Giovanni Ferrari
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Giovanni Ferrari | ||
Dati biografici | ||
Nome | Giovanni Ferrari | |
Nato | 6 dicembre 1907 Alessandria |
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Paese | Italia | |
Morto | 2 dicembre 1982 Milano |
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Dati agonistici | ||
Disciplina | Calcio | |
Ruolo | Centrocampista | |
Carriera | ||
Giovanili | ||
1922-25 | Alessandria | |
Club professionistici | ||
1923-25 | Alessandria | 17 (2) |
1925-26 | Internaples | 15 (16) |
1926-29 | Alessandria | 79 (41) |
1929-30 | Alessandria | 26 (19) A |
1930-35 | Juventus | 160 (66) A |
1935-40 | Ambrosiana | 108 (24) A |
1940-41 | Bologna | 16 (2) A |
1941-42 | Juventus | 6 (1) A |
Tot. Serie A | 47° class. marcatori | 316 (112) [1] |
Nazionale | ||
1930-1938 | Italia | 44 (14) |
Carriera da allenatore | ||
1941-1942 | Juventus | |
1942-1943 | Ambrosiana | |
1945 | Brescia | |
1951 | Padova | |
1958-1959 | Italia | |
1960-1962 | Italia | |
Palmarès | ||
Coppa Rimet | ||
Oro | Italia 1934 | |
Oro | Francia 1938 | |
Coppa Internazionale | ||
Argento | 1931-1932 | |
Oro | 1933-35 | |
Statistiche aggiornate al 27 febbraio 2008 | ||
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito |
Giovanni Ferrari (Alessandria, 6 dicembre 1907 – Milano, 2 dicembre 1982) è stato un calciatore e allenatore di calcio italiano che giocava nel ruolo di mezzala metodista ed è stato due volte campione del mondo..
È ricordato come uno dei giocatori più forti di sempre ed è inoltre il calciatore italiano più titolato della storia, avendo vinto otto scudetti e due Coppe del Mondo.
Indice |
[modifica] Carriera
[modifica] La nascita e gli esordi
Giovanni Ferrari nacque il 6 dicembre del 1907 ad Alessandria, in via Tripoli. Crebbe nel quartiere popolare della "Canarola", uno dei più poveri di Alessandria, che prendeva il nome da un canale di scolo all'aperto che l'attraversava; sin da giovanissimo mostrò grande talento nel gioco del calcio, tanto da diventare popolare tra i giovani e da stimolare l'interesse della squadra cittadina, l'Alessandria, che con il finire degli anni Dieci e la ripresa del campionato dopo la fine della Grande Guerra aveva saputo diventare, grazie a un fertile vivaio, una delle potenze calcistiche dell'epoca. Già nel 1923, a quindici anni, esordì in maglia grigia in una gara di campionato.
I suoi pigmalioni furono Augusto Rangone e, soprattutto, Carlo Carcano, giocatore grigio e futuro allenatore che nel corso della sua carriera seppe sfruttare a pieno le potenzialità offensive del metodo e che vide nel giovane compagno di squadra Ferrari un perfetto motore del gioco: schierato a centrocampo, dietro gli attaccanti, e si rivelò presto una fondamentale pedina per il centrocampo.
[modifica] All'Internaples e all'Alessandria: l'esordio in Nazionale
Quando Carcano lasciò Alessandria per un incarico di allenatore a Napoli, nel 1925, l'esordiente trainer insistette con i dirigenti dell'Internaples per avere Ferrari con sé: fu esaudito, e la mezzala si rivelò fondamentale nella fortunata stagione 1925-26, in cui l'ancora inesperta squadra campana raggiunse per la prima volta nella sua storia le finali di Lega Sud, poi perse contro l'Alba di Roma.
Visto il successo della coppia, i dirigenti alessandrini, che uscivano da una difficile stagione in cui la squadra aveva rischiato la retrocessione, si convinsero ad ingaggiare Carcano come allenatore per la stagione 1926-27 e a riacquistare il diciottenne Ferrari per 12.000 lire, più del doppio di quando l'Internaples lo aveva pagato ai grigi l'anno precedente. Lo sforzo economico fu ricompensato da brillanti prestazioni in campionato e dalla vittoria dell'Alessandria in Coppa CONI. Altro importante innesto fu quello di Luigi Bertolini, acquistato dal Savona nel 1927: chiamato a coprire le spalle a Ferrari, andò a formare con lui una coppia affiata, che nella stagione 1927-28 spinse l'Alessandria verso la vittoria dello scudetto, mancata per questione di pochi punti. In quella stagione l'asso della Canarola segnò 24 reti in 32 gare.
Con i grigi disputò ancora, nel 1929-30, il primo campionato di Serie A a girone unico, che l'Alessandria disputò da protagonista fino alla fine del girone d'andata: Ferrari segnò 17 reti in 26 gare. A quel periodo risale l'esordio del ventiduenne Ferrari in Nazionale, nella quale faceva coppia con il centravanti dell'Ambrosiana-Inter Giuseppe Meazza: i due ribaltarono il risultato nell'amichevole contro la Svizzera, da 0-2 a 4-2, il 2 febbraio 1930 a Roma. Nell'aprile di quell'anno esordì anche in Nazionale B, con cui collezionò 7 reti in 4 presenze.
[modifica] L'approdo alla Juventus e il Quinquennio d'Oro
Nell'estate del 1930 Ferrari lasciò Alessandria e seguì Carcano nelle file dell'ambiziosa Juventus del presidente Edoardo Agnelli. Lì trovò il quotato trio difensivo formato da Gianpiero Combi, Virginio Rosetta e Umberto Caligaris e, soprattutto, Renato Cesarini, suo compagno di reparto: i due diventarono colonne importantissime della squadra, e il loro lavoro permise all'attaccante Orsi di mettere a segno ben 20 reti; la Juventus, vincendo 25 gare su 34, festeggiò la vittoria dello scudetto 1930-31. Il rendimento di Ferrari in maglia bianconera migliorò ulteriormente l'anno successivo, con l'ingaggio di Bertolini dall'Alessandria. La Juventus era così destinata a vincere altri quattro scudetti nel periodo del cosiddetto "Quinquennio d'Oro".
In Nazionale Ferrari proseguì la sua luminosa carriera sotto la guida di Vittorio Pozzo: il 13 maggio 1933 diventò il primo calciatore italiano a segnare un gol alla Nazionale inglese, in un'amichevole a Roma. Ai mondiali del 1934 giocò 4 gare, mettendo a segno 2 reti. Al termine del torneo l'Italia si laureò Campione del Mondo per la prima volta nella sua storia.
[modifica] L'Ambrosiana e il Mondiale del 1938
Nel 1934 Edoardo Agnelli morì per un incidente aereo e nel 1935 Carlo Carcano fu sollevato dall'incarico di allenatore della Juventus; con una dirigenza cambiata e senza più il suo pigmalione, il ventisettenne Ferrari decise di lasciare i bianconeri dopo il rifiuto a una richiesta di aumento dello stipendio. Fu ingaggiato dall'Ambrosiana di Milano, dove ritrovò Meazza; con i nerazzurri, sotto la guida di Armando Castellazzi, Ferrari vinse il suo sesto scudetto nel 1937-38. Alla fine della stagione Pozzo lo richiamò in Nazionale per giocare i Mondiali del 1938, in Francia, dove l'Italia si riconfermò Campione del Mondo e dove Ferrari giocò tutte le gare quattro. Il 4 dicembre del 1938 giocò a Napoli la sua ultima partita in azzurro contro la Francia.
Nell'estate del 1939 il calciatore rifiutò una proposta d'ingaggio da parte degli inglesi dell'Arsenal; l'anno successivo l'Ambrosiana vinse un nuovo campionato (1939-40), ma Ferrari giocò solamente otto gare: era stato relegato tra le riserve perché, trentaduenne, veniva considerato ormai troppo vecchio per essere schierato titolare. Alla fine della stagione lasciò così Milano per Bologna, in cerca di nuove fortune. In totale, con la maglia nerazzurra, giocò 125 partite (108 in A, 7 in Coppa Italia e 10 in Coppa Europa, segnando 33 reti (24 in A, 4 in Coppa Italia e 5 in Europa).
[modifica] L'ottavo scudetto e la prima esperienza da allenatore
Nel 1940 Ferrari ebbe l'occasione di rinascita con il passaggio al Bologna, allora soprannominato "lo squadrone che tremare il mondo fa"; il giocatore era stato fortemente voluto dal presidente Renato Dall'Ara e dall'allenatore austriaco Hermann Felsner, che voleva formare con lui e Sansone una forte e matura coppia di mezzali. La scelta dei dirigenti rossoblù fu premiata con la vittoria dello scudetto 1940-41, l'ottavo per Ferrari, che firmò così un record italiano raggiunto solo molti anni dopo da Giuseppe Furino e (sul campo) da Ciro Ferrara.
Chiuse la sua carriera agonistica al termine della stagione 1941-42, a 36 anni, dopo un fugace ritorno alla Juventus come giocatore-allenatore. In totale, con la maglia bianconera, giocò 193 partite (166 in A, 3 in Coppa Italia e 24 in Coppa Europa, segnando 76 reti (67 in A e 9 in Europa).
[modifica] La carriera da allenatore
Dopo il suo ritiro Ferrari intraprese la carriera di allenatore, ruolo in cui non riuscì a ottenere grande successo: dopo la parentesi juventina, iniziò sulla panchina dell'Ambrosiana nel 1942-43, ma la squadra non andò oltre il quarto posto, a dieci punti di distanza dal Torino Campione d'Italia. Il 25 aprile 1943, nel corso dell'ultima gara di campionato persa in casa contro un Venezia sull'orlo della retrocessione, Ferrari "espulse" un suo giocatore, Ubaldo Passalacqua, accusandolo di scarso impegno e venendo poi multato dalla Federazione. Esperienze brevi e travagliate furono anche quelle alla guida del Brescia, dove si dimise dopo due sole giornate di campionato in aperto contrasto con la dirigenza, e del Padova, anni dopo.
Assieme a Paolo Mazza fu infine il commissario tecnico della Nazionale italiana in occasione della sfortunata spedizione ai Mondiali del 1962, in Cile, che si conclusero con la dura partita passata alla storia come la "Battaglia di Santiago".
[modifica] La morte
Giovanni Ferrari morì nel 1982, pochi giorni prima di compiere il suo settantacinquesimo compleanno.
Nel dicembre 2007, in occasione del centenario della sua nascita, gli è stata dedicata dalla città di Alessandria una targa commemorativa, posta di fronte alla sua casa natia.
[modifica] Statistiche
[modifica] Presenze e reti nei club
Stagione | Club | Campionato | ||
---|---|---|---|---|
Comp | Pres | Reti | ||
1923-24 | Alessandria | PD | 3 | 0 |
1924-25 | PD | 14 | 2 | |
1925-26 | Internaples | PD | 15 | 16 |
1926-27 | Alessandria | DN | 18 | 10 |
1927-28 | DN | 32 | 21 | |
1928-29 | DN | 29 | 10 | |
1929-30 | A | 26 | 19 | |
1930-31 | Juventus | A | 34 | 16 |
1931-32 | A | 33 | 16 | |
1932-33 | A | 33 | 11 | |
1933-34 | A | 34 | 16 | |
1934-35 | A | 26 | 7 | |
1935-36 | Ambrosiana | A | 25 | 8 |
1936-37 | A | 30 | 7 | |
1937-38 | A | 30 | 9 | |
1938-39 | A | 15 | 0 | |
1939-40 | A | 8 | 0 | |
1940-41 | Bologna | A | 16 | 2 |
1941-42 | Juventus | A | 6 | 1 |
Totale Campionato | 427 | 171 | ||
Totale Serie A[1] | 316 | 112 |
[modifica] Cronologia presenze e reti in Nazionale
[modifica] Palmarès
[modifica] Club
[modifica] Nazionale
Predecessore: | Capitani della Nazionale italiana | Successore: |
---|---|---|
Giuseppe Meazza | 20 novembre 1938 - 4 dicembre 1938 | Giuseppe Meazza |
[modifica] Fonti e bibliografia
- Sito ufficiale dell'U.S. Alessandria
- Carlo F. Chiesa. "Il grande romanzo dello scudetto", da «Calcio 2000» - aprile 2002, pg. 58.
[modifica] Note
- ^ a b Il totale di serie A, come in tutte le statistiche, si riferisce ai campionati a girone unico a partire dal 1929/30 .
V. Pozzo (1929-1948) · F. Novo (1949-1950) · A. Bardelli (1949-1950) · R. Copernico (1949-1950) · Commissione Tecnica Federale (1951) · P. Beretta (1951-1953)
G. Meazza (1952-1953) · L. Czeizler (1953-1954) · Commissione Tecnica Federale (1954-1959)
G. Viani (1960) · G. Ferrari (1960-1962) · P. Mazza (1962) · E. Fabbri (1962-1966) · / H. Herrera (1966-1967)
F. Valcareggi (1966-1974) · F. Bernardini (1974-1975) · E. Bearzot (1975-1986) ·A. Vicini (1986-1991) · A. Sacchi (1991-1996) · C. Maldini (1996-1998)
D. Zoff (1998-2000) · G. Trapattoni (2000-2004) · M. Lippi (2004-2006) · R. Donadoni (2006-in carica)