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Mario Stellatelli - Wikipedia

Mario Stellatelli

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Mario Stellatelli (Puglia1927 – Savona20 aprile 2007) è stato un fotografo e chimico italiano.

Immagine:Stellatelli.JPG‎

Indice

[modifica] Biografia

Mario Stellatelli nasce in Puglia nel 1927, in Liguria dal 1935, ha sempre vissuto a Savona.

Personaggio eclettico (“Quando non suona Mozart sul violino, fa viraggi con la stessa passione”, ha scritto la fotografa genovese Giuliana Traverso). Maestro indiscusso a livello europeo del “viraggio”.

I suoi viraggi nascono dalla sensibilità artistica e dalla grande conoscenza della chimica, con l’utilizzo di metalli come oro, argento, applicati a pennello in lunghe ore di lavoro sulle stampe fotografiche, innescando reazioni chimiche e cromatiche degne di un pittore rinascimentale.

Effettua studi classici e quindi universitari.

Si impiega dapprima come docente di chimica generale nelle scuole superiori e dopo come capo laboratorio chimico di Chevron Oil Italiana e di Erg Petroli.

Si interessa da sempre di musica e dal 1978 anche di fotografia.

E si deve sapere che Stellatelli è stato un eccellente violinista. Ha sempre amato il suo violino, a tal punto che in un memorabile autoscatto si ritrasse nudo, coperto solo dalo strumento. Con grande slancio, si alza, dalla platea, tira fuori il suo vecchio amatissimo violino e lo consegna a Vittorio Marchese, primo violino dell'Orchestra Sinfonica di Savona, convenuto per un'esibizione musicale alla Sala Rossa del Comune, che ospitava la presentazione dell'ultimo libro di Stellatelli, una formidabile e raffinatissima raccolta dei suoi "Viraggi".

Pluripremiato in concorsi fotografici nazionali ed internazionali, ha partecipato a numerose mostre in Italia e all’estero, si è distinto ottenendo anche il titolo di "Maestro della fotografia italiana" nel 1997 e, due anni dopo, lo "Award of merit".

Ha retto l'incarico di direttore artistico della Galleria Civica di Fotografia di Savona.

Dal 1989 tiene corsi avanzati di fotografia.

E'stato socio attivo del Gruppo R. Namias per le Antiche tecniche fotografiche e della Società Savonese di Storia Patria.

Muore il 20 aprile 2007.

[modifica] Riconoscimenti

Ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti da:

  • la Federazione Fotografia Italia FIAF *
  • la Fédération Internazionale de l’Art Photographique
  • la PhotographicSociety of America.

[modifica] Tecnica

Stellatelli è noto proprio per i suoi "viraggi", cioè i trattamenti cui sottopone le sue fotografie.

Ottimo fotografo, di raffinate qualità estetiche esaltate da un particolare tipo di ricerca, il viraggio, che ha perfezionato partendo dalle sue conoscenze chimiche.

Di lui si ricordano gli “still life”: tenui colori pastello intermedi fra la pittura di Morandi e la grafica cinquecentesca; rimandi colti, di grande qualità formale, i quali comunque hanno il pregio di appartenere sempre alla disciplina fotografica.

Una bravura da maestro dell’Ottocento, un pignolesco lavoro di ritocco, una puntualità spesso realizzata con piccoli pennelli, creano il terreno vero della poesia, una poesia evocativa come l’avrebbe concepita Aristotele, in grado di creare nuovi spazi, nuovi mondi, dimensioni forse più reali della vita stessa. Sono questi i parametri in cui si muove la fotografia, l’arte di Stellatelli.

[modifica] Il viraggio

Ecco che cos’è un viraggio. Una fotografia in bianco e nero è argento finemente suddiviso su di un supporto a base cellulosica. Il viraggio di una stampa in bianco e nero si realizza nella modificazione e/o sostituzione dell’argento con diversi altri elementi chimici. Il viraggio, pertanto, non è la colorazione superficiale di una stampa in bianco e nero, ma una variazione sostanziale della sua composizione chimica.

Gli elementi chimici inorganici coinvolti in questo tipo di reazioni sono di base: solfo, selenio, ferro, rame, cromo, piombo, oro. Tutte le operazioni di viraggio, impoistate con apposite procedure, permettono risultati sufficientemente ripetibili. In ogni caso, dato che queste operazioni vengono liberamente connesse ad una grande varietà di fattori (distribuzione dei toni, concentrazione delle soluzioni viranti, durata delle stesse, temperatura, ecc.), ogni stampa, dopo il viraggio, rappresenta un esemplare unico.

[modifica] Esposizioni

Sue opere sono esposte presso:

  • l’ Archivio Storico Fotografico del Diaframma di Milano
  • l’ Accademia Carrara di Bergamo, la Fondazione Corrente di Milano
  • il Museo della Fotografia Storica e Contemporanea di Caltagirone (Catania)*
  • il Museo Nazionale Bacin Dvor di Vrbnik (HR)
  • il Musée Municipale di St. Paul de Vence (Fr)
  • il Museo Storico di Nuova Delhi (India), ecc.

Altre sue mostre:

  • 1980 - Courmayeur (AO), Ente Provinciale Turismo
  • 1981 - Savona, Palazzo Comunale, Galleria Civica di Fotografia
  • 1982 - Savona, Galleria della Mandorla
  • 1983 - Milano, Fondazione Corrente
  • 1984 - Savona, Galleria della Mandorla
  • 1985:

 Milano, Galleria il Diaframma San Fedele  Arezzo, Galleria Civica di Fotografia  Bari, Expo Arte  Belgrado (YU), Fotografi Italiani

Graz (A), Galleria Fotografica Comunale  Città del Messico, Fotografi Italiani, in 22 città americane

Busto Arsizio (MI), Galleria Civica di Fotografia  Pescara, Nona Biennale Internazionale  Milano, SICOF, Sezione Culturale, l'Arcobaleno del Bianco e Nero

Gauchy (F), Maison de la Culture  Zagabria (HR), Centro Culturale Italiano  Osiyek, (HR) Photo Galeria Osiyek  Torino, Galleria d'arte Target

Maribor (Slovenia), Photo Gallery Stolp  Catania, Galleria Gregfoto  St. Paul de Vence (F), Musée Municipal

 Duttovye (YU), AS, Galerya  Vrbnik (HR), Museo Bacin Dvor  Pisa, Montescudaio, Palazzo Civico

Spoleto, Festival Internazionale, Palazzo Rosari Spada  Parma, Fotogalleria della Coppa d'oro  Sesto S. Giovanni (MI), Galleria Comunale, Villa Zorn  Evry (F), Galerie du Théàtre de l'Agorà, 40 anni di fotografia italiana

Reims (F), Salon International d'Auteurs sur invitation  Bergamo, Accademia Carrara, Autori italiani  Graz (A), Galleria fotografica comunale

  • 1994 - Savona, Galleria Civica di Fotografia, Sala mostre del Palazzo Civico, 65 ritratti
  • 1995 - Sulmona, Tredicesimo Festival, Personale Ritratti
  • 1996:

Udine, Brecenicco Palazzolo, Antologica 1985-1995  Ovada (AL), Accademia Urbense, Opere Scelte  Monza (MI), Arengario, Pittura e Fotografia, GRN Antiche Tecniche  Venezia, Circolo Fotografico La Gondola, Fotogalleria Tura  Altare (SV), Biblioteca Musicale, 40 opere Premiate

 Graz (A), WIFI Photogaleria  Melzo (MI), Palazzo Trivulzio, GRN Antiche Tecniche  Mondovì (CN), Regione Piemonte, Galleria San Rocco al Ponte delle Ripe

 Casoli (CH), Sala Grande Arcieri, Antologia di Viraggi  Iseo (BS), Gruppo Iseo Immagine, Ente Turismo

Imperia, Victoria Photogallery  Albisola Superiore (SV), Oratorio San Nicolò, Antologica 1985-1995

Parma San Secondo, Rocca dei Rossi - GRN Antiche Tecniche  Mondovì (CN), Regione Piemonte, Galleria San Rocco al Ponte delle Ripe, GRN Antiche Tecniche  Pavia Robbio, Auditorium Comunale, Opere Scelte  Albissola Marina (SV), Circolo degli artisti, Pozzo Garitta, Opere Recenti  Rosignano Marittima (LI), Palazzo Marini

Vicenza, Basilica Palladiana - GRN Antiche Tecniche  Reggio Calabria, III Biennale d'Arte Fotografica

Bordighera, Biblioteca Civica Internazionale, Viraggi 1982-2000  Parma, Foto Galleria Carrà, Opere scelte

Padova, Comune di Padova Assessorato alla Cultura, Centro Nazionale di Fotografia, 70 viraggi  Reggio Calabria, IV Biennale d'Arte Fotografica - GRN Antiche Tecniche  Apricale (IM), Castello della Lucertola, Regione Liguria, 50 viraggi, mostra antologica

San Vito di Cadore (BL), Galleria Civica - GRN Antiche Tecniche  Savona, Sala mostre del Civico Palazzo, Opere recenti 1998-2004

  • 2005 - CONVEGNO Fotoritocco sperimentale e viraggi selettivi - (Facoltà di Architettura di Genova) - Corso di Fotografia applicata, Mario Stellatelli
  • 2006:

 GALLERIA FIAF, sede del Gruppo Fotografico Le Gru di Valverde (CT): "VIRAGGI"  Treviso - Spazio Antonino Paraggi: “MARIO STELLATELLI. L’ARMONIA DELLE FORME”  Padova: Mostra Fotografica alla Galleria Sottopasso della Stua - "natura In Posa"

  • 2007 - Gavarry S.p.A. - Albisola Capo - “Art&Savonnerie”: Omaggio a Mario Stellatelli

[modifica] Pubblicazioni

La sua opera è stata recensita in importanti testi e riviste del settore.

Ha pubblicato:

  • - Ritratti 1983-1993, Cappello Edit. Savona;
  • - Viraggi 1985-1995, Immedia Edit. Arezzo;
  • - Fotografi e Fotografia a Savona (1839-1939), L’Artistica Edit. Savigliano; ISBN 8873200834
  • - Ritratto di città - L'Artistica Editrice (Collana: Miscellanea) , Savigliano (CN), 2005, ISBN 8873201237
  • - Viraggi 1977-2006”- L'Artistica Editrice (Collana: Miscellanea) , Savigliano (CN), dicembre 2006, ISBN 9788873201540

[modifica] Stellatelli ed i Savonesi

Stellatelli ha dedicato a Savona, la sua città, nel tempo alcune edizioni librarie di prestigio che hanno arricchito la cultura cittadina. In esse si trovano raffigurati suoi più o meno famosi concittadini, di cui si vogliono nel seguito rendere i tratti salienti.

[modifica] Fotografi e fotografia a Savona. 1839-1939

In "Fotografi e fotografia a Savona. 1839-1939", realizzato grazie al contributo della Fondazione "A. De Mari" Cassa di Risparmio di Savona e della Provincia di Savona su delega della Regione Liguria; rappresenta una storia della fotografia savonese realizzata consultando una considerevole massa di materiale bibliografico.

Il libro è stato presentato 29 novembre 2003 a Savona presso la Sala Rossa del Palazzo Comunale.

La stampa, operata dallo stesso Stellatelli, è di altissima qualità: ogni immagine, stampata con perizia su una pregiata carta opaca, è stata poi lucidata, così da rendere le riproduzioni infinitamente migliori degli originali d'epoca.

Vi sono scorci inediti della città e frammenti di vita fissati per sempre sulla pagina.

[modifica] Giacomo Sirito

Come il ritratto di Giacomo Sirito, del 1900, «eseguito dopo il decesso, su richiesta della consorte, con interventi di ritocco manuale» o le sequenze di foto di Andrea Agamennone. è mozzafiato.

[modifica] il vescovo Giuseppe Salvatore Scatti

La città degli anni Dieci con tratti precisi: il porto, la processione del Corpus Domini con il vescovo Scatti, che passa tra il Bar Tripoli e una English Pharmacy.

[modifica] La vita di Giuseppe Salvatore Scatti

[modifica] Gli inizi

Giuseppe Salvatore Scatti nasce il 19 gennaio 1843 a Lecco. Studia nei seminari milanesi e viene ordinato sacerdote a Trento nel 1866. Insegnante di materie letterarie nel seminario di S. Pietro Martire a Milano, ha discepolo Achille Ratti, il futuro Pio XI. E' parroco di Malgrate dal 1872 al 1890.

[modifica] Il Vescovo

Il 9 gennaio 1898 viene nominato Vescovo di Savona e Noli. Da poco nominato va a far visita Don Davide Albertario, il prete/giornalista della Milano fine Ottocento che impugnava la penna come una spada, carcerato numero 2557 nel reclusorio di Finalborgo, presso Savona, condannao alla pena carceraria di 3 anni e mille lire di multa per aver seminato odio di classe fra contadini e padroni "distogliendo buona parte del clero da quell’opera di pacificazione che per la sua missione sarebbe destinato a compiere, con articoli violenti". Il 7 febbraio 1899 fa visita alla Chiesa dell'Oratorio festivo Salesiano di Savona. Per dieci anni il vescovo mons. Giuseppe Salvatore Scatti affida a Don Villa qualche ora di insegnamento in Seminario.: un seminario tutto nuovo ma tristemente vuoto che riusciva con fatica a seguire le disposizioni della Pontificia Congregazione Romana degli Studi. Alcuni lavori di restauro della Chiesa di San Dalmazio sono inaugurati il 27 settembre 1908 da Mons. Salvatore Scatti in occasione della visita pastorale. Nel 1911, a fronte di richiesta del comune di Noli, il complesso del Vescovado viene adibito ad uso "lazzaretto" in quanto: "... ben si prestava, per gli ingressi ad ogni livello, che permettevano di individuare due reparti, infettivo e di degenza ". Il Vescovo Scatti conserva per sé alcuni locali. Con decreto del vescovo Scatti , datato 2 settembre 1917, la chiesa di Pero (Varazze) viene eretta, fissandone il territorio, in "rettoria ecclesiastica" indipendente, staccandone il territorio dalla parrocchia di Sant’Antonio di Alpicella, con il consenso di quel rev. parroco. Terminata la grande guerra (1915-1918) mons. Scatti chiama Giuseppe Villa, canonico della collegiata di Varazze e anche prelato domestico di S.S. il Papa Pio XI, alla carica di rettore del Santuario di Nostra Signora della Misericordia.

[modifica] La morte

Muore a Savona il 30 giugno 1926, il suo Monumento funebre si trova nel Duomo di Savona ed è opera dello scultore Andrea Paleni. Gli è stata dedicata una Via di Savona, dopo la delibera del Podestà del 16 agosto 1936.

[modifica] Collegamenti esterni

[modifica] Alberto Ciarlo

Toccante, soprattutto per chi è in là con gli anni, la nitida fotografia di via dei Cassari e dell'ingresso della farinata di Alberto Ciarlo.

Vero spaccato di vita sociale sono tre foto, prese nel cortile interno del vecchio ospedale San Paolo, dei carri funebri. Ce n'è uno prima classe: quattro cavalli e due palafrenieri; uno per i religiosi: bianco e uno per i poveri: un solo cavallo privo di fregi.

Notevole è l'immagine di Bergeggi a seguito dell'esplosione del forte di Sant'Elena, nella notte del 25 ottobre 1921.

[modifica] Clotilde Isabella Irene Ecclesia, Andrea Fossa e Filippo Giambattista Marchese

Vi sono pure ritratti di Clotilde Isabella Irene Ecclesia o una grande fotografia del 1890 di Andrea Fossa, che ammira un'esercitazione dei pompieri all'interno del cortile delle scuole di via Manzoni. Sempre di Fossa è il ritratto di Filippo Giambattista Marchese, combattente della Terza guerra d'indipendenza.

Nel caso dei fotografi più"antichi" è palese il vezzo dell'ambientazione, desunto dalla pittura del tempo. I protagonisti interpretano vere e proprie gags ("All'osteria", scatto del 1900) o pose complicate dalla presenza dei più strani oggetti.

[modifica] Zoraide Sarzanini, Vittorio Poggi e Luigi Sperati

I soggetti di alcuni ritratti sono restati nella storia della città. Zoraide Sarzanini, popolare soprano, oppure Vittorio Poggi, storico ed erudito di fama, o ancora Luigi Sperati, fondatore di una nota ditta di articoli musicali.

Alcune immagini hanno un sapore attuale, quasi che il tempo si fosse fermato. Ad esempio la festa della leva del 1890, ripresa del 1930, davanti all'autobus della linea Cairo-Savona. Una moda che resiste ancora, specie in Valbormida.

Ma sono le persone comuni, soprattutto quelle anonime, le vere protagoniste del libro di Stellatelli. Dietro quei volti si nascondono vite, drammi, speranze. E ci si ritrova, tra quelle pagine, a giudicare quei profili come fossero uomini e donne d'oggi.

Riferimenti:

[modifica] La vita di Vittorio Poggi

Vittorio Poggi (Torino 20 dicembre 1833 - Savona 31 dicembre 1914) è stato un avvocato, giornalista, patriota, militare, archeologo e funzionario pubblico savonese.

[modifica] La giovinezza

Nato da una famiglia di origini albisolesi, il padre era un funzionario della Corte dei conti, rimase prematuramente orfano. Esegui i suoi studi primari a Savona nel Collegio degli scolopi, con personaggi come Paolo Boselli, Anton Giulio Barrili e Pietro Sbarbaro, a cui rimase legato per tutta la vita.

Iscrittosi alla Facoltà di giurisprudenza dell'Università di Genova, conseguì la laurea nel 1856.

Fu attivo negli ambienti studenteschi ed intellettuali giovanili savonesi, animati da varie iniziative socio- culturali (la Società letteraria savonese nata nel 1854, nel 1856 viene costituita la Società di culto dantesco, la Società del casino di lettura sorta nel 1857, in ultimo, ma non ultima, la Società progressista degli artisti e operai di cui nel 1858 venne nominato socio onorario).

Nello stesso periodo collaborò a giornale liberali, quali il «Il Saggiatore» e «Il diario savonese», pure militando politicamente nella Società nazionale, nonostante personalmente nutrisse opinioni repubblicane.

A posteriori della laurea, fece il praticantato della professione di avvocato in due studi di Savona e di Genova.

Capoluogo ligure proseguì l’attività giornalistica con la fondazione nel 1858 e, successiva direzione, del quotidiano «San Giorgio», trasformatosi in seguito in «La Nazione», con il quale collaborarono sia Nino Bixio che Agostino Bertani. Il giornale era favorevole alla ripresa dell'iniziativa unitaria e la guerra contro l'Austria.

[modifica] Sotto le Armi

Si arruolatò nel 1859 nei Cacciatori della Magra, con il grado di sottotenente combatté nella seconda guerra d’Indipendenza.

Per colpa di una malattia, fu impedito a prendere parte alla spedizione dei Mille. Rimase nell'esercito, in qualità di tenente di fanteria, durante ila guerra del 1866 e la repressione del brigantaggio nel Mezzogiorno.

Nel frattempo sosre in lui la passione per l'archeologia, si interessò ai resti, alle iscrizioni e alle monete che si ritrovavano di frequente, approfondendo particolarmente gli studi di etruscologia e sulle antiche popolazioni romane.

Sin dal 1874 pubblicò numerosi lavori scientifici. Nel 1880-1881 ricevette l’incarico dal Ministero della pubblica istruzione di sovrintendere il nuovo Museo archeologico di Firenze, occupandosi contemporaneamente degli scavi nei siti liguri.

Proseguì la carriera militare, di stanza a Parma, poi a Lodi, a Piacenza e infine a Pavia, fino a quando nel 1890 lasciò l'esercito, col grado di tenente colonnello.

[modifica] La vita pubblica

Nel 1890, in febbraio venne nominato Commissario della Certosa di Pavia e nel successivo aprile Commissario per le antichità e le belle arti della Liguria. Ritornò a Savona a fine 1891, allorché a seguito della soppressione del Soppresso del Commissariato di Genova (1º ottobre 1891), le sue funzioni vennero devolute all'Ufficio regionale di Torino. Divenne quindi membro e presidente della Commissione conservatrice dei monumenti per la provincia di Genova e ispettore per i monumenti e gli scavi del circondario di Savona.

Socio fondatore della Società savonese di Storia Patria nel 1885, ne divenne suo vicepresidente. Si occupò intensamente agli studi archeologici e storici su Albisola (1888-1890) e su Savona.

Realizzò significativi contributi sull’argomento e le prime due parti (il seguito fu completato postumo dal figlio) della Cronotassi delle magistrature e degli eventi della storia cittadina dalle origini fino al XVI secolo.

Per i «Monumenta historiae patriae» si dedicò all'edizione delle Leges Genuenses (1901). Realizzò la la stampa della Series rectorum Reipublicae Genuensis (1900), oltre che di numerosi scritti di storia locale, letteraria e dell'arte, taluni anche a carattere divulgativo (nella «Strenna savonese»).

Ottenuto nel 1892 dal Municipio di Savona l’incarico di prefetto della Biblioteca civica e dell'Archivio della città, che tenne fino alla morte, diventò pure presidente della Commissione per la Pinacoteca civica, pubblicandone il catalogo (1901). Tra i suoi interventi colti, si ricorda specialmente quello incentrato su un incunabolo della Biblioteca di Savona (Di un incunabolo rarissimo e probabilmente unico della Biblioteca civica di Savona, «Bullettino della Società storica savonese», 6, 1903, p. 30-36).

Fu inoltre membro effettivo dal 1892 della Deputazione di storia patria per le antiche province e la Lombardia (vicepresidente dal 1909), socio corrispondente dal 1884 della Società ligure di storia patria e di varie accademie e, dal 1892/93, dottore aggregato alla Facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Genova.

[modifica] Maria Rabellino

Così Maria Rabellino, fotografata all'incirca ventenne una settantina d'anni fa, appare assai graziosa, col suo sguardo vivo e le labbra ben delineate. Quasi fosse il volto d'una ragazza d'oggi. Il miracolo della fotografia, è proprio questo: farci sentire intimamente legati a uomini e donne di molti anni orsono.

[modifica] Ritratto di città

"Ritratto di città" è la testimonianza di uno sguardo che permette di vedere la realtà da un punto di vista nuovo, con occhio critico e ironico, distaccato ed appassionato.

In "Ritratto di città" Stellatelli immortala in una celebre immagine Vittorio Vitaliano in posa plastica mentre dirige il traffico di piazza Mameli.

[modifica] Vittorio Vitaliano

Vittorio Vitaliano (vulgo "Gilera") (Savona, 1923 – Savona, 14 marzo 2008) è stato un motociclista e portuale in pensione e personaggio caratteristico savonese.

Vittorio Vitaliano
Vittorio Vitaliano

[modifica] La vita di Vitaliano

Vittorio Vitaliano,popolare “camallo” (portuale) e motociclista savonese conosciuto con il soprannome di “Gilera”. nasce negli anni venti da una famiglia di origini meridionali, poi trasferitasi a Savona.

[modifica] La giovinezza

Trascorre infanzia ed adolescenza a Savona. Combattente nella Seconda Guerra Mondiale nella Divisione Folgore, inquadrata nel C.I.L. (Corpo Italiano di Liberazione), al fianco degli Alleati. Gli viene attribuita la Croce di Ferro.

Durante una licenza a Savona l'8 maggio 1945, a passeggio in bicicletta sull'Aurelia, miracolosamente scampa all'esplosione della Galleria Valloria, dovuta ad ordigni abbandonati dai Tedeschi, che provoca 74 morti e centinaia di feriti. Da allora, ogni anno, il giorno della ricorrenza si reca sul luogo a portare fiori sulla lapide che ricorda le vittime. [1]

[modifica] Il dopoguerra

Congedatosi, trova impiego nel porto di Savona con mansioni di "Camallo".

[modifica] Il personaggio "Gilera"

Savona, come ogni città di provincia, ha i suoi personaggi caratteristici, quelli che fanno colore e folklore, tra di essi spicca sin dagli anni settanta il Vitaliano, popolare “camallo” conosciuto con il soprannome di “Gilera”.

Motociclista di passione, il soprannome se lo guadagna facendo acrobazie motociclistiche improvvise per le vie del centro, quando ancora lavora in porto. Appare con la sua moto rossa (Gilera), esibendosi in difficili equilibrismi per catturare l'attenzione dei passanti e inveendo, con voce baritonale e potente, contro le moto giapponesi. Questa è la sua "missione". [2]

I Vigili tollerano le sue "bravate", perché ne conoscono la bontà d'animo, che si concretizza nelle ripetute visite alla lapide delle vittime della Galleria Valloria.

[modifica] La vecchiaia

Andato in pensione, negli anni ottanta, gradualmente abbandona la moto. Fa sovente viaggi in treno a Genova per andare a comprare in Via Prè mercanzie varie (radio, dispositivi elettronici, orologi,...), che rivende a Savona. Possiede una vecchia Citroën Dyane, letteralmente invasa degli oggetti di cui fa commercio.

Ha una fidanzata a Stella Santa Giustina, che va a trovare in corriera.

Il libro fotografico "Ritratto di città" di Mario Stellatelli contiene una sua celebre immagine in posa plastica mentre dirige il traffico di piazza Mameli. All'epoca è già in là con gli anni e quella posa rappresenta l'ultima stagione della sua vita dopo quella del porto e soprattutto quella delle moto. Nonostante abbia una pensione e una casa in via Untoria (poi usurpata da falsi amici, secondo i parenti che addirittura si attivano legalmente per valutare un'azione nei confronti di chi lo ha messo in mezzo a una strada), a partire dagli anni novanta un costante declino, non riesce a sottrarsi a quella vita nomade che ha sempre prediletto e si trasforma praticamente in un clochard, elemosinando spiccioli dai parcheggiatori di piazza Mameli e persino rovistando nella spazzatura.

Nel dicembre 2005, inavvertitamente dimentica una borsa in una via del centro, causando un falso allarme bomba. [3]

In seguito l'Arte gli concede un alloggio al civico 13 di via Milano. Nell'ottobre 2006, in tale appartamento, improvvisamente, per cause accidentali, prende fuoco un materasso e scatta l'allarme: fiamme e fumo fanno temere il peggio, viene avvisato il 115, sul posto immediatamente intervengono i pompieri, quindi anche i carabinieri. Nessun problema fortunatamente per il popolare inquilino, ma uomini e mezzi di soccorso rimangono in via Milano per circa un'ora, spegnendo completamente il rogo. Per la seconda volta in vita sua, "Gilera" sopravvive ad una disgrazia. [4]

Sopravvive certo, ma ormai quasi cieco e malfermo sulle gambe non è più lo stesso di un tempo. [5]

Nel febbraio 2007, dopo tanti malori e interventi di vigili e forze dell'ordine per problemi vari, un giudice tutelare firma il dispositivo che impone il ricovero in una struttura assistenziale: la casa di riposo "La Quiete" di Spotorno. [6]

La gente, non vedendolo più circolare nei luoghi abituali, spesso si chiede dove sia finito. Nella nuova dimora trascorre alcuni mesi di relativa tranquillità, quindi le condizioni di salute aggravate impongono il ricovero all'ospedale San Paolo di Savona, dove si spegne il 14 marzo 2008. I funerali si svolgono il giorno seguente. Lascia una sorella anziana e un fratello. [7]

[modifica] Note
  1. ^ [1]
  2. ^ [2]
  3. ^ [3]
  4. ^ [4]
  5. ^ [5]
  6. ^ [6]
  7. ^ [7]

[modifica] Onorificenze
Croce di Guerra al Valor Militare - nastrino per uniforme ordinaria

Croce di Guerra al Valor Militare


[modifica] Carlo Russo

Carlo Russo
Carlo Russo

Una foto bellissima, opera di Mario Stellatelli, racconta di Carlo Russo più di tante parole: un uomo che cammina, sullo sfondo della sua Savona, delle Funivie, del porto. Era una delle sue caratteristiche e una delle sue grandi passioni, diventata una salutare abitudine quotidiana dopo l’infarto che lo aveva colpito nei primi anni Settanta.

[modifica] Collegamenti esterni

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