) e si impossessarono rapidamente delle città e dei territori circostanti.
Lo stesso giorno dell'attacco le truppe norvegesi, presso la fortezza di Oscarborg nel fiordo di Oslo, affondarono l'incrociatore pesante Blücher rallentando l'invasione per il tempo necessario al sovrano, al governo e al parlamento per abbandonare la città. Nonostante la superiorità teorica degli invasori l'esercito norvegese, aiutato da truppe francesi, inglesi e polacche riuscì a opporre resistenza per circa due mesi. Il 17 giugno le truppe del paese dovettero arrendersi, il sovrano e il governo il 7 giugno lasciarono la città di Tromsø per formare un governo in esilio a Londra. Molti militari e civili lasciarono il paese e si unirono al governo in Inghilterra dove furono di grande aiuto all'esercito britannico e ai suoi servizi segreti (Special Operations Executive - SOE).
Il capogruppo del partito nazionalsocialista norvegese, Vidkun Quisling, tentò un colpo di stato ma incontrò tale resistenza da parte della popolazione che le truppe tedesche lo deposero dopo una sola settimana e instaurarono un'amministrazione presieduta dal governatore (Reichskommissar) Josef Terboven che formò un governo nel quale la maggioranza dei ministri giungevano dal partito di Quisling. Nel 1942 quest'amministrazione fu sostituita da un governo fantoccio guidato da Quisling.