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Giuliano Amato - Wikipedia

Giuliano Amato

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

Bandiera italiana
Stemma Presidente della Repubblica
Presidente del
Consiglio dei Ministri
Giuliano Amato
{{{Dimensione}}}
Luogo di nascita Torino
Data di nascita 13 maggio 1938
Luogo di morte {{{Luogo morte}}}
Data di morte {{{Data morte}}}
Titolo di studio Laurea in giurisprudenza
Professione Docente universitario
Partito politico PD
Coalizione Centro-Sinistra
Data incarico 1992-1993; 2000-2001
Predecessore Andreotti e D'Alema
Successore Ciampi e Berlusconi
Stemma della Camera dei deputati Parlamento Italiano
Camera dei deputati
On. Giuliano Amato
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Luogo nascita Torino
Data nascita 13 maggio 1938
Luogo morte {{{luogo_morte}}}
Data morte {{{data_morte}}}
Titolo di studio Laurea in giurisprudenza
Professione Docente universitario
Partito Partito Democratico
Legislatura XV
Gruppo Partito Democratico-L'Ulivo
Coalizione
Circoscrizione Toscana
Regione {{{regione}}}
Collegio
{{{mandato}}}
Elezione {{{elezione}}}
Senatore a vita
Nomina {{{nomina_senatore_a_vita}}}
Data nomina {{{data_nomina_senatore_a_vita}}}
Incarichi parlamentari
Pagina istituzionale

Giuliano Amato (Torino13 maggio 1938) è uno statista, politico e giurista italiano.

È stato Presidente del Consiglio dei Ministri nei governi Amato I (1992-1993) e Amato II (2000-2001). Inoltre è stato quattro volte Ministro del Tesoro nei governi: Goria e De Mita (1987-89), D'Alema I e II (1999-2000); Ministro per le riforme istituzionali nel Governo D'Alema I (1998-99, prima di tornare al Tesoro); Ministro dell'Interno nel Governo Prodi II (2006-08). È stato presidente dell'Autorità "Antitrust" (1994-97); vicepresidente della Convenzione europea (2001-03).

Un tempo esponente del Partito Socialista Italiano, ha aderito poi all'Ulivo ed infine al Partito Democratico.

Negli anni Ottanta il giornalista Eugenio Scalfari trovò per lui il soprannome dottor Sottile, con doppio riferimento al suo acume politico e alla sua esilità fisica.

Il 2 giugno 2008 ha pubblicamente annunciato il suo allontanamento definitivo dalla politica italiana.

Indice

[modifica] Biografia

Nato a Torino da famiglia siciliana, che presto si trasferisce in Toscana. Dopo aver compiuto i suoi studi al Liceo Classico "Niccolò Machiavelli" di Lucca, si laureò in giurisprudenza al Collegio medico-giuridico di Pisa, ora Scuola Superiore Sant'Anna, divenendo in tempi recenti anche Presidente dell'Associazione degli Ex-Allievi della Scuola, frequentò un master alla Scuola di legge della Columbia University di New York nel 1962. Presto si impegnò parallelamente sia nell'ambito accademico, fino a divenire docente universitario, sia in quello politico: in origine fu membro del Partito Socialista Italiano di Unità Proletaria (PSIUP), poi passò nel Partito Socialista Italiano (PSI), dove, nel 1979, denunciò le "forme degradanti" dei dibattito interno, a seguito della vicenda Eni-Petronim che portò alla sospensione dell'allora presidente ENI, Giorgio Mazzanti.

Per approfondire, vedi la voce Partito Socialista Italiano.

Fu deputato del PSI dal 1983 al 1994 al fianco di Bettino Craxi, del quale fu prima antagonista e poi consigliere economico e politico fino a diventarne sottosegretario alla presidenza del consiglio nel lungo Governo Craxi (1983-1987).

Per approfondire, vedi le voci Governo Goria, Governo De Mita, Governo D'Alema e Convenzione Europea.

In seguito è stato Ministro del Tesoro dal 1987 al 1989 (governi Goria e De Mita) e dal 1999 al 2000 (Governo D'Alema), Ministro delle Riforme Costituzionali dal 1998 al 1999 (Governo D'Alema). Ha diretto l'Antitrust dal 1994 al 1997, ed ha anche coperto l'incarico di vicepresidente della Convenzione Europea.

Professore di Diritto Costituzionale Comparato all'Università di Roma dal 1975 al 1997, è stato inoltre professore alle Università di Modena e Reggio Emilia, Perugia, Firenze, NYU Law School e all'Istituto universitario europeo, ancora a Firenze.

Per approfondire, vedi la voce Governo Amato.

Nel suo primo mandato da Presidente del Consiglio si trovò ad affrontare una difficile situazione finanziaria. Per questa ragione, l'11 luglio del 1992 emise un decreto retroattivo (al 9 luglio)[1] con cui deliberò il prelievo forzoso del 6 per mille dai conti correnti bancari per un "interesse di straordinario rilievo", in relazione ad "una situazione di drammatica emergenza della finanza pubblica". Le eccezioni di incostituzionalità contro quel decreto vennero successivamente respinte dalla Consulta[2]. Dopo aver perso pesantemente la battaglia contro la svalutazione della lira, nell'autunno dello stesso anno varò una manovra finanziaria "lacrime e sangue" da 93000 miliardi di lire (contenente tagli di spesa e incrementi delle imposte), per frenare l'ascesa del deficit pubblico, e la prima riforma delle pensioni, che da lui prese il nome. Al termine del suo mandato pronunciò un accorato discorso alla Camera nel quale si impegnava solennemente ad abbandonare l'attività politica puntualizzando che non avrebbe mai infranto la promessa.

Nella fase definita Seconda Repubblica, alla scomparsa dei partiti tradizionali, sopravvive politicamente alla fine del partito socialista ma non aderisce a nessun partito, pur rimanendo nel centrosinistra e avvicinandosi (senza mai parteciparvi) ai DS.

Per approfondire, vedi la voce L'Ulivo.

È ora considerato tra i leader principali dell'intera coalizione di centrosinistra, ha avuto un ruolo importante nella concertazione dell'Ulivo e nella formazione dell'Unione.

Nel gennaio del 2002 Amato è stato nominato vicepresidente della Convenzione europea, chiamata a disegnare la nuova architettura istituzionale dell'UE.

Attualmente presiede la Commissione internazionale sui Balcani, nata nell'aprile 2004, su iniziativa e col supporto della Fondazione Robert Bosch Stiftung (Germania), della fondazione Re Baldovino (Belgio), della German Marshall Fund of the United States e della Charles Stewart Mott Foundation (US).

Per approfondire, vedi la voce elezioni politiche del 2006.

Al termine delle elezioni politiche del 2006 riceve un nuovo mandato parlamentare alla Camera, venendo eletto deputato nella circoscrizione Toscana.

Si parlava di lui come un possibile successore di Carlo Azeglio Ciampi nella carica di Presidente della Repubblica Italiana: il suo nome è stato proposto dalla Casa delle Libertà. L'Unione ha preferito candidare Giorgio Napolitano, che è stato eletto al Quirinale.

Per approfondire, vedi la voce Governo Prodi II.

Il 17 maggio 2006 viene nominato Ministro dell'Interno nel Governo Prodi II.

Per approfondire, vedi la voce Partito Democratico (Italia).

Dal 23 maggio 2007 è divenuto uno dei 45 membri del Comitato nazionale per il Partito Democratico che riuniva i leader delle componenti del futuro PD; dopo la costituzione del partito, in quanto ex Presidente del consiglio aderente al partito, è componente di diritto del coordinamento nazionale del Partito Democratico.

Dal 30 settembre 2006 presiede il cosiddetto "Gruppo Amato" (formato da politici europei), ufficialmente chiamato "Comitato d'azione per la democrazia europea" (Action Committee for European Democracy, ACED) supportato dalla Commissione europea che ha inviato due suoi rappresentanti alle riunioni. Il gruppo ha avuto il mandato (non ufficiale) di prospettare una riscrittura della Costituzione europea basata sui criteri che erano emersi durante le consultazioni della Presidenza tedesca con le cancellerie europee. Il risultato è stato presentato il 4 giugno 2007: il nuovo testo presenta in 70 articoli e 12.800 parole circa le stesse innovazioni della Costituzione che aveva 448 articoli e 63.000 parole diventando un punto di riferimento per i negoziati che hanno portato al Trattato di riforma.

Ultimamente si è reso protagonista di alcune frasi che hanno fatto discutere. Durante la commemorazione del magistrato Giovanni Falcone a Palermo ha accusato un ragazzo, che gli aveva fatto notare che nel Parlamento vi sono parecchi parlamentari condannati in via definitiva, di fare del populismo. L'11 luglio 2007, presente a un convegno riguardante la violenza sulle donne, ha definito tale abitudine come "siculo-pakistana", sostenendo che le violenze sulle donne non derivino dalle religioni, ma dalle tradizioni culturali di alcuni paesi.

[modifica] Pubblicazioni

Ha scritto libri e articoli su economia, istituzioni pubbliche, libertà personali e federalismo.

  • " Una Repubblica da riformare" il Mulino, Bologna 1980
  • Antitrust and the Bounds of Power, Hart Publishing, Oxford, 1997
  • Il gusto della libertà, Laterza, Milano, 2000
  • When the Economy is affected with a Public Interest, in F.Snyder (Ed.), The Europeanisation of Law, Hart Publishing, Oxford, 2000.
  • Tornare al futuro. La sinistra e il mondo che ci aspetta (in collaborazione con Fabrizio Forquet), Laterza, Milano, 2002
  • Noi in bilico. Inquietudini e speranza di un cittadino europeo (intervista di Fabrizio Forquet), Milano, Laterza, 2005
  • Dialoghi post-secolari (con Vincenzo Paglia), Marsilio, 2006
  • Un altro mondo è possibile? Parole per capire e per cambiare (con Lucia Pozzi), Mondadori, Milano, 2006

[modifica] Note

  1. ^ decreto-legge 11 luglio 1992, n. 333 (Misure urgenti per il risanamento della finanza pubblica), sostituito dalla legge di conversione 8 agosto 1992, n. 359
  2. ^ sentenza n. 145 del 1995. Una copia è reperibile qui

[modifica] Voci correlate

[modifica] Collegamenti esterni

Predecessore: Presidente del Consiglio dei Ministri Italiano Successore: Bandiera italiana
Giulio Andreotti 28 giugno 1992 - 22 aprile 1993 Carlo Azeglio Ciampi I
Massimo D'Alema 25 aprile 2000 - 31 maggio 2001 Silvio Berlusconi II
Presidenti del Consiglio dei Ministri
Repubblica Italiana
Alcide De Gasperi | Giuseppe Pella | Amintore Fanfani | Mario Scelba | Antonio Segni | Adone Zoli | Fernando Tambroni | Giovanni Leone | Aldo Moro | Mariano Rumor | Emilio Colombo | Giulio Andreotti | Francesco Cossiga | Arnaldo Forlani | Giovanni Spadolini | Bettino Craxi | Giovanni Goria | Ciriaco De Mita | Giuliano Amato | Carlo Azeglio Ciampi | Silvio Berlusconi | Lamberto Dini | Romano Prodi | Massimo D'Alema
Predecessore: Ministro del Tesoro della Repubblica Italiana Successore:
Carlo Azeglio Ciampi 1999 - 2000 (Governi D'Alema I e D'Alema II) Vincenzo Visco I
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con
con
Carlo Azeglio Ciampi {{{data}}} Vincenzo Visco
Predecessore: Ministro degli Esteri della Repubblica Italiana ad interim Successore:
Vincenzo Scotti 1992 Emilio Colombo I
Lamberto Dini 2001 Renato Ruggiero II
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VII
VIII
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con
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Vincenzo Scotti {{{data}}} Emilio Colombo
Predecessore: Ministro degli Interni della Repubblica Italiana Successore:
Giuseppe Pisanu 20062008 Roberto Maroni I
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con
con
Giuseppe Pisanu {{{data}}} Roberto Maroni
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